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10 IDRAULICA DEL PRANA :
I Bandha - dal sanscrito ’connessione - legame ’
I bandha sono attivazioni m u s c o l a r i c he c r e a n o compressioni energetiche, ovvero a livello del prana. Nel nostro sistema ‘idraulico’
possono essere paragonate a delle valvole che hanno la doppia funzione di creare pressione prima e di utilizzarla poi, esattamente come farebbe un motore. A livello energetico quindi, ovvero di lavoro interno, una pratica yoga senza l’utilizzo dei bandha è come un’automobile senza il motore.
Sono quindi alla base del pranayama che attraverso il respiro lavora proprio su quella che abbiamo chiamato idraulica del prana.
Ma i diversi piani non sono mai esclusivi, quindi anche quando si pratcano gli asana la componente interna di lavoro sul prana attraverso gli allineamenti, la respirazione ed il controllo mentale è prioritaria e quindi l’utilizzo dei bandha diventa fondamentale in ogni pratica avanzata.
A livello energetico i Bandha sono sovrapponibili ai granthi, come più volte spiegato da Krisnamacharya, anche se con significati molto diversi, assimilabili a dei sigilli di protezione i granthi ed a delle valvole di lavoro i bandha.
A livello fisico invece i bandha, una volta attivati efficacemente a livello muscolare, ovvero una volta che se ne è risvegliata efficacemente la percezione e che se ne è potenziata l’azione fisica, diventano un fondamentale ausilio ad ogni pratica dinamica, capaci di ridurre l’affaticamento ed aiutare in ogni allineamento, oltre a portare automaticamente un maggiore controllo del respiro e l’attenzione della pratica verso un piano un piano energetico interno.
Nabi bandha Jiva bandha Kechari mudra
Tadagi mudra
Kandha stana
Mula Kandha Nabi Kandha
Vajiaroli Aswini mudra JALANDARA BANDHAUDDYANA BANDHAMULA BANDHA
MAHA BANDHA
Nauli
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Considerato il numero di testi classici che ne hanno descritto la pratica in un arco temporale di oltre 4.000 anni è normale che si sia creata una discreta confusione nei termini descrittivi e che data anche la varietà nell’utilizzo e nelle dinamiche spesso tali termini siano confusi oppure utilizzati in modo impreciso, di solito infatti ci si riferisce solo a tre termini: Mula Bandha, Uddyana Bandha e Jalandara Bandha, per descrivere uno spettro di azioni
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In un pranayama classico ad esempio l’azione dei bandha è la seguente : 1 Inspiro = porto prana nel corpo. 1.2 Installo Mula Bandha per evitare che il prana esca dal basso. 2 Trattengo il respiro e contemporaneamente 2.2 installo Jalandhara Bandha per evitare che il prana esca dall’alto. 3 Attivo Mula bandha per spingere il prana verso l’alto. 3.2 Attivo Uddyana bandha per spingere il prana in arriva verso il ‘fuoco’ di Manipura Chakra. 4 Rilascio Jalandara Bandha e 4.2 espiro: il prana ‘riscaldato’ può risalire agendo su tutti i chakra. Ripeto dall’inizio.
A differenza di Uddyana e Mula, Jalanda ha quindi solo un’azione di chiusura e non di movimentazione del prana nel corpo. Evita inoltre che la pressione generata faccia danni nella testa.
Durante la pratica degli asana, siano essi in forma statica o dinamica, Jalandara bandha è impossibile da prendere se non in poche posture che lo impongono a livello posturale (Sarvangasana, Halasana e similari) facendo ritrarre il mento verso lo sterno. In alternativa a Jalandara bandha per agire sul livello energetico si può installare Jiva bandha, ovvero porre la punta della lingua subito sopra agli incisivi (da non confondere con Kechari mudra).
Uddyana Bandha ha diverse modalità: Nella pratica Hata come Krya si esegue solo a polmoni vuoti e la pratica comporta l’ingresso della parte alta dell’addome nella cavità toracica. Si esegue a livello statico e può proseguire con diverse forme di krya di pulizia quali Nauli e varianti. Nella pratica Hata quale asana in ogni forma, statica e dinamica (Ashtanga, Vinyasa, Flow vari, ecc.) si tiene sempre nella forma di attivazione della cintura addominale, ovvero sotto all’ombelico’ ed ha la funzione principale di trasformare il respiro basso da addominale a diaframmatico rendendolo più controllato ed efficace. Chiamato in questa forma anche Nabi Bandha.
Mula Bandha è la contrazione volontaria del perineo. Nel pranayama può essere associato ad aswini mudra (contrazione dell’ano, usato anche dinamicamente come krya) ed a Vajiaroli (contrazione genitale, usato in varie forme di krya). Nelle forme di yoga dinamico è sempre attivo e chrea una sorta di appoggio-baricentrico per la parte alta del corpo su quella bassa alleggerendo la pratica. Nelle forme statiche la contrazione corretta aiuta gli allineamenti e rende meno faticoso stare nelle posture in modo attivo.
Solo una pratica attenta, quotidiana e di anni permette di sperimentare le diverse sfumature dei bandha. Iniziare ad usarli in modo approssimato nella pratica degli asana può essere utile dall’inizio.