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Zonizzazione Acustica del Zonizzazione Acustica del Comune di Parma Comune di Parma

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Zonizzazione Acustica del Zonizzazione Acustica del

Comune di Parma Comune di Parma

Angelo Farina

Dip. Ing. Industriale, Università di Parma

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Una collaborazione tra:

Una collaborazione tra:

Comune di Parma

Azienda Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia-Romagna

Università degli Studi di Parma

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Premessa Premessa

1 1 . . Cos’è il rumore? Cos’è il rumore?

Il battito delle mani, l'uso del trapano elettrico, o qualsiasi corpo in vibrazione provocano spostamenti d'aria che l’orecchio percepisce come suoni.

Il rumore è un suono indesiderato che può

generare sensazioni sgradevoli in chi lo

percepisce

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2. Come si misura il rumore? 2. Come si misura il rumore?

Il campo di variabilità delle grandezze sonore e' molto ampio, si è assunta quindi come unità di misura la scala dei decibel [dB(A)].

La scala dei decibel è logaritmica, cioè un rumore di 53 dB(A) è il doppio di un rumore di 50 dB(A). Ad esempio due auto che singolarmente provocano un rumore di 50 dB(A) creano assieme un rumore di 53 dB(A).

La tabella seguente chiarisce i diversi valori

caratterizzanti alcuni rumori comuni

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Livello in dB(A)

Livello in dB(A) Fonte del suonoFonte del suono

140 Aereo in decollo (soglia del dolore) 120 Sirene, martello pneumatico

110 Gruppo rock, clacson

100 Treno, fonderia, smerigliatrice

90 Macchine tessili, fabbrica rumorosa 80 Sveglia, telefono, TV ad alto volume 70 Voce alta, ufficio rumoroso

60 Ambiente domestico

50 Conversazione a voce bassa 30 - 40 Fruscio di foglie, bisbiglio 10 - 20 Camera anecoica

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3. Come si esprime il livello del rumore? 3. Come si esprime il livello del rumore?

Sia la normativa vigente, che la zonizzazione proposta si riferiscono a valori del rumore mediati nel tempo, ovvero al “ Livello equivalente” ( Livello equivalente Leq) Leq calcolato nel periodo:

- diurno (6.00 - 22.00) - notturno (22.00 - 6.00)

Quindi un superamento temporaneo dei valori

previsti non implica una irregolarità.

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4. Cos’è la zonizzazione?4. Cos’è la zonizzazione?

La zonizzazione acustica consiste nell'assegnazione, a ciascuna porzione di territorio, di un classe che, attraverso i parametri acustici, descrive l'ambiente di vita in relazione al disturbo indotto dal rumore.

L'obiettivo della zonizzazione acustica è quello di prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento del sistema urbanistico, commerciale e produttivo del Comune.

Le classi previste dal DPCM 1/03/91 sono 6 e verranno illustrate in seguito

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5. Per Parma è una nuova procedura ? 5. Per Parma è una nuova procedura ?

Il Comune ha avviato sin dal 2000 una serie di studi per la revisione della zonizzazione acustica, effettuando una analisi puntuale delle aree in cui era necessario modificare l’assegnazione delle classi, e valutando altresì l’effettiva rumorosità esistente sul territorio mediante campagne di rilievi fonometrici.

Il Comune di Parma è già dotato di una

zonizzazione acustica abbastanza recente (marzo

1998), che però non è conforme alle disposizioni

normative intervenute successivamente.

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5. Per Parma è una nuova procedura ? 5. Per Parma è una nuova procedura ?

A seguito di tali valutazioni, è stato possibile revisionare la zonizzazione acustica del 1998, modificandola in tutte le aree ove le nuove normative lo richiedono, e recependo le modifiche urbanistiche conseguenti all’adozione dei nuovi strumenti pianificatori (POC, PSC).

Le modifiche apportate hanno profondamente

rivoluzionato il regime di vincoli acustici

applicati al territorio, eliminando in modo

sistematico i “salti di classe” che rendevano

inapplicabili i limiti stessi.

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Quadro normativo Quadro normativo

DPCM 1/3/91 – definisce le classi di destinazione d’uso ed i relativi limiti di rumorosità diurna e notturna, tuttora invariate

Legge n. 447/95 – stabilisce i doveri di Comuni, Provincie, Regioni in materia di inquinamento acustico

DPCM 14/11/97 – fissa i “nuovi” limiti di rumorosità,

ribandendo sostanzialmente il contenuto del DPCM 1/3/91

Legge Regionale 15/2001 e relativa disposizione attuativa (D.G.R. n. 2053/2001 del 9/10/2001) indica i criteri per l’assegnazione delle classi al territorio comunale.

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Le 6 classi di destinazione d’uso Le 6 classi di destinazione d’uso

acustica acustica

Il DPCM 1 marzo 1991 definisce:

• Classe I : Aree particolarmente protetteAree particolarmente protette Aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione (ospedali, scuole, parchi).

• Classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale

residenziale

Aree urbane interessate prevalentemente da traffico

veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività artigianali e produttive.

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Classe III: Aree di tipo mistoAree di tipo misto Aree urbane

interessate da traffico locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con

assenza di attività industriali.

• Classe IV: Aree intensa attività umana Aree intensa attività umana Aree urbane interessate da traffico intenso veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di

attività artigianali; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; aree portuali; aree con limitata presenza di piccole industriale

• Classe V: Aree prevalentemente industrialiAree prevalentemente industriali Aree interessate da insediamenti industriali e con

scarsità di abitazioni

• Classe VI: Aree esclusivamente industrialiAree esclusivamente industriali Aree esclusivamente industriali e prive di abitazioni

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Le 6 classi di destinazione d’uso Le 6 classi di destinazione d’uso

acustica acustica

N. Nome Leq

giorno

Leq notte I

aree particolarmente protette

50 40

II

aree prevalentemente residenziali

55 45

III

aree di tipo misto

60 50

IV

aree di intensa attività umana

65 55

V

aree prevalentemente industriali

70 60

VI

aree esclusivamente industriali

70 70

Notare quanto sia più riduttivo il limite notturno rispetto a quello diurno: una riduzione di 10 dB implica la riduzione ad 1/10 delle varie attività (il traffico stradale).

Un esempio:

•Un generico livello diurno

•Il corrispondente livello notturno:

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Criteri di assegnazione delle classi Criteri di assegnazione delle classi

Si illustra ora la metodologia adottata nella stesura della zonizzazione.

Oltre che dall’attuazione della legislazione vigente, questo lavoro è frutto della stretta collaborazione fra Comune ed Università di Parma e l’A.R.P.A. indispensabile per la

corretta interpretazione delle norme stesse

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Il principio di scalarità Il principio di scalarità

In linea generale, occorre sempre evitare il contatto fra aree adiacenti con classe di destinazione d’uso che differisca di più di una classe.

La Legge 447/95 stabilisce chiaramente che il criterio di scalarità si applica con riferimento ai Valori Limite di Qualità, quindi le classi devono essere consecutive (I-II-III-IV-V-VI)

Invece la Legge Regionale recita: All'interno del territorio urbanizzato o suscettibile di urbanizzazione le aree contigue, anche appartenenti a

comuni contermini, non possono avere valori che si discostano in misura superiore a 5 dBA di livello sonoro equivalente misurato secondo i criteri generali stabiliti dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 16 marzo 1998 recante "Tecniche di rilevamento e di misurazione

dell'inquinamento acustico".

Quindi secondo la legge regionale, se il livello sonoro

misurato lo consente, è possibile far confinare classi molto diverse (ad esempio VI e II)

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Il principio di scalarità Il principio di scalarità

Il Comune di Parma non ha tuttavia profittato di tale possibilità, ed ha sempre rispettato rigorosamente il principio di scalarità fra le classi

I II III IV V VI

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Eccezioni al principio di scalarità Eccezioni al principio di scalarità

Le classi I mantengono la loro classe anche se sono in adiacenza ad aree di classe molto più elevata

I II III IV V VI

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Per tutelare queste aree in classe I

(es. ospedale) il decreto 29 novembre 2000 prevede interventi di bonifica direttamente sul ricettore, come

l’impiego di finestre antirumore ed

autoventilanti (abbattimento 34 dB)

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Attribuzione delle classi - I Attribuzione delle classi - I

Sono state localizzate in classe I le attrezzature e spazi di massima tutela:

- scuole,

- ospedali e cliniche,

- parchi e giardini pubblici

utilizzati dalla

popolazione come patrimonio verde comune, escludendo pertanto le piccole aree verdi di quartiere, oppure i

“parchi” destinati prevalentemente ad attività ricreative.

Fanno inoltre eccezione le strutture scolastiche o

sanitarie inserite in edifici adibiti principalmente

ad altri usi: queste sono state classificate secondo

la zona di appartenenza di questi ultimi.

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Attribuzione delle classi - I Attribuzione delle classi - I

Sono classificate, inoltre, in classe I anche le aree urbane e rurali di particolare interesse storico,

architettonico, culturale, paesaggistico e ambientale quando, per la loro fruizione, la quiete è condizione essenziale (le altre, per cui la quiete non è stata

considerata funzione essenziale, cioè praticamente tutte, sono state invece classificate normalmente in classe II).

L'esigenza di proteggere dal rumore le aree di classe I costituisce una valida motivazione per l'individuazione di zone anche di dimensioni molto ridotte (singoli

edifici con realtive pertinenze cortilizie).

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Attribuzione delle classi - II Attribuzione delle classi - II

Per quanto riguarda le zone residenziali già esistenti, la classe II è stata assegnata alle UTO (unità territoriali omogenee, assunte normalmente equivalenti agli isolati) in cui sia ha pressochè unicamente funzione residenziale. In presenza di negozi o altre destinazioni non puramente residenziali, o nel centro storico, ove gli indici di occupazione del suolo sono comunque elevati, la classe II è stata sistematicamente negata.

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Attribuzione delle classi - II Attribuzione delle classi - II

In conseguenza, risultano in classe II solo piccoli quartieri periferici costituiti di villette o tipologie residenziali a bassa densità, lontani dalle primarie infrastrutture di trasporto.

Poiché le nuove regole di progettazione urbanistica vietano sostanzialmente la realizzazione di nuovi quartieri di questo tipo, privi di negozi ed altri servizi, la classe II non viene mai assegnata alle aree di progettata espansione residenziale.

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Attribuzione delle classi - III Attribuzione delle classi - III

La classe III è assegnata a tutto il territorio rurale (zone agricole), costituisce dunque in assoluto la classe avente maggiore estensione superficiale.

Essa inoltre è assegnata a gran parte delle nuove espansioni residenziali, che prevedendo la bilanciata compresenza di residenza e terziario, ed a vaste porzioni del territorio urbano consolidato al di fuori del centro storico.

In sostanza, la classe III è la classe assegnata a tutto il territorio in cui non esistano specifici motivi per assegnare una delle altre classi.

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Attribuzione delle classi - IV Attribuzione delle classi - IV

La classe IV è attribuita alle UTO con forte prevalenza di attività terziarie (zone ad alta concentrazione di uffici pubblici, istituti di credito nonchè quartieri fieristici, attrezzature e impianti per attività e manifestazioni a grande concorso di pubblico, ecc...) o commerciali (zone commerciali, ipermercati, ecc...).

E’ assegnata inoltre, in generale, al tessuto urbano del centro storico, ed a tutte la aree prospicienti le vie di traffico stradale o ferroviario di rilevante importanza (per una fascia ampia tipicamente 50m). Infine, essa è assegnata alle zone di confinamento con aree produttive, in modo da mantenere il più possibile rispettato il criterio di confinamento graduale di classi a scalare, evitando contatto di aree con classe acustica molto diversa.

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Attribuzione delle classi V e VI Attribuzione delle classi V e VI

La classe V è stata attribuita alle UTO con insediamenti di tipo industriale-artigianale, con limitata presenza di attività terziarie e di abitazioni.

Sono inoltre state assegnate alla classe V le UTO con insediamenti zootecnici di tipo intensivo o altri insediamenti agroindustriali (industrie conserviere o di trasformazione dei prodotti agricoli, mulini), a meno che gli stessi non siano caratterizzati da attività, anche stagionale, a ciclo continuo: in quest’ultimo caso essi sono stati classificati in classe VI, onde consentire l’attività notturna con la stessa rumorosità ammessa di quella diurna.

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Attribuzione delle classi V e VI Attribuzione delle classi V e VI

La classe VI è attribuita alle UTO costituite da aree con forte specializzazione funzionale a carattere

esclusivamente industriale-artigianale; in tale contesto sono stati ricompresi anche gli edifici pertinenziali

all'attività produttiva.

In aree di classe VI non possono trovarsi edifici residenziali

Il Comune di Parma ha limitato il piu’ possibile

l’attribuzione della classe VI, riservandola alle industrie a ciclo continuo, all’Aeroporto ed alle aree di espans.

industriale (onde non pregiudicare l’installazione in esse di nuove industrie a ciclo continuo

)

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Infrastrutture di trasporto Infrastrutture di trasporto

Viene assegnata una fascia con ampiezza pari ad almeno 50 m attorno alle infrastrutture di trasporto (stradale, ferroviario, aereo), classificata di classe più alta di una unità rispetto a quella del territorio circostante l’infrastruttura considerata.

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Fasce di rispetto ferroviarie Fasce di rispetto ferroviarie

Attorno alle infrastrutture ferroviarie esistono inoltre apposite

“fasce di pertinenza”, sulla base del D.P.R. 18/11/98 n. 459.

All’interno di tali fasce, valgono limiti più “tolleranti” di quelli normali: 70/60 dBA per la fascia A e 65/55 dBA per la fascia B.

Fascia B Fascia A

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Zonizzazione stato di progetto Zonizzazione stato di progetto

In alcune aree, viene assegnata una classe “futura” che entrerà in vigore solo dopo l’attuazione del piano urbanistico.

Graficamente sono indicate con campitura tratteggiata

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Zonizzazione stato di progetto Zonizzazione stato di progetto

Si precisa che le campiture tratteggiate riguardano solo le aree interessate da progetti non ancora

definitivi o di non certa realizzazione.

Viceversa per i progetti di prossima esecuzione o in corso d’opera è stata assegnata in modo

definitivo la classe acustica di progetto: ciò rende la zonizzazione più chiara ed aggiornata

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Rapporti con i Comuni confinanti Rapporti con i Comuni confinanti

Per le porzioni di territorio comunale prossime al confine, si è verificata coi Comuni adiacenti la conformità e la coerenza fra le distinte zonizzazioni

Vi è quindi garanzia di continuità nella

tutela dei cittadini e dell’ambiente

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Confronto con ZAC preesistente Confronto con ZAC preesistente

Zonizzazione Acustica 19982003

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Scaletta temporale Scaletta temporale

Adozione in Consiglio Comunale

60 giorni per pubblicazione/presentazione di osservazioni

Acquisizione del parere di ARPA

Approvazione in Consiglio Comunale

Trasmissione alla Provincia ed entrata in vigore

Entro 6 mesi le attività produttive valutano il rispetto dei limiti di zona

Entro lo stesso termine presentano, se necessario, il Piano di Risanamento

Entro 1 anno anche il Comune presenta il proprio piano di risanamento acustico

Entro 2 anni dalla presentazione, le imprese debbono ultimare l’attuazione del piano di risanamento

Con cadenza biennale, a partire dalla data di presentazione del Piano di Risanamento Acustico, il Comune valuta lo stato acustico dell’ambiente, e, se necessario, modifica il Piano di Zonizzazione Acustica e/o elabora un nuovo Piano di Risanamento Acustico

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Obblighi per le imprese (6 mesi) Obblighi per le imprese (6 mesi)

Effettuare la verifica del rispetto del rumore emesso dal sito produttivo

La verifica va effettuata a cura di un Tecnico Competente in Acustica Ambientale, iscritto all’elenco regionale dei tecnici competenti

Qualora i limiti di zona siano superati, predisporre un piano di risanamento acustico, che va presentato al Comune

Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, fino ad un massimo di 2 anni dalla data di

presentazione

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Obblighi per il Comune (12 mesi) Obblighi per il Comune (12 mesi)

Effettuare la verifica mediante rilievi

fonometrici del rispetto dei limiti di zona

Valutare ed integrare fra loro i Piani di Risanamento prodotti dalle imprese

Qualora i limiti di zona permangano superati, predisporre un Piano di Risanamento Acustico Comunale, che va presentato alla Regione

Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità

tecnica ed onerosità, sulla base di un Indice di

Priorità degli interventi

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Contenuto del Piano di Contenuto del Piano di

Risanamento Acustico Comunale Risanamento Acustico Comunale

Il Piano individua gli interventi a carico delle Imprese

(recependo i relativi piani di risanamento), degli enti gestori di infrastrutture di trasporto nazionali (ANAS, FS, soc.

Autostrade, etc.) ed a carico dell’Amministrazione Comunale stessa (tipicamente relativi alle infrastrutture di trasporto di gestione dirette del Comune)

I costi relativi agli interventi a carico del Comune vengono finanziati, per legge, con la riserva del 7% delle spese

ordinarie di manutenzione delle infrastutture interessate, oltre che con eventuali contributi erogati dalla Regione o dallo

Stato.

Gli interventi vengono eseguiti in ordine di priorità, sulla base dei fondi disponibili ogni anno, con riferimento all’indice di priorità descritto nel D.M.Amb. 29 novembre 2000

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Conclusioni Conclusioni

L’intero territorio del Comune di Parma è stato suddiviso in idonee classi di destinazione acustica, garantendo il completo rispetto di tutte le vigenti disposizione di legge.

La preesistente zonizzazione acustica ha subito modifiche in un rilevante numero di punti, eliminando tutte le incongruenze e le discrepanze rispetto agli altri strumenti urbanistici.

I nuovi limiti di rumorosità sono conseguibili con interventi tecnici alla portata sia delle imprese, sia dell’amministrazione comunale stessa.

Riferimenti

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