• Non ci sono risultati.

Gli strumen, di pianificazione e programmazione introdo5 dal D.Lgs. 150/2009 Il Piano e la relazione sulla performance

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Gli strumen, di pianificazione e programmazione introdo5 dal D.Lgs. 150/2009 Il Piano e la relazione sulla performance"

Copied!
30
0
0

Testo completo

(1)

Gli strumen, di pianificazione e

programmazione introdo5 dal D.Lgs. 150/2009 Il Piano e la relazione sulla performance

1

Prof.ssa Maria Teresa NARDO

Lezione n. 7, 8, 9 del 20 marzo 2019 e del 26 e 27 marzo 2019

(2)

Cosa vuol dire Pianificare/

programmare?

•  Programmare significa definire cosa si vuole realizzare (obie%vi), come ci si propone di farlo (mezzi), con quali soluzioni finanziarie, organizza,ve e ges,onali e quando (tempi).

Piano della performance

(3)

Prevedere il futuro?

Programmare?

•  È arduo e ciò tende a generare un costante

rischio di disallineamento fra aUesa di azione ed

effe5va capacità di risposta delle

Amministrazioni

•  … ma è proprio nei momen, di maggiore

turbolenza e incertezza che è indispensabile guidare

l’azione

dell’Amministrazione per evitare il rischio di

procedere in modo improvvisato e

scoordinato.

Impossibile

nella PA!!!

(4)

Ciclo delle performance

4

Processo integrato e circolare

Pianificare, programmare,

misurare, valutare Per gestire qualsiasi fenomeno è

necessario misurarlo, perché l’elemento che non si misura non

si gestisce e non si migliora

(5)

Cosa si può fare

Analisi ambientale Analisi organizzativa

Cosa si potrebbe fare

Documenti della pianificazione e programmazione

Valori, attese (carta dei valori)

Patrimonio di esperienze e conoscenze

Cosa si dovrebbe fare

Le fasi del ciclo

Processo

(6)

Analisi dei vincoli esterni

•  Contesto economico, sociale, politico e giuridico

Analisi dei vincoli interni

•  Personale

•  Risorse

•  Mezzi finanziari

•  Organizzazione aziendale

Pianificazione strategica

Programmazione operativa

Azione (svolgimento della gestione)

Controllo Analisi degli scostamenti

Il sis te m a d i p ia nif ica zion e, pr og ra m m az ion e e c on trol lo

Analisi SWOT Processo

(7)

Decreto legisla,vo 150/2009

ART. 10

-  PIANO DELLE PERFORMANCE

-  RRELAZIONE DELLA PERFORMANCE E BILANCIO DI GENERE

Prof.ssa Maria Teresa Nardo 7

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE

PERFORMANCE

Titolo II del D.lgs. n. 150/2009 “Misurazione, valutazione e trasparenza della performance”

Sistema di Misurazione e Valutazione delle Performance,

(8)

Il decreto legisla,vo n. 74/2018

Gli obie5vi si ar,colano in:

a) obie%vi generali, che iden,ficano le priorità strategiche delle pubbliche amministrazioni in relazione alle a5vità e ai servizi eroga,, anche tenendo conto del comparto di contraUazione di appartenenza, coerentemente con le poli,che nazionali e gli eventuali indirizzi adoUa, dal Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell’ar,colo 8 del decreto legisla,vo 30 luglio 1999, n. 286, e in relazione anche al livello e alla qualità dei servizi da garan,re ai ciUadini;

b) obie%vi specifici di ogni pubblica amministrazione, individua,, in coerenza con la dire5va annuale adoUata ai sensi dell’ar,colo 8 del decreto legisla,vo 30 luglio 1999, n. 286, nel Piano della performance di cui all'ar,colo 10.”;

Prof.ssa Maria Teresa Nardo 8

Piano della performance

(9)

1. Gli obie5vi di cui al comma 01, leUera a), sono determina, con apposite linee guida adoUate su base triennale con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Per gli en, territoriali, il decreto di cui al primo periodo è adoUato previa intesa in sede di conferenza unificata di cui all’ar,colo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. Gli obie5vi di cui al comma 01, leUera b), sono programma,, in coerenza con gli obie5vi generali,

su base triennale e definiD, prima dell'inizio del rispe%vo esercizio, dagli organi di indirizzo poliDco-amministraDvo, senDD i verDci dell'amministrazione che a loro volta consultano i dirigenD o i responsabili delle unità organizzaDve

.

Gli obie5vi sono definiD in coerenza con gli obie%vi di bilancio indica, nei documen, programma,ci di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, e di cui alla norma,va economica e finanziaria applicabile alle regioni e agli en, locali e il loro conseguimento cos,tuisce condizione per l'erogazione degli incen,vi previs, dalla contraUazione integra,va. Nelle more dell’adozione delle linee guida di determinazione degli obie5vi generali, ogni pubblica amministrazione programma e definisce i propri obie5vi, secondo i tempi stabili, per l'adozione del Piano di cui all'ar,colo 10, salvo procedere successivamente al loro aggiornamento”.

Prof.ssa Maria Teresa Nardo 9

Il decreto legisla,vo n. 74/2018

Piano della performance Triennale

(10)

Un esempio di diagramma degli obie5vi

10

Attività 1

Attività 2

Attività 3

Attività …

Attività n

Obiettivo operativo 1.1

Obiettivo specifico 1

Obiettivo strategico Obiettivo operativo 1.2

Obiettivo operativo 2.1

Obiettivo operativo 2.2

Obiettivo operativo n

Obiettivo specifico 2

Obiettivo specifico n

(11)

Definizione degli obie5vi

Ogni obie5vo deve essere:

Chiaro

rivedibile orientato

all’utenza Coerente

con gli

indirizzi strategici

misurabile

raggiungibile

condiviso

armonico con le

risorse disponibili

(12)

Chiara defiinizione della struttura organizzativa

Pianificazione/

Programmazione

Assunzione di Responsabilità

Disponibilità delle informazioni Affidabilità dei Sistemi informativi

Coordinamento

Comunicazione

Cultura manageriale

12

Elemen& necessari

(13)

Qualche riferimento giuridico

Allegato 4/1 (principio applicato della programmazione) D.Lgs n.

118/2011- paragrafo 1- Definizione

13

processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le poli6che e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le a8vità e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento”

Tale processo “richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite da ogni ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni

poli6che e ges6onali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell’ente

PROGRAMMAZIONE: ALCUNE DEFINIZIONI

(14)

Il legislatore pone l’accento sull’importanza della formalizzazione del processo di programmazione aUraverso documenD che “devono essere predispos, in modo tale da consen,re ai portatori di interesse di:

a)  conoscere, rela,vamente a missioni e programmi di bilancio, i risulta, che l’ente si propone di conseguire nonché i rela,vi stanziamen, di bilancio

b)  valutare il grado di effe5vo conseguimento dei risulta, al momento della rendicontazione”.

L’aUendibilità, la congruità e la coerenza, interna ed esterna, di tali documen,, quale “prova dell’affidabilità e credibilità dell’ente” .

(1) 14

Allegato 4/1 del D.lgs. n. 118/2011, paragrafo 1- Definizione.

Qualche riferimento giuridico

Allegato 4/1 (principio applicato della programmazione) D.Lgs

n. 118/2011- paragrafo 1- Definizione

(15)

CaraKeri qualificanD la programmazione:

a)  la valenza pluriennale del processo, che deve essere almeno triennale;

b) la leKura non solo contabile dei documenD nei quali le decisioni poli,che e ges,onali trovano concreta aUuazione, ma anche poli,co-amministra,va e informa,va “occorre dare rilievo alla chiarezza e alla precisione delle finalità e degli obie5vi di ges,one, alle risorse necessarie per il loro conseguimento e alla loro sostenibilità economico-finanziaria, sociale e ambientale”

.

c) la coerenza e interdipendenza dei vari strumenD della programmazione che implica una “considerazione complessiva e integrata del ciclo di

programmazione, sia economico sia finanziario, e un raccordo stabile e

duraturo tra i diversi aspe5 quan,ta,vi e descri5vi delle poli,che e dei rela,vi obie5vi inclusi nei documen, di programmazione”

15

Qualche riferimento giuridico

Allegato 4/1 (principio applicato della programmazione) D.Lgs n. 118/2011- paragrafo 3

Par. 3.2 - Le?ura non solo contabile dei documen6

Par. 3.3 - Coordinamento e coerenza dei documen6 di bilancio

(16)

RispeKo dei Tempi

Il D.lgs. n. 74/2017, specificatamente per gli en, locali, all’art. 5, comma 1ter, prevede che, nel caso di differimento del termine di adozione del bilancio di previsione, gli enD

territoriali devono essere comunque definiD obie%vi specifici per consenDre la conDnuità dell’azione amministraDva…gli obie5vi siano programma, “su base triennale e defini,, prima dell’inizio del rispe5vo esercizio, dagli organi di indirizzo poli,co amministra,vo, sen,, i ver,ci dell’amministrazione che a loro volta consultano i dirigen, o i responsabili delle unità organizza,ve”.

L’Art. 10 del D.lgs. n. 150/2009, come modificato dal D.lgs. n. 74/2017, prevede che per il Piano delle Performance al comma 1-ter sia “adoUato non oltre il termine di cui al c. 1, leUera a), in coerenza con le note integra,ve al bilancio di previsione di cui all’ar,colo 21 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, o con il piano degli indicatori e dei risulta, aUesi di bilancio, di cui all’ar,colo 19 del decreto legisla,vo 31 maggio 2011, n. 91” .

L’art. 4, del D.lgs. n. 150/2009, come modificato dal D.lgs. n. 74/2017nell’ambito delle fasi di ges,one del ciclo della performance, stabilisce che la “Definizione e assegnazione degli obie5vi che si intendono raggiungere, dei valori aUesi di risultato e dei rispe5vi indicatori tenendo conto anche dei risultaD conseguiD nell’anno precedente, come documenta, e valida, nella relazione annuale sulla performance”.

16

CaraKeri qualificanD la programmazione:

(17)

17

Fonte: DUP 2016/2018 Comune di Genova – Stato aUuazione dei programmi – Sez. opera,va, p. 126.

D.lgs. n. 118/2011 gli en, locali “ispirano la propria ges,one al principio della

programmazione”

EnD locali

A tal fine presentano il Documento Unico di Programmazione (DUP) ogni anno e il

bilancio di previsione, riferi, a un orizzonte temporale almeno triennale. “Le previsioni del bilancio sono elaborate sulla base delle linee strategiche contenute nel DUP,

osservando i principi contabili generali e applica, allega, al decreto legisla,vo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni”

Il DUP cos,tuisce, nel rispeUo del principio del coordinamento e coerenza dei documen, di bilancio, il presupposto necessario di tu5 gli altri documen, di programmazione

Art. 151 D.lgs. n. 267/2000 come modificato dal c. 5, art. 74 (Adeguamento dell’ordinamento contabile degli en6 locali) D.lgs. n. 118/2011

Art. 74, c. 5, D.lgs. n. 118/2011.

Allegato 4/1, punto 8, D.lgs. n. 118/2011

(18)

Coerentemente con il bilancio di previsione e con il DUP è deliberato il Piano Esecu,vo di Ges,one (PEG) che individua gli obie5vi affida,, ai responsabili dei servizi unitamente alle dotazioni necessarie.

18

Al PEG è unificato organicamente il piano della performance di cui all’art. 10 del D.lgs. n. 150/2009.

Come previsto dal principio contabile applicato della programmazione (allegato 4/1), il PEG cos,tuisce “un elemento portante dei sistemi di valutazione”.

D.lgs. n. 118/2011, art. 74, c. 18 che modifica l’art. 169 (Piano esecu,vo di ges,one) del D.lgs. n. 267/2000

Art. 169 D.lgs. n. 267/2000, c. 3bis, come modificato dal D.lgs. n. 118/2011

Allegato 4/1, punto 10.1, D.lgs. n. 118/2011.

EnD locali

(19)

(1) 19

Fonte: Scheda PEG Comune di Genova 2018-2020 al 31/05/2018, pag. 70.

L’art. 74 del D.lgs.

118/2011, al comma 23,

modificando l’art.

175 del D.lgs. n.

267/2000, introduce il

comma 5-quater e 5-quinquies prevedendo le variazioni al PEG proprio “al fine di favorire il

conseguimento degli obie5vi assegna, ai dirigen,”

(20)

Dal DUP al bilancio al PEG

Missione Obie5vi strategici

Obie5vi opera,vi e risorse umane, finanziarie e strumentali

PROGRAMMA 1 PROGRAMMA 2 PROGRAMMA 3

Obie5vi opera,vi e risorse umane, finanziarie e strumentali Obie5vi opera,vi e

risorse umane, finanziarie e strumentali

SeS

SeO

Obie5vi esecu,vi e indicatori, risorse umane, finanziarie e strumentali

Obie5vi esecu,vi e indicatori, risorse umane, finanziarie e strumentali

Obie5vi esecu,vi e indicatori, risorse umane, finanziarie e strumentali

CdR 1 CdR 2 CdR 3

PEG

(21)

Allegato 4/1 del D.lgs. n. 118/211, punto 11 – Piano degli indicatori di bilancio

21

“è facoltà di ogni ente introdurre nel proprio piano ulteriori

indicatori rispeUo a quelli comuni previs, dai decre, ministeriali”

Sugli indicatori dispone anche l’ar,colo 18bis del D.Lgs. 118/2011 (modificato dal D.Lgs 74/2017), ove prevede che gli en, adoUano un sistema di indicatori

denominato “Piano degli indicatori e dei risulta6 a?esi di bilancio” misurabili e riferi, ai programmi e agli altri aggrega, del bilancio, costruiD secondo criteri e metodologie comuni. Gli en, locali devono allegare il “Piano degli indicatori” al bilancio di previsione e al consun,vo.

(22)

Gli indicatori

•  Per sorvegliare l’aUuazione di un

programma e poterne giudicare l’efficacia rispeUo agli obie5vi fissa, bisogna

u,lizzare un insieme di indicatori, da stabilire in an,cipo o all’inizio

dell’esecuzione del programma, in modo da poter raccogliere i da, per,nen,

Sintesi della realtà osservata che permettono di comprendere cosa accade e come stiamo lavorando

(23)

Gli indicatori…

•  Devono possedere due requisi, :

–  Significa,vità, intesa come idoneità dell’indicatore a fornire informazioni rilevan,, chiare e u,li sugli effe5 dell’aUuazione di un obie5vo

–  Misurabilità, riferita alla possibilità di quan,ficare l’indicatore.

23

Veridicità dei dati

(24)

Osservazione…

•  La scarsa propensione all’uso di indicatori di impaUo si ricollega:

–  Alla difficoltà ad isolare il contributo dell’azione pubblica dai molteplici faUori esogeni che intervengono

nell’economia, nella società, sul territorio

–  Alla difficoltà di specificare una finalità “di impaUo” se l’orizzonte temporale è solo annuale

Ma aiutano la programmazione precisando la finalità ul,ma della spesa e spingono gli aUuatori a iden,ficare i nessi causali tra le azioni e gli effe5

24

(25)

25

La scelta degli indicatori è spesso influenzata dalla

disponibilità di fonti

informative dei dati di base

In alcuni casi se mancano le fonti per l’adozione di un indicatore è necessario svolgere un lavoro ad hoc per la sua realizzazione e individuare un responsabile del dato

Un esempio

L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lecco

(26)

La relazione

La relazione sulla performance è un documento che,

secondo quanto disposto dall’art. 10, comma 1, leUera b) del D.lgs. n. 150/2009, deve essere adoUato entro il 30 giugno di ogni anno e che evidenzia, a consun,vo, con riferimento all'anno precedente, i risulta, organizza,vi e individuali raggiun, rispeUo ai singoli obie5vi

programma, ed alle risorse, con rilevazione degli

eventuali scostamen,, e il bilancio di genere realizzato.

Ai sensi dell’art. 14, comma 4, leUera c) dello stesso decreto, l’OIV, dunque, ogni anno, valida la relazione sulla performance assicurandone altresì la visibilità aUraverso la pubblicazione sul sito is,tuzionale

dell'amministrazione.

Prof.ssa Maria Teresa Nardo 26

(27)

Art. 10 del D.Lgs. 150/2009 modificato

“1-bis. Per gli en, locali, ferme restando le

previsioni di cui all’ar,colo 169, comma 3 bis del decreto legisla,vo 18 agosto 2000, n. 267, la

Relazione sulla performance di cui al comma 1, leUera b), può essere unificata al rendiconto

della ges,one di cui all’ar,colo 227 del citato decreto legisla,vo.

Prof.ssa Maria Teresa Nardo 27

(28)

La relazione alcuni aspe5

28

L’art. 5 del D.lgs. n. 150/2009 come modificato dal 74/2017: “Gli obie5vi sono

defini, in coerenza con gli obie5vi di bilancio indica, nei documen, programma,ci di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, e di cui alla norma,va economica e

finanziaria applicabile alle regioni e agli en, locali e il loro conseguimento cosDtuisce condizione per l’erogazione degli incenDvi previsD dalla contraKazione integraDva”

L’art. 6 prevede al comma 1 che gli OIV “anche avvalendosi delle risultanze dei

sistemi di controllo strategico e di gesDone presen, nell’amministrazione verificano l’andamento delle performance rispeKo agli obie%vi programmaD durante il periodo di riferimento e segnalano la necessità o l’opportunità di interven, corre5vi in corso di esercizio all’organo di indirizzo poli,co-amministra,vo, anche in relazione al

verificarsi di even, imprevedibili tali da alterare l’asseUo dell’organizzazione e delle risorse a disposizione dell’amministrazione.

Le variazioni, verificatesi durante l’esercizio, degli obie5vi e degli indicatori della performance organizza,va e individuale sono inserite nella relazione sulla

performance e sono valutate dall’OIV ai fini della validazione di cui all’art. 14, comma 4, leUera c)”.

(29)

In caso di mancata adozione del Piano della performance è faUo divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigen, che risultano avere concorso alla mancata adozione del Piano, per

omissione o inerzia nell'adempimento dei propri compi,, e

l'amministrazione non può procedere ad assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione comunque denomina,.

Nei casi in cui la mancata adozione del Piano o della Relazione sulla performance dipenda da omissione o inerzia dell'organo di indirizzo di cui all'arDcolo 12, comma 1, leKera c), l'erogazione dei

traKamenD e delle premialità di cui al Titolo III è fonte di

responsabilità amministraDva del Dtolare dell'organo che ne ha dato disposizione e che ha concorso alla mancata adozione del Piano, ai sensi del periodo precedente. In caso di ritardo

nell'adozione del Piano o della Relazione sulla performance,

l'amministrazione comunica tempes,vamente le ragioni del mancato rispeUo dei termini al Dipar,mento della funzione pubblica

29

(30)

All’art. 7 D.Lgs. N. 150/2009, come modificato 74/2017, si precisa che “La funzione di misurazione e valutazione delle performance è svolta:

a) dagli Organismi indipendenD di valutazione [...];

b) dai dirigenD di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli ar,coli 8 e 9;

c) dai ciKadini o dagli altri utenD finali in rapporto alla qualità dei servizi resi

dall’amministrazione, partecipando alla valutazione della performance organizza,va dell’amministrazione, secondo quanto stabilito dagli ar,coli 8 e 19-bis” (comma 2).

L’art. 19, sulla partecipazione dei sogge5 esterni e interni, stabilisce che “I ciUadini, anche in forma associata, partecipano al processo di misurazione delle performance organizza,ve, anche comunicando direUamente all’Organismo indipendente di

valutazione il proprio grado di soddisfazione per le a5vità e per i servizi eroga,,

secondo le modalità stabilite dallo stesso Organismo. Ciascuna amministrazione adoUa sistemi di rilevazione del grado di soddisfazione degli uten, e dei ciUadini in relazione alle a5vità e ai servizi eroga,, favorendo ogni più ampia forma di partecipazione e collaborazione dei des,natari dei servizi, secondo quanto stabilito dall'ar,colo 8,

comma 1, leUere c) ed e). Gli uten, interni alle amministrazioni partecipano al processo di misurazione delle performance organizza,ve in relazione ai servizi strumentali e di supporto secondo le modalità individuate dall’Organismo indipendente di valutazione. I risulta, della rilevazione del grado di soddisfazione dei sogge5 di cui ai commi da 1 a 3 sono pubblica,, con cadenza annuale, sul sito dell'amministrazione”.

30

Ciclo di programmazione economico-finanziaria e valutazione e partecipazione utenD/ciKadini

Riferimenti

Documenti correlati

Il confronto tra le regioni di questo cluster rivela, nelle variazioni 2019/2020, picchi di disomogeneità per alcuni indicatori: Efficacia Rivalse, con un valore minimo (negativo)

Il Piano della Performance individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed

- Ufficio Biblioteca e documentazione. Le funzioni gestionali dell’Istituto sono attribuite al Direttore amministrativo, secondo l’art. 9 dello statuto dell’INdAM, il

• Il Servizio ha quale compito fondamentale la tutela della salute nei luoghi di lavoro attraverso la promozione e il controllo delle condizioni di sicurezza, di igiene e

L’albero della performance del Comune di San Salvatore Telesino è una mappa logica che rappresenta, anche graficamente, i legami tra mandato istituzionale,

Management delle attività quotidiane in favore degli anziani ospiti della struttura - assistenza diretta. Ore quotidiane di assistenza diretta agli

Il Collegio Docenti provvede ad attuare tutte le azioni e strategie volte a promuovere l’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità, inserendo nel PTOF il

come “documento di natura programmatica”, al fine di assicurare il coordinamento del Piano con gli altri strumenti di programmazione presenti nell’amministrazione