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SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’ACCADEMIA ITALIANA DI SCIENZE FORESTALI

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SESSANTESIMO

ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

DELL’ACCADEMIA ITALIANA DI SCIENZE FORESTALI Firenze, 21 giugno 2011

Il 21 giugno 2011 è ricorso il 60° anniversario della fon- dazione dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Tale celebrazione è avvenuta in concomitanza del 150° anniversa- rio dell’Unità d’Italia e dell’Anno Internazionale delle Fore- ste. Nell’occasione si è tenuta una Tavola rotonda su L’impor- tanza delle foreste agli inizi del terzo millennio, di cui ripor- tiamo gli atti.

In ricordo dell’evento, ai partecipanti è stata distribuita

una cartolina appositamente realizzata sulla quale è stato

apposto uno speciale annullo filatelico dedicato alla fondazio-

ne dell’Accademia.

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ATTI DELLA TAVOLA ROTONDA

L’IMPORTANZA DELLE FORESTE AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO

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Signor Presidente, sono qui a rappresentare il Capo del Corpo, che si scusa di non poter essere intervenuto per un improvviso impegno, che Lo ha costretto questa mattina a rimanere a Roma e porgo a voi tutti, a Lei Presidente, al Presiden- te onorario, al Corpo Accademico, ai Professori relatori, all’Assessore all’Agricol- tura della Provincia di Firenze Roselli, il Suo saluto.

Sono qui per portare il Suo saluto e per testimoniare di fatto la profonda col- laborazione che esiste fra il Corpo Forestale dello Stato e l’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Lo stesso Presidente ha avuto modo di menzionare nel suo inter- vento che figurano anche importanti forestali fra i fondatori dell’Accademia:

Camaiti e Sacchi.

Oggi ricorre il sessantesimo anniversario della fondazione della nascita dell’Accademia. È evidente che, in un giorno così significativo, la nostra Ammini- strazione non poteva che essere presente a suggellare il legame che ci ha unito, che ci unisce e che continuerà ad unirci nella stessa sede in un regime di cordiale coa- bitazione. Ho ascoltato con grande interesse le relazioni di chi mi ha preceduto. La mia voce tradisce l’emozione! Mi rivolgo, infatti, ad una platea così autorevole di professori che 25 anni fa sono stati i miei docenti: il Prof. Ciancio, il Prof. Marinel- li, il Prof. Uzielli, il Prof. Mancini.

Consentitemi di fare alcune riflessioni. Il tema che il Prof. Ciancio ha posto come oggetto della Tavola rotonda, “L’importanza delle foreste agli inizi del terzo millennio”, ci induce tutti a riflettere attentamente su questioni che hanno evidentemente una portata globale, come i temi dei cambiamenti climati- ci, della desertificazione che avanza, e una portata più locale, riconducibili all’I- talia, come le questioni legate al dissesto idrogeologico, alla conservazione della biodiversità e dell’ambiente più in generale. Tutti argomenti, questi ultimi, per i quali il Corpo Forestale dello Stato è chiamato a dare il proprio significativo apporto professionale, anche attraverso il contrasto alle manifestazioni criminali connesse.

All’Accademia di Scienze Forestali va dato atto di essersi fatta carico, unita- mente ad altre istituzioni, di approfondire ed indagare le problematiche ambientali

– L’Italia Forestale e Montana / Italian Journal of Forest and Mountain Environments 66 (6): 429-431, 2011

© 2011 Accademia Italiana di Scienze Forestali

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- 6/2011 di portata generale e locale, intraprendendo significative iniziative di sensibilizza- zione culturale e sociale.

Il prof. Ciancio nell’invito a questa manifestazione, ha scritto: La qualità della vita dipende in grande misura da quel meraviglioso sistema biologico comples- so che è il bosco. Le foreste in buono stato di funzionalità contribuiscono a conserva- re la biodiversità, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, attenuare i processi di desertificazione e forniscono servizi ecosistemici utili per rendere vivibile il pre- sente e possibile il futuro, evidenziando così in maniera molto concisa quello che è il valore supremo attribuibile al sistema biologico bosco: entità valoriale in sé più che strumentale.

Visto e considerato che quest’anno è il 60° annuale della fondazione dell’Ac- cademia Italiana di Scienze Forestali ma anche il 150° annuale della fondazione dell’Unità d’Italia, mi viene da considerare come ai processi evolutivi che hanno interessato il Paese, in termini economici, sociali e culturali, molto abbia contribui- to anche questa Accademia.

Chiuderei con l’auspicio che per me rappresenta in certo qual modo una cer- tezza, ovvero che questa Accademia continui per i prossimi anni a svolgere la sua attività, del tutto insostituibile con lo stesso impegno, con lo stesso entusiasmo di sempre.

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Faccio i complimenti a questa tavola rotonda organizzata per festeggiare i sessant’anni dell’Accademia.

C’è un bravo scrittore americano che afferma che le storie belle accadono solo a chi le sa raccontare. A me fa sempre molto piacere sentire voi, scienziati delle foreste, perché trasmettete il sentire comune del bene che fa la foresta e quanto è utile alla vita di questo pianeta. Credo che voi siate le persone adatte per trasmettere questo innamoramento.

Pur parlando da scienziati, in maniera precisa e tecnica per ogni argomento, c’è uno spirito, così come quella straordinaria vicenda di una foresta che cresce senza il bisogno di assisterla, di annaffiarla, di curarla, questa grande magia la tra- smettete e credo che oggi occorra questo.

Mi diceva oggi la professoressa Nocentini che gli studenti si avvicinano alle scienze forestali con una passione nuova, con un sentimento più profondo di quello di studiare solo perché tutti i giovani lo devono fare, di laurearsi per impa- rare un mestiere per poter lavorare: c’è un qualcosa di più. Questo forse è uno spirito generale che prende un po’ tutti: bisogna studiare bene per conservare questo patrimonio e studiare bene per utilizzarlo a buoni fini per sostenere il nostro pianeta.

Così come è accaduto per tutti i settori dell’agricoltura, sta accadendo anche

per la forestazione – il mondo contemporaneo, il consumismo di massa che ci ha

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portato all’idea che tutto è facile, che troviamo tutto a portata di mano, dimenti- candoci di quanto invece sono lunghi i tempi necessari – si sta recuperando l’ac- cortezza di fare i passi giusti affinché non si stravolga l’equilibrio naturale. Oggi questa consapevolezza si sta recuperando nei prodotti agricoli, si torna a capire quanto sia importante consumare il prodotto vicino a casa, curarne la bontà, e così si promuove la sicurezza ambientale, mentre fino a poco tempo fa si stava solo attenti a spengere il fuoco se la foresta bruciava.

Vi ringrazio per l’invito, vengo sempre volentieri ad ascoltare le vostre confe-

renze.

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