• Non ci sono risultati.

L’industriadellacarta Capitolo2

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L’industriadellacarta Capitolo2"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

L’industria della carta

In questo capitolo si vuole sottolineare l’importanza che riveste il mondo cartario nella provincia di Lucca. Il distretto cartario lucchese, da solo, detiene il controllo di circa l’80% della produzione nazionale di carta tissue (17% in Europa) e di circa il 40% della produzione di cartone ondulato (5% in Europa).

2.1

La produzione della carta in Lucchesia

La tradizione cartaria lucchese affonda le sue radici nel XIII secolo. I vantaggi morfologici della provincia di Lucca, ricca di acqua e collocata in una posizione baricentrica rispetto all’Italia e al bacino del Mediterraneo, sono stati i requisiti essenziali per il successo dell’industria cartaria.

In passato la risorsa principale per impiantare un opificio da carta era rappresentata dalla presenza sul territorio di un fiume dall’acqua pura e dal flusso uniforme. Il ruolo dell’acqua era duplice: forza motrice indispensabile per muovere le macchine della cartiera, le pile a magli e l’olandese, materia prima per la fabbricazione della carta a mano, detta ancheal tino.

Oggi, nel complesso il settore cartario e cartotecnico lucchese comprende più di cento aziende con un fatturato pari a quasi 3.500 milioni di euro. Dirette conseguenze sono lo sviluppo nella provincia di un settore metalmeccanico completamente dedicato alla produzione dei macchinari necessari ed un indotto trasversale su più settori di attività merceologica, inclusi i servizi.

Come anticipato precedentemente i numeri sono sorprendenti con circa 900.000 ton-nellate annue di carta tissue prodotta e circa 1.000.000 di tonton-nellate annue di carta per

(2)

ondulati (vedi tab.2.1).

Carta per ondulati Carta tissue

1.000.000 ton/anno 900.00 ton/anno 40% totale Italia 80% totale Italia 5% totale Europa 17% totale Europa

Tabella 2.1: I numeri della produzione di carta in Lucchesia aggiornati al 2013

Oltre alla fornitura necessaria a soddisfare il fabbisogno nazionale, il settore cartario lucchese è affacciato anche sul mercato internazionale. L’export dell’industria cartaria fattura circa 700 milioni di euro annui. Più dell’80% delle esportazioni è destinato ai Paesi Europei: Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera e Austria, che sono i mercati principali. Non sono da considerare di minore importanza il Regno Unito, l’Ungheria, la Slovenia, il Portogallo, la Polonia e la Repubblica Ceca. L’industria cartaria e cartotecnica rappresentano, insieme con l’industria metalmeccanica, più del 50% della forza lavoro impiegata ed oltre il 60% del fatturato industriale della provincia di Lucca. Accanto alle imprese del settore della carta, caratterizzate da un elevato know-how e da un’alta specializzazione, sono presenti numerose altre attività manifatturiere e di servizi legate a tutta la filiera produttiva ed appartenenti per lo più ai settori meccanico, elettrico, elettronico, con una forte integrazione verticale del ciclo produttivo.

2.2

Il settore Tissue

Il settore tissue nella realtà economica lucchese è molto sviluppato e le aziende hanno avuto un forte processo di integrazione finanziaria.

L’importanza assunta dalle imprese lucchesi operanti nel tissue diviene ancor più evidente considerando il rapporto tra la relativa produzione italiana e quella lucchese, pari all’80% del totale. Le aziende lucchesi si caratterizzano per essere tra le più dinamiche del mercato, basando le loro politiche di marketing su fattori quali la qualità e, soprattutto, la comunicazione.

A conferma di quanto il tissue punti sulle grandi marche si pensi ad esempio a brand come Regina realizzato dalla Soffass, Foxy dalle Industrie Cartarie Tronchetti, Ecolucart dalla Cartiera Lucchese, Tempo dalla Sca Packaging ed altri, ormai affermati sul mercato

(3)

della grande distribuzione. Ovviamente l’ingresso nella grande distribuzione obbliga le aziende lucchesi operanti nel tissue ad essere sempre molto competitive a livello di prezzi. Queste sono perciò obbligate ad avere macchinari sempre all’avanguardia per aumentare la capacità produttiva e migliorare la qualità del prodotto.

Recentemente alcune delle maggiori aziende lucchesi operanti nel tissue, tra cui Sofidel, hanno realizzato una strategia di presenza diretta all’estero portando in altri Paesi la produzione e la commercializzazione. Tale processo di internazionalizzazione può essere visto come un’accresciuta capacità di proiettarsi al di fuori del mercato locale, oltre che come un chiaro segnale della capacità di muoversi fuori dei confini naturali. I punti di forza dell’impresa lucchese operante nel settore tissue sono dovuti ai seguenti fattori:

• La produzione percorre l’intera filiera: dalla cellulosa al prodotto finito (fazzoletti, carta igienica, tovaglioli);

• Lo sviluppo di una politica di marketing volta a far conoscere il suo marchio al consumatore finale;

• Una buona propensione all’esportazione e l’adozione di un processo di internaziona-lizzazione;

• Il possesso di macchinari tecnologicamente avanzati rivolti all’abbassamento dei costi di produzione, nonchè ad una migliore qualità e differenziazione di prodotto; • La fruizione di un indotto che le pone a disposizione professionalità adeguate: dalle

imprese operanti nel settore meccanico che possono fornire macchinari e manutenzione sia ordinaria che straordinaria, fino alle aziende di altri servizi;

• Lo sviluppo di processi produttivi molto efficienti (ad esempio bassi consumi di energia e di acqua).

2.3

La storia di Sofidel S.p.a.

Nel 1966 Emi Stefani e Giuseppe Lazzareschi, aprono la prima cartiera di quello che sarebbe poi diventato il gruppo Sofidel,Stefani & Lazzareschi a Pracando (Villa Basilica), zona con una lunga storia nella produzione della carta. Nel 1969, ne nasce una seconda, Fine Paper, a Porcari (Lucca), area della piana lucchese particolarmente ricca di acqua, risorsa fondamentale per il processo produttivo.

(4)

Nel corso degli anni 70, il consumo della carta per uso igienico e domestico va rapida-mente aumentando e il gruppo, in pochi anni, si afferma sul mercato italiano. I produttori del settore oltre che alle cartiere iniziano a guardare con interesse anche agli impianti di tra-sformazione, quelli in cui la carta, tagliata, piegata e opportunamente condizionata diventa prodotto finito. L’azienda vive questa fase attraverso la costituzione delle trasformazioni Soffass (1972) e Delicarta (1979) e l’incremento delle esportazioni all’estero.

L’avvento in Italia della tv commerciale permette al gruppo di farsi conoscere rapida-mente e su larga scala. Nel 1987 Soffass inizia la comunicazione pubblicitaria televisiva del brand Regina; investendo molto nella comunicazione aziendale, consolida la propria immagine con il payoff “La carta più”.

Nel 1988 nasce Sofidel : l’acronimo deriva dall’unione dei nomi delle aziende Soffass (So), Fine paper (Fi), Delicarta (Del).

Si intensifica nel frattempo la vendita dei prodotti all’estero. Allo scopo di contenere i costi logistici e supportare meglio l’internazionalizzazione delle principali realtà della grande distribuzione, Sofidel comincia a produrre direttamente sui mercati di sbocco in Europa. Nel 1994 inizia la costruzione di Delipapier s.a.s a Nancy. Nel 1997, nasce Papernet a Porcari (Lucca), attiva sul mercato Horeca (Hotellerie, Restaurant & Cafè). Attraverso costituzioni o acquisizioni di società il gruppo, negli anni 2000 prosegue il processo di crescita e internazionalizzazione: in Polonia con Delitissue (2000), in Italia con Fibrocellulosa (2000), Cartiera di Monfalcone (2002), e Imbalpaper (2003), in Gran Bretagna con Intertissue (2003), in Germania con DelipapierGmbH e Delisoft (2003), in Spagna con Ibertissue (2003), in Turchia con SofidelKagit (2004), in Francia con lo stabilimento di Buxeuil, nel dipartimento della Vienne (2006), in Germania con le società del Gruppo Werra (2007) e infine in Grecia, con Papyros, a Katerini (Salonicco) (2009).

Vengono anche acquisiti il marchio tedesco Softis (2008) e i marchi francesi Le Trèfle e Sopalin (2009).

In anni in cui l’attenzione alla sostenibilità, in particolare all’impatto ambientale, sta divenendo centrale, Sofidel diventa partner del programma internazionale del WWF “Climate Savers” (2008).

Nel 2010 nasce, in Croazia, SofidelPapir e vengono acquisite, in Romania, Comceh S.A e, in Gran Bretagna, LPC Group (rinominata Sofidel UK), con sede a Leicester, con fabbriche anche in GB, Svezia, Belgio e Francia. Sempre nel 2010 aderisce alla Fondazione Sodalitas e all’United Nation Global Compact.

(5)

Nel 2012 Sofidel si espande oltre oceano, nel mercato statunitense acquisendo Cellynne (rinominata Sofidel America) e supera la capacità produttiva di 1.000.000 di tonnellate annue. Sofidel America è costituita inizialmente da tre stabilimenti: uno integrato in Florida (HHaines City) e due di trasformazione nel Winsconsin (Green Bay) e in Nevada (Henderson).

Nel dicembre 2012 è avviata la collaborazione con la Fondazione Telethon e nel marzo 2013, con Cospe, per un progetto sociale e ambientale in Senegal.

Nell’aprile 2013 Sofidel acquisisce altri marchi: Thirst Pocket, Kitten Soft, Inversoft e Nouvelle Soft. Nello stesso anno acquisisce lo stabilimento di Horwich, in Gran Bretagna.

Nel 2014 viene aperto un nuovo impianto di trasformazione in Oklahoma (Tulsa) e potenziato quello in Nevada. Nel 2015 avvengono le acquisizioni della società Green Bay Converting Inc., di un impianto di trasformazione in Wisconsin (Green Bay) e di un fabbricato in Mississippi (Hattiesburg). Contemporaneamente il Gruppo attiva un nuovo investimento greenfield in Ohio (Circleville) e apre nuovi uffici in Pennsylvania (Philadelphia). In soli tre anni, Sofidel è presente in America, in 7 Stati con una capacità

produttiva di 200.000 tonnellate annue.

Sofidel è al giorno d’oggi attiva nel mondo in 12 paesi, conta circa 5.500 dipendenti ed una produzione annua di circa 1.050.000 tonnellate. L’azienda è in continua espansione e sempre più proiettata sui mercati esteri.

Riferimenti

Documenti correlati

Indichi nelle caselle il periodo, il numero di ore medio al giorno e con quale frequenza manipolava/miscelava i seguenti agenti (considerando solo i giorni in cui svolgeva

Il contributo vuole presentare una serie di riflessioni sul tema dei beni digitali architettonici, con riferimento all’applicazione dei principi della “Carta di Londra” al

“Quel che importa, sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli”, scrisse il giornalista Gigi Ghirotti a cui è intitolata la Fondazione

Tuttavia la loro produttività è nettamente inferiore rispetto a quella degli scuotitori; inoltre l’utilizzo di queste macchine, oltre a provocare una notevole defogliazione

William LeBaron Jenney, Leiter Building l, Chicago (1879)... William LeBaron

75 In senso conforme, T ASSONE , Tobacco litigation all'italiana e responsabilita' civile che va in fumo, cit., 1093, per il quale la produzione e vendita di tabacchi da fumo

Sostanziali differenze riguardano, in- vece, i costi per i fattori di produzione: in particolare, il costo della manodopera, prevalentemente di carattere familiare, nel caso

▪ Al termine della posa ed alla consegna dell'opera il Posatore deve fornire oltre alla documentazione disponibile alla apertura delle confezioni anche la