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(2)

SCENARIO EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

2

2000.

Ci si attende una ripresa della domanda interna regionale nel 2015 (+1,1 per cento), che così quest’anno risulterà solo lievemente inferiore rispetto a quella del Pil. Ma per il 2016 si prospetta un aumento dell’1,5 per cento e la sua dinamica risulterà analoga a quella del Pil.

Secondo le stime correnti, si rafforza la ripresa dei consumi nel 2015 tanto da raggiungere una crescita dell’1,3 per cento. La tendenza proseguirà, ma più contenuta, nel 2016, con un aumento dell’1,4 per cento. L’effetto cumulato della crisi risulta comunque evidente. Nonostante la ripresa, nel 2015 i consumi privati risulteranno inferiori del 3,2 per cento rispetto al picco del 2011.

La crescita dei consumi dovrebbe avvalersi in positivo del migliore clima di fiducia delle famiglie, del miglioramento del loro reddito disponibile, che sarà sostenuto anche dalla manovra di bilancio pubblico, e della condizione del mercato del lavoro.

Gli investimenti fissi lordi, nel corso del 2015, faranno segnare una chiara inversione di tendenza e un buon avvio di ripresa (+1,9 per cento), traendo vantaggio dal miglioramento del clima di fiducia delle imprese, dall’allentamento della stretta creditizia, dalle agevolazioni fiscali e dai segnali di crescita a livello europeo. Sulla base di questi fattori, la tendenza

positiva si rafforzerà ulteriormente nel 2016. Quello che potrebbe apparire come l’avvio di un nuovo ciclo di investimenti condurrà ad un loro aumento del 3,7 per cento. I livelli di accumulazione raggiunti prima della crisi sono comunque lontanissimi. Nel 2015 gli investimenti risulteranno inferiori del 36,0 per cento rispetto a quelli del precedente massimo riferito al 2008.

La frenata della crescita del commercio mondiale ridurrà la dinamica delle esportazioni (+4,1 per cento) nel 2015, nonostante la crescita dell’attività a livello europeo e la tendenza cedente del cambio. La tendenza positiva si manterrà costante nel 2016 (+4,1 per cento), anche in concomitanza con una ripresa del commercio e della crescita mondiale, e risulterà leggermente più marcata rispetto alle prospettive delle vendite estere nazionali (+3,4 per cento). Al termine dell’anno corrente il valore reale delle esportazioni regionali dovrebbe superare del 9,3 per cento il livello massimo precedente la crisi, toccato nel 2007. Si tratta di un dato che conferma la crescente importanza dei mercati esteri per l’economia regionale e la grande capacità di una parte delle imprese di operare competitivamente su di essi. Mostra, però, anche l’enorme difficoltà riscontrata nel progredire ulteriormente in quest’ambito, dominato dalle imprese più strutturate,

Previsione per l’Emilia Romagna e l’Italia. Tassi di variazione percentuali su valori concatenati, anno di riferimento 2010

Emilia Romagna Italia

2013 2014 2015 2016 2013 2014 2015 2016 Conto economico

Prodotto interno lordo -1,2 0,3 1,2 1,5 -1,7 -0,4 0,8 1,2

Domanda interna (1) -2,3 -0,1 1,1 1,5 -2,9 -0,5 0,6 1,0

Consumi delle famiglie -2,1 0,7 1,3 1,4 -2,6 0,4 1,0 1,2

Consumi delle AAPP e delle ISP -0,5 -0,3 -0,1 -0,4 -0,3 -0,7 -0,3 -0,6

Investimenti fissi lordi -4,8 -2,6 1,9 3,7 -6,5 -3,5 0,5 2,4

Importazioni di beni dall’estero 2,9 7,9 7,5 3,4 -2,9 2,0 7,4 4,0

Esportazioni di beni verso l’estero 2,9 4,5 4,1 4,1 0,1 2,3 4,6 3,4

Valore aggiunto ai prezzi base

Agricoltura 7,3 3,4 3,0 0,3 1,8 -1,3 2,5 0,2

Industria -2,2 -0,3 1,8 2,7 -2,2 -1,2 1,4 2,3

Costruzioni 4,5 -3,7 -0,6 1,5 -5,7 -3,3 -1,2 1,2

Servizi -1,5 0,8 0,7 1,4 -1,1 0,1 0,4 1,1

Totale -1,1 0,3 1,0 1,7 -1,4 -0,4 0,6 1,3

Unita’ di lavoro

Agricoltura -11,5 0,7 -8,8 0,1 -1,4 1,1 0,1 -1,3

Industria -3,9 0,7 6,3 0,5 -2,7 0,7 0,2 0,3

Costruzioni -0,6 -0,9 -2,5 -0,3 -8,9 -4,2 0,3 -0,5

Servizi -1,2 0,1 0,1 1,0 -1,8 0,4 0,8 0,8

Totale -2,1 0,2 0,8 0,8 -2,5 0,2 0,7 0,6

Mercato del lavoro

Forze di lavoro 0,3 0,3 0,6 0,1 0,0 1,0 0,4 0,1

Occupati -1,2 0,4 1,2 1,1 -1,7 0,4 1,0 0,9

Tasso di attività (2)(3) 47,2 47,2 47,1 46,8 41,9 42,2 42,2 42,2

Tasso di occupazione (2)(3) 43,3 43,3 43,4 43,6 36,8 36,9 37,1 37,3

Tasso di disoccupazione (2) 8,4 8,3 7,8 6,9 12,1 12,7 12,1 11,4

Produttività e capacità di spesa

Reddito disp. delle famiglie e Istituz.SP (prezzi correnti) 1,4 0,1 1,3 2,7 0,6 -0,0 1,1 2,5 Valore aggiunto totale per abitante (migliaia di euro) 28,0 28,0 28,2 28,4 23,0 22,9 23,0 23,2 (1) Al netto della variazione delle scorte. (2) Rapporto percentuale. (3) Quota sulla popolazione presente totale.

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

(3)

3

tenuto conto dei fattori che incidono sui costi e la competitività delle imprese nazionali.

Anche nel 2015, la ripresa della spesa per consumi, degli investimenti e dell’attività produttiva sosterrà una crescita delle importazioni, che risulterà più contenuta rispetto a quella dell’anno precedente, ma ancora superiore a quella delle esportazioni, e che dovrebbe attestarsi al 7,5 per cento.

Superata la fase di avvio della ripresa, la dinamica delle importazioni resterà positiva, ma tenderà a rientrare e a risultare inferiore a quella delle esportazioni, attestandosi a +3,4 per cento nel 2016.

La formazione del valore aggiunto:

i settori

Dall’analisi della formazione del reddito per settori, emerge la prossima chiusura della fase di recessione per le costruzioni, che hanno risentito pesantemente di una caduta della domanda e della restrizione del credito, e l’avvio di una ripresa del settore industriale, oltre al rafforzamento della crescita nel settore dei servizi.

Nel 2015 dovrebbe attenuarsi la tendenza negativa per il settore delle costruzioni. In mancanza di un netto miglioramento delle condizioni del mercato del credito per questo settore, ne risulterà un decremento dello 0,6 per cento del valore aggiunto nonostante l’attesa ripresa economica e l’attività di ricostruzione e ristrutturazione. Proprio un progressivo miglioramento delle condizioni del credito sosterrà la domanda e condurrà a una ripresa della crescita dell’1,5 del valore aggiunto prodotto dal settore delle costruzioni nel corso del 2016. L’effetto della pesante crisi del settore emerge chiaramente se si considera che al termine del corrente anno l’indice del valore aggiunto delle costruzioni risulterà ampiamente inferiore al livello del precedente massimo toccato nel 2007 (-26,9 per cento).

Nell’industria in senso stretto regionale l’inversione di tendenza in positivo sta manifestando pienamente i suoi effetti con una ripresa della produzione già nel corso del 2015, che condurrà ad un ritorno alla crescita del valore aggiunto generato dall’industria dell’1,8 per cento. La ripresa della domanda interna e quella lieve del commercio

internazionale sosterranno l’accelerazione dell’attività e la crescita

prevista per il 2016 giungerà al 2,7 per cento. La crisi appena superata ha comunque lasciato una profonda

Scenario regionale: tasso di variazione delle variabili di conto economico

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

Scenario regionale: tasso di variazione del valore aggiunto settoriale

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

Scenario regionale: evoluzione della composizione del valore aggiunto

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

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Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

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SCENARIO EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

4

cicatrice anche sul tessuto industriale regionale. Alla fine del 2015, l’indice reale del valore aggiunto industriale risulterà inferiore dell’10,3 per cento rispetto al precedente massimo del 2007.

Diverso il quadro per il variegato settore dei servizi, per il quale, la ripresa avviata già lo scorso anno, dovrebbe consolidarsi nel corso del 2015, con un ulteriore aumento dello 0,7 per cento del valore aggiunto prodotto. La tendenza proseguirà rafforzandosi nel 2016 e la crescita del settore giungerà a toccare l’1,4 per cento. Ben diversi sono stati anche gli effetti della lunga recessione sul settore dei servizi. Al termine dell’anno corrente il suo valore aggiunto dovrebbe risultare solo leggermente al di sotto (-2,7 per cento) dei livelli del precedente massimo toccato nel 2008.

Il mercato del lavoro

L’impiego di lavoro nel processo produttivo, valutato in termini di unità di lavoro e quindi al netto della cassa integrazione guadagni, dovrebbe finalmente fare registrare una leggera ripresa nel 2015, +0,8 per cento, un movimento parallelo all’analoga tendenza nazionale. Nel 2016 la tendenza alla crescita si manterrà costante allo 0,8 per cento.

L’evoluzione settoriale dell’impiego di lavoro mostra una forte disomogeneità delle variazioni, sia per l’ampiezza, sia per il loro segno.

In positivo, nell’industria la ripresa dell’attività in corso dovrebbe condurre a un notevole incremento del 6,3 per cento nel 2015. Dopo questa notevole accelerazione, la tendenza positiva proseguirà anche l’anno successivo, ma con un ben più contenuto aumento del- lo 0,5 per cento.

Nel settore dei servizi, che ha risentito in misura minore della crisi negli anni scorsi, l’aumento risulterà più graduale nel 2015 (+0,1 per cento), mentre il consolidarsi della ripresa dei consumi porterà ad un ben più ampio aumento nel 2016 (+1,0 per cento).

Le conseguenze della lunga crisi si riflettono ancora negativamente sull’impiego di lavoro nelle costruzioni, che nel corso del 2015 dovrebbe fare registrare una nuova e più ampia flessione (-2,5 per cento). Nel 2016, con l’avvio della ripresa anche per questo settore, la riduzione dell’impiego di lavoro dovrebbe risultare molto più contenuta e tendere finalmente a stabilizzarsi (-0,3 per cento).

Le forze di lavoro dovrebbero

Scenario nazionale: tasso di variazione delle variabili di conto economico

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

Scenario nazionale: tasso di variazione del valore aggiunto settoriale

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

Scenario nazionale: evoluzione della composizione del valore aggiunto

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, ottobre 2015.

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Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

(5)

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(6)

SCENARIO EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

6

La riduzione della quota del valore aggiunto industriale subita nel corso delle due fasi di recessione successive all’avvio della crisi internazionale è ormai divenuta in gran parte permanente.

L’avvio della fase di ripresa costituisce un’occasione per affrontare più agevolmente e con decisione il problema della competitività dell’industria e del sistema economico regionale, al di là di quanto verrà fatto a livello nazionale, per potere consolidare la base industriale regionale.

Le previsioni qui presentate si fondano sull’attesa di una contenuta crescita a livello mondiale, di una

diffusione della ripresa dell’attività tra i paesi dell’area dell’euro e dell’avvio di una fase di ripresa a livello nazionale. Le ipotesi appaiono equilibrate. I rischi di revisione al ribasso della previsione possono derivare dall’evoluzione dell’economia cinese e dai sui effetti sull’andamento dell’attività nelle economie emergenti, dalle conseguenze dell’intervento sui tassi della Fed e dai rischi connessi alla complessa situazione geopolitica di numerosi paesi limitrofi dell’Unione europea e alle tensioni crescenti attorno al Mare della Cina meridionale.

(7)

Unioncamere Emilia-Romagna rileva e distribuisce dati statistici attraverso banche dati on line e produce e diffonde analisi economiche. Riepiloghiamo le principali risorse che distribuiamo on line.

http://www.ucer.camcom.it

Analisi trimestrali congiunturali

Congiuntura industriale

Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi aggregati e per settori e classi dimensionali delle imprese.

http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura Congiuntura dell’artigianato

Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi dell’artigianato.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-dellartigianato Congiuntura del commercio al dettaglio

Vendite e giacenze aggregati e per settori e classi dimensionali del commercio al dettaglio.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-commercio Congiuntura delle costruzioni

Volume d’affari e produzione aggregati e per classi dimensionali delle imprese.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-costruzioni Demografia delle imprese - Movimprese

La demografia delle imprese, aggregata e disaggregata per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/demografia-imprese Demografia delle imprese - Imprenditoria estera

Stato e andamento delle imprese estere, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-estera Demografia delle imprese - Imprenditoria femminile

Stato e andamento delle imprese femminili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-femminile Demografia delle imprese - Imprenditoria giovanile

Stato e andamento delle imprese giovanili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-giovanile Esportazioni regionali

L'andamento delle esportazioni emiliano-romagnole sulla base dei dati Istat.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/esportazioni-regionali Scenario di previsione Emilia-Romagna

Le previsioni macroeconomiche regionali a medio termine. Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia.

http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/scenario-previsione

Analisi semestrali e annuali

Rapporto sull'economia regionale

Un costante monitoraggio dell'economia regionale. A fine settembre, le prime valutazioni. A fine dicembre, l'andamento dettagliato dell'anno, le previsioni e approfondimenti. A fine giugno il consuntivo..

http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/rapporto-economia-regionale

Banche dati

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