Sintesi dei risultati del progetto
Convegno internazionale “Agroenergie per lo sviluppo sostenibile”
Centro Loris Malaguzzi, Reggio Emilia, 25 maggio 2010
Paolo Mantovi
Fondazione CRPA Studi e Ricerche
Sommario della presentazione
Monitoraggio filiera BIOGAS
- aspetti agronomici, gestione biomasse
- impianti e risultati a confronto, benefici e criticità
Monitoraggio filiera LEGNO
- aspetti agronomici, gestione biomasse
- risultati della conversione energetica, benefici e criticità
Monitoraggio filiera OLIO
- aspetti agronomici, gestione biomasse
- risultati della conversione energetica, benefici e criticità
Utilizzo fertilizzante dei residui dei processi di conversione energetica (digestato)
Modello per la stima delle emissioni di gas serra e della
BIOGAS – Aspetti agronomici
Colture prescelte: sorgo da biomassa e triticale (per la loro rusticità, potenzialità produttive, complementarietà).
Trattamenti a confronto: 1) testimone non fertilizzato 2) concime chimico 3) liquami o digestato o pollina.
Assenza di irrigazione
Sorgo da foraggio o fibra: + 1 t ss/ha rispetto a zuccherino.
In generale, scarse produzioni in secondo raccolto (tipo di suolo, condizioni climatiche e irrigazione sono fattori decisivi).
Coltura Produzioni (t ss/ha) Asportazioni N (kg/ha) media minimo massimo media massimo
Sorgo 13 5 26 125 244
Triticale 13 9 16 176 284
BIOGAS – Aspetti agronomici
Triticale: risultati del confronto varietale
BIOGAS – Gestione biomasse
Dalla raccolta al caricamento al digestore, alcune indicazioni derivate dal monitoraggio:
● attenzione al periodo di raccolta: per triticale rischio tenore ss troppo elevato, per sorgo il contrario
● per sorgo le varietà da foraggio (a più sfalci) richiedono maggiori costi di raccolta
● pezzatura del trinciato di circa 8-10 mm massimizza bilancio energetico
● buon compattamento e copertura riducono le perdite di valore energetico dell'insilato
● desilamento deve essere condotto riducendo al minimo l'esposizione all'aria (frese OK)
● Il pretrattamento dell'insilato è tematica recente e da
BIOGAS – Layout filiera
BIOGAS – Impianti a confronto
Azienda Fontana (PC)
liquami suini
Consorzio Agrienergy (RA)
liquami bovini, biomasse vegetali
Azienda Cazzani (BO)
biomasse vegetali
Azienda Mengoli (BO)
liquami bovini, biomasse vegetali
BIOGAS – Impianti a confronto
Az. Fontana Az. Mengoli Cons. Agrienergy Az. Cazzani
Ripartizione del carico organico
Effluenti zootecnici Sottoprodotti agroindustria Colture dedicate
Carico Organico Volumetrico (COV) [kg SV/m3/gg]
1,0 2,5 1,9 4,1
Tempo di ritenzione idraulica (HRT) [gg]
100%
9,4%
67,0%
23,6% 5,0%
21,0%
74,0%
4,7%
95,3%
BIOGAS – Impianti a confronto
Azienda Tipo reattori Volume reattori Temperatura Potenza elettrica
Fontana CSTR 2 x 1.370 m3 36-38 °C 90 +
125 kW
Mengoli CSTR 2 x 1.050 +
850 m3
36-38 °C 115 + 240 kW Agrienergy PFR+CSTR 1.000 +
2 x 2.400 m3
36-38 °C 845 kW
Cazzani CSTR 2 x 2.800 m3 52-54 °C 1.450 kW
Caratteristiche degli impianti
BIOGAS – Risultati a confronto
Fontana Mengoli Agrienergy Cazzani 0
200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
215
215 355355
845 845
1425 1425
116
287
750
1309
Potenza installata
Potenza effet- tiva
Potenza elettrica [kW]
BIOGAS – Risultati a confronto
Azienda Metano
(Nm3/kgSV)
Energia elettrica
(kWh/kgSV) (kW/m3)
Fontana 0,28 0,99 0,042
Mengoli 0,24 0,80 0,097
Agrienergy 0,35 1,48 0,129
Cazzani 0,32 1,35 0,233
● La co-digestione ottimizza il processo di digestione
anaerobica (biogas per unità di volume di digestore) e permette di regolarizzare la produzione di energia
maggiore tempo di residenza migliore digestione Rese metano ed energia elettrica
BIOGAS – Risultati a confronto
Azienda Investimento
(M€) Tempo Ritorno Capitale
(anni)
Tasso Interno Rendimento
(%)
Fontana 1,0 9,2 10,9
Mengoli 1,2 6,3 17,1
Agrienergy 3,5 3,5 30,7
Cazzani 7,0 5,1 21,0
Redditività degli impianti
BIOGAS – Principali benefici
✔ Permette di sfruttare biomasse vegetali e/o animali, di scarto e/o dedicate, umide e/o secche
✔ Riduce le emissioni naturali di metano, di composti organici volatili ed odorigeni (da stoccaggi effluenti zootecnici e altri scarti organici)
✔ La flessibilità impiantistica e gestionale consente l'adattamento a varie realtà aziendali
✔ Il prodotto di risulta finale (digestato) ha elevato valore fertilizzante
✔ I tempi di ritorno, con gli attuali incentivi, sono di 4-5 anni
BIOGAS – Principali criticità
✗ È un processo di tipo biologico che richiede una conduzione attenta e professionale
✗ Il digestato deve essere gestito in modo compatibile, sia dal punto di vista economico che ambientale
✗ Il dimensionamento dell'impianto deve tenere conto sia delle biomasse utilizzabili che della disponibilità di terreni
✗ La produzione di biogas residuo (e non captato), dal digestato, può ridurre i benefici ambientali conseguiti
✗ Necessità di realizzare filiera completa
(approvvigionamento della biomassa e trasformazione in biogas – conversione energetica), per cui elevati
investimenti
LEGNO – Aspetti agronomici
Coltura prescelta: pioppo SRF (per la sua adattabilità a diversi ambienti e perché agrotecnica consolidata).
Trattamenti a confronto: 1) testimone non fertilizzato 2) concime chimico 3) liquami o digestato
Azienda Clone Produzione nel biennio (t ss/ha) Non
fertilizzato Concime
chimico Liquami / digestato
Asicoop (RA) AF2 18,5 20,1 19,3
Stuard (PR) AF2 12,4 16,4 15,7
Monviso 16,5 21,3 21,2
Buone risposte alla fertilizzazione all'Azienda Stuard (terreno a tessitura franco limoso- argillosa, pH 8, S.O e NTK a inizio prova rispettivamente 2,2% e 1,6 ‰).
LEGNO – Gestione biomasse
Confronto cantieri di raccolta
- due fasi (Asicoop) vs. una fase (Stuard)
Peso delle macchine più contenuto per taglio nella raccolta a due fasi.
LEGNO – Gestione biomasse
Confronto cantieri di raccolta - caratteristiche della biomassa
Raccolta Operazione / data Umidità prodotto
(%)
Peso prodotto (t s.s./ha)
Due fasi Taglio / 20 febbraio 58 19,8
Cippatura / 10 giugno 34 19,3
Una fase Taglio e cippatura / 18 marzo 56 17,2
Stoccaggio / 30 luglio 37 11,0
LEGNO – Layout filiera
LEGNO – Conversione energetica
Azienda Agr. Sperimentale Stuard (PR)
Superficie a pioppo SRF 1,5 ha
Resa media biomassa al campo 17 t s.s./ha (taglio 2009)
Perdita s.s. stoccaggio 35% in 7 mesi
Potenza caldaia 100 kWt
Volumetria riscaldata (uffici e serre) 1600 m3
Sostanza secca cippato 77%
Consumo di cippato (inverno 2009) 20 t s.s.
Resa energetica cippato post stoccaggio 2,9 kWht/kg s.s.
Resa energetica cippato al campo 1,87 kWht/kg s.s.
Temperatura media uffici 20 °C
Temperatura media serre 10,7 °C
Autoconsumi elettrici caldaia 4% dell'energia termica prodotta
Ceneri 4% in peso su s.s. alimentata
LEGNO – Principali benefici
✔ Cloni ad elevata produttività e resistenti a parassiti
✔ Possibilità di utilizzare residui organici di altre filiere produttive ai fini fertilizzanti
✔ Produzione può interessare zone marginali
✔ Elevato livello di sviluppo e affidabilità della tecnologia di combustione
✔ Impianti di facile conduzione - no processi biologici
✔ Rendimenti molto elevati (90%) con griglie a fiamma inversa
LEGNO – Principali criticità
✗ Perdite di valore energetico se il cippato è stoccato con elevata umidità
✗ Evitare reidratazioni del materiale cippato essiccato
✗ Calore sfruttabile solo nelle vicinanze della caldaia
✗ Tecnologia per produzione energia elettrica a piccola scala non ha raggiunto piena maturità
✗ Smaltimento ceneri, classificate come rifiuto
✗ Necessità di attento controllo delle emissioni in atmosfera
✗ Mancata incentivazione economica della filiera aziendale
OLIO – Aspetti agronomici
Colture prescelte: girasole e colza (per alto contenuto di olio nel seme, selezione varietale, agrotecnica consolidata).
Trattamenti a confronto: 1) testimone non fertilizzato 2) concime chimico 3) liquami o digestato o pollina o fanghi
In generale, con fertilizzazioni organiche rese paragonabili a concimazione chimica.
Per colza notevoli difficoltà ad ottenere letto di semina sufficientemente fine in terreni
Coltura Produzione (t ss/ha)
Pianura Collina
media minimo massimo minimo massimo
Girasole 3,6 3,0 4,1 1,9 2,6
Colza 3,3 2,9 3,7 - -
OLIO – Gestione biomasse
Dalla raccolta alla spremitura, filtrazione, alimentazione, alcune indicazioni derivate dal monitoraggio:
● No differenze sostanziali tra olio di girasole alto oleico o convenzionale, ai fini dell'utilizzo motoristico
● Pulizia del seme 'obbligatoria' pre-spremitura
● Filtrazione come fase fondamentale per ottenere prodotto idoneo
● Qualità elevata dell'olio combustibile assicura
funzionamento cogeneratori a tempo pieno e al massimo rendimento
● Monitoraggio del motore, temperature di combustione
● Utilizzo panello entro 90 gg inverno, 60 gg estate
OLIO – Layout filiera
OLIO – Conversione energetica
Komaros Agroenergie srl (AN)
Capacità pressa 500 kg seme/ora
Potenza cogeneratore 420 kWe
Contenuto olio acheni 42,4%
Olio estratto e filtrato (1 µ) 34 kg/100 kg seme Specifiche MAN / Wartsila
PCI olio filtrato 37 MJ/kg >35 / -
Viscosità olio filtrato 37 cSt a 40 °C <40 / <100 Contenuto H2O olio filtrato 521 ppm <5000 / <2000 Acidità olio filtrato 2 mg KOH/g <4 / <5
Consumi specifici cogeneratore 250 gr olio/kWh Autoconsumi degli ausiliari 4,8%
Sostanza secca panello 91%
Proteina grezza panello 26%
PCI panello 21 MJ/kg
OLIO – Principali benefici
✔ Agrotecniche consolidate per girasole e colza
✔ Possibilità di utilizzare residui organici di altre filiere produttive ai fini fertilizzanti
✔ Elevata densità energetica dei prodotti (semi, olio, panelli)
✔ Movimentazione e stoccaggio relativamente economici
✔ Co-generazione prossima ad utenza termica
✔ Imprenditore agricolo attivo a diversi livelli
✔ Impianti di facile conduzione - no processi biologici
OLIO – Principali criticità
✗ Volume minimo critico di semente da lavorare, necessità di ampi bacini di approvvigionamento
✗ Possibilità di valorizzare i co-prodotti (calore, panello)
✗ Incentivi premianti olio nazionale o comunitario → dimostrare i requisiti di tracciabilità
✗ Frammentazione della filiera, necessaria figura di coordinamento
✗ Utilizzo del panello, prodotto in quantità significative
Utilizzo fertilizzante residui Il DIGESTATO
Il digestato è il residuo del processo di digestione anaerobica.
Può essere considerato un buon materiale fertilizzante, ad effetto concimante più o meno pronto a seconda della sua origine. Dati da aziende dimostrative LIFE:
Parametri chimici Unità di
misura Digestato da liquami
suini
Digestato da liquami bovini + biomasse
vegetali
Digestato da biomasse
vegetali
pH - 8,3 7,8 7,9
Solidi Totali (ST) % t.q. 3,0 4,3 6,8
Solidi Volatili (SV) % ST 52 66 65
Azoto Totale (NTK) g/kg t.q. 3,9 3,8 4,0
Azoto Ammoniacale % NTK 77 62 53
Prototipo digestori pilota
Dinamica dell'azoto
La digestione anaerobica mineralizza parte dell'azoto organico ad azoto minerale (ammoniacale).
DIGESTATO - Pro e contro
I principali vantaggi dell’uso agronomico del digestato:
✔
distribuzione di materiale stabilizzato e igienizzato;
✔
apporto di sostanza organica;
✔
apporto di NPK (sostituzione dei concimi di sintesi);
✔
riduzione delle emissioni di gas serra.
DIGESTATO - Meno odori
Misure sulle concentrazioni di odore
Tesi 1: Liquame bovino da stabulazione libera, senza paglia, NON digerito Tesi 2: Liquame bovino da stabulazione libera, senza paglia, digerito
DIGESTATO - Sostanza organica
In molti casi il contenuto di SO nei terreni è basso
DIGESTATO - Pro e contro
Possibili problematiche legate all’uso agronomico del digestato:
✗ emissioni di ammoniaca in atmosfera (qualora non venga gestito con le Migliori Tecniche Disponibili);
✗ perdite di nitrati nelle acque (qualora si ecceda negli
apporti e si applichi in periodi non opportuni).
DIGESTATO - Emissioni
Misure sulle emissioni di ammoniaca
Tesi 1: Liquame bovino da stabulazione libera, senza paglia, NON digerito Tesi 2: Liquame bovino da stabulazione libera, senza paglia, digerito
DIGESTATO - MTD, esempi.
Misure emissioni GHG
Prove in campo e in vaso con varie matrici organiche, tra cui digestati e loro frazioni chiarificate e solide (in corso)
Misure periodiche delle emissioni di anidride carbonica, protossido di azoto, metano
Modelli per la stima di GHG e S.O.
INPUTS
Localizzazione del sito Caratteristiche del terreno
Colture praticate Fertilizzazioni
OUTPUTS Emissioni N2O
Dinamica sostanza organica
Le serie di dati meteorologici, rese disponibili da Servizio IdroMeteoClima di ARPA Emilia-Romagna, sono recuperate automaticamente una volta
Le misure sono state indispensabili per la calibrazione di modelli che permettono di effettuare delle stime sulla dinamica della sostanza organica nel terreno e sulle emissioni di N2O.
Modelli implementati come servizio web su www.crpa.it/seqcure
MODELLI – dati da caricare
MODELLI – dati da caricare
MODELLI – esempi di risultati
MODELLI – esempi di risultati
MODELLI – esempi di risultati
Sintesi dei risultati del progetto
Convegno internazionale “Agroenergie per lo sviluppo sostenibile”
Centro Loris Malaguzzi, Reggio Emilia, 25 maggio 2010