Traduzione in Italiano di Daniele di Giuseppe ed Eros Chemolli, esperti in testing al fuoco e certificazione prodotti, Chemolli Fire
D
urante MADE Expo 2019 è stato organiz- zato un evento dedicato ai pannelli san- dwich.Una panoramica divisa in due parti, una rispetto all’FM Approval, di cui abbiamo dato conto in un precedente articolo pubblicato sul numero di giu- gno, l’altra secondo il British Standard che viene analizzata in questa occasione. La via inglese pre- vede di considerare molti dettagli della costruzione oltre che la tipologia di pannello impiegato, per un uso consapevole ed accorto di prodotti e tecnologie costruttive.
Le prestazioni dei materiali di rivestimento in caso di incendio sono cruciali e dovrebbero essere va- lutate nel dettaglio, in modo da poter trarre delle conclusioni riguardo la resistenza al fuoco di qual- siasi facciata. Tuttavia, prima di affrontare questo argomento, dobbiamo rispondere a due ovvie do- mande:
1. Perché DOBBIAMO considerare le prestazioni dei muri perimetrali in termini di resistenza al fuoco.
2. Perché è una caratteristica critica per gli edifici con altezze elevate?
Data la natura di ciò che è contenuto oggi negli edifici, se dovesse svilupparsi un incendio in un
delle facciate: la famiglia di norme British Standard BS 8414
Testo di Dr. Mostafa Jafarian e Dr. Janet Murrell, esperti in testing del laboratorio Warringtonfire
Pannelli sandwich
compartimento all’interno di un edificio ad altezza elevata, ci sarebbe una buona possibilità che l’in- cendio si sviluppi fino al flashover. In questo stadio, l’incendio potrebbe fuoriuscire dai compartimenti attraverso, per esempio, le finestre e propagarsi sulla superficie esterna della costruzione. Quando ciò accade, il rivestimento subisce un enorme shock termico. L’incendio dovrebbe rimanere localizzato, invece di espandersi attraverso l’edificio, così da dare a vigili del fuoco la possibilità di arrivare sul luogo e contenerlo. Tuttavia, a causa delle limita- zioni nell’equipaggiamento, i vigili del fuoco posso- no contenere incendi solo fino ad altezze limitate, e hanno bisogno di utilizzare diversi metodi per contenerli, per esempio agendo dall’interno dell’e- dificio.
Se tale incendio non potesse essere controllato, ci sarebbe la possibilità che si espanda in maniera critica portando ad una tragedia. Sfortunatamente ci sono stati degli incendi molto famosi che hanno avuto un impatto tragico, come l’incendio al Wind- sor Building a Madrid, Spagna; quello alla First Interstate Bank di Los Angeles, USA; alla Grenfell Tower di Londra, UK; al Mandarin Hotel di Pechino, Cina; alla Grozny – City Towers in Cecenia ed alla Torch Tower di Dubai, negli Emirati Arabi.
Una valutazione della natura dei rivestimenti per i suddetti esempi, indicano che il rivestimento usato
era decisamente differente. Si può affermare che il rivestimento per le costruzioni non cambia da una all’altra, ma che una singola costruzione possa es- sere rivestita con diversi tipi di materiali affiancati l’uno all’altro. Esempi dei più comuni tipi di sistemi di rivestimento sono i sistemi compositi esterni di isolamento termico (ETICS), pannelli sandwich, si- stemi di isolamento strutturale a pannelli laminati ad alta pressione (SIPS), rivestimenti antipioggia (RSC), pannelli in legno esterni e molti altri. Tutti questi sistemi avranno comportamenti differenti quando esposti al fuoco. Questo porta alla prossi- ma domanda, ovvero come possiamo assicurarci che la progettazione sia sicura in caso di incendio?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo co- noscere il comportamento di propagazione della fiamma:
1. Qual è il livello accettabile di propagazione delle fiamme?
2. Come dovrebbero comportarsi i prodotti proposti per la facciata, in caso fossero esposti al fuoco?
3. Come dovrebbe comportarsi una facciata come sistema, quando esposta al fuoco, considerando che i materiali siano usati come parte di un siste- ma e non individualmente?
In termini di propagazione delle fiamme, un rivesti- mento potrebbe essere esposto al fuoco da un in- cendio esterno situato vicino al rivestimento stesso, per esempio se dovesse prendere fuoco un oggetto
Figura 1 | Esempi di propagazione incontrollata delle fiamme attraverso le facciate
Pannelli sandwich
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che non fa parte della costruzione, come ad esem- pio dei contenitori per i rifiuti. Un altro scenario po- trebbe essere quando si verifica un incendio all’in- terno di un compartimento e il fuoco si sviluppa fino al flash-over propagandosi fuori dalle finestre.
In questo caso, anche se il fuoco non interagisce direttamente con alcun materiale che compone il rivestimento, l’altezza della fiam-
ma potrebbe anche superare i due metri di altezza. In questo caso, le fiamme potrebbero lambire il pia- no superiore, propagando l’incen- dio in un altro compartimento. In alternativa, l’incendio potrebbe interagire con i prodotti di rive- stimento ed espandersi lungo la superficie o attraverso le cavità ed esporre diversi piani alla volta.
Considerando che tutti i suddetti casi siano possibili, quale di que-
sti sarebbe considerato il più accettabile? In base alle regolamentazioni correnti, la rapida propa- gazione delle fiamme dovrebbe essere prevenu- ta. Questo significa che la fiamma non dovrebbe esporsi o propagarsi per più di due piani alla volta.
Questo perché una tale propagazione dell’incendio darebbe la possibilità ai vigili del fuoco di combat- tere l’incendio. Ci sono esempi dove un incendio può avere una possibilità di espandersi lungo la superficie oltre i due piani a causa dell’espansione delle fiamme dovuta dall’interazione tra i prodotti usati nel rivestimento o espansione attraverso aree nascoste dove si può verificare un effetto camino, portando l’altezza delle fiamme fino a cinque o dieci volte l’altezza raggiungibile su superfici ester- ne. Controllare un tale incendio comporta difficoltà considerevoli e un aumento del rischio di propa- gazioni incontrollate. Perciò un tale scenario non è considerato accettabile.
Ma come possiamo essere certi che una facciata sia entro un limite accettabile, in caso sia esposta al fuoco?
Per essere in grado di rispondere a questa doman- da dobbiamo esaminare il problema da due diverse angolazioni:
Il comportamento dei materiali in condizioni di incendio. Questo ci permette di avere una valutazione iniziale del sistema e quindi la classificazione di reazione al fuoco (per esempio in base alla EN 13501-1[5]) risulte- rebbe di grande aiuto. Comporta- mento dell’intero sistema in condi- zione di flash-over iniziale.
Tuttavia, i test utilizzati per classi- ficare i materiali utilizzano condi- zioni di esposizione al fuoco con- siderevolmente meno stringenti di un reale incendio. Ciò riporterebbe un comportamento al fuoco dei Flame drawn
through cavity Rapid Fire Spread
Cladding System contributes to flame spread resulting in risk of multiple simultaneous secondary fires
Restricted Fire Spread Cladding System does not contribute to flame spread. Risk of secondary fires limited
In the external cladding contributes to the flame spread there is a risk of secondary fire spread to all levels
Flames break out and attack adjacent windows External fire incident
Secondary external fires arising from falling burning debris Initial fire
is allowed to develop and flashes over
Flames break out and attack adjacent windows
If a secondary fire is allowed to develop then process is repeated Secondary fire
Secondary fire
Secondary fire
Secondary fire
Secondary fire Secondary fire
materiali o del sistema non realistico. Inoltre, anche se avessero un buon comportamento di reazione al fuoco, questi prodotti verrebbero installati come sistemi, e come sistema non si comporterebbero in maniera accettabile. Questo richiederebbe l’utiliz- zo di prove a larga scala in cui il comportamento complessivo del sistema venga controllato.
Al momento non abbiamo una norma europea armonizzata che regoli il test di sistemi di faccia- te. Tuttavia, un’analisi della commissione europea ha studiato le varie norme di prova nazionali per suggerire un test al fuoco a larga scala che possa essere usata in tutta Europa. In base a questa han- no ristretto le analisi alla serie di test BS8414 [2,3]
come test a larga scala e alla DIN 4102-20 [4] come test di medie dimensioni.
Riguardo al test BS8414, è un test a larga scala pub- blicato nel 2015 da BSI per valutare il comportamen- to dei sistemi di facciate in caso di incendio [2,3]. La struttura di prova di questo test è una formazione a L con un muro principale da 2,6 m e un muro seconda-
rio da 1,5 m. L’altezza del sistema è di minimo 8 m. Il carico d’incendio nel sistema è composto da una ca- tasta di legno da 400 Kg posizionata in una camera che può creare un flusso di calore da 45 a 90 KW/m2, con un flusso di calore costante di 75 KW/m2 per un periodo di 20 minuti. Vedi Figura 2.
Questo test dura 60 minuti. Durante i primi 30 la catasta brucia, alla fine di questo periodo, intorno a quando è in gran parte consumata, questa viene spenta e la propagazione delle fiamme viene mo- nitorata nei rimanenti 30 minuti. Viene annotata la propagazione verso la cima del campione. [2,3]
In termini di strumentazione, il campione è equipag- giato a due livelli (2,5m e 5m) sopra la camera. Le termocoppie al primo livello vengono principalmen- te usate per indicare quando la catasta è completa- mente accesa. Quando raggiungono i 200°C si ini- zia a contare il tempo. La temperatura registrata al livello 2 viene usata per analizzare il comportamento al fuoco del sistema. Perciò a questo livello, le ter- mocoppie non solo sono posizionate sulla superficie esterna ma anche al centro di cavità, dell’isolamento e di qualsiasi strato spesso più di 12mm.
Al momento, le serie di test BS8414 [2,3] non hanno criteri di fallimento oltre a motivi di sicurezza e pro- pagazione delle fiamme fino alla cima della struttu- ra. Per questo motivo, in Regno Unito è stata redatta una norma che indichi come un test possa essere considerato superato o fallito [6]. In base a questi criteri:
1. Una temperatura di 600°C oltre la temperatura ambiente per almeno 30 secondi al livello 2 entro i primi 15 minuti dall’inizio della prova (cioè dopo che vengono registrati i 200 gradi al livello 1);
2. Una temperatura di oltre 600°C oltre la tempe- ratura ambiente per almeno 30 secondi in qual- siasi parte interna del livello 2 entro i primi 15 minuti dall’inizio della prova;
3. Una fiamma sostenuta per almeno 60 secondi su una superficie non esposta ad un’altezza di
Level 2
1.5 m
2.6 m 2500
2500 Level 1
Level 2 at 5 m
Level 1 at 2.5 m
Pannelli sandwich
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0,5m (o più) sopra la camera in uno strato interno entro 15 minuti dall’inizio della prova (fallimento dell’integrità).
Questi risultati vengono interpretati come fallimenti.
Conoscendo la procedura di prova e i criteri di falli- mento, sarebbe interessante sapere quali sarebbe- ro i parametri che potrebbero avere un impatto sul comportamento al fuoco dei sistemi di rivestimento quando testati con la BS8414.
I prodotti usati come parte del sistema di rivesti- mento potrebbero essere uno dei parametri. Un esempio potrebbe essere uno dei test commissio- nati da MHCLG (Ministry of Housing, Communities
& Local Government, DCLG in precedenza), su si- stemi simili con diversi rivestimenti esterni [7-13].
La prova è stata effettuata su tre sistemi identici in qualsiasi aspetto tranne che per il rivestimen- to esterno, dove variavano tra ACM PE, ACM FR PE
Figura 2 | Variazione del flusso di calore secondo la BS8414
Eat Flux [kW/m2]
Time [min]
00 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
5 10 15 20 25 30 35 40
45 kW/m2 Continuous 20 min period
95 kW/m2
1 2
Idealized heat flux time profile Typical heat flux profile
e ACM A2. I risultati di questi test indicavano che i sistemi con rivestimento ACM PE fallirono dopo circa 6 minuti a causa della propagazione delle fiamme alla cima, l’ACM FR PE fallì a causa di una temperatura raggiunta di oltre 600°C nonostante avesse avuto un comportamento decisamente mi-
gliore rispetto all’ACM PE e infine l’ACM A2 passò il test. I risultati di questi test possono essere visti come indicazioni dell’importanza del materiale di rivestimento esterno in termini di propagazione delle fiamme quando esposti ad un incendio, vedi Figura 3.
Figura 3 | Effetto del rivestimento esterno sulla propagazione delle fiamme [7-13]
ACM PE
ACM A2
100 -500
-600 -400
-300 -300
0 -200
300 -100
600 200
1500 500
2400 800
3300
1100 1400
0
900 300
1800 600
2700 900
3600
1200 1500
100
1200 400
2100 700
3000
1000 1300 1600 1700
200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperature [°C]
[Time seconds]
[Time seconds]
Faillures Threshold
Faillures Threshold 1026 (C)
1026 (C) 1032 (C)
1032 (C) 1038 (C)
1038 (C) 1023 (C)
1023 (C) 1029 (C)
1029 (C) 1035 (C)
1035 (C) 2004 (C)
2006 (C) 2001 (C)
2003 (C)
BS 8414-1:2015 DCLG – test 1 Level 2: External Thermocoupies
BS 8414-1:2015 DCLG – test 5 Level 2: External Thermocoupies ACM FR
100
-500 -400 -300 -200 -10001002003004005006007008009001000110012001300140015001600 1700 1800 200
300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperature [°C]
[Time seconds]
Faillures Threshold 1026 (C) 1032 (C) 1038 (C) 1023 (C) 1029 (C) 1035 (C)
2006 (C) 2003 (C)
BS 8414-1:2015 DCLG – test 3 Level 2: External Thermocoupies
100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperature [°C]
Vanity Fire
Liquidi Schiumogeni Antincendio
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L’altro parametro chiave che potrebbe aver avu- to un considerevole impatto sul rivestimento è il dettaglio del sistema. Come esempio, possiamo riferirci ad una prova realizzata per essere identica a quella dell’ACM FR PE. In questa prova, tuttavia, lo spazio intorno ad ogni singolo pannello è stato ridotto da 20mm a 10 mm e le barriere delle cavità vennero spostate in modo da essere più lontane dagli spazi tra i pannelli. Paragonando i dati re- gistrati, si nota come la disposizione modificata permise di superare il test e di contenere la pro- pagazione delle fiamme entro limiti accettabili, Figura 4.
Il fattore finale che può avere un impatto consi-
derevole sulla propagazione delle fiamme su un rivestimento è lo spessore delle cavità. In base alle nostre esperienze, abbiamo testato vari sistemi con disposizioni simili eccezion fatta per la dimen- sione delle cavità. In questi casi, a causa del flusso d’aria all’interno delle cavità, le fiamme potevano trovare vie diverse per espandersi lungo la super- ficie e aumentare la temperatura, portando così al fallimento del test.
Questi sono alcuni dei parametri principali che pos- sono influenzare i comportamenti di un rivestimen- to secondo la BS8414, ma ci sono altri fattori che possono modificare le dinamiche di un incendio in un sistema facciata, per esempio fori, installazione
Pannelli sandwich
Figura 4 | Effetto di modifiche minime sulla propagazione delle fiamme
Faillures Threshold
Faillures Threshold 1026 (C)
1026 (C) 1032 (C)
1032 (C) 1038 (C)
1038 (C) 1023 (C)
1023 (C) 1029 (C)
1029 (C) 1035 (C)
1035 (C) 2006 (C)
2004 (C) 2003 (C)
2001 (C)
BS 8414-1:2015 DCLG – test 7 Level 2: External Thermocoupies
BS 8414-1:2015 Kingspan test 3 – 07.11.17 Level 2: External Thermocoupies
100
-500 -400 -300 -200 -10001002003004005006007008009001000110012001300140015001600 1700 1800 200
300 400 500 600 700 800 900 1000
Temperature [°C]
[Time seconds]
-300 0 300 600 900 1200 1500 1800 2100 2400 2700 3000 3300 3600
[Time seconds]
50 150 250 350 450 550 650 750 850
Temperature [°C]
Pannelli sandwich
di dettagli, ecc. Tuttavia, in base alla nostra esperienza, quelli sopra citati sono i fattori principali che possono impattare sul risultato del test.
In conclusione, possiamo dire che il comportamento delle facciate sia un problema che debba essere considerato con particolare atten- zione in modo tale da evitare ul- teriori tragedie. Per fare ciò, delle
persone responsabili dovrebbero considerare non solo il comportamento al fuoco dei singoli prodotti
usati come parte di un sistema di rivestimento, ma anche la costru- zione in dettaglio del rivestimento e gli effetti che questa può avere sul comportamento generale del sistema che propongono di usare.
Il modo migliore Il modo migliore di assicurare il miglior comporta- mento è testare l’intero sistema (materiali, fissaggi, dimensioni e barriere delle cavità, ecc.) con norme accettabili, come la BS8414.
Bibliografia
[1] BSI. (2002) “BS 8414-1:2002 Fire performance of external cladding systems. Test methods for non- loadbearing external cladding systems applied to the face of a building”. UK.: British Standards Institute; 2002.
[2] BSI. (2015) “BS 8414-
1:2015+A1:2017 Fire performance of external cladding systems. Test methods for non-loadbearing external cladding systems applied to the face of a building”. UK.: British Standards Institute; 2015.
[3] BSI. (2015) “BS 8414-
2:2015+A1:2017 Fire performance of external cladding systems Test
method for non-loadbearing external cladding systems fixed to and supported by a structural steel frame”. UK.: British Standards Institute; 2015.
[4] DIN 4102-20:2017-10 “Fire
performance of construction materials and building elements; part 20:
Special determination of the fire performance of external wall cladding systems”,2017
[5] BS EN 13501-1:2018 “Classification of building products; part 1: classification of building products with the results of tests to their reaction to fire”,2019.
[6] Colwell S. and Baker T. “BR135”: Fire performance of external Thermal
Insulation for Walls of Multi-storey Buildings 3 (IHS/BRE), BRE report, 2013.
[7] BRE 2017 Fire test report DCLG BS 8414 test no.1. 7 August.
[8] BRE 2017 Fire test report DCLG BS 8414 test no.2. 3 August.
[9] BRE 2017 Fire test report DCLG BS 8414 test no.3. 8 August.
[10] BRE 2017 Fire test report DCLG BS 8414 test no.4. 11 August [11] BRE 2017 Fire test report DCLG BS
8414 test no.5. 14 August [12] BRE 2017 Fire test report DCLG BS
8414 test no.6. 25 August.
[13] BRE 2017 Fire test report DCLG BS 8414 test no.7. 21 August
Le prestazioni dei materiali di rivestimento in caso di incendio sono cruciali
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La sicurezza è un lavoro di squadra
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Se ns ib ili tà S Co nf ro nt o
Prodotti
15 • 17 ottobre 2019 • BololognaFiere
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All’area espositiva > ingresso libero
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