Rapporto intersettoriale sulla Criminalità predatoria
Rapine e furti in Banca e in altri settori esposti:
Poste, Tabaccherie, Farmacie, Distribuzione Moderna, Esercizi commerciali, Distributori
di carburante, Trasporto Valori
Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria
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Novembre 2016
Novembre 2016
Rapporto intersettoriale sulla Criminalità predatoria
Rapine e furti in Banca e in altri settori esposti:
Poste, Tabaccherie, Farmacie, Distribuzione Moderna, Esercizi commerciali, Distributori di
carburante, Trasporto Valori
© OSSIF - Divisione Progetti Speciali di ABIServizi SpA Indirizzo: Via delle Botteghe Oscure, 4 - 00186 Roma E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ossif.it
Tutti i diritti riservati. è consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte.
INDICE
PREMESSA ... 3
RINGRAZIAMENTI ... 5
INTRODUZIONE ... 7
EXECUTIVE SUMMARY ... 9
1. La criminalità in Italia nel 2015 ... 23
2. I reati ai danni delle dipendenze bancarie ... 29
2.1 Le rapine in banca ... 29
2.2 I furti in banca ... 36
2.3 Il 2015 in sintesi ... 45
2.4 Attività di prevenzione e contrasto ... 47
3. I reati ai danni degli uffici postali ... 51
3.1 Le rapine negli uffici postali ... 51
3.2 I furti negli uffici postali ... 58
3.3 Il 2015 in sintesi ... 67
3.4 Attività di prevenzione e contrasto ... 69
4. I reati ai danni delle tabaccherie ... 70
4.1 Le rapine nelle tabaccherie ... 70
4.2 I furti nelle tabaccherie ... 78
4.3 Il 2015 in sintesi ... 82
4.4 Attività di prevenzione e contrasto ... 83
5. I reati ai danni delle farmacie ... 87
5.1 Le rapine nelle farmacie ... 87
5.2 Le rapine nelle farmacie nel comune di Milano ... 93
5.3 I furti nelle farmacie ... 96
5.4 Il 2015 in sintesi ... 100
5.5 Attività di prevenzione e contrasto ... 101
6. I reati ai danni delle imprese della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO) ... 103
6.1 Il 2015 in sintesi ... 106
6.2 Attività di prevenzione e contrasto ... 107
7. I reati ai danni degli esercizi commerciali ... 110
7.1 Le rapine negli esercizi commerciali in Italia ... 110
7.2 Le rapine negli esercizi commerciali nel comune di Milano ... 114
7.3 I furti negli esercizi commerciali in Italia ... 118
7.4 Il taccheggio in Italia ... 121
7.5. Il 2015 in sintesi ... 122
7.6 Attività di prevenzione e contrasto ... 123
8. I reati ai danni dei distributori di carburante ... 126
8.1 Le rapine ai distributori di carburante ... 126
8.2 I furti ai distributori di carburante ... 127
8.3 Il 2015 in sintesi ... 129
8.4 Attività di prevenzione e contrasto ... 130
9. I reati ai danni degli operatori del trasporto valori ... 133
PREMESSA
OSSIF, il Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine, ha avviato nel 2008, in collaborazione con il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, l’Osservatorio Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che ha l’obiettivo di monitorare l’evoluzione dei fenomeni criminosi e condividere con i settori di attività economica più esposti informazioni, strategie e best practice per la prevenzione.
L’idea di estendere l’attività di monitoraggio del rischio rapina oltre i confini del mondo bancario è stata accolta con favore da Poste Italiane e dalle associazioni di categoria più sensibili al tema: Assovalori, Confcommercio-Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma e Unione Petrolifera.
L’Osservatorio si propone di:
! monitorare l’intensità e la distribuzione del rischio e delle perdite per le categorie interessate;
! fornire strumenti di valutazione per la migliore allocazione degli investimenti per la prevenzione;
! misurare l’efficacia delle strategie di prevenzione adottate;
! monitorare e prevenire il possibile spostamento del rischio verso segmenti di attività economica “meno protetti”.
Annualmente viene redatto un Report di analisi che, oltre ad approfondire il modus operandi dei reati ai danni di ciascun settore, mette in luce le aree territoriali a più alto rischio, evidenziando le diverse iniziative di prevenzione e contrasto messe in atto da ciascuna categoria.
RINGRAZIAMENTI
Per le analisi dei dati e la stesura del presente Rapporto di ricerca si ringraziano:
• per ABI ed OSSIF, Marco Iaconis e Giovanni Gioia;
• per il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, Maria Teresa Sgaraglia e Pasquale Aglieco;
• per Poste Italiane, Lorenzo Mori, Andrea Mattei e Alessandra Rogati;
• per Federazione Italiana Tabaccai, Barbara Toxiri, Gianluca Basso e Paola Landeschi;
• per Federfarma, Gioacchino Nicolosi e Bruno Foresti;
• per Federdistribuzione, Marco Pagani e Laura Evangelista;
• per Confcommercio-Imprese per l’Italia, Daniela Floridia;
• per Assovalori, Antonio Staino e Paolo Spollon;
• per Unione Petrolifera, Donatella Giacopetti e Franco Isola.
INTRODUZIONE
Il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria, giunto alla settima edizione, focalizza l’attenzione sui dati del 2015 comparandoli, ove possibile, con la situazione degli anni precedenti, evidenziando il trend in atto.
Nel capitolo 1 viene effettuata una panoramica degli ultimi cinque anni sui più diffusi reati appropriativi (furti e rapine), grazie ad un’analisi dei dati forniti dal Servizio Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno che fanno riferimento ai delitti denunciati dalle Forze dell’ordine all’Autorità Giudiziaria.
Dopo un’analisi generale dei dati, nel capitolo 2 vengono analizzati i reati ai danni delle dipendenze bancarie: le rapine e i furti ai danni dei vari impianti o locali di custodia valori, tra i quali gli attacchi agli ATM. La fonte dei dati è il Data-Base Anticrimine di OSSIF nel quale vengono censiti gli eventi da parte delle banche e nel quale confluiscono anche le segnalazioni del Ministero dell’Interno e degli organi di stampa.
Il capitolo 3 prende in esame i reati ai danni degli uffici postali: rapine, furti e attacchi agli ATM. I dati sono di fonte Poste Italiane.
Nel capitolo 4 vengono analizzate le rapine e i furti commessi ai danni delle tabaccherie tramite un’analisi dei dati ricavati da una rilevazione della Federazione Italiana Tabaccai.
Le rapine ai danni delle farmacie trovano spazio nel capitolo 5. Il dato nazionale e regionale è fornito dal Ministero dell’Interno mentre i dati Federfarma, su elaborazione dell’Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra titolari di farmacia, consentono un’analisi sulle modalità di esecuzione nel comune di Milano.
I reati ai danni delle imprese della Distribuzione Moderna Organizzata vengono illustrati nel capitolo 6. I dati derivano da un’indagine campionaria della Federdistribuzione effettuata su un campione di 11 aziende, pari a 2.601 punti vendita.
Il capitolo 7 prende in esame le rapine ai danni degli esercizi commerciali. Il dato nazionale è fornito dal Ministero dell’Interno mentre un’attenta analisi sulle modalità di esecuzione nel comune di Milano è resa disponibile dalle elaborazioni Confcommercio su analisi della Questura di Milano.
Nel capitolo 8 vengono analizzati gli eventi criminosi subiti dai distributori di carburante. I dati sulle rapine sono forniti dal Ministero dell’Interno mentre i dati sui furti di contante dagli accettatori di banconote fanno riferimento ai punti vendita di proprietà delle aziende associate ad Unione Petrolifera.
Nel capitolo 9, infine, vengono elencati gli attacchi subiti dalle società di Trasporto Valori grazie all’analisi dei dati forniti dall’Assovalori.
EXECUTIVE SUMMARY
Il Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria ha l’obiettivo primario di analizzare la distribuzione complessiva dei reati appropriativi ai danni dei singoli comparti esposti al rischio. Solo in questo modo è possibile studiare i fenomeni rapina e furto nella loro accezione più ampia: le strategie di prevenzione avviate in uno specifico settore, piuttosto che determinare una riduzione assoluta del fenomeno, possono indurre un semplice “spostamento” del rischio verso altri comparti ugualmente esposti e meno protetti. Un monitoraggio trasversale del rischio-rapina, pur nella difficoltà di far dialogare fonti statistico-informative autonome e non coordinate, è il primo e fondamentale passo per la costruzione di un linguaggio e di una base conoscitiva comune.
Le rapine denunciate in Italia
Sulla base dei dati operativi del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, le rapine denunciate in Italia nel corso del 2015 sono state 34.9571, pari ad un decremento del 10,9% rispetto al 2014. Il dato conferma il calo dei reati che già aveva caratterizzato lo scorso anno (-10,3% rispetto al 2013) dopo un triennio in cui le rapine erano invece aumentate, seppur con un’entità sempre più lieve (+20,1% nel 2011, +5,1% nel 2012 e +2,6% nel 2013). È risultato in calo anche il tasso ogni 100.000 abitanti che è passato da 64,6 rapine ogni 100.000 abitanti nel 2014 a 57,5 rapine ogni 100.000 abitanti nel 2015.
Fig.1 e 2 – Rapine denunciate dalle Forze dell’ordine all’Autorità Giudiziaria e variazione percentuale dei reati rispetto all’anno precedente. Italia, 2011-2015
Fonte: elaborazioni su dati del Ministero dell’Interno
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Come negli anni precedenti, le rapine effettuate in pubblica via hanno rappresentano oltre la metà (52,7%) delle rapine totali denunciate. Seguono le rapine negli esercizi commerciali (15,2%), in abitazione (8,7%), in locali ed esercizi pubblici (4,1%), in farmacia (2,6%), in banca (2,2%), negli uffici postali (1,1%), nei distributori di carburante e in tabaccheria (1%).
Si deve sottolineare come il decremento registrato sul totale delle rapine abbia caratterizzato tutte le diverse tipologie di reato. Il calo più evidente è stato registrato per le rapine a distributori di carburante (-23,4%), seguite dalle rapine in tabaccheria (-15,3%), dalle rapine in locali/esercizi pubblici (-14,5%) e dalle rapine in farmacia (-14,4%).
Rapine: il confronto intersettoriale
Dal confronto dei dati delle categorie partecipanti all’Osservatorio Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria, emerge, come in valore assoluto le rapine abbiano caratterizzato prevalentemente gli esercizi commerciali e i locali/esercizi pubblici.
Seguono poi le rapine in farmacia, le rapine in banca, negli uffici postali, ai distributori di carburante e in tabaccheria. Ma il dato assoluto è ovviamente influenzato dal numero di punti operativi esposti agli attacchi. E’ importante sottolineare, invece, come nel 2015, così come nel 2014, sia stato registrato un calo delle rapine per tutte le categorie interessate, in particolar modo per quanto riguarda, come detto prima, le rapine ai distributori di carburante (-23,4%) e le rapine in tabaccheria (-15,3%).
Fig.3 e 4 – Rapine commesse e variazione % rispetto al 2014 per categoria.
Italia, anno 2015
Fonte: elaborazioni su dati del Ministero dell’Interno, OSSIF, Poste Italiane e FIT
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Sulla base di un’indagine campionaria di Federdistribuzione, effettuata su un campione di 11 imprese pari a 2.601 punti vendita, è emerso che per tale settore si è avuto l’indice di rischio più elevato pari a 14,6 rapine ogni 100 punti operativi. Seguono le farmacie con un indice di rischio pari a 5,1 rapine ogni 100 punti operativi, gli uffici postali con 2,9 rapine ogni 100 punti operativi, le banche con 2,5 rapine ogni 100 sportelli, i distributori di carburante con 1,7 rapine ogni 100 punti operativi, e le tabaccherie con 0,6 rapine ogni 100 punti operativi. E’ importante sottolineare il fatto che per tutte le categorie analizzate sia stato rilevato un valore dell’indice inferiore a quello registrato nel 2014.
Fig.5 e 6 – Indice di rischio (rapine ogni 100 punti operativi) e bottino medio delle rapine consumate per alcune categorie. Italia, anno 2015
Fonte: elaborazioni su dati del Ministero dell’Interno, OSSIF, Poste Italiane, FIT, Federdistribuzione, Federfarma e Unione Petrolifera Note: evidenziati in grigio i valori degli anni 2012-2013-2014
Con riferimento al bottino medio per evento, è stata confermata la “redditività” più elevata per le rapine in banca che hanno fruttato, mediamente, oltre 33 mila euro.
Analizzando i dati emerge, in realtà, come la stragrande maggioranza di rapine sia stata caratterizzata da importi inferiori a quello medio. In particolare, nel 32% dei casi il bottino rapinato è stato inferiore a 5 mila euro e la media rapinata è stata di 2.300 euro, nel 66% dei casi il bottino rapinato non ha superato i 25 mila euro e la media è risultata di poco superiore ai 7 mila euro, nel 78% delle rapine l’importo sottratto non ha superato i 50 mila euro e la media è stata di 11,5 mila euro.
Seguono le rapine agli uffici postali con un bottino medio di poco superiore ai 12 mila euro, le rapine alle tabaccherie con una media di poco superiore ai 7 mila euro e le rapine ai danni delle imprese della Distribuzione Moderna Organizzata con una media di poco superiore ai mille euro.
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