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IL METODO SIMBOLICO

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Academic year: 2021

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IL METODO SIMBOLICO

Esempio 1:

Una tensione sinusoidale ha ampiezza V=10V, frequenza 100Hz nell’origine vale 5V. Scriviamo la sua espressione trigonometrica.

Troviamo la pulsazione:

E la fase:

Quindi:

Utilizzando il metodo simbolico si trova:

Avrei potuto usare anche la funzione coseno. Rifacendo i calcoli si trova:

Il risultato è lo stesso.

Adesso ci chiediamo se è lecito ciò che abbiamo scritto. Consideriamo un numero complesso generico:

Scriviamo le espressioni del suo modulo e della sua fase:

Uguagliamo la parte reale al modulo e il rapporto tra parte reale e parte immaginaria alla tangente della fase e risolviamo il sistema:

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2/4 Ricordando che:

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3/4 Esempio 2:

Dato un segnale rappresentato con un numero complesso troviamo la sua espressione in funzione del tempo.

Il valore di picco è dato dal modulo del numero complesso. Per quanto riguarda la fase si verificano 4 casi:

1. Parte reale (coseno) e parte immaginaria (seno) positive:

Il valore di picco è dato dal modulo del numero complesso:

La fase, invece, è data da:

L’angolo ha seno positivo e coseno positivo: si trova nel primo quadrante del piano.

2. Parte reale (coseno) negativa e parte immaginaria (seno) positiva:

Consiglio di trovare sempre l’arcotangente usando i valori positivi. Anche in questo caso l’arcotangente è di 53° ma, avendo coseno negativo e seno positivo l’angolo si trova nel secondo quadrante quindi sarà dato da 180°-53°=127°.

3. Parte reale (coseno) e parte immaginaria (seno) negative:

L’arcotangente è sempre 53° ma l’angolo è nel terzo quadrante (seno e coseno entrambi negativi).

In questo caso la fase è data da: 180°+53°=233°.

4. Parte reale (coseno) positiva e parte immaginaria (seno) negativa:

Come prima l’arcotangente è 53°. In questo caso l’angolo si trova nel quarto quadrante (coseno positivo e seno negativo). L’angolo vale 360°-53°=307°.

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Componenti passivi.

In regime sinusoidale si usano resistori, condensatori e induttori. Gli ultimi due componenti producono anche uno sfasamento: la corrente e la tensione ai loro capi sono sfasate tra di loro.

Per tener conto di questo si introduce un termine immaginario: la reattanza. Si parlerà di impedenze.

Z è detta impedenza ed è composta dal termine reale R (la resistenza) e dal termine immaginario X (la reattanza).

I resistori hanno solo la parte reale R mentre i condensatori e gli induttori presentano solo il termine immaginario X.

La reattanza di un induttore è data da:

La sua impedenza vale:

Dove ω è la pulsazione del segnale e L è l’induttanza.

La reattanza di un condensatore si scrive:

Mentre per l’impedenza si trova:

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