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uando si parla di tracciabi- lità della produzione suini- cola, la maggior parte degli allevatori individua nel tempo da dedicare alle registrazioni dei dati un elemento di criticità, ipotizzan- do un significativo aumento del cari- co di lavoro. Mancando termini di paragone oggettivi, riteniamo che la maggior parte di tali ipotesi sovra- stimi il reale impegno richiesto, sco- raggiando gli allevatori ad iniziare il percorso relativo alla tenuta delle registrazioni richieste dalla norma- tiva sulla rintracciabilità.Una linea di lavoro del progetto “Pro- totipi di attrezzature a supporto del- la acquisizione delle informazioni in allevamenti suini da ingrasso”, rea- lizzato dal Centro ricerche produ- zioni animali con il contributo del- la Regione Emilia-Romagna, ha cer- cato di fornire uno strumento che, su base oggettiva, possa essere di aiu- to nella stima del carico di lavoro richiesto dalla tenuta delle registra- zioni di tracciabilità per questo tipo di allevamento.
Nel suo insieme il progetto ha svi- luppato una serie di attività finaliz- zate a definire linee guida relative all’adozione dei sistemi di rintrac- ciabilità negli allevamenti suinicoli
e a integrare il modello di rintrac- ciabilità [email protected] (www.crpa.it/tra- cepig) con nuovi strumenti infor- matici di supporto alle registrazio- ni richieste. Nel quadro di tali atti- vità è stato messo a punto un sem- plice sistema per stimare la quantità di tempo richiesta per la messa a regi- me del modello di rintracciabilità [email protected] e la relativa quantità di regi- strazioni richieste per lotto traccia- to.
IL MODELLO [email protected]
Per meglio interpretare i risultati del- lo studio, riportiamo le principali caratteristiche del modello [email protected] di interesse per il tema in questo arti- colo:
●registrazioni routinarie. Una vol- ta configurato il sistema, le regi- strazioni chiave riguardano le for- niture di alimenti in arrivo all’alle- vamento e gli spostamenti di animali tra box che utilizzano diverse forni- ture di alimenti. Quest’ultima tipo- logia di registrazioni è identificata come la più onerosa delle due, sia per motivi organizzativi (la loro rile- vazione è demandata agli operai in
porcilaia) sia quantitativi;
●onerosità delle registrazioni. Nel modello [email protected] le registrazioni aumentano all’aumentare del nume- ro di box alimentati in modo tra loro differente e al crescere degli sposta- menti di animali tra box;
●minimizzazione delle registra- zioni. In fase di descrizione dell’al- levamento è necessario valutare quan- ti box dichiarare al sistema. Per esem- pio una zona con 10 box alimentati tutti da una stessa linea di alimen- tazione i cui animali sono sempre tenuti assieme può essere configu- rata come un solo box. Gli eventua- li spostamenti tra box possono non essere registrati.
UN’INDAGINE SU 47 AZIENDE Il lavoro ha analizzato in modo ano- nimo le registrazioni di 47 centri azien- dali che utilizzano il modello [email protected], riguardo i seguenti indici:
➊numero di box nei quali è confi- gurato l’allevamento come stima del- la dimensione dell’allevamento;
➋numero di lotti tracciati mensil- mente come stima dell’utilizzo del sistema;
TIZIANO BETTATI Centro Ricerche Produzioni Animali, Reggio Emilia
ALLEVAMENTO /SUINICOLTURA
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TRACCIABILITÀ in azienda: TANTI
VANTAGGI concreti con un impegno modesto
Una stima del tempo richiesto dalla tenuta delle registrazioni nel sistema Trace@pig
del Crpa evidenzia un carico di lavoro di 50 ore
annue per una stalla organizzata con 30 box
e che produce mediamente 50 lotti all’anno.
➌numero di registrazioni mensili relative alla movimentazione di ani- mali come stima della complessità del sistema. Si sono tenute in consi- derazione tutte le tipologie di movi- mentazione: acquisti/nascite di ani- mali, spostamenti tra box per pareg- gi, entrata e uscita da infermeria, morti, animali scartati e vendite.
Per le serie storiche disponibili si è proceduto a calcolare il numero di movimentazioni per lotto tracciato all’interno di ogni mese e a identifi-
care le serie storiche utili. Il cam- pione di allevamenti presi in esame, infatti, ha mostrato allevamenti con registrazioni regolari, altri con regi- strazioni discontinue ed altri anco- ra con registrazioni che sono inizia- te ma che non sono mai andate a regi- me.
L’analisi preliminare delle serie sto- riche ha permesso di selezionare 27 allevamenti con periodi di registra- zione continui compresi tra 4 e 19 mesi, scartando quasi il 50% dei casi
disponibili.
Poiché si ipotizza che il numero di movimentazioni (registrazioni) per lotto/mese tenda a convergere in modo decrescente verso valori sta- bili man mano che l’allevamento si avvicina alla messa a regime del siste- ma, si è provveduto a calcolare tale rapporto come indice della attività mensile richiesta dal modello Tr@ce.
pig per ogni allevamento.
Assumendo che una serie storica rela- tiva al numero di registrazioni lot- to/mese si stabilizza quando le varia- zioni da un mese all’altro sono infe- riori al 5%, si è successivamente cal- colato in quanti mesi un allevamen- to mette a regime le proprie regi- strazioni. Questo passaggio ha iso- lato gli allevamenti che, secondo le serie storiche disponibili al momen- to della elaborazione di dati, non ave- vano stabilizzato il numero di regi- strazioni lotti/mese, riducendo il cam- pione di allevamenti validi a 21.
L’analisi statistica volta a stimare il numero di registrazioni richieste per monitorare le movimentazioni degli animali in un allevamento che ha mes- so a regime il modello [email protected] ha evidenziato come questo indice non sia mostrato dal numero di lotti trac- ciati per mese dall’allevamento.
I calcoli hanno evidenziato che, una volta a regime, allevamenti grandi e piccoli richiedono una media di cir- ca 5 registrazioni al mese per lotto tracciato (la variabilità è di circa +/- 2,5 registrazioni).
Analizzando invece la relazione tra il numero di box nei quali è stato strutturato l’allevamento e il nume- ro di mesi necessari per portare a regime il numero di registrazioni mensili, si è evidenziato che all’au- mentare della complessità organiz- zativa dell’allevamento (numero di box) i mesi per la messa a regime del- le registrazioni aumentano secondo la seguente relazione:
numero mesi = 3,339 + 0,039 x n. box LE OPPORTUNITÀ
Benché i vincoli relativi all’anonima- to del set di registrazioni utilizzato non abbia consentito una completa profilazione degli allevamenti (per esempio sarebbe stato interessante profilare gli allevamenti in base alla
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(Foto Samaritani)
tipologia di personale addet- to alle registrazioni o ad al- tre caratteristiche che influ- enzano la propensione alla tenuta di registrazioni su supporto elettronico), ri- teniamo che la metodolo- gia adottata abbia portato ad indicazioni sufficien- temente prudenziali nel non sottostimare la quantità di impegno richiesto.
Dal punto di vista pratico si può provare a valutare cosa potrebbe significare, in termini di tempo richie- sto, eseguire le registrazioni di rintracciabilità previste da [email protected] per un alleva- mento suino che produce mediamente 50 lotti all’an- no e sia organizzato con 30 box.
L’allevamento potrebbe met- tere a regime le registra- zioni in circa 4,5 mesi [3,339 + (0,039x30 box)], mentre sarebbero necessarie circa 3.000 registrazioni anno (5x50x12) per tracciare le attività dell’allevamento.
Ipotizzando un minuto a registrazione si stimano circa 50 ore all’anno per l’aggiornamento dell’ar- chivio di [email protected].
A questo punto è necessa- rio che vengano valutati i benefici derivanti dall’ave- re le informazioni traccia- te a fronte dell’impegno richiesto. A tale riguardo è importante tenere conto che il modello [email protected] non è solo un supporto alla rin- tracciabilità ma è, princi- palmente, un supporto alla gestione tecnica dell’al- levamento. Partendo dalle registrazioni di tracciabi- lità è infatti disponibile una significativa quantità di stampe relative alle perfor- mance produttive.
Tornando invece agli aspetti relativi alla rintracciabilità, una seconda serie di vantaggi riguarda la possi- bilità di integrare le proprie infor- mazioni di tracciabilità con altri siste- mi di filiera grazie ai servizi telema-
tici offerti dal motore di rintraccia- bilità www.tracefood.it. L’impegno di 50 ore all’anno stimate nell’esempio citato, a nostro avviso, va quindi valu- tato rispetto alla ricaduta comples- siva che può generare sulla condu- zione dell’allevamento, sintetizzabi-
le in un monitoraggio giornaliero sulla gestione tecnica dell’alleva- mento, la vendita di lotti di animali tracciati nel rispetto della normati- va e la possibilità di integrazione tele- matica con sistemi di rintracciabi- lità di filiera. ■
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