Progetto cluster top down
“RADARDRONE”
WP1 – R.0.1 Piano di Gestione del progetto.
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Piano di gestione del progetto.
1. Introduzione
Il progetto RADARDRONE è un progetto cluster Top Down, proposto dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari assieme al DIEE (Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica) dell’Università degli studi di Cagliari ed un gruppo di aziende con sede legale in Sardegna, operanti nei settori dell’ICT e dell’Aerospazio. Il progetto è partito ufficialmente in data 07/05/2018 data della firma del disciplinare da parte del Presidente e Rappresentante legale dell’INAF: Prof. Nicolò D’Amico. Il kick off meeting del progetto si è tenuto il giorno 18/06/2018 presso la sala Conferenze dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari in via della Scienza n. 5 09047 a Selargius (CA) ed ha visto una buona partecipazione e coinvolgimento delle aziende del Cluster.
Il presente documento intende riassumere in che modo si vogliono gestire e portare avanti le attività previste nel progetto RADARDRONE, in particolare nella gestione del flusso del lavoro, nella organizzazione del personale coinvolto e nella gestione delle tempistiche e delle scadenzedi presentazione dei documenti. Per quanto riguarda il flusso di lavoro, sarà diviso fra quello più prettamente tecnico scientifico e quello amministrativo finanziario. Anche per quanto riguarda il personale, oltre alla distinzione fra attività tecnico scientifica ed amministrativo finanziaria, ci sarà la distinzione e divisione delle attività fra il personale dei tre enti coinvolti, quelli dell’INAF – OAC, quello del DIEE dell’Università di Cagliari ed il personale delle aziende coinvolte nel progetto.
Il presente documento è uno dei risultati e prodotti attesi per il mese 2 (WP1 - R.0.1 – Piano di gestione del progetto).
2. Descrizione del progetto
Con il progetto RadarDrone (Radar modulari per il controllo di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto) l'Osservatorio Astronomico di Cagliari insieme con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli Studi di Cagliari mira a raccogliere tutte le competenze isolane sul tema dei radar, con l'obiettivo di progettare e realizzare una piattaforma per la ricerca e lo sviluppo di sistemi all'avanguardia in questo ambito di elevato interesse applicativo anche in Sardegna dove i radar sono sistemi molto diffusi e utilizzati in una miriade di applicazioni: negli aeroporti e sugli aerei, in ambito militare, per il controllo meteorologico ma anche del sottosuolo, nel settore dell'automotive come in quello delle infrastrutture.
I costi per la ricerca sono piuttosto elevati, e per questo il progetto si prefigge anche di semplificare per le imprese coinvolte, l'accesso alle tecnologie e agli strumenti indispensabili per lo sviluppo di tecnologie più performanti.
Gli obiettivi e i risultati attesi del progetto sono finalizzati a concentrare tutte le competenze tecnologiche sui sistemi RADAR esistenti sul territorio Regionale e ad attrarre nuovi operatori, con lo scopo difar conoscere la piattaforma ed i servizi proposti anche alle altre imprese potenzialmente interessate
Obiettivi specifici e operativi del progetto vengono di seguito riassunti ed elencati:
Obiettivo specifico 1. Fare il punto sullo stato dell’arte dei sistemi radar per il monitoraggio e controllo presenti sul mercato, sui trend e le tendenze della ricerca nei diversi settori (automotive, georadar, radar meteo, radar di controllo del traffico aereo,ecc..) e sulle competenze ed esigenze presenti in Sardegna;
- Gli obiettivi operativi legati al primo obiettivo specifico sono i seguenti:
1.1 Fare una analisi dello stato dell’arte dei sistemi radar per il controllo e monitoraggio di aree critiche e sensibili e degli Enti e aziende che operano in Italia in questo settore;
1.2 Completare il lavoro di ricerca delle aziende e degli Enti Sardi che possono essere interessati e coinvolti nell’utilizzo di sistemi radar;
1.3 Individuare le competenze e gli interessi delle diverse aziende partecipanti al progetto e capire come possano essere integrati, in modo da massimizzare il coinvolgimento delle aziende stesse.
1.4 Verificare l’esistenza di piattaforme simili in altre parti d’Italia o del resto del mondo e valutare il loro operato e regolamento;
Obiettivospecifico2. Progettare la piattaforma, acquisire moduli e kit dimostratori di sistemi radar per applicazioni, ad esempio, nell’ambito della sicurezza e del monitoraggio dei droni, che stanno iniziando ad apparire sul mercato, identificando i servizi da fornire e le metodologie di accesso. Acquisire gli strumenti necessari a completare la dotazione, che al momento è maggiormente orientata verso la parte di ricezione e meno su quella di trasmissione;
- Gli obiettivi operativi del secondo obiettivo specifico sono i seguenti:
2.1 Progetto esecutivo della piattaforma, con l’elenco delle attrezzature, degli strumenti, del materiale di consumo e dei software CAD, necessari a sviluppare e fornire i servizi avanzati di progettazione, realizzazione, test e qualificazione dei sistemi radar;
2.2 Acquisto della strumentazione e delle attrezzature;
2.3 Progetto di un sito web che contenga le informazioni sui servizi offerti e sulla strumentazione disponibile e un database il più completo possibile e aggiornabile delle aziende Sarde partecipanti o potenzialmente interessate ai servizi della piattaforma;
2.4 Registrazione, creazione e messa online del sito web.
Obiettivo specifico 3. Formare del personale esperto nella progettazione e realizzazione di sistemi RADAR e nella loro qualificazione, che sia di ausilio e interfaccia fra i laboratori e le aziende, con l’obiettivo di fornire supporto alle aziende nella soluzione dei loro problemi e nella gestione dei laboratori e delle strumentazioni connesse;
- Gli obiettivi operativi del terzo obiettivo specifico sono i seguenti:
3.1 Programma delle posizioni da bandire, in funzione delle esigenze della piattaforma e della tipologia ed esperienza del personale da assumere;
3.2 Emissione dei bandi di assunzione;
3.3 Training e formazione del personale.
Obiettivo specifico 4. Progettare e realizzare un prototipo di RADAR modulare e facilmente installabile e configurabile, per il monitoraggio e controllo di aree sensibili dai pericoli derivanti dall’utilizzo degli APR;
- Gli obiettivi operativi del quarto obiettivo specifico sono i seguenti:
4.1 Progettazione del radar: scelta delle frequenze e potenze, della tipologia di trasmettitore e ricevitore, e della configurazione meccanica;
4.2 Valutazione della Affidabilità in fase di progetto: orientare la scelta dei componenti; programmare e realizzare test di vita sui componenti critici; eseguire stime di affidabilità dei sottosistemi e del sistema completo; introdurre le procedure dapprima di part count analysis e quindi, a valle dei test di vita, di part stress analysis.
4.3 Realizzazione e test di uno o più prototipi del radar, prestando particolare attenzione alla scelta di tecnologie e dispositivi performanti ma economici;
Il progetto RADARDRONE è diviso nei 5 work package di seguito elencati:
WP #1 Project Management;
WP #2 Analisi e valutazione della situazione di partenza;
WP #3 Progetto e realizzazione della infrastruttura di R&S;
WP #4 Progetto, realizzazione e collaudo della piattaforma radar;
WP #5 Promozione e diffusione dei risultati;
Il Workpackage #1 si occupa della gestione e del coordinamento dell’intero progetto. Le attività di questo WP sono tese a coordinare e monitorare tutte le attività pratiche tese al raggiungimento degli obiettivi previsti da RADARDRONE ma anche tutte le attività amministrative e divulgative. Tra le attività di questo WP c’è anche l’aggiornamento periodico dei documenti descrittivi delle attività come il piano di gestione del progetto e il piano di gestione dei rischi in corrispondenza di feedback/ulteriori valutazioni che deriveranno durante lo svolgimento del progetto stesso.
Per quanto riguarda il WP1 sono stati identificati i seguenti Obiettivi:
1) Assicurare un efficace coordinamento e collaborazione tra i partner del progetto e monitorare gli avanzamenti per garantire il successo del progetto.
2) Assicurare la realizzazione degli obiettivi del progetto nei tempi e nel budget previsti
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3) Fornire una interfaccia verso l’esterno rappresentando l’intero cluster nei rapporti con Sardegna Ricerche e negli eventi di diffusione dei risultati.
4) Garantire interoperabilità delle soluzione tecnologiche e metodologiche nello sviluppo del progetto e nel raggiungimento dei risultati previsti.
5) Organizzare incontri di verifica tecnici e amministrativi secondo le necessità.
6) Coordinare la preparazione e divulgazione dei deliverable di progetto.
7) Assicurare un efficace coordinamento tra il cluster e le organizzazioni esterne.
I corrispondenti Risultati e Prodotti sono di seguito riportati:
WP1 - M.0.1 – Kick-off del progetto (Mese 1)
WP1 - R.0.1 – Piano di gestione del progetto (Mese 2)
WP1 – R.0.2 – Key Performance Indicator (Mese2)
WP1 - R.0.3 – Piano di gestione dei rischi (Mese 2)
WP1 - R.0.4 – Report finanziario e gestionale (Mese 12)
WP1 - R.0.5 – Report avanzamento attività (Mese 12)
WP1 - R.0.6 – Report finanziario e gestionale (Mese 24)
WP1 - R.0.7 – Report avanzamento attività (Mese 24)
WP1 - R.0.8 – Report finanziario e gestionale finale (Mese 30)
WP1 - R.0.9 – Report finale attività (Mese 30)
Il Workpackage #2 si occupa di mappare tutte le attività che in Sardegna sono legate all’impiego dei radar. Inoltre, l’attività di questo wp è anche quella di elencare per ciascuna delle aziende interessate al Cluster competenze, dotazioni strumentali e risorse umane nonché problematiche comuni. Ulteriore attività è anche quello di ricercare piattaforme analoghe a RADARDRONE sia in ambito nazionale che e internazionale e analizzarne le attività.
Per quanto riguarda il WP2 sono stati identificati sono stati identificati i seguenti Obiettivi:
1) Ricerca e acquisizione dei dati sulla realtà aziendale in Sardegna nel campo della radaristica;
2) Analisi delle problematiche comuni delle aziende partecipanti.
3) Stimolare e recepire la domanda di innovazione delle imprese Sarde aderenti e che manifesteranno interesse ad aderire alla piattaforma del settore Radar.
4) Valutazione delle disponibilità strumentali e di attrezzature nei laboratori degli Enti di ricerca ed in quelli aziendali per favorirne la condivisione;
5) Valutazione delle risorse umane disponibili e delle relative competenze;
6) Analisi sull’esistenza di piattaforme simili a livello nazionale e internazionale;
7) Coinvolgimento di enti pubblici e/o privati nello sviluppo tecnologico della piattaforma;
I corrispondenti Risultati e Prodotti sono di seguito riportati:
WP2 - R.0.1 Report contenente l’elenco delle aziende, le loro dotazioni strumentali e le competenze degli enti e delle aziende del cluster. (Mese 3)
WP2 - R.0.2 Report contenente i) l’analisi di mercato delle aziende della radaristica in Sardegna; ii) lo stato di sviluppo di sistemi radar in Sardegna; iii) le esperienze di piattaforme simili esistenti in altre aree geografiche. (Mese 3)
Il Workpackage #3 punta a realizzare un portale con una parte pubblica per la divulgazione delle attività del Cluster e la pubblicizzazione delle attività delle singole aziende e una parte riservata ai soli aderenti al cluster con informazioni e aggiornamenti sulle attività, strumentazione e servizi offerti.
In questa fase verranno conclusi gli acquisti della strumentazione necessaria alle attività che andrà a integrare la pre- esistente nei diversi laboratori.
Per quanto riguarda il WP3 sono stati identificati i seguenti Obiettivi:
1) Progetto del portale con accesso riservato, che costituirà l’interfaccia di ingresso per gli operatori, sarà interattivo e offrirà agli utenti una panoramica delle strumentazioni e dei servizi offerti dalla piattaforma;
2) Selezione e acquisto della strumentazione integrativa a quella presente nei laboratori INAF, DIEE e della aziende;
I corrispondenti Risultati e Prodotti sono di seguito riportati:
WP3 -R.0.1 - Progettazione della infrastruttura di R&S; (Mese 8)
WP3 -R.0.2 - Definizione dell’hardware e software da acquistare; (Mese 9)
WP3 -M.0.1 - Acquisto della strumentazione; (Mese 13)
WP3 -R.0.3 - Definizione dei servizi offerti. (Mese 15)
Il Workpackage #4 si occupa di progettare e realizzare un prototipo come risultato della attività condivisa tra le aziende del cluster. Si articolerà nelle seguenti fasi: progetto, assemblaggio, collaudo. Una valutazione affidabilistica (testing in camera climatica di elementi critici e previsione del tasso di guasto di blocchi funzionali) a livello di sottosistema verrà portata avanti. Ulteriori test verranno condotti in contesti operativi individuati congiuntamente alle aziende.
Per quanto riguarda il WP4 sono stati identificati i seguenti Obiettivi:
1) Progettare il sistema complessivo;
2) Assemblare, collaudare e verificare l’affidabilità dei sottosistemi.
3) Integrare i sottosistemi ed eseguire test in contesti operativi del prototipo.
4) Verificare il buon funzionamento della piattaforma realizzata.
I corrispondenti Risultati e Prodotti sono di seguito riportati:
WP4.R.0.1 - Disegni e progetto della piattaforma RADAR; (Mese 16)
WP4.R.0.2 - Prototipo o prototipi del RADAR; (Mese 20)
WP4.M.0.1 - Piattaforma di controllo e protezione delle aree critiche individuate; (Mese 27)
Il Workpackage #5 si occupa più specificamente della divulgazione delle attività del progetto e della attrazione di altre imprese, dell’informazione continua e del trasferimento tecnologico, della pubblicizzazione dei risultati ad una più ampia platea di potenziali utenti. In questa fase, le attività puntano anche a individuare ulteriori sviluppi del progetto in termini anche di proseguo di una attività congiunta tra tutte le aziende o anche diversi sottogruppi.
Per quanto riguarda il WP5 sono stati identificati i seguenti Obiettivi:
1) Aumentare la consapevolezza e la comprensione dei risultati del progetto di ricerca verso le imprese del cluster e verso un audience più ampia possibile.
2) Pubblicare i risultati del progetto sul portale del progetto, su opuscoli, riviste e newsletter assicurando la protezione dei diritti di proprietà intellettuale.
3)Diffondere i risultati del progetto in workshop e conferenze.
4) Promuovere l’attività di networking tra le imprese del cluster;
5) Promuovere la formazione per supportare e rafforzare l’obiettivo della diffusione dei risultati.
6) Promuovere la cross fertilisation con altre aree di specializzazione della S3.
I corrispondenti Risultati e Prodotti sono di seguito riportati:
WP5 - R.0.1 – Portale web del progetto (Mese 3)
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WP5 - M.0.1 – Workshop divulgativo intermedio (Mese 15)
WP5 – R.0.2. – Report di promozione e diffusione dei risultati (mese 12)
WP5 – R.0.3 – Report di promozione e diffusione dei risultati (mese 24)
WP5 - M.0.2 – Workshop divulgativo finale (Mese 30)
WP5 – R.0.4 – Report di promozione e diffusione dei risultati (mese 30)
La durata temporale dei diversi workpackages del progetto RADARDRONE è proposta in figura mediante l’ausilio di una rappresentazione GANTT
3. Elenco delle aziende partecipanti al cluster
Le aziende che hanno espresso interesse a partecipare al progetto sono quelle di seguito elencate:
1. Vitrociset s.p.a;(insediamento di capo san lorenzo) www.vitrociset .it 2. Abinsula; www.abinsula.com
3. Bithia Tec s.r.l;www.bithiatec.com 4. Gexcel s.r.l; https://gexcel.it/
5. Spe Electronics s.r.l; http://www.speelectronics.it/
6. Nurjana Technologies s.r.l; http://www.nurjanatech.com/
7. Sulcisdrone s.r.l;www.sulcisdrone.it/
8. Ecos Elettronica srl; www.ecoselettronica.it 9. 3D Aerospazio srl;
10. Luche srl;
11. 4C Multimedia srl;
Oltre alle aziende sopraelencate, hanno espresso interesse a partecipare al progetto anche i seguenti enti:
12. Il Distretto Aerospaziale della Sardegna; www.dassardegna.eu/
13. L’ASSOCIAZIONE LAZIO CONNECT; www.lazioconnect.it/
Attraverso le riunioni già previste al momento della stesura del progetto ma anche specifici incontri mirati alle aziende verrà richiesta una partecipazione attiva che possa anche orientare le attività secondo una direzione condivisa da tutti i partecipanti.
4. Gestione delle attività del progetto
Le attività inerenti la gestione tecnico scientifica/ amministrativa del Cluster sono descritte nel wp1.
I risultati e prodotti attesi nel wp1 sono stati riportati nel paragrafo precedente.
Per quanto riguarda il personale che prende parte al progetto RADARDRONE, vengono elencati qui di seguito i componenti dell’INAF– OAC ed il loro ruolo nel progetto:
1. Tonino Pisanu: Tecnologo Coordinatore Scientifico;
2. Franco Buffa: Esperto di software
3. Sergio Poppi: Tecnologo esperto di software;
4. Renata Schirru: CTER amministrativo;
5. Pasqualino Marongiu: CTER tecnico meccanico;
6. Tiziana Coiana: CTER amministrativo;
7. Paolo Maxia: Tecnologo assunto sui fondi del progetto;
Di seguito viene elencato il personale coinvolto nel progetto da parte del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica:
1. Giorgio Montisci; Professore Associato esperto di sistemi a microonde;
2. Giovanni Andrea Casula; Professore Associato esperto di antenne e sistemi RADAR;
3. Massimo Vanzi; Professore Ordinario esperto di affidabilità;
4. Giovanni Martines; Professore Associato esperto di misure elettroniche;
5. Alessandro Fanti; Ricercatore a Tempo Determinato esperto di antenne;
6. Giovanna Mura; Ricercatore a Tempo Determinato esperto di affidabilità;
7. Borsa di ricerca Esperto di microonde;
Oltre al personale sopraelencato ci sarà il coinvolgimento e la partecipazione del personale delle aziende coinvolte nel progetto.
Di seguito viene riportata la ripartizione delle attività tra i due enti (INAF- OAC e DIEE). La tabella è dettagliata in termini di workpackages, milestones, documentazione che deve essere prodotta, la scadenza temporale per ciascuna attività e l’ente che ha in incarico l’attività medesima.
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Lo schema che si è pensato di utilizzare per la gestione del flusso di lavoro da parte del personale coinvolto nel progetto è quello mostrato nel diagramma seguente.
Le metodologie di gestione messe in campo seguiranno le linee guide del Project Management Institute (PMI) le cui pratiche costituiscono uno standard nelle industrie, facilitando così l’interfacciamento e il coordinamento con le industrie partecipanti.
a) Gestione tecnico scientifica
L’attività di gestione tecnico scientifica è attuata dai due coordinatori scientifici (Tonino Pisanu e Giorgio Montisci) e si concretizza in un coordinamento e monitoraggio assiduo dello svolgimento delle attività in accordo con gli obiettivi del progetto, le tempistiche indicate nel GANTT e i costi previsti.
È quindi compito dei due coordinatori:
- seguire l’avanzamento dei singoli WP garantendo il rispetto delle tempistiche indicate nel GANTT - garantire la supervisione scientifica e tecnologica del progetto
- redigere i report gestionali e coordinare la stesura dei report di avanzamento delle attività - rilevare criticità/ problematiche e in corrispondenza definire eventuali azioni correttive - verificare il conseguimento dei deliverable fisici e documentali
- coordinare il Comitato Tecnico Scientifico e il Comitato Amministrativo Finanziario
- aggiornare il piano di gestione del progetto e il piano di gestione dei rischi in caso di variazioni emerse durante lo svolgimento del progetto stesso
- gestire il CMS - Content Management System
I due coordinatori scientifici propongono le attività da portare avanti al Comitato Tecnico Scientifico (CTS), costituito oltre che dai due coordinatori, anche dall’altro personale dell’INAF-OAC e del DIEE e dai rappresentanti delle aziende coinvolte.
Il CTS si riunisce ogni volta sia necessario informare l’intero Cluster circa lo stato di avanzamento delle attività e pianificare le attività che devono ancora essere portate avanti.
Sono stati previsti almeno tre incontri del CTS esteso (kick off- intermedio – finale).
Il Comitato potrebbe doversi riunione anche nei casi seguenti:
Prima di procedere all’acquisto di strumentazione e attrezzature inerenti al progetto;
Quando ci siano richieste di tecnologia e supporto da parte delle aziende del Cluster;
In caso di richiesta di partecipazione e coinvolgimento di nuovi Enti e/o aziende interessate a partecipare alle attività di ricerca e sviluppo;
Quando sia necessario prendere decisioni sulla comunicazione e divulgazione dei risultati raggiunti;
In condizioni ordinarie ci saranno anche riunioni mensili del CTS ristretto (soli membri INAF-OAC e DIEE) che a partire da Settembre 2018 avranno luogo ogni primo lunedì del mese e avrannolo scopo di fare il punto della situazione e decidere le attività che devono essere portate avanti in accordo con il GANTT prima della successiva riunione del CTS esteso.
In caso di criticità, il CTS ristretto si riunirà in seduta straordinaria con lo scopo di risolvere tempestivamente il problema emerso. Per monitorare in modo puntuale ed il più possibile oggettivo l’avanzamento delle attività del progetto si utilizzeranno i documenti del KPI (Key Performance Indicator) e del RMP (Risk Management Plan. Il documento sui KPI contiene infatti un elenco delle attività principali che compongono il progetto e che devono essere portate a termine per un suo corretto sviluppo. Il RMP invece viene utilizzato per elencare le principali criticità e monitorare e mitigare eventuali ritardi e/o problemi che dovessero sorgere durante l’evoluzione del progetto stesso.
b) Gestione amministrativa del progetto
I Coordinatori scientifici di INFA-OAC e DIEE fanno parte e coordinano le attività del Comitato Amministrativo Finanziario (CAF) al quale è invece affidata la gestione amministrativa del progetto.
Il CAF del progetto RADARDRONE è composto da:
1. Tonino Pisanu INAF – OAC 2. Giorgio Montisci DIEE –UNICA 3. Renata Schirru INAF– OAC 4. Tiziana Coiana INAF – OAC
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5. Contrattista DIEE-UNICA
Si riunisce ogni qualvolta sia necessario predisporre la raccolta della documentazione e la preparazione delle rendicontazioni periodiche previste nel progetto. Si occupa di redare i report finanziari, della gestione degli acquisti e delle pratiche per il reclutamento del personale.
Per quel che riguarda la gestione amministrativo di RADARDRONE, le attività iniziano sin da subito con la raccolta e catalogazione delle informazioni (wp2), con l’acquisizione dellastrumentazione prevista e concordata con le aziende (wp3), e con la realizzazione del sito web (wp3, wp5).
Si procederà al reclutamento del personale previsto una volta che tutti i corrispondenti adempimenti burocratici verranno espletati.
L’acquisto del materiale di consumo (non quantificabile esattamente a priori) avverrà in base alle esigenze che verranno manifestate dalle aziende e alle esigenze che emergeranno durante i test e le verifiche.
c) Gestione della divulgazione delle attività
Nel corso del progetto verranno realizzate diverse azioni di comunicazione e divulgazione al fine di informare circa le finalità e le attività del Cluster e il relativo trasferimento dei risultati.
Per quel che riguarda la divulgazione delle attività e dei risultati si farà innanzitutto riferimento al sito web dove verranno pubblicizzati per es. lo stato di avanzamento delle attività, tutti gli eventi organizzati o suggeriti perché di interesse per le aziende, eventuali seminari o momenti formativi. Questo sarà anche un mezzo diffusivo teso a stimolare l’interazione con e tra i partecipanti e attrarre nuove aziende. A questo scopo, una sezione conterrà documenti scaricabili e un’altra link a siti utili.
Verranno utilizzati anche i canali di informazione di Sardegna Ricerche e si richiederà la pubblicazione di informative sia sul sito di Sardegna Ricerche che sul Bollettino di Sardegna Ricerche affinché supportino la divulgazione delle attività del Cluster.
Verranno, come da progetto, organizzati almeno 3 incontri con le aziende per presentare il Cluster, per condividere i risultati intermedi e per divulgare i risultati finali.
Il personale dell’INAF e del DIEE ha già partecipato e continuerà a partecipare attivamente agli eventi associati alla divulgazione dei cluster sia organizzati da UNICA che da Sardegna Ricerche.
A tal proposito,Ing. Alessandro Fanti e Ing. Giovanna Mura (DIEE) hanno presentato il cluster RADARDRONE durante l’evento “UNICA E IMPRESE” giugno 2018 – sessione Aerospazio
https://www.unicaimprese.it/wp-content/uploads/2018/06/crv_Programma_008_stampa.pdf
Verrà pianificata la partecipazione a SINNOVA 2019 e ad workshop nazionali. In tali contesti, verranno utilizzati anche notice boards (pannelli informativi) e depliants informativi contenenti una sintesi del progetto.
Conclusioni
Il presente documento è uno dei deliverable previsti dal progetto RADARDRONE. Si tratta di un documento che costituisce un riferimento da tenere in considerazione ma che potrà subire variazioni e aggiustamenti continui sulla base dei risultati e dell’evoluzione del progetto.
Progetto cluster top down
“RADARDRONE”
WP1 – R.0.2 Documento di definizione delle Key
Performance Indicator (KPI).
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Sommario
1. Introduzione ... 3
2. Scopo ... 3
3. Definizione di una KPI generica ... 4
4. Struttura per lo sviluppo delle KPI ... 4
4.1 KPI di progetto ... 5
1. Introduzione
Questo documento contiene il report descrittivo delle Key Performance Indicators (KPI) in accordo con quanto stabilito nel progetto RADARDRONE. Questi indicatori delle prestazioni costituiscono una parte importante delle informazioni necessarie per determinare e spiegare come i diversi gruppi di lavoro coinvolti nel progetto progrediscono verso i diversi obiettivi. Con le KPI si ha una misura quantificabile e utilizzabile per determinare in quale misura gli obiettivi prefissati, sia operativi che strategici, vengono raggiunti.
Quando si stabiliscono le KPI, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Quantificabilità: le KPI possono essere presentate sotto forma di numeri;
Praticità: si integrano bene con i diversi processi lavorativi;
Direzionalità: contribuiscono a determinare se i gruppi di lavoro coinvolti stanno migliorando e rispettando le diverse mansioni;
Operatività: possono essere messi in relazione al contesto pratico per misurare un cambiamento effettivo.
Chiaramente una KPI deve essere basata su dati legittimi e deve essere ben definita in maniera tale che i fattori esterni al controllo dei gruppi di lavoro coinvolti, non possano interferire con la loro realizzazione.
2. Scopo
Questo documento contiene l’elenco e i valori delle KPI relative a tutto il periodo del progetto RADARDRONE la cui firma del disciplinare è avvenuta l’11 maggio 2018 e che ha una durata prevista di 30 mesi,sia per gli aspetti relativi alla programmazione del lavoro da portare avanti, che per gli aspetti operativi.
Le KPI serviranno come linee guida per il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto. Questi documenti, che includonoindicatori sia quantitativi che qualitativi, consentono una valutazione dei progressi effettuati e delle performance raggiunte con l’avanzamento del lavoro, al fine di valutare l’efficienza del gruppo di lavoro stesso.
Se durante l’avanzamento delle attività, venisse notata una grande discrepanza sulle tempistiche, potrebbe rendersi necessario apportare delle misure correttive per rispettare gli obiettivi delle KPI.
In conclusione, i dati prodotti dalle KPI faranno parte dei risultati ottenuti nel progetto e verranno inseriti nel documento descrittivo finale.
Nei report di avanzamento delle attività, la cui consegna è prevista per il mese 12 (deliverable WP1 - R.0.5 Report avanzamento attività), mese 24 ((deliverable WP1 - R.0.7 Report avanzamento attività) e al termine del progetto (deliverable WP1 - R.0.9 Report finale attività), verranno sempre rivisti e utilizzati i KPI per capire se il progetto stia proseguendo nei tempi e nei modi programmati. In caso di presenza di discrepanza o disallineamento fra obiettivi programmati e raggiunti, emergerà l’utilità dei KPI che aiuteranno a capire quali siano le contromisure da porre in atto per correggere queste discrepanze.
Nelle parti seguenti del documento procederemo a definire una KPI generica, utilizzando gli standard e la nomenclatura tipici della System Engineering, in modo che sia facile e semplice da leggere da qualsiasi revisore o persona che volesse valutare rapidamente l’evoluzione del progetto.
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3. Definizione di una KPI generica
Di seguito è riportato lo schema di una KPI generica:
Numero
KPI Descrizione
della KPI Descrizione dell’unità
metrica
Dettagli dell’unità
metrica
Obiettivo di
performance Valori, unità e date precedenti
Valori, unità e date correnti
Giustificazione
# 1
# 2
Tabella 1 - Template di una generica KPI
La prima colonna contiene una numerazione progressiva che aiuta e facilita l’individuazione rapida della KPI. La seconda colonna contiene una breve descrizione della KPI che permetta di chiarire quale sia il suo obiettivo ed utilizzo. La terza colonna viene utilizzata per descrivere la metrica che viene utilizzata per rendere la KPI misurabile e quindi quantificabile, così come stabilito in fase inziale. La quarta colonna spiega la modalità di calcolo della KPI per renderla in un formato numerico chiaro e oggettivo. La quinta colonna descrive gli obiettivi di performance che si devono raggiungere per rispettare il corretto svolgimento del progetto. La sesta colonna riporta i valori e le unità delle fasi e periodi precedenti a quella considerata, la settima colonna riporta i calori e le unità delle KPI allo stato attuale.
L’ottava ed ultima colonna riporta infine eventuali motivazioni che non hanno permesso il raggiungimento e/o la conclusione della KPI sotto osservazione.
Oltre a quanto indicato in Tabella 1, la struttura di base delle KPI include l’indicatore KPI temporale, quando applicabile. L’identificazione degli obiettivi della KPI (compresi valori e tempistiche quando applicabili) sarà esaminata nelle versioni future di questo documento.
Ogni KPI può essere valutata concentrandosi su sotto-elementi che contribuiscono a perfezionarla. Ogni elemento della KPI avrà una descrizione generale e unità e valori associati. Gli obiettivi di performance sono definiti per ciascuna KPI che rappresenta un obiettivo minimo che i gruppi coinvolti nel progetto Radar Drone intendono raggiungere in quell’area. La Tabella 1 verrà aggiornata in base alle necessità e alle informazioni provenienti dai gruppi di lavoro coinvolti. I valori di obiettivo di performance sono disponibili esclusivamente per KPI di programmazione, mentre quelli relativi a KPI di fornitura del servizio saranno forniti nel prossimo documento.
4. Struttura per lo sviluppo delle KPI
In questa sezione è riportato una primalista di indicatori adeguati utili a valutare il progetto RADARDRONE in termini di programmazione del lavoro da portare avanti. La definizione finale delle KPI sarà concordata una volta stabilito il sistema, assicurando che possano essere misurati in modo soddisfacente e che siano le metriche più rilevanti per la valutazione dello stato del progetto. Le KPI finali includeranno indicatori utili al monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto e al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Un esempio di KPI che si pensava di inserire inizialmente ma che non si rende più necessaria per il progetto RADARDRONE e quella relativa ai ritardi nell’acquisto della strumentazione e quindi nella perdita di una parte dei fondi rendicontabili. Questo tipo di indicatore è sempre molto utile nei progetti di R&S. Nel caso di RADARDRONE però, l’INAF-OAC che aveva in carico i fondi per l’acquisizione della strumentazione è stato abbastanza rapido nell’espletamento delle procedure di procurement da rendere inutile l’inserimento di questa KPI nel gruppo delle KPI A.2 sul rispetto delle scadenze.
4.1 KPI di progetto
Questo tipo di KPI rappresenta l’insieme degli aspetti di programmazione stabiliti dai gruppi di lavoro coinvolti nel progetto RADARDRONE che possono essere riassunti nei seguenti punti:
Deliverables (report e attività) approvati (A1.1)
Rispetto delle scadenze dei deliverables (A1.2)
Raggiungimento delle Milestones del progetto (A1.3)
Valutazione del livello di impegno (A1.4)
Mantenimento di un alto livello di Formazione e Training (A1.5)
Diffusione delle informazioni riguardanti i gruppi di lavoro coinvolti nel progetto (A1.6)
Mantenimento di un alto livello di interesse per le attività (A1.7)
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KPI Descrizione della KPI Descrizione dell’unità
metrica
Obiettivo di performance
Valori, unità e date precedenti
Da 05/2018 a 11/2021 Giustificazione
A
1.1 Numero di Deliverables
approvati
Questa KPI offre una panoramica sul
numero di deliverablespianificati
e successivamente approvati.
Numero [il numero dei deliverable approvati dovrà essere
confrontato con il numero
totale di deliverable pianificati.]
Tutti i deliverable
pianificati devono essere
consegnati in tempo.
Pianificati= - Sottomessi = -
Approvati= -
Pianificati = - Sottomessi = - Approvati = -
Nessun deliverable è stato pianificato nei primi mesi del progetto.
1.2
Numero di Deliverables consegnati in
tempo
Questa KPI offre una panoramica sul
numero di deliverables che sono
stati consegnati in tempo. Come riferimento viene
fornito anche il numero dei deliverable pianificati.
Numero [il numero dei deliverable consegnati in
tempodovrà essere confrontato con il numero
totale di deliverable consegnati.]
Tutti i deliverable
pianificati devono essere
consegnati in tempo.
Pianificati = - Consegnati in tempo = -
Pianificati = - Consegnati in tempo = -
Nessun deliverable è stato pianificato nei primi mesi del progetto.
KPI Descrizione della KPI
Descrizione dell’unità
metrica
Obiettivo di performance
Valori, unità e date
precedenti Da 05/2018 a 11/2021 Giustificazione
1.3
Numero di milestones raggiunte
Questa KPI offre una panoramica sul numero di milestones
del progetto raggiunte. Viene
fornito come riferimento il numero
di milestones da raggiungere.
Numero [il numero di milestones raggiunte dovrà essere
confrontato con il numero
totale delle milestones programmate nel progetto.]
Tutte le milestones pianificate sono state conseguite.
Pianificate = -
Conseguite = - Pianificate = 5 Conseguite = -
1.4
Numero di meeting e teleconferenze
durante il progetto
Questa KPI offre una panoramica sul numero complessivo
di riunioni e teleconferenze svolte
durante il progetto.
Numero [viene riassunto il
numero di teleconferenze
e meeting].
La valutazione della capacità di rispettare il programma e il livello di impegno delle
differenti attività, confrontando
il numero di incontri effettuati con
quelli programmati.
Numero di meeting e teleconferenze
= -
Meeting = - Teleconferenze = -
Totale -
8/10
KPI Descrizione della KPI
Descrizione dell’unità
metrica
Obiettivo di performance
Valori, unità e date
precedenti Da 05/2018 a 11/2021 Giustificazione
1.5
Numero di partecipanti a corsi, seminari anche sul web, orientate alla
formazione tecnica professionale
Questo KPI offre una panoramica sul
numero di partecipanti a corsi,
seminari anche sul web e altri eventi offerti dal progetto RADARDRONE. Viene
fornito come riferimento il numero
complessivo di partecipanti.
Numero [numero totale dei partecipanti ai
corsi.]
Numero [numero totale di corsi
tenuti nel periodo di riferimento.]
Il livello di partecipazione
ai corsi viene monitorato al fine di fornire un valore di riferimento nel progetto.
Numero di partecipanti =
- Numero di
eventi = -
Numero di partecipanti = -
Numero di eventi = -
KPI Descrizione della KPI
Descrizione dell’unità
metrica
Obiettivo di performance
Valori, unità e date
precedenti Da 05/2018 a 11/2021 Giustificazione
1.6
Numero di presentazioni
relative al progetto in eventi come
conferenze, workshop, ecc.
Questa KPI fornisce una valutazione del
numero di presentazioni effettuate dai gruppi di lavoro partecipanti
al progetto in conferenze e workshop.Il contenuto delle presentazioni viene concordato dai vari
partecipanti al progetto.
Numero [il numero totale
di presentazioni programmate ed effettuate
durante conferenze e
workshop]
Tutte le presentazioni
sono state effettuate.
Numero di presentazioni
= -
Numero di presentazioni = -
10/10
KPI Descrizione della KPI
Descrizione dell’unità
metrica
Obiettivo di performance
Valori, unità e date
precedenti Da 05/2018 a 11/2021 Giustificazione
1.7
Numero di visitatori del
sito web
Questa KPI fornisce una panoramica sul numero di visitatori
al sito web del progetto.
Numero [viene memorizzato il numero totale di visitatori (numero di indirizzi iP).]
Mantenere informazioni
sul livello di interesse del
progetto RADARDRONE.
Visitatori = - Visitatori = - -
Sardegna FESR 2014/2020 - ASSE PRIORITARIO I
“RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE”
Azione 1.1.4 Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi
PROGETTI CLUSTER TOP DOWN Risk Register
(Progetto RADARDRONE)
Aggiornato al 12/06/2019
2/12
Abbreviazioni Abbreviazione Descrizione
INAF Istituto Nazionale di Astrofisica OAC Osservatorio Astronomico di Cagliari UNICA Università degli studi di Cagliari
DIEE Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
RR Risk Register
RM Risk Management
APR Aeromobili a Pilotaggio Remoto.
WP Work Package
Introduzione
Il Registro dei rischi (Risk Register) descrive le procedure di Gestione dei Rischi (Risk Management) nell’ambito del progetto “RADARDRONE”, presentato dall’INAF-OAC (Osservatorio Astronomico di Cagliari) e dal DIEE (Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli studi di Cagliari).
Il documento ha come obiettivo l’identificazione e la descrizione dei rischi che potrebbero verificarsi durante lo svolgimento del progetto (nonché il loro impatto su quest’ultimo), la loro probabilità di accadimento, le cause correlate al loro verificarsi e le eventuali azioni da intraprendere per minimizzare il loro impatto negativo sulla corretta evoluzione del progetto stesso.
Ovviamente i rischi sono direttamente correlati con gli obiettivi del progetto, per tale motivo di seguito viene riportato un loro sommario, indicando sia gli obiettivi specifici, sia gli obiettivi operativi.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
1. Fare il punto sullo stato dell’arte dei sistemi RADAR per il monitoraggio e controllo (con particolare riguardo alle applicazioni dedicate agli APR) presenti sul mercato, sui trend e le tendenze della ricerca dei diversi settori (auto motive, georadar, RADAR meteo, etc.) e sulle competenze ed esigenze presenti in Sardegna;
2. Progettare una piattaforma RADAR modulare atta al monitoraggio degli APR, acquisendo preliminarmente moduli e kit dimostratori di sistemi RADAR con lo scopo di identificare i servizi da fornire e le metodologie di accesso. Acquistare gli strumenti necessari al fine di avere a disposizione una strumentazione completa che consenta di operare con la piattaforma RADAR sia in modalità di trasmissione e sia in modalità di ricezione;
3. Formare del personale esperto nella progettazione e realizzazione di sistemi RADAR e nella loro qualificazione, che sia di ausilio e interfaccia fra i laboratori e le aziende, con l’obiettivo di fornire supporto a queste ultime nella soluzione dei loro problemi e nella gestione dei laboratori e delle strumentazioni connesse;
4/12
4. Realizzare un prototipo di RADAR modulare e facilmente installabile e configurabile, per il monitoraggio e controllo di aree sensibili dai pericoli derivanti dall’utilizzo improprio degli APR.
Gli obiettivi operativi del progetto, derivanti da quelli specifici sopra indicati, sono di seguito elencati in relazione ai vari punti elencati precedentemente.
Gli obiettivi operativi legati al primo obiettivo specifico sono i seguenti:
1.1. Fare una analisi dello stato dell’arte dei sistemi radar per il controllo e monitoraggio di aree critiche e sensibili e degli Enti e aziende che operano in Italia in questo settore;
1.2. Completare il lavoro di ricerca delle aziende e degli Enti Sardi che possono essere interessati e coinvolti nell’utilizzo di sistemi radar;
1.3. Individuare le competenze e gli interessi delle diverse aziende partecipanti al progetto e capire come possano essere integrati, in modo da massimizzare il coinvolgimento delle aziende stesse;
1.4. Verificare l’esistenza di piattaforme simili in altre parti d’Italia o del resto del mondo e valutare il loro operato e regolamento;
Gli obiettivi operativi del secondo obiettivo specifico sono i seguenti:
2.1. Progetto esecutivo della piattaforma, con l’elenco delle attrezzature, degli strumenti, del materiale di consumo e dei software CAD, necessari a sviluppare e fornire i servizi avanzati di progettazione, realizzazione, test e qualificazione dei sistemi radar;
2.2. Acquisto della strumentazione e delle attrezzature;
2.3. Progetto di un sito web che contenga le informazioni sui servizi offerti e sulla strumentazione disponibile e un database il più completo possibile e aggiornabile delle aziende Sarde partecipanti o potenzialmente interessate ai servizi della piattaforma;
2.4. Registrazione, creazione e messa online del sito web.
Gli obiettivi operativi del terzo obiettivo specifico sono i seguenti:
3.1. Programma delle posizioni da bandire, in funzione delle esigenze della piattaforma e della tipologia ed esperienza del personale da assumere;
3.2. Emissione dei bandi di assunzione;
3.3. Training e formazione del personale;
Gli obiettivi operativi del quarto obiettivo specifico sono i seguenti:
4.1. Programma delle posizioni da bandire, in funzione delle esigenze della piattaforma e della tipologia ed esperienza del personale da assumere;
4.2. Valutazione dell’affidabilità in fase di progetto: orientare la scelta dei componenti;
programmare e realizzare test di vita sui componenti critici; eseguire stime di affidabilità dei sottosistemi e del sistema completo; introdurre le procedure dapprima di part count analysis e quindi, a valle dei test di vita, di part stress analysis.
4.3. Realizzazione e test di uno o più prototipi del radar, prestando particolare attenzione alla scelta di tecnologie e dispositivi performanti ma economici;
La lista dei rischi individuati e descritti nei paragrafi successivi risulta conseguentemente correlata agli obiettivi operativi sopra elencati in precedenza anche se, ovviamente, non tutti gli obiettivi operativi devono necessariamente essere legati ad un rischio.
Obiettivo del documento
L’obiettivo di questo documento è quello di riportare l’evoluzione dei rischi identificati e di quelli che potranno emergere durante lo svolgimento del progetto RADARDRONE all’interno dei vari WP nei quali è suddiviso il progetto stesso, nonché delle azioni da intraprendere onde limitare i danni causati dal presentarsi di questi rischi. Tenendo presenti i WP legati al progetto, Il processo di RM consiste preliminarmente nell’identificazione e valutazione di tutte quelle situazioni (o circostanze indesiderate) che presentino sia una evidente probabilità di accadimento, sia una conseguenza negativa in termini di costi, tempistica o in termini di raggiungimento dei risultati tecnologici previsti.
Ovviamente, trattandosi di un progetto di ricerca piuttosto ambizioso, i rischi ad esso correlati potranno essere di diversa natura.
È importante sottolineare che l’elenco dei rischi esposto nelle tabella riportata in coda a questo documento non deve essere considerato esaustivo: esso infatti potrà essere aggiornato ed integrato da tutti i ricercatori, tecnici e amministrativi che partecipano e concorrono alla buona realizzazione del progetto.
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Analogamente, le azioni di mitigazione individuate, saranno monitorate ed implementate dalle persone identificate come responsabili nella gestione delle azioni e dello stato del rischio.
Descrizione del Risk Management
La politica di gestione dei rischi consente di stabilire uno schema di classificazione dei rischi sulla base di un indice apposito (indice di rischio) e di individuare una strategia volta ad affrontare e mitigare il rischio stesso. L'indice appena descritto viene valutato mediante una matrice (si veda la Tabella 1) nella quale sono riportati i diversi livelli di probabilità di occorrenza degli eventi (rischi) ed il loro impatto sul corretto svolgimento del progetto (gravità delle conseguenze):
Valutazione della probabilità di occorrenza e della gravità delle conseguenze di ogni rischio
Basso Stimato come basso Estremo Stimato come estremo (solo per la gravità)
Medio Stimato come medio NA Non disponibile
Alto Stimato come alto
Tabella 1: Valutazione della probabilità di accadimento e gravità delle conseguenze.
I punteggi relativi alla probabilità e gravità delle conseguenze vengono definiti come segue.
Per quanto riguarda la probabilità di accadimento vengono identificati i seguenti tre livelli:
Basso (l’evento è poco probabile che accada);
Medio (l’evento è possibile che accada);
Alto (se un evento è molto probabile che accada).
Tali livelli di valutazione vengono assegnati dalle persone che hanno in carico l’attività nella quale si è manifestato il rischio, assumendo naturalmente che queste ultime posseggano le competenze e le conoscenze per poterlo fare.
Per quanto riguarda la gravità delle conseguenze, sono stati identificati i seguenti quattro livelli:
Basso (il rischio ha un impatto minimo sui costi, sul cronoprogramma e sui risultati tecnici del progetto);
Medio (il rischio ha un impatto significativo sui costi, sul cronoprogramma e sui risultati tecnici del progetto);
Alto (il rischio ha un grande impatto sui costi, sul cronoprogramma e sui risultati tecnici del progetto)
Estremo (il rischio ha un impatto critico sui costi, sul cronoprogramma e sui risultati tecnici del progetto)
La matrice relativa agli indici dei rischi, che tiene conto delle diverse combinazioni dei livelli che abbiamo appena introdotto, è illustrata nella seguente Tabella 2:
Indice del rischio: Effetto combinato di Probabilità/Gravità Gravità
Probabilità
Basso Medio Alto Estremo
Basso D D C A
Medio D C B A
Alto C B A A
Tabella 2: Matrice degli indici del rischio.
Per ognuno dei 4 livelli dell’indice di rischio (A, B, C, D) derivanti dall’effetto combinato della probabilità che un rischio si manifesti e della sua gravità, illustrato nella precedente tabella 2, viene definita nella successiva Tabella 3 una strategia comune sulle azioni da compiere per affrontare e mitigare il rischio.
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Azioni raccomandate a seconda del livello del rischio
Grado Mitigazione del rischio/Azione
A
“Identificare azioni di mitigazione” per il rischio1non appena il progetto parte, come azione prioritaria.
“Accettare o tollerare” il rischio2.
“Trasferire” il rischio3.
B
“Identificare azioni di mitigazione” per il rischio durante l’esecuzione del progetto.
“Accettare o tollerare” il rischio.
“Trasferire” il rischio.
C
“Identificare azioni di mitigazione” del rischio se i fondi lo permettono, in accordo con il budget assegnato.
“Accettare o tollerare” il rischio.
“Trasferire” il rischio.
D “Accettare o tollerare” il rischio: non è necessario prendere azioni a meno che il grado del rischio non aumenti nel tempo.
Tabella 3: Azioni raccomandate a seconda del livello del rischio
Una volta individuata l’esistenza di azioni concrete volte alla mitigazione del rischio, esse devono essere aggiunte ad ogni scenario di rischio precedentemente identificato, in accordo con le linee guida descritte nella Tabella 3.
Riconosciuto e definito il rischio, questo deve essere attentamente affrontato e soggetto ad azioni di valutazione periodica (da valutare caso per caso) e di monitoraggio: il registro dei rischi, in definitiva, include informazioni riguardanti la natura e l’evoluzione di ciascuno degli indici di rischio (Tabella 4).
1 “Identificare azioni di mitigazione”: per ridurre la probabilità e/o la gravità, per essere identificato e implementato
2 “Accettare o Tollerare” il rischio: quando non possono essere identificate azioni di mitigazione o le mitigazioni associate non sono accettabili (ad esempio per i costi che elevati), significa che il rischio viene affrontato, nel caso in cui si presenti, in due modalità differenti: in modo passivo mediante documentazione, oppure in modo attivo adottando un piano contingente per ridurre gli effetti che il rischio causerebbe nel caso si presentasse.
3“Trasferire“ il rischio: il rischio viene identificato ma viene trasferito a Terze Parti, responsabili della sua gestione.
Variazioni di livello dall’ultima valutazione (stato del Rischio) NUOVO Rischio nuovo
— Nessuna variazione del grado Chiuso Il rischio non apparirà più
↓ Livello decrescente
↑ Livello crescente
Tabella 4: Evoluzione dei rischi
Nelle pagine seguenti sono stati identificati i principali rischi che potrebbero sorgere durante lo svolgimento del progetto RADARDRONE. L’elenco riportato è naturalmente provvisorio e potrà essere continuamente aggiornato e rivisto sia per verificare lo stato dei rischi identificati, sia nel caso in cui, durante l’evolversi del progetto, dovessero presentarsi rischi nuovi.
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Lista dei Rischi (Risk Register)
Nella tabella seguente vengono elencati i rischi individuati che potrebbero provocare un impatto negativo e significativo sul progetto. I rischi sono stati identificati sulla base degli obiettivi operativi all’interno dei vari WP e risultano quindi strettamente correlati con essi.
WP N° Descrizione
Rischio Probabilità Gravità Indice
Rischio Stato Conseguenze sul
progetto Azioni di mitigazione Responsabilità
1 R.1
Coordinamento- collaborazione tra i partners scarsa o inefficace
Bassa Alto C Nuovo
Rallentamento nell’avanzamento del progetto e dei risultati ottenibili
Sollecitare- favorire la collaborazione tra i partners
Responsabile scientifico
2 R.2
Dati incompleti alla scadenza prevista, causate dal ritardo delle risposte dei vari partner del progetto
Media Media C Chiuso Mancato rispetto della scadenza prevista
Sollecitare
completamento dei dati,
nuova scadenza Management
2 R.3
Dati incompleti alla scadenza prevista, causate dal ritardo delle risposte degli interlocutori esterni ed interni
Media Media C Chiuso Mancato rispetto della scadenza prevista
Sollecitare
completamento dei dati,
nuova scadenza Management
3 R.4 Ritardo
nell’acquisto della strumentazione
Basso Basso D Chiuso Rallentamento dell’attività di progettazione
Sollecitare acquisto
strumenti Management
3 R.5
Difficoltà nel coinvolgimento delle imprese nelle attività del progetto
Media Media D Nuovo
Influenza negativa sulla buona riuscita del progetto
Garantire un costante confronto ed incontri tra tutti gli interlocutori facenti parte del progetto
Responsabile scientifico
4 R.6 Ritardo nella progettazione della piattaforma
Basso Basso D Nuovo Piattaforma non pronta alla scadenza del progetto
Monitorare
adeguatamente tutta la fase progettuale
Responsabile scientifico
12/12
5 R.7
Mancato
raggiungimento di alcuni degli obiettivi del progetto
Media Media C Nuovo
Piattaforma e risultati
incompleti alla scadenza del progetto
Monitorare costantemente i progressi e le difficoltà che possono
manifestarsi nel corso dello svolgimento del progetto
Tutti gli attori
Sardegna FESR 2014/2020 - ASSE PRIORITARIO I
“RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE”
Azione 1.1.4 Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi
PROGETTI CLUSTER TOP DOWN Risk Register
(Progetto RADARDRONE)
Aggiornato al 30/01/2021
2/12
Abbreviazioni Abbreviazione Descrizione
INAF Istituto Nazionale di Astrofisica OAC Osservatorio Astronomico di Cagliari UNICA Università degli studi di Cagliari
DIEE Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica
RR Risk Register
RM Risk Management
APR Aeromobili a Pilotaggio Remoto.
WP Work Package
Introduzione
Il Registro dei rischi (Risk Register) descrive le procedure di Gestione dei Rischi (Risk Management) nell’ambito del progetto “RADARDRONE”, presentato dall’INAF-OAC (Osservatorio Astronomico di Cagliari) e dal DIEE (Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli studi di Cagliari).
Il documento ha come obiettivo l’identificazione e la descrizione dei rischi che potrebbero verificarsi durante lo svolgimento del progetto (nonché il loro impatto su quest’ultimo), la loro probabilità di accadimento, le cause correlate al loro verificarsi e le eventuali azioni da intraprendere per minimizzare il loro impatto negativo sulla corretta evoluzione del progetto stesso.
Ovviamente i rischi sono direttamente correlati con gli obiettivi del progetto, per tale motivo di seguito viene riportato un loro sommario, indicando sia gli obiettivi specifici, sia gli obiettivi operativi.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
1. Fare il punto sullo stato dell’arte dei sistemi RADAR per il monitoraggio e controllo (con particolare riguardo alle applicazioni dedicate agli APR) presenti sul mercato, sui trend e le tendenze della ricerca dei diversi settori (auto motive, georadar, RADAR meteo, etc.) e sulle competenze ed esigenze presenti in Sardegna;
2. Progettare una piattaforma RADAR modulare atta al monitoraggio degli APR, acquisendo preliminarmente moduli e kit dimostratori di sistemi RADAR con lo scopo di identificare i servizi da fornire e le metodologie di accesso. Acquistare gli strumenti necessari al fine di avere a disposizione una strumentazione completa che consenta di operare con la piattaforma RADAR sia in modalità di trasmissione e sia in modalità di ricezione;
3. Formare del personale esperto nella progettazione e realizzazione di sistemi RADAR e nella loro qualificazione, che sia di ausilio e interfaccia fra i laboratori e le aziende, con l’obiettivo di fornire supporto a queste ultime nella soluzione dei loro problemi e nella gestione dei laboratori e delle strumentazioni connesse;