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IPC2 LINEE GUIDA. Committente (Customer): Progetto (Project): Oggetto (Object): Preparato (Prepared): Approvato (Approved):

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(1)

IPC2

Committente (Customer):

Progetto (Project):

PROCEDURA APERTA, AI SENSI DELL’ART.60 DEL D.LGS 50/2016 E SS.MM.II., PER L’AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA TRAMITE PIATTAFORMA SINTEL DI ARIA SPA, CON IL CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA, AI SENSI DELL’ART.

95 DEL D.LGS 50/2016 E SS.MM.II.”, IN FAVORE DEL COMUNE DI TORREVECCHIA PIA - CUP: G69J20000400004 CIG: 8509497312

Oggetto (Object):

LINEE GUIDA

Preparato (Prepared):

Approvato (Approved):

Rev. (Rev): Data (Date): Descrizione (Description):

Tutti i diritti riservati. E’ importante verificare di essere in possesso dell’ultima edizione o variante. Le versioni sono riportate solo se maggiori di 1. Questo documento è valido esclusivamente quando riporta in originale la firma e il timbro degli estensori. (All right reserved. Please verify to have the most updated issue. Issue number start from 0 and on the

cover is indicated only if greater than 1. This document is valid exclusively if original extensor’s mark and signature is comprised.)

IPC2-LINEEGUIDA-VER0001A.DOC

Mod: O2002 L0002A C0000A Ver. 0000A Own. SL

INDICE

1. PREMESSA 2

2. LEGGI E NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 4

3. QUADRO DELLE ESIGENZE 4

3.1. Ridefinizione dell’illuminazione territoriale 5

3.2. Regolazione e controllo 6

3.3. Prestazioni dei componenti 7

3.3.1. Apparecchi di illuminazione, sorgenti luminose e alimentatori 7

(2)

3.3.2. Componenti degli impianti elettrici 8

3.4. Razionalizzazione degli impianti e altri interventi 8

3.5. Fabbisogni della collettività 9

3.6. Conformità alle norme ambientali 9

3.7. Risparmio e efficientamento energetico 10

3.8. Ciclo di vita e della manutenibilità 10

3.9. Accessibilità e adattabilità 11

4. LINEE GUIDA PER LA PROPOSTA TECNICA 11

4.1. Apparecchi di illuminazione 11

4.1.1. Caratteristiche elettriche ed illuminotecniche 12

4.1.2. Materiali e finiture 12

4.1.3. Caratteristiche meccaniche 12

4.1.4. Sezionatore 13

4.1.5. Dati caratteristici 13

4.1.6. Garanzia del prodotto 13

4.1.7. Dimmerazione notturna automatica – Mezzanotte virtuale 13

4.1.8. Telecontrollo 13

4.2. Sostegni 13

4.3. Linee elettriche 14

4.4. Quadri elettrici 15

4.5. Regolazione e controllo 16

4.6. Dimensionamento illuminotecnico 16

4.7. Inquinamento luminoso 17

4.8. Criteri ambientali minimi 17

5. GESTIONE E MANUTENZIONE 18

5.1. Gestione degli impianti 18

5.2. Pronto intervento 18

5.3. Monitoraggio continuo dello stato 19

5.4. Manutenzione 19

5.5. Smaltimento dei materiali di risulta 19

6. PRINCIPALI QUANTITÀ 20

7. CONSUMO ENERGETICO 20

8. TEMPI DI RIQUALIFICAZIONE E ADEGUAMENTO 20

NUMERO DI ALLEGATI --

1. PREMESSA

La concessione ha per oggetto la gestione completa del servizio di illuminazione pubblica sull’intero territorio comunale.

Scopo primario della concessione è il conseguimento di un miglioramento della qualità del servizio di illuminazione pubblica, attraverso la riqualificazione dell’impianto esistente e la sua messa a norma nonché il conseguimento di un risparmio energetico ed economico, nel rispetto dei requisiti tecnici di sicurezza degli impianti e delle norme volte al contenimento dell'inquinamento luminoso.

Questa relazione fornisce le linee guida per il concessionario tenendo conto:

 della legislazione e delle norme tecniche vigenti (punto 2)

 delle esigenze dell’Amministrazione Comunale (punto 3)

 dei dati disponibili, del contesto territoriale e dello stato di fatto (documento IPC01) per definire gli interventi necessari a sanare le criticità individuate in termini di sicurezza, consumo energetico, inquinamento luminoso, promiscuità elettrica, impianti fatiscenti.

Le esigenze generali sono riportate in tabella.

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Tabella 1 – Esigenze generali.

Esigenza Riferimento

Fabbisogni della collettività Punto 3.5

Qualità architettonica e tecnico funzionale e di relazione nel contesto dell’opera

Punto 3.1

Conformità alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei beni culturali e paesaggistici, nonché il rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza

Punti 3.3 e 3.6

Limitato consumo del suolo NA

Rispetto dei vincoli idro-geologici, sismici e forestali nonché degli altri vincoli

esistenti NA

Risparmio e l'efficientamento ed il recupero energetico nella realizzazione e nella successiva vita dell'opera nonché la valutazione del ciclo di vita e della manutenibilità delle opere

Punti 3.2, 3.3, 3.4, 3.7 e 3.8

Compatibilità con le preesistenze archeologiche NA

Razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture

NA

Compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica dell'opera NA Accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti

in materia di barriere architettoniche. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica individua, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire.

Punto 3.9

Più in particolare gli obiettivi richiesti dall’amministrazione sono:

 adeguare gli impianti esistenti:

 alla Legge della Regione Lombardia n. 17 del 27/03/2000 "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso" e successive modifiche o integrazioni, per la limitazione della luce dispersa e dell'inquinamento luminoso

 migliorare la qualità del servizio di illuminazione pubblica, in termini di:

 fruibilità degli spazi aperti anche nelle ore serali

 valorizzazione del contesto urbano e suburbano

 affidabilità e continuità del servizio

 sicurezza del traffico motorizzato, pedonale, ciclabile, ecc., prevenzione delle attività criminose, promozione del commercio e del turismo

 uniformità delle installazioni con l'impiego degli stessi componenti in impianti contigui

 ridurre rispetto alle condizioni attuali:

 i consumi di energia elettrica

 i costi gestionali

 le emissioni di CO2 in fase di utilizzo

(4)

 l'impatto ambientale attraverso l'utilizzo di sistemi a lunga durata di vita e di elevata affidabilità che, riducendo gli interventi di manutenzione degli impianti, minimizzino le necessità di smaltimento dei rifiuti.

2. LEGGI E NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO

L'intervento in oggetto dovrà essere conforme alla legislazione vigente in materia di sicurezza dei materiali, degli impianti ed in particolare alle disposizioni di:

 Legge della Regione Lombardia n. 17 del 27/03/2000

“Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” e successive modifiche o integrazioni e smi

 Delibera della Giunta Regionale n. 2611 del 11/12/2000

“Aggiornamento dell’elenco degli Osservatori Astronomici in Lombardia e determinazione delle relative fasce di rispetto”.

 Decreto legislativo 285/1992 “Nuovo Codice della Strada”.

 DPR 495/1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”.

 Decreto legislativo 360/1993 “Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada”.

 DM 5/11/2001 In attuazione dell’art. 13 del D. L.vo 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo Codice della Strada” e successive modificazioni, il Ministro dei Lavori Pubblici emana le “Norme funzionali e geometriche per la costruzione, il controllo e il collaudo delle strade, dei relativi impianti e servizi”.

 DPR 503/96 “Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche”.

 Norma UNI EN 12464-2 “Light and lighting - Lighting of work places - Part 2: Outdoor work places”.

 Norma UNI EN 13201/1 “Road lighting — Part 1: Selection of lighting classes”

 Norma UNI 11248 “Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche”.

 Norma UNI EN 13201/2: “Road lighting - Part 2: Performance requirements”.

 Norma UNI EN 13201/3: “Road lighting - Part 3: Calculation of performance”.

 Norma UNI EN 13201/4: “Road lighting - Part 4: Methods of measuring lighting performance”.

 Norma UNI EN 13201/5: “Road lighting — Part 1: Selection of lighting classes”.

 Norma UNI 10819: “Impianti di illuminazione esterna. Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso”.

 Norma UNI EN 40: “Pali per illuminazione pubblica”.

 Norma CEI EN 60598 : “Apparecchi di illuminazione”.

 Norma CEI 34-33: “Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni particolari.

Apparecchi per l’illuminazione stradale”.

 Norme CEI 34 relative a lampade, apparecchiature di alimentazione ed apparecchi di illuminazione in generale.

 Norma CEI 11-4: “Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”.

 Norma CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo”.

 Norma CEI 64-8: “Esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V”.

3. QUADRO DELLE ESIGENZE

L’adeguamento, la riqualificazione e la gestione degli impianti dovrà garantire il soddisfacimento delle esigenze espresse nel rispetto del contesto territoriale, dei dati e dei vincoli individuati al paragrafo 2 e nel documento IPC01 possono essere analizzate nella prospettiva delle macro categorie seguenti:

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 definizione dell’illuminazione territoriale:

 strade e spazi

 rimodulazione delle aree illuminate artificialmente

 fruibilità degli spazi (anche attraverso la realizzazione opere diverse dall’illuminazione pubblica ma sinergiche nella gestione o nell’installazione)

 regolazione e controllo:

 ottimizzazione dell’orario di accensione e spegnimento e/o in funzione del traffico veicolare

 regolazione del flusso

 diagnostica

 prestazioni dei componenti dell’impianto di illuminazione pubblica:

 sorgenti luminose, alimentatori e apparecchi di illuminazione

 impianti di elettrici di alimentazione

 razionalizzazione:

 impianti di illuminazione

 altri interventi sinergici.

3.1. Ridefinizione dell’illuminazione territoriale

La definizione dell’illuminazione territoriale del comune permette di:

 migliorare la fruizione del territorio

 ridurre il numero di incidenti stradali e zone scarsamente illuminate che tipicamente favoriscono microcriminalità e degrado sociale, problematiche di grande attenzione e sensibilità nella popolazione

 migliorare il paesaggio urbano parte integrante della qualità della vita nelle ore serali e notturne, favorendo l’aggregazione sociale e turistica con il conseguente sviluppo culturale e commerciale.

Gli interventi dovranno tenere conto di:

 percezione del colore negli ambienti urbani illuminati

 comfort visivo

 Individuazione delle emergenze storiche, architettoniche e ambientali nel rispetto dei vincoli imposti:

 dalle norme tecniche e legislative vigenti.

Una buona resa cromatica (IRC>80) garantisce un migliore percezione dei colori, garantendo una visione qualitativamente migliore.

Nei casi non omogenea distribuzione delle sorgenti inoltre, si ha una conseguente irregolare distribuzione delle grandezze illuminotecniche (illuminamento, luminanza, colore della luce, ecc.). Tale situazione comporta una sgradevole e fastidiosa alternanza di diverse macchie di colore, oltre ad un aumento dei costi di gestione e manutenzione, poiché è necessario disporre di scorte di magazzino con un numero elevato e poco funzionale di ricambi.

Il sovradimensionamento degli impianti rispetto alle reali esigenze di illuminazione è causa di consumi energetici inutili. In generale il riferimento offerto dalle norme di applicabili, assieme alle tolleranze ammesse, rappresenta una buona scelta progettuale.

La riduzione della potenza nominale dei complessi luminosi a seguito di un accurato progetto illuminotecnico con una corretta valutazione dei livelli di illuminamento da conseguire sulle diverse strade, si traduce in una riduzione della potenza assorbita dagli accessori elettrici (pari appunto a circa il 15÷20% della potenza nominale della sorgente).

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La riduzione della potenza nominale dei complessi luminosi si traduce in una riduzione della corrente assorbita e quindi una conseguente riduzione delle perdite sulle linee per effetto Joule.

Il dimensionamento illuminotecnico degli impianti dovrà essere realizzato conformemente alle Normative vigenti attenendosi, tra le altre, alle prescrizioni della Norma UNI EN 13201 e della Norma UNI 11248, che in funzione della Categoria Illuminotecnica assegnata a ciascuna strada, i requisiti illuminotecnici che gli impianti IP devono garantire; la Categoria Illuminotecnica è a sua volta funzione della classificazione stradale assegnata alla strada stessa.

3.2. Regolazione e controllo

La regolazione dell’accensione e dello spegnimento degli impianti è un importante parametro che influisce sul risparmio energetico nel contesto del soddisfacimento delle altre esigenze.

Nel corso dell’anno gli orari di alba e tramonto del sole variano. Sfruttando tutto il crepuscolo (sia all’alba che al tramonto) e posizionando l’accensione/spegnimento alla fine dello stesso, si può ottenere un risparmio di una o due decine di minuti di accensione al giorno, quantificabile in circa il 2/3% delle ore totali di funzionamento (rispetto alle 4200 h/anno, dato medio presente in letteratura).

Al fine di ottimizzare i periodi di accensione, evitando che l’impianto risulti acceso quando l’illuminazione naturale è sufficiente, è possibile utilizzare interruttori astronomici in grado di calcolare in modo preciso l’ora in cui sorge e tramonta il sole in funzione delle coordinate (latitudine e longitudine) del luogo dove è collocato l’impianto da comandare, ed in funzione della data corrente.

Gli interruttori astronomici possono essere combinati con il segnale di un crepuscolare per evitare interventi intempestivi in condizioni atmosferiche sfavorevoli (esempio cielo nuvoloso).

Esistono diverse possibilità per regolare il flusso luminoso nelle ore di minor traffico veicolare, le principali sono:

 regolazione puntuale mediante alimentatore elettronico dimmerabile stand-alone: Apparecchi di illuminazione equipaggiati con alimentatore elettronico dimmerabile, eventualmente telecontrollato, che permette la regolazione puntuale del flusso luminoso mediante commutazione automatica con profilo tarabile.

 regolazione puntuale mediante alimentatore ferromagnetico biregime stand-alone:

Apparecchi di illuminazione per lampade a scarica equipaggiati con alimentatore ferromagnetico biregime, che permette la regolazione puntuale del flusso luminoso mediante commutazione automatica tra 2 diversi regimi di funzionamento, con profilo fisso in ampiezza e tarabile in modo discreto in durata.

 regolazione ad isola da regolatore di flusso centralizzato nel quadro elettrico di comando:

Quadri elettrici di protezione e comando dotati di Regolatore di flusso luminoso (eventualmente telecontrollati). Trattasi di impianti con apparecchi di illuminazione tradizionale, per lampade a scarica, alimentati da quadri elettrici di comando dotati di Regolatore di Flusso, che permette la regolazione centralizzata del flusso luminoso mediante commutazione automatica con profilo tarabile in modo continuo sia in ampiezza che in durata.

Esistono diverse possibilità per il telecontrollo e la telegestione degli impianti, attivati per avere un controllo da remoto di alcune funzionalità e di alcuni parametri dell’impianti di illuminazione al fine di garantire economie gestionali ed un migliore servizio alla cittadinanza ed all’amministrazione comunale. Le possibilità diagnostiche e di controllo offerte dal telecontrollo, si configurano come strumenti con grandi potenzialità, anche al fine di verifiche più dettagliate: dalla semplice lettura di dati, all’impostazione dei parametri di lavoro, alla

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taratura/attivazione dei profili di regolazione del flusso luminoso, al rilievo degli impianti e alla gestione della manutenzione: tutte le funzioni lavorano in sinergia per offrire un servizio completo, preciso e veloce.

Il telecontrollo permette di ridurre gli spostamenti di mezzi e personale offrendo l’intrinseca possibilità di diagnosticare le cause non evidenti di eventuali guasti o malfunzionamenti degli impianti.

Inoltre alcune attività come ad esempio quella di rilevazione delle lampade spente che normalmente vengono eseguite attraverso le ronde notturne con automobile di squadre operative dedicate, potranno essere coadiuvate dal sistema di telecontrollo, e quindi direttamente da remoto dalla sede operativa.

3.3. Prestazioni dei componenti

3.3.1. Apparecchi di illuminazione, sorgenti luminose e alimentatori

La sostituzione degli apparecchi di illuminazione obsoleti con apparecchi nuovi ad alta efficienza rappresenta il tipo di intervento più immediato per la riduzione dei consumi energetici, il conseguimento di economie gestionali, l’eliminazione di un eventuale inquinamento luminoso e la valorizzazione del contesto illuminato.

In questo momento le sorgenti e gli apparecchi LED rappresentano una soluzione praticamente obbligata.

Le sorgenti a LED:

 hanno una maggiore efficienza luminosa rispetto alle lampade SAP paragonabili in termini di flusso emesso. A parità di flusso luminoso, hanno potenze elettriche inferiori

 permettono la regolazione del flusso punto-punto per diversi regimi di funzionamento

 consentono di ottenere benefici sia in termini di efficienza della sorgente luminosa, sia in termini di rendimento dell’apparecchio, come dettagliato in quanto segue.

I reattori elettromagnetici tipici degli apparecchi SAP e HG assorbono una potenza pari al 15÷20% della potenza della sorgente. Gli alimentatori elettronici assorbono una potenza leggermente inferiore.

Il rendimento complessivo (Rc) di un apparecchio di illuminazione è determinato, oltre che da quello della sorgente e dell’alimentatore, da 3 fattori principali:

 rendimento ottico (Ro)

 fattore di utilizzazione (U)

 fattore di manutenzione (M)

Il rendimento ottico (Ro) è il rapporto tra il flusso totale emesso dall'apparecchio, misurato in condizioni specificate, ed il flusso luminoso emesso dalla sorgente luminosa funzionante senza apparecchio e nelle stesse condizioni.

Il fattore di utilizzazione (U) è il rapporto tra il flusso utile (flusso luminoso ricevuto dalla superficie di riferimento) ed il flusso luminoso uscente dall’apparecchio. Il fattore di utilizzazione dipende dalla curva fotometrica dell’apparecchio, dalla posizione della sorgente, dalla posizione e geometria della superficie utile, dai fattori di riflessione dell'ambiente e dalla geometria di quest'ultimo.

Il fattore di manutenzione (M) tiene conto dell’invecchiamento dei componenti dell’apparecchio di illuminazione, del deposito della sporcizia sullo stesso, ecc., che determinano con il passare del tempo una riduzione del flusso luminoso utile ricevuto dalla superficie utile.

Il rendimento ottico e il fattore di utilizzazione sono funzione dell’apparecchio scelto, il fattore di manutenzione è funzione del piano di gestione.

Apparecchi di illuminazione con elevati rendimenti ottici ed fattori di utilizzazione conducono alla riduzione delle potenze installate a parità di prestazione illuminotecnica.

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Gli apparecchi LED, avendo una maggiore facilità di indirizzare il flusso luminoso rispetto alle ottiche con parabole riflettenti degli apparecchi SAP, presentano un coefficiente di utilizzazione molto più elevato (U = 80% circa negli apparecchi LED, mentre U = 50% circa negli apparecchi SAP).

Le sorgenti LED hanno una durata fino ad oltre 100000 ore (corrispondenti a circa 23 anni, considerando 4200 ore/anno di funzionamento) mentre le lampade ai vapori di sodio non superano le 16000 ore (circa 4 anni).

3.3.2. Componenti degli impianti elettrici

Gli interventi sugli impianti elettrici di alimentazione si rendono necessari principalmente per motivi di sicurezza elettrica e in misura minore per motivi di risparmio energetico.

Gli interventi relativi alla messa in sicurezza sono finalizzati:

 alla sicurezza delle persone e dei beni

 alla sicurezza ed il corretto ed efficace funzionamento di tutte le apparecchiature installate.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta a:

 protezione e sezionamento dei circuiti di alimentazione degli impianti, con quadri elettrici equipaggiati con idonei dispositivi di sezionamento e protezione, e cavi di sezione adeguata

 protezione contro i contatti diretti, mediante sostituzione di componenti con grado di protezione non adeguato

 protezione contro i contatti indiretti, mediante la realizzazione/adeguamento di impianti alla classe II di isolamento oppure mediante la verifica/adeguamento del coordinamento tra gli impianti di terra esistenti e l’interruzione automatica dei circuiti di alimentazione.

L’eventuale scelta della realizzazione di impianti in classe II consente di evitare di effettuare le denunce iniziali degli impianti di terra e le verifiche periodiche degli stessi e consente di evitare interventi conseguenti a scatti intempestivi degli interruttori differenziali (la cui installazione è necessaria negli impianti in classe I)

 l’isolamento verso terra e tra le fasi dei diversi componenti dell’impianto con eventuale sostituzione dei cavi vecchi ed usurati, con livello di isolamento al disotto dei valori minimi prescritti dalle norme

 la sicurezza meccanica dei complessi di illuminazione (sostegni e apparecchi) e delle linee, mediante sostituzione dei componenti vetusti dichiaratamente a rischio che non garantiscono più la stabilità meccanica

Le perdite per effetto Joule negli impianti in esame sono mediamente pari al 5% circa.

L’aumento delle sezioni delle linee corrisponde ad una riduzione della resistenza del cavo e ad una conseguente riduzione delle perdite per effetto Joule.

3.4. Razionalizzazione degli impianti e altri interventi

Gli interventi di razionalizzazione degli impianti sono mirati principalmente ad ottenere benefici gestionali, economici e in una certa misura anche estetici.

Gli interventi considerati sono:

 l’accorpamento degli impianti esistenti per ridurre il numero di forniture, oggi eccessivamente frazionate, al minimo indispensabile. Tali accorpamenti sono possibili anche in ragione della riduzione della potenza installata ed degli interventi sulle linee elettriche esistenti, opportunamente dimensionati. La razionalizzazione dei punti di alimentazione/fornitura elettrica determina vantaggi ed economie di gestione quali riduzione dei contratti di fornitura dell’energia elettrica, minori costi fissi di fornitura elettrica, ottimizzazione della tariffa elettrica di approvvigionamento sul mercato, ecc.

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 La standardizzazione dei componenti e dei criteri costruttivi degli impianti. L’unificazione dei criteri impiantistici migliora la funzionalità, l’affidabilità e quindi la sicurezza: il tutto si traduce in una sostanziale riduzione dei costi sostenuti dalla collettività. La normalizzazione dei materiali riduce i problemi di progettazione, posa, manutenzione, approvvigionamento dei ricambi e di gestione delle scorte

 L’eliminazione della promiscuità sia meccanica che elettrica. In questi casi è necessario richiedere un nuovo punto di fornitura dedicato con relativo gruppo di misura, sostituire il quadro elettrico esistente ed eventualmente, se necessario, raggiungere i punti luce con una nuova linea elettrica; oppure, ove tecnicamente possibile, accorpare tali punti luce ad impianti esistenti non promiscui.

Congiuntamente agli interventi su un impianto di illuminazione pubblica, in ragione delle sinergie esistenti, può essere considerata anche la possibilità di realizzare altri impianti quali ad esempio:

a) Hot-spot Wi-Fi pubblici

b) infrastrutture per l’erogazione di servizi di smart city per controllo parcheggi, analisi traffico su rete viaria, stazione meteo, segnalazione guasti, ecc.

c) impianti di Video sorveglianza urbana d) Tavoli tecnologici con prese, ecc.

e) punti di carica di auto elettriche pubblici.

3.5. Fabbisogni della collettività

L'impianto di illuminazione è prima di tutto un servizio pubblico e come tale deve poter garantire determinati parametri di qualità. Fanno parte dei fabbisogni della collettività i seguenti elementi:

 la corretta illuminazione degli ambienti esterni

 la riduzione dei consumi energetici (garantendo comunque il corretto livello di illuminazione)

 la riduzione dei costi di gestione e manutenzione

 la riduzione dell'impatto ambientale del servizio.

L’impianto dovrà permettere il raggiungimento degli elementi sopra riportati, a confronto con le altre soluzioni attualmente disponibili sul mercato, rappresentando:

 il miglior compromesso tecnico economico.

 qualità architettonica, tecnico funzionale e di relazione nel contesto dell'opera

Gli interventi previsti riguarderanno elementi già presenti sul territorio, non saranno pertanto introdotte modifiche sostanziali alla dislocazione spaziale degli elementi architettonici esistenti. Dovranno essere invece migliorate le qualità relative agli elementi stessi. I quadri elettrici più datati saranno riqualificati con l'installazione di nuove carpenterie, i sostegni con evidenti carenze manutentive saranno risanati mediante riverniciatura. Dovranno essere rifatte le linee aeree in cavo fascettato e realizzate nuove linee in cavo autoportante. Gli apparecchi di illuminazione esistenti dovranno essere sostituiti con nuovi apparecchi più efficienti, garantendo su tutto il territorio comunale una corretta omogeneità della tipologia di apparecchio illuminante che ad oggi risulta mancare. Potrà essere valutato il mantenimento degli apparecchi di illuminazione definiti architettonici, che attraverso uno stile ricercato delimitano il contesto urbano e storico nel quale risultano installati. In questo caso dovranno essere installati kit per la sostituzione delle lampade e accessori.

3.6. Conformità alle norme ambientali

La riqualifica in oggetto prevede interventi di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti, attraverso l'utilizzo di corpi illuminanti e LED in sostituzione delle vecchie armature

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ai vapori di mercurio e al sodio alta pressione. I materiali dovranno soddisfare il rispetto dei requisiti minimi ambientali descritti nel documento "Criteri Ambientali Minimi per l'acquisto di lampade a scarica ad alta intensità e moduli led per illuminazione pubblica, per l'acquisto di apparecchi di illuminazione pubblica e per l'affidamento del servizio di progettazione di impianti di illuminazione pubblica - aggiornamento 2013" pubblicati dal Ministero dell'Ambiente con D.M. 23/12/2013 ed eventuali modifiche successivamente introdotte prima dello svolgimento della gara. Saranno inoltre rispettati i requisiti della Legge Regionale Lombardia n. 31 del 5 ottobre 2015 "Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione esterna con finalità di risparmio energetico e di riduzione dell'inquinamento luminoso", ed in particolare gli apparecchi dovranno garantire:

 la non dispersione del flusso luminoso oltre il piano dell'orizzonte

 i requisiti di prestazione energetica

 i requisiti relativi alla sicurezza fotobiologica

 la non alterazione del ritmo circadiano

 il rispetto delle esigenze di tutela della biodiversità e i diversi equilibri biologici.

Con riferimento al contenimento dell’inquinamento luminoso, la Regione Lombardia ha emanato la Legge n. 17 del 27/03/2000 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” e successive modifiche o integrazioni, per la limitazione della luce dispersa e dell’inquinamento luminoso.

L’opportunità di realizzare una sostituzione dell’ottica e/o delle schermature al fine di eliminare la luce dispersa verso la volta celeste, senza dover sostenere l’onere dell’intera sostituzione dell’apparecchio viene valutata nella maggior parte delle situazioni sconveniente.

Gli apparecchi previsti in progetto dovranno avere dunque tutti ottica di tipo Cut-Off, realizzata al fine di ottenere i migliori risultati illuminotecnici senza necessità di inclinare l’armatura, nel rispetto dei più restrittivi criteri di contenimento della dispersione di flusso luminoso verso l’alto.

3.7. Risparmio e efficientamento energetico

Il risparmio energetico legato all’installazione e gestione di un impianto di illuminazione pubblica è principalmente dovuto:

 Ai livelli di illuminamento scelti

 Al tipo e dimensionamento dei componenti

 al consumo energetico in fase di utilizzo

 al profilo di regolazione

L’efficientamento energetico legato all’installazione e gestione di un impianto di illuminazione pubblica è principalmente dovuto:

 alle prestazioni intrinseche dei componenti di impianto utilizzati

 alle logiche di gestione dell’impianto consumo energetico in fase di utilizzo.

L’impatto delle scelte di progetto in questo contesto è riportato in corrispondenza dell’analisi dei singoli componenti previsti.

3.8. Ciclo di vita e della manutenibilità

La valutazione del ciclo di vita della soluzione, con particolare attenzione, oltre che ai valori iniziali di realizzazione, anche ai costi della gestione e del ciclo di vita complessivo dell'impianto riqualificato è valutata in corrispondenza dei singoli componenti parte del progetto.

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3.9. Accessibilità e adattabilità

Gli impianti di illuminazione pubblica hanno un modesto impatto in termini di accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di barriere architettoniche, tuttavia dovranno essere eliminati e/o spostati gli attuali sostegni che intralciano i marciapiedi.

4. LINEE GUIDA PER LA PROPOSTA TECNICA

Questo paragrafo illustra le linee guida per gli interventi per gli impianti di illuminazione pubblica in oggetto individuati per il conseguimento degli obiettivi prefissati illustrati al punto 3Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..

Gli interventi individuati sono da considerarsi non esaustivi e passibili di tutti gli ampliamenti e miglioramenti che il concessionario riterrà utili e/o necessari per la corretta definizione dell'intervento che avverrà nelle fasi di progettazione e in particolare nella progettazione definitiva.

Le scelte legate ai materiali avverranno, in accordo con l’Amministrazione Comunale, ai vari livelli di progettazione, e potranno essere modificati con materiali analoghi dalle caratteristiche estetiche e funzionali equivalenti o superiori, in funzione di eventuali specifiche esigenze e comunque sempre in accordo con l’Amministrazione Comunale.

L’intervento si estende dal punto di fornitura dell'energia elettrica fino alle singole apparecchiature considerando tutte le opere necessarie (eventuali scavi, rispristini, strutture, ecc.), impianti e apparecchi elettrici, inclusi gli impianti di illuminazione all'interno dei parchi pubblici, aree verdi. Sono esclusi gli impianti pertinenti ad aree private ad uso pubblico (campi sportivi, bocciofile, parchi divertimenti, aree verdi gestite da privati), se non diversamente specificato negli elaborati di progetto.

Gli interventi previsti per il raggiungimento degli obbiettivi fissati sono riconducibili a interventi sui singoli componenti degli impianti di illuminazione pubblica: quadri di alimentazione, linee elettriche, sostegni, apparecchi, ecc..

Nei successivi paragrafi sono stati riportati gli interventi previsti per ciascuno dei componenti dell’impianto di illuminazione pubblica, i criteri di progettazione da rispettare nelle fasi successive oltre alle caratteristiche prestazionali minime che dovranno essere rispettate.

Gli interventi di riqualificazione previsti sono da intendersi come una serie di operazioni sui componenti essenziali dell’impianto di illuminazione pubblica:

 apparecchi illuminazione

 sostegni

 linee elettriche

 quadri elettrici

 apparecchi per la regolazione e il controllo

4.1. Apparecchi di illuminazione

L’eventuale sostituzione degli apparecchi di illuminazione dovrà avvenire con apparecchi di moderna concezione, cut-off, in classe II, in grado di soddisfare tutti i requisiti sia in termini di adeguamento alle prescrizioni normative, riqualificazione estetica e messa in sicurezza degli impianti risparmio energetico e gestionale.

Gli accessori (alimentatore, condensatore, accenditore) dovranno essere sostituiti in modo pressoché totale, in quanto tutti gli accessori saranno sostituiti attraverso il ricablaggio

(12)

(sostituzione dei soli accessori in un apparecchio esistente) e attraverso la sostituzione dell’apparecchio (il nuovo apparecchio equipaggia ovviamente nuovi accessori).

A valle degli interventi, tutti gli impianti garantiranno una tipologia di luce ad elevata qualità.

Tipo CYNERGI SMARTLITE SeriesStudio o equivalente.

4.1.1. Caratteristiche elettriche ed illuminotecniche

 LED alimentati con corrente non superiore al 50% di quella nominale

 Sorgente luminosa costituita da LED ad alta efficienza (>182 lm/W @ 90mA, Tj=85°C)

 L90B05 a 100.000 ore (LM80 Ta 25°C - Tj 85°C)

 Temperatura colore: 3000K-4000K ±3%, CRI (resa cromatica) >80

 Tensione nominale 230V ±10% 50Hz, P.F.>0.98

 Sistema di alimentazione con tecnologia “driver on chip” multipli indipendenti, aventi un MTBF superiore al 1.400.000 di ore, montati direttamente sul MCPCB dei LED per ottimizzarne la dissipazione

 Sistema di protezione dalle sovratemperature integrato

 Rendimento del sistema di alimentazione: > 92%

 Triplo sistema di protezione dalla linea: Surge Protector Device (SPD) 10kV e 10kA, fusibile ultrarapido e varistore

Tabella 2 – Suddivisione della temperatura della sorgente in funzione della zona.

Tonalità bianco/calda

3000 K centro storici e nuclei di antica formazione 4000 K altrove

Gli apparecchi proposti dovranno essere dotati di dati fotometrici in formato tabellare cartaceo e sotto forma di file in formato Eulumdat o IESNA rilevati ed asseverati da laboratorio di misura certificato.

I dati fotometrici dovranno essere certificati conformi all’articolo 6, comma 2, della Legge della Regione Lombardia n. 17 del 27/03/2000 e succ. integrazioni.

4.1.2. Materiali e finiture

 Corpo e attacco palo in pressofusione di lega di alluminio secondo norme UNI EN1706 trattamento di decapaggio e fosfatazione e verniciato con polveri poliesteri resistenti agli UV e alla nebbia salina, con spessore minimo di 60μm, colore RAL7043 (Opz. 9006)

 Cerniere, fermi e viterie in acciaio Inox AISI304

 Guarnizioni in puro silicone

 Schermo in vetro piano temprato con spessore 5mm montato sul corpo lampada con guarnizione in silicone a doppio labbro e bloccato con fermi meccanici

 Valvola di compensazione per bilanciare le variazioni di pressione interne all'apparecchio

 Pressacavo interno PG11 o PG16 IP68 in materiale plastico;

 Scheda LED di tipo MCPCB aderisce al corpo lampada mediante biadesivo dielettrico e termoconduttivo

 Sistema ottico con lenti in PMMA ad alta trasparenza 4.1.3. Caratteristiche meccaniche

 Profilo a bassa resistenza aerodinamica, resistente a venti fino a 160km/h

 Sistema di fissaggio al palo in alluminio pressofuso Ø 33-64mm (opz. Ø 60- 76mm), regolazione minima -10°/+10° (passo 5°)

 Sistema di fissaggio sempre in posizione a sbraccio riposizionabile in testa palo semplicemente svitando le viti esterne consentendo rotazione necessaria

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 Sistema di dissipazione termica a flusso laminare, realizzato con alettature sagomate

 Livella a bolla integrata per la messa in posizione dell’apparecchio di illuminazione

 Operazioni di normale manutenzione effettuabili senza l'uso di utensili 4.1.4. Sezionatore

 Sezione dei morsetti di max 2,5 mm2, interviene interrompendo il circuito elettrico d'alimentazione all'apertura del vano componenti, il dispositivo è munito di fermacavo 4.1.5. Dati caratteristici

 Temperatura di funzionamento: -25°C/+50°C

 Efficienza luminosa minima del sistema: >140 lm/W (flusso luminoso effettivo/consumo totale apparecchio)

 Efficienza luminosa LED: >182 lm/W

 Fattore di potenza (P.F.) >0,98

 Distorsione armonica totale (THD) <16%

 Corrente di alimentazione dei LED <100mA

 Emissione luminosa “cut-off” conforme alla normativa UNI EN 13201

 Efficienza ottica minima:>89%

 Grado di protezione IP66

 Classe di isolamento II

 Resistenza agli urti IK9

 Esente da rischio fotobiologico secondo EN62471:2008 e successiva IEC/TR 62471:2009-2

 Fattore di manutenzione: >0,88 4.1.6. Garanzia del prodotto

 10 anni su tutti i componenti

4.1.7. Dimmerazione notturna automatica – Mezzanotte virtuale

 Sistema automatico di dimmerazione notturna preprogrammato

 N° max di step di dimmerazione 6

 Riduzione del flusso dal 10% al 50%

 Tempi di fade programmabili da 1s a 15 min 4.1.8. Telecontrollo

 Antenna interna al corpo illuminante, evita forature o innesti tipo NEMA o ZHAGA) e gusci in materiale plastico esposti agli agenti atmosferici.

 Velocità di comunicazione punto-punto superiore a 10Mbits

 Protocollo di comunicazione con frequenza 2,4GHz con tecnologia MESH secondo lo standard IEEE 802.11

 Sistema predisposto per aggiornamento FOTA (Firmware Over The Air)

 Memoria interna con capacità di: RAM 8 MBytes e FLASH 16 MBytes

 Modulo di telecontrollo interno al corpo illuminante ed integrato tramite connettore sulla stessa scheda LED

 Il modulo può essere installato con funzionalità “Mezzanotte Virtuale” stand alone ed attivato in un secondo tempo come nodo per telecontrollo remoto.

 Dimmerazione 0-100% con step dell’1%

4.2. Sostegni

Gli eventuali interventi di sostituzione sui sostegni dovranno essere i seguenti:

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 rimozione sostegno esistente e posa in opera di un nuovo palo stradale dritto in acciaio zincato, generalmente da 6m a 10m fuori terra, troncoconico, compresa sostituzione del pozzetto, del chiusino in ghisa classe C250, della relativa giunzione con nuovo giunto in gel. I sostegni esistenti saranno sostituiti con sostegni di altezza congrua, in modo da garantire le prescritte prestazioni illuminotecniche oltre all’estetica delle installazioni

 rimozione di braccio a parete esistente e posa in opera di un nuovo braccio in acciaio zincato tubolare curvato oppure di un nuovo attacco a parete con tasselli in acciaio zincato tubolare dritto 0,5 m. In entrambi i casi dovranno essere garantite le prescritte prestazioni illuminotecniche oltre all’estetica delle installazioni.

Le operazioni previste dovranno essere sempre le seguenti:

 Allestimento di tutta la segnaletica prescritta per la segnalazione delle aree di cantiere dal codice della strada e/o da Enti Locali

 Apprestamento di tutte le opere provvisionali atte a garantire la viabilità dei luoghi

 Picchettazione

 Rimozione del complesso esistente

 Carico, trasporto e scarico a piè d’opera dei sostegni e del materiale

 Ove eventualmente richiesta esecuzione dei collegamenti per la messa a terra;

compreso la fornitura dei materiali occorrenti (capicorda, morsetti e conduttore) Inoltre nel caso di pali:

 Verifica blocco di fondazione esistente ed eventuale realizzazione nuovo plinto di fondazione

 Rimozione della pavimentazione

 Rottura del sottofondo ed eventuale scavo di sbancamento

 Scavo in fondazione

 Sistemazione del terreno circostante

 Fornitura in opera degli accessori necessari (tubi per raccordi e/o formatura incavi e/o alloggiamenti)

 Fornitura, formazione e getto del calcestruzzo per la formazione dei blocchi di fondazione con le dimensioni riportate negli elaborati progettuali

 Posizionamento, sollevamento, messa in verticale, allineamento, bloccaggio e sigillatura dei sostegni sul blocco di fondazione

 Realizzazione delle opere edili necessarie per l’ingresso della nuova linea interrata, oppure scavo per l’intercettazione della linea elettrica interrata esistente

 Riparazione di eventuali danni causati, dalle operazioni di scavo e/o demolizione, ad eventuali sottoservizi occulti e ripristino pavimentazione.

 Nel caso dei bracci a parete:

 Posa in opera del braccio su muro con infissione di zanche e/o tasselli, con il ripristino dello stato delle murature e degli intonaci

 Ove richiesta posa in opera di canalina per protezione risalita linea aerea.

4.3. Linee elettriche

Gli eventuali interventi di riqualificazione normativa e funzionale delle linee elettriche dovranno avvenire mediante le seguenti operazioni (elenco non esaustivo):

 Riqualificazione delle linee esistenti

 interrate

 aeree

 Costruzione ex-novo di linee elettriche per alimentare nuove parti di impianto o eventualmente eliminare promiscuità elettrica

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La riqualificazione delle linee elettriche esistenti ha come obiettivo la messa in sicurezza della linea nel pieno rispetto delle prescrizioni normative.

Il progetto definitivo dovrà contenere i calcoli dimensionamento elettrici di ottimizzazione tecnico-economica delle linee.

La massima caduta di tensione dal punto di consegna alla lampada elettricamente più lontana deve essere contenuta entro il 5% del valore nominale della tensione.

In particolare salvo diverse prescrizione degli enti locali deve essere previsto quanto segue:

 linee con sezione adeguata e costante

 utenze ripartite in modo equilibrato tra le tre fasi

 pozzetti accessibili, con chiusino in ghisa sferoidale. Nella realizzazione delle linee interrate è prevista la posa di

 pozzetti di tipo carrabile in elementi prefabbricati in cls 40x40 cm con chiusini in ghisa sferoidale C250 completi di telaio conformi alla norma UNI-EN 124. I pozzetti di calcestruzzo vibrato dovranno avere sulle pareti laterali la predisposizione a spessore ridotto per i tubi

 giunzioni accessibili, realizzate con giunti in gel di isolamento in classe II o mediante guaina isolante termo-restringente

 linee di alimentazione dei singoli apparecchi di illuminazione utilizzando morsettiere di classe II installate all’interno di apposite cassette di derivazione

per le linee interrate:

 cavi FG7(O)R 0,6/1 kV o comunque equivalenti alla classe II per le linee elettriche aeree:

 cavi precordati di tipo RE4E4X oppure cavi FG7(O)R su fune d’acciaio, con tensione di isolamento 0.6/1 kV o comunque equivalenti alla classe II

Tuttavia, in occasione della sostituzione degli apparecchi si dovrà sempre provvedere alla sostituzione della derivazione con un nuovo cavo FG7OR 2 X 2,5 mm2 ed il rifacimento delle giunzioni con i cavi dorsali di alimentazione.

4.4. Quadri elettrici

Gli eventuali interventi di riqualificazione normativa e funzionale dei quadri elettrici dovranno avvenire mediante le seguenti operazioni (elenco non esaustivo):

 rimozione degli esistenti quadri vetusti e sostituzione quadri nuovi completi delle necessarie apparecchiature di alimentazione, misura, protezione, regolazione e comando

 verifica del blocco di fondazione esistente ed eventuale realizzazione di nuovo basamento in calcestruzzo

 realizzazione delle opere edili necessarie per l’ingresso della nuova linea interrata, oppure scavo per l’intercettazione della linea elettrica interrata esistente

 ripristino pavimentazione esistente

 realizzazione dei collegamenti elettrici, regolazione e programmazione delle apparecchiature di comando (interruttore astronomico o altro)

I quadri elettrici dovranno essere realizzati anche per assicurare la sicurezza delle persone e dei beni contro i pericoli ed i danni che possono derivare dall'utilizzo degli impianti elettrici nelle condizioni che possono essere ragionevolmente previste. In generale dovrà essere assicurato:

 il sezionamento dei circuiti

 la protezione contro i contatti diretti

 la protezione contro i contatti indiretti

 la protezione contro le sovracorrenti

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 le protezioni contro le sovratensioni

 la protezione contro le sollecitazioni meccaniche climatiche e ambientali.

I quadri dovranno essere in classe II.

4.5. Regolazione e controllo

Gli eventuali sistemi di regolazione e controllo dovranno essere realizzati di interruttori astronomici settati impostando, rispetto ai valori di default, un ritardo nell’accensione di 10 min ed un anticipo nello spegnimento di 10 min. Con tali impostazioni le ore annue di funzionamento saranno pari a H = 4174 ore/anno.

Tutti gli impianti al servizio di zone appartenenti a tessuti urbani consolidati prevalentemente residenziali dovranno essere dotati di sistema di regolazione del flusso luminoso:

 Ad isola da regolatore di flusso centralizzato: eventualmente telecontrollato, per la regolazione del flusso luminoso mediante commutazione automatica con profilo tarabile Il flusso luminoso degli impianti dovrà poter essere ridotto come da richieste dall’amministrazione in alcune ore della notte e dei giorni della settimana.

Eventuali apparecchi in promiscuità elettrica dovranno essere previsti la stessa funzionalità mediante regolazione puntuale del flusso luminoso.

4.6. Dimensionamento illuminotecnico

L’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione la classe di riferimento secondo il Codice della Strada (come indicato nella Norma UNI 11248 -nota 3 di pagina 5, e articolo 6.1 di pagina 6 - la classificazione della strada non è di responsabilità del progettista illuminotecnico, ma del committente o dal gestore della strada) e le categorie illuminotecniche di progetto corrispondenti immutate rispetto al vecchio bando (Allegato 1).

I livelli di progettazione successivi dovranno pertanto prevedere il calcolo per la dimostrazione dei valori di illuminazione corretti (in termini qualitativi e quantitativi) previsti dalle normative in vigore, in base alla tipologia di strada valutata.

Il dimensionamento illuminotecnico degli impianti esistenti e di quelli nuovi dovrà rispettare oltre alle norme tecniche e di legge vigenti funzione della Categoria Illuminotecnica assegnata a ciascuna strada i requisiti illuminotecnici riportati.

Con gli interventi si intende conferire a ciascuna strada i giusti valori di illuminamento (in termini qualitativi e quantitativi) così come prescritto dalle norme di riferimento, mediante un progetto illuminotecnico nel quale, partendo da un’analisi del tessuto viario della città, siano attribuiti alle singole strade, senza eccedere, i livelli di illuminamento prescritti dalle Norme UNI EN 13201 e UNI 11248, che prescrivono, in funzione della Categoria Illuminotecnica assegnata a ciascuna strada, i requisiti illuminotecnici che gli impianti IP devono garantire.

Eventuali tratti di strada dove le eccessive interdistanze attuali impediscono la realizzazione di interventi di messa a norma illuminotecnica sostenibili economicamente all’interno della presente commessa, dovranno essere evidenziati nel progetto definitivo e quindi trattati con appositi interventi di manutenzione straordinaria eventualmente ordinati dall’Amministrazione Comunale.

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4.7. Inquinamento luminoso

Gli impianti dovranno essere progettati e costruiti in conformità alle norme UNI EN 13201 e UNI 10819 “Requisiti per la limitazione della luminanza del cielo da luce artificiale” e delle eventuali Leggi Regionali in materia (la Regione Lombardia ha emanato la LR n°17/00).

Tutti gli apparecchi post operam previsti nell’intervento rispettano pienamente la legge regionale LR 17/00 in materia di inquinamento luminoso, sia quelli nuovi sostituiti, sia quelli esistenti ricablati.

4.8. Criteri ambientali minimi

Il progetto deve assolvere alle esigenze di qualità ambientale espresse nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e nello specifico gli impianti ed i prodotti impiegati che costituiscono oltre il 50% dell’intero investimento posto a base d’asta e rispondono ai seguenti elementi del decreto ministeriale in oggetto anche in ottemperanza dell’art. 34, comma 1 e 2 del D.lg. n. 50/2016.

Il progetto dovrà rispettare i requisiti seguenti:

 ILLUMINAZIONE PUBBLICA (fornitura e progettazione) Acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica (approvato con DM 27 settembre 2017, in G.U. n 244 del 18 ottobre 2017)

 ILLUMINAZIONE PUBBLICA (servizio) Servizio di illuminazione pubblica (approvato con DM 28 marzo 2018, in GU n. 98 del 28 aprile 2018)

Nello specifico è richiesto quanto segue:

 Il progetto dovrà essere sviluppato da professionista abilitato con i requisiti di cui in conformità con la Legge regionale per il contenimento dell’inquinamento luminoso e risparmio energetico di riferimento

 le apparecchiature utilizzate dovranno essere dotate di certificato di conformità e di marcatura CE

 Specifiche tecniche (criteri base CAM 4.1.3)

 Efficienza luminosa e indice di posizionamento cromatico dei moduli LED (punto 4.1.3.6)

 Fattore di mantenimento del flusso luminoso e Tasso di guasto dei moduli LED (punto 4.1.3.7)

 Rendimento degli alimentatori per moduli LED (punto 4.1.3.8)

 Efficienza luminosa di sorgenti luminose di altro tipo (punto 4.1.3.9)

 Informazioni sulle lampade a scarica ad alta intensità (punto 4.1.3.10)

 Informazioni sui moduli LED (punto 4.1.3.11)

 Informazioni sugli alimentatori (punto 4.1.3.12)

 Informazioni relative a installazione, manutenzione e rimozione delle lampade a scarica ad alta intensità, dei moduli LED e degli alimentatori (punto 4.1.3.13)

 Garanzia (punto 4.1.3.14) Tutti gli apparecchi dovranno avere:

 un indice IPEA maggiore o uguale a quello della classe C

Gli impianti oggetto del progetto dovranno avere un indice IPEI maggiore o uguale a quello di classe B:

 se realizzati ex‐novo

nel 80% dei casi degli impianti esistenti

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5. GESTIONE E MANUTENZIONE

Il concessionario dovrà garantire la manutenzione e la gestione degli impianti oggetto del contratto nel rispetto della legislazione vigente in materia di impianti di illuminazione pubblica.

Il servizio illuminazione prevede le seguenti attività:

 Gestione degli impianti

 Pronto intervento

 Monitoraggio continuo dello stato

 Manutenzione

 Smaltimento dei materiali di risulta

Tutte le attività di cui sopra saranno remunerate all’interno del corrispettivo previsto dal contratto.

5.1. Gestione degli impianti

Il servizio dovrà garantire l’esercizio degli impianti e consiste nelle attività di:

 Accensione e spegnimento

 Ispezioni notturne Il servizio dovrà:

 assicurare l’accensione e lo spegnimento dei Punti Luce nel rispetto di quanto stabilito dalla delibera AEEG del 01/04/2004 - n. 52/04 e s.m.i. e di quanto altro definito in eventuali delibere comunali in vigore, laddove queste risultino più restrittive rispetto a quanto previsto da ARERA.

 verificare e modificare, dove necessario, l’impostazione dei tempi di accensione e spegnimento degli armadi di comando e protezione provvisti di orologio astronomico, in considerazione del regime di alba e tramonto civile.

 verificare che gli interventi di eventuali interruttori crepuscolari siano il più possibile contemporanei, provvedendo a sostituire i componenti dell’impianto che non risultassero in condizioni di efficienza e a ricollocare (agendo su posizione e regolazione di sensibilità) gli interruttori che presentassero sfasamenti orari.

Nel periodo coperto dalla gestione la titolarità di tutti i contratti di fornitura dell’energia elettrica degli impianti in oggetto saranno trasferiti all’affidatario.

5.2. Pronto intervento

Il pronto intervento include tutte le attività di messa in sicurezza dell’impianto nelle situazioni di emergenza elencate di seguito a titolo esemplificativo e non esaustivo:

 Possibili contatti diretti tra persone e parti in tensione

 Permanenza di tensioni di passo e contatto superiori ai valori di sicurezza così come definito dalle norme vigenti in materia

 Instabilità statica di elementi di impianto (ad esempio: apparecchi, sostegni, funi, tiranti, etc.)

 Condizioni di pericolo per il traffico veicolare o pedonale, a causa di posizioni anomale assunte da elementi di impianto (che possono verificarsi a seguito di incidenti, agenti atmosferici, atti vandalici, etc.)

Gli interventi di riparazione devono essere sempre tempestivi e condotti ininterrottamente fino al ripristino definitivo; in caso di impossibilità di ripristino definitivo, possono essere

(19)

anche provvisori al fine di assicurare almeno una funzionalità temporanea degli impianti, prima del ripristino definitivo, previa autorizzazione dell’Amministrazione Comunale.

Qualora per l’esecuzione di particolari riparazioni si renda necessario sospendere l’esercizio dell’impianto, il committente deve essere informato immediatamente.

Il servizio deve garantire la presenza di una squadra di pronto intervento 24 ore su 24, 7 giorni su 7 nei casi in cui la mancata esecuzione degli interventi possa costituire pregiudizio per la pubblica incolumità entro un’ora dall’avvenuta richiesta e/o comunque in funzione della tipologia del singolo intervento manutentivo richiesto.

5.3. Monitoraggio continuo dello stato

Il servizio dovrà prevedere il controllo a vista delle condizioni ambientali adiacenti agli impianti gestiti con lo scopo di rilevare eventuali situazioni di pericolo che richiedano interventi tempestivi, notificandolo immediatamente all’amministrazione comunale.

In particolare il servizio deve prevedere ispezioni a vista sulle seguenti parti di impianto:

 Sostegni al fine di verificare che le condizioni di sicurezza non siano compromesse da urti ricevuti a seguito di incidenti, dalla corrosione della zona di incastro o dalle sollecitazioni prodotte da linee aeree non correttamente installate o da carichi statici esogeni

 Cassette di giunzione per verificare se siano danneggiate, con coperchi aperti o mancanti

 Apparecchi di illuminazione per verificare che le ottiche siano integre e che l’intero involucro esterno non presenti alcun segno di danneggiamento

 Linee aeree di alimentazione per verificare che sia il sistema di sospensione e ancoraggio sia l’isolamento siano nelle condizioni ritenute idonee per la sicurezza e il funzionamento

Le attività di monitoraggio continuo:

 devono essere oggetto di specifico report periodico semestrale all’amministrazione

 possono attivare attività di pronto intervento, manutenzione ordinaria correttiva, straordinaria o di adeguamento normativo.

5.4. Manutenzione

Il servizio dovrà garantire la manutenzione degli impianti ed in particolare le seguenti attività:

 Manutenzione ordinaria

 Manutenzione ordinaria periodica-programmata

 Manutenzione ordinaria correttiva

 Manutenzione straordinaria

5.5. Smaltimento dei materiali di risulta

Il servizio deve provvedere allo smaltimento di tutti i rifiuti e i residui di lavorazione prodotti nell’espletamento delle attività osservando le disposizioni del d.lgs. 152/06 per l'espletamento delle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti copresi gli imballaggi. In particolare, il fornitore si impegna a consegnare all’Amministrazione Comunale il formulario di cui all'art. 188, comma 3 lett. b), del suddetto decreto nelle modalità e termini ivi previsti ed al conferimento dei rifiuti ai soli impianti di smaltimento e recupero autorizzati ai sensi degli artt. 208 e ss. del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.

Riguardo alle attività di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti di pile e accumulatori, il servizio deve prevedere l’osservanza delle disposizioni di cui al d.lgs. 188/08.

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6. PRINCIPALI QUANTITÀ

L’entità dell’impianto meglio dettagliata nello stato di consistenza è sintetizzabile come indicato nella tabella seguente.

Tabella 3 – Principali quantità

Descrizione Quantità totale

Apparecchi di illuminazione 514

QE 32

Punti luce in promiscuità meccanica 199

Punti luce in promiscuità elettrica 25

Punti luce in promiscuità meccanica ed elettrica 40

Di cui 26 in corso di adeguamento con tecnologia LED e oltre 13 segnapasso in corso di eliminazione da parte dell’amministrazione comunale.

7. CONSUMO ENERGETICO

L’impatto del progetto in oggetto in termini di consumo di energia elettrica annuo viene calcolato rispetto allo stato attuale.

Sulla base della documentazione ricevuta dall’amministrazione il consumo di energia elettrica prima degli adeguamenti in corso di cui al punto precedente era pari a 296,40 MWh/anno.

Il consumo annuale di energia elettrica degli impianti riqualificati e adeguati può essere stimato come segue:

PL CL ((HP-HR) + R HR) = 166,39 MWh/anno Dove:

 potenza installata PN

 perdite di linea PL 5% della potenza installata

 ore annue di accensione HP (4200 h orologio astronomico)

 ore annue di funzionamento annue a flusso ridotto HR (2959 h regolazione dalle ore 22:00)

 coefficiente R di riduzione della potenza per effetto della regolazione R o nessuna regolazione 1

o alimentatore elettronico (led) 0,6

8. TEMPI DI RIQUALIFICAZIONE E ADEGUAMENTO

Si stimano in 90 gg i tempi necessari per la riqualificazione e l’adeguamento richiesto.

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