La rivalutazione dei beni d’impresa nel bilancio 2018
Gianluca Odetto
(Commercialista - Gruppo di Studio EUTEKNE)
Profili generali della rivalutazione
Bilancio di rivalutazione
L’art. 1 co. 940-947 della L. 145/2018 ha riproposto le agevolazioni per la rivalutazione dei beni d’impresa. La rivalutazione:
riguarda i beni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31.12.2017;
deve essere effettuata nel bilancio dell’esercizio successivo a quello in corso al 31.12.2017, per il quale il termine di approvazione scade dopo l’1.1.2019;
è limitata ai beni materiali e immateriali, nonché alle partecipazioni in imprese controllate e collegate, costituenti immobilizzazioni;
è subordinata al versamento di imposte sostitutive (12% o 16%) sui
Valore massimo di rivalutazione
Nei fatti, il valore massimo di rivalutazione coincide con il valore recuperabile del bene, individuato:
in via ordinaria, quale maggior valore tra il valore equo (valore di
vendita tra parti indipendenti) e il valore d’uso, determinato in base al valore attuale dei flussi di cassa attesi;
per le piccole e medie imprese, quale maggior valore tra il valore equo e il valore d’uso, determinato con il criterio semplificato della capacità di ammortamento.
È ammesso attestarsi ad un valore inferiore a quello massimo (per tutti i
Beni già rivalutati
È ammessa la rivalutazione di beni già rivalutati in passato:
se nella prima rivalutazione il bene non è stato portato al valore massimo;
se il valore espresso dal bilancio è stato ridotto degli ammortamenti e al 31.12.2018 il valore netto è inferiore a quello economico;
se il bene ha nel frattempo acquisito un ulteriore incremento di valore
«esogeno».
In questi casi, è obbligatorio esplicitare i fattori che hanno portato alla
«seconda» rivalutazione.
Beni rivalutabili
Possibile escludere dalla categoria i beni a deducibilità limitata o ad uso promiscuo.
Si ritiene possibile rivalutare i beni immateriali mai iscritti in bilancio (es. marchi, brevetti), anche se l’Agenzia delle Entrate non si è mai pronunciata.
Categorie omogenee (art. 4 DM 162/2001) Azioni o quote
Beni materiali ammortizzabili Beni immateriali
Immobili
Beni mobili iscritti in pubblici registri
Modalità di rivalutazione
Possibile l’utilizzo di tre tecniche di rivalutazione:
adeguamento del solo costo storico;
adeguamento del costo storico e del fondo di ammortamento;
riduzione del fondo di ammortamento.
È possibile adottare tecniche differenti anche all’interno della medesima categoria.
La rivalutazione, in ogni caso, non è in sé evento che modifica la vita utile del bene (OIC 16, §77).
Tecniche di rivalutazione
Ipotesi di partenza
Valore corrente del bene al 31.12.2018: 90.000 euro Rivalutazione massima: 90.000 - 30.000 = 60.000
Anno Costo storico Ammortamenti Fondo
ammortamento Valore netto contabile
2010 200.000 10.000 10.000 190.000
2011 200.000 20.000 30.000 170.000
… 200.000 20.000 … …
2017 200.000 20.000 150.000 50.000
2018 200.000 20.000 170.000 30.000
2019 200.000 20.000 190.000 10.000
2020 200.000 10.000 200.000 0
Rivalutazione del solo costo storico
Attivo Passivo
Attrezzature industriali 260.000 Capitale sociale 50.000
Fondo ammortamento 2017 (150.000) Perdita d’esercizio (20.000) Ammortamento 2018 (20.000) Saldo attivo di rivalutazione 50.400
Valore netto contabile 2018 90.000 Debiti tributari 9.600
TOTALE 90.000 TOTALE 90.000
Attrezzature industriali a ≠
Saldo attivo di rivalutazione Debiti per imposta
sostitutiva
50.400 9.600
60.000
Nuovo piano di ammortamento
Attenzione al prolungamento della vita utile (dal 2020 al 2022), da motivare in Nota integrativa
Anno Costo storico Ammortamenti Fondo
ammortamento Valore netto contabile
2010 200.000 10.000 10.000 190.000
… 200.000 20.000 … …
2017 200.000 20.000 150.000 50.000
2018 260.000 20.000 170.000 90.000
2019 260.000 26.000 196.000 64.000
2020 260.000 26.000 222.000 38.000
2021 260.000 26.000 248.000 12.000
2022 260.000 12.000 260.000 0
È necessario individuare un coefficiente di rivalutazione, pari al rapporto tra:
rivalutazione massima (60.000 euro);
valore netto contabile del bene nel bilancio 2017 (50.000 euro).
Posto il coefficiente di rivalutazione del 120%:
incremento del costo storico: 200.000 x 120% = 240.000 euro;
incremento del fondo ammortamento: 150.000 x 120% = 180.000 euro.
Rivalutazione del costo storico e del fondo
Attivo Passivo
Attrezzature industriali 440.000 Capitale sociale 50.000
Fondo ammortamento 2017 (330.000) Perdita d’esercizio (20.000) Ammortamento 2018 (20.000) Saldo attivo di rivalutazione 50.400
Valore netto contabile 2018 90.000 Debiti tributari 9.600
TOTALE 90.000 TOTALE 90.000
Attrezzature industriali a ≠
Fondo ammortamento attrezzature industriali
Saldo attivo di rivalutazione Debiti per imposta
sostitutiva
180.000 50.400 9.600
240.000
Rivalutazione del costo storico e del fondo
Nuovo piano di ammortamento
Tendenzialmente, la vita utile rimane invariata rispetto al piano di ammortamento originario.
Anno Costo storico Ammortamenti Fondo
ammortamento Valore netto contabile
2010 200.000 10.000 10.000 190.000
… 200.000 20.000 … …
2017 200.000 20.000 150.000 50.000
(rett.) 440.000 330.000 110.000
2018 440.000 20.000 350.000 90.000
2019 440.000 44.000 394.000 46.000
2020 440.000 44.000 438.000 2.000
2021 440.000 2.000 440.000 0
Attivo Passivo
Attrezzature industriali 200.000 Capitale sociale 50.000
Fondo ammortamento 2017 (150.000) Perdita d’esercizio (20.000) Riduzione del fondo 60.000 Saldo attivo di rivalutazione 50.400
Ammortamento 2018 (20.000) Debiti tributari 9.600
Valore netto contabile 2018 90.000 Fondo ammortamento
attrezzature industriali a ≠
Saldo attivo di rivalutazione Debiti per imposta
sostitutiva
50.400 9.600
60.000
Riduzione del fondo ammortamento
Nuovo piano di ammortamento
Attenzione al prolungamento della vita utile (dal 2020 al 2023), da motivare in Nota integrativa
Anno Costo storico Ammortamenti Fondo
ammortamento Valore netto contabile
2010 200.000 10.000 10.000 190.000
… 200.000 20.000 … …
2017 200.000 20.000 150.000 50.000
(rett.) 90.000 110.000
2018 200.000 20.000 110.000 90.000
2019 200.000 20.000 130.000 70.000
… 200.000 20.000 … …
2022 200.000 20.000 190.000 10.000
2023 200.000 10.000 200.000 0
Nota integrativa e relazioni
La Nota integrativa deve dare conto:
dei criteri di valutazione adottati;
dei movimenti delle immobilizzazioni;
della natura delle voci di patrimonio netto;
della fiscalità differita.
Non chiara la menzione, nel prospetto del patrimonio netto, della disponibilità del saldo attivo per la distribuzione (si tende a sostenere che la riserva debba essere contrassegnata come «distribuibile»).
Attenzione alla fiscalità differita da stanziare, eventualmente, sul saldo attivo
Nota integrativa
Esempio di indicazione dei criteri di valutazione:
«Per le attrezzature industriali site nell’impianto produttivo sito in ...
l’impresa ha usufruito della rivalutazione di cui all’art. 1 commi 940-947
della L. 145/2018, in deroga al criterio sopra evidenziato del costo, maggiorato degli oneri di diretta imputazione.
Gli ammortamenti sono stati conteggiati in ragione della vita utile del cespite, che si è ritenuto di non modificare rispetto all’esercizio precedente.
Ai fini della rivalutazione è stata utilizzata la tecnica contabile di incremento
proporzionale del costo storico e del fondo di ammortamento; il nuovo valore di
Nota integrativa
La Relazione sulla gestione deve dare conto:
della congruità dei valori utilizzati per la rivalutazione dei beni;
degli effetti sugli indicatori di risultato.
Con riferimento al secondo punto, la rivalutazione è suscettibile di modificare, tipicamente, il rapporto tra immobilizzazioni e totale dell’attivo, o il margine di struttura.
Analogamente, potrebbero esservi effetti sul ROI a causa dei maggiori
ammortamenti da stanziare in bilancio (conseguenza che si ha, però, dal 2019).
Relazione sulla gestione
La rivalutazione è soggetta ad un apposito «vaglio» nelle Relazioni al bilancio:
del Collegio sindacale;
dei revisori.
Al Collegio sindacale è affidato, in particolare, il compito di verificare che sussistano i presupposti di legge per effettuare l’operazione e che Questa non sia stata fatta solo per evitare ricapitalizzazioni della società.
I revisori valutano essenzialmente la congruità dei valori e l’adeguata informativa di bilancio; normalmente, si pone un apposito richiamo di informativa.
Relazioni dei sindaci e dei revisori
Esempio di richiamo di informativa:
«La società ha effettuato nel bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018
la rivalutazione delle attrezzature industriali site nell’impianto produttivo di ……...
Gli effetti di tale rivalutazione sul valore delle immobilizzazioni, sul patrimonio netto e sui debiti tributari per l’imposta sostitutiva sono descritti in Nota integrativa».