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Autovalori del Laplaciano di un grafo

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Academic year: 2021

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(1)

Autovalori del Laplaciano di un grafo

Candidata: Maria Cristina Spiga Relatore: Prof. Andrea Loi

Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze Corso di Laurea in Matematica

A. A. 2019/2020

(2)

Indice dei contenuti

• Definizione di grafo e nozioni di base

• Laplaciano e autovalori

• Tipi di grafo e legami con gli autovalori

• Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

• Dimostrazione della disuguaglianza di Cheeger

(3)

Indice dei contenuti

• Definizione di grafo e nozioni di base

• Laplaciano e autovalori

• Tipi di grafo e legami con gli autovalori

• Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

• Dimostrazione della disuguaglianza di Cheeger

(4)

Indice dei contenuti

• Definizione di grafo e nozioni di base

• Laplaciano e autovalori

• Tipi di grafo e legami con gli autovalori

• Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

• Dimostrazione della disuguaglianza di Cheeger

(5)

Indice dei contenuti

• Definizione di grafo e nozioni di base

• Laplaciano e autovalori

• Tipi di grafo e legami con gli autovalori

• Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

• Dimostrazione della disuguaglianza di Cheeger

(6)

Indice dei contenuti

• Definizione di grafo e nozioni di base

• Laplaciano e autovalori

• Tipi di grafo e legami con gli autovalori

• Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

• Dimostrazione della disuguaglianza di Cheeger

(7)

Che cos’è un grafo?

Grafo

Si definisce grafo G la coppia (V , E ) dove V è l’insieme dei vertici v ed E è

l’insieme degli archi e = {u, v }.

(8)

Nozioni di base

Vertici adiacenti

Due vertici u, v ∈ V si dicono adiacenti se ∃{u, v } ∈ E .

Grado di un vertice

Si definisce grado di un vertice v il numero di vertici ad esso adiacenti e si indica con d

v

.

Vertice isolato

Un vertice v di dice isolato se d

v

= 0.

(9)

Nozioni di base

Vertici adiacenti

Due vertici u, v ∈ V si dicono adiacenti se ∃{u, v } ∈ E . Grado di un vertice

Si definisce grado di un vertice v il numero di vertici ad esso adiacenti e si indica con d

v

.

Vertice isolato

Un vertice v di dice isolato se d

v

= 0.

(10)

Nozioni di base

Vertici adiacenti

Due vertici u, v ∈ V si dicono adiacenti se ∃{u, v } ∈ E . Grado di un vertice

Si definisce grado di un vertice v il numero di vertici ad esso adiacenti e si indica con d

v

.

Vertice isolato

Un vertice v di dice isolato se d

v

= 0.

(11)

Nozioni di base

Grafo k-regolare

Un grafo è k-regolare quando tutti i suoi vertici sono di grado k.

Esempio di grafo

3-regolare

(12)

Nozioni di base

Matrice T

La matrice T è una matrice diagonale con T (v , v ) = d

v

.

T =

1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 2

(13)

Nozioni di base

Matrice T

La matrice T è una matrice diagonale con T (v , v ) = d

v

.

T =

1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 2

(14)

Nozioni di base

Matrice T

La matrice T è una matrice diagonale con T (v , v ) = d

v

.

T =

1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 2

(15)

Nozioni di base

Matrice L

L(u, v ) =

 

 

d

v

se u = v ,

−1 se u e v sono adiacenti, 0 altrimenti.

L =

1 −1 0 0 0

−1 3 −1 −1 0

0 −1 3 −1 −1

0 −1 −1 3 −1

0 0 −1 −1 2

(16)

Nozioni di base

Matrice L

L(u, v ) =

 

 

d

v

se u = v ,

−1 se u e v sono adiacenti, 0 altrimenti.

L =

1 −1 0 0 0

−1 3 −1 −1 0

0 −1 3 −1 −1

0 −1 −1 3 −1

0 0 −1 −1 2

(17)

Nozioni di base

Matrice L

L(u, v ) =

 

 

d

v

se u = v ,

−1 se u e v sono adiacenti, 0 altrimenti.

L =

1 −1 0 0 0

−1 3 −1 −1 0

0 −1 3 −1 −1

0 −1 −1 3 −1

0 0 −1 −1 2

(18)

Nozioni di base

Matrice di adiacenza

Si definisce matrice di adiacenza la matrice A tale che A(u, v ) =

( 1 se u è adiacente a v , 0 altrimenti.

A =

0 1 0 0 0 1 0 1 1 0 0 1 0 1 1 0 1 1 0 1 0 0 1 1 0

(19)

Nozioni di base

Matrice di adiacenza

Si definisce matrice di adiacenza la matrice A tale che A(u, v ) =

( 1 se u è adiacente a v , 0 altrimenti.

A =

0 1 0 0 0 1 0 1 1 0 0 1 0 1 1 0 1 1 0 1 0 0 1 1 0

(20)

Nozioni di base

Matrice di adiacenza

Si definisce matrice di adiacenza la matrice A tale che A(u, v ) =

( 1 se u è adiacente a v , 0 altrimenti.

A =

0 1 0 0 0 1 0 1 1 0 0 1 0 1 1 0 1 1 0 1

(21)

Laplaciano

Laplaciano di G

Il Laplaciano di un grafo G è la matrice così definita:

L(u, v ) =

 

 

1 se u = v e d

v

6= 0,

− 1

√ d

u

d

v

se u e v sono adiacenti,

0 altrimenti.

(1)

Si tratta di una matrice simmetrica che si può esprimere anche come L = T

−1/2

LT

−1/2

,

con la convenzione che T

−1

(v , v ) = 0 per d

v

= 0.

(22)

Laplaciano

Per un grafo k-regolare

L = I − 1 k A, mentre per un grafo generico si ha

L = T

−1/2

LT

−1/2

= I − T

−1/2

AT

−1/2

.

(23)

Laplaciano

L =

1 − 1

√ 3 0 0 0

− 1

√ 3 1 − 1

3 − 1

3 0

0 − 1

3 1 − 1

3 − 1

√ 6

0 − 1

3 − 1

3 1 − 1

√ 6

− 1

√ − 1

(24)

Quoziente di Rayleigh di L

Data g : V → R arbitraria, il quoziente di Rayleigh di L è hg , Lg i

hg , g i = hg , T

−1/2

LT

−1/2

g i hg , g i

= hf , Lf i hT

1/2

f , T

1/2

f i

= X

u∼v

(f (u) − f (v ))

2

X f (v )

2

d

v

(2)

(25)

Spettro di L

Spettro di L

L’insieme di tutti gli autovalori λ

i

(per i = 0, . . . , n − 1) di L è detto spettro di L e si indica con

0 = λ

0

≤ λ

1

≤ · · · ≤ λ

n−1

.

L’autovalore λ

0

= 0 è relativo all’autofunzione T

1/2

1.

(26)

L’autovalore λ 1

L’autovalore relativo all’autofunzione g = T

1/2

f è

λ

G

= λ

1

= inf

f ⊥T1

X

u∼v

(f (u) − f (v ))

2

X

v

f (v )

2

d

v

(3)

dove la funzione non banale f è detta autofunzione armonica di L.

(27)

L’autovalore λ n−1

λ

n−1

= sup

f

X

u∼v

(f (u) − f (v ))

2

X

v

f

2

(v )d

v

. (4)

(28)

L’autovalore λ k

λ

k

= inf

f

sup

g ∈Pk−1

X

u∼v

(f (u) − f (v ))

2

X

v

(f (v ) − g (v ))

2

d

v

= inf

f ⊥Pk−1

X

u∼v

(f (u) − f (v ))

2

X

v

f (v )

2

d

v

(5)

(29)

Particolari tipi di grafo

Grafo connesso

Un grafo G si dice connesso se ∀u, v ∈ V esiste un cammino che li collega.

(30)

Particolari tipi di grafo

Grafo completo

Dato un grafo G con n vertici, si dice che G è completo se ciascun vertice è

adiacente agli altri n − 1.

(31)

Particolari tipi di grafo

Grafo bipartito

Un grafo G è bipartito se ∃V

1

, V

2

⊂ V , con V

1

∩ V

2

= ∅, tali che

E = {{v

1

, v

2

} | v

1

∈ V

1

∧ v

2

∈ V

2

}.

(32)

Limitazioni per gli autovalori di L

Lemma: Per un grafo G con n vertici si ha:

i)

X

i

λ

i

≤ n

e vale l’uguaglianza se e solo se G non ha vertici isolati.

ii) Per n ≥ 2,

λ

1

≤ n n − 1

e vale l’uguale se e solo se il grafo è completo su n vertici. Per un grafo senza vertici isolati vale

λ

n−1

≥ n

n − 1 .

(33)

Limitazioni per gli autovalori di L

Lemma: Per un grafo G con n vertici si ha:

i)

X

i

λ

i

≤ n

e vale l’uguaglianza se e solo se G non ha vertici isolati.

ii) Per n ≥ 2,

λ

1

≤ n n − 1

e vale l’uguale se e solo se il grafo è completo su n vertici.

Per un grafo senza vertici isolati vale λ

n−1

≥ n

n − 1 .

(34)

Limitazioni per gli autovalori di L

iii) Per un grafo non completo, λ

1

≤ 1.

iv) Se G è connesso, allora λ

1

> 0. Se λ

i

= 0 e λ

i +1

6= 0, allora G ha esattamente i + 1 componenti connesse.

v) Per ogni i ≤ n − 1,

λ

i

≤ 2,

con λ

n−1

= 2 se e solo se una componente connessa di G è bipartita e non banale.

vi) Lo spettro di un grafo è l’unione degli spettri delle sue componenti connesse.



(35)

Limitazioni per gli autovalori di L

iii) Per un grafo non completo, λ

1

≤ 1.

iv) Se G è connesso, allora λ

1

> 0. Se λ

i

= 0 e λ

i +1

6= 0, allora G ha esattamente i + 1 componenti connesse.

v) Per ogni i ≤ n − 1,

λ

i

≤ 2,

con λ

n−1

= 2 se e solo se una componente connessa di G è bipartita e non banale.

vi) Lo spettro di un grafo è l’unione degli spettri delle sue componenti connesse.



(36)

Limitazioni per gli autovalori di L

iii) Per un grafo non completo, λ

1

≤ 1.

iv) Se G è connesso, allora λ

1

> 0. Se λ

i

= 0 e λ

i +1

6= 0, allora G ha esattamente i + 1 componenti connesse.

v) Per ogni i ≤ n − 1,

λ

i

≤ 2,

con λ

n−1

= 2 se e solo se una componente connessa di G è bipartita e non banale.

vi) Lo spettro di un grafo è l’unione degli spettri delle sue componenti connesse.



(37)

Limitazioni per gli autovalori di L

iii) Per un grafo non completo, λ

1

≤ 1.

iv) Se G è connesso, allora λ

1

> 0. Se λ

i

= 0 e λ

i +1

6= 0, allora G ha esattamente i + 1 componenti connesse.

v) Per ogni i ≤ n − 1,

λ

i

≤ 2,

con λ

n−1

= 2 se e solo se una componente connessa di G è bipartita e non banale.

vi) Lo spettro di un grafo è l’unione degli spettri delle sue componenti connesse.



(38)

Problema isoperimetrico per i grafi

In geometria

Trovare fra tutte le curve di una data lunghezza quella che racchiude l’area massima.

In teoria dei grafi

Rimuovere meno archi possibile per disconnettere il grafo in due parti di

dimensione fissata.

(39)

Problema isoperimetrico per i grafi

In geometria

Trovare fra tutte le curve di una data lunghezza quella che racchiude l’area massima.

In teoria dei grafi

Rimuovere meno archi possibile per disconnettere il grafo in due parti di

dimensione fissata.

(40)

Volume di S e taglio

Volume di S

Preso S ⊆ V , si dice volume di S

vol S = X

u∈S

d

u

.

Taglio o edge-cut

Si definisce taglio o edge-cut l’insieme

E (S , ¯ S ) = {{u, v } ∈ E | u ∈ S ∧ v ∈ ¯ S }.

(41)

Volume di S e taglio

Volume di S

Preso S ⊆ V , si dice volume di S

vol S = X

u∈S

d

u

.

Taglio o edge-cut

Si definisce taglio o edge-cut l’insieme

E (S , ¯ S ) = {{u, v } ∈ E | u ∈ S ∧ v ∈ ¯ S }.

(42)

La costante di Cheeger

Costante di Cheeger h

G

Dato S ⊂ V , si definisce

h

G

(S ) = |E (S, ¯ S )|

min(vol S , vol ¯ S ) . La costante di Cheeger h

G

di un grafo G è definita come

h

G

= min

S

h

G

(S ).

Risulta che G è connesso se e solo se h

G

> 0.

(43)

Problema isoperimetrico e costante di Cheeger

Dato che

|E (S, ¯ S )| ≥ h

G

vol S ,

il problema di determinare la costante di Cheeger h

G

è equivalente al seguente

Problema

Fissato un numero m, trovare il sottoinsieme S con m ≤ vol S ≤ vol ¯ S tale

che E (S, ¯ S ) contenga meno archi possibile.

(44)

Disuguaglianza di Cheeger

Teorema

Per un grafo connesso G, si ha h

2G

2 < λ

1

≤ 2h

G

.

(45)

Limite superiore: λ 1 ≤ 2h G

Dimostrazione:

Scegliamo f in base ad un opportuno taglio C che definisce h

G

e separa il grafo G in due parti, A e B:

f (v ) =

 

 

 

  1

vol A se v ∈ A,

− 1

vol B se v ∈ B.

(46)

Limite superiore: λ 1 ≤ 2h G

Sostituendo f nella definizione (3) di λ

1

si ottiene:

λ

1

≤ |C |( 1

vol A + 1

vol B ) ≤ 2|C |

min(vol A, vol B) = 2h

G

.

(47)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

Consideriamo l’autofunzione armonica f di L relativa all’autovalore λ

1

. Riordiniamo i vertici di G in base a f , ovvero in modo tale che

f (v

i

) ≤ f (v

i +1

) per 1 ≤ i ≤ n − 1.

Si può assumere, senza perdere di generalità, che X

f (v )<0

d

v

≥ X

f (u)≥0

d

u

.

(48)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

Per ogni i , 1 ≤ i ≤ n, consideriamo il taglio

C

i

= {{v

j

, v

k

} ∈ E | 1 ≤ j ≤ i < k ≤ n}

e definiamo

α = min

1≤i ≤n

|C

i

| min( X

j ≤i

d

j

, X

j >i

d

j

) .

Chiaramente risulta α ≥ h

G

.

(49)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

Consideriamo gli insiemi

V

+

= {v ∈ V | f (v ) ≥ 0}

e

E

+

= {{u, v } ∈ E | u ∈ V

+

∨ v ∈ V

+

} e definiamo la funzione

g (u) =

( f (u) se u ∈ V

+

,

0 altrimenti.

(50)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

Abbiamo che

λ

1

= X

v ∈V+

f (v ) X

{u,v }∈E+

(f (v ) − f (u)) X

v ∈V+

f

2

(v )d

v

>

X

{u,v }∈E+

(g (u) − g (v ))

2

X

v ∈V

g

2

(v )d

v

(51)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

= X

{u,v }∈E+

(g (u) − g (v ))

2

X

{u,v }∈E+

(g (u) + g (v ))

2

X

v ∈V

g

2

(v )d

v

X

{u,v }∈E+

(g (u) + g (v ))

2

≥ ( X

u∼v

|g

2

(u) − g

2

(v )|)

2

2( X

v

g

2

(v )d

v

)

2

(52)

Limite inferiore: h G 2

2 < λ 1

≥ ( X

i

|g

2

(v

i

) − g

2

(v

i +1

)||C

i

|)

2

2( X

v

g

2

(v )d

v

)

2

≥ ( X

i

(g

2

(v

i

) − g

2

(v

i +1

))α X

j ≤i

d

j

)

2

2( X

v

g

2

(v )d

v

)

2

≥ α

2

2 ≥ h

G2

2

e la dimostrazione è conclusa. 

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