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Corso di Logica Matematica[M-Z] Prova scritta del 23 settembre 2003

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Academic year: 2021

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Corso di Logica Matematica[M-Z]

Prova scritta del 23 settembre 2003 Tempo a disposizione: ore 2:00.

Si scriva in calligrafia (dal greco: kalos=bello e graphe=scrittura) o il compito non sar` a valutato.

Scrivere la soluzione degli esercizi (1, 3) e (2,4) su fogli distinti.

1. Si dimostri usando il calcolo della deduzione naturale che la formula seguente ` e valida:

∀z[(¬A(z) ∨ B(z)) → (A(z) → B(z))]

Soluzione

[¬A(z) ∨ B(z)]

3

[¬A(z)]

1

[A(z)]

2

⊥ ¬E

B(z) ⊥E

[B(z)]

1

B(z) ∨E : 1

A(z) → B(z) → I : 2

(¬A(z) ∨ B(z)) → (A(z) → B(z)) → I : 3

∀z[(¬A(z) ∨ B(z)) → (A(z) → B(z))] ∀I 2. Si dimostri per risoluzione che

∀x∃z∀y[(B(z) → A(y)) ∧ (C(z) → D(x)) ∧ B(z) ∧ ¬D(z)] |= ∃x(A(x) ∧ B(x) ∧ ¬C(x) ∧ ¬D(x)) Soluzione Se trasformiamo in una forma di Skolem la premessa, otteniamo prima

∀x∃z∀y[(¬B(z) ∨ A(y)) ∧ (¬C(z) ∨ D(x)) ∧ B(z) ∧ ¬D(z).

Eliminiamo ora il quantificatore esistenziale, sostituendo la variabile z con f (x), ottenendo

∀x∀y[(¬B(f (x)) ∨ A(y)) ∧ (¬C(f (x)) ∨ D(x)) ∧ B(f (x)) ∧ ¬D(f (x))], ovvero, le clausole:

C

1

= {¬B(f (x)), A(y)}

C

2

= {¬C(f (x)), D(x)}

C

3

= {B(f (x))}

C

4

= {¬D(f (x))}.

Negando infine la formula a destra di |=, e ridenominando le variabili legate, si ottiene la clausola C

5

= {¬A(z), ¬B(z), C(z), D(z)}.

La procedura di risoluzione procede ora senza grandi problemi; per condurla in porto con precisione, tuttavia, occorre osservare che, nonostante le clausole da C

1

a C

4

condividano tutte la stessa variabile x, tale condivisione ` e solo apparente: ogni volta che si applica un passo di risoluzione, le due clausole che intervengono devono essere ridenominate (con variabili “fresche”) in modo da avere sempre variabili disgiunte.

C

6

Ris(1, 5){y/z} {¬B(f (x)), ¬B(y), C(y), D(y)}

C

7

Ris(6, 3{z/x}){z/x, f (z)/y} {C(f (z)), D(f (z))}

C

8

Ris(7, 2){z/x} {D(z), D(f (z))}

C

9

Ris(8, 4){z/x} {D(z)}

C

10

Ris(9, 4){f (x)/z} V OID.

Nella riga relativa alla clausola C

7

, si ` e indicato con Ris(6, 3{z/x}) l’applicazione della risoluzione tra C

6

e C

3

, dopo che in quest’ultima la x ` e stata ridenominata in z, per evitare conflitto con la x della clausola C

61

. Si osservi, infine, che la clausola vuota non poteva essere ottenuta direttamente dalla C

8

e dalla C

4

cancellando “in un colpo solo” i due letterali positivi D(. . .): non esiste infatti nessuna sostituzione che permetta di unificare simultaneamente D(z), D(f (z)) e D(f (x)).

1

L’applicazione — erronea — della risoluzione senza ridenominazione, in questo caso non portava a problemi significativi:

Ris(6, 3){f (x)/y} dava la clausola {C(f (x)), D(f (x))}, che a meno di ridenominazione ` e proprio C

7

. Si vuole per` o qui richiamare l’attenzione sul fatto che, in generale, la ridenominazione si deve sempre effettuare quando vi sono variabili in comune.

1

(2)

3. Determinare una forma di Skolem per la formula:

[(∃x∀yB(x, y)) → (∀z∃yB(y, z))] → ∃z∀wA(w, z) Soluzione Routine.

4. La formula seguente ` e valida, soddisfacibile, oppure contradditoria?

P = [∀xA(x) → ∃xB(x)] → ∀x(A(x) → B(x))

Se P ` e valida se ne fornisca una dimostrazione nel sistema formale preferito. Se ` e contradditoria si dimostri la formula ¬P . Se ` e soddisfacibile senza essere valida, si forniscano sia un’interpretazione in cui P ` e vera che una in cui P ` e falsa.

Soluzione La formula P ` e soddisfacibile e non valida. In ogni interpretazione in cui sia A che B siano sempre veri, P ` e vera. Al contrario P ` e falsa nell’interpretazione E =< D, ∅, {A

E

, B

E

} >, dove D = {0, 1} e A

E

vale sia su 0 che su 1, mentre B

E

vale su 1 ma non su 0.

2

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