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La Nautica Italiana riparte

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Academic year: 2022

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3 Aprile 2022 -

“La Nautica Italiana riparte”

VIAREGGIO – Si è svolta nella Sala convegni della Darsena Italia a Viareggio una tavola rotonda legislativa intitolata “La nautica italiana riparte:

Marine e territori a confronto”. L’incontro ha costituito l’ultimo degli appuntamenti di alto profilo organizzati da Nautica Italiana, in occasione della seconda edizione del ”Versilia Yachting Rendez-vous”.

La tavola rotonda è nata per offrire la possibilità alle Marine di riportare le proprie necessità a territori e istituzioni, dando così sostegno e

continuità al dialogo politico e legislativo tra questi enti protagonisti dello scenario nautico nazionale. Questo per mezzo di casi tecnici concreti e una contestualizzazione operativa vicina alle esperienze degli attori

coinvolti nella quotidianità del nuovo Codice Nautico.

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Introdotto da Matteo Italo Ratti, consigliere di presidenza di Nautica Italiana con delega al progetto Marine e Territori, e Marco Cappeddu, direttore generale di Nautica Italiana, l’evento moderato dall’avvocato Cristina Pozzi ha visto gli interventi di Stefano Ciuoffo, assessore della Regione Toscana, e di Giovanni Calvelli, comandante della Capitaneria di porto di Viareggio, la cui presenza ha consentito un focus sulla necessità di una connessione sempre più stretta tra porti turistici, regioni e comuni.

«L’appuntamento di oggi rappresenta un momento significativo di confronto e dialogo, che ha visto prendervi parte alcuni dei massimi esperti del settore”

– ha affermato Matteo Italo Ratti -. Un’occasione fortemente e giustamente voluta da Nautica Italiana, il cui impegno ha permesso ad autorità,

istituzioni e personalità presenti di condividere punti di vista e conoscenze su tematiche che toccano da vicino tutti gli attori coinvolti nel settore nautico».

La Toscana per un mare senza rifiuti

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Arcipelago pulito

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Nencini: investimenti Enac frutto del buon lavoro svolto

ROMA – “Gli investimenti di Enac per lo sviluppo di una rete aeroportuale efficiente e strategica rappresentano il frutto di una visione per il futuro del nostro Paese: sono numeri importanti che nascono da uno studio congiunto fra il Mit e l’Ente e che rendono onore all’impegno profuso in questi anni per rilanciare le infrastrutture dell’Italia”. Così il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, commenta l’ultimo report pubblicato da Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che descrive nel dettaglio il piano di investimenti per lo sviluppo aeroportuale: si tratta di oltre quattro miliardi di euro tra il 2015 e il 2021.

A fronte degli investimenti non mancano i riscontri positivi sia dal punto di vista del miglioramento del servizio per i passeggeri che dell’incremento del traffico: la percentuale di ritardo per quanto attiene la rete nazionale, è

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passata dal 2,3% del primo quadrimestre 2017 allo 0,8% del primo quadrimestre 2018, fa sapere Enac.

“Sulla costituzione delle reti aeroportuali ci avevamo visto lungo:

permettono di creare un sistema di infrastrutture più organico favorendo gli investimenti privati e incentivando la collaborazione tra i vari scali. Si tratta di un fattore importante per lo sviluppo delle attività

imprenditoriali nei territori interessati dagli scali”, sottolinea Nencini.

“Se prendiamo i casi di Firenze e Pisa ci rendiamo conto di come questo si traduca in numeri reali: entrambi gli scali hanno registrato un significativo aumento del numero di passeggeri e, Pisa in particolare, anche delle

tonnellate di cargo transitate per lo scalo”, ha detto il vice ministro.

Dei 106 milioni stanziati per l’aeroporto di Firenze tra il 2015 e il 2018, nel 2017 sullo scalo fiorentino sono stati realizzati investimenti per 10,1 milioni di euro, destinati principalmente ad opere di ottimizzazione ed adeguamento dell’aerostazione passeggeri, mentre a Pisa, sempre nel 2017, sono state realizzate opere per 5,2 milioni di euro su un totale di 63 milioni previsti per il quadriennio 2015-18.

La cantieristica nautica cresce del

14%

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VIAREGGIO – Il valore della produzione della cantieristica nautica italiana delle nuove costruzioni, nel 2017, si attesta su 2,3 miliardi di euro con una crescita pari al 14% a fronte di una crescita della produzione industriale italiana nel suo complesso che nell’anno si è fermata al 3%. È uno dei

risultati emersi dalla presentazione del Market Monitor sviluppato da Nautica Italiana in collaborazione con Deloitte, svoltasi questa mattina alla

Conference Hall “Darsena Europa”. Il convegno rappresenta il secondo degli eventi di alto profilo (dopo il workshop Sace-Simest del 10 Maggio)

organizzati dall’associazione, affiliata ad Altagamma, in occasione della seconda edizione del Versilia Yachting Rendez-vous.

Durante la presentazione sono stati resi pubblici i dati aggiornati relativi alla performance della cantieristica nautica italiana per il primo trimestre dell’anno, il Market Sentiment Outlook per i prossimi anni e l’analisi sulle

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esportazioni dei cantieri navali italiani.

Introdotto dal presidente di Nautica Italiana Lamberto Tacoli, l’incontro si è aperto con l’intervento di Luca Petroni, chairman di Deloitte Financial Advisory Italy, per proseguire poi con l’intervento tecnico di Tommaso Nastasi. Le conclusioni in merito al mercato sono state affidate da Lorenzo Pollicardo, segretario di Nautica Italiana, seguito dall’intervento

conclusivo del direttore Marco Cappeddu.

“Il Boating market monitor conferma la crescita del mercato della nautica da diporto italiana anche per il 2017, con un aumento del valore della

produzione di nuove unità del 14%, in linea con quanto presentato durante il Monaco Yacht show 2017 – ha affermato Luca Petroni -. Di grande importanza per il mercato risulta l’incremento della domanda interna che raggiunge il livello più alto dal 2012”.

“La cantieristica nautica italiana – ha notato inoltre Tommaso Nastasi – rileva una crescita del 9% circa nel primo trimestre del 2018, con una crescita attesa per il 2018 pari al 12-15%. La principale sfida per gli operatori nautici italiani è quella di ampliare il bacino geografico della clientela finale”.

Il contributo maggiore giunge dalle barche entro bordo con due miliardi di euro, pari all’86,2% del valore della produzione cantieristica italiana complessiva. La crescita più significativa nasce invece dalla produzione dell’unità velica italiana, cresciuta del 23,5% e attestatasi sui 200 milioni di euro.

Durante la presentazione, inoltre, Nautica Italiana e il gruppo cinese Visun hanno espresso, per mezzo di un protocollo d’intesa, il reciproco interesse a formare una partnership strategica per promuovere le piccole e medie imprese del settore nautico su un ulteriore palcoscenico di visibilità

internazionale, ovvero il prossimo Hainan Rendez-vous, il più grande salone di yacht di lusso in Cina e una delle fiere più rappresentative per le industrie internazionali di marchi di lusso.

Secondo l’intesa, Visun si impegnerà a fornire il massimo supporto ai soci di Nautica Italiana che vogliano presentarsi alle prossime edizioni dell’Hainan Rendez-Vous ed espandere la propria attività a livello internazionale. Dal

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canto suo, Nautica Italiana promuoverà la partecipazione dei suoi membri al celebre salone cinese legandolo così ufficialmente al Versilia Yachting Rendez-vous. Qualora il partenariato incontri la soddisfazione di entrambi gli attori, verrà attivata una seconda parte dell’accordo dedicato allo sviluppo di attività esclusive sviluppate in co-branding.

Nella foto Lamberto Tacoli e Chen Yuntao, vice presidente Visun.

Rossi: ”Rischia di prevalere l’Europa dell’austerità”

FIRENZE – ”Attenzione, perché con la nuova impostazione per il prossimo settennato rischia di prevalere l’Europa dell’austerità e dei sovranisti,

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contro quella della crescita e della democrazia, a vantaggio della destra più estrema che investe sulla paura e sulla chiusura identitaria”.

Questo il monito lanciato dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel suo breve saluto nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, in apertura della seconda giornata dell’ottava edizione di The State of

Union, l’iniziativa promossa dall’Istituto universitario europeo per fare il punto sullo stato dell’Unione europea.

”Ad un anno dalle elezioni europee – ha spiegato il presidente Rossi – il nostro continente è in affanno per una miscela di sovranismo, intolleranza, e chiusura. I partiti tradizionali non riescono a dare delle risposte concrete ai nostri cittadini che patiscono differenze sociali sempre più marcate.

L’Europa appare spaventata, schiacciata dalla globalizzazione, sopraffatta dagli egoismi nazionali, dalle crisi politiche, dai tentennamenti nel governare il disagio sociale e dalla sfida demografica”.

In questo quadro non confortante Rossi ha evidenziato come lo scorso 2 Maggio la Commissione europea abbia approvato la proposta sul quadro finanziario pluriennale per il settennato 2020-2027 e che il presidente Junker ha chiesto agli Stati Membri di portare il bilancio dell’Ue, per il prossimo settennato, a 1.134,5 miliardi di euro, pari all’1,11% del Pil di ogni paese. A ciò si aggiungono l’uscita di un contributore netto come il Regno Unito e delle nuove priorità chieste da molti Stati membri: difesa, sicurezza, contrasto all’immigrazione, le cui poste di bilancio saranno più che raddoppiate.

E tra gli aspetti positivi sottolineati dal presidente della Toscana figura che ”questo aumento del bilancio europeo sarà alimentato da nuove risorse proprie che equivalgono a 22 miliardi l’anno, pari al 12% dell’intero quadro finanziario, con un gettito veramente ’europeo’ che ci fa uscire dalla logica egoistica del ’pago più di quanto ricevo’, visto che non graveranno sui

cittadini e non saranno legate ad ulteriori contributi degli Stati membri, ma a tasse sulla plastica non riciclabile e sulle emissioni di CO2”.

”Purtroppo però – è il rammarico di Rossi – tra queste risorse non figura la Tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie che avrebbe invece potuto colpire le speculazioni di borsa, responsabili, in ampia parte, delle gravi crisi di questi ultimi anni e avrebbe evitato gli importanti tagli alla Coesione e all’Agricoltura che saranno purtroppo ’le voci perdenti’ del

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prossimo quadro finanziario a danno dei territori, del finanziamento di opere pubbliche, della lotta ai cambiamenti climatici, del contrasto alle

disuguaglianze e alla disoccupazione”.

Così la ”coesione” rischia di non essere più una politica autonoma di

investimento e di crescita, ma un ”bancomat” al servizio di altre politiche, da usare anche come deterrente per costringere gli Stati membri a rispettare le regole di bilancio. ”Alzando muri e cortine di ferro – ha concluso Enrico Rossi – non si generano investimenti, crescita e occupazione, non si riduce l’esclusione sociale né si diminuiscono le disparità territoriali. Si manda in rovina ’il grande monumento all’unità spirituale d’Europa’, come ci ha ricordato ancora il presidente Mattarella, citando il monito dello scrittore austriaco Stefan Zweig”.

Fincantieri approva bilancio 2017

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TRIESTE – Si è riunita oggi a Trieste l’assemblea ordinaria e straordinaria di Fincantieri Spa, prevista in unica convocazione.

In sede ordinaria – informa il Grutto triestino – è stato approvato il bilancio di esercizio al 31 Dicembre 2017, che chiude con un utile di 119.271.716,26 euro.

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L’assemblea ordinaria ha quindi deliberato di destinare l’utile come segue:

a) a riserva legale il 5% dell’utile netto d’esercizio;

b) alla distribuzione in favore degli azionisti di un dividendo di un centesimo per ciascuna delle azioni che risulteranno in circolazione alla data di stacco cedola (21 Maggio 2018), escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data. Il valore complessivo dell’ammontare dei dividendi, tenuto conto delle azioni in circolazione al 27 Marzo 2018, è stimato in 16.874.121,80 euro;

c) la residua parte a riserva straordinaria.

L’assemblea ordinaria ha altresì deliberato di mettere in pagamento, al lordo delle ritenute di legge, il dividendo di un centesimo per azione a partire dal 23 Maggio, con stacco della cedola n. 1 fissato al 21 Maggio 2018 e

“record date” il 22 Maggio 2018.

E’ stato altresì approvato il “Performance Share Plan 2019-2021” per il management di Fincantieri e delle sue controllate, come anche la proposta di autorizzazione all’acquisto ed alla disposizione di azioni proprie, previa revoca, per quanto già non utilizzata, della precedente autorizzazione assembleare del 19 Maggio 2017, per le finalità descritte nella Relazione illustrativa predisposta ai sensi dell’art. 73 del Regolamento Emittenti.

L’acquisto di azioni proprie è stato autorizzato per un periodo di diciotto mesi a decorrere dalla data della delibera assembleare, per un ammontare massimo di azioni non superiore alla quinta parte del capitale sociale della società. La disposizione di azioni proprie è stata autorizzata senza limiti temporali.

Gli acquisti e gli atti di disposizione delle suddette azioni potranno essere effettuati con le modalità e nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa, anche comunitaria, vigente e delle prassi di mercato ammesse ed in particolare gli acquisti dovranno essere effettuati ad un prezzo che non si discosti in diminuzione o in aumento per più del 10% rispetto al prezzo di riferimento rilevato sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana Spa nella seduta di borsa precedente ogni singola

operazione.

L’Assemblea ordinaria ha infine deliberato in senso favorevole in merito alla prima sezione della Relazione sulla Remunerazione, redatta ai sensi dell’art.

123-ter, comma 3, del TUF, contenente l’illustrazione della politica della

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società in materia di remunerazione degli organi di amministrazione, dei dirigenti con Responsabilità Primarie e con Responsabilità Strategiche, nonché delle procedure utilizzate per l’adozione e l’attuazione di tale politica.

Approvata anche dell’emissione, anche in più tranches, entro il termine del 31 Dicembre 2024, ai sensi dell’art. 2349 del Codice Civile, di massime 25.000.000 azioni ordinarie, prive di valore nominale, da attribuire gratuitamente, senza incremento del capitale sociale, al management della Società e/o delle sue controllate a servizio del piano di incentivazione

“Performance Share Plan 2019-2021”.

L’Assemblea ha infene deliberato l’approvazione della coerente modifica dello Statuto sociale.

Dossier Ilva passa al nuovo governo

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ROMA – Si è concluso con l’interruzione della trattativa l’incontro convocato ieri dal ministro Calenda nella sede del ministero dello Sviluppo economico alla presenza della società ArcelorMittal.

Durante l’incontro il ministro ha chiesto alle organizzazioni sindacali la disponibilità a sottoscrivere un documento definito “Punti principali dello schema di accordo Ilva in Amministrazione straordinaria – Am Investco – OO.SS”.

Il Mise sostiene che per sbloccare il negoziato sull’Ilva, il governo ha proposto uno schema di accordo tra le parti che assicura occupazione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori attualmente in Amministrazione

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straordinaria alle stesse condizioni economiche e normative attuali.

Oltre a tutto questo l’Amministrazione straordinaria si è resa disponibile a mettere in campo un piano di incentivi all’esodo fino a 200 milioni di euro.

Allo stesso tempo il Governo, il Comune di Taranto ed Arcelor Mittal hanno definito il testo di un protocollo d’intesa per rafforzare i controlli e le verifiche sul danno sanitario, anticipare gli interventi ambientali e varare importanti misure di compensazione per la città.

Le ragioni di questa proposta risiedono nella necessità di concludere rapidamente l’accordo sindacale onde evitare due rischi rilevanti:

l’esaurimento della cassa di Ilva previsto per il mese di Luglio, la rinuncia di Mittal alla condivisione dell’accordo sindacale che consentirebbe all’Ilva di Taranto di procedere direttamente alle assunzioni superando la necessità dell’accordo.

I sindacati hanno deciso di non aderire alle linee guida dell’accordo proposto.

Il Governo ritiene di aver messo in campo ogni possibile azione e strumento per salvaguardare l’occupazione, gli investimenti ambientali e produttivi anche attraverso un enorme ammontare di risorse pubbliche (fino ad oggi il governo ha finanziato Ilva in Amministrazione straordinaria con circa 900 milioni di euro).

Mise ricorda che l’offerta di Mittal prevede investimenti per 2,4 miliardi a cui si aggiungono 1,8 miliardi di prezzo che servono anche a rimborsare lo Stato e l’indotto.

A questo punto il dossier passa al nuovo governo, dichiara il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

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Area crisi Livorno: in arrivo 9 milioni per imprese

FIRENZE – Sono circa 9 milioni i contributi che saranno messi a disposizione, fra Luglio e Settembre, a favore delle imprese che investono dell’area di crisi complessa di Livorno, che comprende i Comuni di Livorno, Rosignano e Collesalvetti.

Una prima informativa a tutti i soggetti interessati è stata data nel corso di una riunione convocata dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e alla quale hanno partecipato Corrado Diotallevi di Invitalia, il presidente della terza commissione consiliare Gianni Anselmi, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci, l’assessore Piero Nocchi del Comune di Rosignano e rappresentanti del Comune di Livorno, di Mediocredito centrale, delle associazioni datoriali dell’industria e del turismo regionali e livornesi, dell’Ordine dei dottori commercialisti e dell’Autorità di

Sistema portuale del Mare Tirreno settentrionale.

Simoncini ha spiegato che i primi ad arrivare saranno gli 8 milioni del nuovo bando della legge 181, che gestisce Invitalia per conto del ministero dello sviluppo economico, la cui prossima uscita è prevista per la fine del mese di Luglio. Il bando utilizzerà il residuo del precedente avviso, grazie al quale era stato finanziato soltanto un progetto per 1,5 miloni. Il bando finanzia le imprese dei settori manifatturiero e turistico, per la creazione di investimenti superiori a 1,5 mln e destinati ad attivare nuova occupazione.

L’intervento potrà coprire fino al 75% dell’investimento, sia con interventi a fondo perduto che di credito agevolato.

Rispetto al precedente bando sono due le novità. In primo luogo non sarà fatta una graduatoria ma il bando sarà a sportello, vale a dire che le domande ammissibili saranno via via finanziate fino ad esaurimento delle risorse. In secondo luogo è previsto un intervento del Mediocredito centrale che potrà svolgere, in pool con le banche, un’azione di sostegno per la parte in cofinanziamento che le imprese metteranno in campo.

L’altra opportunità che si presenterà a breve sarà, a Settembre, la

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riapertura del bando della Regione Toscana per i protocolli di insediamento:

si tratta di circa 800 mila euro destinati a nuovi insediamenti produttivi di imprese nel territorio. Il bando utilizza le economie del bando precedente, che ha avuto un buon successo e si è concluso con la firma di sedici

protocolli per altrettante imprese con sede a Livorno, Rosignano e

Collesalvetti, per investimenti complessivi per 20,4 milioni di euro, di cui 9,1 milioni finanziati con fondi regionali, che contribuiranno a creare 93 nuovi posti di lavoro.

A partire dall’inizio di Giugno – informa la Regione Toscana – verranno organizzati workshop e incontri promozionali sul territorio dei tre Comuni e Invitalia ha dato la disponibilità ad incontri ”one to one” con le imprese interessate.

Monfalcone: Fincantieri verso filiera

navalmeccanica

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MONFALCONE – Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, e l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, hanno concordato nel corso di una riunione

svoltasi nella direzione dello stabilimento cantieristico isontino di creare una filiera regionale della navalmeccanica e della cantieristica finalizzata all’aggregazione delle piccole e medie imprese.

”Vogliamo dare subito un segnale concreto – ha annunciato Fedriga – al

bisogno di formazione diretta in settori così impattanti sull’economia della nostra area. Ecco perché la Regione si mette a disposizione per fornire tutto quanto di sua competenza”.

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Nel corso dell’incontro, è stato anche deciso di avviare un Tavolo congiunto per affrontare tutte le tematiche legate a sicurezza, formazione e rapporti socio-territoriali inerenti il settore della cantieristica. La Regione, ha evidenziato il governatore, sarà presente attraverso le direzioni competenti su attività produttive, formazione e lavoro.

”La creazione di un tavolo così specifico e rappresentativo – ha commentato Cisint – servirà a Monfalcone per valorizzare l’intero bacino occupazionale riducendo in maniera rilevante la quota di subappalti, garantendo inoltre più sicurezza anche attraverso una formazione capillare in linea con le

professionalità richieste da un comparto in continua crescita”.

Giuseppe Bono, si è detto ”molto soddisfatto, perché nell’incontro sono state tracciate le linee guida di un percorso virtuoso attraverso il quale l’intero tessuto produttivo del territorio trarrà beneficio. A fronte della nostra programmazione pluriennale il tavolo che andremo a costituire aiuterà l’aggregazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese regionali in un’ottica di reale partnership con Fincantieri, facilitando in questo modo una gestione efficiente dell’enorme carico di lavoro”.

”Vogliamo impegnarci – ha concluso Fedriga – il più possibile per migliorare costantemente la sicurezza sul lavoro, creando sempre maggiore formazione e legandola alle esigenze dell’area coinvolta. Ecco perché questa iniziativa è un passo avanti importante in un’ottica di ulteriore sviluppo della cultura del lavoro che è alla base di una comunità attiva ed operosa come quella del Friuli Venezia Giulia”.

Trimestre positivo per Toscana

Aeroporti

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FIRENZE – Il Consiglio di Amministrazione di Toscana Aeroporti Spa ha approvato il Resoconto intermedio di gestione al 31 Marzo 2018.

”ll primo trimestre dell’anno procede in continuità con i risultati del 2017 e l’attuale programmazione dei voli per l’estate lascia prevedere un

esercizio 2018 caratterizzato da tassi di crescita positivi”, ha dichiarato il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai. ”I risultati

particolarmente positivi del mercato russo, grazie all’apertura del collegamento da Pisa per San Pietroburgo e l’incremento di frequenze per Mosca”, ha sottolineato Carrai.

Con oltre 1,4 milioni di passeggeri trasportati, con un incremento del 2,3%, il sistema aeroportuale toscano ha stabilito il nuovo record di traffico relativamente al primo trimeste dell’anno. Gli aeroporti di Firenze e Pisa,

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nel trimestre, sono stati collegati con 77 destinazioni, di cui dieci

nazionali e 67 internazionali (13 operate in entrambi gli scali), servite da 29 compagnie aeree. I aumento anche il traffico cargo con 2.780 tonnellate di merrci trasportate (+ 1,2%).

In dettaglio, al Galilei di Pisa sono transitati 879.433 rispetto agli 883.062 del 2017. Il traffico cargo è stato di 2.735 tonnellate di merci (+

1,3%).

Record di traffico passeggeri, invece, al Vespucci di Firenze con 521.307 persone (+ 7.1%).

Positivi anche i risultati finanziari che, in sintesi, parlano di ricavi totali consolidati pari a 25,8 milioni di euro, in aumento del 17,2%. I ricavi operativi a 20,3 milioni di euro (+ 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2017).

L’Ebitda è di 6,3 milioni di euro rispetto ai 2,3 milioni del primo trimestre 2017. Al netto dei maggiori proventi straordinari registrati nel primo

trimestre 2018, l’Ebltda adjusted cresce del 4,7%.

Il risultato netto di periodo del Gruppo al 31 Marzo 2018, che beneficía dei suddetti proventi straordinari, è positivo per 1,8 milioni di euro rispetto al valore negativo di 506 mila euro del primo trimestre 2017.

L’indebitamento finanziario netto consolidato è di 31,4 milioni di euro rispetto ai 28,5 milioni di euro del 31 Dicembre 2017 e i 28,7 milioni di euro al 31 Marzo 2017. Rapporto Debt/Equity pari a 0,27.

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