l’ A .I .R . g li s tu d i
C A PITOLO 3
G LI STUDI REALIZZATI
g li s tu d i g li s tu d i
I NTRODUZION E
S i propone
una raccolta ragionatadellesintesidialcunideglistudirea- lizzatirispettandolacronologiadeilavori,
così da evidenziare l’evoluzione nel tem- podeglistrumentiutilizzati.Ognireportè
preceduto da una scheda introduttiva di
presentazione che descrive gli elementi
maggiormentecaratterizzantilostudio.
Successivamentesipropongonoquindi:
una sintesi degli studi di fattibilità di
maggioreinteresse;
ireportdiaccompagnamentoalleclau-
solevalutative;
seguiràinfineunasezionededicataalla
primarelazioneelaboratainrispostaad
una clausola valutativa (prevista dalla
LR24/2001).
Ireportsonopropostiorganicamentese- guendoiProgettidileggeanalizzati.Dise- guitosifornisconoalcuneprecisazioniutili
allaletturadelmaterialepresentato.
G
LI
STUDI
DI
FATTIBILITÀP er esigenze di semplicità espositiva
non vengono proposti gli studi per
intero, ma si ricorre ad una sintesi degli
stessi.Inparticolarenonvengonoripropo- stigliallegatideglistudidifattibilità,peral- trosostanzialmenterappresentatidaitesti
deiProgettidileggeanalizzati.Perquanto
riguardalasezionedeglistudidifattibilità
dedicataallaGriglia,unostrumentodiana- lisiricorrenteintuttiglistudi,sièsceltodi
presentarla per intero solo relativamente
laLR5/2004(Normeperl’integrazioneso-
cialedeicittadinistranieriimmigrati.Modi- fichealleLeggiregionali21febbraio1990,
n.14e12marzo2003,n.2).
Laversioneintegraledeglistudidifattibili- tàècomunquedisponibilepressolastrut- turadelServiziolegislativoequalitàdella
legislazionedell’Assemblealegislativa.
I
L
REPORT
DI
ACCOMPAGNAMENTO
ALLA
CLAUSOLA
VALUTATIVAI nalcunicasiilgruppodilavorohaac- compagnato lo studio di fattibilità con
unreportdiapprofondimentosullecarat- teristiche del Progetto di legge, volto al- l’individuazione dell’eventuale contenuto
di una clausola valutativa. Tale attività di
analisièstatacondottasolosualcuniPdl
e,trattandosidiunaesperienzadirecen- te introduzione, la struttura espositiva si
caratterizzaperunaminorestandardizza- zionerispettoglistudidifattibilità,eviden- ziando quindi i cambiamenti avvenuti in
questo relativamente breve lasso di tem- po.Nellaparteintroduttivavengonoinol- trefornitigliestremidellaleggeapprovata
nonchél’eventualearticolocontenentela
clausolavalutativa.Sifaquindirinvioalla
bancadatiDemetrapresentesulsitodel- laRegioneEmilia-Romagnahttp://crerbd.
regione.emilia-romagna.it/NXT/gateway.
dll?f=templates&fn=default.htm.
Perogniclausolavalutativaapprovatavie- neinoltrepropostaunasintesigrafica(dia- grammadiGantt),cheevidenzialecaratte- risticheprincipalidelleclausoleefocalizza
l’attenzionesullescadenzepreviste.
48
g li s tu d i
S
ull’argomentosonostatirealizzatiduestu- didifattibilitàpresentatineimesidimag- gioesettembre2001.Diseguitosiproponeunasintesidell’ultimaversionedellostudio.
Si è trattato di un’analisi che ha toccato di- versi aspetti inerenti il PdL consentendo lo
sviluppodialcunetematicheparticolarmente
interessanti.
È stata svolta un’analisi demografica del fe- nomeno inquinamento luminoso nell’ambito
del territorio regionale riscontrando una di- stribuzione disuguale tanto come copertura
meramente geografica (superficie coinvolta)
chedemografica(popolazionecoinvolta)dalle
qualisenededuceunimpattoproporzional- mente più invasivo rispetto quanto preventi- vabile dalla sola analisi della copertura geo- grafica.
Sièinoltrecondottaun’analisicostibenefici
con riguardo a due comuni caratterizzati da
dimensioni e problematiche diverse investiti
dall’attuazionedelPdLospitandoalmenoun
osservatorioastronomicoerientrandoperin- teronellezonediparticolareprotezionepre- viste.Inparticolaresièprocedutoaduncon- frontotrailcostoimmediatoedilminorcosto
successivo(beneficio)derivantedall’adozione
delprovvedimento
Infine,sisegnalachenellostudiodifattibilità
venivapropostal’istituzionediunsistemadi
monitoraggio dell’attuazione della legge. Si
trattava di una proposta embrionale di clau- solavalutativasuggeritadallapartecipazione
alcorsodiaggiornamentodi“ProgettoValu- tazione” (Prova) tenutosi a Torino nel marzo
2001 sulla valutazione delle politiche pubbli- che attraverso questo strumento. Si trattava
diunaprimasperimentazionechepoi,almo- mento dell’approvazione della Legge, non è
statarecepitadalLegislatore.
P
ROGETTO
DI
LEGGEM
ISURE
URGENTI
IN
TEMA
DI
LOTTA
ALL’
INQUINAMENTO
LUMINOSO
CON
RISPARMIO
ENERGETICO
NELLE
ILLUMINAZIONI
ESTERNEOggettoconsiliaren.989 Studiopresentatonelmesedisettembre2001
InmateriaèstataapprovatalaLeggeregionale29settembre2003,n.19“Normeinma- teriadiriduzionedell’inquinamentoluminosoedirisparmioenergetico”consultabile
sullabancadatiDEMETRAdell’AssembleaLegislativadellaRegioneEmilia-Romagna.
g li s tu d i g li s tu d i
Ciascunazonadatutelareèdefinitanell’art.9
comeunazonaattornoaciascunodeglios- servatorielencati,aventeunraggio,fattisalvi
iconfiniregionali,paria:
a) 30chilometripergliosservatoriprofessionali;
b) 15 chilometri per gli osservatori non pro- fessionali.
Il passo successivo è stato quello di rappre- sentare graficamente le zone tutelate su una
cartinageopoliticadellaregioneEmilia-Roma- gnaaventescala1:781.250(1cm=7,8125Km)
(veditavola1).Atalescopo,abbiamopensato
diraffigurarecondeicerchidiraggio1,92cm
(cioè15Kminscalareale)lezonetutelateattor- noai24osservatorinonprofessionali,econun
cerchiodiraggio3,84cm(cioè30Kminscala
reale)lazonatutelataattornoall’unicoosserva- torio professionale. In questo modo abbiamo
ottenutounaraffigurazioneinscaladellearee
territorialiregionalichesonodatutelatesecon- doleparticolaridisposizionidell’art.9.
Successivamentesièstimatalapartedellasu- perficieterritorialedell’interaregionecherientra
nellezonediprotezioneantinquinamento.
Abbiamo,quindi,raggruppatotuttiicomuniemi- liano-romagnoliin5grossecategoriestatistiche:
1)Superficieprotettazero.inquestacate- goriavisonotuttiicomuniilcuiterritorio
nonrientraaffattoinalcunazonaprotetta.
Laquotadisuperficietutelataperquesti
comunièappuntozero;
B
REVE
ANALISI
DEMOGRAFICO-
ECONOMICA
DELLE
ZONE
TUTELATEESTENSIONEGEOGRAFICA
Perdisporrediun’immaginepiùchiaraedim- mediatadell’impattochelapresenteproposta
di legge può produrre sul territorio regionale,
siproponeunaspecificaanalisistatisticasulle
areeclassificatecomezone
di particolare protezione e
sulle quali la legge dispone
di particolari misure anti-in- quinamentoluminoso.
Queste zone vengono isti- tuite, secondo l’art. 9, at- torno a ciascuno degli os- servatori astronomici che
vengono classificati come:
1) osservatori astronomi- ci, astrofisici professiona- li, o come 2) osservatori
astronomici, astrofisici non
professionalidigranderile- vanza culturale, scientifica
epopolarechesvolgonoat- tivitàscientificae/odivulga-
tivad’interesseregionaleoprovinciale.
Tali osservatori, di cui viene fornito un elenco
completo nell’art.10, sono complessivamente
25,dicui1professionalee24nonprofessionali.
Nellafigura1vienerappresentataladistribu- zione del numero di osservatori tutelati per
provinciadiappartenenza.Ilmaggiornumero
diosservatoriricadenelleprovinciediModena
eBologna;aquest’ultimaprovinciaappartie- neanchel’unicoosservatorioprofessionale.
A
NALISI
DEMOGRAFICA
DELLE
ZONE
TUTELATESitrattadiunodegliapprofondimentidi
maggioreinteressechehacaratterizzato
lostudiodifattibilità.
G
RIGLIA
DI
FATTIBILITÀ
E
ANALISI
DELLE
LEGGI
REGIONALI
VIGENTI
IN
ALTRE
REGIONIPerl’applicazionedellagrigliaalPdLin
esamesirimandaallaversioneintegrale
dellostudiodifattibilità.
S
TUDIO
DIF
ATTIBILITÀ
50
g li s tu d i
2)Superficieprotetta1/6.Conquestaclas- seindichiamotuttiicomunilacuisuperficieterritorialerientrainunaopiùzonetutelate
pernonoltre1/3.Inaltreparole,laquotadi
superficieprotettaperquesticomunideve
esseremaggioredizeroenonsuperiorea
1/3 della loro superficie totale. Per scopi
statisticiabbiamopostochetuttiquestico- munihannounaquotadisuperficietutelata
mediamenteparia1/6;
3) Superficieprotetta½.Sottoquestogrup- porientranotuttiicomunilacuisuperficie
territorialericadeentrounaopiùzonetu- telatepernonmenodi1/3enonoltre2/3.
Inaltreparolelaquotadisuperficietutelata
per questi comuni è
mediamenteparia½;
4)Superficie protetta
5/6.Inquestogruppo
sono classificati tutti
i comuni che hanno
una superficie territo- riale che risulta pro- tetta per non meno
di 2/3, ma che non è
interamenteprotetta.
5)Superficie protetta
uno.Sottoquestacate- goriarientranotuttiico- munichehannolatotale
superficieterritorialeen-
trolezonediprotezione.Perquestomotivola
quotadisuperficieprotettaperquesticomuni
èindIstintamenteugualeauno.
Definita questa classificazione, il passo suc- cessivo è stato quello di individuare a quale
categoriaciascuncomuneappartenesse.Non
avendoadisposizionemisureempiricheesat- teriguardolezonetutelaterispettoaiconfini
territorialideicomuni,sièprocedutopervia
visiva. In maniera del tutto artigianale, ma
cercandoilpiùpossibilediessereoggettiviri-
spettandolaclassificazioneadottata,dallacar- tinageopoliticadiseguitodescrittasièdedotto
quantapartedelterritoriodiciascuncomune
emiliano-romagnolo rientrasse nelle zone cir- coscritteattornoai25osservatoritutelati.
Questo procedimento, nonostante debba es- sereconsideratounprocedimentodistimaba- satosufortiapprossimazioni,permettedigiun- gereadunamisuraquantitativadellasuperficie
tutelataalivellosiaprovincialesiaregionale.
Nellafigura2vienerappresentata,perciascu- nadellenoveprovincieeperl’interaregione,
la quota di superficie provinciale che rientra
nellezonetutelate.
A livello regionale la superficie tutelata rap- presenta quasi il 54% dell’intera superficie.
Alivellodiprovincie,invece,esisteunacerta
eterogeneità.Modenarappresentalaprovin- ciaconlaquotapiùalta,pariall’83%,segui- tadaBolognaconunaquotadel78,5%eda
Ravennaconil73,7%.LeprovinciediReggio- Emilia,Ferrara,ForlìeRiminihannotutteuna
quotadisuperficieprotettachesiaggiratrail
54%eil64%.Moltopiùbasselequoteperle
duerestantiprovincie,inparticolarequelladi
Parma,cheèappenadel2%.
g li s tu d i g li s tu d i
TAVOLA1-LEZONETUTELATE
52
g li s tu d i
ILFENOMENOINQUINAMENTOLUMINOSOIlpassosuccessivoèstatoquellodistimarela
dimensione del fenomeno “inquinamento lu- minoso”presentenellaregioneenellesingole
provincie.Atalescoposièipotizzatocheuna
misuradiinquinamentoluminosoinunacerta
areaterritorialefosseproporzionaleadalcune
caratteristichesocioeconomichedellastessa
area:inparticolarecheladispersionediluce
fosseproporzionalealladensitàdipopolazio- neeallivellodisviluppoeconomicopresenti
nellastessaarea.
L’ideadibaseèche,nonessendotuttorainvigo- realcunaleggecheregoliladispersionediluce
oltrelalineadell’orizzonte,l’inquinamentolumi- nosonellaregioneEmilia–Romagnapuòessere
consideratocomeunavariabilestatisticacheva- riatraun’areaedun’altraalvariaredelnumerodi
residenti,delnumerodiunitàproduttivelocalie
dellagrandezzadelleunitàproduttive.Areemeno
densamentepopolatesisupponesianocaratte- rizzatedaunaminoredispersionedilucerispetto
adareealtamentepopolate,areepiùagricolepo- trebberoessereareeconunaminoredispersione
dilucerispettoadareesviluppateneisettoriin- dustrialienelterziario.Diconseguenza,indicatori
aiqualiricollegareilpesodell’inquinamentolumi- nososipossonoindividuarein:
-
Densitàdipopolazione(numerodiresidentiperchilometroquadrato);
-
Densitàdiunitàproduttive(numerodiunitàproduttivelocaliperchilometroquadrato);
-
Densitàdiaddetti(numerodiaddettiimpiegatinelleunitàlocaliperchilometroquadrato).
Nellafigura3vienerappresentata,percia- scuna provincia e per l’intera regione, la
percentuale di popolazione residente nelle
zoneprotetterispettoalleintereareeammi- nistrative.
Sinoticome,alivellodiinteraregione,no- nostante la superficie protetta sia pari al
54%,lapercentualedipopolazioneinzona
protetta è superiore a questo valore e pari
esattamenteal69%.Questoimplica,come
sarà messo in evidenza successivamente,
che,alivelloregionale,ladensitàdipopo- lazione nelle zone tutelate è superiore alla
densitàdipopolazionenell’interasuperficie
regionale,equindi,necessariamente,supe- rioreanchealladensitàdipopolazionenelle
zonenontutelate.
Perquantoriguardalesingoleprovincie,sios- servaancoracomeModenaeBolognasianole
provincieconlapercentualepiùaltadipopo- lazioneresidenteinzoneprotette.Unapercen- tualemoltoaltaepariall’85,2%èposseduta
anchedallaprovinciadiReggio–Emilia.
Pertenerecontodelladiversaestensioneter- ritorialeedelladiversaquotadisuperficiepro- tetta,èpossibileconfrontareladensitàdipo- polazionediciascunaprovinciaall’internodelle
zoneprotetteconquelladellastessaprovincia
all’internodellezonenonprotette.Nellafigura
4vienerappresentatoquestoconfrontosiaali- velloregionalesiaalivellodisingoleprovincie.
Perl’interaregioneladensitàdipopolazione
entrolezonetutelaterisultamaggiorediqua- si110unitàrispettoallezonenontutelate,e
cioè vi sono 110 abitanti
per chilometro quadrato
in più nelle zone protet- te rispetto alle zone non
protette.Questo,agrandi
linee, potrebbe significare
cheentrolezonetutela- tedellaregionevièuna
maggiore concentrazio- ne di luce artificiale, e
quindi anche di inquina- mentoluminoso.
Nella valutazione dell’im- pattocheavràquestalegge
suicittadiniemiliano-roma- gnolisidevequindiimma
g li s tu d i g li s tu d i
ginare un livello di coinvolgimento addirittura
superiore (in termine di densità di popolazio- ne)rispettoquantogiàsipossadesumeredalla
cartinageopoliticariproducenteleareegeogra- ficheinteressateinprimabattutacome“zonedi
particolareprotezione”.
Perquantoriguardalesingoleprovinciesipuò
notare che le zone tutelate possiedono una
densitàdipopolazionemaggiorenelleprovin- ciediPiacenza,Parma,Reggio-Emilia,Mode- na,BolognaeFerrara.
Parmarappresenta,comunque,uncasoasé
inquanto,nonostantenonvisianoosservatori
nelterritorioprovincialeelasuperficietutelata
rappresenti solo il 2%
dell’intera superficie
provinciale,ladensitàdi
popolazioneentrol’area
di tutela è molto alta e
di quasi 360 abitanti in
piùperchilometroqua- drato rispetto all’intera
superficie provincia- le. Si può immaginare,
quindi,che,nonostante
l’areaprotettasiaridot- ta,essasiaun’areacon
un’alta dispersione di
luceartificiale.
Ragionandoperinversosidevequindiipotiz- zarechelaLegge,nellasuaapplicazione,im- patteràsuunnumeroelevatodicittadinipur
insistendosuun’arearelativamenteristretta.
La seconda caratteristica cui si è fatto rife- rimento per stimare la dimensione del feno-
meno“inquinamentoluminoso”èillivellodi
sviluppoeconomico.
Atalescoposièfattousodiduesolevariabili:
ilnumerodiunitàlocalidiproduzioneedelnu- mero complessivo di addetti nelle unità locali.
Ovviamentesitratterannoleduevariabilidistin- tamentepoichéesserappresentanocomunque
due variabili strettamente dipendenti tra loro:
all’aumentare del numero di unità locali (d’ora
inpoiancheUL)presentiinunacertaareageo- graficaaumentaancheilnumerocomplessivodi
addettiimpiegati.Siritie- necomunquepiùcorret- totenercontodientram- be le variabili, poiché, a
parità di numero com- plessivodiaddettiimpie- gati in due distinte aree
geografiche, un numero
maggiore di unità loca- li potrebbe comunque
implicare una maggiore
presenzadiluceartificia- leesterna,equindidiin- quinamentoluminoso.
Nellafigura5vienerap- presentata la percen- tualediunitàlocalipresentinellezonetutelate
perciascunterritorioprovincialeeperl’intera
regione.
Sinotiancoraunavoltacome,nonostantela
superficieregionaletutelatasiapocopiùdel- la metà dell’intera superficie regionale (esat- tamenteil54%),lapercentualediunitàlocali
presenti nelle zone tutelate sia maggiore di
questapercentuale,èparial69%.
54
g li s tu d i
Lo stesso discorso potrebbe essere svilup- pato per ogni singola area provinciale, ma ènecessarioprimadituttodepurarelavariabi- le“percentualediULperprovincianellezone
tutelate” dall’effetto della diversa quota pro- vinciale di superficie tutelata. A tale scopo,
quindi,èpossibileimpiegareunamisurache
chiameremo“densitàdiUL”,cherappresenta
ilnumerodiULperchilometroquadrato.
Nellafigura6ladensitàprovincialeeregionale
di UL complessiva viene messa a confronto
con la densità provinciale e regionale di UL
nellezonetutelateenellezonenontutelate.
A livello regionale la densità di
unitàlocalinellezonetutelateè
quasi il doppio della densità di
unitàlocalinellezonenontute- late.
A livello di singole provincie, le
zone tutelate delle provincie di
Piacenza, Parma, Reggio-Emi- lia, Modena, Bologna e Ferrara
possiedonounadensitàdiunità
localimaggiorerispettoalleloro
zonedinontutela,inparticolare
Reggio-Emilia, Modena e Bologna, eccezion
fattaperParma.Questoindurrebbeapensare
che,inquesteprovincieleareetutelatesiano
aree con una maggiore dispersione di luce.
Questeosservazionisonocoerentianchecon
quantodettoinriferimentoalladensitàdipo- polazione.
Le provincie di Ferrara, Ravenna e Forlì non
mostrano una sostanziale differenza tra le
densitànellezoneditutelaelerestantizone.
Rimini,invece,èl’unicaprovinciachemostra
unasituazioneoppostaaquellagenerale,con
unnumerodiULnellezonenontutelatediol- tre26inpiùperchilometroquadratorispetto
allezoneditutela.
Pertenerecontodelladiversagrandezzadel- leunitàlocalipresentinellediverseprovincie,
è necessario considerare la terza variabile
“numerodiaddettiimpiegatinelleunitàloca- li”.Infatti,comeabbiamogiàaccennato,due
provincieaventilostessonumerodiunitàlo- calipotrebberodifferenziarsinotevolmentein
termini di inquinamento luminoso. Ipotizzia- mo, quindi, che una unità locale avente un
numero maggiore di addetti
di un’altra unità locale avrà
latendenzaaprovocareuna
quantità maggiore di inqui- namentoluminoso.
Nellafigura7sonoriportate
le percentuali di addetti im- piegatinelleunitàlocalipre- sentientrolezonetutelatedi
ciascuna provincia, rispetto
al numero complessivo di
addettidelleintereareepro- vinciali.
Ancoraunavoltaènecessariodepurarequesta
variabiledalladiversaquotadisuperficieatu- telainciascunaprovincia.Impieghiamo,atale
proposito,lavariabile“densitàdiaddetti”,cioè
il numero di addetti impiegati nelle unità loca- liperchilometroquadrato.Nellafigura8viene
rappresento,perciascunaprovinciaeperl’inte- raregione,unconfrontotraladensitàdiaddetti
nelleintereareeamministrative,ladensitàdiad- dettientroleareeprotetteeladensitàdiaddetti
entroleareenonprotette.
Piacenza Parma Reggio Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì Rimini Regione
Emilia
Piacenza Parma Reggio Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì Rimini Regione
Emilia
g li s tu d i g li s tu d i
Coerentementeconquellocheèstatodet- to fino ad ora,ladensitàdiaddettinelle
zonetutelatedellaregioneèpiùaltadel- ladensitàdiaddettinellezonenontute- latedellaregione.Piùprecisamenteentro
lezonetutelatevisonoquasi40addettiin
più per chilometro quadrato rispetto alle
zonenontutelate.
A livello di singole provincie, Piacenza, Par- ma,Reggio-Emilia,Modena,BolognaeFerra- ramostranounadensitàdiaddettimaggiore
nelleareetutelaterispettoalleareenontute- late.LeprovinciediForlìeRavennanonmo- strano, comunque, una grossa differenza tra
le due densità, diversamente dalla provincia
diRimini,perlaqualenellezonenontutelate
visonomediamente88addettiperchilometro
quadratoinpiùrispettoallezonetutelate.
56
g li s tu d i
A
NALISI
COSTI/
BENEFICIILCOMUNEDISANGIOVANNIINPERSICETO
EILCOMUNEDIBOLOGNA
La stima preventiva dei costi e dei benefi- ci derivanti dall’applicazione dell’intervento
pubblicoèunostrumentoindispensabileper
esplicitare il peso che l’intervento può avere
perl’amministrazionepubblica.Nonessendo
possibile implementare un’analisi di questo
tipo sull’intero territorio regionale, si è con- centratal’attenzionesuunsingoloComune:il
ComunediSanGiovanniinPersiceto.
La scelta di analizzare i costi e i benefici
dell’applicazione della politica pubblica su
questaparticolarezonageografico-ammini- strativaèinpartedettatadalladisponibilità
di dati riguardanti i punti luce e i costi ad
essi connessi, nonché dalla presenza sul
territorio comunale dell’Osservatorio “Gior- gioAbetti”.
Questoosservatorio,classificatocomeosser- vatorio non professionale di grande rilevanza
culturale, scientifica e popolare (articolo 10,
comma2delPdLinesame),fadell’interoter- ritoriocomunaleuna“zonadiparticolarepro- tezionedall’inquinamentoluminoso”,quindida
tutelaresecondoledisposizionidell’articolo9.
LARACCOLTADEIDATIELEREALTÀORGANIZ-
ZATIVERISCONTRATE
Un capitolo a parte con alcune riflessioni in
propositolomerital’attivitàchehapermesso
disviluppareleconsiderazionicheseguono:
laraccoltadeidatipoielaborati.
Si tratta di un aspetto non secondario, onde
leggereconledovuteavvertenzeidatiproposti
nonché percepire il grado di attendibilità degli
stessi.Inotticaprospettica,questeconsidera- zionisonounprimostepnell’eventualitàdipre- vedereunaformaistituzionaledimonitoraggio
A
NALISI
COSTI/
BENEFICISitrattadiunapprofondimentocheha
caratterizzato significativamente lo stu- diodifattibilità:siproponeunastimadei
costiedeibenefici(economici)derivanti
dall’applicazione della legge calata su
differentirealtàterritoriali.
dell’attuazionedellaLegge,inquadrandodasu- bitoiproblemichesonoemersiecheplausibil- mentedovrannoesseresuperati.
Come detto, di seguito si propongono i dati
forniti dal Comune di San Giovanni in Persi- ceto,“Settorelavorieservizipubblici-Servizi
Tecnologici - U.Op.va Tecnica Impianti elet- trici”.InrealtàilGruppofattibilitàsièattivato
anchepressoaltreamministrazionilocalionde
reperireidatinecessari.
Ilquadrocheneèuscitoèquellodiunasitua- zionecomposita,comunquecaratterizzatada
unageneraledifficoltàdidisporredidatipre- cisiericlassificati,prontiperessereutilizzati
pereffettuareunmonitoraggiocontinuo.
Sul piano delle scelte strategiche di fondo
nella gestione dell’illuminazione pubblica
(l’ambitopiùdirettamentecoinvoltodalPdL
inesame)sisonorilevateduecondizionidi- cotomiche:
1. gestione “interna” attraverso le strutture del
Comunestesso(èilcasodelComunediSan
GiovanniinPersicetoe,almenoinparte,del
ComunediBolognafinoal22gennaio2001);
2. Gestionetramitecontrattodiserviziocon
società esterna (è il caso del Comune di
Bolognachedal22gennaio2001hastipu- latouncontrattoconlasocietàSEABOper
la gestione degli impianti di illuminazione
pubblica“allinclusive”).
Primadipassareall’elaborazionedeidatirac- coltidiseguitosiesponeunatabellasinteti- cadeglistessiperquantoriguardailComune
diSanGiovanniinPersicetoedilComunedi
Bolognacercandodievidenziarealcunitratti
essenzialidiparticolareinteresse.
g li s tu d i g li s tu d i
DESCRIZIONE COMUNE
DIBOLOGNA
COMUNE
DIS.G.P. NOTE
1) NUMEROPUNTILUCE 35.700 3.000 2) COSTOENERGIAELETTRICA
ANNUAPERPUNTOLUCE 146.000 119.000 Anno2000 3) COSTO MANUT. ORDINARIA
PERPUNTOLUCE 50.000 34.000
Anno2000;perBolognacontrattovalidoperil2000-per
SGPilvalorenoncomprendeilcostodellamanodopera
comunaleinquantositrattadilavorifattiineconomia.
4)COSTIINTERVENTOSTRAORDI-
NARIO(FORNITURAEPOSA) -
Dalle
350.000
alle
500.000 5) COSTODIGESTIONEORDINA-
RIAPERPUNTOLUCE(2+3) 196.000 153.000
Rimanel’incognitadellavalutazionedellamanodoperain
economiadeidipendentipubbliciimpiegati(tra1e2ad- dettiperilComunediSGP)
6) COSTOFORFAITCONTRATTO
SEABOPERPUNTOLUCE 210.000 - Dal2001;comprendemanutenzioneordinariapermante- nereinefficienzaediconsumidienergiaelettrica.
7)TEMPOMEDIODIACCENSIONE 11h 10h-14h
8) PERCENTUALE IMPIANTI DA
MODIFICAREINCUT-OFFE/O
SEMICUT-OFF
- 50% Valorestimatoinprimaapprossimazione.
9)PERCENTUALEDILAMPADEAL
SODIO - 40% Valorestimatoinprimaapprossimazione
Sisottolineacomeidatipresentatinonsiano
idoneiadeffettuareconfrontiinsensoorizzon- tale(diversicomuni)overticale(stessocomu- neindueannidiversi),infattisicaratterizzano
perl’elevataeterogeneitàescarsaconfronta- bilità,bastipensarealproblemadellaquanti- ficazione dei costi della manodopera interna
impiegata,ovveroalrisparmiopresumibilmen- terealizzabileintalsensofacendoricorsoad
unappaltoesternoingradodigarantireuna
coperturadituttigliinterventiordinari.Inoltre
sitrattadivaloriinpartestimatidaitecnicide- gliufficiinterpellati,giocoforzacaratterizzati
daun’aleadisoggettivitànoneliminabile.
Altrofattoredicuitenercontosonoiproblemi
logistici,sipensialladifferenzafraunintervento
incentroaBolognarispettounComunediridot- tedimensionicomeSanGiovanniinPersiceto.
D’altrocantosieranogiàevidenziatelepro- blematicheemergentinell’otticadiunafutura
attivitàdimonitoraggioperilreperimentodei
datinecessari.
Daicolloquiintercorsiconitecniciinterpel- latisonoinoltreemersialcuniaspettialatere
degliinterventichediseguitosiriassumono
perpunti:
1.ILCABLAGGIODELLACITTÀ
Losviluppodelcosiddettocablaggiotelema- ticodellecittà(posaegestionedellefibreotti- che)insimbiosicongliinterventidimanuten- zione del sistema elettrico può portare delle
economiedigestioneriguardevoli,acontraris
sipuòanchevederelapossibilitàdiunoslit- tamentodeicostisostenutiperunafunzione
a favore dell’altra, stante l’elevato grado di
complementarietàdeglistessi.
2.ACCESSOAIDATI
Almomentononesistonodatiaccessibilifrui- bili direttamente nell’ottica di un futuro mo- nitoraggio dell’attuazione della legge, così
come riscontrato dalle difficoltà incontrate
per fornire questo primo quadro comunque
suscalaridottaeparziale,diquil’opportuni- tà, qualora fosse ritenuto opportuno, di pre- vederestrumentitalidagarantirel’accessoa
talidatiocomunquel’impegnodapartedichi
seneoccupadifornirerelazionidettagliatein
proposito.
3.TIPOLOGIADEGLIINTERVENTI
Gli interventi sui punti luce possono essere
didiversaintensità.Inparticolareèveroche
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g li s tu d i
4.ADEGUATEZZADELLARETE
Altroaspetto“tecnico”sollevatochecisilimi- taariportaresenzaentrareneldettagliodelle
eventualiimplicazioni,sicuramentepiùsignifi- cativeperimpiantiobsolete,èilgradodiag- giornamentodellaretesullaqualesiinterviene.
Nelcasodilineesottodimensionate(intermi- niditensione)rispettoipuntilucesipotrebbe
renderenecessariorafforzarelasezionecavidi
alimentazione.AtalpropositoilComunediSan
GiovanniinPersicetochiariscecheilcostome- dioperlaposadiunalineaperunmassimodi
100puntiluceèdilire15.000almetromentreil
costodell’apparecchiaturavariaasecondadel
tipoedellapotenzadell’interoimpianto.
Interventidirinnovoinquestoambitosiren- derebberonecessariinparticolarmodoqua- lorasivoglianoprevederesistemidicontrollo
dellaluminositàarticolatineltempo(mediante
iltelecontrollosipuòvariarelaluminositàirra- diatanellediverseoredinecessitàaseconda
delbisogno).
ANALISICOSTO/BENEFICIPERIL COMUNEDI SANGIOVANNIINPERSICETO
RiprendiamooraidatiriportatiperilComune
diSanGiovanniinPersiceto:
56 impianti di illuminazione pubblica ai
qualisonoistallaticirca3.000puntiluce;
di questi 3.000 punti luce circa la metà
(1500)sonotuttoradotatidiapparecchia- ture con controllo del flusso disperso, e
quindi con ottiche semi cut-off o full cut- off;
su 3.000 punti luce circa il 40% è già at- trezzato con lampade al sodio ed al mo- mentolapoliticadigestionedegliimpianti
prevedelagradualeconversionedeivecchi
impianticonlampadealmercurioconquel- le al sodio assecondando il normale pro- cessodiobsolescenzadeipuntiluce;
secondo una stima di massima interve- nendo sul 50% dei punti luce non cut-off
installandolampadealsodiorimarrebbero
impianti con lampade al mercurio per un
20%gradualmenteconvertibilineltempo.
Ai nostri fini può quindi essere interessante
ipotizzare un intervento massiccio di sosti- tuzione del 50% dei punti luce presenti nel
territoriocomunalenoncut-off(quindiadalta
dispersionediluminosità).
Poichénonsièaconoscenzadell’esattonu- merodipuntilucepertipodiequipaggiamen- toadottato,e,quindi,nonpotendoesplicitare
esattamenteledifferentitipologiediintervento
necessarieperbonificareilterritoriocomuna- le,siipotizza,inquestocontesto,chetuttii
1500 apparecchi illuminanti saranno sostitui- ti interamente con lampada al sodio ad alta
pressioneeconotticafullcut-off.
Riprendendoancoraunavoltaidatifornitidal
Comune:
Si stima che il costo per una sostituzione
completa (fornitura e posa) di un apparec- chioilluminanteditipostradale,conlampa- daalsodioadaltapressioneeconotticafull
cut-off,puòvariaretra350.000a500.000lire
(siamoquindinell’ambitodiuninterventodi
riammordernamentocompletodegliimpianti
diilluminazione,nonlimitandosiallasolaso- stituzionedellatipologiadellalampadina);
Diconseguenzailcostototaleperlaso- stituzionetotaledei1500puntilucepuò
variare tra 525 milioni e 750 milioni di
lire.
Atitoloesemplificativopossiamoinoltreeffet- tuareleseguentiipotesiestreme:i1500punti
luce da sostituire sono composti solamente
davaporidimercurioda125Woppurevapori
dimercurioda250W.
ci si può limitare alla sostituzione della lam- padausufruendodiunsignificativorisparmio
energetico,tuttaviaresterebbeinbuonapar- teirrisoltoilproblemadelladispersionedella
luminosità nell’atmosfera. Di qui si inquadra
unatipologiadiinterventoradicaledisostitu- zionedell’impiantonellasuainterezza(ottica
Cut-off) salvo sostenere costi superiori: per
ilComunediSanGiovanniinPersicetodalle
350.000alle500.000lire.
Chiaramente si tratta di interventi che pos- sono essere inquadrati in un ottica di lungo
periodoinvistadelnormaleericorrentepro- cessodisostituzionedegliimpiantiinefficienti
ocomunqueobsoleti.Inquestocasoivalori
prospettatisonogonfiatiinfattidovrebberote- nercontodelcostocuisiandrebbecomun- queincontroperlanormalesostituzionecon
unimpiantononCut-off.
g li s tu d i g li s tu d i
Questa ipotesi deve essere fatta per poter
stimare oltre che i costi di intervento anche
ilrisparmioenergeticoderivantedallasostitu- zionedellelampadeavaporidimercuriocon
quellealsodio.
Secondoidatifornitidaitecnicicomunaliin- terpellatilelampadeutilizzatenell’ambitodel- la rete di illuminazione pubblica rientrano in
questorange,senzaperaltroessereingrado
inquestomomentodiquantificarnel’inciden- zaprecisa.
Circailrisparmioconseguitosifariferimento
aidatipubblicatidellaCommissioneNaziona- leInquinamentoLuminosodellaUAI(Unione
AstrofiliItaliani)peraltroconfermatidaitecnici
comunaliinterpellati
Le due ipotesi di intervento che si simulano
possonoquindicosìessereriassunte:
1. Sostituzionecompletadelpuntolucecon
lampadaavaporidimercurioda125Wcon
unaequipaggiataconlampadaalsodioda
100 W. Così facendo di otterrebbe un ri- sparmiodienergiaparia25W/hperunitàe
unincrementodiflussoluminoso(quindidi
efficienza)paria3.700lumennonandando
quindiaridurreilgradodiilluminazionega- rantitoagliutenti.
2. Sostituzionecompletadelpuntolucecon
lampada a vapori di mercurio da 250 W
conunaequipaggiataconlampadaalso- dio da 150 W, ottenendo un risparmio di
energiaparia100W/heunincrementodi
flussoluminosoparia4.000lumen.Anche
inquestocasoilgradodiilluminazionega- rantitononsiriduce,anziaumenta,inoltre
ilrisparmiointerminidiWaumentapiùsi- gnificativamente.
Inoltre,daicolloquiintercorsiconitecnicicomu- nali,èemersaun’ulteriorefontedirisparmio,per
semplicità qui non considerata, derivante dal
fattodidover“portaremenoW”quindidiridur- rel’energiadispersanellasuafaseditraspor- to.Taleperditafisiologicaèstimatanell’ordine
del20%chequindisidovrebbeaggiungereal
risparmioveroeproprioderivantedall’adozione
delladiversatipologiadilampada.
Perottenereunintervallodistimadelrispar- mio energetico derivante dalla sostituzione
completadei1500puntilucesecondoletipo- logiediinterventosopradescritte,cibasiamo
suduecasiestremi,ecioè:
1) I1500puntilucesonotutticonlampadaa
vapori di mercurio da 125 W. Allora, ipo- tizzando un’accensione media giornaliera
di10oreperpuntoluce(paria3.650ore
annue),sirisparmierebbero:
1.500x3.650hx25W=136.875.000Wh ovvero136.875KW/hognianno.
2) I1500puntilucesonotutticonlampadaa
vapori di mercurio da 250 W. Allora, ipo- tizzandoancoraun’accensionemediagior- nalieradi10oreperpuntoluce,sirispar- mierebbero:
1.500x3.650hx100W=547.500.000Wh ovvero547.500KW/hognianno.
Tramitelastimadeibeneficiderivantidall’ap- plicazionedeiduecasiestremidiintervento,è
possibileindividuareunintervalloentroilqua- le il Comune potrebbe risparmiare in termini
di costi energetici. Questo intervallo va da
136.875KW/ha547.500KW/hognianno.
Ipotizzando, ulteriormente, un prezzo del KW
di200lire(valorediriferimentosuggeritodalla
Commissione Nazionale Inquinamento Lumi- nosodellaUAI,peraltrosostanzialmentecon- fermatonellerecentitariffeENELaggiornateal
primogennaio2001validepergli“usidiillumi- nazionepubblica”determinateancheasegui- todelledeliberazionidall’Autoritàperl’Energia
ElettricaeilGas),l’intervallodirisparmioannuo
interminimonetaririsultaparia:
27.375.000lire-109.500.000lire Atalpropositosiricordichelaspesasoste- nutadalComunediSanGiovanniinPersiceto
mediamente in un anno per energia elettrica
ammontaalire355.542.000.Inquest’otticasi
develeggereildatochenescaturisce.
Asecondadellecaratteristichestrutturalidei
puntilucechesiandrannoasostituiresipuò
ipotizzareunrisparmiooscillantefral’8%ed
il31%rispettolasituazioneattuale,ragione- volmente individuabile in un 20%, in linea
conlestimediprimaapprossimazionefornite
daitecniciinterpellati.
RIASSUMENDO
Nelledueipotesiprospettatediunasostituzio- necompletadei1500puntiluceconlampade
alsodioda100We150W,sipuògiungeread
60
g li s tu d i
unastimaintervallaredeicostiedeibenefi- ciderivantidall’applicazionedegliinterventidibonificasulterritoriodelComunediSanGio- vanniinPersiceto,ecioè:
1. uncostodiprimointerventostrutturaleche
puòvariaretra525milionidiliree750mi- lionidilire(mediamentestimatoedarroton- datoin640milioni);
2. unrisparmioannuochepuòvariaretra27
milionidiliree110milionidilire,mediamen- testimabileedarrotondatoa70.000.000.
Rispetto tali dati si possono fare alcune os- servazioni:
1.INTERVENTOSTRUTTURALE
La valutazione dei costi riguarda un intervento
strutturaleunatantum,ossiauncostochenonsi
ripeteneltempo,infattisitrattadellasostituzio- nedell’impiantointoto.Talevaloredeveanche
esserelettoallalucedellanormaleobsolescenza
checaratterizzagliimpiantiesistenti.Qualorasia
comunqueprogrammatalasostituzionedideter- minatipuntiluceildatorilevantenonèilcosto
totaledisostituzionebensìildifferenzialefrauna
sostituzionecherispettiidettatinormativieduna
chemantengainalteratol’inquinamentolumino- so.Inquestocasoilcostoperl’attuazionedella
Leggeèdestinatoaridursisensibilmente,d’altro
cantol’effettodellastessaèdestinatoamanife- starsiinunpiùampioarcoditempo.
2.RISPARMIORIPETUTONELTEMPO
Sulfrontedelrisparmio,alcontrario,ilvalore
desunto(ancoraunavoltasirammentalalun- gaseriediipotesichesisonodovutefaree
quindil’interessedeldatodeveessereesclu- sivamenteinotticaesemplificativa,nonquan- titativainvaloreassoluto)èdestinatoaripe- tersineltempo.
3.DISTRIBUZIONEDELLARICADUTADEIBENEFICI
Infine una notazione che si ricollega alle os- servazionifattecircalasceltadiaffidareinter- namentelagestionedell’illuminazionepubbli- caanzichéesternamente.
NelcasodiunComunechegestisceconpro- prio personale gli interventi di manutenzione
e sostenga direttamente i costi dell’energia
elettrica vi è una coincidenza fra chi investe
nellasostituzionedegliimpiantiechitraevan- taggiodalrisparmioenergetico.
Nel caso in cui chi ha ricevuto in appalto la
gestionedell’impiantodiilluminazionenonsia
responsabilizzatointerminidicostodirinnovo
dellaretedeipuntilucemasilimitiagliinterventi
dimanutenzioneordinariaedicostidifornitura
elettrica, qualora si provveda ad una sostitu- zioneconimpianticheconsumanomenogo- dràdellariduzionedeicostidifornituraelettrica
lasocietàchegarantisceilproprioservizio“all
inclusive”perpuntoluceaforfait,indipenden- tementedalcostoeffettivamentesostenuto.In
questaeventualitàpotrebberendersiopportu- noprevedereappositedisposizioninell’ambito
delcontrattodiservizistipulato.
g li s tu d i g li s tu d i
I
L
MONITORAGGIO
DELLA
LEGGESi tratta della prima proposta di inseri- mentodiunaclausolavalutativanelte- stodiunPdL,peraltropoinonrecepita,
si propone comunque una sintesi del- l’ipotesioriginariamenteformulata
I
L
MONITORAGGIO
DELLA
LEGGESi tratta della prima proposta di inserimento di
unaclausolavalutativaneltestodiunPdL,peral- tropoinonrecepita-siproponecomunqueuna
sintesidell’ipotesioriginariamenteformulata L’analisidifattibilitàsiponeamontedelpro- cessodiproduzionelegislativo,senzainterve- nire,comeèlogicosia,nellefasisuccessive.
Tuttavia va da sé domandarsi in che misura
gliobiettiviperseguitidallegislatoresianopoi
effettivamenteraggiunti.
A seconda degli effetti rilevati e misurati in
fase di concreta applicazione della legge si
può ipotizzare una forma di valutazione del- l’interventolegislativo.Unavalutazionecarat- terizzata dall’utilizzo di indicatori prettamen- te quantitativi e scevra da ogni implicazione
propriadelgiudiziopolitico.Loscopoèquello
digarantireunflussoinformativotaledacon- sentirealLegislatoredivalutareseedinquale
misurasirendanonecessari“interventidima- nutenzione”legislativaallalucedellaconcreta
applicazionedellaLegge.
InconsiderazionedellecaratteristichedelPdL
inesame,inparticolare:
dell’oggettiva misurabilità di molti degli
aspettitoccatidalPDL;
dellapossibilitàdiricondursiadinterlocu- toriqualificatiingradodiforniredatiaffida- bili (tipicamente le amministrazioni comu- nalicoinvolteeleassociazionidiastronomi
proposte come attori con un ruolo attivo
nell’applicazionedellaLeggestessa);
della portata abbastanza circoscritta del
PDL il cui ambito di intervento può esse- reindividuatoconunbuongradodipreci- sione(ilsettoredell’illuminazionepubblica)
quindi agevolando il processo di monito- raggioriducendoilcaricoamministrativoe
quindidispesaconnesso).
IlPdLprevedel’adeguamentodegliimpiantidi
illuminazioneesternaingarantendoilrispetto
diparametriconsideratiantiinquinanti 1 Qualelogicamuovel’intervento?
- Riduzioneinquinamentoluminoso - Risparmioenergetico
- Tuteladell’attivitàscientificaedivulgati- vadegliosservatoriastronomici.
2
All’individuazionediunproblemalaRegio- neintenderispondereconunaregolamen- tazione puntuale di tutti gli impianti di illu- minazioneesterna,pubblicaeprivata,con
particolare attenzione per quanto riguarda
le fasce di rispetto vicino gli Osservatori
astronomici.Per aver successo l’intervento
deve:
1. definire tempestivamente le zone di ri- spettoelemodalitàdiintervento;
2. stanziarerisorsesufficienti;
3. garantire l’adeguamento degli impianti
diilluminazioniesterni,loroindividuazio- neecontrollo;
4. ridurreilconsumoenergetico.
3
R
APPRESENTAZIONE
SCHEMATICA
DEL
PROVVEDIMENTOSullabasediquesteconsiderazionisipotreb- beipotizzarel’introduzionenell’articolatolegi- slativodiunacosiddetta“clausolavalutativa”
voltaa:
esplicitarel’eventualevolontàdelLegisla- tore di monitorare le modalità e gli effetti
dellaconcretaapplicazionedellaLegge;
imporrelelineeguidadaseguirenell’effet- tuazione dell’attività di monitoraggio, alla
lucedelleesigenzeinformativecheilLegi- slatorestessoritieneopportunosoddisfare;
Nella predisposizione della Clausola valuta- tiva si deve tener conto delle caratteristiche
dell’articolatolegislativo.
Si dovrà quindi tener conto che si intende
misurare un “intervento” che introduce una
serie di precetti ed imposizioni che da una
parte causeranno dei costi ma che dall’altro
dovrebberoportareadeibeneficieconomici
(risparmioenergetico).
62
g li s tu d i
Bonificadegliimpiantiinquinantierispettodeicriteriperleinstallazioniexnovo
Sostenimento dei costi necessari
permessaanormadegliimpianti Individuazionedellefontidiinquinamentoluminoso
ComunieProvince,individuanoi
casidisuperamentodellesoglie
diinquinamentoluminoso
120ggperemanazionecriteridiap-
plicazionedapartedellaGiunta
6mesiperadeguarel’inclinazione
degliapparecchiilluminanti
180ggperaggiornarel’elencodegli
osservatori
3anniaiComuniperdotarsidiun
pianodell’illuminazione
1annoalleprovinceperindividua- relesorgentidigrandeinquinamen- toluminoso
Sottoposizione al regime autoriz- zatoriodapartedelSindacodegli
impiantidiilluminazioneesterna
leProvinceredigonoepubblica- nol’elencodeiComunidoveesi- stonoosservatoriastronomicida
tutelare
Tradeoffcosti(messaanorma)benefici(risparmioenergetico)
(riamaneestraneaenonmisurabilequantitativamentelavalutazionesociale
deibeneficiderivantidallariduzionedell’inquinamentoluminoso)
I
L
PERCORSO
DI
IMPLEMENTAZIONE(L
E
ZONE
DI
RISPETTO)
BONIFICADELLEZONEDIRISPETTO
g li s tu d i g li s tu d i
Art.…
Monitoraggiodellalegge
“1.Alloscaderedeltermineprevistodall’art.4
comma1lett.a),laGiuntaregionalepresenta
alConsigliounarelazionesullostatodiattua- zione della legge in cui siano contenuti i se- guentidati:
a) analisi della distribuzione territoriale delle
zone di rispetto e descrizione degli inter- ventirealizzati;
b) quantificazionedeicostisostenutiperl’ade- guamento degli impianti di illuminazione a
quantoprevistodallapresentelegge;
c) analisi dei costi sostenuti dagli enti locali
persvolgereleprocedurenecessarieall’at- tuazionedell’intervento;
d) analisi dei tempi necessari all’effettiva at- tuazione degli interventi, eventuali scosta- mentirispettoquantoprevistodallapresen- telegge;
e) stimadelrisparmioenergetico;
f) diffusionedellaconoscenzapressoicitta- dinieleamministrazionilocalidegliadem- pimentiprevistidallapresentelegge;
g) opinionedeidestinatarisull’utilitàdegliin- terventiprevisti;
h) opinionediosservatoriqualificatisull’utilità
dellaleggeesulleeventualiopportunitàdi
miglioramento.
2.Perrilevareleinformazionidicuialcomma
precedente si potrà fare ricorso ad indagini
campionarieoadaltristrumentidirilevazione
ritenutivalidialloscopo.Lericerchepotranno
essere affidate a enti di ricerca o società di
consulenza aventi le necessarie competenze
ecomprovataesperienzainattivitàdivaluta- zione.
3.IlcompetenteserviziodellaGiuntaregionale
redigelarelazioneincollaborazioneconPro- vinceeComunichedovrannorenderedispo- nibilituttiidatiinloropossessosusupportoin- formatico.Irappresentantidellasocietàoente
eventualmenteincaricatidelleanalisipossono
essereconvocatiperaudizionipressolacom- petenteCommissioneconsiliare.”
Dettoquestosipuòipotizzareunaformulazio- nedellaclausolavalutativasecondolemoda- litàdiseguitoillustrate.