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La consapevolezza del vivere e del morire

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Academic year: 2022

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La consapevolezza

del vivere e del morire

Da più di mezzo secolo, grazie allo sviluppo della biomedicina e agli enormi progressi della ricerca medica, il livello generale di salute è nettamente migliorato e si vive più a lungo. Antibiotici, chirurgia, rianimazione ci hanno dato l’illusione di una sorta di immortalità e invincibilità, in un mondo in cui fragilità, malattia e morte vanno il più possibile nascoste e allontanate dalla vista. La morte è così diventata un evento clinico da nascondere, quasi estromesso dall’orizzonte dell’esistenza e non più un evento naturale da accettare. La morte è spesso vissuta dai medici e dalle persone comuni come una sconfitta, e questa tendenza porta a una sofferenza maggiore, perché oltre ai limiti fisici, si apre un ampio spettro di vissuti emozionali con i quali non sappiamo rapportarci ed entrare in contatto aggravando quindi quei momenti così delicati.

Il principe Siddhārtha Gautama decide di intraprendere il proprio cammino di liberazione proprio dopo aver preso consapevolezza della malattia, della vecchiaia e della morte. Nel suo insegnamento è centrale l’enfasi sul tema della natura transitoria dei fenomeni.

La morte ne rappresenta l’evidenza più netta. Dice infatti il Buddha:

“di tutte le impronte, quella dell’elefante è la suprema; di tutte le meditazioni di presenza mentale, quella sulla morte è la suprema”.

Tuttavia la familiarità con impermanenza e morte, ancora molto viva nella tradizione buddhista, si è persa nella cultura occidentale e l’educazione in questi ambiti è poco coltivata.

Tiziano Terzani, giornalista e scrittore con una profonda conoscenza del

mondo asiatico, soleva dire che “non moriamo perché ci ammaliamo, ma ci

ammaliamo perché di qualcosa dobbiamo morire”.

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Coltivare e allenare questa consapevolezza ci consente di affrontare con maggiore equilibrio i momenti della separazione dalla nostra esistenza e/o dai nostri cari, comprendendo che il dolore non è sempre evitabile ma vi è uno spazio di alternative nel decidere come viverlo.

Proprio per far fronte a questi temi, l’Unione Buddhista Italiana ha aperto al suo interno l’Agenda Cura.

Nel 2022, nel mese di febbraio, comincerà un corso di formazione rivolto ai professionisti sanitari, a tutti coloro che vogliano operare nell’ambito dell’assistenza spirituale e che desiderino approfondire la propria conoscenza ed esperienza sulle tematiche del fine vita, includendo le conoscenze su questo tema della tradizione buddhista.

Il percorso, che sarà svolto in presenza, si articolerà in 8 incontri a cadenza mensile da febbraio a novembre 2022, e ciascun incontro si svilupperà nel corso di un fine settimana. A ogni modulo, accanto a docenti altamente specializzati, verrà dato ampio spazio a condivisioni, esercizi interattivi e laboratori esperienziali.

OBIETTIVI

• imparare a confrontarsi con il limite, riportando la morte all’interno dell’esistenza di ciascun essere umano

• favorire la diffusione di un’educazione alla fragilità e alla mortalità a beneficio di un’umanità più matura, compassionevole e consapevole

• comprendere gli elementi del dolore totale nel fine vita

• comprendere gli aspetti del morire e del processo di morte

• diminuire l’ansia del distacco e la paura della morte

• utilizzare l’addestramento meditativo come preparazione

• imparare a comunicare in modo efficace e aperto nelle situazioni difficili

• apprendere pratiche specifiche per tutte le fasi del fine vita

• acquisire strumenti utili per l’accompagnamento

• avere maggiori strumenti per favorire l’elaborazione dei lutti

I moduli toccheranno varie tematiche di natura filosofica, sociale, culturale e

psicologica. Si partirà dalla costruzione collettiva del significato della morte

dal passato a oggi, nelle diverse culture e tradizioni religiose con particolare

focus sulla tradizione buddhista. Si toccheranno poi aspetti legati all’etica,

alla deontologia professionale, alle più recenti legislazioni sul tema delle

cure palliative.

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Si esploreranno le origini del movimento hospice, sviluppato in Inghilterra negli anni ’60 con l’apertura del “St. Christopher’s Hospice” (1967), a opera di Cecily Saunders e parte integrante di un approccio più ampio che caratterizza le cure palliative.

Vi saranno poi i moduli dedicati agli aspetti intrapersonali e relazionali, che saranno svolti con un taglio concreto ed esperienziale; saranno esplorati il concetto psicologico di dolore totale, l’elaborazione del lutto, la relazione di assistenza, accompagnamento e ascolto nel fine vita, nella malattia cronica e con le piccole creature come i bambini e gli animali.

CALENDARIO

25-27 febbraio 2022 - presso Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia (PI) Docente: Guidalberto Bormolini

La morte ieri e oggi, dal Memento Mori e Ars Moriendi al grande tabù in Occidente.

Il ruolo della religione e spiritualità oggi.

26-27 marzo 2022 – presso Eremo di Ronzano, Bologna Docente: Geshe Temphel

La pratica di addestramento sulla morte.

Sonno, sogno e bardo.

Spiritualità buddhista come Death Education millenaria e continuativa.

30 aprile-1 maggio 2022 – presso Centro Ganchen, Albagnano (VB) Docente: Lama Michel Rinpoche

Rappresentazione dell’impermanenza e della morte nella visione buddhista.

28-29 maggio 2022 – presso Eremo di Ronzano, Bologna Docente: Delia Ravetti

Convivere con patologie croniche e neurodegenerative,

accompagnare nella malattia cronica e nella fragilità,

nel fine vita e nel lutto attraverso la comunicazione

empatica: il metodo ECEL.

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25-26 giugno 2022 – presso Centro Fudenji, Salsomaggiore (PR) Docenti: Giada Lonati e Barbara Rizzi

Deontologia ed etica nel fine vita, hospice e cure palliative, biotestamento e disposizioni anticipate di trattamento (DAT).

17-18 settembre 2022 - presso Eremo di Ronzano, Bologna Docenti: Ines Testoni, Sonia Ambroset e Barbara Carrai

La propria morte − dimensione spirituale-esistenziale del fine vita, diverse rappresentazioni di morte

(storiche, culturali, religiose). Gli aspetti psicologici del fine vita. Definizione, caratteristiche, fasi, emozioni del lutto, lutti complicati, delegittimati, riti funebri e riti di passaggio, elaborazione del lutto.

22-23 ottobre 2022 – presso Centro Samboji, Berceto (PR) Docente: Laura Campanello

La risorsa della filosofia: dalle domande di senso alla spiritualità per imparare a parlare di morte.

Rivisitazione della propria vita: affrontare i sospesi, rimpianti, rimorsi, nostalgie. Scrittura autobiografica, terapia della dignità, lettere, perdono e self-compassion.

12-13 novembre 2022 – Eremo di Ronzano, Bologna Docenti: Momcilo Jankovic e Stefano Cattinelli

La comunicazione e le piccole creature: bambini e animali. La rappresentazione della morte nei bambini nelle diverse fasi evolutive, come comunicare e cosa fare con i bambini e i ragazzi. Accompagnamento e lutto degli animali.

Nel corso dei vari moduli sono presenti laboratori esperienziali, lavori

di gruppo, momenti di condivisione.

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ORARI

Tutti i moduli si svolgeranno in presenza dal sabato alle ore 10.00, sino alla domenica ore 13.00. Ad esclusione del primo modulo presso l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI) che inizierà il venerdì pomeriggio alle ore 16.00 fino alla domenica ore 13.00.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE ED ECM

Grazie al contributo di Unione Buddhista Italiana, il percorso viene offerto a una quota calmierata di 600 euro per l’intero percorso (8 moduli).

Crediti ECM per professionisti socio-sanitari: 50.

ISCRIZIONE

Per iscrizioni compilare entro il 20 gennaio 2022

il modulo che trovate nel sito: www.unionebuddhistaitaliana.it Per ulteriori informazioni scrivere a:

cura@buddhismo.it

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BIOGRAFIE DEI DOCENTI

Lama Michel Rinpoche

Lama Michel Tulku Rinpoche, nato a San Paolo in Brasile, è stato riconosciuto da Lama Gangchen Rinpoche e da molti altri grandi maestri come un “tulku”, la reincarnazione di un maestro buddhista tibetano. Spontaneamente all’età di dodici anni Lama Michel ha deciso di intraprendere la vita monastica nel Sud dell’India dove ha studiato e ha appreso gli elementi basilari della filosofia buddhista.

Si è sempre candidato tra i primi studenti della classe di dibattito, ha imparato la memorizzazione e la recitazione di alcuni dei più importanti testi filosofici e naturalmente la lingua tibetana.

Dal 2004 risiede in Italia e tiene preziosi insegnamenti di Dharma presso il Kunpen Lama Gangchen.

Geshe Temphel

Nato a Domo (Tibet), vicino a una provincia del Sikkim, stato federato dell’India, in una famiglia nomade di agricoltori. Nel 1959, a causa dell’invasione cinese del Tibet, la famiglia fuggì nel Sikkim e più tardi emigrò nel Sud dell’India. Ghesce Tenphel divenne aspirante monaco all’età di nove anni, ma continuò a studiare nella locale scuola statale indiana, memorizzando le scritture buddhiste durante le sue vacanze. A 17 anni ottenne dalla famiglia il permesso di entrare nell’Università monastica di Sera Je (trasferita dal Tibet nel sud dell’India), dove completò i 21 anni di formazione tradizionale scolastica. Ghesce Tenphel si è laureato con lode nel 1994, ottenendo il diploma universitario di Ghesce Lharampa, il dottorato più alto del buddhismo tibetano conferito nella tradizione Ghelug. In seguito ha studiato i tantra per un anno, nel collegio tantrico del Gyu-To.

Dal 1998 è Maestro residente dell’Istituto Lama Tzong Khapa, dove tiene numerosi corsi di Buddhismo, brevi e di media durata (aperti a tutti), e lezioni sui trattati canonici nei diversi programmi di studio proposti dall’Istituto.

Sonia Ambroset

Psicologa e criminologa, per molti anni ha lavorato in carcere e in diversi ambiti del disagio psicosociale. Docente universitaria, formatrice e consulente, ha collaborato con numerose organizzazioni pubbliche e del privato sociale sull’intero territorio nazionale.

Dopo la morte del padre, nel 2003, la sua vita professionale si è concentrata sull’esperienza della malattia e della fine della vita.

Specializzata in Psiconcologia e in Cure Palliative, ha iniziato una seconda vita lavorando in ospedale, in RSA con gli anziani e con i familiari delle persone in stato vegetativo, a domicilio e in hospice con le persone alla fine della loro vita e nel supporto al lutto.

Quasi vent’anni fa ha incontarto la meditazione Vipassana.

Ha scritto sulla sofferenza psicoesistenziale, le pratiche narrative, la salvaguardia dei diritti della persona, la promozione di una cultura inclusiva del vivere e del morire.

Guidalberto Bormolini

Già operaio di una falegnameria artigiana e in seguito liutaio, attualmente è religioso in una comunità di meditazione cristiana.

Laureato alla Pontificia Università Gregoriana e specializzato in Antropologia Teologica, cura specialmente il dialogo con le persone che sono in ricerca anche al di fuori della Chiesa. Si occupa di accompagnamento spirituale delle persone morenti, e di educare a una visione positiva del “fine vita”. Ha fondato ed è direttore del Master in accompagnamento spirituale nella malattia e nel morire di Prato dell’associazione Tutto è Vita onlus. Autore di numerosi saggi sulla spiritualità, è docente al Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova. Si dedica in particolare allo studio delle discipline ascetiche nel monachesimo cristiano, del dialogo interreligioso e della morte e il morire nelle grandi religioni e tradizioni sapienziali.

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BIOGRAFIE DEI DOCENTI

Laura Campanello

Filosofa analista (Sabof, società di cui è presidente), life coach e consulente pedagogica, è fondatrice con il prof. Romano Màdera della Scuola Superiore di Pratiche filosofiche Philo di Milano.

Studia e approfondisce da tempo il tema della felicità, della morte e della rinascita attraverso la pratica filosofica e la psicologia analitica.

Su questi temi scrive articoli e testi e tiene workshop da molti anni.

Svolge anche la sua professione in collaborazione con pediatri e organizzazioni in contesto educativo, in Italia e in Svizzera, come consulente pedagogica e nella Death Education.

Dal 2006 lavora nelle cure palliative come operatrice e formatrice e partecipa a convegni sui temi della spiritualità e della bioetica, delle cure palliative e del lutto (è membro del comitato scientifico della Rivista Italiana di Cure Palliative).

Stefano Cattinelli

Medico veterinario, diplomato in omeopatia, operatore in Costellazioni Sistemico Familiari; appassionato dell’Antroposofia di Rudolf Steiner e dei Fiori di Bach, segue la Bio-psico-genealogia secondo Gerard Athias. Ideatore del Percorso di Amici fino in fondo e la “buona morte” senza eutanasia. Co-ideatore del metodo C.A.S.A., direttore scientifico della collana “Qua la zampa” per Macro Edizioni, e cofondatore dell’associazione Armonie Animali, la rete del benessere animale.

Autore dei libri: Amici fino in fondo; Che cosa mi vuoi dire?; Vaccini, danni e bugie; L’ultimo dono, finire con Amore cio che, con Amore, e iniziato. Coautore di: Tenersi per zampa fino alla fine, accompagnamento empatico e cure palliative per gli animali; Vite Connesse.

Barbara Carrai

Laureata in Scienze Politiche a Pisa, da due decenni si occupa di ricostruzione postbellica lavorando nelle aree più calde del pianeta per conto di Nazioni Unite, Unione Europea, OSCE. Nel 1994 fonda l’International Training Programme for Conflict Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, volto a preparare il personale civile a lavorare efficacemente in aree di crisi. Counselor e tanatologa, si è diplomata nel Corso di alta formazione per l’assistenza di base al lutto normale e patologico dell’Istituto di Tanatologia e Medicina Psicologica di Bologna.

Momcilo Jankovic

Pediatra ed ematologo, nonché responsabile del Day hospital del reparto di Ematologia Pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza dal 1982 al 2016. Momcilo Jankovic oggi è in pensione, ma continua a esercitare con passione la sua professione, dove si occupa di tutte le patologie pediatriche, ma in particolar modo delle malattie del sangue. Ha scritto libri, poesie e oltre 500 pubblicazioni scientifiche su riviste di settore, ma soprattutto è diventato noto per la sua empatia con i pazienti, la generosità d’animo e capacità di ascoltare e aiutare gli altri, anche nel loro ultimo tratto di vita.

Proprio grazie a tutte queste qualità, Jankovic è stato rinominato dai media come il “Dottor sorriso”.

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BIOGRAFIE DEI DOCENTI

Giada Lonati

Giada Lonati, medico, si occupa di cure palliative dal 1995. Dal 2010 è direttrice sociosanitaria dell’Associazione VIDAS (Volontari Italiani Domiciliari Assistenza ai Sofferenti) che eroga cure palliative al domicilio dal 1982 e nell’hospice Casa VIDAS dal 2006. Nel 2019 VIDAS ha inoltre inaugurato Casa Sollievo Bimbi, il primo hospice pediatrico della Lombardia. È autrice del libro L’ultima cosa bella, Rizzoli 2017, e coautrice con Barbara Rizzi del libro Biotestamento, Bibliografica 2020.

Barbara Rizzi

Barbara Rizzi è sposata da 25 anni e madre di due ragazze di 22 e 19 anni. Medico per passione, incontra casualmente le cure palliative nell’anno 2001 quando inizia a lavorare per l’Associazione VIDAS di Milano assistendo al loro domicilio pazienti con patologia grave, avanzata e terminale. Dal 2010 è direttrice scientifica di VIDAS e vice-direttrice sociosanitaria. Con Giada Lonati lavora ogni giorno per garantire la qualità del servizio che VIDAS eroga a quasi 300 malati al giorno occupandosi anche di formazione e ricerca.

Ha pubblicato una decina di articoli scientifici su riviste

internazionali. È coautrice con Giada Lonati del libro Biotestamento, Bibliografica 2020.

Delia Ravetti

Laureata in Biologia, intraprende una formazione in Naturopatia, Energetica Tradizionale Cinese, Riflessologia, Iridologia e Iridologia Psicosomatica, Craniosacrale a indirizzo Transpersonale e Nutrizione Olistica. Da oltre quindici anni pratica la meditazione e ha frequentato la scuola di Mindfulness Counseling diplomandosi a Pomaia. Laureanda nel corso di Laurea Magistrale in Psicologia Comportamentale e Cognitiva Applicata, nel 2020 partecipa alla fondazione dell’Università Popolare In Corde Scientia con la quale collabora come docente. Conduce gruppi di Mindfulness Counseling, è responsabile del team di professionisti della salute

“Mente-Corpo” del centro Alchemia di Chieri (To), fa parte del corpo docente dell’Associazione Tonglen OdV.

Ines Testoni

Una dei massimi esperti di Death Studies in Italia, insegna Psicologia sociale e Psicologia delle relazioni di fine vita, perdita, morte presso l’Università di Padova, dove dirige anche il master “Death Studies

& the End of Life”. È autrice di oltre cento articoli specialistici su riviste nazionali e internazionali, e di numerosi saggi sul tema della morte e del fine vita, ma anche su medium, possessioni demoniache e spiritismo. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato L’ultima nascita.

Psicologia del morire e Death Education (2015) e Psicologia Palliativa.

Intorno all’ultimo compito evolutivo (2020). Per Il Saggiatore Il grande libro della morte. Miti e riti dalla preistoria ai cyborg (2021).

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COORDINAMENTO DIDATTICO E ORGANIZZAZIONE

Caterina Giavotto

Tanatologa culturale, Assistente spirituale, Istruttrice di protocolli basati sulla mindfulness e sulle pratiche contemplative, ha incontrato il Buddhismo tibetano più di 40 anni fa. Laureata in Lettere Moderne, dopo quasi 25 anni di attività in case editrici in qualità di caporedattore ed editor di libri illustrati, da qualche anno si dedica a tempo pieno all’accompagnamento dei malati inguaribili, a progetti di formazione sul vivere e il morire, all’organizzazione e docenza di corsi di mindfulness. Da anni svolge attività di volontariato presso l’Associazione VIDAS di Milano, in assistenza ai malati terminali sia in hospice sia a domicilio.

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