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sarò capace di perdonare!

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Academic year: 2022

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Linee

gen3 Alla ricerca della FELICITÀ

SCHEDA ANIMATORE

Obiettivo

• Crescere nella certezza che Dio mi ama così come sono ed è sempre pronto a perdonarmi e ad accogliermi.

• Imparare a perdonare gli altri avendo come misura l’Amore di Dio per noi.

“Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia”

(Mt 5,7)

sarò capace di perdonare!

Sarò felice se... Attività introduttiva

SCAMBIO ATTORNO ALLA PAROLA “PERDONO”.

Mettiamo vari cartelli colorati per terra al centro della stanza con parole come queste: “Misericor- dia” - “Perdono” – “Perdono me stessa” – “Perdo- no in famiglia” – “Perdono a scuola” – “Perdono gli amici” – “Non riesco a perdonare” – “Il perdono di Gesù per me”.

Accompagnati da una musica tranquilla camminia- mo tra i cartelli colorati per un tempo di riflessione personale.

Ci ritroviamo in cerchio (o a piccoli gruppi, a dipen- denza di quanti siamo) per comunicarci impressioni, esperienze, riflessioni.

CANTO

Il perdono - gen verde

https://www.youtube.com/watch?v=phb2ap3fuqu RAPPRESENTAZIONI TEATRALI -

MISERICORDIOSO COME IL PADRE.

MATERIALI: Vangeli

SVOLGIMENTO: Ci si può dividere in gruppi e leggere uno dei seguenti brani del vangelo per poi metterlo in sce- na e donarlo agli altri.

• La donna adultera (Gv 8,1-11)

• Il Padre misericordioso (Lc 15,11-32)

• Conversione di Zaccheo (Lc 19, 1-10)

Dopo le rappresentazioni, chi desidera può dire con quale personaggio si identifica maggiormente e per- ché.

Com’è andata?

Accoglienza, spazio per il dialogo e la comunicazione di quanto ciascuno ha vissuto, delle esperienze fatte e diffi- coltà vissute.

Possiamo anche ricordare gli obiettivi che ci eravamo posti durante l’ultimo incontro: “Come ci è andata?”

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. .

Viviamo così

U

n giorno a scuola tutto sembrava andas- se male. Le materie di quel giorno erano particolarmente noiose e io ero proprio stan- ca.

Quando è arrivato il momento della ricrea- zione una mia amica, che a volte è proprio antipatica, è venuta da me e ha cominciato a parlarmi. Quando le ho fatto capire che non mi andava di parlare, lei si è offesa, e mi ha detto che io ero proprio

di cattivo umore.

Mi sono allora ar- rabbiata con lei

e le ho risposto male. La mia

amica è an- data via sen- tendosi ferita e da quel mo- mento non mi ha più parlato.

Un giorno, duran- te la pausa pranzo, mi sono accorta che la mia amica ancora mi evitava. Allora mi sono fatta coraggio e mi sono decisa di andare da lei a chiederle perdono, anche se mi costava

I

eri ho preparato un regalo per mia mamma.

Non era ancora pronto ed il mio fratellino di 4 anni lo ha preso ed è andato a farlo ve- dere alla mamma. Mi sono tanto arrabbiata con lui! Ho pensato che adesso il regalo non sarebbe servito più a niente. Dopo un po’ di tempo sono riuscita a perdo-

nare il mio fratellino. Ho anche capito che lui è ancora piccolo e non lo ha fatto apposta.

Ho sentito dentro di me una nuova leg- gerezza, gioia e tanto amore verso tutti.

D. Slovacchia proprio tanto. Le ho detto che mi dispiaceva per come mi ero comportata e le ho spiegato come mi sentivo quel giorno. Lei mi ha guar- data stupita, poi mi ha sorriso e mi ha dato un abbraccio. Con quel gesto ho sentito che mi aveva perdonata.

Il mio malumore è sparito lasciando invece il posto alla gioia e alla pace.

M.Nuova Zelanda

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. .

A me è successo…

Q

uando avevo 14 anni i miei geni- tori si sono separati ed il mio papà è andato a vivere con un’altra don- na. Pensavo che non sarei mai riuscita a per- donarlo, perché lui era una persona che ammi- ravo ma, andando via, mi aveva molto deluso.

Nonostante tutto, sen- tivo una forte esigenza di perdonarlo, perché sapevo che anche in lui c’era Gesù; n o n

è stato facile, mi è co- stato tanto, ma cerco di ricominciare ogni giorno e adesso, anche se non vive più con noi, quando ci chiama o vie- ne a visitarci ho sempre una chance per amar- lo.

Giorni fa mi ha tele- fonato invitandomi a cena. Potete immagi- nare quanto fossi felice.

Quando sono tornata a casa ho aspettato che mi passasse a prende- re, ma lui non è

mai arrivato. Dopo una lunga attesa mi ha te- lefonato per dirmi che, se volevo, potevamo andare a fare colazione insieme il giorno dopo.

A dire il vero io ero ar- rabbiata e triste e così ho messo giù il telefono senza nemmeno salu- tarlo.

Il giorno dopo era do- menica e mi sono al- zata presto per andare a Messa con la mam- ma ma, anche se ero ancora arrabbiata col papà, una voce dentro mi diceva: “Perdonalo”.

Quando ho ricevuto Gesù Eucaristia, sen- tendoLo così vicino a me, ho avuto la forza di

perdonare il mio papà ancora una volta e ho rimesso tutto nelle

Sue mani.

I.H. Messico

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. .

In profondità

Chiara Lubich

Rocca di papa, 20 giugno 1975, Congresso gen 3, Le Beatitudini

APRIRE IL CUORE

Nella nostra società ci sono tanti «emar- ginati», persone che sono escluse dalla so- cietà, eppure si parla moltissimo di ugua- glianza fra tutti gli uomini. Ma chi è in realtà che ama ed è amico sincero dei poveri, dei peccatori, dei pentiti, dei disgraziati come fossero belli, senza colpa e fortunati, uguali a tutti gli altri? E chi si dimentica delle colpe e perdona le offese ricevute?

I santi, quelli sì che si sono comportati così, ma perché hanno capito la lezione di Gesù e sono andati controcorrente, sono andati tra i lebbrosi fino ad ammalarsi come loro come Padre Damiano, tra gli emigrati a di- videre i loro terribili disagi come Francesca Cabrini, tra i carcerati come Giuseppe Cafas- so o addirittura si sono sostituiti di persona agli schiavi per liberarli, come facevano i Mercedari, quando non avevano abbastan- za elemosina per pagare il riscatto.

Insomma i misericordiosi, ai quali Gesù dice beati, sono quelli che aprono il cuore a tutti i bisognosi e ai peccatori con le opere di mi- sericordia e col perdono come ha fatto Lui, che ha guarito gli ammalati, ha risuscitato il bambino della mamma vedova, ha sempre perdonato, persino quando era sulla croce.

Ora, proprio riguardo al perdono, Gesù è esigentissimo.

Egli ci fa dire perfino nel “Padre nostro”:

«Perdonaci i nostri debiti, come noi li per- doniamo ai nostri debitori» e quante, quan- te volte ci ripete: «Se perdo- nerete agli uomini, il Padre

celeste perdonerà anche a voi».

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. .

Chiara Lubich,

Palaghiaccio di Marino (Roma) 25 maggio 2002.

Supercongresso dei Ragazzi per l’Unità.

Ai Gen 3 1996-2002 pag. 131-132.

PERDONATE E AVVERTITE

Mi capita spesso di porgere l’altra guancia, di perdona- re un mio compagno. Vorrei però anche fargli capire che il suo modo di comportarsi è sbagliato.

Cosa mi puoi dire a questo proposi- to?

Naturalmente bisogna perdonare, bisogna sempre perdonare! Però lo stesso Vangelo, che parla di perdo- nare, dice anche che bisogna avver- tire il fratello che sbaglia.

Gesù, infatti, dice che se tuo fratello sbaglia, devi prima parlargli a quat- tr'occhi, cioè tu solo con lui, e dirgli che sbaglia. Se non accetta, dice di prendere due testimoni in modo che capisca, anche di fronte agli altri, che fa male, che si renda conto. E se ancora non capisce, Gesù ci invita a presentarlo alla comunità1.

Poi Gesù prosegue dicendo che, se ancora non riesce a comprende- re, verrà espulso dalla comunità, perché altrimenti potrebbe gua- stare gli altri. Naturalmente Gesù parlava di colpe piuttosto grosse.

Voi fate così: perdonate, perdonate e avvertite.

Dite ad esempio: «Guarda, questo non va bene». Se non lo fate, se non lo facciamo, diventiamo responsabi- li anche del male che fanno gli altri, quindi bisogna stare attenti: il Vange- lo vuole tutte e due le cose

1«Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; ma, se non ti ascol- ta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano» (Mt 18,15-17).

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. . SPUNTI PSICOLOGICI

Raffaele Cavaliere, Perdonare Ed. Città Nuova Pag 90-92

Molte persone si sentono in colpa o si sentono male per ciò che hanno fatto agli altri. Aver provo- cato sofferenza e dispiacere diventa un pensiero intollerabile che viene spesso rimosso, generando così reazioni psicosomatiche inadeguate.

(...)

Sensi di colpa ed autoaccuse subentrano anche quando non si riesce a perdonare se stessi anche solo in qualcosa: un comportamento ritenuto ina- deguato, una debolezza, l’aver ripetuto un errore, l’aver perso un’occasione, l’aver giocato con la sa- lute, strapazzato inutilmente il corpo e la mente.

Anche l’essere stati troppo superficiali in situazio- ni serie può demolire una parte dell’autostima.

(...)

Per superare i sensi di colpa ci si dovrà perdona- re. L’autoperdono è altamente “psicoterapeutico”.

Per fare questo potrebbe essere utile considera- re che in quella situazione non è stato possibile agire diversamente, che la situazione psicologica non offriva alcuna risposta alternativa perché non era possibile cogliere altre richieste per le inade- guatezze vissute in quel momento specifico. Una visione più realistica delle proprie possibilità, la riduzione delle aspettative esagerate, che a volte si nutrono nei propri confronti, può portare a di-

ventare più umili ed a ridurre quel senso di “onni- potenza” narcisistico che tanto incrementa i sensi di colpa per cose che non si sarebbe mai potuto riuscire a fare.

Le persone capaci di autoperdonarsi si sentono liberate da sentimenti negativi, sensi di colpa e pensieri ossessivi, beneficiano di una maggiore pace interiore e la loro autostima migliora. Rie- scono ad accettare il proprio passato, sono pronte per un nuovo inizio e per attuare un cambiamento del proprio modo di essere. Rimuginare su ciò che è successo impedisce la possibilità di riorganizza- re la vita; una visione negativa dell’esistenza tur- ba permanentemente la serenità dell’esistenza.

Spesso il progredire dipende dall’accettazione del passato, dei gesti compiuti ed ormai irripetibili.

Per perdonare se stessi non si potrà ignorare l’ac- caduto ma confrontarsi con esso. L’elaborazione del passato evita la rimozione, che è un meccani- smo di difesa estremamente pregiudicante la pace interiore. Il tentativo di far finta che nulla sia acca- duto fa irrigidire la persona e la priva della libertà di essere se stessa. Tentando di ignorare i pensieri, i sentimenti negativi relativi alla sua esperienza, la persona perde il contatto con la realtà e non ap- prende nulla dall’accaduto.

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. .

"Litigate pure, arrivate anche a tirarvi i piatti addosso.

Ma mai finire la giornata senza fare la pace".

Assisi, 4 ottobre 2013, Papa Francesco agli sposi.

Ci proverò!

Dio mi ama, mi perdona e mi accoglie così come sono.Provo ad immedesimarmi con chi mi ha feri- to. Probabilmente lei/lui porta in sé una ferita più grande. Il mio perdono sarà importante per me e per lei/lui.

1. Crescere nella coscienza di quanto anche le mie parole o gli atteggiamenti possano ferire.

2. Impegniamoci insieme a vivere la Parola di vita o decidiamo un motto per aiutarci du- rante la settimana ad avere un amore mise- ricordioso, capace di chiedere perdono e di perdonare.

Ogni sera, prima di addormentarci, prendiamo l’abitudi- ne di fermarci qualche minuto in silenzio per esaminare la nostra coscienza. Ripensiamo alla giornata trascorsa, ringraziamo Dio di quanto abbiamo vissuto e chiediamogli perdono per le nostre man- canze.

Ci ricordiamo di qualcuno a cui chiedere perdono o a cui ancora

non abbiamo donato il nostro perdono?

Facciamolo al più presto.

A che punto siamo?

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sarò capace di perdonare Sa rò f eli ce s e.. . Per l’assistente

Valutazione dopo l’incontro

Che clima c’era? Abbiamo sperimentato la gioia di ritrovarci, una generosa attenzione reciproca?

C’era in tutti un ascolto rispettoso

e un’aperta condivisione? Possiamo dire di aver sperimentato la presenza di Gesù fra noi?

Le attività proposte hanno suscitato l’interesse per queste rivoluzionarie parole di Gesù?

Ci sono state delle difficoltà? Cosa è utile aver presente per migliorare la prossima volta?

E’ emersa la grande misericordia e il perdono di Dio per noi? C’è un ambito particolare in cui è molto difficile perdonare? Consideriamo concluso l’argomento o è necessario

approfondire qualcosa nel prossimo incontro?

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