non pensare
a sesso unico !
FOTOBOOK
www.arcidonna.it
Iniziativa Comunitaria Equal Progetto “Laboratorio di Pari Opportunità:
pratiche per il superamento degli stereotipi”
Regione Siciliana Unione Europea Fondo Sociale Europeo
Ogni raccolta di istantanee corre il rischio di appiattirsi nella sincronia delle singole immagini. Noi, invece, abbiamo voluto “scrivere”
un libro attraverso le foto, un racconto che parte dalla prima infanzia per raggiungere l’età adulta. Passo dopo passo, lungo le stagioni dell’esistenza, soffermandoci su quelle situazioni quotidiane che meglio riflettono e fanno riflettere sul tema cardine di questo racconto: gli stereotipi di genere e di razza con tutto il loro bagaglio di discriminazioni. Abbiamo cercato di far emergere dalle immagini le motivazioni che spingono donne e uomini a compiere determinate scelte, a stagliarsi su determinati modelli di pensiero.
Con gli stereotipi abbiamo giocato, invertendo i “soliti” ruoli del maschio con i “soliti” ruoli della femmina. E scoprendo l’effetto sorpresa generato dalla visione di una donna nelle vesti di meccanico.
Oppure di una donna di colore, primario di chirurgia in un ospedale italiano, attorniata dai suoi infermieri maschi di pelle bianca.
Le fotografie potrebbero apparire semplici e semplicistiche.
Ma se lo sembrano, non è certo per eccesso di retorica.
Piuttosto, abbiamo cercato di ritrarre la superficialità
che accompagna l’inesorabile affermazione culturale del pregiudizio.
E nulla è più complesso del superficiale. Per questo ogni immagine può rappresentare molteplici situazioni ed essere suscettibile di molteplici interpretazioni, a seconda dell’esperienza soggettiva.
Ed è anche per la stessa ragione che ogni fotografia può spingere a porsi più di una domanda. Ad esempio, dinanzi ad un migrante giunto con laurea in tasca da un paese povero e che da anni lavora in Italia tra occupazioni in nero e mestieri considerati umili, ci si può chiedere perché tutto ciò venga visto come normale o perché questo stesso migrante debba accettare a cuor leggero la propria condizione.
Più le fotografie fanno nascere domande, più possono stimolare la discussione. Che è poi il fine per il quale abbiamo realizzato questo book: mettere diacronicamente in discussione il quotidiano, ossia l’istante di tempo in cui lo stereotipo venuto dal passato si sedimenta.
introduzione
Michele Silvestro Maj-Britt Idstrom
fotografi
Copyright © Arcidonna Onlus, marzo 2008
titolo originale
Non pensare a sesso unico. Fotobook A cura di Arcidonna
fotografie
Michele Silvestro, Maj-Britt Idstrom Iniziativa Comunitaria Equal
Progetto “Laboratorio di Pari Opportunità:
pratiche per il superamento degli stereotipi”
IT-G2-SIC-164
www.arcidonna.it - arcidonna@arcidonna.it
progetto editoriale
>FEEDBACK Strategie per comunicare
partner del progetto
Confederazione Generale Italiana del Lavoro Sicilia
Società di Esperte
nei Linguaggi della Formazione Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento Ethos
auguri e figli maschi
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Uno studio dell’Ocse evidenzia che nei Paesi dove le donne hanno meno opportunità di lavoro, come in Sicilia, nascono meno figli.
Più alti indici di fecondità si riscontrano invece nei Paesi che hanno tassi di occupazione femminile più alti
e migliori politiche in aiuto della famiglia.
Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) – 2000/06
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è femmina, però è bella
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Bella mia vallo a dire a mamma tua!
Io sono bella, ma non sono tua”
Patrizia Cavalli
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Buon compleanno bambina / oggi tu sei la regina / regina di nessun re / la più importante che c’è
Edoardo Bennato “Buon compleanno bambina”
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Se gli uomini avessero voluto che le donne andassero ovunque,
non avrebbero inventato i tacchi a spillo.
Elle Kappa
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Più brave a scuola, più brave all’università, ma meno occupate dopo la laurea.
Almalaurea, 2008
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S’è masculiddu lu manno a la scola su è fimminedda quasetta si fa
“Cummari Nina”, Rosa Balisteri
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Laureate e laureati lasciano la Sicilia:
le fughe di cervelli impoveriscono ulteriormente il Sud.
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Con la parità si cambia in due (e in meglio).
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Nelle facoltà ad indirizzo scientifico
delle 4 università siciliane, il 46% degli iscritti è composto da donne.
La percentuale sale al 73% nelle facoltà umanistiche.
Centro studi statistico del Ministero dell’Università e della Ricerca, MIUR Iscritti A.A. 2006/07
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Una donna italiana, in un giorno medio (domenica inclusa) tra casa e ufficio, lavora 7 ore e 27 minuti.
Il 78% del lavoro familiare di coppia è ancora carico esclusivo delle donne.
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Nota aggiuntiva al rapporto sullo stato d’attuazione del Programma Nazionale di Riforma 2006/08
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In Italia una dirigente donna guadagna circa il 26.3% in meno rispetto ai colleghi uomini.
Nelle aziende quotate in borsa (escluso banche
e assicurazioni) nel 63.1 % dei casi non figurano donne nei Consigli di Amministrazione.
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Nota aggiuntiva al rapporto sullo stato d’attuazione del Programma Nazionale di Riforma 2006/08
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Sono stanca di essere alle prese con uomini incerti, inconcludenti, col calzino bianco e ignoranti
della gerarchia temporale che deve regnare, a pranzo, tra caponata e dessert.
Luciana Littizzetto, “Sola come un gambo di sedano”
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In Italia una donna su 5 smette di lavorare dopo la maternità.
A 18-21 mesi dalla nascita del figlio, il 20% delle mamme lascia il posto di lavoro.
Ciò accade in particolare nel Mezzogiorno e nelle isole.
Società U2 Coach, 2004
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In Sicilia il numero di asili nido pubblici non riesce a coprire la domanda.
Il dato è tra i peggiori d’Italia.
Una conseguenza: maggiore disoccupazione femminile.
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chi l’ha detto
che ci sono lavori da uomo e lavori da donna ?
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Nel 2007, in Sicilia, il tasso di disoccupazione femminile è del 17%. Più del doppio della media nazionale.
Il tasso di attività è solo del 34,6%,
lontanissimo dal 60% fissato come obiettivo 2010 dal Consiglio Europeo Straordinario di Lisbona per gli Stati membri UE.
Istat, 2007
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La presenza delle donne rimane considerevole nei settori: insegnamento, scienze della vita e servizi alla persona.
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Restano “aree maschili” i settori dell’informatica,
sanità, industria, trasporti, ricerca, istituzioni, giustizia, pubblicità, architettura, ingegneria.
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E anche quando le donne “invadono” le aree maschili, non superano il tetto di cristallo.
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In Sicilia vivono circa 58.000 immigrati.
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Di questi, circa 22.000 sono donne e svolgono
prevalentemente lavori di cura della casa e delle persone.
Ministero della Pubblica Istruzione, 2006
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Sanità siciliana.
Su 563 dirigenti solo 51 sono donne (8,3%).
Su 18 direttori generali non c’è nessuna donna.
Su 22 direttori sanitari, le donne sono solo 5 (23%).
Arcidonna onlus, febbraio 2008
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Assemblea Regionale Siciliana.
Nell’ultima legislatura, la XV,
su 90 deputati solo 4 le donne in Parlamento.
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Assemblea Regionale Siciliana Biblioteca Comunale di Casa Professa (Palermo) Antiquariato ATHENA Azienda Planeta per la Tenuta dell’Ulmo (Sambuca di Sicilia) Azienda Agricola Di Prima (Sambuca di Sicilia)
Cooperativa Adranone Autotrasporti (Sambuca di Sicilia)
Prof. A. Giacalone
Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Sambuca di Sicilia (AG)
Prof. F. Navarra
Dirigente dell’Istituto Comprensivo A. Manzoni di Buseto Palizzolo (TP) Casa di Cura Villa Serena (Palermo) Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Giurisprudenza Officina Moto Technology di Paolo Savettiere (Palermo)
Giuseppe Bilardi, Stefania Buccellato, Antonella Cacioppo, Fouad Chourfani, Claudio Colomba, Linda Cracchiolo, Antonio Crimi, Davide Di Prima, Giuseppe Di Prima, Erika Di Vito, Rosanna Fasulo, Claudia Fontana,
Helena De Fatima Fonseca Vener, Lidia Isabel Fonseca Vener, Giuseppe Furco,
Ezio Galante, Giuseppe Gioia, GOKU,
Rosalba Marchello, Tonino Marrakicini, Domenico Navarra, Caterina Palazzotto, Laura Pipitone, Lorena Pipitone, Mariangela Ruggero, Marta Russo, Silvia Sabbella, Valeria Sortino, Valentina Stabbile, Maria Tesè, Davide Todaro.
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E i più piccoli...
Alice,
Andrea e Antonio, Angela e Silvia, Anna,
AnnaPia, Antonio, Antony, Davide, Debbora,
Gaspare e Giovanni.
Gaspare L., Gaspare M., Giuseppe e Vittoria, Marco,
Maria Martina, Pietro, Salvatore.
Arcidonna ringrazia tutti quanti hanno reso possibile questo lavoro con il loro prezioso contributo.