COMMITTENTE
NUOVA STRUTTURA PER ANZIANI NON
AUTOSUFFICIENTI - SPRA (ex RSA Casa Protetta) COMPRENSORIO VILLA PARMA - PARMA
DATA MODIFICHE
REV
AREA PROGETTUALE ARCHITETTONICO
1
ELABORATO
PROGETTISTA:
SERVIZI ALLA PERSONA DEL COMUNE DI PARMA
Comune di Parma
SCALA IMPRESA
TIMBRI E FIRME
ELABORATO N.
0 DATA
FASE PROGETTUALE PROGETTO ESECUTIVO
Novembre 2017
Dg2
AD PERSONAM AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA DEL COMUNE DI PARMA SEDE LEGALE: Via Cavestro, 14 - 43121 Parma
Tel. 0521.532401 - Fax 0521.532451
PORTINERIA VILLA PARMA - Piazzale Fiume, 5 - Tel. 0521.900111 P.IVA 02447070349
P.E.C. adpersonam@registerpec.it
ing. Pierluigi Marchesi PROGETTO IMPIANTI:
PROGETTO ARCHITETTONICO:
EUROPROJECT s.r.l.
SEDE LEGALE
Via XXVI aprile 7/q, 25021 Bagnolo Mella - Brescia SEDE OPERATIVA
Via Alessandro Volta, San Zeno Naviglio - Brescia tel: 030 620244
fax: 030 6821534 e-mail : info@europrojectsrl.it
Ing. Garatti Giuseppe Geom. Guido Rossini Arch. Marco Bonera Arch. Alessandro Gambaretti PROGETTO STRUTTURE:
Arch. Alessandro Gambaretti
COORDINATORE DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE:
RELAZIONE GENERALE
RELAZIONE GENERALE
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Premessa pag. 02
A.1‐PRINCIPI E CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI pag. 03
A.2‐INSERIMENTO DELL’INTERVENTO SUL TERRITORIO pag. 06
a.2.0‐ Oggetto dell’intervento pag. 06
a.2.1‐ Lo stato attuale dell’area di intervento pag. 06 a.2.2‐ Strumenti urbanistici vigenti e Verifica pag. 09
a.2.2.1 Il progetto unitario vigente pag. 10
a.2.2.2 Il Regolamento Unico edilizio pag. 12
a.2.2.3 Il PSC vigente del Comune di Parma pag. 19
a.2.2.4 Il POC ‐variante al Piano operativo Comunale 08 pag. 20 a.2.2.5 Il PTCP Piano territoriale di Coordinamento Provinciale pag.22 a.2.2.6‐Il PAI ‐ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico‐Variante pag.23
A.3‐DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE pag. 24
a.3.1‐ Oggetto dell’intervento pag. 24
a.3.2‐ Aspetti funzionali e Distributivi pag. 24
a.3.3‐ Accessi e Viabilità esterna pag. 27
a.3.4‐ Verifica di rispondenza alla normativa vigente per le strutture socio sanitarie pag. 28
a.3.5‐ Elenco dei pareri e autorizzazioni pag. 29
A.4‐ SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE pag. 30
A.5‐ ANALISI DELLE INTERFERENZE DELLE RETI E DEL CANTIERE E LORO RISOLUZIONE pag. 36
A.6‐ELENCO ELABORATI COMPONENTI IL PROGETTO ESECUTIVO pag. 37
RELAZIONE GENERALE
RELAZIONE GENERALE Premessa
Il presente corpo documentale rappresentante il Progetto Esecutivo per la realizzazione di una NUOVA STRUTTURA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ‐ SPRA (ex RSA casa protetta) sita in Via Taro a PARMA, sviluppa le indicazioni fornite dal progetto definitivo e dalle successive integrazioni e le indicazioni fornite dalla commmittenza, in coerenza con quanto indicato nel Piano Programmatico 2014‐2016 dell’Azienda Ad Personam, analizzando la distribuzione dei locali in funzione delle normative specifiche per la particolare destinazione d’uso al fine di consentire il processo istruttorio per l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni alla costruzione, nonché all’accreditamento della struttura secondo quanto stabilito dall’Allegato 1 della DGR 514/09
“Primo provvedimento della Giunta regionale attuativo dell’art. 23 della L.R. 4/2008 in materia di accreditamento dei servizi sociosanitari” coordinato con le modifiche apportate dalla DGR 390 del 28.3.2011 e dalla DGR 1899 del 10.12.2012.
RELAZIONE GENERALE
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A.1‐PRINCIPI E CRITERI UTILIZZATI PER LE SCELTE PROGETTUALI
La progettazione di cui all’oggetto è redatta per la realizzazione di una nuova struttura per anziani non autosufficienti nel Comprensorio Villa Parma per complessivi 75 posti letto.
I PRINCIPI UTILIZZATI SONO I SEGUENTI:
a‐moderno ‐ il progetto deve perseguire scelte tecnologiche costruttive ed anche distributive contemporanee, basandosi su criteri progettuali consolidati nel tempo, ma che traducano in chiave attuale tutte le scelte.
b‐funzionale ‐ la progettazione si è concentrata principalmente sugli spazi , sui percorsi e sulla fruibilità degli ambienti sia per gli ospiti, ma anche per il personale, le merci e per i visitatori.
Lavorare in un ambiente pensato e progettato in modo corretto aiuta nel lavoro, riduce gli spostamenti, ottimizza i percorsi.
Tutto ciò rientra nel concetto generale della buona gestione di qualsiasi edificio, soprattutto di quelli socio sanitari che presentano fruitori considerati “sensibili” e che necessitano di particolari attenzioni.
La buona gestione dell’edificio è inoltre fondamentale nel caso in oggetto in cui la nuova struttura si deve integrare a quella esistente dando vita ad un organismo funzionale ed efficiente.
c‐ attento al confort e all’umanizzazione degli spazi ‐ tutti gli ambienti sono stati pensati con una particolare sensibilità progettuale rivolta a chi dovrà vivere quegli ambienti in condizioni di particolare fragilità fisica e mentale.
Il concetto di umanizzazione della RSA si accompagna indissolubilmente al concetto di spazio terapeutico, spazio in grado di stimolare continuamente le capacità residue degli ospiti anziani.
Umanizzazione in RSA significa costruire uno spazio che porti il degente al migliore stato psico‐
fisico, stadio principale ed iniziale della riabilitazione.
d‐Tecnicamente e tecnologicamente avanzato ‐ le scelte progettuali fatte racchiudono le tecniche e le tecnologie più recenti prevedendo semplicità e velocità nella costruzione, flessibilità degli spazi e soprattutto elevata qualità ambientale e di sicurezza igienica legata all’impiego di tecnologie impiantistiche avanzate.
e‐Energeticamente performante ‐ ormai diviene un obbligo non solo di legge, ma professionale ed etico progettare edifici che oltre a rispettare l’ambiente contribuiscano a limitare l’uso di energia utilizzando al massimo l’approvvigionamento di fonti rinnovabili. Il progetto presentato sposa a pieno questa filosofia utilizzando tecnologie impiantistiche e scelte legate alle tecniche costruttive che come primo obiettivo hanno quello di risparmiare energia. Il secondo obiettivo è stato quello di impiegare soluzioni impiantistiche che alzano moltissimo il rapporto energia prodotta rispetto a quella consumata contribuendo così ad aumentare in positivo il bilancio energetico dell’intera struttura.
RELAZIONE GENERALE
f‐Rispettoso dell’ambiente –la limitazione ed il controllo degli agenti inquinanti, l’attenzione all’impatto ambientale del cantiere, la riduzione del consumo delle risorse idriche, propongono di fatto un edificio che in tutto il suo ciclo di vita ha una funzione ATTIVA nel controllo dell’inquinamento e nel contenimento del consumo delle risorse ambientali.
COMPATIBILITA’ RISPETTO AL PROGETTO DEFINITIVO
Il principale aspetto considerato nella elaborazione del presente Progetto Esecutivo è rappresentato dall’approfondimento tecnico del Progetto Definitivo.
La terminologia stessa ci viene in aiuto delineando quale sia la volontà e l’espressione della precedente soglia progettuale, appunto quella di definire tutti gli aspetti da considerare per la stesura del progetto e l’attuale, che si lega principalmente al concetto dell’esecuzione materiale dei lavori e di conseguenza del cantiere.
Si è quindi nella fase progettuale che serve a descrivere in modo maggiormente dettagliato ed approfondito tutti quegli aspetti legati alla esecutività e quindi alla costruzione dell’opera in oggetto.
I principali criteri utilizzati quindi per la stesura del presente progetto sono:
Conformità:
Il primo parametro da rispettare risulta quello della conformità rispetto alla precedente soglia progettuale. le differenze che emergono rispetto al progetto precedente riguardano principalmente:
a‐lo studio delle sistemazioni esterne per valutarne la compatibilità al P.U. vigente ed al RUE;
b‐il progetto delle reti acque nere e bianche;
c‐il progetto della viabilità interna;
d‐lo studio della compatibilità idraulico nell’area di intervento;
e‐lievi modifiche al distributivo per renderlo conforme alla pratica antincendio;
f‐lievi modifiche agli aspetti architettonici;
g‐integrazioni richieste dalla committenza.
Fruibilità:
Attenzione è stata posta sulla possibilità che tutti gli spazi siano facilmente utilizzabili dagli ospiti e dal personale.
Le tavole di p r o g e t t o illustrano come tutti gli spazi siano stati calibrati e studiati per rendere gli ambienti fruibili a tutti.
Accessibilità:
Il progetto prevede il totale abbattimento delle barriere architettoniche in tutti gli spazi attraverso l’impiego di accorgimenti progettuali che eliminano dislivelli, che rendono accessibili i servizi igienici e che permettono una facile movimentazione all’interno degli spazi stessi.
Il progetto ha previsto il pieno rispetto delle seguenti normative:
o D.P.R. N. 503 DEL 24‐07‐1996;
o DEL D.M. N. 236;
o DEL 14‐06‐1989;
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L’incontro tra l’efficienza e l’estetica architettonica attraverso l’utilizzo di materiali ben definiti e scelti, è stato argomento dibattuto e rilevante nella fase di Progettazione, in coerenza con il Progetto Definitivo e con il coinvolgimento della committenza.
Qualsiasi tipologia di nuova edificazione dovrebbe oggi porsi l’obiettivo di unire in modo sinergico gli aspetti architettonici con quelli funzionali.
Il progetto ha cercato quindi di realizzare un edificio che oltre a porre al centro l’utente fragile creando un ambiente familiare, terapeutico, qualitativo, efficiente e funzionale, si inserisca anche in modo armonioso all’interno del paesaggio che lo circonda.
Manutenibilità:
La particolare tipologia architettonica dell’oggetto del presente Progetto deve prevedere necessariamente un’analisi approfondita sulla manutenzione a cui la struttura in esame dovrà essere sottoposta nel corso degli anni.
Non ci si può permettere infatti che l’immobile in oggetto risenta negli anni di forti problematiche di manutenzione che inciderebbero troppo sensibilmente sugli aspetti economico finanziari.
La Progettazione ha dovuto quindi prevedere tutti quegli aspetti legati alla cura delle opere in oggetto prevedendo sia la scelta di materiali che possano garantire maggiore resistenza all’usura, sia adottando accorgimenti tecnologici e tecnici che passano offrire una buona ispezionabilità.
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A.2‐INSERIMENTO DELL’INTERVENTO SUL TERRITORIO a.2.0‐ Oggetto dell’intervento
L’intervento di cui al seguente Progetto Esecutivo ha per oggetto la realizzazione dell’edificio per la nuova Struttura per anziani non autosufficienti per 75 posti letto nel Comprensorio di Villa Parma.
Nelle tavole grafiche viene identificato con un perimetro denominato “Perimetro Ambito progettuale”
Sono oggetto del presente progetto esecutivo:
1. ‐il nuovo edificio e le reti tecnologiche di riferimento;
2. ‐la nuova cabina di trasformazione di E.E.
3. ‐la viabilità interna al perimetro di intervento;
4. ‐i parcheggi pubblici e privati.
Non sono oggetto del presente progetto esecutivo:
5. ‐le opere a verde che saranno successivamente progettate di concerto con il Comune di Parma relative all’intero Comprensorio di Villa Parma.
a.2.1‐ Lo stato attuale dell’area di intervento
‐L’area di intervento è situata aIl’interno del comparto denominato Comprensorio Villa Parma di proprietà in parte dell’Azienda Ad Personam ed in parte del Comune di Parma, situato all’interno del centro abitato della Città di Parma, con accesso principale da Piazzale Fiume.
‐Il comprensorio Villa Parma ha una superfici complessiva di 44.271,00 Mq, si presenta come un isolato di forma complessa, delimitato a nord da via Stirone, a est da P.le Fiume e via Baganza, ad ovest da Viale Villetta mentre sul fronte sud confina con proprietà private estese fino a via Taro.
‐L’area di intervento progettuale è di 12.119,80 Mq, identificata sulla porzione del mappale 15,258 e 52 del Comune di Parma Foglio n17. Confina a Sud con Via Taro, ad Ovest ed a Est con proprietà private e a Nord è si collega con il resto del Comprensorio villa Parma.
‐L’area è collegata direttamente alla viabilità principale con Via Taro, posta sul lato Sud. L’area d’intervento è individuata con l’asse longitudinale posizionato sull’asse Nord‐Sud, di forma ad elle pressochè pianeggiante con un dislivello da Sud a Nord di circa 1,70 mt (pendenza media 1,2%).
All’interno sono presenti essenze arboree sparse, nessuno dei quali censito dal Comune di Parma come albero monumentale.
I principali sottoservizi a servizio del nuovo edificio saranno derivati nel seguente modo:
1. ‐Fognatura nera Via Taro 2. ‐Fognatura Bianca Via Villetta 3. ‐Energia Elettrica Via Taro
4. ‐Acquedotto dall’interno del Comparto
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DATI CATASTALI
NCT Comune di Parma Foglio n°17
Mappali 15, 278 (parte) e 52 (parte)di Proprietà Azienda Ad Personam
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VISTA AEREA DEL COMPARTO e Area del sedime del nuovo edificio.
_________ PERIMETRO COMPRENSORIO VILLA PARMA
PERIMETRO AREA NUOVO FABBRICATO
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a.2.2‐Strumenti urbanistici Vigenti e Verifica
1‐L’area risulta essere disciplinata da PROGETTO UNITARIO DEL 11/07/2007 prot. N.
128738.VI/2.10, approvato con delibera di Consiglio Comunale n.177/28 del 11/12/2007.
2‐ il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE), che contiene la disciplina generale delle tipologie e delle modalità attuative degli interventi di trasformazione nonché delle destinazioni d’uso. Il Regolamento contiene altresì le norme attinenti alle attività di costruzione, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione delle opere edilizie, ivi comprese le norme igieniche di interesse edilizio, nonché la disciplina degli elementi architettonici e urbanistici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l’ambiente urbano.
3‐ il Piano Strutturale Comunale (PSC 2030), che è lo strumento di pianificazione urbanistica generale che deve essere predisposto dal Comune, con riguardo a tutto il proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo e per tutelare l'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale dello stesso.
4‐ il Piano Operativo Comunale (POC), che è lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni. Il POC è predisposto in conformità alle previsioni del PSC e non può modificarne i contenuti.
5‐P.T.C.P.‐Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
6‐Variante al P.A.I.‐ Piano di Assetto idrogeologico
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a.2.2.1‐ Il Progetto Unitario vigente (PU)
Il Progetto Unitario vigente depositato presso il Comune di Parma il 11‐07‐2007 prot. N.128738, approvato con delibera di Consiglio Comunale n.177/28 del 11/12/2007, propone la riqualifica funzionale del comparto, contestualmente alla pianificazione urbanistica per una nuova struttura residenziale per anziani oltre alla localizzazione di un nuovo fabbricato adibito ad officina quale sede logistica del servizio di manutenzione dell’Azienda Ad Personam.
Il P.U. prevede una programmazione degli interventi sul Comparto “Villa Parma”, di cui al primo punto definisce:
‐“Realizzazione di nuova struttura residenziale Assistenziale nell’area adiacente alla residenza comunale XV Aprile di via Taro” (OGGETTO DEL PRESENTE PROGETTO).
Il P.U. prevede l’identificazione delle SLU realizzabili, la dotazione di standard pubblici e la riorganizzazione della viabilità interna al comparto, oltre che alla definizione delle aree di parcheggio per gli operatori ed utenti.
Le indicazioni progettuali del PU vigente sono così riassunte:
a‐SLU massima Nuovo edificio Mq.4950,00;
b‐Uf del comparto 0,45 Mq/Mq
c‐Altezza edificio 14,50 MI
d‐parcheggi pubblici in fregio a Via Taro 20 stalli
e‐parcheggi privati a servizio del nuovo edificio 42 stalli di cui 3 per disabili.
f‐Viabilità interna collocata a Est dell’area di intervento.
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RISPONDENZA DELLA PROGETTAZIONE AGLI OBIETTIVI DEL P.U. VIGENTE:
a‐SLU Nuovo edificio Mq.3945,84 < Mq.4950,00;
b‐Uf del comparto 0,36 Mq/Mq < 0,45 Mq/Mq c‐Altezza edificio 14,23 MI < 14,50 MI
d‐parcheggi pubblici in fregio a Via Taro 20 stalli di cui 2 per disabili e‐parcheggi privati a servizio del nuovo edificio 42 stalli di cui 3 per disabili.
f‐Viabilità interna collocata a Est dell’area di intervento coerente con lo sviluppo del P.U.
A B C D E F G H I L‐M N
O 2.400,00
TOTALE 21.981,49 8.137,01 15.963,12
83,90 ‐
118,40 ‐
1.075,72 3.945,84 120,57
200,00 200,00
1.380,06 2.759,68
376,04 753,20
5.000,00
904,15 4.448,55
38,76 ‐
17,27 17,17
1.384,71 3.718,11 158,00
200,00 2.800,00 800,00 90,00 120,00 4.161,49 CUCINA
CENTRALE TERMICA FABBR.TECNOLOGICI
NUOVA STRUTTURA PARCHEGGIO PLURIPIANO
4.700,00 40,00 20,00 3.900,00 150,00 FABBR.TECNOLOGICO
PORTINERIA RESIDENZA LECCI
BAR OFFICINA RESIDENZA TAMERICI
Calcolo Parametri edilizi‐PROGETTO UNITARIO Sf
Uf
44,271,00 0,36
RESIDENZA TIGLI decrizione
S.Costruita S. coperta SLU
mq mq mq
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a.2.2.2‐ Il Regolamento Unico edilizio REGOLAMENTO UNICO EDILIZIO
L’Area risulta disciplinata dal RUE tav.28‐I‐D
RELAZIONE GENERALE
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Il comparto risulta essere soggetto alle seguenti disposizioni:
(in grassetto quelle che ricadono nell’area di intervento)
I‐PRINCIPALI DESTINAZIONI URBANISTICHE
Verde Pubblico Attrezzato (art.3.2.54 RUE)
DESTINAZIONI D’USO
1 Le zone a verde pubblico attrezzato (usi Una, Unc) sono destinate al mantenimento ed alla realizzazione dei parchi pubblici di quartiere, del verde pubblico attrezzato, delle aree verdi attrezzate per lo svago e per lo sport, dei percorsi ciclabili e pedonali, dei nuclei elementari di verde. In tali zone, ad esclusione di quelle poste lungo i viali di circonvallazione, è ammessa la realizzazione di attrezzature ad uso culturale, ricreative, posti di ristoro di fruizione collettiva, quali bar e quelli corrispondenti agli usi Uib.
2 Nelle zone a verde pubblico attrezzato utilizzate quali orti urbani a uso sociale, potranno essere previste attrezzature di uso comune agli utenti, sia in edifici esistenti sia in nuove costruzioni rispondenti ad un criterio di razionale organizzazione d’insieme dell’insediamento.
L’area soggetta a Verde Pubblico Attrezzato inserita nell’area di intervento è esterna al sedime del nuovo fabbricato e delle sue pertinenze esterne. All’interno dell’area ricadono:
1. ‐le recinzioni a delimitazione dell’area a disposizione della nuova struttura;
2. ‐il sistema degli scarichi interrati delle acque nere e bianche.
Attrezzature di Interesse Comune (art.3.2.56 RUE)
DESTINAZIONI D’USO
1 Le zone per attrezzature di interesse comune sono destinate al mantenimento ed alla realizzazione degli edifici e delle aree per strutture ricreative e sociali (usi, Uib), servizi sanitari di zona (usi Uic), uffici pubblici di servizio ai quartieri (usi Uid), residenze sanitarie assistite e case protette, abitazioni collettive (usi Uf, escluso Ufa), strutture per la conservazione dei beni culturali (uso Uob), gallerie d’arte, strutture museali.
Il Progetto prevede la realizzazione di una nuova casa protetta/residenza sanitaria assistita, coerente con le destinazioni d’uso dell’area.
Parcheggi pubblici e privati (art.3.2.59 RUE)
1 I parcheggi sono dotazioni di uso pubblico (opere di urbanizzazione primaria e secondaria, ai sensi dell’0, commi a), a), e a) delle presenti norme) o di uso privato pertinenti agli abitanti od utenti dei diversi usi ammessi.
2 La dotazione dei parcheggi, fatte salve le condizioni e le modalità per la monetizzazione di cui all’Art. 2.4.5, costituisce per qualsiasi trasformazione del territorio, condizione indispensabile per la realizzazione dell'intervento.
3 I parcheggi a cielo aperto, salvo diverse indicazioni maggiormente restrittive, dovranno essere realizzati con modalità tali da assicurare la permeabilità del terreno; in tal caso la loro superficie concorre al conseguimento delle percentuali di permeabilità del suolo previste nelle presenti norme.
4 I parcheggi a cielo aperto devono essere piantumati nel numero minimo di almeno una pianta ogni 4 stalli di sosta per parcheggi frontali e una pianta ogni 2 stalli di sosta per parcheggi a lisca di pesce.
I parcheggi ad uso pubblico e privati sono disciplinati dal P.U. vigente approvato con delibera di Consiglio Comunale n.177/28 del 11/12/2007. Il progetto rispetta il numero di stalli previsti nel PU vigente.
III‐DISCIPLINA DEGLI INSEDIAMENTI STORICI E DELL’AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE “EX MURA”
Verde Pubblico Attrezzato (art.3.2.54 RUE)
DESTINAZIONI D’USO
1 Le zone a verde pubblico attrezzato (usi Una, Unc) sono destinate al mantenimento ed alla realizzazione dei parchi pubblici di quartiere, del verde pubblico attrezzato, delle aree verdi attrezzate per lo svago e per lo sport, dei percorsi ciclabili e pedonali, dei nuclei elementari di verde. In tali zone, ad esclusione di quelle poste lungo i viali di
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circonvallazione, è ammessa la realizzazione di attrezzature ad uso culturale, ricreative, posti di ristoro di fruizione collettiva, quali bar e quelli corrispondenti agli usi Uib.
2 Nelle zone a verde pubblico attrezzato utilizzate quali orti urbani a uso sociale, potranno essere previste attrezzature di uso comune agli utenti, sia in edifici esistenti sia in nuove costruzioni rispondenti ad un criterio di razionale organizzazione d’insieme dell’insediamento.
L’area soggetta a Verde Pubblico Attrezzato inserita nell’area di intervento è esterna al sedime del nuovo fabbricato e delle sue pertinenze esterne. All’interno dell’area ricadono:
1. ‐le recinzioni a delimitazione dell’area a disposizione della nuova struttura;
2. ‐il sistema degli scarichi interrati delle acque nere e bianche.
Piani urbanistici Attuativi (art.1.1.2 RUE)
Il Progetto Unitario vigente depositato presso il Comune di Parma il 11‐07‐2007 prot. N.128738, approvato con delibera di Consiglio Comunale n.177/28 del 11/12/2007.
Il paragrafo a.2.2.1 dimostra la coerenza del Progetto esecutivo agli obiettivi ed ai parametri urbanistici del P.U.
IV‐VINCOLI STORICI E PAESAGGISTICI
Area a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art.142 D.lgs 42/2004 (art.6.2.4 del RUE)
Parte del comprensorio Villa Parma ricade in area a vincolo paesaggistico. L’area di intervento non ricade in area a vincolo paesaggistico.
V‐VINCOLI AMBIENTALI
Limite di progetto tra la fascia B e la fascia C (art.6.1.7 del RUE)
1 Nell’Area di inondazione per piena catastrofica, indicata come tale nelle tavole di RUE valgono gli indirizzi e le direttive di cui ai commi successivi.
2 Per i nuovi interventi edificatori dovrà essere preventivamente verificata la compatibilità della realizzazione dei locali interrati, in particolare garantendo la localizzazione degli impianti elettrici in sicurezza, con specifico riferimento agli edifici strategici per l’interesse pubblico. Negli insediamenti produttivi dovrà essere garantita la localizzazione di rifiuti e di materiali pericolosi in condizione di sicurezza idraulica.
3 Ogni progetto che possa avere incidenze significative sul corso d’acqua deve essere sottoposto a Studio di compatibilità idraulico‐ambientale, secondo quanto previsto dalle direttive dell’Autorità di bacino del F. Po e con riferimento alle principali componenti paesaggistiche dell’area (configurazioni e caratteri geomorfologici, appartenenza a sistemi naturalistici, sistemi insediativi storici, paesaggi agrari, tessiture territoriali storiche, appartenenza a sistemi tipologici di forte caratterizzazione locale e sovralocale, appartenenza a percorsi panoramici o ad ambiti di percezione da punti o percorsi panoramici, appartenenza ad ambiti a forte valenza simbolica).
4 Nei territori della Fascia C delimitati con segno grafico indicato come “limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C”
nelle tavole del RUE, si applicano, fino alla avvenuta realizzazione delle opere idrauliche, quanto previsto per la Fascia B.
1 Nella Fascia B sono vietati:
a) gli interventi che comportino una riduzione apprezzabile o una parzializzazione della capacità di invaso, salvo che questi interventi prevedano un pari aumento delle capacità di invaso in area idraulicamente equivalente;
b) la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, l’ampliamento degli stessi impianti esistenti, nonché l’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, così come definiti dal D.Lgs.
152/2006 e s.m.i.;
c) in presenza di argini, interventi e strutture che tendano a orientare la corrente verso il rilevato e scavi o abbassamenti del piano di campagna che possano compromettere la stabilità delle fondazioni dell'argine.
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3 Gli interventi consentiti debbono assicurare il mantenimento o il miglioramento delle condizioni di drenaggio superficiale dell’area, l’assenza di interferenze negative con il regime delle falde freatiche presenti e con la sicurezza delle opere di difesa esistenti.
Vedi
‐Documento Dg11‐ Studio di compatibilità Idraulica;
‐Documento Dg11a‐ Simulazione dei possibili allagamenti;
‐Documento Dg11b‐Rilievo topografica del Comprensorio Villa Parma;
‐Documento Dg 11c‐Individuazione quote idriche massime.
Zone di tutela idraulica (art. 6.5.3 del RUE)
1 Il RUE individua la Zona a rischio idraulico in prossimità della confluenza tra il t. Parma ed il t. Baganza.
2 All’interno di tale Zona, sulla base delle indicazioni di specifica Analisi del rischio, è vietata la realizzazione di cantine, garage, scantinati e locali in genere al di sotto del piano campagna, se non dotati di idonei presidi atti ad evitarne l’allagamento in caso di esondazione delle acque di piena del t. Baganza e del t. Parma.
3 Per le Zone di tutela idraulica valgono anche le disposizioni contenute nell’Art. 6.1.6.
L’intervento in oggetto non prevede locali al di sotto del piano di campagna.
Settori di ricarica di tipo D (art.6.5.10 del RUE)
4 Nelle aree di ricarica tipo D è vietata:
a) La realizzazione di nuovi distributori di carburanti;
b) La realizzazione di nuovi impianti di lavaggio automezzi;
c) la nuova edificazione entro i limiti cartografici delle “Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua integrate con zone di tutela idraulica” (art. 12 del PTCP);
6 Nelle aree di ricarica tipo A e D devono essere rispettate le seguenti disposizioni:
a) non sono ammessi:
a1) nuove discariche di rifiuti, pericolosi e non;
a2) nuovi allevamenti zootecnici;
a3) nuovi centri di deposito e stoccaggio di carburanti;
a4) nuovi impianti di trattamento rifiuti pericolosi;
b) devono essere raccolte e trattate tutte le acque di prima pioggia provenienti da nuove strade di categoria A, B e C ai sensi del DLgs. n.258/1992 e s.m.i.;
c) devono essere raccolte e trattate tutte le acque di prima pioggia provenienti da aree produttive secondo quanto previsto dalla DGR n.286/2005.
Nell’area è prevista la realizzazione della nuova Casa protetta e la nuova cabina per la trasformazione dell’energia elettrica. Sono rispettati i divieti di cui al punto 4 e l’intervento non rientra nelle disposizioni di cui al punto 6.
Fascia di rispetto cimiteriale (art.6.6.6 del RUE e art.3.4.4)
1 Il RUE individua l’area cimiteriale del Capoluogo (cimitero della Villetta) con la relativa fascia di rispetto e la fascia di rispetto dei restanti cimiteri presenti nel territorio comunale.
2 Le aree cimiteriali sono destinate ad attrezzature cimiteriali e ai relativi ampliamenti (uso Umc).
3 Nelle aree cimiteriali possono essere consentite, a titolo precario, piccole costruzioni per la vendita dei fiori ed oggetti per il culto e per la onoranza dei defunti (uso “esercizi alimentari e non alimentari con Sv non superiore a 250 mq”). Nel caso di intervento di iniziativa pubblica, possono essere realizzati servizi tecnologici e opere di urbanizzazione primaria e generale.
L’area di rispetto cimiteriale, posizionata a Ovest dell’area di intervento, coincide con l’area a verde Pubblico Attrezzato.
RELAZIONE GENERALE
Tale area è esterna al sedime del nuovo fabbricato e delle sue pertinenze esterne. All’interno dell’area ricadono:
1. ‐le recinzioni a delimitazione dell’area a disposizione della nuova struttura;
2. ‐il sistema degli scarichi interrati delle acque nere e bianche.
USI DEL SUOLO
Ufb (Residenza protetta art. 2.3.10 del RUE)
Standard richiesti per interventi soggetti a PUA (SlU Mq.3945,84)
PU Progetto
Verde attrezzato 4,8 mq/10 mq di SlU (pari a 1895,44 mq) 2130,00 mq Parcheggi Pubblici 1,2 mq/10 mq di SlU (pari a 473,50 mq) 647,20 mq Parcheggi Privati 3,0 mq/10 mq di SlU (pari a 1.183,75 mq) 1260,52 mq
ALLEGATI AL RUE
A1‐DISCIPLINA DELLE ALTEZZE E DELLE DISTANZE a‐Altezza del fabbricato
(Allegato A Del. Ass. leg. Emilia Romagna n.279 del 04 febbraio 2010‐ Misura ottenuta dalla differenza della quota media della linea di stacco dell’edificio con …..l’intradosso del solaio sovrastante l’ultimo piano che determina Su.)
L’altezza del fabbricato così calcolata è pari a Hf= 14,23
b‐Distanza tra edifici
(Pari all’altezza dell’edificio più alto e comunque maggiore di 10 metri)
L’altezza del fabbricato più alto a EST è pari a Hf= 17,70 ML Distanza tra edifici:
‐Est 29,73 > 17,70 mt;
L’altezza del fabbricato più alto a OVEST è pari a Hf= 8,00 ML Distanza tra edifici:
‐Ovest 18,44 > 8,00 mt
c‐Distanza dai confini di proprietà
(La distanza degli edifici di nuova costruzione dovrà essere minimo 5 metri)
Distanza dai confini di proprietà:
‐Nord nessun confine di proprietà perché interno al Comprensorio
‐Sud 55,52 mt
‐Est 14,80 mt
‐Ovest 17,19 mt
d‐Distanza dal confine stradale
RELAZIONE GENERALE
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Distanza di Progetto confine sud pari a 55,52 mt Vedi
Tav. A03‐ Planimetria del comprensorio con ingombro del nuovo edificio;
Tav. A04‐ Planimetria generale di progetto.
B2‐REGOLAMENTAZIONE DEGLI INTERVENTI NELL’AMBIENTE URBANO E NEGLI SPAZI APERTI
Art.3.5 ‐ Passi carrai e uscita dalle autorimesse
1. Fra le uscite di autorimesse sia pubbliche sia private, le uscite pedonali di locali di uso collettivo (scuole, cinema, ecc.) deve intercorrere una distanza minima di almeno m 12,00, misurata fra gli stipiti più vicini. La stessa distanza occorre dagli incroci stradali urbani.
2. l cancelli di ingresso su strade e spazi pubblici dentro e fuori dai centri abitati, ove consentiti, devono essere arretrati di almeno m 5,00 dal ciglio stradale, in modo da permettere la sosta di un autoveicolo in entrata o in uscita dinanzi al cancello stesso, fuori dalla sede stradale. E' opportuna la segnalazione lampegginte di movimento di parti mobili. Previo il rispetto delle deroghe individuate dal codice della strada, ln nessun altro caso, sono ammesse parti mobili di cancelli, portoni ecc., che invadano spazi pubblici.
3. Le rampe devono avere larghezza non inferiore a m 2,50 se rettilinea e m 3,50 se curva. Le rampe devono essere realizzate in materiale antisdrucciolo e tale da garantire aderenza anche in condizioni meteorologiche avverse, con scanalature per il deflusso delle acque e pendenza non superiore al 20% ed essere dotate, almeno da un lato, di corrimano. Prima dell'immissione sullo spazio pubblico, dovrà essere previsto un tratto piano per una lunghezza di almeno m 5,00, adatto alla sosta di un'autovettura. Le rampe di autorimesse con numero di autoveicoli superiore a 9 dovranno essere conformi alle prescrizioni del D.M. 20 novembre 1981.
4. Aperture di autorimesse dovranno essere realizzate in modo che l'apertura avvenga verso l'interno; se, per ragioni di sicurezza, sono prescritti infissi con apertura verso l'esterno, questi devono essere opportunamente arretrati.
Nella proposta progettuale è previsto un nuovo passo carraio posizionato su Via Taro.
Tale accesso carraio dà accesso sia al parcheggio pubblico che al Comprensorio villa Parma. Non è previsto nessun cancello su Via Taro. E’ prevista una sbarra di perimetrazione dell’area d’uso del Comprensorio, posizionata a 20,00 mt da Via Taro.
Vedi
Tav. A04‐ Planimetria generale di progetto.
Art.3.6 ‐ Recinzioni Posizionamento
l. Nel caso in cui la nuova recinzione possa causare una limitazione della visibilità o, si attesti su una strada di limitate dimensioni o addirittura su una strada senza marciapiede, il posizionamento deve essere adeguatamente arretrato ai sensi del Codice della Strada.
1. Le nuove recinzioni su strade urbane esistenti, ma prive di marciapiede rialzato, devono essere realizzate con rispettivo marciapiede rialzato e con larghezza di m l,50, senza determinare il restringimento della carreggiata destinata al traffico, e con le nicchie eventualmente occorrenti per armadi tecnologici (gas, elettricità, telefono, ecc.) anche se non precipuamente al servizio della proprietà.
2. In nessun caso le recinzioni devono presentare angoli retti o acuti che possano rendere difficoltoso il percorso pedonale costituire difficoltà o limitare la visuale libera per la circolazione pedoni e cicli in adiacenza o di veicoli in attestazione alla carreggiata stradale.
3. In corrispondenza delle intersezioni in ambito extraurbano, devono essere rispettati i triangoli di visibilità previsti dal Codice della Strada.
RELAZIONE GENERALE
4. L'andamento di recinzioni e siepi in prossimità dei passi carrai dovrà prevedere lo smusso di spigoli per aumentare al visibilità reciproca tra pedoni o ciclisti e il mezzo che esce dal passo carraio. Il ricorso a specchi convessi è estremamente
straordinario in casi di tutela di beni vincolati e devono comunque essere apposti su parti private dalla proprietà.
Nella proposta progettuale non è previsto la realizzazione di nuove recinzioni sul limite della proprietà ed in fregio alla viabilità pubblica.
Vedi
Tav. A04‐ Planimetria generale di progetto.
R5‐REGOLAMENTO DEL VERDE
Il regolamento del verde si applica sia alle aree verdi di proprietà della Città sia alle aree private presenti nel territorio comunale.
Art.11‐Interventi sulle alberature pubbliche L’abbattimento la capitozzatura e la potatura di alberi insistenti su proprietà pubblica sono effettuati direttamente da personale del comune o da personale autorizzato nei seguenti casi:
‐a) ostacolo alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità.
Gli interventi di cui al precedente comma possono esser eseguiti previo parere rilasciato dal responsabile dell’Ufficio preposto alla gestione e tutela del verde urbano.
Le alberature pubbliche abbattute dovranno essere sostituite da un numero di esemplari tale che la somma delle loro circonferenze equivalga a quella dell’esemplare abbattuto e dovranno essere messe a dimora in un area individuata dall’Ufficio preposto alla gestione e alla tutela del verde urbano.
In ogni caso le alberature da mettere a dimora non dovranno avere la circonferenza inferiore a 16/18 cm misurati a un metro di altezza da terra e altezza non inferiore a 3 mt misurati dal colletto radicale.
Valgono le indicazioni previste all’art.13.
Nell’area di intervento sono identificati gli alberi (posizione‐essenza‐diametro) che sarà necessario abbattere perché interferenti con l’intervento e con l’area di scavo.
Nella tavola Allegato A vengono individuate le alberature da abbattere, con le prescrizioni dell’art.11 e art.13 del regolamento del verde. Sarà compito dell’ufficio comunale preposto individuare le aree comunali dove inserire le alberature sostituite.
Vedi
Tav. Allegato‐ A Planimetria con indicazione delle alberature abbattute
R7‐REGOLAMENTO DI PUBBLICA FOGNATURA
Il nuovo intervento prevede la separazione delle acque bianche e delle acque nere gestite entrambe dalla società Ireti.
Il nuovo recapito delle acque nere avverrà su via Taro.
Il nuovo recapito delle acque bianche, comprensiva delle soluzioni tecniche per garantire l’invarianza idraulica delle acque meteoriche avverrà su via Villetta.
Vedi
Tav. A06‐ Planimetria con indicazione delle reti tecnologiche esterne
Elaborato Dg18‐ Relazione tecnica per l’autorizzazione allo scarico delle acque bianche e nere
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a.2.2.3‐Il PSC 2030 del Comune di Parma
1. Il Piano Strutturale Comunale, di seguito definito PSC, disciplina le trasformazioni fisiche e funzionali delle varie parti del territorio comunale e gli interventi pubblici e privati conseguenza delle esigenze espresse dalla popolazione presente sul territorio, in sintonia con la salvaguardia e la valorizzazione dei beni storici, culturali, ambientali, paesaggistici e naturali. 2. l PSC accerta la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali presenti sul territorio comunale, dettando le norme per la loro salvaguardia ed individuando gli interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da realizzare, in conformità alle previsioni del PTCP. 3. Il PSC approfondisce ed integra i contenuti del PTCP, definendo le azioni volte ad eliminare o ridurre il livello del rischio negli insediamenti esistenti. 4. Il PSC delimita gli ambiti del territorio comunale caratterizzati da differenti politiche di intervento e valorizzazione e da diversi assetti funzionali ed urbanistici, anche in attuazione delle direttive e degli indirizzi del PTCP. Il piano stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per ciascun ambito con riferimento ai fabbisogni locali ed alle previsioni del PTCP. 5. L’Amministrazione comunale assume come obiettivo prioritario la tutela e la salvaguardia del valore naturale, ambientale, paesaggistico e storico‐culturale del territorio e il miglioramento dello stato dell’ambiente, quali condizioni imprescindibili per lo sviluppo sostenibile dei sistemi insediativi e socio‐economici.
E’ stata predisposta la necessaria documentazione per la richiesta di deroga prevista dal comma 4 dell’art.6.8 del PSC 2030 sviluppando le necessarie analisi idrauliche e adeguando il progetto ai presidi idraulici da esse definiti.
Le indicazioni di rispondenza del progetto alle norme del PSC sono contenute nei seguenti documenti:
‐Documento D02‐Studio di fattibilità Ambientale da pag.47;
‐Documento Dg11‐ Studio di compatibilità Idraulica;
‐Documento Dg11a‐ Simulazione dei possibili allagamenti;
‐Documento Dg11b‐Rilievo topografica del Comprensorio Villa Parma;
‐Documento Dg 11c‐Individuazione quote idriche massime.
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a.2.2.4‐Il POC vigente del Comune di Parma‐variante al Piano operativo Comunale 08
Il Piano Operativo Comunale (POC), in conformità ai contenuti della LR 20/2000, è lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell'arco temporale di cinque anni. Il POC è predisposto attraverso più atti relativi a parti del territorio assoggettato a tale disciplina, formati in successione temporale nell’arco di validità del PSC in conformità alle previsioni del PSC, del quale non può modificarne i contenuti.
TAVOLA 2 DD.868.2017‐PROGRAMMA ATTUAZIONE MODIFICHE TERRITORIALI
L’area oggetto di intervento è inserita come “Attrezzature di interesse comune”
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TAVOLA 1 DD.868.2017‐AREE DI TRASFORMAZIONE
L’area oggetto di intervento è inserita come “Aree demandate al RUE”
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a.2.2.5‐Il PTCP Piano territoriale di Coordinamento Provinciale
La riflessione tecnico – disciplinare sulla natura e sui contenuti del P.T.C.P. ha portato alla stesura di un piano costituito da un progetto territoriale complessivo che copre l’intero territorio provinciale e che riguarda specificamente la grande rete infrastrutturale. Questo progetto contiene: il riconoscimento nel territorio di un sistema ambientale e delle sue articolazioni; l’individuazione entro lo stesso territorio di un sistema insediativo, dove più unità insediative risultano dotate di caratteri peculiari; la delimitazione di una “mappa strategica” di luoghi, aree o percorsi per i quali vengono proposti specifici progetti di intervento nei quali siano saggiate le differenti dimensioni della fattibilità fisica, economica, istituzionale; la definizione di Norme di Attuazione. Il P.T.C.P. contiene inoltre criteri per la formazione degli strumenti urbanistici comunali, in rapporto alle caratteristiche socio‐economiche, alle vocazioni territoriali ed alle ipotesi complessive di sviluppo e di tutela ambientale previste per i vari Comuni.
Le indicazioni di rispondenza del progetto alle norme del PTCP sono contenute nel documento D02‐Studio di fattibilità Ambientale da pag.41.
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a.2.2.6‐Il PAI ‐ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico‐Variante
“Variante al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) riguarda il tratto del torrente Baganza (da Calestano a confluenza Parma) e quella del torrente Parma (da Parma alla confluenza in Po)” e succ.mod..
VARIANTE AL PAI‐Tavola 1°‐Area inondabile per eventi della piena di riferimento in assenza di intervento di realizzazione del limite di progetto
Le indicazioni di rispondenza del progetto al PAI sono contenute nei seguenti documenti:
‐Documento Dg11‐ Studio di compatibilità Idraulica;
‐Documento Dg11a‐ Simulazione dei possibili allagamenti;
‐Documento Dg11b‐Rilievo topografica del Comprensorio Villa Parma;
‐Documento Dg 11c‐Individuazione quote idriche massime.
RELAZIONE GENERALE
A.3‐DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE a.3.1‐ Area oggetto dell’intervento
‐L’area di intervento è situata aIl’interno del comparto denominato Comprensorio Villa Parma di proprietà in parte dell’Azienda Ad Personam ed in parte del Comune di Parma, situato all’interno del centro abitato della Città di Parma, con accesso principale da Piazzale Fiume.
‐Il comprensorio Villa Parma ha una superfici complessiva di 44.271,00 Mq, si presenta come un isolato di forma complessa, delimitato a nord da via Stirone, a est da P.le Fiume e via Baganza, ad ovest da Viale Villetta mentre sul fronte sud confina con proprietà private estese fino a via Taro.
‐L’area di intervento progettuale è di 12.817,16 Mq, identificata sulla porzione dei mappali 15, 258 e 52 del NCT Comune di Parma Foglio n17. Confina a Sud con Via Taro, ad Ovest ed a Est con proprietà private e a Nord è si collega con il resto del Comprensorio villa Parma.
‐L’area è collegata direttamente alla viabilità principale con Via Taro, posta sul lato Sud. L’area d’intervento è individuata con l’asse longitudinale posizionato sull’asse Nord‐Sud, di forma rettangolare (Dim 53 x 142 mt), pressochè pianeggiante con un dislivello da Sud a Nord di circa 1,70 mt (pendenza media 1,2%).
All’interno sono presenti essenze arboree sparse, nessuno dei quali censito dal Comune di Parma come albero di pregio comunale.
a.3.2‐ Aspetti funzionali e Distributivi
L’edificio è posizionato a 52,22 mt da Via Taro. Cio’ per consentire la realizzazione di una parte dei parcheggi a servizio della Casa di Riposo e dei parcheggi ad uso pubblico.
Sul alto Est è posizionato in modo da non rientrare nel settore di ricarica di tipo D; sul lato Ovest è posizionato in modo da rispettare la fascia di rispetto cimiteriale.
E’ caratterizzato da una forma rettangolare con 4 piani fuori terra e nessun piano interrato, distribuito da un corridoio centrale e da due sistemi di collegamento verticali.
Il piano terra è impostato ad una quota di circa 60 cm inferiore alla quota di ingresso da Via Taro.
Tale scelta è derivata dalla morfologia dell’edificio e dall’assetto plano altimetrico dell’area di intervento, al fine di consentire l’accesso carraio e pedonale su entrambi i fronti Sud e Nord e di garantire il collegamento viario interno con tutto il comparto.
Organizzazione dei piani
Il nuovo edificio, sarà direttamente fruibile dall’esterno, ricucendo così un rapporto diretto con la città. L’edificio in sé avrà l’accesso principale sul fronte sud e condurrà direttamente all’ampio spazio polivalente per attività di gruppo e socializzazione del piano terreno, governato dal front desk della reception posto in prossimità di uno dei due collegamenti verticali.
RELAZIONE GENERALE
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L’ampio soggiorno, si apre verso est e verso ovest, affacciandosi direttamente sull’area verde esterna, a rafforzamento del rapporto diretto fra interno ed esterno, permettendo così l’utilizzo diretto della zona attrezzata, protetta e riservata, durante il periodo estivo. Al suo interno è stato ricavato un locale come sala multimediale utilizzabile sia dai degenti che dagli operatori per riunioni di staff e corsi di aggiornamento.
Dal primo sistema di collegamenti verticali, caratterizzato da un vano scala, un ascensore ed un montalettighe si accede al corridoio centrale che distribuisce i servizi generali alla struttura: uffici amministrativi, Servizi igienici per utenti, Spogliatoi per il personale, Cappella.
Al di là del secondo corpo di collegamenti verticali si distribuiscono il lavaggio stoviglie, il deposito sporco, la camera ardente il deposito alimenti confezionati.
All’esterno, protetti dal porticato utilizzato come zona carico/scarico ed are astoccaggio rifiuti si affacciano il locale preparazione e conservazione salme, lo spogliatoio per il personale esterno defunti, il deposito pulizie.
Il locale tecnico generale posto al pino Terra, attiguo alla cappella, è riservato agli impianti elettrici. I locali tecnici posti di fronte al porticato (zona carico/scarico), sono la centrale ossigeno, il gruppo elettrogeno e la vasca antincendio con gruppo di pressurizzazione.
Piani di degenza
L’organizzazione in 3 nuclei da 25 posti letto, suddivisi in 11 camere singole e 7 doppie per piano, caratterizza distributivamente i tre piani sovrastanti, opportunamente dimensionati e attrezzati secondo la normativa di riferimento.
Il corridoio centrale, sull’asse nord sud, diventa l’elemento ordinatore della distribuzione, prevedendo una suddivisione in zone dell’edificio. Nella zona centrale si trovano gli spazi collettivi e il locali di servizio (soggiorno/pranzo, locale personale, ambulatorio, servizi igienici, depositi e bagno assistito), accessibili direttamente dai due corpi di collegamento verticali contrapposti.
Solo passando da queste zone collettive si può accedere, come in una normale residenza, alle camere da letto, che sono poste agli estremi del fabbricato, con gli affacci poste sui lati est ed ovest. Tutto ciò fa si che ci si divida in due semi‐nuclei da soli dodici/tredici persone.
Sui fronti nord e sud delle testate dell’edificio si trovano i piccoli spazi destinati aa soggiorno/attività di gruppo, oltre ai locali destinati a deposito.
La scelta è stata quella collocare al piano due piccoli soggiorni, anziché un unico grande ambiente, poco utilizzabile per riservatezza, mentre in questo modo ancor più si può fare rifermento a piccoli gruppi di utilizzo, rimandando ancora alla residenza il modello di riferimento. Il dimensionamento dei locali, la loro organizzazione e distribuzione, sono vincolanti in termini di superfici, quantità e posizione dalla normativa per l’accreditamento.
Piano Copertura
L’accesso al piano Copertura per le attività di manutenzione è garantito dal corpo scale posizionato sul lato Nord dell’edificio.
Sul piano copertura sono posizionati due locali tecnici:
‐locale impianti elettrici per gli inverter,
‐locale per pompe di ricircolo e acqua calda sanitaria.
RELAZIONE GENERALE
Inoltre è previsto il collocamento di due pompe di calore, un impianto fotovoltaico ed un impianto solare termico.
L’intero perimetro del piano copertura è protetto da un parapetto con altezza pari a 1,10 mt.
E’ previsto infine una schermatura verticale a nascondere gli impianti di copertura mediante pannelli in lamiera stirata H 2,00 ml.
‐Organizzazione delle camere di degenza con bagno
La camera di degenza è il luogo dove l’anziano non autosufficiente passa la maggior parte del tempo.
Le camere devono garantire:
a‐ il confort ambientale;
b‐ la sicurezza e gli spostamenti anche da degenti in carrozzina;
c‐ garantire la movimentazione da parte degli operatori;
I bagni devono garantire:
d‐ l’utilizzo da parte dei non autosufficienti;
e‐ il confort ambientale.
Il confort ambientale viene garantito prima di tutto con l’ambientazione della camera in modo residenziale e non ospedaliero. Tale obiettivo si ottiene realizzando finiture calde, un arredo tecnico ma con finiture adatte, la discrezione degli elementi tecnici (borchie ossigeno e testaletto non ospedaliero).
La realizzazione di porte finestre a tutta altezza con parte fissa vetrata sottostante permette la visuale dall’esterno anche dal letto di degenza. Questa soluzione permette il contatto con l’esterno e premette di percepire il passare delle ore della giornata ed il passaggio delle stagioni.
Anche se solo con gli occhi, uno sguardo costante verso l’esterno, elemento che nel suo piccolo riduce la sensazione di segregazione che spesso accompagna la vita dei degenti in questo tipo di strutture.
Tale visuale viene ampliata, nelle camere di degenza, mediante la rastremazione del muro esterno che
“allunga e amplia” la visuale del paesaggio esterno.
Il confort ambientale si ottiene anche mediante un sistema di controllo climatico (temperatura ed umidità) e un ricambio d’aria che garantisce una elevata qualità dell’aria indoor.
Il bagno è organizzato in modo da facilitare lo spostamento mediante carrozzina e dotato di tutti gli ausili necessari.
La doccia a filo pavimento, il vaso di tipo sospeso, il rivestimento lavabile h 240 garantiscono sicurezza, facilità di pulizia e maggiore fruibilità.
‐Le finiture interne finalizzate alla durabilità ed al confort ambientale
La nostra esperienza, maturata nella progettazione di strutture per anziani non autosufficienti, ci permette di proporre una serie di elementi tecnici e materiali che garantiscono alti standard prestazionali, durabilità, facilità manutentiva e qualità.
1‐Pareti e contropareti interne in cartongesso rinforzato