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L’ITALIA DEL CENSIMENTO

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Academic year: 2021

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L’ITALIA DEL CENSIMENTO

STRUTTURA DEMOGRAFICA E PROCESSO DI RILEVAZIONE

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L’ITALIA DEL CENSIMENTO

(3)

A cura di:

Giuseppe Stassi e Alessandro Valentini

Coordinamento redazionale:

Salvatore Cariello, Domenico Di Spalatro, Patrizia Perini, Graziella Sanna

Hanno contribuito alla redazione dei capitoli: Luigi Carli, Fabiana Cecconi, Roberto Costa, Elena Marchesich, Maria

Teresa Miccoli (Ministero dell’Interno), Maura Simone, Alessandro Valentini; i cartogrammi sono stati curati da: Edoardo Patruno

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INDICE

Pagina

AVVERTENZE... 5

INTRODUZIONE... 7

CAPITOLO 1 Il Friuli Venezia Giulia che emerge dai risultati relativi alla struttura demografica della popolazione ... 9

1.1 La struttura demografica della popolazione ... 9

1.1.1 La popolazione residente ... 9

1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione ... 11

1.1.3 Composizione della popolazione per età ... 12

1.1.4 I cittadini stranieri ... 13

1.1.5 La struttura della popolazione per genere, età e cittadinanza ... 14

1.2 Appendice ai risultati ... 23

1.2.1 Definizioni... 23

1.2.2 Il territorio ... 23

CAPITOLO 2 Il processo di rilevazione censuario in Friuli Venezia Giulia ... 25

2.1 Premessa... 25

2.2 Il territorio e la rete di rilevazione... 25

2.3 La normalizzazione degli indirizzi e la spedizione postale alle famiglie... 26

2.4 L’esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie ... 27

2.5 La restituzione dei questionari compilati... 27

2.6 La chiusura delle operazioni censuarie ... 29

CAPITOLO 3 IVALCENS: l’indagine per la valutazione del processo relativo al censimento della popolazione e delle abitazioni... 31

3.1 Descrizione dell’indagine... 31

3.2 La valutazione espressa dagli Uffici Comunali di Censimento del Friuli Venezia Giulia ... 32

3.3 La valutazione espressa dagli Uffici Provinciali di Censimento del Friuli Venezia Giulia... 40

3.4 Confronto tra la valutazione degli Uffici Comunali di Censimento e quella degli Uffici Provinciali di Censimento del Friuli Venezia Giulia ... 43

CAPITOLO 4 Prospettive future in ordine alla revisione delle anagrafi e al censimento permanente... 49

4.1 La revisione delle anagrafi e Sirea ... 49

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AVVERTENZE

Segni convenzionali

Nelle tavole statistiche sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:

Linea (-) a) quando il fenomeno non esiste;

b) quando il fenomeno viene rilevato, ma non si sono verificati casi.

Quattro puntini ( .… ) Quando il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono per qualsiasi ragione.

Due puntini ( .. ) Per i numeri che non raggiungono la metà della cifra relativa all’ordine minimo considerato

Ripartizioni geografiche

Nord:

Nord-Ovest Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Liguria, Lombardia

Nord-Est Trentino Alto Adige/Südtirol (Trento, Bolzano/Bozen), Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna

Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio Mezzogiorno:

Sud Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria Isole Sicilia, Sardegna

Sigle e abbreviazioni utilizzate

URC Ufficio Regionale di Censimento UPC Ufficio Provinciale di Censimento

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INTRODUZIONE

La realizzazione del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni è stata il coronamento di un lungo processo di accurata preparazione, basato sull’analisi delle precedenti esperienze nazionali e internazionali e arricchito da un confronto costante con i principali protagonisti dell’operazione censuaria.

I metodi e le tecniche progettati sono stati oggetto di un approfondito dibattito scientifico e sottoposti a verifica tramite rilevazioni sperimentali e pilota.

Le numerose innovazioni introdotte, condivise fin dal momento della loro ideazione grazie a una capillare opera di informazione e formazione della rete di rilevazione, hanno permesso di trasformare profondamente la rilevazione censuaria della popolazione in Italia, ponendo le basi per l’impianto del censimento permanente.

L’esperienza del 2011 ha quindi segnato un passaggio fondamentale nella storia del censimento italiano, ben testimoniato dalle principali innovazioni realizzate.

Per la prima volta i questionari sono stati recapitati alle famiglie tramite spedizione postale all’indirizzo registrato nell’anagrafe comunale. Agli Uffici Comunali di Censimento (UCC) è rimasta soltanto una quota residua di modelli da consegnare1.

Ai rispondenti è stata offerta la possibilità di scegliere fra compilazione del questionario online e compilazione del questionario cartaceo; in questo secondo caso la restituzione poteva essere effettuata presso un qualsiasi Ufficio postale, presso uno dei Centri Comunali di Raccolta (CCR) o direttamente ai rilevatori che hanno completato le operazioni censuarie.

La spedizione postale e la restituzione multicanale sono state rese possibili dalla preventiva acquisizione delle Liste Anagrafiche Comunali (LAC)2 aggiornate al 31 dicembre 2010.

La realizzazione di archivi di indirizzi geocodificati alle sezioni di censimento3 e l’uso di liste ausiliarie di individui e famiglie4 hanno permesso il recupero mirato della eventuale sottocopertura anagrafica.

A sostegno dell’attività di indagine censuaria è stato predisposto il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR), accessibile online a tutti gli operatori della rete. Il sistema, progettato per semplificare il lavoro di back-office, ha permesso di seguire in tempo reale lo stato di lavorazione di ogni singolo questionario e ottenere rapporti riepilogativi dell’andamento della rilevazione, di attribuire le aree di competenza ai rilevatori e monitorarne il lavoro, di svolgere in modo mirato le operazioni di recupero delle mancate risposte e della eventuale sottocopertura anagrafica, di effettuare il confronto censimento-anagrafe e produrre i relativi bilanci.

Allo scopo di ridurre l’onere a carico dei rispondenti, alcune informazioni di carattere socio-economico sono state rilevate solo su base campionaria. A tal fine sono stati predisposti due tipi di questionario: uno in forma ridotta (short form) e uno in forma completa (long form). Nei comuni di maggiore ampiezza demografica soltanto una parte delle famiglie (circa un terzo) – estratte a campione fra quelle iscritte in anagrafe – ha ricevuto il questionario in forma completa; i restanti due terzi hanno ricevuto quello in forma ridotta, con positive ricadute in termini di snellimento delle operazioni censuarie. A tutte le altre famiglie, residenti nei comuni di minore dimensione demografica, è stato consegnato il questionario nella versione long form.

La disponibilità su SGR della LAC aggiornata all’8 ottobre 2011 ha permesso di effettuare contestualmente allo svolgersi delle operazioni censuarie il confronto fra le unità censite e quelle iscritte in anagrafe alla data di riferimento del censimento, accelerando i tempi di chiusura delle operazioni e quelli di rilascio dei risultati.

Per facilitare la partecipazione della popolazione straniera al censimento e ridurre il rischio di sottostima della relativa numerosità, il materiale censuario (lettere informative, questionari e guide alla compilazione) è stato tradotto in 17 lingue; il servizio di assistenza telefonica e telematica attivato durante la rilevazione

1

Quelli per i quali l’indirizzo non era idoneo alla spedizione postale e quelli riferiti a situazioni particolari (famiglie numerose, senza fissa dimora, tutelate dalla normativa sul rispetto dei diritti delle minoranze linguistiche).

2

Le LAC, dopo un processo di normalizzazione e geocodifica degli indirizzi, hanno consentito di precostituire elenchi di famiglie alle quali inviare il questionario personalizzato con il nominativo dell’intestatario e con gli elementi utili alla sua restituzione.

3

Grazie ai quali è stato possibile ottenere informazioni sulle unità immobiliari potenzialmente abitative, ma senza corrispondente scheda di famiglia in anagrafe

4

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censuaria ha fornito la disponibilità di operatori di lingua francese, inglese, romena, cinese e araba; la formazione agli organi preposti alla rilevazione ha previsto un modulo formativo specifico sulla rilevazione degli stranieri e sulle sue criticità. Inoltre, l’Istat ha elaborato e inviato ai comuni di maggiore dimensione demografica un set di indicatori di presenza degli stranieri nelle singole sezioni di censimento.

Tutte le fasi della rilevazione censuaria sono state supportate da una costante campagna di comunicazione e informazione. La strategia scelta è stata quella di integrare le azioni della pubblicità classica con le attività tipiche delle relazioni pubbliche, per raggiungere il molteplice obiettivo di far comprendere l’importanza del censimento, informare sulle modalità di svolgimento delle operazioni, sollecitare la partecipazione, rassicurare sulla tutela della privacy. Particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi media e azioni ad hoc sono state realizzate per target specifici: anziani, stranieri, giovani. L’organizzazione di eventi in numerose città italiane, in collaborazione con le amministrazioni locali, ha moltiplicato la diffusione dei messaggi e suscitato una significativa attenzione mediatica sul censimento.

L’efficacia delle scelte operate, nonché la capacità dell’intera rete di rilevazione censuaria di adeguarsi alle nuove modalità di conduzione dell’indagine e sfruttarne tutte le potenzialità, hanno permesso di anticipare rispetto al passato la restituzione della popolazione legale e delle principali informazioni di struttura demografica.

Nel primo capitolo della presente pubblicazione sono delineati – a livello provinciale – il profilo demografico della popolazione censita e la sua dislocazione sul territorio, con una prima analisi delle variazioni intervenute rispetto al decennio precedente; le informazioni sono classificate per genere, classe di età e cittadinanza (italiana e straniera). I cartogrammi posti a chiusura del capitolo permettono una più agevole comprensione di come i fenomeni osservati si distribuiscono nei comuni della regione.

Il secondo capitolo, invece, riporta i principali dati relativi al processo di rilevazione censuaria, dall’organizzazione della rete alla spedizione e restituzione dei questionari, oltre ai dati sui tempi di chiusura delle operazioni.

La complessiva riuscita delle operazioni censuarie nel sostanziale rispetto dei tempi previsti – resa possibile anche dallo straordinario impegno di tutti i soggetti coinvolti – conferma la bontà delle soluzioni adottate, che tuttavia è opportuno siano sottoposte a un accurato esame ex-post, al fine di poterle ulteriormente migliorare.

A tal fine, nel terzo capitolo sono illustrati i principali risultati della “Indagine per la valutazione del processo di rilevazione censuaria” (IVALCENS), realizzata dall’Istat con la collaborazione dell’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Interno al fine di conoscere i giudizi dei Responsabili di UCC e UPC in ordine alla soddisfazione per come hanno condotto la rilevazione, alle innovazioni di metodi e tecniche, alla formazione ricevuta, alla collaborazione offerta dall’Istat, agli strumenti e ai materiali messi a disposizione e – più in generale – al clima complessivo nel quale si è svolto il censimento.

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CAPITOLO 1

Il Friuli Venezia Giulia che emerge dai risultati relativi alla struttura

demografica della popolazione

1.1 La struttura demografica della popolazione

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 18 Dicembre 2012 della popolazione legale, è iniziata la diffusione dei risultati definitivi del censimento della popolazione e delle abitazioni. Rispetto agli standard seguiti in passato, la disponibilità dei dati è stata ampliata alle informazioni relative alla struttura della popolazione di ciascun comune per genere, singolo anno di età e cittadinanza (italiana, straniera). I dati sono disponibili sul datawarehouse I.Stat all’indirizzo http://dati.istat.it.

Di seguito, dopo l’esame di ciascuna componente della popolazione (Paragrafi da 1.1.1 a 1.1.4) viene proposta una lettura congiunta dei cambiamenti nella struttura demografica che hanno caratterizzato l’ultimo decennio (Paragrafo 1.1.5).

1.1.1 La popolazione residente

Al 9 ottobre 2011 la popolazione residente in Friuli Venezia Giulia – costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale – è pari a 1.218.985 individui, dei quali 630.960 femmine (51,8%) e 588.025 maschi. La densità abitativa è di 155,1 abitanti per Km2 (Prospetto 1.1, Cartogrammi 1.1 e 1.2).

Prospetto 1.1 – Popolazione residente per genere e per provincia – Censimento 2011 (valori assoluti e composizioni percentuali)

Popolazione residente PROVINCE

Maschi Femmine Totale Composizione percentuale Femmine per 100 residenti

Densità (Abitanti per Km2) Udine 258.689 276.741 535.430 43,9 51,7 109,2 Gorizia 67.830 72.313 140.143 11,5 51,6 300,7 Trieste 109.555 123.046 232.601 19,1 52,9 1.098,1 Pordenone 151.951 158.860 310.811 25,5 51,1 136,5

Friuli Venezia Giulia 588.025 630.960 1.218.985 100,0 51,8 155,1

La popolazione è concentrata prevalentemente nella provincia di Udine (535.430 residenti pari al 43,9%), mentre Gorizia è la provincia più piccola (140.143 residenti pari all'11,5%).

In tutte le province del Friuli Venezia Giulia la popolazione residente di sesso femminile è superiore a quella maschile. Rispetto al dato regionale, le femmine per 100 residenti in provincia di Trieste risultano sopra la media (52,9% rispetto a 51,8%) mentre il valore più basso si registra in provincia di Pordenone (51,1%).Va in controtendenza la maggioranza dei comuni montani della provincia di Udine, e in particolare dei comuni sulla fascia di confine con la Slovenia, che presenta una percentuale di donne inferiore o uguale al 50% della popolazione, come si evince dal cartogramma 1.2.

Scendendo al dettaglio comunale, sono 45 i comuni con una percentuale di donne inferiore o uguale al 50%: Barcis e Comeglians hanno rispettivamente un rapporto di 46,7 e 47,0 donne per 100 residenti. Al contrario,i comuni di Amaro e Drenchia sono quelli con una maggior quota di femmine residenti: rispettivamente 54,1 e 56 per 100 abitanti.

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La densità della popolazione residente è maggiore nei comuni capoluogo e nelle aree attigue, nonché in alcune altre zone sul mare (area di Lignano Sabbiadoro – Latisana e zona di Monfalcone e comuni limitrofi), come evidenzia il cartogramma 1.1.Come curiosità si evidenzia che tra i 5 comuni più densamente popolati si trova il piccolo centro di Vajont (ricostruito ex novo in un’area nel maniaghese dopo la tragedia del 1963) con un valore di 1.085,4 abitanti per km2.

La zona montana, nelle province di Udine e Pordenone, presenta generalmente una densità di popolazione residente inferiore a 50 abitanti per km2, con l'eccezione dell'area di Tolmezzo, che è anche il Comune più grande della Carnia. Il comune meno densamente popolato è Barcis con 2,4 abitanti per km2.

La Figura 1.1 riporta la popolazione residente ai Censimenti dal 1871 al 2011. Nel 1871 il numero di residenti assommava a 508 mila unità cresciute fino a poco più di 1.100 mila unità tra le due Guerre (1.108 nel 1931). Se si considerano i 60 anni tra il primo Censimento del dopoguerra (1951) e il più recente (2011), la popolazione residente in Friuli Venezia Giulia è passata da 1.226 mila a 1.219 mila unità (Figura 1.1)

In generale dal dopoguerra in poi la popolazione residente in regione si attesta, con lievi oscillazioni, intorno al milione e 200mila abitanti. Nel 2011 la popolazione residente torna sopra questa soglia, invertendo una tendenza alla decrescita che aveva caratterizzato le due precedenti tornate censuarie.

Quanto registrato nel 2011 comunque non è il valore massimo, che è stato raggiunto in occasione del censimento del 1981 (1.234 mila residenti).

La popolazione residente è diminuita dal 2001 al 2011 in 85 comuni su 218. Si tratta soprattutto di comuni montani di piccole dimensioni (il comune di Drenchia ha registrato una riduzione del 32,7%); fanno eccezione i comuni di Trieste, Muggia e Gorizia, che sono gli unici sopra i 10.000 abitanti in cui si è rilevata una contrazione della popolazione residente. Su 6 comuni che hanno registrato un incremento della popolazione superiore al 20%, 5 si trovano in provincia di Pordenone ed uno in provincia di Udine. La variazione più rilevante in termini percentuali si registra nel comune di Pravisdomini (+34,7%).

Figura 1.1 – Popolazione residente ai censimenti dal 1871 al 2011. Friuli Venezia Giulia ai confini attuali

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1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione

Al 9 ottobre 2011 il Friuli Venezia Giulia è composto da 218 Comuni, dei quali il 71,1% ha una popolazione non superiore a 5 mila abitanti; in questi comuni dimora abitualmente il 23,3% dei residenti. Sono, invece, 350.993 le persone che vivono nei 3 Comuni con più di 50mila abitanti (Prospetto 1.2, Cartogramma 1.3).

Prospetto 1.2 – Numero di Comuni e popolazione residente per classe di ampiezza demografica dei Comuni – Censimento 2011 (valori assoluti e composizioni percentuali)

Ampiezza demografica (numero di abitanti) PROVINCE

Fino a 1.000 Da 1.001 a5.000 Da 5.001 a20.000 Da 20.001 a 50.000 Oltre 50.000 Totale

NUMERO DI COMUNI - VALORI ASSOLUTI

Udine 32 73 30 - 1 136

Gorizia 4 13 6 2 - 25

Trieste 1 1 3 - 1 6

Pordenone 10 21 19 - 1 51

Friuli Venezia Giulia 47 108 58 2 3 218

NUMERO DI COMUNI - COMPOSIZIONE PERCENTUALE

Udine 23,5 53,7 22,1 - 0,7 100,0

Gorizia 16,0 52,0 24,0 8,0 - 100,0

Trieste 16,7 16,7 50,0 - 16,7 100,0

Pordenone 19,6 41,2 37,3 - 2,0 100,0

Friuli Venezia Giulia 21,6 49,5 26,6 0,9 1,4 100,0

POPOLAZIONE RESIDENTE - VALORI ASSOLUTI

Udine 19.031 178.370 239.742 - 98.287 535.430

Gorizia 2.925 26.964 48.001 62.253 - 140.143

Trieste 881 2.077 27.520 - 202.123 232.601

Pordenone 4.885 49.462 205.881 - 50.583 310.811

Friuli Venezia Giulia 27.722 256.873 521.144 62.253 350.993 1.218.985

POPOLAZIONE RESIDENTE - COMPOSIZIONE PERCENTUALE

Udine 3,6 33,3 44,8 - 18,4 100,0

Gorizia 2,1 19,2 34,3 44,4 - 100,0

Trieste 0,4 0,9 11,8 - 86,9 100,0

Pordenone 1,6 15,9 66,2 - 16,3 100,0

Friuli Venezia Giulia 2,3 21,1 42,8 5,1 28,8 100,0

Quasi metà (49,5%) dei Comuni della regione ha un'ampiezza demografica compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti). La maggior concentrazione nei piccoli comuni si ha nella provincia di Udine: qui i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti sono il 77,2% e comprendono il 36,9% dei residenti. Si registra una situazione diametralmente opposta in provincia di Trieste, dove solo l'1,3% della popolazione risiede nei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti.

In provincia di Pordenone circa 2/3 dei residenti sono concentrati nella fascia intermedia di comuni tra i 5.001 e i 20.000 abitanti.

(13)

1.1.3 Composizione della popolazione per età

Il Prospetto 1.3 riporta la popolazione residente ai Censimenti del 2001 e del 2011 per alcune classi di età. La variazione complessiva nel decennio intercensuario è di +35.221 unità (3,0%). Tale variazione non è uniforme per tutte le classi di età ma tende ad essere più accentuata tra i più anziani (80 anni e oltre) dove la variazione percentuale è del +29,4. Viceversa si riscontra una perdita nella classe da 15 a 39 anni (-15,3%).

Nel Prospetto 1.4 sono riportati alcuni indicatori sintetici della struttura per età ai due ultimi Censimenti basati sulla (convenzionale) ripartizione della popolazione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le

età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post lavorative (65 anni e oltre). Si tratta dell’Indice di vecchiaia, dato

dal rapporto percentuale tra ultrasessantacinquenni e popolazione con meno di 15 anni, dell’Indice di dipendenza dei giovani (rapporto percentuale tra popolazione con meno di 15 anni e popolazione da 15 a 64 anni), dell’Indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra le persone nelle età post lavorative e quelle nelle età lavorative) e dell’Indice di carico sociale (somma dei due indici di dipendenza).

Nei 10 anni tra le due rilevazioni censuarie l’Indice di vecchiaia sale da 187,5% al 190,0% (si veda anche il Cartogramma 1.4). L’Indice di dipendenza dei giovani passa dal 17,0% al 19,9%; l’Indice di dipendenza degli anziani invece varia dal 31,9% al 37,9% e quello totale dal 49,0% al 57,8%.

La provincia di Trieste è l'unica che presenta una riduzione della popolazione residente, con un saldo negativo di 9.634 residenti, pari a -4,0%. La provincia di Pordenone, invece, presenta l’incremento più elevato sia in termini assoluti (+24.613 individui) che in termini percentuali (+8,6%).

Se consideriamo le variazioni per classe d'età, l'incremento complessivo non è distribuito omogeneamente: mentre in regione la classe d'età 80 anni e oltre cresce del 29,4% (con un picco positivo del 39,5% in provincia di Gorizia), quella da 15 a 39 anni cala del 15,3%, con un picco negativo del -20,2% in provincia di Trieste. Pordenone è l'unica provincia in cui si registra un incremento della popolazione in età lavorativa (+5.360 individui tra 15 e 64 anni).

La crescita dell'indice di vecchiaia in regione è determinata dalla variazione positiva registrata in provincia di Udine (da 177,4 a 189,2) mentre nelle altre province lo stesso indice si riduce rispetto al 2001.

Trieste rimane la provincia con l'indice di vecchiaia più elevato (247,3) mentre Pordenone fa registrare il valore più basso (150,6).

Gli indici di dipendenza crescono in modo pressoché omogeneo in tutte le province: l’indice di dipendenza dei giovani presenta il valore più elevato a Pordenone (21,7) e quello più basso a Trieste (18,6). Al contrario, per quanto concerne l'indice di dipendenza degli anziani, la provincia di Trieste registra l'indice più elevato (pari a 46,0) mentre Pordenone è la provincia con il valore più basso (32,6).

Nel complesso il carico sociale totale risulta più elevato in provincia di Trieste (64,6).

(14)

Prospetto 1.3 – Popolazione residente per classe di età ai Censimenti 2001 e 2011 ai confini attuali (valori assoluti e variazioni percentuali)

Classe di età PROVINCE 0 - 14 15 - 39 40 – 64 65 - 79 80 e oltre Totale CENSIMENTO 2011 Udine 66.739 143.540 198.893 89.128 37.130 535.430 Gorizia 17.298 35.378 51.941 24.569 10.957 140.143 Trieste 26.281 56.264 85.067 44.467 20.522 232.601 Pordenone 43.625 89.904 111.571 46.295 19.416 310.811

Friuli Venezia Giulia 153.943 325.086 447.472 204.459 88.025 1.218.985

CENSIMENTO 2001

Udine 60.194 169.810 182.052 78.573 28.211 518.840

Gorizia 14.954 43.585 47.188 22.907 7.857 136.491

Trieste 24.706 70.498 85.302 44.293 17.436 242.235

Pordenone 35.520 100.110 96.005 40.040 14.523 286.198

Friuli Venezia Giulia 135.374 384.003 410.547 185.813 68.027 1.183.764

VARIAZIONI ASSOLUTE

Udine 6.545 -26.270 16.841 10.555 8.919 16.590

Gorizia 2.344 -8.207 4.753 1.662 3.100 3.652

Trieste 1.575 -14.234 -235 174 3.086 -9.634

Pordenone 8.105 -10.206 15.566 6.255 4.893 24.613

Friuli Venezia Giulia 18.569 -58.917 36.925 18.646 19.998 35.221

VARIAZIONI PERCENTUALI

Udine 10,9 -15,5 9,3 13,4 31,6 3,2

Gorizia 15,7 -18,8 10,1 7,3 39,5 2,7

Trieste 6,4 -20,2 -0,3 0,4 17,7 -4,0

Pordenone 22,8 -10,2 16,2 15,6 33,7 8,6

Friuli Venezia Giulia 13,7 -15,3 9,0 10,0 29,4 3,0

Prospetto 1.4 – Indice di vecchiaia e Indici di dipendenza (dei giovani, degli anziani e totale) ai Censimenti 2001 e 2011 ai confini attuali (valori percentuali)

Indici di dipendenza (Carico sociale)

Indice di vecchiaia

Giovani Anziani Totale

PROVINCE 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 Udine 189,2 177,4 19,5 17,1 36,9 30,3 56,4 47,5 Gorizia 205,4 205,7 19,8 16,5 40,7 33,9 60,5 50,4 Trieste 247,3 249,9 18,6 15,9 46,0 39,6 64,6 55,5 Pordenone 150,6 153,6 21,7 18,1 32,6 27,8 54,3 45,9

Friuli Venezia Giulia 190,0 187,5 19,9 17,0 37,9 31,9 57,8 49,0

1.1.4 I cittadini stranieri

(15)

Sulla base dei risultati censuari (Prospetto 1.5, Cartogramma 1.5), nell’arco dell’ultimo decennio intercensuario la popolazione straniera abitualmente dimorante in Friuli Venezia Giulia è più che raddoppiata, passando da 38.122 a 96.879 unità. Un incremento di pari entità si registra anche nell’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente, che sale da 32,2 a 79,5 stranieri per mille censiti.

Prospetto 1.5 – Stranieri residenti per provincia – Censimenti del 2001 e del 2011 ai confini attuali (valori assoluti, composizioni e variazioni percentuali)

Censimento 2011 Censimento 2001 PROVINCE V.a. Per 100 stranieri Per 1.000 residenti in totale V.a. Per 100 stranieri Per 1.000 residenti in totale Variazione percentuale 2011/2001 Udine 37.254 38,5 69,6 13.418 35,2 25,9 177,6 Gorizia 10.015 10,3 71,5 3.770 9,9 27,6 165,6 Trieste 16.571 17,1 71,2 10.084 26,4 41,6 64,4 Pordenone 33.039 34,1 106,3 10.850 28,5 37,9 204,5

Friuli Venezia Giulia 96.879 100,0 79,5 38.122 100,0 32,2 154,1

Il 72,6% degli stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia dimora nelle province di Udine e Pordenone. Questa percentuale è superiore rispetto alla proporzione dei residenti totali (69,4%)

In termini assoluti la provincia di Udine rimane quella con il maggior numero di residenti di cittadinanza straniera (37.254).

Confrontando gli ultimi 2 censimenti, la variazione più rilevante si registra nella provincia di Pordenone (+204,5%) mentre a Trieste la variazione risulta la più contenuta (+64,4%).

A seguito di queste variazioni, la provincia di Pordenone diventa quella con il maggior numero di cittadini stranieri per 1.000 residenti (106,3 per mille).

La presenza di stranieri risulta particolarmente elevata nel comune di Pordenone e nei comuni sul confine con il Veneto (il dato più elevato si registra a Pravisdomini con 206,0 stranieri per 1.000 abitanti), territori che presentano una maggiore vocazione industriale manifatturiera, mentre nelle zone montane delle province di Udine e Pordenone l'incidenza degli stranieri si assesta quasi ovunque sotto il 5%. Ci sono 4 comuni in provincia di Udine (Ligosullo, Resia, Dogna e Treppo Carnico) con un rapporto di stranieri sulla popolazione inferiore all’1%. A Ligosullo, il secondo comune più piccolo della regione con i suoi 142 abitanti, non ci sono residenti con cittadinanza straniera.

1.1.5 La struttura della popolazione per genere, età e cittadinanza

Le variazioni nell’ammontare della popolazione esaminate in precedenza sintetizzano dinamiche diverse, talvolta di segno opposto, che caratterizzano le singole componenti demografiche (genere, classi di età, cittadinanza).

A tale proposito per fornire un’istantanea relativa alla struttura demografica al Censimento attuale e a quello precedente è possibile ricorrere alle tradizionali piramidi della popolazione. Nelle Figure 1.2 e 1.3 sono rappresentate, rispettivamente, le piramidi al 2011 e al 2001; nella Figura 1.4, inoltre, è rappresentata la variazione intercensuaria della popolazione (sia per gli italiani che per gli stranieri) per classi d’età annuali.

Una prima considerazione che emerge dal confronto tra le due piramidi riguarda l’innalzamento dell’età modale, che si sposta verso l'alto, sia per i maschi che per le femmine (intorno ai 46 anni nel 2011 rispetto a 37 per entrambi i sessi nel 2001).

Il secondo elemento di rilievo è dato dalla componente straniera che, come evidenziato in precedenza, aumenta non solo nella fascia d'età della popolazione attiva (15 – 64 anni), ma anche con riferimento ai bambini.

(16)

Alle età più avanzate aumenta l'asimmetria dovuta alla maggiore longevità della popolazione femminile.

Il vertice si alza, con un andamento decrescente più regolare negli individui di sesso femminile. Questo è attribuibile all'attenuarsi dell'incidenza del fenomeno migratorio verificatosi nel secondo dopoguerra.

La figura 1.4 evidenzia come ad un incremento complessivo della popolazione tra 2001 e 2011, pari a 35 mila unità, corrispondano delle variazioni per classe d'età differenti anche a seconda della nazionalità: in generale la popolazione di cittadinanza straniera cresce in termini assoluti in tutte le classi d'età, per 59 mila unità in totale, con un'intensità maggiore nelle classi da 0 a tutta l'età lavorativa.

L'andamento non è altrettanto omogeneo per la popolazione di cittadinanza italiana, che presenta valori negativi nei primissimi anni di vita, intorno ai 60 anni e infine poco prima degli 80 anni.

I picchi positivi si registrano invece intorno al valore modale del 2011 e oltre gli 80 anni. Nel decennio intercensuario complessivamente la popolazione italiana perde 24 mila unità.

Figura 1.2 – Piramide per età, sesso e cittadinanza della popolazione – Censimento 2011 (valori assoluti) 15.000 10.000 5.000 0 5.000 10.000 15.000 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 v.a. et à

(17)

Figura 1.3 – Piramide per età, sesso e cittadinanza della popolazione – Censimento 2001, ai confini attuali (valori assoluti)

15.000 10.000 5.000 0 5.000 10.000 15.000 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 v.a. et à

M stranieri M italiani F straniere F italiane

Figura 1.4 – Variazioni intercensuarie (dal 2001 al 2011) nell’ammontare della popolazione per età e cittadinanza (valori assoluti)

(18)
(19)
(20)
(21)
(22)
(23)
(24)

1.2 Appendice ai risultati

1.2.1 Definizioni

Densità abitativa per Kmq. Numero di abitanti per chilometro quadrato.

Indice di dipendenza degli anziani. Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la

popolazione da 15 a 64 anni.

Indice di dipendenza dei giovani. Rapporto percentuale tra la popolazione da 0 a 14 anni e la popolazione

da 15 a 64 anni.

Indice di vecchiaia. Rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione da 0 a 14

anni.

Popolazione residente. Insieme dalle persone aventi dimora abituale in ciascun comune, anche se alla

data del censimento sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero.

Straniero dimorante abitualmente. Persona con cittadinanza non italiana o apolide. Si definisce dimorante

abitualmente il cittadino straniero comunitario che dimora abitualmente nell’alloggio o nella convivenza e il cittadino straniero non comunitario che dimora abitualmente nell’alloggio o nella convivenza e che è in possesso di un regolare titolo a soggiornare in Italia, ovvero di un permesso di soggiorno valido o del nulla osta all’ingresso in Italia per motivi di lavoro o di ricongiungimento familiare o della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno oppure della richiesta di rilascio del primo permesso. Esso viene conteggiato nella popolazione residente nell’ambito delle famiglie e delle convivenze.

1.2.2 Il territorio

In Italia, durante il decennio 2001-2011 sono avvenute variazioni territoriali che hanno coinvolto tutti i livelli amministrativi, regionale, provinciale e comunale.

(25)

Di seguito le variazioni territoriali che interessano il Friuli Venezia Giulia: Anno Tipo variazione (a) Codice Istat

del Comune Denominazione Comune

Codice Istat del Comune associato alla variazione o nuovo codice Istat

del Comune

Denominazione Comune associato alla variazione o nuova

denominazione

2003 CE 093022 Fontanafredda 093036 Roveredo in Piano

2003 AQ 093036 Roveredo in Piano 093022 Fontanafredda

2004 CE 030052 Magnano in Riviera 030116 Tarcento

2004 AQ 030052 Magnano in Riviera 030116 Tarcento

2004 CE 030116 Tarcento 030052 Magnano in Riviera

2004 AQ 030116 Tarcento 030052 Magnano in Riviera

2006 CE 030011 Bicinicco 030062 Mortegliano

2006 AQ 030011 Bicinicco 030062 Mortegliano

2006 CE 030011 Bicinicco 030074 Pavia di Udine

2006 AQ 030011 Bicinicco 030074 Pavia di Udine

2006 CE 030031 Coseano 030095 Rive d’Arcano

2006 AQ 030031 Coseano 030095 Rive d’Arcano

2006 CE 030062 Mortegliano 030011 Bicinicco

2006 AQ 030062 Mortegliano 030011 Bicinicco

2006 CE 030062 Mortegliano 030074 Pavia di Udine

2006 AQ 030062 Mortegliano 030074 Pavia di Udine

2006 CE 030074 Pavia di Udine 030011 Bicinicco

2006 AQ 030074 Pavia di Udine 030011 Bicinicco

2006 CE 030074 Pavia di Udine 030062 Mortegliano

2006 AQ 030074 Pavia di Udine 030062 Mortegliano

2006 CE 030083 Premariacco 030091 Remanzacco

2006 AQ 030083 Premariacco 030091 Remanzacco

2006 CE 030091 Remanzacco 030083 Premariacco

2006 AQ 030091 Remanzacco 030083 Premariacco

2006 CE 030095 Rive d’Arcano 030031 Coseano

2006 AQ 030095 Rive d’Arcano 030031 Coseano

2006 AQ 030115 Tapogliano 030117 Campolongo al Torre

2006 CE 030117 Campolongo al Torre 030115 Tapogliano

2007 CE 030010 Bertiolo 030048 Lestizza

2007 AQ 030010 Bertiolo 030048 Lestizza

2007 CE 030048 Lestizza 030010 Bertiolo

2007 AQ 030048 Lestizza 030010 Bertiolo

2009 ES 030017 Campolongo al Torre 030138 Campolongo Tapogliano

2009 ES 030115 Tapogliano 030138 Campolongo Tapogliano

2009 CS 030138 Campolongo Tapogliano 030017 Campolongo al Torre

2009 CS 030138 Campolongo Tapogliano 030115 Tapogliano

2009 AQ 030138 Campolongo Tapogliano 030017 Campolongo al Torre

2009 AQ 030138 Campolongo Tapogliano 030115 Tapogliano

2009 CE 093011 Castelnovo del Friuli 093016 Clauzetto

2009 AQ 093016 Clauzetto 093011 Castelnovo del Friuli

2011 AQ 030024 Chiopris-Viscone 030101 San Giovanni al Natisone

2011 CE 030070 Palmanova 030135 Visco

2011 CE 030101 San Giovanni al Natisone 030024 Chiopris-Viscone

2011 AQ 030135 Visco 030070 Palmanova

(a) CS: costituzione comune; ES: estinzione comune; AQ: acquisizione di territorio; CE: cessione di territorio

(26)

CAPITOLO 2

Il processo di rilevazione censuario in Friuli Venezia Giulia

2.1 Premessa

Le analisi e i dati presentati in questo capitolo fanno riferimento a vari aspetti del processo di rilevazione censuario: dalla composizione della rete di rilevazione agli aspetti legati alla normalizzazione degli indirizzi e alla spedizione postale alle famiglie, dall’esito della spedizione postale dei questionari alla restituzione dei questionari compilati e alla tempistica di chiusura delle operazioni.

2.2 Il territorio e la rete di rilevazione

La rete di rilevazione è stata articolata in quattro livelli territoriali: nazionale, regionale, provinciale e comunale.

• A livello nazionale ha operato l’Istat che ha definito gli aspetti organizzativi, tecnici e metodologici della rilevazione censuaria e ha sovrinteso alle operazioni sul campo. L’Ufficio di statistica del Ministero dell’interno ha assicurato il coordinamento delle attività censuarie svolte dagli Uffici Provinciali di Censimento (UPC) costituiti presso le Prefetture.

• A livello regionale le sedi territoriali dell’Istat, con la costituzione degli Uffici Regionali di Censimento (URC) hanno sovrainteso e garantito il funzionamento della rete di rilevazione ai livelli territoriali più fini e attraverso i Responsabili Istat Territoriali (RIT) hanno formato e supportato la rete provinciale e comunale.

• A livello provinciale hanno fatto parte della rete gli UPC che hanno affiancato gli URC e i RIT soprattutto nel caso di inadempienze da parte dei comuni nello svolgimento delle funzioni ad essi assegnate dal Piano Generale di Censimento e dalle circolari attuative.

• A livello comunale hanno operato gli Uffici Comunali di Censimento (UCC). I compiti ad essi affidati sono stati soprattutto quelli di svolgere le attività censuarie sul campo, assistendo le famiglie nella consegna, nella compilazione e restituzione del questionario. Gli UCC sono stati costituiti sia in forma singola che in forma associata. La possibilità di costituire UCC in forma associata ha consentito di ottenere una più efficiente organizzazione delle attività ad essi affidate, soprattutto nei casi in cui esistevano già uffici di statistica in forma associata o Comunità montane o Unioni di comuni nel cui ordinamento fosse prevista la gestione comune della funzione statistica o dei servizi demografici. La costituzione degli UCC in forma associata ha anche consentito di ridurre il numero degli addetti al censimento, soprattutto nei casi in cui era limitato il numero delle unità di rilevazione previste in ciascun comune.

I comuni del Friuli Venezia Giulia al 31 dicembre 2010 erano 218; la maggior parte di essi (155) non superava i 5mila abitanti, 57 avevano tra 5mila e 20mila abitanti, 5 ne avevano tra 20mila e 100mila e un solo comune contava oltre 100mila abitanti.

Prospetto 2.1 – Numero di comuni per classe di ampiezza demografica e provincia in Friuli Venezia Giulia (valori assoluti)

Ampiezza demografica (*) PROVINCE

Fino a 5.000 5.001-20.000 20.001-50.000 50.001-100.000 Oltre 100.000 Totale

(27)

In Friuli Venezia Giulia sono stati costituiti 198 UCC in forma singola e sei in forma associata che hanno raggruppato 20 comuni. La costituzione degli UCC nella regione è terminata alla fine di maggio 2011, circa due mesi oltre la data prevista (31 marzo 2011). Nella regione sono stati costituiti 231 Centri Comunali di Raccolta (CCR)5 che hanno affiancato gli UCC nelle attività censuarie. La provincia di Udine, con 137 CCR, ne ha attivato il numero maggiore.

Figura 2.1 – Numero di Centri Comunali di Raccolta in Friuli Venezia Giulia per provincia (valori assoluti)

Insieme ai 204 UCC hanno fatto parte della rete quattro Uffici Provinciali di Censimento, costituiti presso gli Uffici di statistica delle Prefetture e un Ufficio Regionale di Censimento, costituito presso l’Ufficio territoriale dell’Istat.

Negli UCC hanno svolto la loro attività 1.831 operatori censuari6 suddivisi tra Responsabili, Coordinatori e Rilevatori; in particolare i Rilevatori sono stati 1.362, con differenti livelli di operatività e compiti. In media ogni Rilevatore ha seguito 411 famiglie.

Nei quattro UPC 25 operatori hanno coadiuvato l’Ufficio Regionale di Censimento nelle situazioni di maggiore criticità. Nell’URC nove operatori hanno assistito la rete comunale e provinciale; in particolare cinque di essi hanno assunto il ruolo di Responsabili Istat Territoriali (RIT). Nel complesso gli addetti al censimento sono stati 1.865.

2.3 La normalizzazione degli indirizzi e la spedizione postale alle famiglie

La maggior parte degli indirizzi disponibili negli archivi anagrafici è stato utilizzato nella rilevazione. Gli intestatari di schede di famiglia, derivanti dalle Liste Anagrafiche Comunali (LAC) acquisite con riferimento al 31 dicembre 2010, sono stati oltre 559mila unità nella regione. Dei corrispondenti indirizzi il 93,4% è stato normalizzato, ossia reso idoneo alla spedizione postale. La percentuale di indirizzi normalizzati risulta inferiore a quella nazionale (97,9%); in particolare, i valori più distanti dal livello nazionale si sono registrati nelle province di Pordenone (94,1%) e Udine (89,6%).

5

Ai Centri Comunali di Raccolta, costituiti dagli UCC in ciascun comune anche in numero superiore ad uno, le famiglie potevano riconsegnare il questionario compilato o chiedere assistenza alla compilazione. Al Coordinatore, anche coadiuvato dai Rilevatori, poteva essere affidato il compito di coordinare le attività di uno dei CCR, ove costituiti in numero superiore ad uno per comune.

6

(28)

Figura 2.2 – Esito della normalizzazione degli indirizzi per la spedizione postale: Italia, Friuli Venezia Giulia e confronto per provincia (valori percentuali)

2.4 L’esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie

Il 72,3% dei questionari idonei alla spedizione postale è stato inviato direttamente alle famiglie. I restanti questionari, relativi a particolari tipologie come, ad esempio, famiglie numerose (più di sei componenti) o residenti in convivenza, sono stati recapitati all’UCC e successivamente consegnati alle famiglie dai Rilevatori. Inoltre, i Rilevatori hanno provveduto a consegnare il questionario alle famiglie residenti nelle zone soggette alla tutela della minoranza linguistica slovena.

Il processo di spedizione dei questionari alle famiglie ha registrato il 95,3% di consegne. Le province di Gorizia (96,3%) e Udine (96,5%) hanno superato la percentuale nazionale, il valore più basso è stato registrato nella provincia di Trieste (93,3%). È da segnalare che nelle due province (Pordenone e Udine) in cui il processo di normalizzazione è stato meno efficiente si sono poi raggiunti ottimi risultati in termini di consegna.

Figura 2.3 – Esito della spedizione postale dei questionari alle famiglie: Italia, Friuli Venezia Giulia e confronto per provincia (valori percentuali)

2.5 La restituzione dei questionari compilati

Le famiglie del Friuli Venezia Giulia hanno restituito il questionario compilato7 con maggiore frequenza attraverso il web che ha raggiunto il 39,2% delle preferenze, superando di quasi sei punti percentuali il

(29)

valore nazionale. I Centri Comunali di Raccolta hanno ricevuto il 32,2% dei questionari, superando, anche in questo caso, il valore nazionale, mentre i Rilevatori e gli Uffici postali, raccogliendone rispettivamente il 10,6% e il 18%, registrano valori inferiori a quelli nazionali.

Figura 2.4 – Questionari restituiti per canale di restituzione: Italia e Friuli Venezia Giulia (valori percentuali)

A livello provinciale la modalità web è stata la più utilizzata dalle famiglie di tutte le province, in particolare, da quelle della provincia di Gorizia, dove si è raggiunto il 50,6% delle preferenze. Il canale dei CCR ha raccolto il maggior consenso nella provincia di Udine (35,3%). Nella provincia di Trieste le percentuali mostrano differenze meno marcate tra i diversi canali di restituzione; in particolare, le riconsegne attraverso l’Ufficio postale hanno registrato il valore più alto della regione (28,1%). I Rilevatori hanno raccolto il maggior numero di questionari nella provincia di Udine (12,3%).

Prospetto 2.2 – Questionari restituiti per canale di restituzione e provincia in Friuli Venezia Giulia (valori percentuali) Canale di restituzione PROVINCE WEB CCR UP RIL Gorizia 50,55 25,28 16,12 8,05 Pordenone 41,12 33,59 16,41 8,88 Trieste 33,00 28,25 28,13 10,62 Udine 38,05 35,29 14,37 12,29

Rispetto alla dimensione demografica dei comuni, le famiglie hanno scelto di restituire il questionario principalmente via web (tranne quelle residenti nei comuni medio-piccoli), ma sono state soprattutto quelle dei comuni di dimensioni medio-grandi (da 20mila a 50mila abitanti) e piccole (fino a 5mila) a scegliere la via telematica, rispettivamente il 67,8% e il 40,4%. Le famiglie dei comuni medio-piccoli hanno preferito, in maggior misura, i Centri Comunali di Raccolta (39,5%). Nel comune di Trieste (l’unico con oltre 100mila abitanti) i canali preferiti per la restituzione sono stati il web (34,0%), gli Uffici postali (30,7%), a seguire i CCR (27,8%) e i Rilevatori (7,6%).

(30)

Prospetto 2.3 – Questionari restituiti per canale di restituzione e classe di ampiezza demografica dei comuni in Friuli Venezia Giulia (valori percentuali)

Canale di restituzione CLASSE DI AMPIEZZA

DEMOGRAFICA (*) WEB CCR UP RIL

Fino a 5.000 40,37 35,11 8,39 16,13 5.001-20.000 36,51 39,54 14,89 9,06 20.001-50.000 67,76 5,45 21,03 5,76 50.001-100.000 37,55 25,82 23,92 12,71 Oltre 100.000 33,96 27,77 30,65 7,62 (*) Al 31 dicembre 2010

2.6 La chiusura delle operazioni censuarie

Il numero di giorni intercorso tra la chiusura del confronto censimento-anagrafe registrata sul Sistema di Gestione della Rilevazione e la data prevista nelle circolari dell’Istat può essere considerato un indicatore di tempestività nella conclusione delle operazioni censuarie. Il “ritardo”8 è stato calcolato come giorni di distanza tra la chiusura effettiva delle operazioni di confronto e la data prevista.

Il 79,8% dei comuni della regione ha concluso le operazioni censuarie registrando un ritardo massimo di 30 giorni. Nelle province di Udine e Gorizia si registrano i ritardi più contenuti: l’86% dei comuni della provincia di Udine e il 76% di quelli della provincia di Gorizia chiudono con un ritardo massimo di 30 giorni; considerando un ritardo non superiore al 15° giorno, si riscontra che oltre la metà dei comuni delle due province ha concluso le operazioni censuarie entro tale termine (rispettivamente, il 65,4% dei comuni della provincia di Udine e il 56% della provincia di Gorizia). Nelle province di Pordenone e Trieste il censimento termina entro due mesi dalla data prevista rispettivamente nell’84,3% e 83,3% dei comuni; il 66,7% dei comuni di entrambe le province chiude entro un mese e oltre la metà dei comuni della provincia di Pordenone (52,9%) entro il 15° giorno. La provincia di Trieste contiene il ritardo entro 90 giorni. Si sottolinea che tutti i comuni della regione terminano le operazioni censuarie entro quattro mesi dalla data prevista.

Prospetto 2.4 – Numero di comuni per classe di ritardo e provincia in Friuli Venezia Giulia (valori percentuali) Classe di ritardo PROVINCE Nessun ritardo Tra 1 e 15 gg Tra 16 e 30 gg Tra 31 e 60 gg Tra 61 e 90 gg Tra 91 e 120 gg Oltre 120 gg Gorizia 12,00 44,00 20,00 12,00 8,00 4,00 0,00 Pordenone 9,80 43,13 13,73 17,65 13,73 1,96 0,00 Trieste 0,00 33,33 33,33 16,67 16,67 0,00 0,00 Udine 24,26 41,17 20,59 9,56 3,68 0,74 0,00 Totale 18,81 41,73 19,27 11,93 6,88 1,38 0,00

I ritardi più contenuti si sono registrati nei comuni con popolazione fino a 5mila abitanti: il 25,8% ha concluso le operazioni censuarie nei tempi previsti, la percentuale raggiunge il 67,1% se si considerano fino a 15 giorni di ritardo e l’85,2% se si considerano 30 giorni. Nei comuni di dimensione medio-piccola poco meno del 93% chiude entro i 60 giorni e i rimanenti comuni registrano fino ad un massimo di 120 giorni di ritardo. Nei comuni di dimensioni medio-grandi il ritardo minimo è compreso tra 16 e 30 giorni e il 33,3% registra un ritardo compreso tra 91 e 120 giorni. I comuni grandi concludono le operazioni censuarie con un ritardo compreso tra 31 e 90 giorni. Il comune di Trieste chiude entro 30 giorni.

8

(31)

Prospetto 2.5 – Numero di comuni per classe di ritardo e classe di ampiezza demografica in Friuli Venezia Giulia (valori percentuali)

(32)

CAPITOLO 3

IVALCENS: l’indagine per la valutazione del processo relativo al

censimento della popolazione e delle abitazioni

3.1 Descrizione dell’indagine

Il lavoro sul campo svolto dagli UPC e dagli UCC ha consentito a tutti gli operatori della rete di rilevazione di entrare nel merito delle innovazioni tecniche, metodologiche e organizzative introdotte in occasione del 15° Censimento della popolazione e di testarne l’effettiva funzionalità. Per questo motivo l’Istat ha ritenuto opportuno sottoporre a un qualificato esame ex-post gli esiti di tali innovazioni, anche al fine di poterne trarre utili indicazioni per il futuro. Questo è stato fatto attraverso IVALCENS, l’Indagine per la VALutazione del processo di rilevazione CENSuario9. L’indagine è stata realizzata attraverso la somministrazione via web10a tutti gli UCC e a tutti gli UPC di un questionario.

Il questionario di rilevazione per gli UCC è stato strutturato in 17 sezioni volte a valutare vari aspetti della rilevazione censuaria: il giudizio da parte degli UCC relativamente agli esiti del processo di rilevazione e all’organizzazione adottata (ossia una sorta di autopercezione sul proprio operato); un giudizio sul “supporto istituzionale” e sulla “visibilità” del Censimento; la valutazione circa il ruolo delle innovazioni sulle operazioni censuarie; l’esistenza di eventuali criticità di processo e indicazioni su come poterle risolvere; il gradimento circa la formazione ricevuta e l’adeguatezza dei materiali impiegati; l’utilizzo degli strumenti di lavoro a distanza e l’assistenza fornita dall’URC; la funzionalità di SGR e l’adeguatezza dei vari aspetti del Diario di Sezione. Ulteriori tematiche hanno riguardato domini territoriali particolari: i comuni capoluogo di Provincia o con almeno 20mila abitanti11 al 01.01.2008 e gli UCC costituiti in forma associata12.

Il questionario per gli UPC, composto di 11 sezioni, ricalca quello degli UCC per quanto concerne il ruolo delle innovazioni, la formazione ricevuta, l’adeguatezza dei materiali, l’assistenza fornita dall’URC e il contesto di riferimento. Se ne differenzia invece per quanto riguarda gli aspetti legati alla rilevazione delle unità di interesse e all’organizzazione censuaria, non più legati ad un criterio di autopercezione ma alla valutazione media espressa sull’operato degli UCC di competenza.

La raccolta dei dati è stata realizzata nel periodo dal 18 di Luglio (il 10 Agosto per la Provincia Autonoma di Bolzano) al 28 di Settembre 2012. Durante la prima fase (fino al 27 di Agosto) gli UCC e gli UPC hanno risposto in maniera spontanea al questionario (la risposta è stata agevolata da due solleciti mail: il primo il 31 di Luglio e il secondo il 20 di Agosto). Nella seconda fase i non rispondenti sono stati contattati direttamente dagli Uffici Regionali di Censimento.

9

IVALCENS è stata messa a punto e realizzata dalla Direzione centrale per lo sviluppo e il coordinamento della rete territoriale e del Sistan (DCSR), d’intesa con il Dipartimento dei Censimenti (DICA). Ha collaborato anche l’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Interno.

10

La somministrazione del questionario Web è stata effettuata con modalità CAWI, Computer Assisted Web Interviewing (tramite il software limesurvey). L’utilizzo di internet ha consentito di svolgere la rilevazione senza il sostenimento di alcun costo diretto per la raccolta dei dati.

11

Questi comuni hanno infatti svolto la Rilevazione dei Numeri Civici (RNC) prima del Censimento vero e proprio ed inoltre qualora sia stato possibile costruire, in ambito urbano, le Aree di Censimento (ACE), hanno utilizzato una duplice versione del questionario (“short” e “long”). I quesiti posti riguardavano la valutazione circa l’influenza di RNC sia sul processo di rilevazione che per il recupero della sottocopertura e la valutazione in merito all’utilizzo della doppia versione del questionario ai fini della semplificazione e di una maggiore efficienza del processo di rilevazione.

12

(33)

3.2 La valutazione espressa dagli Uffici Comunali di Censimento del Friuli

Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia il tasso di risposta complessivo all’indagine IVALCENS è stato del 96,6%, contro la media nazionale del 94,3%. Per gli UCC singoli con almeno 20mila abitanti il tasso di risposta è stato del 100% (media nazionale 97,8%).

I dati relativi alle mancate risposte sono stati stimati, per ciascuna variabile, utilizzando un metodo di imputazione stocastica basato sul serbatoio dei rispondenti stratificati per classe dimensionale (UCC associati e singoli con meno di 20mila abitanti, UCC singoli con almeno 20mila abitanti).

La maggior parte dei quesiti presenti nel questionario è di tipo qualitativo e le modalità di risposta sono espresse nella scala “per nulla”, “poco”, “abbastanza” e “molto”. Per finalità di analisi dette modalità sono state trasformate su scala quantitativa utilizzando i valori da 0 (corrispondente a “per nulla”) a 3 (“molto”) in maniera tale da poterne calcolare la media aritmetica semplice.

Entrando nel merito dei risultati i primi due aspetti investigati riguardano il grado di soddisfazione dell’UCC relativamente alla rilevazione delle diverse tipologie di unità afferenti al campo di osservazione (famiglie, convivenze, edifici, abitazioni non occupate) e l’autovalutazione della propria struttura organizzativa.

Per quanto attiene al primo punto (Prospetto 3.1) si noti che, mediamente, la valutazione espressa in Friuli Venezia Giulia per la rilevazione delle famiglie (nella scala da 0 a 3) è pari a 2,66 punti, in linea con la media nazionale di 2,61. Anche i dati relativi alle altre unità di rilevazione risultano leggermente superiori alla media nazionale. A livello provinciale, il maggior grado di soddisfazione è stato espresso dagli UCC della provincia di Pordenone, che esprimono valori superiori alla media regionale per tutte le tipologie di unità di rilevazione.

Prospetto 3.1 – Grado di soddisfazione da parte degli UCC per la rilevazione delle unità afferenti al campo di osservazione (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Tipologia unità di rilevazione PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Famiglie Convivenze Edifici Abitazioni non

occupate Provincia: Udine 2,63 2,59 2,44 2,36 Gorizia 2,64 2,43 2,40 2,44 Trieste 2,50 2,33 2,00 2,17 Pordenone 2,78 2,79 2,59 2,55

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 2,83 2,80 2,50 2,17

Singoli <1.000 abitanti 2,71 2,78 2,63 2,68

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,72 2,70 2,47 2,41

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,52 2,50 2,34 2,29

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,33 2,33 2,00 1,67

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,67 2,67 2,67 2,67

Friuli Venezia Giulia 2,66 2,62 2,46 2,41

Italia 2,61 2,55 2,38 2,28

(*) Al 31 dicembre 2010

(34)

Le valutazioni più basse, invece, sono state fornite dagli UCC della provincia di Trieste, soprattutto con riferimento al numero dei CCR e dei coordinatori.

Prospetto 3.2 – Grado di soddisfazione da parte degli UCC in relazione all’organizzazione di vari aspetti delle operazioni censuarie (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Aspetto operazioni censuarie PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Funzionamento CCR Numero di CCR Attività di Back Office Organizzazione operazioni sul campo Numero di rilevatori Numero di coordinatori Provincia: Udine 2,63 2,57 2,55 2,52 2,64 2,38 Gorizia 2,76 2,60 2,68 2,64 2,44 2,56 Trieste 2,33 1,67 2,17 1,83 2,17 1,50 Pordenone 2,65 2,65 2,65 2,61 2,63 2,59

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 2,83 2,67 2,17 2,67 2,33 1,67

Singoli <1.000 abitanti 2,66 2,63 2,63 2,55 2,68 2,53

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,65 2,60 2,60 2,59 2,62 2,44

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,59 2,46 2,55 2,45 2,59 2,43

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,33 2,00 2,33 2,33 2,00 2,00

Singoli 50.000 abitanti e oltre 3,00 3,00 2,67 2,33 2,00 2,67

Friuli Venezia Giulia 2,64 2,57 2,58 2,54 2,60 2,43

Italia 2,56 2,49 2,55 2,51 2,46 2,37

(*) Al 31 dicembre 2010

Prima di entrare nel merito della valutazione del processo di rilevazione in senso stretto, è stato esaminato il punto di vista degli UCC circa le condizioni di contesto in cui hanno operato (Prospetto 3.3), ovvero il “supporto istituzionale” fornito dall’Amministrazione comunale (dove la valutazione media in Friuli Venezia Giulia è di 1,62 punti, in linea con la media nazionale di 1,65) e la “visibilità” del Censimento sia nei termini della campagna di comunicazione integrata realizzata dall’Istat (che riscuote una valutazione media di 1,98 punti) che per quanto concerne l’interesse dei Mass Media (1,74).

(35)

Prospetto 3.3 – Grado di soddisfazione degli UCC relativo al “supporto istituzionale” e alla “visibilità” del Censimento (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Contesto di riferimento PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Interesse mostrato

dall'Amministrazione comunale

Campagna di comunicazione

integrata realizzata dall'Istat Interesse dei mass-media Provincia:

Udine 1,59 2,07 1,80

Gorizia 1,52 1,72 1,56

Trieste 1,17 2,00 1,67

Pordenone 1,82 1,88 1,69

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 1,33 1,67 1,83

Singoli <1.000 abitanti 1,63 2,18 2,05

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 1,69 2,10 1,78

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 1,52 1,73 1,46

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 1,33 1,67 1,67

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 1,00 1,67

Friuli Venezia Giulia 1,62 1,98 1,74

Italia 1,65 1,88 1,62

(*) Al 31 dicembre 2010

La valutazione circa il ruolo delle innovazioni nello svolgimento delle operazioni censuarie (Prospetto 3.4) riguarda vari aspetti del processo di rilevazione, quali l’utilizzo delle Liste Anagrafiche Comunali (LAC), l’impiego delle Liste Integrative di Fonte Ausiliaria (LIFA) per il recupero della sottocopertura e la valutazione relativa alla consegna postale dei questionari. Inoltre sono stati sottoposti a valutazione i vari canali di restituzione dei questionari (posta, internet, CCR, rilevatore).

(36)

Prospetto 3.4 – Valutazione circa il ruolo delle innovazioni nello svolgimento delle operazioni censuarie per tipologia di innovazione (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Tipo di innovazione

Restituzione questionari PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Utilizzo LAC

Utilizzo LIFA per recupero sottocopertura

Consegna postale

questionari Postale Via internet Tramite CCR rilevatoreTramite

Provincia:

Udine 2,56 1,54 1,57 1,30 2,48 2,62 2,26

Gorizia 2,56 1,32 1,44 0,92 2,28 2,60 2,32

Trieste 2,17 1,17 1,00 1,00 2,50 2,83 2,83

Pordenone 2,53 1,65 1,71 1,18 2,65 2,73 2,43

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 2,67 1,17 1,33 1,33 2,67 2,83 2,33

Singoli <1.000 abitanti 2,74 1,63 1,68 1,32 2,39 2,53 2,21

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,65 1,62 1,54 1,33 2,56 2,65 2,41

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,27 1,43 1,57 1,04 2,45 2,71 2,23

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,00 1,00 1,33 0,00 2,33 2,33 2,33

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 0,33 2,00 0,67 2,67 3,00 2,67

Friuli Venezia Giulia 2,54 1,53 1,57 1,22 2,50 2,65 2,32

Italia 2,55 1,68 1,79 1,35 2,39 2,66 2,34

(*) Al 31 dicembre 2010

Agli UCC è stato chiesto di valutare sia l’adeguatezza della formazione ricevuta (Prospetto 3.5), con riferimento ai principali aspetti del Censimento (unità di rilevazione, questionari, processo di rilevazione, rilevazione degli edifici,confronto censimento-anagrafe), sia l’adeguatezza dell’assistenza, in termini di tempestività e risoluzione delle problematiche presentate, fornita dall’Ufficio Regionale di Censimento, organismo di coordinamento della rete (Prospetto 3.6).

In relazione a tutti gli argomenti trattati in sede di formazione, il grado di soddisfazione espresso dagli UCC del Friuli Venezia Giulia risulta al di sopra dei valori nazionali, con valori più elevati (compresi fra 2,29 e 2,47 punti) presso gli UCC dei comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti.

(37)

Prospetto 3.5 – Valutazione circa l’adeguatezza della formazione ricevuta per tipologia di argomento (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Argomento della formazione PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Unità di

rilevazione Questionari Processo di rilevazione Edifici Confronto Censimento-Anagrafe Provincia: Udine 2,27 2,26 2,25 2,07 2,15 Gorizia 2,12 2,16 2,16 1,96 2,08 Trieste 2,17 2,00 2,33 2,00 2,00 Pordenone 2,37 2,43 2,43 2,20 2,37

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 1,67 1,67 1,83 1,67 1,67

Singoli <1.000 abitanti 2,47 2,47 2,47 2,37 2,29

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,31 2,31 2,31 2,10 2,21

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,16 2,20 2,16 1,95 2,14

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 1,67 1,67 2,33 1,67 2,00

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,33 2,33 2,33 2,00 2,33

Friuli Venezia Giulia 2,27 2,28 2,28 2,09 2,19

Italia 2,15 2,18 2,14 1,98 2,08

(*) Al 31 dicembre 2010

Prospetto 3.6 – Valutazione circa l’adeguatezza dell’assistenza fornita dall’URC (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Aspetto dell'assistenza fornita dall'URC PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Tempestività Risoluzione delle problematiche presentate

Provincia:

Udine 2,60 2,53

Gorizia 2,60 2,64

Trieste 2,50 2,50

Pordenone 2,67 2,67

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 2,50 2,50

Singoli <1.000 abitanti 2,74 2,66

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,63 2,63

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,59 2,48

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 1,67 2,00

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 2,33

Friuli Venezia Giulia 2,61 2,58

Italia 2,31 2,34

(*) Al 31 dicembre 2010

Per i comuni singoli di dimensione demografica superiore a 20mila unità (Figura 3.1), l’analisi sulla valutazione del processo ha riguardato anche la valutazione della RNC, in termini di influenza della stessa per il recupero della sottocopertura e ai fini della semplificazione e maggiore efficienza del processo censuario, nonché l’utilizzo di una duplice versione del foglio di famiglia (modello CP.1 “long” e “short”).

(38)

Figura 3.1 – Dettaglio informativo sugli UCC con almeno 20mila abitanti (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 Influenza della RNC per il recupero della  sottocopertura Effetti dello svolgimento della RNC sul  processo di rilevazione Utilizzo versione "long" e "short" form del  modello CP.1 per la semplificazione del  processo Italia Regione

Gli strumenti a disposizione degli operatori comunali sono stati valutati sia in termini di materiali di rilevazione (guide alla compilazione dei questionari, manuale per la rilevazione, manuale di utilizzo di SGR, materiale ausiliario per la rilevazione degli stranieri, documenti ufficiali come circolari e informative e ulteriore materiale censuario, vedi Prospetto 3.7) sia in riferimento agli strumenti di lavoro a distanza (portale per gli operatori della rete e sistema FAD/E-learning per la formazione a distanza, vedi Prospetto 3.8).

I materiali di rilevazione forniti dall’Istat sono stati ritenuti abbastanza adeguati dagli UCC del Friuli Venezia Giulia, con valutazioni in linea con quelle medie nazionali. Il gradimento maggiore (2,23 punti) riguarda i documenti ufficiali (circolari e informative) mentre quello inferiore (2,03 punti) è relativo al materiale ausiliario per la rilevazione degli stranieri. Nel valutare gli strumenti di lavoro a distanza, gli UCC hanno ritenuto abbastanza utile il portale per gli operatori della rete mentre non altrettanto utile è stato giudicato il Sistema per la formazione a distanza

Prospetto 3.7 – Valutazione circa l’adeguatezza dei materiali di rilevazione (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Materiali di rilevazione PROVINCE TIPOLOGIA UCC DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Guide alla compilazione dei questionari Manuale per la rilevazione Manuale di SGR Materiale ausiliario per la rilevazione degli stranieri Documenti ufficiali (circolari e informative) Rimanente materiale ricevuto Provincia: Udine 2,06 2,06 2,06 2,06 2,27 2,21 Gorizia 2,08 2,04 2,04 1,96 2,04 1,96 Trieste 2,17 2,00 1,83 2,00 2,00 2,00 Pordenone 2,20 2,24 2,16 1,98 2,27 2,16

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 1,50 1,83 1,50 1,83 1,83 2,00

Singoli <1.000 abitanti 2,24 2,26 2,16 2,11 2,32 2,16

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,19 2,13 2,09 2,10 2,27 2,24

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 1,93 1,98 2,11 1,89 2,18 2,07

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,00 1,67 1,67 1,33 1,67 1,33

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 2,00 1,67 2,33 2,33 2,33

Friuli Venezia Giulia 2,10 2,10 2,08 2,03 2,23 2,16

Italia 2,16 2,16 2,15 1,99 2,21 2,12

(39)

Prospetto 3.8 – Valutazione circa l’utilità degli strumenti di lavoro a distanza (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Strumento di lavoro a distanza PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Portale per gli operatori della rete Sistema per la formazione a distanza (FAD/E-learning) Provincia: Udine 2,30 1,62 Gorizia 2,16 1,72 Trieste 2,00 1,67 Pordenone 2,35 1,65

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 2,00 1,67

Singoli <1.000 abitanti 2,39 1,47

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,29 1,69

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 2,27 1,68

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 2,00 1,33

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 1,67

Friuli Venezia Giulia 2,28 1,64

Italia 2,27 1,79

(*) Al 31 dicembre 2010

L’ultimo elemento sottoposto alla valutazione degli Uffici Comunali di Censimento è il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR), da un duplice punto di vista. Da una parte (Prospetto 3.9) si identifica la percentuale di UCC che ritiene migliorabile il sistema sia nel suo complesso che con riferimento ai vari menù attivi, dall’altra (Prospetto 3.10) si fornisce la valutazione media,ancora nella scala da 0 a 3, circa l’adeguatezza dei vari aspetti del Diario di Sezione (criteri di ricerca e di visualizzazione delle informazioni, funzioni di aggiornamento delle righe).

Prospetto 3.9 – UCC che ritengono migliorabile il Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR), per tipologia di funzione esercitata (valori percentuali)

Aspetto di SGR Tipo di menù PROVINCE TIPOLOGIA UCC DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) SGR nel suo complesso Modalità di gestione del "Diario di

sezione" Operatori Rapporti Edifici

Confronto C/A Ritiro scatole-Gestione documenti di trasporto Provincia: Udine 47,6 20,2 10,5 16,1 27,4 12,1 4,0 Gorizia 60,0 16,0 24,0 40,0 36,0 12,0 4,0 Trieste 83,3 33,3 16,7 16,7 33,3 16,7 50,0 Pordenone 38,8 14,3 14,3 16,3 10,2 10,2 4,1

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 50,0 33,3 33,3 16,7 16,7 16,7 0,0

Singoli <1.000 abitanti 39,5 13,2 7,9 7,9 23,7 15,8 2,6

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 40,8 15,3 10,2 18,4 18,4 8,2 4,1

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 62,5 21,4 17,9 25,0 37,5 14,3 8,9

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 100,0 66,7 0,0 66,7 33,3 0,0 0,0

Singoli 50.000 abitanti e oltre 66,7 66,7 66,7 33,3 0,0 33,3 33,3

Friuli Venezia Giulia 48,0 18,6 13,2 19,1 24,5 11,8 5,4

Italia 38,2 15,3 9,0 13,3 17,6 10,7 7,3

(40)

Prospetto 3.10 – Valutazione circa l’adeguatezza di vari aspetti del Diario di Sezione di SGR (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

Aspetti del "Diario di sezione" di SGR PROVINCE

TIPOLOGIA UCC

DIMENSIONE DEMOGRAFICA (*) Criteri di ricerca Criteri di visualizzazione delle informazioni Funzioni di aggiornamento delle righe Provincia: Udine 2,07 2,08 1,98 Gorizia 1,92 1,92 1,88 Trieste 2,00 1,67 2,00 Pordenone 2,02 2,10 2,06

Tipologia UCC e dimensione demografica:

Associati 1,67 1,83 1,67

Singoli <1.000 abitanti 2,21 2,08 2,13

Singoli da 1.000 a 4.999 abitanti 2,05 2,06 2,03

Singoli da 5.000 a 19.999 abitanti 1,98 2,07 1,91

Singoli da 20.000 a 49.999 abitanti 1,33 1,67 1,00

Singoli 50.000 abitanti e oltre 2,00 2,00 2,00

Friuli Venezia Giulia 2,04 2,05 1,99

Italia 2,06 2,07 2,00

(*) Al 31 dicembre 2010

Circa la possibilità di miglioramenti di SGR, gli UCC del Friuli Venezia Giulia sono stati un leggermente più critici rispetto alla media italiana, infatti quasi la metà degli UCC ritiene che SGR, nel suo complesso, possa essere migliorato. Analizzando le singole funzioni di SGR, le percentuali di UCC che le ritengono migliorabili si dimezzano.

Nel suo complesso, il Diario di Sezione, strumento indispensabile per il monitoraggio delle operazioni censuarie, è stato ritenuto abbastanza adeguato dagli UCC della regione, con punteggi molto vicini a quelli nazionali (Prospetto 3.10).

Nel caso degli UCC costituiti in forma associata sono state richieste due ulteriori informazioni in merito all’utilità dell’associazionismo (Figura 3.2) sia relativamente agli aspetti organizzativi che con riferimento alla capacità di rendere più tempestivo il processo di rilevazione

Figura 3.2 – Dettaglio informativo sugli UCC costituiti in forma associata (valori medi nella scala da 0, “per nulla”, a 3, “molto”)

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