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Celebrazione comunitaria LMC di domenica 24 gennaio 2021 ore 21

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

Senti il cuore della tua città, batte nella notte intorno a Te, sembra una canzone muta che cerca un'alba di serenità

Semina la pace e tu vedrai che la tua speranza rivivrà;

spine tra le mani piangerai, ma un mondo nuovo nascerà.

Sì, nascerà il mondo della pace di guerra non si parlerà mai più, la pace è un dono .che la vita ci darà,

un sogno che si avvererà...

Celebrazione comunitaria LMC di domenica 24 gennaio 2021 ore 21

Non sarà un buon anno se !!!!!...non ci impegneremo tutti a costruire percorsi di pace e fratellanza

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

[P. Eliseo]

T – Amen

Il Signore sia con voi

[P. Eliseo]

CANTO D’INIZIO : SEMINA LA PACE … T – E con il tuo spirito

Introduzione alla preghiera LMC del 24/01/21 (Sofia) Uno dei desideri più profondi del cuore dell’uomo è il desiderio di pace e stabilità.

Nei suoi significati più profondi, la pace significa armonia: armonia dell’uomo con il suo prossimo, dell’uomo con la terra e l’ambiente che lo circonda.

In questo mese dedicato alla Pace e in questo periodo in cui non possiamo rendere pubblico il nostro desiderio di Pace vogliamo stasera ricordare tutti quei Paesi che ancora vivono nella guerra, nell’odio razziale e nella violenza .

Ci uniamo alla preghiera con tutti coloro che questa settimana in particolare hanno chiesto di essere protagonisti attivi per l’Unità dei Cristiani.

Il 27 gennaio onoreremo la giornata della Memoria, fin da ora vogliamo elevare al Padre la richiesta di essere portatori dei valori di accoglienza e rispetto verso tutti fratelli in quanto tutti figli amati dallo stesso Dio Padre Iniziamo questo momento di preghiera che sarà accompagnato dal Vangelo di questa domenica, da alcuni scritti di Daniele Comboni a cui uniremo le nostre preghiere di intercessione e di riflessione .

Breve spiegazione della canzone prima del video parla della situazione di violenza oggi nel mondo (Michela) VIDEO E CANTO : NON MI AVETE FATTO NIENTE (DI HERMAL META e FABRIZIO MORO )

Testo : NON MI AVETE FATTO NIENTE 1 A Il Cairo non lo sanno che ore sono adesso

Il sole sulla Rambla oggi non è lo stesso In Francia c'è un concerto

La gente si diverte Qualcuno canta forte Qualcuno grida a morte

A Londra piove sempre ma oggi non fa male Il cielo non fa sconti neanche a un funerale A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna Di gente sull'asfalto e sangue nella fogna E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra Ferito nei suoi organi dall'Asia all'Inghilterra Galassie di persone disperse nello spazio

2

Ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio Di madri senza figli, di figli senza padri

Di volti illuminati come muri senza quadri Minuti di silenzio spezzati da una voce Non mi avete fatto niente

Non mi avete fatto niente Non mi avete tolto niente

Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente

Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre

(2)

C'è chi si fa la croce 3 E chi prega sui tappeti

Le chiese e le moschee L'Imàm e tutti i preti

Ingressi separati della stessa casa

Miliardi di persone che sperano in qualcosa Braccia senza mani

Facce senza nomi Scambiamoci la pelle In fondo siamo umani

Perché la nostra vita non è un punto di vista E non esiste bomba pacifista

Non mi avete fatto niente Non mi avete tolto niente

Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente

Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre Le vostre inutili guerre

Cadranno i grattaceli E le metropolitane

I muri di contrasto alzati per il pane

Ma contro ogni terrore che ostacola il cammino Il mondo si rialza

Col sorriso di un bambino Col sorriso di un bambino Col sorriso di un bambino Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente

Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre Non mi avete fatto niente

Le vostre inutili guerre Non mi avete tolto niente Le vostre inutili guerre Non mi avete fatto niente Le vostre inutili guerre Non avete avuto niente Le vostre inutili guerre

Sono consapevole che tutto più non torna La felicità volava Come vola via una bolla

Lettura del Vangelo (Rosanna) Dal Vangelo secondo Marco 1,14-20

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.

Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti.

E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore

[Riflessione di p Eliseo]

Breve commento di P. Francesco

“Sempre il Signore quando viene nella nostra vita, e parla al nostro cuore, ti dice una parola, e anche questa promessa: ‘Vai avanti …coraggio, non temere, perché se tu farai questo …io sono con te !’.

E’ un invito alla missione, un invito a seguire Lui.

(3)

DALLA MISSIONE: Piano per la rigenerazione dell’Africa di San Daniele Comboni (Michela)

Il Piano per la rigenerazione dell'Africa, viene intuito da Daniele Comboni nei momenti dei suoi "più caldi sospiri" verso la Nigrizia, quando non può resistere all'idea di vederla abbandonata alla desolazione e alla schiavitù e sente l'urgenza di aprire una via sicura per offrire finalmente ad essa l'abbraccio cristiano "di pace e di amore".

Nel Suo Piano il Comboni scrive:

“”Il Cattolico avvezzo a giudicare delle cose col lume che gli piove dall'alto, guardò l'Africa non attraverso il miserabile prisma degli umani interessi, ma al puro raggio della Fede e scorse colà una miriade infinita di fratelli appartenenti alla sua stessa famiglia, aventi un comun Padre su in cielo, incurvati e gementi sotto il giogo di satana (Comboni si riferisce alla piaga della schiavitù), posti nell'ordinaria economia della divina Sapienza sull'orlo del più orrendo precipizio. Allora, trasportato egli dall'impeto di quella carità accesa con divina vampa sulla pendice del Golgota ed uscita dal costato di un Crocefisso, per abbracciare tutta l'umana famiglia, senti’ battere più frequenti i palpiti del suo cuore e una virtù divina parve che lo spingesse a quelle barbare terre per stringere tra le braccia a dare un bacio di pace e di amore a quegl'infelici suoi fratelli, sovra cui par che ancora pesi tremendo l'anatema di Canaan (siano destinati alla distruzione)

Dovremo affaticare, sudare, morire; ma il pensiero che si suda, e si muore per amore di Gesù Cristo, e per la salute delle anime le più abbandonate del mondo, è troppo dolce per isgomentarci alla grande impresa.””

Dalla Lettera “Enciclica Fratelli Tutti” sulla Fraternità e l'amicizia sociale Di Papa Francesco (Serena/

Lorenza)

“”77. Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite. Oggi siamo di fronte alla grande occasione di esprimere il nostro essere Fratelli, di essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti.

….Alimentiamo ciò che è buono e mettiamoci al servizio del bene.

78. ..Cerchiamo gli altri e facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere il dolore o l’impotenza, perché lì c’è tutto il bene che Dio ha seminato nel cuore dell’essere umano.

106. C’è un riconoscimento basilare, essenziale da compiere per camminare verso l’amicizia sociale e la fraternità universale: rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza. Se ciascuno vale tanto, bisogna dire con chiarezza e fermezza che il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità.

115. In questi momenti, nei quali tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune. La solidarietà si esprime concretamente nel servizio, che può assumere forme molto diverse nel modo di farsi carico degli altri. Il servizio è in gran parte aver cura della fragilità. Servire significa avere cura di coloro che sono fragili nelle nostre famiglie, nella nostra società, nel nostro popolo. Il servizio guarda sempre il volto del fratello, tocca la sua carne, sente la sua prossimità fino in alcuni casi a soffrirla e cerca la promozione del fratello.””

(4)

Preghiere per la condivisione (Michela)

Fratelli ci siamo resi conto come ci sia bisogno di una svolta radicale non solo nella vita del mondo ma anche nelle nostre vite quotidiane.

Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio perché ci aiuti in questo cammino. Facciamo nostre le richieste e ad ogni invocazione diciamo:

Ascoltaci signore

1: Mons. Don Tonino Bello - scritti:” (nel mese per la Pace ) (Paolo)

La pace è l'asse portante della predicazione del Signore, ma se tutte le bombe venissero disinnescate, tutti gli arsenali sparissero nel nulla e le 80.000 testate nucleari ancora presenti nel mondo dovessero essere smantellate e rimanesse la situazione di ingiustizia che c'è oggi, la pace non si raggiungerebbe mai;

preghiamo affinché noi cristiani sappiamo essere capaci di operare per la pace, creando un mondo in cui non ci siano divisioni e stranieri ma fratelli da incontrare . Preghiamo.

Evenu shalom

Rit. Evenu shalom alejem, evenu shalom alejem, evenu shalom alejem,

evenu shalom, shalom, shalom alejem.

E sia la pace con voi (3 v)

evenu shalom, shalom, shalom alejem. Rit.

Diciamo pace al mondo, cantiamo pace al mondo

la nostra vita sia gioiosa, e il mio saluto

“Pace” giunga fino a voi. Rit.

(5)

2. Preghiera nella settimana per l'unità dei cristiani : (Paolo)

Dio nostro Padre, Tu ci riveli il tuo amore mediante Cristo e mediante i nostri fratelli e le nostre sorelle.

Apri i nostri cuori perché possiamo accoglierci gli uni gli altri con le nostre differenze e vivere nel perdono.

Donaci di vivere uniti in un solo corpo, affinché venga alla luce il dono che ciascuno di noi è.

Fa’ che tutti noi possiamo essere un riflesso del Cristo vivente che cammina a fianco a noi ogni giorno . Preghiamo.

3. «Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). (Clara)

Non si tratta solo di migranti: si tratta di non escludere nessuno. Il mondo odierno è ogni giorno più crudele con gli esclusi. Fa’ che diventiamo Chiesa “in uscita”, capace di andare incontro agli ultimi, agli emarginati ai lontani e portare il tuo messaggio di speranza e di pace . Preghiamo.

4. «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt 14,27). (Michela)

Uno dei mali del nostro tempo è la paura e il timore del diverso, dello sconosciuto e del forestiero. Signore , aiutaci a cancellare la nostra indifferenza e rendici capaci di aprire le porte di chi bussa alla ricerca di protezione, di sicurezza, per un futuro migliore. Preghiamo.

(6)

Pierantonio Costa : Un console italiano contro il genocidio ruandese

Ancora una storia di una persona che forse non è mai stata al centro della visibilità mediatica, ma la sua storia è emersa in tutta la sua potenza in questi giorni nei giornali Vicentini …

Sabato 16 gennaio alle 10.30 nella Cattedrale di Vicenza sono stati celebrati dal Vescovo di Vicenza Beniamino Pezziol i funerali di Pierantonio Costa, il Console onorario d’Italia in Ruanda che durante il terribile genocidio del 1994 salvò oltre duemila persone, tra cui centinaia di bambini.

Con L’aiuto del figlio Oliver , con un missionario rogazionista, padre Giorgio Vito, e un pediatra di Varese, il dottor Luigi Mussi, all’orfanotrofio di Nyanza., riuscirono a salvare circa 600 bambini da morte certa .

Pierantonio Costa, nato nel 1939 e mancato in Germania il 1° gennaio 2021 una vita in Africa come imprenditore di successo, aveva origini vicentine e a Vicenza ha voluto ritornare perché il suo corpo riposasse nella tomba di famiglia a Montebello Vicentino.

L’incredibile vicenda della sua vita e della sua eroica generosità durante il genocidio del Ruanda è stata raccontata dal giornalista Luciano Scalettari nel libro La lista del console: cento giorni un milione di morti edito dalle Paoline nel 2004 e divenuto poi anche un docufilm.

L’impegno di Costa, che si avvalse della sua posizione diplomatica e del proprio denaro per trasferire in sicurezza centinaia di persone perseguitate (soprattutto di etnia tutsi) dal Ruanda al vicino Burundi, ottenne in seguito numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la medaglia d’oro al valor civile dal Governo italiano; una simile decorazione dalle autorità belghe; il novero tra i “Giusti del Mondo” nei memoriali di Padova e Milano; la candidatura al Nobel per la Pace nel 2011.

Costa, che non ha mai cercato riconoscimenti, minimizzava la sua opera dichiarando: “Tra tanta violenza e tante sofferenze ho solo risposto alla voce della mia coscienza. Quando bisogna fare qualcosa, semplicemente lo si fa”.

E’ un esempio di coraggio, generosità e dedizione al bene comune e ai più bisognosi che la Diocesi e il Vescovo desiderano vengano conosciuti anche in questa terra vicentina in cui la sua famiglia aveva radici.

Costa ha lasciato un bel messaggio ai giovani ed alle nuove generazioni che sentiremo

nell’intervista

(7)

Spazio per la condivisione personale

Come possiamo nella normalità di tutti i giorni agire in modo coraggioso sporcandosi le mani impegnandoci in percorsi di pace e fratellanza ?

PADRE NOSTRO

Durante il Padre Nostro ricordiamo le tante persone che ogni giorno muoiono come Gesù sulla croce. . Ricordiamo anche tutti coloro che sono stati o lo sono ancora oggi anche a rischio della loro vita testimoni di giustizia, di fratellanza, operatori e costruttori di pace, operatori per la promozione dei diritti umani e per la costruzione di una società e umanità più giusta.

PREGHIERA FINALE

[P. Eliseo]

Signore della vita, tu che ci hai riuniti da luoghi diversi per fare causa comune, Ti preghiamo di benedire e rigenerare tutta l'umanità impoverita e di benedirci perché anche noi possiamo dare frutti di vita e di speranza come i testimoni che abbiamo ricordato.

SIGNORA DELLA PACE Dolce Signora vestita di cielo Madre dolce della Speranza gli uomini corrono senza futuro ma nelle loro mani

c'è ancora quella forza per stringere la Pace e non farla andare via dal cuore della gente.

Ma tu portaci a Dio nel mondo cambieremo le strade e gli orizzonti e noi apriremo nuove vie che partono dal cuore e arrivano alla Pace

e noi non ci fermeremo mai perché insieme a Te

l'Amore vincerà.

Dolce Signora vestita di cielo Madre dolce dell'Innocenza libera il mondo dalla paura dal buio senza fine

della guerra e dalla fame

dall'odio che distrugge

gli orizzonti della vita

dal cuore della gente.

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