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International Review of Scientific Synthesis – ISSN 2282-2119 Monografia 00x – 2015
Matematica Open Source
– http://www.extrabyte.infoLa curvatura della curva di Koch e il pettine di Dirac
Marcello Colozzo
Sommario
Dimostriamo che la curvatura della curva di Koch si esprime attraverso il pettine di Dirac.
Indice
1 La funzione delta di Dirac 2
1.1 Applicazione all’elettrostatica . . . 3 1.2 Densit`a del numero di punti. Il pettine di Dirac . . . 4 1.3 La curva di Kock . . . 5
Bibliografia 7
1 LA FUNZIONE DELTA DI DIRAC
1 La funzione delta di Dirac
La funzione δ (x) di Dirac `e una funzione impropria, in quanto la sua espressione analitica `e formal- mente data da:
δ (x) =
0, per x 6= 0
+∞, per x = 0 (1)
Non esiste alcuna funzione f : X → R con X ⊆ R, tale da verificare la (1); da qui la denominazione di
“funzione impropria”, ed `e compito della teoria delle distribuzioni [1] conferire un significato preciso alla (1). Ci limitiamo a darne una giustificazione inuitiva. Precisamente, assegnato a > 0 si consideri la funzione:
fa(x) =
0, per x /∈ (−a, a)
1
2a, per x ∈ [−a, a] , (2)
il cui grafico `e riportato in fig. 1.
-a a
x
1 2 a
y
Figura 1: Grafico della funzione (2)
Intuitivamente, la (1) `e riprodotta dalla seguente operazione di passaggio al limite:
a→0lim+fa(x) , per cui poniamo:
δ (x) = lim
a→0+fa(x) (3)
Una definizione molto utilizzata nelle applicazioni `e:
δ (x) = d
dxθ (x) , (4)
dove θ (x) `e la funzione di Heaviside:
θ (x) =
1, per x > 0
0, per x < 0 (5)
Dalla (2):
Z+∞
−∞
fa(x) = 1, ∀a ∈ (0, +∞)
Da ci`o segue la notevole propriet`a della δ (x):
Z+∞
−∞
δ (x) = 1 (6)
Un’altra propriet`a notevole `e:
Z+∞
−∞
f (x) δ (x) = f (0) , ∀f ∈ C0(R) (7)
Le (6)-(7) si generalizzano a una delta di Dirac centrata in x0 6= 0:
Z+∞
−∞
δ (x − x0) = 1, Z+∞
−∞
f (x) δ (x − x0) = f (x0)
1.1 Applicazione all’elettrostatica
Sia data una distribuzione di N + 1 cariche puntiformi qk localizzate in N + 1 punti di un segmento rappresentato dall’intervallo [a, b] dell’asse reale. Se xk `e l’ascissa di qk, senza perdita di generalit`a supponiamo che sia:
a = x0 < x1 < x2 < ... < xN = b (8) Come `e noto, la (8) `e una decomposizione D ([a, b]) di norma ∆ = max (xk+1− xk) dell’intervallo chiuso e limitato [a, b]. Precisamente, detto intervallo si decompone in N intervalli [xk, xk+1]:
[a, b] =
N −1[
k=0
[xk, xk+1] (9)
La carica elettrica totale della distribuzione {q0, q1, ..., qN} `e:
Q = XN k=0
qk
Ci`o premesso, sussiste la seguente proposizione:
Proposizione 1 La distribuzione di cariche puntiformi {q0, q1, ..., qN} ha una densit`a deltiforme, cio`e:
ρN(x) = XN
k=0
qkδ (x − xk) (10)
Dimostrazione. La carica totale di una distribuzione continua di carica elettrica localizzata in [a, b]
con densit`a lineare ρ (x) `e:
Q = Zb
a
ρ (x) dx (11)
Dal momento che ρ (x) = 0 per x /∈ (a, b), si ha che l’equazione precedente pu`o essere scritta come:
Q = Z+∞
−∞
ρ (x) dx (12)
1 LA FUNZIONE DELTA DI DIRAC
D’altra parte:
Z+∞
−∞
ρN(x) dx = XN
k=0
qk Z+∞
−∞
δ (x − xk) dx
| {z }
=1
= XN
k=0
qk,
cio`e la carica totale della distribuzione discreta {q0, q1, ..., qN}.
Osservazione 2 Dalla (3) vediamo che la delta di Dirac ha le dimensioni dell’inverso di una lunghezza. Pertanto, la (10) ha le giuste dimensioni (carica elettrica per unit`a di lunghezza).
1.2 Densit` a del numero di punti. Il pettine di Dirac
Se nella (10) ci svincoliamo dalle cariche elettriche, nel senso che formalmente poniamo qk = 1 (adimensionale), otteniamo:
ρN(x) = XN k=0
δ (x − xk) (13)
La funzione impropria (13) `e denominata pettine di Dirac di ordine N e, per quanto precede, `e la densit`a del numero di punti della decomposizione D ([a, b]). Infatti, dall’osservazione (2) segue che ρN(x) `e il numero di punti della decomposizione contenuti in un segmento di lunghezza unitaria.
Pi`u precisamente:
Z+∞
−∞
ρN(x) = XN
k=0
Z+∞
−∞
δ (x − xk) dx
| {z }
1
= N + 1,
cio`e il numero di punti di D ([a, b]). Senza perdita di generalit`a, consideriamo una decomposizione di norma costante ∆ = b−aN , cosicch`e xk = Nk (b − a). Quindi:
ρN(x) = XN
k=0
δ
x − kb − a N
(14) Integrando primo e secondo membro da −∞ a +∞:
1 = Z+∞
−∞
XN k=0
δ x − kb−aN
N + 1 dx (15)
Per N → +∞, i.e. applicando l’operatore limN →+∞ a primo e secondo membro della (15) si ottiene:
N →+∞lim 1 = lim
N →+∞
Z+∞
−∞
XN k=0
δ x − kb−aN
N + 1 dx
Cio`e:
Z+∞
−∞
N →+∞lim XN k=0
δ x − kb−aN
N + 1 dx = 1
Per il teorema della media
N →+∞lim XN k=0
δ x − kb−aN
N + 1 = 1
b − a Zb
a
δ (x − ξ) dξ (16)
Quindi:
Z+∞
−∞
dx Zb
a
dξδ (x − ξ) = b − a,
che pu`o essere scritta come:
Z Z
A
δ (x − ξ) = b − a,
essendo A = {(x, ξ) ∈ R2 | −∞ < x < +∞, a ≤ ξ ≤ b}. Invertendo l’ordine di integrazione:
Zb
a
dξ Z+∞
−∞
dxδ (x − ξ)
| {z }
=1
= b − a
Cio`e l’identit`a b − a = b − a. Calcoliamo l’integrale Zb
a
δ (x − ξ) dξ che compare a secondo membro della (16). Eseguendo il cambio di variabile y = x − ξ:
Zb
a
δ (x − ξ) dξ = Zx−a
x−b
δ (y) dy =
eq. (4) θ (y)|x−ax−b = θ (x − a) − θ (x − b) , Riassumendo: il pettine di Dirac di ordine N
ρN(x) = XN
k=0
δ
x − kb − a N
`e la densit`a del numero di punti della decomposizione D ([a, b]). La ρN (x) verifica le relazioni (equivalenti) che esprimono il passaggio al continuo:
N →+∞lim
ρN(x)
N + 1 = θ (x − a) − θ (x − b)
b − a ,
Z+∞
−∞
N →+∞lim
ρN(x)
N + 1dx = 1
1.3 La curva di Kock
Come `e noto, la curva di Kock `e una curva frattale ottenuta per ricorsione. Intuitivamente, tale processo ricorsivo genera una curva infinitamente spigolosa. Ci`o suggerisce la seguente definizione:
Definizione 3 Una curva di Kock generalizzata `e il grafico Γf di una funzione f : [a, b] → R tale che la derivata prima f′(x) ha una discontinuit`a di prima specie in x, ∀ ∈ [a, b]. In altri termini, ogni punto di Γf `e punto angoloso.
1 LA FUNZIONE DELTA DI DIRAC
Possiamo allora congetturare che una curva di Kock generalizzata sia una curva integrale dell’e- quazione differenziale del secondo ordine di forma normale:
y′′= lim
N →+∞ρN(x) , (17)
Ma il termine a secondo membro `e manifestamente divergente, per cui riscriviamo:
y′′= ρN(x) (18)
Senza perdita di generalit`a consideriamo a = 0 e b = 0, per cui:
ρN(x) = XN k=0
δ
x − k
N
Un integrale particolare della (18) `e:
fN(x) =
0, se x < x1
x − x1, se x ∈ (x1, x2)
2 (x − x1) + x2− x1, se x ∈ (x2, x3)
3 (x − x3) + 2 (x3− x1) + x2− x1, se x ∈ (x3, x4) ...
(N − 1) (xN − xN −1) + (N − 2) (xN −1− xN −2) + ... + x2− x1, se x ∈ (xN −1, xN) (19) Risulta fN ∈ C0(R) mentre la derivata prima `e continua a tratti e il suo insieme delle discontinuit`a `e S = {xk}k∈N. Per essere pi`u specifici, Pk(xk, f (xk)) `e punto angoloso per Γf : y = f (x). Poniamo:
f (x) = lim
N →+∞fN(x)
Per quanto precede, il grafico di f (x) `e una curva di Kock generalizzata. La sua curvatura in un generico punto di ascissa x si ottiene dalla nota relazione:
K (x) = f′′(x)
1 + f′(x)23/2
Cio`e:
K (x) =
limN →+∞
XN k=0
δ x − Nk
1 + [limN →+∞fN′ (x)]2 3/2, dove fN′ (x) si ottiene dalla (19).
Riferimenti bibliografici
[1] M.J. Lighthill, Fourier Analysis and Generalized Functions. Cambridge University Press, Cambridge, 1964.