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FORMAZIONE OBBLIGATORIA DOCENTI CON ALUNNI CON DISABILITÀ. Linda D Ilario

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Academic year: 2022

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(1)

FORMAZIONE OBBLIGATORIA DOCENTI CON ALUNNI CON DISABILITÀ

Linda D’Ilario

(2)

I NOSTRI OBIETTIVI

1. Conoscere l’INDEX per l’inclusione

2. BUONE PRASSI per inclusione 3. Strumenti operativi per

rispondere alle esigenze della classe e della scuola

4. Nuovi paradigmi educativi e

didattici inclusivi

(3)

DOMANDE

1 COS’È PER TE INCLUSIONE? (RISPOSTE)

2 COME SI FA INCLUSIONE? (RISPOSTE)

(4)
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INDEX PER L’INCLUSIONE

TONY BOOTH E MEL AINSCOW, UK 2001

2011 3° ed. italiana

Strumento per la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività delle scuole di ogni ordine e grado, col fine di “accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi”.

(circolare 8 del 06/03/2021)

https://www.eenet.org.uk/resources/docs/Index%20Italian.pdf

(6)

DEFINIZIONE DI INCLUSIONE

-QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE

-PROCESSI DI AUTOVALUTAZIONE E AUTOMIGLIORAMENTO

- MODELLO SOCIALE DI INCLUSIONE

- DEFINISCE INDICATORI E DESCRITTORI

È UNO STRUMENTO PER

SVILUPPARE INCLUSIONE A

SCUOLA

(7)

MODELLO DICOTOMICO

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(10)

Tutti questi aspetti possono essere espressi in termini POSITIVI di

FUNZIONAMENTO e NEGATIVI di DISABILITÀ

CORPO, cioè la FUNZIONE DEI

SISTEMI CORPOREI, quindi le FUNZIONI FISIOLOGICHE E PSICOLOGICHE e le STRUTTURE

CORPOREE, cioè le

PARTI ANATOMICHE SVOLGIMENTO di un compito

COINVOLGIMENTO in una situazione di vita

fattori determinati dall’AMBIENTE FISICO E

SOCIALE, in cui la persona vive.

(11)

fornisce una base scientifica per la

comprensione e lo studio della salute come

interazione tra individuo e contesto

costituisce un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle

condizioni ad essa correlate,

La situazione di una persona è la RISULTANTE GLOBALE delle reciproche influenze tra diversi fattori:

CONDIZIONI FISICHE e FATTORI CONTESTUALI

FATTORI SOGGETTIVI E FATTORI ESTERNI- CONTESTUALI

Il termine SALUTE (assenza di malattia) è

sostituito con il termine BENESSERE (stare bene come frutto di equilibrio e accettazione)

(12)

INTERAZIONI POSITIVE COINVOLGIMENTO DECISIONALE DI

TUTTA LA COMUNITÀ EDUCANTE

RAGGIUNGIMENTO DEL MASSIMO POTENZIALE POSSIBILE

(13)

I due concetti si arricchiscono:

-inclusione porta l’attenzione sul CONTESTO, i suoi ostacoli e i suoi facilitatori

- BUONE PRASSI di integrazione sono necessarie per una buona inclusione (lettura dei bisogni, metodologie specifiche, gestione della classe eterogenea,

collaborazione extra- scuola)

(14)

Costruire comunità

- Gli alunni si aiutano l’un l’altro. Gli insegnanti collaborano

- Collaborazione con le famiglie Affermare valori inclusivi

- La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione

- Gli alunni sono valorizzati in modo uguale Sviluppare la scuola per tutti

- I nuovi insegnanti sono aiutati ad ambientarsi

- accessibilità della struttura Organizzare il sostegno alla diversità

- Tutte le forme di sostegno sono coordinate

- Le politiche di sostegno sono collegate allo sviluppo

curricolare

Coordinare l’apprendimento

- stimolare la partecipazione di tutti - comprendere le differenze di tutti - apprendere in modo collaborativo - La disciplina in classe è

improntata al mutuo rispetto - Gli insegnanti di sostegno

promuovono l’apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunni Mobilitare risorse

- Le competenze degli insegnanti sono utilizzate al meglio

- Le risorse della comunità sono conosciute e utilizzate

-Le risorse della scuola sono equamente distribuite

I CONTENUTI DELL’INDEX

(15)
(16)
(17)

“Vista con gli occhi dell’Index, una classe non è più un insieme di alunni «normali»

in cui è presente qualche alunno

«speciale»

Al contrario, gli alunni «particolari»...sono

la larga maggioranza” D.Ianes

(18)

-IL LINGUAGGIO

DELL’INDEX PARLA AL PLURALE

-INCLUSIONE

ABBRACCIA UN SISTEMA RELAZIONALE

-CONCETTO DI INCLUSIONE SI APPLICA A TUTTI GLI ALUNNI -RIMUOVERE GLI OSTACOLI, ADATTARE E

PERSONALIZZARE NON VUOL DIRE LIVELLARE GLI

APPRENDIMENTI, MA MODULARLI SULLE

POTENZIALITÀ DI CIASCUNO

(19)
(20)

COSA OSTACOLA L’APPRENDIMENTO?

- personale scolastico e compagni - aule/laboratori

- ausili

- tempi e scansioni didattiche - stili e modalità relazionali ed interrelazionali

- climi emotivo-affettivi

- dimensioni culturali, pedagogico- didattiche, cognitivo-apprenditive, curricolari, contenutistico-

programmatorie, valutative;

- elementi organizzativi, strutturali,

amministrativi, contabili-finanziari

(21)

QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ ?

LAVORI LUNGHI

ATTIVITÀ CHE RICHIEDONO CAPACITÀ ORGANIZZATIVE

PRENDERE APPUNTI

COMPITI IN CUI INIBIRE I DATI SUPERFLUI (TESTI SCRITTI)

MATERIE SCRITTE

VERIFICHE ORALI CON DISCORSI ARTICOLATI

STABILIRE E MANTENERE IL CONTATTO OCULARE

PARLIAMO IN MODO CHIARO CON AIUTO DI IMMAGINI NEL CASO DI DIFFICOLTA ’LINGUISTICHE

USIAMO TESTI CON IMMAGINI

CONVOGLIAMO LA SUA ATTENZIONE VERSO I PARI E LE ATTIVITÀ SVOLTE PROMUOVIAMO L’ IMITAZIONE DEI PARI

USIAMO IL LINGUAGGIO POSITIVO LIMITARE LA ROUTINE (IN QUANTO NON FUNZIONALE MA È UNA STEREOTIPIA)

AIUTIAMO A PARTECIRE ALLE ATTIVITÀ CON I PARI CREIAMO MOMENTI DI INTERATTIVITÀ

NELLA COMUNICAZIONE E NELL’

INTERAZIONE SOCIALE

NELLA RECIPROCITÀ EMOTIVA

NEI COMPORTAMENTI COMUNICATIVI NON VERBALI

IPERATTIVITÀ O IPOATTIVITÀ STEREOTIPIE

NEL VARIARE ROUTINE

LA FATICA

IL MOMENTO DELLA GIORNATA

RICHIESTE DI STRATEGIE COMPLESSE AMBIENTE CON ELEMENTI

DISTRATTORI

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(23)

REQUISITI

CONOSCERE GLI STILI DI APPRENDIMENTO

CONOSCERE GLI STILI DI INSEGNAMENTO

EMPATIA

(24)

DIDATTICA INCLUSIVA DIAMO UNA DEFINIZIONE

(25)

● Una didattica inclusiva è un modo di insegnare equo e responsabile, che fa capo a tutti i docenti e non soltanto agli insegnanti di sostegno,

● è rivolta a tutti gli alunni, non soltanto agli allievi con Bisogni Educativi Speciali. Tutti i docenti,

individualmente e raggruppati in consigli di classe,

devono essere in grado di programmare e declinare la propria disciplina in modo inclusivo, adottando una didattica creativa, adattiva, flessibile e il più possibile vicina alla realtà

● Questo comporta il superamento di ogni rigidità

metodologica e l’apertura alla comprensione del bisogno

e l’attuazione di risposte funzionali.

(26)

BES A SCUOLA, 7 punti chiave per una didattica inclusiva .F. Zambotti (a cura di).Le guide di Erickson, 2015

(27)

Quanto influisce il contesto?

I COMPAGNI

Cooperative learning

Problem solving

Tutoring

Didattica laboratoriale

(28)

Far sperimentare l’elaborazione di un prodotto per aiutare l’alunno a partecipare a momenti significativi Ha più un ruolo sociale.

LAVORARE SUL CONTESTO CLASSE

LA CULTURA DEL COMPITO

È UN PROGRAMMA DI TRATTAMENTO

MULTIMODALE PER IL CONTENIMENTO DEI DISTURBI COMPORTAMENTALI

COMPOSTO DA DIVERSI MODULI COLLEGATI TRA DI LORO DA UNA STORIA SPECIFICA PER OGNI ORDINE DI SCUOLA

LE ATTIVITÀ SONO SIA DIDATTICHE SIA ATTIVO-EPERIENZIALE PER STIMOLARE L’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO

riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come efficace nella prevenzione dei comportamenti aggressivi in bambini e adolescenti.

ADATTATO E SPERIMENTATO NELLE SCUOLE ITALIANE

(29)

UNA RISORSA OPERATIVA ONLINE

https://docplayer.it/64895130-Il-coping-power-in-classi-di-scuola-dell- infanzia-consuelo-giuli-iacopo-bertacchi.html

UN ESEMPIO DI COPING POWER SPERIMENTATO NELL’ INFANZIA

(30)

FRASI BREVI E POCHE FRASI POSITIVE

AIUTIAMOCI CON MATERIALE SIMBOLICO

GRATIFICHIAMO IL RISPETTO DELLA REGOLA E IL COMPORTAMENTO CORRETTO

USIAMO UN LINGUAGGIO POSITIVO

OSSERVIAMO I COMPORTAMENTI PROBLEMA E LE CAUSE AMBIENTALI

INTERVENIAMO SOLO SUI COMPORTAMENTI FORTEMENTE NEGATIVI

IGNORIAMO GLI ALTRI ATTUATI PER ATTIRARE ATTENZIONE

RIFLETTIAMO SUI COMPORTAMENTI PROBLEMA E SUGLI ANTICIPATORI

QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ?

STABILIRE E MANTENERE IL CONTATTO OCULARE

PARLIAMO IN MODO CHIARO CON AIUTO DI IMMAGINI NEL CASO DI DIFFICOLTÀ LINGUISTICHE

USIAMO TESTI CON IMMAGINI

CONVOGLIAMO LA SUA ATTENZIONE VERSO I PARI E LE ATTIVITÀ SVOLTE

PROMUOVIAMO L’IMITAZIONE DEI PARI

USIAMO IL LINGUAGGIO POSITIVO LIMITARE LA ROUTINE (IN QUANTO NON FUNZIONALE MA È UNA STEREOTIPIA)

AIUTIAMO A PARTECIPARE ALLE ATTIVITÀ CON I PARI CREIAMO MOMENTI DI INTERATTIVITÀ

(31)

CREARE ROUTINE STABILI:

- ESPLICITARE QUELLE GIÀ IN ESSERE MA IMPLICITE

- ESPLICITARE LA DURATA DI UN’ ATTIVITÀ - SEGMENTARE L’ ATTIVITÀ IN TEMPI

STABILITI E MONITORABILI CON UN OROLOGIO

- FORNIRE PLANNING RELATIVO AGLI STEP INERENTI L’ ATTIVITÀ PROPOSTA, I

MATERIALI DA USARE E ANCHE LE PROCEDURE

- IL PLANNING DEVE ESSERE CONDIVISO E VISIBILE.

- NON VARIARE LA ROUTINE E L PIANIFICAZIONE STABILITÀ

(32)

Per valorizzare le differenze individuali è necessario essere consapevoli e adattare i propri stili di

comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento.

ADATTARE significa variare i materiali rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe. L’adattamento più funzionale è basato su materiali in grado di attivare molteplici canali di elaborazione delle informazioni, dando aiuti aggiuntivi e attività a difficoltà graduale.

L’adattamento di obiettivi e materiali è parte integrante del PEI e del PDP.

(33)

ADATTAMENTO

SOSTITUZIONE SEMPLIFICAZIONE

Scomposizione delle attività in nuclei

fondanti (strumentalità di

base, lettura e scrittura funzionale, matematica pratica…) SI modifica il lessico,

riduzione dei concetti, dei criteri di esecuzione

del compito (uso della calcolatrice, numero di

errori più elevato).

Si usano strumenti facilitatori cioè TECNOLOGIE motivanti (LIM,

software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring, laboratori…) proposto anche

in ambienti reali

L’ obiettivo curricolare non è diversificato

Si stimola l’apprendimento significativo

STESSO OBIETTIVO CAMBIA LA

ACCESSIBILITÀ (registrazione audio dei testi, card per alunni con sordità, uso di C.A.A.)

FACILITAZIONE SCOMPOSIZIONE

(34)
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(37)

Attività di riproduzione di sequenze anche con materiale sensoriale

(38)
(39)

ATTIVITÀ DI STIMOLO E POTENZIAMENTO DELL’ATTENZIONE E DELLA

PIANIFICAZIONE

(40)

INTRODUZIONE ALLA QUANTITÀ Dalla quantità al calcolo

(41)

InformazionI verbali o visive, più generali e astratte rispetto al contenuto globale dell’unità da apprendere.

Sono forniti prima del materiale da studiare allo scopo di ATTIVARE conoscenze pregresse e strutture cognitive adeguate per facilitare la comprensione e la memorizzazione del materiale da apprendere

Permettono di prevedere ciò che accadrà e di focalizzare la propria attenzione sugli elementi rilevanti di un compito.

Creano la GRAMMATICA DELL’ANTICIPAZIONE

Processi cognitivi e funzioni esecutive come attenzione, memorizzazione, pianificazione e problem-solving Consentono lo sviluppo di abilità psicologiche, comportamentali e

operative necessarie all’elaborazione delle informazioni e alla costruzione dell’apprendimento.

Consentono di valorizzare i diversi stili

cognitivi presenti in classe e le diverse

forme di intelligenza

(42)
(43)

Lavorare sui processi cognitivi

è obiettivo trasversale a ogni attività didattica.

L’insegnante agisce su quattro livelli di azione metacognitiva, per sviluppare strategie di

autoregolazione e mediazione cognitiva e emotiva, per strutturare un metodo di studio personalizzato e

efficace, spesso carente negli alunni con difficoltà.

CONOSCENZE SU FUNZIONAMENTO COGNITIVO

AUTOCONSAPEVOLEZZA

AUTOREGOLAZIONE

VARIABILI PSICOLOGICHE SOTTOSTANTI

CAPACITÀ DI VERIFICARE L’

ANDAMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ COGNITIVA MENTRE SI STA SVOLGENDO UN’ATTIVITÀ

lavora sui processi:

- evidenzia gli errori procedurali

- evidenzia difficoltà procedurali - suggerisce

strategie

(44)

PIANIFICAZIONE:

- IMMAGINARE COME PROCEDERE - ELABORARE E

VALUTARE STRATEGIE

PREVISIONE:

- STIMARE IL

RISULTATO DI UNA AZIONE

CONOSCERE LE PROCEDURE, TESTARLE E RIVEDERLE

CONTROLLO DEI RISULTATI

TRANSFER E GENERALIZZAZIONE:

TRASFERIMENTO DELLE STRATEGIE FUNZIONALI AD ALTRI CONTESTI

(45)

● SOTTOLINEIAMO LE RISPOSTE

COMPORTAMENTALI ADEGUATE ALLE RICHIESTE

● UTILIZZIAMO IL

MECCANISMO DELLA GRATIFICA

● CREIAMO UN QUADERNO (QUADERNO DEI RESTI) IN CUI INCOLLARE

IMMAGINI DI ESPERIENZE DIDATTICHE VISSUTE

● FAVORIAMO IL RICORDO E LA NARRAZIONE DEL RICORDO

ATTIVIAMO LA METACOGNIZIONE CON DOMANDE :

“COME È STATO L’ ATIVITÀ?

“QUANTO TEMPO HO IMPIEGATO?”

“QUALE PARTE È STATA PIU’ DIFFICILE?”

STABILIAMO ESERCIZI BREVI DI CACCIA ALL’ERRORE PER TUTTA LA CLASSE CON TURNAZIONE

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EMPOWERMENT

acquisizione di un senso personale di POTERE che fa sentire responsabili del proprio apprendimento.Si concretizza nel:

Sapersi automotivare

Sviluppare l’autocontrollo e l’autoregolazione

dell’uso delle strategie di comprensione

Sviluppare la convinzione e la percezione di sé che consenta di risollevarsi dopo il fallimento

Pazzaglia, 2002

Evidenziare i processi cognitivi e le strategie già presenti nel patrimonio cognitivo individuale

Agganciare l’ alunno nel proprio punto di forza come elemento base su cui

strutturare l’intervento didattico

Essere e rendere consapevoli della modificabilità delle proprie potenzialità

Promuovere il senso di

PADRONANZA e controllo dei fatti e dei processi di

apprendimento

Esplicitare che le strategie sono indicazioni operative, e non regole didattiche, utili per migliorare le abilità e le

capacità preesistenti

(47)
(48)

- STRUMENTI DI FACILITAZIONE CHE CONSENTONO (A CHI HA DIFFICOLTÀ DI APPRENDERE IN AUTONOMIA) DI SENTIRSI SERENO ANCHE

NELL’ERRORE

- PERMETTONO DI COMPENSARE LA FRAGILITÀ DERIVANTE DAL DISTURBO - SFRUTTA LE FUNZIONI INTEGRE E

IGNORA QUELLE DEFICITARIE - SONO PERMANENTI

- DANNO BENEFICI IMMEDIATI

- L’EFFICACIA È CONNESSA ALLE ABILITÀ PERSONALI

QUALI STRUMENTI?

● È fondamentale scegliere quali, a chi e

quando proporli. Ma anche COME insegnare ad usarli nell’ottica dell’acquisizione dell’

AUTONOMIA

● È importante creare le condizioni affinché effettivamente funzioni

(49)

● https://www.youtube.com/watch?v=XIrLe1K3gKQ

● NETWORK CIRCUITALE in cui le emozioni fanno da sottotraccia all’apprendimento

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(51)

Parlare di inclusione è come parlare di Galassie.

Occorre osservare prima le stelle

(52)

Non dobbiamo dimenticare, però, che l’essenziale è

invisibile agli occhi

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