INDAGINE ISFOL:
LA CULTURA DELLA CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI LAVORO E TEMPI DI VITA
Di seguito pubblichiamo il questionario, che l’Area Politiche per l’Orientamento dell’ISFOL - Istituto per la Formazione Professionale dei Lavoratori – ci ha chiesto di distribuire alle aziende associate sul tema delle esigenze connesse alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, con l’intento di contribuire a definire le politiche orientative e di realizzare percorsi che tengano conto di tale problematica.
Per ogni informazione su questa ci si può rivolgere a:
Area “Politiche per l’orientamento”, Via Morgagni 33, 00161 Roma, tel 06/44590505 - 504, a.grimaldi@isfol.it
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Scheda socio- anagrafica
Nome dell’organizzazione: __________________________________________________________
Il nome dell’organizzazione potrà essere citato nel report di ricerca come soggetto partecipante all’indagine?:
SI NO
Nome e cognome del compilatore: ___________________________________________________
Ruolo rivestito nell’organizzazione: __________________________________________________
E mail del compilatore _____________________________________________
L’ISFOL assume l’impegno a presentare i dati raccolti solo in forma accorpata senza possibilità di risalire alle risposte della singola organizzazione.
I nomi dei soggetti rispondenti non saranno né pubblicati né resi abbinabili ai questionari compilati.
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L
A CULTURA DELLA CONCILIAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONIL’Area Politiche per l’Orientamento dell’ISFOL – Istituto per la Formazione Professionale dei Lavoratori – ha di recente promosso un programma di studi e ricerche sulle esigenze connesse alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, con l’intento di contribuire a definire le politiche orientative e di realizzare percorsi che tengano conto di tale problematica.
Una prima parte di quest’attività è rivolta agli individui con l’obiettivo di approfondire le diverse
esigenze che ognuno incontra per conciliare responsabilità personali, familiari e di partecipazione al
mercato del lavoro, al fine di poter mettere a punto un percorso d’orientamento realizzabile nei
Centri territoriali di sostegno della domanda.
Una seconda parte è rivolta, invece, alle organizzazioni, con l’intento di comprendere politiche e pratiche messe in atto o che si potrebbero attivare per favorire migliori azioni di conciliazione.
Per questa seconda parte del programma ci rivolgiamo ad un gruppo di organizzazioni di diverse dimensioni e operanti in differenti settori della vita economica e della società civile, allo scopo di raccogliere testimonianze privilegiate su come il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro è stato affrontato fino ad oggi e come potrebbe essere affrontato nel futuro.
Per ogni organizzazione è stato individuato un “interprete” della mentalità e delle credenze prevalenti a livello organizzativo, capace di leggere istanze e richieste del personale e di ragionare, al tempo stesso, in termini di opportunità organizzative. Le persone prescelte ricoprono ruoli diversi come amministratori, direttori, responsabili delle risorse umane, ecc.
A questo fine ci rivolgiamo a lei con la richiesta di partecipare a questo processo di conoscenza e di compilare il presente questionario, che non richiede la sua personale opinione sui temi affrontati ma una sintesi delle convinzioni e delle credenze prevalenti nella sua organizzazione oltre che una serie d’informazioni sulle pratiche e sul dibattito eventualmente attivato nel suo contesto di lavoro.
Il questionario richiede alcuni dati sull’organizzazione e sul soggetto rispondente ma la preghiamo di non indicare questi dati nel questionario ma di riportarli nella busta allegata che garantiamo non sarà mai connessa ai dati riportati nel questionario.
Ci impegniamo a restituire i dati raccolti a tutti i soggetti rispondenti anche al fine di studiare congiuntamente possibili azioni di sensibilizzazione e di intervento.
La ringraziamo molto per la Sua gentile collaborazione e la Sua disponibilità.
Per ogni informazione su questa indagine potrà volgersi a: Area “Politiche per l’orientamento”, Via Morgagni 33, 00161 Roma, tel 06/44590505 - 504, a.grimaldi@isfol.it
3 PARTE PRIMA
Iniziamo con la richiesta di alcuni dati relativi alla sua organizzazione. Questa parte servirà anche a meglio contestualizzare le risposte che lei fornirà nelle altre parti del questionario.
1. Area geografica in cui è dislocata la sede o, nel caso di più sedi, la sede principale della sua organizzazione:
Nord
Centro Sud e isole2. Dimensioni della città in cui è situata la sede principale della sua organizzazione:
Fino a 20.000 abitanti
da 100.000 a 200.000 abitanti 3da 20.000 a 100.000 abitanti
oltre 200.000 abitanti 43. Tipo di organizzazione (indicare la tipologia):
Privata (Azienda di produzione e società di servizi, ecc.)
Statale (Ministeri, Scuole, Tribunali, ecc.)
Enti locali (Regione, Province, Comuni, ASL, ecc.)
Enti pubblici non economici (INPS, INAIL, ecc.)
Terzo settore (Ass. di volontariato, cooper. sociali, ecc.)
Altro
4. Percentuale di tutti i lavoratori (a tempo indeterminato e temporanei a qualsiasi titolo), operanti nelle diverse sedi della sua organizzazione, secondo il sesso:
Maschi ___%
Femmine ___%
Totale 100%
5. Numero di dipendenti a tempo indeterminato che lavorano, in totale, in tutte le sedi della sua organizzazione (stima):
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
1 - 15
101-500
5001 - 10000
16 - 50
501 - 1000
10001 - 20000
51 - 100
1001 - 5000
Oltre 20000
6. Numero di dipendenti a qualsiasi titolo temporanei (contratti a tempo determinato, a progetto, co.co.co, interinali, ecc.) che lavorano, in totale, in tutte le sedi della sua organizzazione (stima):
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
1 - 15
101-500
5001 - 10000
16 - 50
501 - 1000
10001 - 20000
51 - 100
1001 - 5000
Oltre 20000
7. Percentuale di tutti i lavoratori (a tempo indeterminato e a qualsiasi titolo temporanei), operanti nelle diverse sedi della sua organizzazione, secondo l’attività svolta (stima):
Profili operativi _____%
Profili tecnico - specialistici _____%
Profili gestionali _____%
Profili manageriali _____%
Totale 100%
PARTE SECONDA
Le poniamo ora alcune domande sulle convinzioni e le opinioni prevalenti nel mondo del lavoro e nella sua organizzazione relativamente ai temi di interesse di questa indagine. Ovviamente su alcuni temi non sempre le convinzioni e le opinioni sono univoche ma le chiediamo di indicarci convinzioni e opinioni che, nella sua percezione,
possono considerarsi prevalenti.
Esiste un ampio movimento culturale che sostiene che le organizzazioni, pur perseguendo i loro legittimi obiettivi e interessi, hanno alcune responsabilità sociali.
Pensando all’intero universo delle organizzazioni che lei conosce, quali sono – a suo avviso – le responsabilità sociali che sono maggiormente assunte dalle organizzazioni e quali sono le responsabilità sociali che, ad oggi, sono meno assunte dalle organizzazioni.
Le chiediamo la cortesia di indicare, rispetto alla seguente lista di responsabilità sociali, 3 responsabilità sociali che, a suo avviso, sono più assunte dalle organizzazioni e 3 responsabilità sociali che sono meno assunte dalle organizzazioni.
Può utilizzare gli spazi liberi per aggiunger responsabilità sociali non indicate.
+ assunte - assunte
8. Tutelare l’ambiente (comportamenti ecologici e antinquinamento)
9. Prevenire gli infortuni (rispetto delle norme, promozione della sicurezza)
10. Rispettare leggi e contratti (rispetto leggi sul piano fiscale e rispetto leggi e contratti
per il personale)
11. Rispettare norme e divieti sul lavoro minorile e sul lavoro nero
12. Trattare in modo paritario uomini e donne (nell’assegnazione del lavoro, nella
progressione di carriera, nel trattamento economico, ecc.)
13. Promuovere la salute dei lavoratori (organizzazione del lavoro per contenere stress e disagi sul lavoro e favorire lo sviluppo delle persone)
14. Favorire la conciliazione tra impegni personali e familiari e impegni lavorativi
15. Rispettare le differenze di età, razza, religione, credo politico, orientamento
sessuale, ecc.
16. ALTRO:
______________________________________________________________________
(indicare)
17.ALTRO:
______________________________________________________________________
(indicare)
Le presentiamo ora 10 affermazioni chiedendole di indicare, per ciascuna di esse, se – nella “cultura” prevalente della sua organizzazione (sensibilità e opinioni che lei ritiene prevalenti nella sua organizzazione) – sono considerate vere o false e in quale misura.
È VERO
NON È VERO
Comple- tamente
In parte
In parte
Comple- tamente 18. Per ben operare l’organizzazione deve poter disporre, senza nessun
vincolo, di tutto il tempo di lavoro dei singoli dipendenti di cui ha bisogno.
19. I capi generalmente ascoltano e si fanno carico, nell’ambito della loro discrezione, delle esigenze personali e professionali dei dipendenti.
20. È giusto che faccia carriera solo chi si dedica totalmente al lavoro e
all’organizzazione.
21. L’orario di lavoro prevede margini di flessibilità tali da soddisfare
la maggior parte delle esigenze personali e familiari dei lavoratori.
5
È VERO
NON È VERO
Comple- tamente
In parte
In parte
Comple- tamente 22. È preferito che, in occasione della nascita di un figlio, il congedo
facoltativo sia chiesto dalla madre piuttosto che dal padre.
23. Al rientro da assenze prolungate dal lavoro è facilitato il
reinserimento nelle attività lavorative.
24. Per chi è in part-time il lavoro è, inevitabilmente, ridotto per
importanza e opportunità di crescita.
25. L’organizzazione favorisce l’impegno dei dipendenti verso
l’acquisizione di un titolo di studio superiore.
26. L’organizzazione, pur comprendendo le esigenze individuali, non è tenuta ad assicurare un equo rapporto tra lavoro e vita privata che deve essere assicurato da efficienti servizi sociali (alla famiglia, all’infanzia, agli anziani).
27. L’organizzazione promuove azioni di accompagnamento per i dipendenti che rientrano dopo assenze prolungate.
PARTE TERZA
Le chiediamo di indicarci in quale misura, nella sua organizzazione, si fa ricorso ad alcune pratiche che sono finalizzate a migliorare il rapporto tra tempo di lavoro e tempo di vita. Può utilizzare gli spazi bianchi per aggiungere
eventuali pratiche non indicate.
Quanto, nella sua organizzazione, si fa ricorso a:
(indichi, con una X, per ciascuna voce, che tipo di utilizzo, nella sua organizzazione, si fa da parte dei dipendenti delle misure elencate)
Utilizzo elevato da parte di
tutti gli/le interessati/e
Utilizzo parziale da parte degli/delle interessati/e
Nessun utilizzo da parte degli/delle interessati/e
Non è previsto
28. Orario flessibile
29. Part time reversibile
30. Congedi facoltativi per la maternità
31. Congedi facoltativi per la paternità
32. Congedi per motivi di studio (formazione e
formazione continua)
33. Congedi parentali per genitori anziani
34. Congedi per esigenze familiari
35. Permessi per l’assistenza ai portatori di handicap
36. Telelavoro
37. Altro (indicare):
__________________________________________
38. Altro (indicare):
__________________________________________
39. Altro (indicare):
__________________________________________
40. È a conoscenza dei benefici previsti dalla legge 8 marzo 2000 n. 53 (“Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”)?
SI NO
41. È a conoscenza dei progetti presentati da alcune organizzazioni e poi finanziati con fondi comunitari per sostenere le esperienze di conciliazione tra vita personale e vita lavorativa?
SI NO
42. È a conoscenza dei progetti presentati da alcune organizzazioni e poi finanziati con fondi ex art. 9 della citata legge 53 per sostenere le esperienze di conciliazione tra vita personale e vita lavorativa?
SI NO
43. Se ha risposto SI alla domanda 42, i progetti finanziati hanno portato a successivi accordi tra le parti sociali sul tema della conciliazione?
SI NO NON SO
44. Ritiene che, nella sua organizzazione, esistano lavoratori con problemi di un certo rilievo di conciliazione tra vita personale e vita lavorativa?
SI NO NON SO
45. Sono state realizzate, nella sua organizzazione iniziative a sostegno della conciliazione tra vita personale e vita lavorativa?
SI NO NON SO
Se ha risposto SI, può descrivere brevemente un massimo di due iniziative che ritiene di maggior interesse:
1° iniziativa
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_____________________________________________________________________________________
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2° iniziativa
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
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46. Nel suo organizzazione è già stato avviata un’interlocuzione con i rappresentanti dei lavoratori sulle esigenze della conciliazione?
SI NO NON SO
47. Per quanto è possibile prevedere, ritiene che, nella sua organizzazione, esistano le condizioni per avviare nuove iniziative per favorire la conciliazione tra vita personale e vita lavorativa?
SI NO NON SO È SUFFICIENTE QUANTO GIÀ REALIZZATO Se ha risposto SI, può indicare brevemente quale iniziativa riterrebbe prioritaria:
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7 PARTE QUARTA
Concludiamo questo questionario con due quesiti per i quali, chiediamo la sua personale opinione.
Non tutte le organizzazioni hanno posto in essere pratiche per favorire la conciliazione tra vita personale e vita lavorativa. A suo personale avviso quali sono i principali motivi che determinano un atteggiamento organizzativo di scarsa attenzione alle problematiche di conciliazione?
Nel determinare un atteggiamento organizzativo di scarsa attenzione alle problematiche di conciliazione ciascuno dei seguenti motivi è:
Per niente impor- tante
Poco impor- tante
Abba- stanza impor- tante
Molto impor- tante
48. La convinzione che spetti ai Servizi sociali pubblici, più che alle singole organizzazioni, favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita.
49. Oggettive difficoltà di organizzazione del lavoro.
50. I maggiori costi che possono derivare dall’adozione di pratiche che
favoriscono la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita.
51. La necessità di disporre, completamente e senza vincoli, del tempo
di lavoro dei dipendenti.
52. Altro:
(indicare)
E, sempre a suo personale avviso, quali sono i principali vantaggi che le organizzazioni otterrebbero da una maggiore considerazione delle problematiche relative alla conciliazione tra vita personale e vita lavorativa.
Ciascuno dei vantaggi che potrebbero derivare da un atteggiamento organizzativo di considerazione alle problematiche relative alla conciliazione tra vita personale e vita lavorativa è:
Per niente impor- tante
Poco impor- tante
Abba- stanza impor- tante
Molto impor- tante
53. Maggiore produttività
54. Migliore motivazione al lavoro
55. Migliore senso di appartenenza
56. Migliore immagine dell’organizzazione
57. Minore stress dei dipendenti
58. Migliore organizzazione del lavoro e processi lavorativi con vantaggi anche per l’organizzazione
58. Altro:
(indicare)