BRAM srl
un esempio di crescita sul mercato polacco
A cura di Vittorio Anelli
Mattia Iotti
Gli strumenti di agevolazione all’internazionalizzazione delle imprese – Legge 100/90
Nell’attuale situazione di mercato, caratterizzata dalla crescente pressione concorrenziale sul mercato domestico, la strategia di espansione sui mercati internazionali consente di ampliare il mercato potenziale per le imprese italiane, anche al fine di affermare la qualità del made in Italy sui mercati di tutto il mondo. Una strategia di export, attuata attraverso la presenza diretta delle imprese italiane all’estero, oppure attraverso programmi di penetrazione commerciale, consente altresì di ottenere effetti positivi sulla bilancia dei pagamenti, sul reddito nazionale, sull’occupazione interna.
In considerazione del ruolo pubblico della strategia sull’estero, lo Stato Italiano favorisce quindi l’espansione all’estero delle imprese italiane, con specifici progetti di sostegno ed agevolazione, attivati attraverso SIMEST Spa, braccio operativo dello Stato nella gestione dei diversi strumenti agevolazione alle imprese. SIMEST Spa, società italiana per le imprese all’estero, è società mista partecipata dal Governo Italiano, che detiene il 76% del pacchetto azionario, attraverso il Ministero delle Attività Produttive, è partecipata anche da banche, imprese, associazioni imprenditoriali e di categoria. SIMEST coordina e gestisce diversi strumenti legislativi per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane e, tra i diversi strumenti tecnici, il presente scritto si focalizzerà sulle agevolazioni previste dalla Legge 100/90. La Legge in questione prevede la partecipazione da parte di SIMEST nel capitale della società estera, e l'erogazione di contributi in conto interessi a fronte di un finanziamento concesso all'impresa italiana finalizzato alla sottoscrizione del capitale della società estera.
La ratio della norma consiste nel favorire la partecipazione di imprese italiane in società o imprese all’estero in paesi non appartenenti all’Unione Europea.
Sono agevolabili le acquisizioni di quote di capitale di rischio in imprese all’estero di nuova costituzione o già costituite, partecipate dalla SIMEST. Le
in funzione della tipologia dell’attività prevista. In ogni caso, la partecipazione di SIMEST può essere raggiungere il 25% del capitale della partecipata estera e, di norma, la partecipazione SIMEST risulta commisurata alla partecipazione degli investimenti del partner italiano.
L’agevolazione prevista dalla Legge 100/90 è altresì rappresentata da un contributo in conto interessi a fronte di un finanziamento, concesso all’impresa italiana da banche italiane o estere, finalizzato all’acquisizione di quote di capitale in società, con sede all’estero, in paesi non appartenenti all’Unione Europea, partecipate da SIMEST Spa. L’importo agevolabile del finanziamento copre al massimo il 90% del valore in Euro della partecipazione italiana nel capitale dell’impresa estera, con il limite del 51% del capitale. Quindi, ove la quota di partecipazione superi il 51%, l’importo agevolabile del finanziamento è limitato al 90% del 51% del capitale dell’impresa estera. La durata massima del finanziamento, su cui attivare la contribuzione in conto interessi, è di 8 anni dalla prima erogazione del finanziamento, compreso un periodo massimo di utilizzo e pre ammortamento di 3 anni. Il tasso di interesse è concordato direttamente tra l’impresa richiedente l’agevolazione e la banca finanziatrice.
Per quanto riguarda il contributo in conto interessi, il tasso di contribuzione è fisso per tutta la durata dell’agevolazione, ed è pari al 50% del tasso di riferimento previsto dal DPR 902/76, vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. Il tasso di contribuzione, sino al 31 dicembre 2002, è fissato nel 2,55%.
Un caso aziendale di applicazione delle misure di sostegno all’
internazionalizzazione delle imprese - Calzificio Bram Srl
Al fine di esprimere attraverso un caso operativo le potenzialità della Legge 100/90, è di seguito esposto un caso aziendale in cui una società italiana, Bram Spa, ha fruito delle agevolazioni previste dalla Legge 100/90 per un progetto di espansione sul mercato polacco.
La società Calzificio Bram Srl (Bram) è un’azienda con sede legale e stabilimento produttivo situati nel distretto mantovano dei calzifici. La società
ha, infatti, sede in località Casaloldo (MN), sono presenti gli uffici amministrativi e commerciali, i magazzini e la produzione.
Bram opera nel settore della calzetteria, in particolare nel comparto calze per donna, producendo anche linee per uomo e per bambina, oltre ad alcune linee di biancheria intima, in particolare per i mercati esteri. I marchi registrati più importanti, commercializzati in Italia e all’estero, sono Scarlet e l’Idea, favorevolmente accolti dal consumatore, anche sui mercati esteri, quali espressione del “Made in Italy”. La dimensione aziendale, rispetto allo specifico del settore in Italia, è media, con una quota di fatturato estero in linea con gli standard di mercato. Nell’attuale situazione competitiva, il management aziendale ha deciso di procedere all’espansione sui mercati internazionali, procedendo in una strategia che già oggi caratterizza l’attività aziendale. In quest’ottica, Bram sta oggi consolidando la propria presenza sul mercato tedesco, inglese, russo, polacco e statunitense. In specifico, al fine di procedere nella strategia di internazionalizzazione, il management di Bram ha individuato nella Polonia il mercato caratterizzato dalle migliori prospettive di sviluppo. In Polonia, infatti, il settore della calzetteria è in grande espansione, per l’aumento del reddito pro capite e per l’adozione di standard di consumo di tipo europeo. Inoltre, la localizzazione in Polonia di un’unità produttiva consente di ottenere notevoli vantaggi in termini di costi logistici, facilità di accesso al mercato locale, costo della manodopera.
In considerazione del ruolo strategico attribuito dal management aziendale al mercato polacco, Bram ha acquisito già oggi una partecipazione maggioritaria all’interno di un calzificio locale, Kati Sp. Zo.o., specializzato nella produzione e vendita di una gamma di articoli di calzetteria di fascia media, commercializzati con marchio autonomo, e come private label in numerose catene della distribuzione internazionale.
Il piano economico finanziario della società estera
Al fine di pianificare la strategia di accesso ai mercati esteri, il management di Bram ha pianificato un aumento di capitale della società Kati. A tal fine Bram
operanti sull’estero e, dopo l’istruttoria condotta da SIMEST Spa, è stata deliberata la partnership tra Calzificio Bram e SIMEST stessa, da attuare attraverso l'aumento di capitale di Kati. In questo modo, SIMEST parteciperà al capitale della controllata in Polonia Kati, per un controvalore pari a 250.000 Euro, come da delibera del Cda SIMEST del 20 novembre 2002. All’aumento di capitale sociale parteciperà altresì Calzificio Bram, per un controvalore pari ad 1.000.000 Euro. Inoltre, in considerazione degli accordi già oggi in essere tra SIMEST e Bram, ed oggi in via di formalizzazione, SIMEST erogherà un contributo in conto interessi a favore di Bram, parametrato sulla quota di partecipazione della capogruppo italiana in Kati.
Al fine di pianificare l’attività aziendale, ed al fine di illustrare ai partner di capitale e finanziari il progetto imprenditoriale relativo all’espansione sul mercato polacco, il management di Bram ha provveduto alla redazione di uno specifico business plan relativo alle attività sull’estero. In considerazione dei tempi tecnici di costituzione della società e necessari per la completa operatività produttiva, da realizzare peraltro secondo un planning stabilito e condiviso dai diversi partner, si è assunto il 2003 come anno base. L’attività della controllata Kati in Polonia consiste nell’acquisto del tubolare, semilavorato di base per la produzione della calza finita, con intervento diretto nelle restanti fasi della produzione, quali taglio, cucitura, stiratura e confezione. La produzione è effettuata nei capannoni di Kati, attraverso linee produttive già oggi efficienti e che saranno ampliate e rafforzate grazie agli investimenti pianificati ed esposti nella presente relazione. I prodotti venduti sono calze per donna, con i marchi locali “Fleur” e “Kati”, inseriti nella fascia bassa di mercato, e venduti nella grande distribuzione locale e al dettaglio, in Polonia.
Inoltre, sul mercato estero, esteso alla gran parte dei paesi dell’area dell’ex Unione Sovietica, Kati è presente con private label commercializzate attraverso primari distributori.
L’investimento complessivo per il quinquennio di proiezione è di 1.250.000 Euro, da realizzare attraverso un aumento di capitale di pari importo nel calzificio Kati Sp. Zo.o.. Del suddetto aumento di capitale una parte, oggi quantificata in circa 620.000 Euro, sarà finalizzata alla copertura degli
investimenti in attività fisse produttive, quali edifici industriali e macchinari di produzione. Per quanto riguarda il complesso del piano di sviluppo aziendale, possiamo rilevare che è stato previsto un progetto di espansione produttiva da attuare attuando l’ampliamento dei fabbricati industriali oggi esistenti, oltre all’acquisto delle linee produttive destinate al rafforzamento della gamma produttiva aziendale. L’investimento prevede la realizzazione e l’acquisizione della attività fisse nel corso del primo anno. Gli investimenti in attività fisse sono oggi quantificati in 345.000 Euro, destinati alla copertura degli investimenti in immobili strumentali, oltre ad investimenti in macchinari e impianti produttivi, per 275.000 Euro, al fine di ampliare le attuali linee di produzione del calzificio Kati. Il restante investimento sarà finalizzato alla dotazione monetaria a copertura delle necessità di capitale circolante. Deve essere considerato infatti che la tipologia di clientela sul mercato polacco, prevalentemente costituita da operatori della grande distribuzione, oltre alle necessità in termini di dotazione di magazzino, impongono un’adeguata dotazione in termini di finanza liquida per la copertura degli investimenti in circolante.
Per quanto riguarda la copertura degli investimenti effettuati, è sin d’ora pianificato un apporto di capitale di rischio. Come esposto in dettaglio anche nell’apposita sezione dedicata alla struttura societaria, si stima un apporto in denaro, pari a 1.250.000 di Euro, al fine di garantire adeguata copertura finanziaria agli investimenti effettuati, ed al fine di dotare altresì la società del necessario capitale circolante a sostegno del ciclo produttivo e commerciale.
L’aumento di capitale sarà sottoscritto da Bram, attraverso l’apporto i 1.000.000 di Euro in denaro, ed anche SIMEST Spa parteciperà al capitale sociale di Kati, per un controvalore di 250.000 Euro.
Al fine delle definizioni delle necessità di capitale circolante, sono stati considerati 75 giorni per gli incassi da clienti e 150 giorni per i pagamenti a fornitori. Dette stime, proposte sulla base dell’esperienza già oggi maturata in loco dagli attori dell’investimento, sono state assunte con prudenza tale da garantire ulteriori margini in termini di sostenibilità finanziaria
considerazione di una media di margine di sicurezza di magazzino stimabile in circa 45 giorni, sono stati assunti 60 giorni di scorte per materie prime, 30 giorni per merci in lavorazione, 30 giorni per prodotti finiti e 120 giorni per i ricambi.
Sulla base dei prezzi di vendita stimati, e sulla base delle stime in termini di quantità venduta, esposte in dettaglio del BP, si stima che i ricavi si assesteranno intorno ai 3.435.000 Euro per il primo anno, crescenti poi a 4.096.000 Euro il secondo anno, a 5.313.000 Euro il terzo anno, 6.036.000 Euro il quarto anno, per assestarsi, intorno ai 7.173.000 Euro il quinto anno. È da rilevare che, a parte una contrazione delle vendite nel periodo estivo, non emergono fenomeni di stagionalità degni di nota, con conseguente potenziale appesantimento del ciclo finanziario.
Il progetto imprenditoriale qui esposto prevede un rilevante impiego di personale locale, nelle diverse qualificazioni e specializzazioni professionali, partendo da posizioni generiche, sino a professionisti e manager esperti nel settore, sempre reperiti sul locale mercato del lavoro. Si rileva infatti una buona disponibilità locale di manodopera, generica e qualificata, per la produzione specifica, prevedendo un’eventuale opportuno periodo di training, in considerazione della consolidata presenza locale di alcune aziende del settore o di settori affini. L’esperienza locale di Kati garantisce altresì ulteriori margini di tranquillità in tema di reperimento del personale addetto al progetto in commento.
Sulla base dei rilievi preliminari condotti, e delle analisi sopra esposte, l’utile del primo quinquennio consente di ottenere una buona redditività degli investimenti pianificati, in particolare considerando gli ampi margini di prudenza assunti nelle stime, ed in considerazione anche delle esperienza maturate in loco dai partner, che garantiscono l’attendibilità delle previsioni, tanto in termini di ricavo, quanto in termini di costo.