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VERBALE DELLA SEDUTA V DEL 26 SETTEMBRE 2011

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VERBALE DELLA SEDUTA V DEL 26 SETTEMBRE 2011

sessione straordinaria

ORDINE DEL GIORNO

1. Appello

2. Approvazione del verbale della seduta del 6 giugno 2011 a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

3. Sottoscrizione della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi del Consi- gliere Comunale Mattia Rondi in sostituzione del Municipale Christian Paglia

4. Sottoscrizione della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi del Consi- gliere Comunale Vinko Bilušic a seguito del trasferimento di domicilio del signor Nicola Barenco

5. Designazione di un membro (PLR) in seno alla Commissione Edilizia a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

6. Designazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione Edilizia a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

7. Designazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione Piano regolatore a seguito delle dimissioni di Nicoletta Barenco

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

8. Designazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione della Legislazione a seguito delle dimissioni di Massimiliano Ay

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

9. M.M.N. 3567 – 3568 – 3569 – 3570 – 3571 – 3572 - 3573 Domande di naturalizza zione

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

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10. M.M.N. 3577 – 3578 – 3579 – 3580 Domande di naturalizzazione a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

11. M.M.N. 3521 Variante di Piano regolatore – Comparto Piazzetta ex-Mercato / stabile ex-Gaggini

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

12. M.M.N. 3611 Modifica dell’art. 86 cifra 2 del Regolamento comunale della Città di Bellinzona

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

13. Mozione no. 219 di Stefano Testa e conf. relativa alla creazione di un ufficio del per- sonale e relativo responsabile per l’amministrazione comunale

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

14. Mozione no. 224 di Rocco Taminelli e conf. in merito alla struttura del Dicastero sport a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

15. Mozione no. 249 di G. Martignoni e conf. postulante una polizia comunale adeguata alle esigenze di un vero polo trainante e pronta per le sfide delle future aggregazioni a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione

16. Mozione no. 253 di Francesco Lombardo relativa alla creazione della funzione di o- peratore sociale

a) deliberazione sul dispositivo

b) approvazione del verbale della risoluzione 17. Presentazione e risposta a interpellanze 18. Presentazione mozioni

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SOMMARIO

Appello nominale – Approvazione del verbale della seduta del 6 giugno 2011 – Sotto- scrizione della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi del Consigliere Co- munale Mattia Rondi in sostituzione del Municipale Christian Paglia – Sottoscrizione del- la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi del Consigliere Comunale Vinko Bilušic a seguito del trasferimento di domicilio del signor Nicola Barenco – Designazione di un membro (PLR) in seno alla Commissione Edilizia – Designazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione Edilizia – Designazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione Piano regolatore a seguito delle dimissioni di Nicoletta Barenco – De- signazione di un membro (Il Noce) in seno alla Commissione della Legislazione a segui- to delle dimissioni di Massimiliano Ay – M.M.N. 3567 – 3568 – 3569 – 3570 – 3571 – 3572 - 3573 Domande di naturalizza zione – M.M.N. 3577 – 3578 – 3579 – 3580 Do- mande di naturalizzazione – M.M.N. 3521 Variante di Piano regolatore – Comparto Piaz- zetta ex-Mercato / stabile ex-Gaggini – M.M.N. 3611 Modifica dell’art. 86 cifra 2 del Re- golamento comunale della Città di Bellinzona – Mozione no. 219 di Stefano Testa e conf.

relativa alla creazione di un ufficio del personale e relativo responsabile per l’amministra- zione comunale – Mozione no. 224 di Rocco Taminelli e conf. in merito alla struttura del Dicastero sport – Mozione no. 249 di G. Martignoni e conf. postulante una polizia comu- nale adeguata alle esigenze di un vero polo trainante e pronta per le sfide delle future aggregazioni – Mozione no. 253 di Francesco Lombardo relativa alla creazione della funzione di operatore sociale – rinviata alla prossima seduta di Consiglio comunale – Presentazione e risposta a interpellanze – Interpellanza no. 26/11 di Tiziano Zanetti rela- tiva al galoppinaggio a pagamento dei referendisti in merito alla votazione comunale 19 giugno 2011 – Risposta Mun. Martignoni, Sindaco – Interpellanza no. 27/11 di Loredana Schlegel relativa alla posizione di docente di riferimento per l’informatica – Risposta Mun. Martignoni, Sindaco – Interpellanza no. 28/11 di Nadia Solari relativa alla pavimen- tazione di via Lugano – Risposta Mun. Paglia – Interpellanza no. 29/11 di Michele Genini e conf. relativa all’area di sosto dei nomadi a Galbisio – Risposta Mun. Tettamanti – In- terpellanza no. 30/11 di Nadia Solari relativa all’autorizzazione d’acquisto terreno per l’edificazione della casa anziani 2 – Risposta Mun. Paglia – Interpellanza no. 31/11 di Massimiliano Ay relativa alla zona temporaneamente autonoma presso il sedime ex Zoni – Risposta Mun. Marone – Interpellanza no. 32/11 di Paolo Locatelli, Claudia Cassina e Michele Genini, denominata “Imbarazzo a Palazzo civico ?” relativa all’occupazione di Palazzo Civico per i festeggiamenti del matrimonio del Sindaco – Risposta Mun. Zanetti, Vicesindaco – Presentazione mozione – mozione no. 285 di Paolo Locatelli e Giorgio Soldini: scuola comunale dell’infanzia una possibilità per tutti

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Presidente: care colleghe, cari colleghi, egregio Sindaco, egregi Municipali, buonasera, porgo il benvenuto a questa seduta di Consiglio comunale. Questa sessione è una sedu- ta extra rispetto al programma che mi ero prefissato e di cui avevate preso conoscenza un anno fa. Già a quel tempo avevamo detto che il calendario serviva a pianificare ma i programmi possono anche essere flessibili nella misura in cui alcune date possono ca- dere - così è stato ad inizio settembre - e dove è necessario si può anche aggiungerne di nuove. È perciò sembrato essenziale per la seduta di questa sera volta a diminuire il contenuto del prossimo Consiglio comunale. Passo subito la parola alla Vicesegretaria per l’appello nominale.

Vicesegretaria comunale: buonasera, procedo con l’appello nominale.

1) APPELLO NOMINALE Presidente: Rossi Denis

Consiglieri: Agustoni Marco – Ay Massimiliano – Banfi-Beltraminelli Anita – Barenco Cappelletti Nicoletta – Bianchi Matteo – Bordoli Andrea – Buzzi Luca – Cassina Claudia – Ciapini Moira – Croce-Mattei Alice – Del Don Claudio – Demir Sara – Dotta Geo – Fer- rari Matteo – Gada-Barenco Emanuela – Genini Michele – Germann Paolo – Guscio Le- lia – Locatelli Paolo – Lombardo Francesco – Martignoni Giovanni – Mercoli Roberto – Minoli Otto – Minotti Ermanno – Minotti Mauro – Minotti Paolo Camillo – Ndombele Anto- nio – Ponzio Monique – Rivolta Carlo – Rondi Mattia – Rossi Clio – Rossi Denis – San- sossio-Cippà Rosalia – Savoia Sergio – Scacchi Fabio – Schlegel Loredana – Solari Au- gusto – Solari Nadia – Soldini Giorgio – Suira Mattia – Taminelli Rocco – Tettamanti Claudio – Zanetti Tiziano – Zanti Enrico – Zorzi Nicola

Assenti giustificati: Bilusic Vinko – Curti Andrea – Gervasoni Franco – Ravasi Nicola – Venturelli Michel

In aula sono presenti 43 Consiglieri comunali.

Sono presenti per il Municipio: Martignoni Brenno, Sindaco – Zanetti Felice, Vicesindaco – Ottini Marco, Municipale – Paglia Christian, Municipale – Tettamanti Mauro, Municipale – Gianoni Filippo, Municipale – Marone Flavia, Municipale

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Presidente: ringrazio la Vicesegretaria. Prima di entrare nel merito delle trattande che avete ricevuto, prendo pochissimo tempo per alcune comunicazioni e saluti. Il primo è un cordiale saluto al nuovo direttore dell’Ente Turistico Bellinzona e dintorni, signor Gianluca Cantarelli, già attivo dal 1° di settembre, che è presente in sala e che prego di volersi al- zare in modo da farsi conoscere. Gli formuliamo i migliori auguri per la sua attività, sicu- ramente importante per Bellinzona che vuole anche profilarsi come polo turistico. Il se- condo punto è pure un particolare saluto ed un augurio a Monique Ponzio che oggi è Gran consigliera o Parlamentare e le porgiamo i nostri migliori complimenti e auguri di un ottimo e proficuo lavoro in Gran Consiglio. Abbiamo un piccolo omaggio visto che è un caso molto raro di una Consigliera comunale che diventa Gran Consigliere. Invito quindi Monique ad avvicinarsi. Credo che oggi abbia ricevuto altri fiori ma, ripeto, fa comunque piacere sapere che ci siano Consiglieri comunali in Gran Consiglio e penso che i colleghi uomini non si siano offesi, così è stato per i Municipali, l’eccezionalità è qui data dalla presenza femminile che in politica sappiamo è sempre piuttosto scarsa, perlomeno nelle cariche istituzionali, poi per il resto l’impegno dietro le quinte è sicuramente ben presen- te. Un’altra comunicazione riguarda la trattanda al punto 4) prevista all’ordine del giorno, dove dall’appello nominale avete potuto sentire che il Consigliere comunale Vinko Bilusic è assente all’estero e di conseguenza non possiamo trattare questo punto. Ultima comu- nicazione, che mi viene dal collega Consigliere comunale Francesco Lombardo, riguarda la trattanda al punto 16) in merito alla mozione no. 253, da lui a suo tempo presentata, mi comunica che si riserverebbe la facoltà, a seconda dell’orario al quale arriveremmo a tale trattanda, di chiederne il rinvio alla successiva seduta. Credo non ci siano contrarietà a questo fatto e vedremo a quel punto della serata se esamineremo la mozione in ogget- to o se la rinvieremo. Vi ringrazio e proseguiamo secondo l’ordine del giorno.

2) APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 6 GIUGNO 2011

Presidente: chiedo se vi sono osservazioni al verbale. Non essendocene alcune metto in votazione il verbale della sessione di Consiglio comunale del 6 giugno 2011 che viene approvato con 43 voti favorevoli – 0 contrari e 0 astenuti.

Il verbale della risoluzione viene approvato all’unanimità.

Presidente: c’è un intervento dalla sala. Mi scuso di non aver visto la mano alzata. Con- fermo che i presenti in aula sono 43, c’è stato un voto contato doppio, infatti è stato con- teggiato il subentrante, lo abbiamo constatato, che voterà dalla prossima trattanda dopo la sua sottoscrizione della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Siamo quindi in 43 votanti per l’approvazione al verbale e 45 considerando il neo Consigliere comunale Mattia Rondi e il Consigliere comunale Sergio Savoia che è appena entrato.

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3) SOTTOSCRIZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI FEDELTÀ ALLA COSTITUZIONE E ALLE LEGGI DEL CONSIGLIERE COMUNALE MATTIA RONDI IN SOSTITU- ZIONE DEL MUNICIPALE CHRISTIAN PAGLIA

Presidente: invito il neo Consigliere comunale signor Mattia Rondi ad avvicinarsi al tavo- lo della Presidenza per la firma. Con questo corale applauso l’abbiamo accolto in Consi- glio comunale. Come già esplicato in precedenza non svolgiamo la trattanda no. 4) e passiamo ora alla successiva.

4) DESIGNAZIONE DI UN MEMBRO (PLR) IN SENO ALLA COMMISSIONE EDILIZIA Presidente: cedo la parola al capogruppo PLR Tiziano Zanetti che propone la collega Le- lia Guscio. Metto in votazione la candidatura. Chiedo venga nuovamente espressa la proposta in quanto risultano 46 votanti.

votanti: 45 favorevoli: 41 contrari: 0 astenuti: 4

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

Lelia Guscio viene designata membro (PLR) in seno alla Commissione edilizia.

5) DESIGNAZIONE DI UN MEMBRO (IL NOCE) IN SENO ALLA COMMISSIONE EDI- LIZIA

Presidente: chiedo se vi sono proposte in sala.

Minotti Ermanno: propongo la collega Nadia Solari

Presidente: non vedo proposte alternative quindi metto in votazione la candidatura:

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

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Nadia Solari viene designata membro (IL NOCE) in seno alla Commissione edilizia.

6) DESIGNAZIONE DI UN MEMBRO (IL NOCE) IN SENO ALLA COMMISSIONE PIA- NO REGOLATORE A SEGUITO DELLE DIMISSIONI DI NICOLETTA BARENCO Presidente: chiedo se vi sono proposte in sala.

Minotti Ermanno: propongo la collega Moira Ciapini

Presidente: non vedo proposte alternative quindi metto in votazione la candidatura. Ri- mettiamo ai voti la proposta. Informo che è obbligatorio alzare la mano solo una volta sulle tre designazioni.

votanti: 45 favorevoli: 41 contrari: 0 astenuti: 4

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

Moira Ciapini viene designata membro (IL NOCE) in seno alla Commissione piano re- golatore.

7) DESIGNAZIONE DI UN MEMBRO (IL NOCE) IN SENO ALLA COMMISSIONE DEL- LA LEGISLAZIONE A SEGUITO DELLE DIMISSIONI DI MASSIMILIANO AY

Presidente: chiedo se vi sono proposte in sala.

Minotti Ermanno: propongo la collega Nicoletta Barenco.

Presidente: non vedo proposte alternative quindi metto in votazione la candidatura:

votanti: 45 favorevoli: 41 contrari: 0 astenuti: 4

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

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Nicoletta Barenco viene designata membro (IL NOCE) in seno alla Commissione della legislazione.

8) M.M.N. 3567 – 3568 – 3569 – 3570 – 3571 – 3572 - 3573 DOMANDE DI NATURA- LIZZAZIONE

Presidente: come consuetudine invito gli eventuali candidati che fossero presenti in sala a manifestarsi quando sentono il loro nome per poterli debitamente e correttamente salu- tare nel corso della votazione che li concerne.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

M.M.N. 3567 – AMMADIA DUNIA

L’istanza di Ammadia Dunia, nata a Dohuk (Iraq) il 25 maggio 1997, nubile, cittadina ira- chena è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 36 contrari: 0 astenuti: 9

M.M.N. 3568 – BERMUDEZ AMAIA

L’istanza di Bermudez Amaia, nata a Liestal (BL) il 21 agosto 1989, nubile, cittadina spagnola, è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3569 – CHOI SANG YUN

L’istanza di Choi Sang Yun, nato a Ulsan (Corea del Sud) il 12 dicembre 1960, in unione domestica registrata con Moreschi Alessandro dal 13 dicembre 2007, cittadino sud core- ano è accolta e allo stesso viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3570 – DEMIR NEJLA

L’istanza di Demir Nejla, nata a Taspinar (Turchia) il 16 marzo 1981, coniugata con Demir Cevdet dal 6 marzo 2002, cittadina turca è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale unitamente il figlio:

- Demir Ibrahim, nato a Bellinzona il 1. Dicembre 2005.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

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M.M.N. 3571 – KULIS STIPE

L’istanza di Kulis Stipe, nato a Livno (Bosnia e Erzegovina) il 22 febbraio 1984, coniu- gato con Kulis nata Sarusic Ivana dal 29 luglio 2006, cittadino croato, è accolta e allo stesso viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3572 – PERRI ANNA

L’istanza di Perri Anna, nata a Catanzaro (Italia) il 3 agosto 1966, coniugata con Perri Antonio dal 7 agosto 1988, cittadina italiana, è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3573 – VIDOVIC GOSPA

L’istanza di Vidovic Gospa, nata a Jasenica (Bosnia e Erzegovina) il 28 marzo 1964, coniugata con Vidovic Savo dal 7 febbraio 1986, cittadina bosniaca, è accolta e alla stes- sa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

9) M.M.N. 3577 – 3578 – 3579 – 3580 DOMANDE DI NATURALIZZAZIONE Presidente: passiamo ora a questo secondo gruppo di naturalizzazioni.

Pertanto,

il Consiglio comunale risolve:

M.M.N. 3577 – KÖMÜRCÜ ALI HAYDAR

L’istanza di Kömürcü Ali Haydar, nato a Gölbasi (Turchia) il 1. febbraio 1978, coniugato con Kömürcü nata Bayat Zelos dal 8 agosto 2003, cittadino turco, è accolta e allo stesso viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 41 contrari: 0 astenuti: 4

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M.M.N. 3578 – THELEN MARCUS

L’istanza di Thelen Marcus, nato a Roma (Italia) il 17 gennaio 1956, coniugato con The- len nata Feuerstein Silvia dal 13 ottobre 1983, cittadino germanico, è accolta e allo stesso viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3579 – THELEN SILVIA

L’istanza di Thelen Silvia, nata a Volkertshausen (Germania) il 17 marzo 1952, coniuga- ta con Thelen Marcus dal 13 ottobre 1983, cittadina germanica, è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

M.M.N. 3580 – VALJAN TIJANA

L’istanza di Valjan Tijana, nata a Travnik (Bosnia e Erzegovina) il 3 aprile 1978, nubile, cittadina croata, è accolta e alla stessa viene accordata l’attinenza comunale.

votanti: 45 favorevoli: 42 contrari: 0 astenuti: 3

Il verbale della risoluzione è messo in votazione e viene approvato all’unanimità.

10) M.M.N. 3521 VARIANTE DI PIANO REGOLATORE – COMPARTO PIAZZETTA EX- MERCATO / STABILE EX-GAGGINI

Presidente: chiedo se ci sono interventi.

Ferrari Matteo: questa sera discutiamo su un oggetto molto concreto, uno spazio situato qui dietro, che noi tutti conosciamo, attualmente adibito a posteggio, dove esistono degli edifici fatiscenti ed è probabilmente questo il “Leitmotiv “ dell’intervento. E’ una zona nel- la quale qualcosa deve essere fatto, per troppo tempo abbiamo atteso, più volte abbiamo chiesto venisse presentata una proposta e finalmente questa sera ci troviamo in condi- zione di poter decidere che quel “non luogo” diventi qualcosa di diverso. Trattiamo un messaggio che era già uscito nel giugno del 2010 e quindi è rimasto lì diverso tempo, non ci sono state grosse schermaglie piuttosto una certa attesa. Si sa, e lo abbiamo an- cora visto questa fine settimana, siamo una Città molto sensibile su quanto riguarda i temi del piano regolatore: abbiamo avuto grandi discussioni per il campo militare, le ab- biamo avute per Pratocarasso e quindi si sentiva che in qualche modo la questione è de- licata. Si tratta di attuare un intervento importante e di una certa presenza in pieno Cen- tro. Si sono svolte due audizioni, una congiunta fra Commissione PR e Commissione della gestione, una seconda in ambito di Commissione della gestione e sulla base della discussione avuta ne è poi sortita la relazione della Commissione della gestione e io mi poggio su questa che propone un emendamento ai contenuti previsti dalle norme di at-

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tuazione di questa variante del PR. La posizione dei Socialisti che rappresento questa sera è molto chiara: sull’ingombro, ossia su dov’è situato l’edificio a mente della nuova variante di PR e sull’altezza massima prevista, noi non abbiamo grosse osservazioni e in fondo ci va anche bene un intervento di peso in questo “non-spazio”. Abbiamo invece chiesto di poter parlare dei contenuti ed è per tale motivo che trovate questo emenda- mento nella relazione della Commissione della gestione, introdotto dal relatore Ermanno Minotti, proprio perché è il compromesso scaturito in ambito di Commissione dove i So- cialisti hanno detto di essere disposti a votare questa variante di PR a condizione che sui contenuti se ne possa ancora discutere. Ci è stato comunicato che sui contenuti si parle- rà in un secondo tempo, occorrerà comunque allestire dei progetti come pure un diritto di superficie e ci è stato detto di eventualmente emendare il dispositivo di voto, in particola- re le norme di attuazione del piano, in modo da poter rinviare la discussione sui contenuti ed è ciò che è avvenuto. Da questo punto di vista è stata alquanto improvvida l’uscita sui giornali, un paio di giorni fa, dove si ripresentava tale e quale il progetto albergo e sala polivalente. Questa sera non votiamo su quel progetto bensì su un perimetro e su un’altezza, fondamentalmente su un volume e pertanto è questa la discussione che ci accingiamo a eseguire ed è su questo che il Gruppo socialista, credo abbastanza com- patto, porterà la propria adesione. Altro punto sul quale abbiamo insistito è sul concetto di concorso pubblico, è uno spazio pregiato, pienamente centrale, nel quale riteniamo si debba essere veramente aperti a più idee e dove ci sia la possibilità da parte dei conte- nuti, come pure nella messa in atto, ossia nella forma, di poter presentare più proposte.

Nella chiusa della relazione della Commissione della gestione trovate questo chiaro invi- to al Municipio, per il mio Gruppo sarebbe importante che l’esecutivo si posizioni chiara- mente su questa questione. E’ una “ratera”, una zona veramente non più accettabile, do- ve dobbiamo intervenire, fare qualcosa, questa sera abbiamo la possibilità di perlomeno approvare il concetto che lì sorgerà qualcosa di nuovo. A qualcuno può non piacere l’altezza, ed ho visto un emendamento in tal senso, ad altri la forma o la disposizione, però è importante che si agisca. Questa sera, come Socialisti, diamo l’adesione, credo compatta di tutto il Gruppo, al messaggio emendato così come da relazione della Com- missione della gestione ed evidentemente chiediamo che anche gli altri Gruppi si pro- nuncino su questo in quanto dal nostro voto dipende la possibilità di avere una proposta che venga approvata, rinviando la discussione sui contenuti in un secondo momento e soprattutto chiarendo che vi sarà un concorso pubblico per l’utilizzo di questo spazio.

Taminelli Rocco: è inutile negare il fatto che la città di Bellinzona, la Capitale, ultimamen- te non brilla per iniziative edilizie particolari. Abbiamo parecchie casette a schiera che sorgono in periferia, abbiamo anche diverse palazzine, ma interventi di un certo rilievo destinate al pubblico non ne abbiamo molti. E’ altrettanto innegabile che, come ha detto chi mi ha preceduto, il comparto si presenta in uno stato piuttosto desolante, proprio a ri- dosso del cuore del Centro e non è un bel biglietto da visita per Bellinzona. E’ quindi ur- gente, per quanto si possa fare con delle varianti di PR, risistemare la zona. Le soluzioni prospettate, soprattutto dopo le discussioni e dopo l’apertura che è stata fatta dalla Commissione della gestione alle proposte del Gruppo socialista, sono piuttosto distanti e spaziano dal sociale alle destinazioni più prettamente commerciali come quelle previste inizialmente dalla variante di PR proposta dal Municipio. Il Gruppo PPD è convinto a maggioranza che in un modo o nell’altro queste soluzioni vadano portate avanti per cui propone al plenum di votare il messaggio così come emendato dalla Commissione della gestione. Sui banchi ci sono dei fogli che presentano un nuovo emendamento limitativo per la questione delle altezze e delle volumetrie e su ciò il Gruppo PPD, sempre a mag-

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gioranza, è convinto che queste limitazioni sono pericolose in quanto rendono meno at- trattivo un eventuale investimento in questa zona, quindi proporrà a maggioranza di re- spingere questo nuovo emendamento che rischia di mettere a repentaglio la sistemazio- ne della zona così come la si vorrebbe portare avanti, che sia con interventi sociali che con interventi commerciali.

Del Don Claudio: intervengo sia come relatore della Commissione del PR sia per il Gruppo PLR. A me non piace molto ripetermi. Abbiamo scritto una relazione alla quale abbiamo riportato l’analisi fatta dalla Commissione con delle discussioni anche abba- stanza accese sui contenuti. La Commissione PR ritiene che il progetto così come pro- posto con l’emendamento e proposto anche dalla Commissione della gestione, vada so- stenuto. Riportare qui i diversi pensieri non è evidente ma mi sembra di poter mettere l’accento su due aspetti. Il primo è già stato espresso: pensiamo sia giunta l’ora di realiz- zare qualche cosa in questo comparto in quanto così non lo possiamo più tenere e ciò mi sembra sia evidente per tutti. Il secondo è di permettere, direi finalmente, un intervento che porti nuova linfa anche al Centro. Riteniamo che i due indirizzi previsti sui contenuti, sia quello di tipo turistico-economico, sia quello sostenuto e proposto dai Socialisti per quanto riguarda delle abitazioni con appartamenti protetti, siano due temi di cui la Città ha assolutamente bisogno. Penso che in quest’ambito, proprio per quello che ho potuto sentire e discutere, non ci siano obiezioni né su uno e neppure sull’altro. Ci sembra op- portuno dare alla Città la possibilità di avanzare con progetti concreti in un volume che segna un periodo e non lasciare sempre che sia solo la storia a lasciare dei segni dei ter- ritori. Pensiamo inoltre che una dimensione di questo tipo sia un segno importante da mettere all’interno della Città. Permettetemi ancora un accento perché abbiamo riportato nel dispositivo della relazione delle altezze che qualcuno ha interpretato come un emen- damento proposto dalla nostra Commissione: visto che c’è stato il dubbio vorrei sottoli- neare che questo è esattamente il testo scritto nel messaggio dove abbiamo solo evi- denziato, ed é scritto in corsivo, il cambiamento della norma che è quella di “altra desti- nazione di interesse pubblico”, l’altezza massima di 14.50 riguardava i primi piani senza l’eventuale sala multiuso. Penso che se ci sarà discussione si potrà intervenire anche in seguito. Evidenzio che con queste condizioni, anche la maggioranza del mio partito ade- risce al messaggio presentato con l’emendamento proposto.

Minotti Ermanno: come la maggioranza del mio Gruppo e quale relatore della Commis- sione della gestione sosteniamo il messaggio municipale in oggetto. Infatti la maggioran- za del mio Gruppo non condivide l’emendamento del collega Denis Rossi che pone vin- coli di altezza dello stabile.

Minotti Paolo Camillo: dapprima va espresso un plauso al fatto che siamo finalmente di fronte ad una proposta pianificatoria per sistemare questa area e questa è una prima constatazione che va fatta. Questo comparto è una zona pregiata di centro storico che andrà sistemata con gli intendimenti di questa proposta pianificatoria, che sono in linea di principio condivisibili, come pure condivisibile è la proposta di emendamento per ren- dere maggiormente flessibile la destinazione, perché sarebbe malvenuto che per un fatto di forza maggiore che dovesse magari impedire la realizzazione di un albergo poi si do- vesse ritornare a modificare la pianificazione. E’ quindi saggio tenere un po’ flessibile la destinazione prevedendo la possibilità di un uso anche abitativo, appartamenti per per- sone anziane, ecc.. Mi sento però di fare un’osservazione: anche se ho letto solo questa sera la proposta di emendamento del collega Ingegner Denis Rossi, sostanzialmente mi

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sembra di poterla condividere: un abbassamento dell’altezza permessa mi sembra effet- tivamente saggia in quanto ci troviamo in un comparto di nucleo protetto dove si pone una problematica delicata; le altezze previste nel messaggio municipale darebbero luogo a una alterazione vistosa della visione di questo comparto di nucleo, nonché a una di- sparità di trattamento. Qui non si edifica un grattacielo come vuol fare la città di Locarno sulla mega rotonda, però in principio c’è un’analogia limitatamente a questo: in tutti e due i casi si tratta di una proprietà pubblica, comunale e, secondo il mio parere, sarebbe un po’ ingiusto, iniquo e lesivo dalla parità di trattamento se il Comune, solo perché il terre- no è suo, caricasse degli indici più attrattivi ed interessanti per farne una speculazione finanziaria; non è proprio encomiabile come procedimento. A mio modo di vedere questo lo si può fare in via eccezionale se proprio vi è un interesse pubblico predominante, co- me poteva esserci nel caso dell’IRB, anche se non è il tema di questa sera ma stiamo facendo una discussione di concetto generale sulla pianificazione, sui criteri pianificatori;

l’IRB era un caso evidente di interesse pubblico talmente preponderante che poteva be- nissimo giustificare un cambiamento eccezionale dell’assetto pianificatorio, rendendo anche edificabile una zona che prima non lo era o aumentando la possibilità di costru- zione in altezza e quant’altro; e oltretutto non ci si trovava in zona di nucleo protetto e quindi non vi era questo ostacolo supplementare. Nel caso di cui ci occupiamo stasera invece, certo tutto può essere opinabile, può essere sostenuto che c’è un interesse pub- blico a promuovere l’albergheria in Città, ecc. però diciamo che ai miei occhi l’interesse pubblico è un po’ meno evidente o comunque esso non mi sembra che possa giustificare un’eccezione o un favore in materia di norme pianificatorie. Prioritaria dovrebbe essere la tutela del quadro storico della Città, del quadro paesistico che non si vede perché do- vrebbe venire intaccato, sia pure per permettere la costruzione di un albergo benvenuto e di una confortevole e capiente sala multiuso. E’ con convinzione che aderisco a questo emendamento che in sostanza prevede una minor costruzione di un piano. Tengo a pre- cisare che con ciò non voglio censurare lo studio architettonico preliminare alla base di questa variante municipale; in linea generale l’architetto fa del suo meglio per inserire in modo plausibile i contenuti voluti dal committente, ma la pianificazione precede appunto l’architettura; la pianificazione è il quadro legislativo che l’ente pubblico fissa e che do- vrebbe essere uguale per tutti, mentre l’architettura nell’ambito di questo quadro si indu- stria a fare la sua proposta architettonica. La tutela dell’integrità del nucleo storico di Bel- linzona impone di accettare l’emendamento di Rossi.

Minotti Mauro: porto l’adesione al messaggio in oggetto da parte del gruppo Lega e Indi- pendenti. Per noi è importante quanto è stato scritto sulla relazione della Commissione della gestione dove viene data l’attenzione affinché ci sia un concorso pubblico. Secondo noi, se verrà edificato, sarà uno stabile rappresentativo per la Città e troviamo giusto che venga indetto un concorso pubblico e si valuterà di trovare la migliore idea. Non appog- giamo l’emendamento in quanto troviamo che limiterebbe la creatività di qualsiasi archi- tetto e direi quindi di lasciare spazio per non condizionare questo nuovo edificio. Non mi sembra cosa giusta mettere adesso dei paletti molto importanti per una tale costruzione.

Buzzi Luca: date le adesioni così entusiaste forse qualche piccola riflessione in più non farebbe male. Secondo noi la variante di PR in esame è un’altra dimostrazione della mancanza di una visione globale ed armoniosa della pianificazione urbanistica della no- stra Città. Con l’IRB si è cercato uno spazio non edificato per piazzarlo facilmente, senza nessun sforzo per cercare altre soluzioni. Qui c’è un buco, che evidentemente non sta bene e ovviamente nessuno approva quello che c’è qui dietro, e si cerca di riempirlo con

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un contenuto che potrebbe magari anche rappresentare un’effettiva esigenza, ma affron- tata con una certa megalomania, senza cercare un inserimento armonioso o possibili si- nergie ed evitare probabili doppioni. Per mesi si è parlato solo di un futuro “campus uni- versitario” nell’ex-campo militare. Ora sembrerebbe chiaro che seguendo quella logica un eventuale centro congressuale dovrebbe avere una sua collocazione in quell’ambito e non in Centro città. Inoltre il Polo scientifico prevede sicuramente già una struttura simile, perlomeno una sala polivalente sufficientemente capiente, e quindi questa rappresente- rebbe un sicuro doppione, oltretutto, secondo quanto presentato, chiusa nel sottosuolo e quindi poco funzionale ed attrattiva. Inoltre sull’effettiva domanda di posti letto e su che tipo di struttura Bellinzona ha effettivamente bisogno, anche la Commissione del Piano regolatore pone qualche giustificata domanda che non trova risposta nel messaggio. Se pensiamo che finora una struttura alberghiera analoga in Piazza del Sole, anche se di dimensioni più ridotte, ma che ha già ricevuto da qualche anno la necessaria licenza edi- lizia, stenta a decollare, ed è addirittura già stata inoltrata un’altra domanda di costruzio- ne per prevedere al suo posto una struttura commerciale, vuol dire o che la richiesta non è così importante o che mancano coloro disposti ad investire in questo settore e quindi a maggior ragione, ci si può chiedere, chi investirà i 30 milioni previsti da questo progetto.

D’altra parte il traffico indotto, che viene minimizzato dal messaggio che lo definisce, e cito: “pressoché trascurabile”, creerà invece ulteriore caos in Piazza Indipendenza ed in via Dogana, zone importanti per la fermata ed il transito delle Linee di trasporto urbano che incontrano già oggi difficoltà nell’uscita su e nell’entrata da Viale Franscini. Se pen- siamo poi alle dimensioni ed alle altezze preventivate, anche con l’eventuale riduzione proposta con l’emendamento che abbiamo trovato questa sera, si preconizza, secondo noi, un vero e proprio sfregio del Centro storico. Il messaggio sottolinea solo la vista su Bellinzona che si godrebbe dall’ipotetico ristorante all’ultimo piano, ma non prende in considerazione l’occultamento che lo stesso causerebbe al Municipio ed agli altri edifici storici della zona, murata compresa. Per quest’ultima il messaggio afferma, e cito: che

“verrebbe valorizzata, in quanto essa viene liberata e esposta come è stato fatto in Piaz- za del Sole”. Però la situazione è molto diversa. In Piazza del Sole, basta andare a vede- re, l’edificio retrostante sporge appena dalla murata ed inoltre è collocato parallelamente alla stessa, qui invece la supererebbe più del doppio in altezza e stranamente verrebbe collocato obliquamente alla stessa. Mi sembra che ci siano abbastanza ragioni per esse- re perlomeno perplesso e quindi noi non possiamo che opporci a questo messaggio così come proposto.

Tettamanti Claudio: la relazione della Commissione PR su questo messaggio è stata sot- toscritta dalla maggioranza dei Commissari, ma manca la firma dei due commissari del Gruppo socialista; da cui la necessità di questo intervento, per spiegare le ragioni della nostra mancata sottoscrizione della relazione. Procedo con ordine per non dimenticare l’origine del problema. Nel caso specifico la procedura nasce dalla volontà del Municipio di demolire gli stabili Gaggini e annessi per eliminare la così detta "Ratera". Stendiamo un velo pietoso sui motivi dell'attuale degrado di quell’area, che ha radici profonde fino a 40 anni e più; già allora si era proceduto ad una demolizione che ha lasciato un “vuoto provvisorio” per tutti questi anni. Forse proprio per evitare il ripetersi di una situazione analoga, in risposta alla domanda di costruzione relativa alla demolizione degli stabili Gaggini, il Cantone rende attento il Municipio che sugli stessi, non tanto per gli stabili in sé, ma per la struttura urbana di quel comparto, grava un vincolo di protezione dei Mo- numenti Storici. Un vincolo che sarebbe venuto a cadere, a condizione di presentare un progetto alternativo valido e qualificante. Valido e qualificante. A quel punto il Municipio,

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che di idee non ne ha, decide di invitare 4 studi di architettura a presentare ognuno un proprio progetto. Un fantomatico concorso di architettura dato che i contenuti sono poco chiari, se non addirittura inesistenti e, a quanto mi risulta, non è stata allestita nessuna graduatoria dei progetti. Qualche tempo dopo uno degli studi invitati si fa avanti propo- nendo la realizzazione del proprio progetto, sostenuto da promotori privati intenzionati a realizzare una struttura alberghiera con sala multiuso di 700 posti, porticato pubblico e ristorante, su quell’area di proprietà comunale. Quella proposta raccoglie l'interesse del Municipio che successivamente procede ad allestire la modifica della variante di Piano Regolatore in esame, sulla base di quel progetto, rielaborato in collaborazione con i pre- posti servizi comunali e cantonali. Nel corso di questa procedura, le forme e i volumi del progetto originale subiscono sostanziali modifiche. Noi, detto per inciso, condividendo il principio secondo il quale prima di procedere ad una demolizione è necessario avere un’idea di cosa realizzare in quel “vuoto”; abbiamo avuto da subito qualche perplessità sul modo di procedere. Detto questo, nella situazione attuale, non ci opponiamo ai volu- mi proposti ma sentiamo la necessità di garantire la possibilità di condividere maggior- mente i contenuti del progetto, da cui la proposta di emendare le norme di attuazione della variante di PR per allargare il ventaglio delle possibili destinazioni con l’aggiunta della frase: “Struttura alberghiera o altra destinazione d’interesse pubblico”, di esplicitare la necessità di posticipare la definizione e le condizioni del contratto di superficie al mo- mento della decisione sui contenuti, per garantire l’interesse e i vantaggi per l’ente pub- blico, e di ribadire la necessità di procedere tramite concorso pubblico, nel rispetto della legge sugli appalti, per la scelta del progetto su terreno pubblico." La relazione della Commissione della gestione, accoglie queste indicazioni e per questa ragione è stata sottoscritta anche dai commissari PS. Con queste indicazioni aderiamo quindi compatti al messaggio; questo, a scanso di equivoci, non significa aderire al progetto che ha dato il via alla procedura, ma unicamente alla variante PR proposta da questo Messaggio Municipale. Del progetto avremo occasione di parlarne in futuro in caso fosse presenta- to. In conclusione ricordo che restano sospese alcune domande relative a questo proget- to, che in parte le ha già sollevate il collega Buzzi, e più precisamente:1) È mai stato presentato uno studio sulle necessità di un albergo e di una sala multiuso, o di contenuti alternativi, in quell'area, importante e centrale, di proprietà del Comune? 2) E per questa specifica area, particolarmente sensibile, esiste uno studio sulle conseguenze della pre- senza di simili contenuti? Penso in particolare ai problemi viari, ma non solo. 3) Più in generale. A quando un repertorio delle sale disponibili a Bellinzona , o nel bellinzonese?

Perché forse bisognerebbe pensare a livello regionale e non solo di Città, ubicazione, in- frastrutture, accessibilità, numero di posti e tipo di utilizzo possibile: conferenze, concerti, feste, ecc...

Rossi Denis: avete trovato questo emendamento e quindi, se permettete, vorrei interve- nire. Devo fare due premesse, innanzitutto una formale e l’altra di contenuto. Quella formale per spiegare perché intervengo dal leggio come Consigliere comunale e non come Presidente. La LOC consente al Presidente di intervenire al dibattito non in quanto Presidente bensì come Consigliere comunale e quindi deve lasciare il suo posto presi- denziale. Parlo quindi dalla postazione riservata ai Consiglieri comunali come voi tutti. La seconda premessa è invece quella di contenuto, un po’ più articolata e, brevemente, consiste nel dire che sostanzialmente e in termini generali sono molto soddisfatto del messaggio municipale in oggetto: sono contento che il Municipio si sia attivato per rivalo- rizzare il comparto; sono contento che abbia vinto la battaglia, per così dire enfatizzando un po’ i termini, contro il Cantone o contro alcune istanze del Cantone che voleva far

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passare per monumenti storici alcuni edifici, invero fatiscenti, ancora presenti; sono con- tento che la Piazza, leggi posteggio, non resterà tale e non diventerà tale posteggio, nemmeno piazza e neppure prato verde, che in Città sarebbe altrettanto, nel Centro sto- rico in particolare, inadatta, ma verrà edificata; sono pure contento che si sia pensato a una possibile destinazione alberghiera, anche se a dire il vero non mi oppongo per prin- cipio ad altre occupazioni pubbliche come quella proposta che anzi sostengo in questa fase di valutazione. Però, c’è un però, anzi due, e sono di peso. Comincio da quello og- getto dell’emendamento che ora proporrò. Sottolineo che l’ho formulato di persona e an- che un po’ di fretta, non abbiamo avuto tempo di formalizzare più firme ma è condiviso da almeno due colleghi della Commissione della gestione che credo eventualmente in- terverranno e potranno dire la loro. Mi scuso pure per non avere redatto una relazione di minoranza della Commissione della gestione, ma i tempi stretti me lo hanno purtroppo impedito in questo momento particolarmente impegnativo per il sottoscritto. Ciò detto, l’edificio, così nella sua impostazione planimetrica, occupa quasi tutta la “piazza”. Questo concetto di riempimento dei vuoti nel Centro storico è stato ben spiegato dall’architetto Fumagalli nel corso di un’audizione ed è condiviso dal sottoscritto e come detto prima son contento che non resterà posteggio o prato. Partendo però da un’occupazione pla- nimetricamente così vasta, praticamente totale, l’altezza proposta appare eccessiva. Es- sa supera sensibilmente quella della maggior parte o di tutti gli edifici adiacenti, già loro di per sé non di epoca medievale, quindi tutt’altro che molto bassi e di conseguenza il concetto di riempimento dei vuoti del Centro storico ne esce travisato, almeno per quan- to riguarda la dimensione verticale, in quanto si riempie più del vuoto che esiste: è come ricoprire il buco della sabbia al mare ma alla fine trovarsi con la montagna di sabbia che ne esce. Tengo qui a precisare che non ho nessuna remora contro l’accostamento del nuovo al vecchio, o per meglio dire, del moderno allo storico. Questo non è il tema. Anzi, sono contento che non si imponga di voler edificare una qualche costruzione “Kitsch”

vagamente vagheggiante un antico che oggi non c’è più e non deve più esistere nella nostra architettura ticinese. L’oggetto della mia contrarietà è proprio l’altezza in quanto tale e legata al volume. I due parametri non sono d’altronde totalmente disgiunti: di fatto, per dimensioni più piccole, potrei benissimo immaginare anche un edificio molto più alto di quello proposto, anche una torre che potrebbe essere di 30 metri. In questo caso si creerebbe però un confronto, una sfida non con gli edifici attorno, piuttosto con la torre di Palazzo civico o con le torri dei castelli: perché non costruirne una nuova di acciaio e ve- tro? Non sarei di principio contrario, anche se poi bisognerebbe risolvere il problema del riempimento al suolo di cui gli architetti ci hanno raccontato prima. Come concetto ci po- trebbe stare. Viceversa, planimetria combinata con questa altezza ci danno un volume che al di là dell’architettura, senz’altro pregevole di un progetto che non conosciamo e quindi la diamo per assodata la creatura pregevole, le dimensioni sono quelle, sono sicu- ramente notevoli e ritengo smisurate per Bellinzona ed in particolare per quel comparto.

Sostanzialmente, quindi, propongo una limitazione dell’altezza dell’edificio a 14,50 ml, praticamente la stessa altezza alla gronda degli edifici che ora si affacciano su quello spazio, ciò che si può per altro vedere molto bene nella sezione pubblicata sabato sul quotidiano La Regione. Andare oltre creerebbe un disequilibrio volumetrico e di altezza tra il nuovo e il vecchio. Il profilo del Centro storico, quella visione dall’esterno che evi- denziava il collega Luca Buzzi, sarebbe irrimediabilmente compromessa. Tenuto conto che si è ventilata la possibilità di costruire uno spazio o sala polivalente di grandi dimen- sioni, qualora il progetto non debba più essere di sala interrata, come ancora una volta l’abbiamo, sottolineo, appresa dai giornali, ma questo spazio, forse in un progetto futuro, fosse prevista nei piani superiori, allora si potrebbe intravvedere una possibilità di con-

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cedere un bonus di 2 m, in modo da realizzare un piano di altezza 5m che consentirebbe questa realizzazione. Arriveremmo così al massimo a 16,5 m, quindi circa. al colmo degli edifici attorno. Si tratta però di un’alternativa. La soluzione di base, lo dico chiaramente, per me è l’altezza di 14,5 ml, quindi del PT, così come previsto, con lo spazio mercato ad altezza maggiorata di ca. 4,5 m e 50% non edificato e poi 3 piani “normali”. Infine vorrei parlare di un problema nella forma dei rapporti con il Consiglio comunale. Dopo oltre un anno di discussioni, il messaggio è datato inizio giugno 2010 e quindi era sicuramente in fucina diversi mesi prima, siamo finalmente venuti a conoscenza, tramite la stampa, del progetto che sta dietro alla proposta pianificatoria, progetto di cui si era più volte ventilata l’esistenza ma che non ci era mai stato presentato. Tengo anche qui a precisare una co- sa importante che riprende in parte quanto diceva il collega Paolo Camillo Minotti: non sono di principio contrario a che si modifichi la pianificazione del territorio in funzione di un progetto concreto, anche se solitamente, come detto il collega prima, si fa il contrario, è il progetto che si adatta alla pianificazione esistente. Non sono contrario e può essere anche una soluzione intelligente se ci sono investitori pronti a iniettare in Città mezzi fi- nanziari importanti per realizzare idee che forse nessuno ha mai avuto o nessuno aveva avuto i mezzi per realizzarli. Un esempio su scala svizzera molto grande è quello del centro turistico di Andermatt del miliardario egiziano Sawiris. Anche in quel caso si è modificata la pianificazione in funzione di un progetto: è arrivato il progetto e si è cambia- ta la pianificazione, non si è fatto il contrario. Il tutto, però, è avvenuto nella massima trasparenza, illustrando in anticipo ai cittadini cosa si sarebbe costruito. Non si è deciso di rendere edificabili terreni agricoli ventilando chissà quale possibile investimento, na- scondendo però che c’era già chi aveva promesso di investire un miliardo nell’operazione. Forse, la stessa cosa sarebbe potuta succedere anche a Bellinzona. In- vece di vagheggiare su possibili opportunità d’investimento mai precisate e sulle oppor- tunità e necessità di avere una sala di 500-700-800 posti a 50 m dal Teatro sociale, e terrei sottolineare: credo che qualche studio di approfondimento sarebbe necessario, si sarebbe potuto giocare a carte scoperte e in modo partecipativo, trovando le soluzioni adeguate. Considerato che la mancanza di informazioni al Consiglio comunale ha gene- rato discussioni durate oltre un anno ritengo che con meno fatica e meno tempo si sa- rebbe potuto fare un passo in questa direzione e forse oggi avremmo sia la pianificazio- ne sia il progetto. Mi dispiace, infine, che professionisti, che non conosco, tengo a preci- sare, potrebbero essere in sala fra il pubblico, siano stati fatti lavorare illudendoli che si sarebbe modificata la pianificazione in funzione del loro progetto, ma senza informare di questo i Consiglieri comunali. Il risultato è che ora che conosciamo il progetto, preciso nuovamente, tramite la stampa, quindi lo conosciamo per modo di dire perché il progetto sicuramente sarebbe risultato anche molto più bello e sarebbe molto più facile giudicarlo se l’avessimo visto nella sua forma originale così come prodotta dai professionisti che lo hanno redatto, questo progetto, di fatto, purtroppo oserei anche dire, diventa inutile in quanto la pianificazione sta andando in un'altra direzione, e questo con o senza l’emendamento che ora andrò a proporre. Perché comunque c’è un emendamento che parla di contenuti, esplicito, inequivocabile e inevitabile che si proceda con concorso pubblico e quindi, purtroppo, quel progetto oggi come oggi, aldilà dell’emendamento che proporrò risulta superato. Magari può essere riesumato ma oggi risulta superato. Vado quindi a leggere l’emendamento come l’avete visto di modo che figuri agli atti: al punto 1) di fatto si parte dalla riga dei piani superiori, non leggo le parti che restano comunque in- variate; il punto 1), il nuovo articolo 22d) fino al PT resta tutto invariato; dove si parla di piani superiori invece diventa: “Piani superiori: struttura alberghiera o altra destinazione d’interesse pubblico, così come proposto dal Gruppo socialista e così come contenuto

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negli altri due emendamenti, e/o sala polivalente; Hmax totale = ml 14.50 (PT e piani superiori) rispetto al livello attuale del posteggio; Bonus: Qualora nell’edificazione fosse prevista una sala polivalente di almeno 500 posti nella parte emergente (fuori terra) dell’edificio, è concesso (per permettere questa realizzazione) un supplemento d’altezza di ml 2.0, portando l’altezza totale a Hmax totale = ml 16.50 (PT e piani superiori) rispetto al livello attuale del posteggio”. Questo è quindi l’emendamento che nel frattempo avrete senz’altro letto e di cui le considerazioni sono state espresse in entrata. Grazie dell’attenzione e buona continuazione.

Soldini Giorgio: per dovere di informazione e di collegialità, fedele al mio modo di essere, come già fatto in occasione del messaggio municipale concernente la ristrutturazione di Viale Stazione (parte bassa) dove esprimevo la mia contrarietà a quel Messaggio mi permetto, anche in questa occasione, elencarvi le ragioni e le motivazioni che mi hanno portato a non firmare il rapporto di maggioranza della Commissione della gestione ri- guardante la variante di piano regolatore. Premessa: e qui non ho inventato nulla, mi so- no semplicemente limitato a documentarmi e riportare quanto segue. Bellinzona, Città storica, ai piedi dei tre castelli, con le murate ancora ben leggibili: Città limite del territorio milanese degli Sforza. Viuzze e slarghi delle città medievali con una fitta serie di case, palazzotti, a volte monumentali, ma di volumi contenuti, che caratterizzano gli spazzi pubblici anch’essi caratterizzati da dimensioni ridotte. Per questi motivi Bellinzona è stata inserita nell’elenco dell’Unesco. Noi politici, noi bellinzonesi dobbiamo invece cercare di tutelare questi valori e anzi, cercare di ulteriormente promuoverli. Come? Innanzitutto tentando di non perdere nemmeno una briciola di questa sostanza storica. Secondaria- mente cercare di porre dei rimedi dove nel passato, in nome della modernità, si è distrut- to una parte importante di questa “cittadella” medievale; come il quartiere della Cervia, questo quartiere Ex Mercato e da ultimo Piazza del Sole. Che cosa è successo in questi luoghi per decenni? Vuoti, spiazzi adibiti a posteggi, parti di città abbandonate, stabili in decadenza. Poi a distanza di 30-40-50 anni nuove edificazioni che squalificano la nostra città o perlomeno non la valorizzano. Io non voglio partecipare a perpetuare questo mo- do di fare. In questa piazzetta Ex mercato si deve tentare di ricucire una trama a misura di “cittadella” medievale analogamente a quanto fatto in città storiche che tutti solitamen- te visitiamo apprezzandole; risanare la proprietà Ex Gaggini e da lì ricostruire i volumi che sciaguratamente sono stati demoliti perché “ratere”; chiamate così perché non si ha una minima idea di come recuperare con valore questi edifici che sono stati costruiti soli- damente con pietre dei nostri luoghi. No. Si preferisce demolire e ricostruire cassoni in cemento armato fuori scala e con funzioni di dubbia riuscita. Ma di questo parleremo do- po. Torno volentieri alla proposta di PR. È proposto un volume monolitico incastrato tra la murata e palazzo civico. L’area indicata è evidentemente sproporzionata rispetto agli altri edifici vicini. Persino il nostro Palazzo municipale con il vuoto della corte, con pas- saggi che permettono di attraversarlo è di dimensioni esigue, contenute e coerenti con le altre superfici occupate da altri stabili che si addizionano creando ritmi di facciate diverse e articolate. Nella proposta di variante è proposta un’altezza di 18.50 ml più 2.00 ml per strutture particolari per un totale di 20.50 ml. Significa che quest’area in planimetria si in- nalzerà monoliticamente fino a sovrastare la “cittadella” medievale costituita da una sorta di frammenti di volume che la strutturano. No, questo cassone è un unico volume. Con il tetto piano grande come tutta la sua superficie che si incastra nella Città come fosse un transatlantico incagliato tra le rocce e lo si vedrà dappertutto. Dal basso con la piccola murata che invece deve apparire grande per difendere la Città, piccola poiché a confron- to di quel volume perde tutto il suo significato. Dall’alto, dai castelli, in tutta l’ampiezza

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del tetto piano che confrontato con i tetti della cittadina sembrerà un pugno nell’occhio.

Al cospetto della misura della nostra Città medievale è veramente un “eco mostro”; arro- gante, fuori scala e a mio avviso sbagliato. Veniamo ora alle funzioni che vogliamo inse- rire in questo scatolone. Piazza coperta, albergo di 50 camere, sala multiuso per centi- naia di persone, ristorante/bar, appartamenti. Tutte queste persone incastonate all’interno di uno scatolone, a sua volta incastrato all’interno delle mura medievali, e in più 25 posti auto per 50 camere per centinaia di utenti della sala multiuso. Credo che tutti noi abbiamo già avuto modo di vedere queste nuove strutture nelle città europee. Hanno una piazza tutt’attorno, hanno i posteggi sotterranei, hanno l’accesso ai TIR per il tra- sporto del materiale per eventi di qualsiasi genere, ecc.. Con questa proposta, come mi- nimo, si dovrà demolire anche la murata poiché sarà impossibile servire adeguatamente tutti i servizi di questa costruzione. Io mi auguro che la gente di buon senso lo capisca e che voglia progetti a giusta scala per Bellinzona, progetti che la valorizzano, che mettano ancora più in risalto le qualità che ha e non che la vogliano “ammazzare”. Non che non si vogliono progetti con queste funzioni, ma che si facciano dove vi sono le premesse affin- ché si possano sviluppare in maniera consona alle loro necessità funzionali. Per Piazza Mercato molto meglio costruire cercando una ricucitura della trama della Città con allog- gi, spazi amministrati e commerci in analogia alle caratteristiche e ai conseguenti conte- nuti del nucleo storico. Per tutte queste ragioni non appoggerò questa variante e mi ri- serverò, in seconda battuta, di sostenere l’emendamento.

Gianoni Filippo, Municipale: anche se non mi piacciono le citazioni acconsentitemi di ini- ziare con una che ho colto dalla relazione pianificatoria al piano particolareggiato del Centro storico. Questa relazione, quando è stata pensata, data più di trent’anni e come potrete vedere era un po’ profetica, infatti gli architetti dicevano: “pure coscienti della possibilità di essere completamente contraddetti fra vent’anni, abbiamo tuttavia cercato di esprimere oggi le nostre idee con maggiore incisività possibile. Tenendo conto di ciò non abbiamo inteso la conservazione come fine a sé stessa, ma come operazione che assume valori esistenti, storici ed estetici come una base insostituibile per progettare quegli spazi che oggi ci occorrono. Analogamente abbiamo affrontato il tema della rivita- lizzazione, progettare la rivitalizzazione significa pretendere di intervenire sulle forze che regolano le attività di tutta la popolazione attraverso progetti che incidono sul tessuto ur- banistico” fine della citazione. Come dicevo questa menzione è profetica perché da una parte la relazione propugnava la pedonalizzazione del Centro storico e dall’altra la rea- lizzazione di stabili che finalmente consentissero di dare maggior respiro e attrattività al nostro Centro. Prima di rispondere a tutte le domande che sono state sollevate durante la discussione ritengo opportuno che siano fatte alcune precisazioni. La prima è questa:

il Presidente del Consiglio comunale, nel suo intervento, ha detto che in un certo senso il Municipio ha giocato a carte coperte, nel senso che avrebbe svelato il progetto che sta alla base delle proprie idee solo nelle ultime settimane. Secondo me è opportuna una precisazione in questo senso: il Comune non ha lavorato su un solo progetto bensì il Municipio ha lavorato su tre progetti; perché è stato dato non un concorso Consigliere comunale Tettamanti, bensì una semplice richiesta di allestimento di uno studio, come tra l’altro negli ultimi anni procedono diverse Città svizzere. Si ha così il vantaggio che questi studi restano di proprietà dell’ente pubblico e costituiscono una base di lavoro.

Questi tre mandati sono stati dati a tre architetti che avevano già intervenuto in tessuti analoghi a quelli esistenti nella piazzetta ex mercato, sono stati presentati tre lavori ed il Municipio ha ritenuto che uno era interessante da approfondire ed è stato analizzato con il Cantone. Non è immaginabile pensare la pianificazione di un comparto come quello

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che sta qui dietro senza lavorare su un progetto che non è concreto ma è un progetto che deve avere determinati elementi così da acconsentire a chi poi enuncerà la norma pianificatoria di dargli un vestito che sia soprattutto praticabile e concreto. In collabora- zione con il Cantone abbiamo lavoro per quella progettazione, il progettista era perfetta- mente consapevole che una volta formulata la domanda e presentato il messaggio il suo mandato si sarebbe concluso per cui quello che avete visto sui giornali non è che un “fil rouge” ed è lo stesso metodo che il Municipio ha utilizzato per la pianificazione del cam- po militare per l’IRB. Vi ricordate che la pianificazione era stata preceduta da uno studio di architettura affidato ad un architetto di Lugano proprio per consentirci in seguito di e- nunciare una norma che avesse dei contenuti praticabili. Questa è una procedura adotta- ta regolarmente, addirittura nata nelle Città svizzere, penso soprattutto a Zurigo e Lucer- na; se guardate il centro di Lucerna vedete che i risultati ci sono. Questo mi sembrava importante da sottolineare che non abbiamo mai voluto nascondere niente. E’ vero, que- sto l’abbiamo sempre detto, ci sono dei gruppi interessati ma non hanno un progetto;

gruppi che hanno contattato anche il Municipio manifestando la loro attenzione dicendo di essere interessati ad adoperare su questo comparto qualora fosse approvata la pro- posta pianificatoria. Si tratta solo di questo e non è stato nascosto nulla. Seconda impor- tante precisazione: non c’è stata una battaglia con il Cantone. Qualcuno, credo il Presi- dente Denis Rossi, abbia detto ciò ma non c’è stata una battaglia; è vero ci sono state delle incomprensioni iniziali che sono state superate con un nuovo modello di collabora- zione di lavoro che ritengo eccellente. In cosa consiste il modello: è stato creato un gruppo di lavoro misto che in pochi mesi è riuscito ad enunciare una norma e a prepara- re anche il rapporto di pianificazione che ora si trova sui vostri tavoli. E’ lo stesso modello che stiamo applicando per risolvere il problema di via Tatti. Anche questa difficile que- stione pianificatoria troverà prossimamente una soluzione grazie proprio a questo model- lo di affrontare questioni pianificatorie complesse come lo sono via Tatti o Piazzetta ex mercato. Vengo ora agli interventi: il Consigliere comunale Ferrari ha sottolineato l’importanza di questo emendamento e dico subito che il Municipio aderisce allo stesso e quindi è d’accordo a che le possibili utilizzazioni siano ampliate. Sulla questione del con- corso pubblico non c’è discussione: non si può intervenire in un comparto così delicato senza concorso pubblico, sia per questioni di parità di trattamento, di trasparenza ma soprattutto di interesse. Chiaramente saranno diversi gli studi di architettura ai quali pia- cerà presentare un progetto per un comparto così importante. C’è poi la questione del di- ritto di superficie: anche qui io, in ambito di Commissione della gestione, ho detto che le nuove sentenze del Tramm richiedono una procedura di aggiudicazione formale per la messa in posa di una macchina di distribuzione delle bevande, figuriamo se per la con- cessione di diritto di superficie non applicheremmo la procedura di bando di concorso con tanto di criteri, di graduatoria e di classifica finale. L’intervento del Consigliere comu- nale Paolo Camillo Minotti ha sottolineato la flessibilità della destinazione e su questo punto il Municipio è d’accordo, non condivide le altezze ma su questo aspetto tornerò al- la fine del mio intervento, e sulla parità di trattamento sottolineo che trattasi di un edificio pubblico con prevalente interesse pubblico, non può quindi essere paragonato con gli e- difici privati ma c’è anche un aspetto che non bisogna dimenticare ed è il fatto che qui andiamo ad intervenire su un nuovo edificio, non è una costruzione esistente e quindi, secondo noi, si giustifica questa altezza sulla quale tornerò in seguito. Sul fatto se sia prevalente l’architettura, diciamo il progetto o la pianificazione, qui non vorrei entrare nel merito in quanto è un discorso filosofico dove addirittura vi sono dei trattati. Il Consigliere comunale Buzzi ha sollevato diversi aspetti, ci ha detto che non abbiamo visione, ma questo intervento si inserisce pienamente in quello che sono gli obiettivi del piano parti-

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colareggiato del Centro storico ed il Municipio farà di tutto per evitare doppioni, quelli di cui accennava il Consigliere comunale Tettamanti: tra l’altro la proposta di creare una sorta di inventario delle sale potrebbe essere interessante e probabilmente potrebbe es- sere realizzata unitamente all’ente del turismo mettendo a disposizione a terzi che biso- gnano di sale. Il Consigliere comunale Buzzi ha sottolineato che ci sarà uno sfregio so- prattutto dovuto all’altezza: informo che la stessa è stata fissata dal gruppo di lavoro con- formandosi alle raccomandazioni Isos. Il Consigliere comunale Buzzi non è nelle Com- missioni e quest’aspetto è stato sollevato più volte nelle Commissioni stesse: la posizio- ne del nuovo edificio è stata esplicitamente richiesta dall’ufficio dei beni culturali per ri- creare l’angolo su vicolo Muggiasca. Secondo l’ufficio stesso questo angolo ha una fun- zione particolare all’interno su via Dogana e c’è stato espressamente chiesto di posizio- nare l’edificio salvaguardando quest’angolo. Il Consigliere comunale Tettamanti ha sotto- lineato queste perplessità di procedura e ripeto non vorrei veramente che resti l’impressione che si sia fatto chissà cosa. E’ vero, nella scelta di questa particolare pro- cedura, con affidamento di mandati singoli, l’ente pubblico è abbastanza libero, anche perché si è fuori da tutti i valori soglia. C’è comunque attenzione; tra l’altro sono molto pochi gli studi che il Municipio, in questo quadriennio, ha dato con questa procedura.

Sottolineo che il progetto ritenuto migliore per le esigenze della Città è stato scelto uni- camente come “fil-rouge”. Il Presidente Denis Rossi ha sollevato vari problemi: uno tratta la battaglia e ripeto che non c’è stata e sottolineo che attualmente, nell’ambito della pia- nificazione con il Dipartimento del territorio, i rapporti sono buoni e questa realizzazione ne è una prova, come nelle prossime settimane lo sarà la risoluzione dello spinoso pro- blema della pianificazione di via Tatti. Sul problema dell’altezza tornerò brevemente do- po. Il Consigliere comunale Soldini ci ha portato la storia sull’edificazione di Bellinzona, risulta molto bene riassunta nel messaggio, bisogna però fare attenzione ad una cosa, e lo dicevo già quando si parlava di densificazione: guardate che il Piano particolareggiato del Centro storico di Bellinzona prevede delle grosse densificazioni. E’ stata una scelta di principio non fatta da questo Municipio bensì dai precedenti, dai Municipi degli anni ’70, e personalmente difendo questa scelta. Il Consigliere comunale Soldini lo invito a salire al castello e guardare l’edificio costruito dall’ente ospedaliero cantonale in via Lugano.

Questa è una delle principali realizzazioni previste dal piano particolareggiato del Centro storico. E’ una densificazione enorme e francamente su questa costruzione qualche dubbio ce l’ho ma i pianificatori del 1985, che non erano degli sprovveduti, hanno previ- sto che all’interno della Città e del centro storico ci sia questa densificazione. Non l’abbiamo voluta noi e d’altra parte invito il Consigliere comunale Soldini ad esaminare le fotografie antiche o le stampe che si trovano al rapporto e vedrà che qui dietro era molto più densificato rispetto a quanto chiediamo di fare. Se guardate le foto delle cittadelle medievali, voi vedete le mura e una Città che all’interno delle stesse esplode. Non voglio ripetere questo termine di “ratera” ma sappiate, perché è stato eseguito un lavoro vera- mente serio, che su richiesta del Cantone della “ratera” è stata fatta una perizia geologi- ca e archeologica, comprese anche le cantine. Il rapporto, se lo volete è a vostra dispo- sizione e lo metteremo pure a disposizione al Consigliere comunale Soldini viste le pun- tualizzazioni presentate. Concludo nel dire che si tratta di stalli che non hanno nessun valore perché probabilmente costruiti su fondamenta medievali ma senza alcuna partico- lare qualità dal profilo architettonico e anche dei materiali: guardate che materiali sono stati adoperati per realizzare quello che resta di questi stabili dopo gli abbattimenti degli anni ’60. Il Consigliere comunale Soldini, in modo un po’ provocatorio, ma oramai lo sap- piamo, ha detto che sarà demolita anche la muraglia: la murata è monumento di impor- tanza nazionale e non solo cantonale o comunale quindi qualsiasi intervento su questa

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murata è impossibile, i relativi lavori sarebbero immediatamente bloccati. Sulla protezio- ne Unesco: se ne parla parecchio su questa tematica, concerne unicamente i tre castelli e le mura, il resto è oggetto del piano particolareggiato del Centro storico e quello che realizziamo adesso è in completa consonanza con questo piano ma addirittura di più, anche con l’ufficio dei beni culturali. Vengo ora, molto brevemente, alle questioni delle al- tezze. Il progetto prevede 14,50 ml più 4 metri, ma questi ultimi, che porterebbero all’altezza di 18.50 non sono già dati, nel senso che sarà il progetto che sceglierà il Mu- nicipio e che voi dovrete ancora approvare a dire se sarà fattibile o meno. Sarà prece- dentemente l’ufficio dei beni storici a pronunciarsi. L’altezza data è di 14.50 più questi 4 metri, ma sono condizionati; restano poi 2 metri ma questi non saranno comunque og- getto di occupazione in quanto si tratta di 2 metri di sola struttura; ciò cosa significa: vuol dire che con questi 2 ml di struttura si vuole marcare il passaggio dal vecchio, dalla citta- della al nuovo. Ci è già stato detto che solo se la qualità del progetto, che deve essere eccezionale, questi ulteriori 2 ml ci saranno concessi ma che di per sé non hanno nes- suna funzione abitativa, e questo è importante sottolinearlo, ma solo funzionale. Sul ta- volo c’è questo emendamento di 14.50 più un bonus di 2 e dalle valutazioni che abbiamo fatto, in questo caso, il bonus di 2 ml non avrebbe alcun senso per cui tanto varrebbe li- mitare l’altezza massima dell’edificio a 14.50. Per il Municipio sarebbe un peccato per- ché il futuro progetto che dovrà marcare un segno su questo palinsesto che è il tessuto urbano della città di Bellinzona, sarebbe in un certo senso limitato. Un gran peccato an- che perché si punta su un progetto di grande qualità. Il Municipio aderisce all’emendamento per quanto concerne l’ampliamento delle possibili utilizzazioni per con- tro vi chiede di respingere l’emendamento concernente la limitazione dell’altezza massi- ma a 14.50.

Presidente: non essendoci ulteriori interventi passiamo alle votazioni. Dico alle votazioni in quanto sul tavolo abbiamo due alternative e non tre in quanto l’emendamento della re- lazione è stato fatto proprio dal Municipio e quindi di fatto non c’è più l’alternativa al mes- saggio con emendamento ma una prima alternativa che è quella del messaggio integrato con l’emendamento delle Commissioni della gestione e PR relativa ai contenuti. La se- conda votazione è quella dell’emendamento che avete ricevuto solo questa sera. Per cui le mettiamo in votazione entrambe una dopo l’altra in questo ordine, come al solito, votazione solo con i favorevoli e successivamente votazione finale. Leggo la prima ver- sione del dispositivo come da messaggio con integrato l’emendamento al quale il Muni- cipio ha aderito:

1. E`adottata la variante di piano regolatore relativa al comparto Piazzetta ex Mercato/

stabile ex Gaggini:

- PRPCS- Comparto ex Mercato / ex Gaggini 1:1’1000- Situazione di variante - Nuovo articolo 22d ”Comparto ex Mercato/ex Gaggini” delle norme di attuazione

del PRPCS, comprensivo dell’aggiunta relativa ai piani 1., 2. e 3.: “Struttura alber- ghiera o altra destinazione d’interesse pubblico.”

2. Il Municipio è autorizzato a completare la procedura d’approvazione ai sensi della Legge Cantonale d’applicazione della legge federale sulla pianificazione del territo- rio.

favorevoli: 35

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