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CAPITOLO 6

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Academic year: 2021

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6. I DOCUMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

6.1 INTRODUZIONE

La documentazione del sistema di gestione ambientale sviluppato dalla XXX s.r.l. è composta, in accordo con la norma UNI EN ISO 14001:2000, da:

1. manuale di gestione ambientale; 2. procedure di gestione ambientale; 3. procedure operative ambientali; 4. piani dell’ambiente;

Ai documenti sopra elencati vengono affiancati altri documenti gestionali ed operativi, quali possono essere gli allegati, necessari all’attuazione del sistema di gestione ambientale. I contenuti necessariamente presenti all’interno della documentazione del sistema di gestione ambientale devono essere:

- politica ambientale, obiettivi e traguardi;

- descrizione del campo di applicazione del sistema di gestione ambientale;

- descrizione dei principali elementi del sistema di gestione ambientale e delle loro interazioni, nonché il riferimento ai documenti correlati;

Inoltre la documentazione è comprensiva dei documenti e delle registrazioni previste dalla norma e di tutti quelli che l’organizzazione considera necessari per la pianificazione, il funzionamento ed il controllo effettivo dei processi.

Alla documentazione interna, viene affiancata la documentazione di origine esterna ovvero tutte le normative, leggi, regolamenti di carattere ambientali, le autorizzazioni, le concessioni, le comunicazioni delle parti interessate, i documenti dei clienti. Proprio la gestione dei documenti esterni è risultata la parte più critica da affrontare. Non è semplice dare una regolamentazione alla comunicazione tra la sede centrale e i vari cantieri aperti presenti in diverse zone della Sicilia e dell’Italia. Gli sforzi maggiori si sono avuti nell’identificazione delle responsabilità per la gestione delle comunicazioni e delle documentazioni conseguenti. Per questa tipologia di documenti, al Responsabile Ambientale spetta il compito di riunirli, gestirli, aggiornarli, ed archiviarli.

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I documenti del sistema di gestione ambientale e i documenti ad esso correlati riportano le seguenti informazioni:

- identificazione del documento; - titolo del documento;

- indice di revisione, relativa data;

- firme di redazione, verifica ed approvazione;

I documenti sono emessi in forma leggibile dalle varie funzioni aziendali e approvati per adeguatezza da personale autorizzato secondo predeterminate tabelle di responsabilità.

La distribuzione è effettuata in modo tale che per le operazioni essenziali per l’efficace attuazione del sistema di gestione ambientale, sono disponibili edizioni ad hoc dei documenti occorrenti. In particolare è stata qualificata la figura del Capo Cantiere come punto di riferimento per la raccolta e la gestione della documentazione all’interno di ogni singolo cantiere.

La distribuzione può essere effettuata in forma CONTROLLATA (all’interno della Società, agli Enti di Certificazione, e/o di qualifica, parti interessate) o NON CONTROLLATA (per informazione, senza garanzia di aggiornamento, non utilizzabile ai fini contrattuali).

I documenti di gestione ambientale sono sottoposti a riesame per verificare la loro conformità alle vigenti norme, legislazioni o regolamenti.

Ogni volta che i documenti vengono modificati il loro indice di revisione viene aumentato di una unità. Quando possibile, sul documento viene succintamente indicata la natura della modifica apportata.

L’approvazione delle revisioni è documentata dalle firme dei responsabili apposte sul frontespizio del documento.

I documenti superati devono essere distrutti direttamente dai possessori, se per motivi legali tali documenti devono essere conservati, allora sul frontespizio dell’originale bisogna appore il timbro con la scritta “DOCUMENTO SUPERATO”.

La funzione emittente ha la responsabilità di assicurare che: “siano disponibili in tutti i luoghi ove si svolgono operazioni essenziali all’efficace funzionamento del sistema di gestione ambientale, edizioni appropriate dei documenti necessari”.

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6.2 MANUALE DI GESTIONE AMBIENTALE

Il manuale di gestione ambientale contiene la politica ambientale, descrive il sistema di gestione ambientale e la relativa organizzazione.

Nel caso allo studio è stato redatto,in collaborazione con la MDM consulting engineering, a seguito dell’analisi preliminare del sito, poichè era di nuova apertura e quindi non erano ancora chiari tutti gli aspetti ambientali caratterizzanti la XXX s.r.l. prima di stabilire il sistema di gestione ambientale. L’Analisi preliminare è stata effettuata prendendo in considerazione le condizioni operative normali, eccezionali e di emergenza.

Il manuale di gestione ambientale è stato elaborato per i seguenti scopi:

• comunicare la politica, le procedure e i requisiti per la protezione dell’ambiente adottati dalla Società;

• descrivere ed attuare un efficace sistema di gestione ambientale;

• fornire le basi documentali necessarie per eseguire le verifiche ispettive del sistema di gestione ambientale;

• assicurare continuità del sistema di gestione ambientale e dei suoi requisiti nel caso di cambiamenti delle condizioni, di norme, leggi e regolamenti;

• addestrare il personale in merito ai requisiti del sistema di gestione ambientale e ai metodi relativi alla conformità

Tale manuale è redatto e verificato dal Responsabile Ambientale (RA) ed è approvato dalla Direzione. Per la sua redazione fa riferimento, oltre alla norma UNI EN ISO 14001:2004, anche a tutte le leggi ambientali in vigore.

L’azienda mantiene aggiornato il proprio sapere circa la legislazione vigente o di prossima emissione tramite abbonamenti a riviste del settore, bollettini emessi da associazioni di categoria, Gazzette Ufficiali, siti internet, consulenti esterni qualificati.

Individuate le leggi e i regolamenti da osservare il RA ha la responsabilità di:

• valutare i potenziali impatti di queste leggi e regolamenti sulla Società e sui suoi prodotti, attività e servizi;

• assicurarsi che la Società abbia tutti i nulla osta, autorizzazioni e permessi necessari e che essi siano aggiornati;

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Dopo aver individuato le attività in cui tali disposizioni devono essere applicate, il RAe invia ai Responsabili di Cantiere, tramite e-mail, copia della prescrizione.

6.2.1 La Politica Ambientale

La Politica ambientale, all'atto dell'emissione del Manuale, è affissa nella sede centrale dell’organizzazione ed è comunicata, diffusa e spiegata a tutte le pertinenti funzioni coinvolte, in particolare, ogni sei mesi, i Responsabili dei Cantieri vengono convocati in sede centrale per una seduta di aggiornamento.

L'obiettivo che la Direzione si è data è finalizzare gli sforzi di tutto il personale ad un'attenta gestione delle problematiche legate al sistema di gestione ambientale.

In particolare ciò va perseguito con:

• rispetto delle leggi e norme vigenti, che riguardano i propri aspetti ambientali; • efficienza operativa ed ambientale dei processi;

• ricerca prioritaria di sicurezza e affidabilità dei servizi e dei processi;

• impegno da parte dell’intera organizzazione al continuo miglioramento e alla prevenzione dell’inquinamento.

La Direzione si assume l’impegno di:

o applicare in prima persona le regole stabilite dal sistema di gestione ambientale e accertarsi dell’attuazione da parte di tutti;

o divulgare la politica ambientale a tutto il personale che lavora per l’organizzazione e per conto di essa (fornitori, consulenti) tramite le metodologie di comunicazione utilizzate dall’azienda (bacheca, fax, e-mail, lettere);

o rendere disponibile la politica ambientale al pubblico tramite le metodologie di comunicazione utilizzate dall’azienda (bacheca, fax, e-mail, lettere);

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6.2.2 Obiettivi e traguardi

Gli obiettivi e i traguardi dovranno essere coerenti con la Politica Ambientale, compresi gli impegni alla prevenzione dell’inquinamento, al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni sottoscritte dalla nostra Organizzazione, al miglioramento continuo. L’individuazione degli obiettivi ambientali ed il loro riesame vengono fissati almeno annualmente dalla Direzione nel corso di una riunione cui partecipano le funzioni responsabili.

In casi di particolare rilevanza (ad esempio evidenze di non conformità normative, particolari pressioni esterne, incidenti ambientali, o altro) la Direzione può convocare una riunione quando lo ritiene opportuno per riesaminare gli obiettivi ambientali (sia nuovi che in corso). L’esito della riunione di riesame degli obiettivi ambientali deve essere verbalizzato secondo quanto previsto dal manuale al paragrafo 4.6 “Riesame della Direzione”.

Una volta definiti gli obiettivi, la Direzione assegna al RA, il compito di fissare, per ogni aspetto ambientale significativo, qualora ciò sia possibile, gli indicatori ambientali che consentono di misurare la prestazione specifica rispetto all’obiettivo prefissato. Tale lavoro viene sfruttato dalla Direzione per definire:

• i traguardi quantificandoli, se possibile, attraverso gli indicatori ambientali individuati; • i tempi di raggiungimento dei traguardi;

• il responsabile del loro conseguimento.

Nel fissare obiettivi e traguardi occorre tenere in debita considerazione i requisiti di fattibilità tecnica e/o tecnologica, economici, finanziari, operativi e commerciali necessari per il raggiungimento del traguardo correlato all’obiettivo proposto.

Per quanto riguarda la determinazione dei tempi di raggiungimento saranno assegnati: - tempi immediati per le esigenze di ripristino della conformità normativa;

- tempi adeguati per le attività di mantenimento della conformità normativa;

- tempi inversamente proporzionali ai livelli di priorità assegnati agli aspetti ambientali durante la fase di valutazione della significatività.

Gli obiettivi ambientali, i traguardi, gli indicatori individuati e le altre informazioni relative all’individuazione delle finalità di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali devono essere trascritti dal Responsabile Ambientale su un apposito modulo “Obiettivi,

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traguardi e programmi”. Tale modulo rappresenta lo strumento utilizzato per definire responsabilità, tempi e mezzi per raggiungere gli obiettivi e i traguardi.

Come per gli obiettivi e i traguardi è necessario elaborare le modalità per definire, documentare, riesaminare e aggiornare i programmi ambientali e in casi di particolare rilevanza (ad esempio evidenze di non conformità normative, particolari pressioni esterne, incidenti ambientali, o altro) la Direzione può convocare una riunione per riesaminare i programmi ambientali (sia nuovi che in corso).

Per l'elaborazione delle azioni si devono analizzare:

1. le esigenze della norma, i tempi consentiti per l'adeguamento, le migliori tecnologie disponibili, le esigenze economiche e finanziarie della azienda, le risorse umane;

2. gli obiettivi specifici e le cause che hanno portato alla loro elaborazione, i tempi di raggiungimento, le migliori tecnologie disponibili, le esigenze economiche e finanziarie della azienda e le risorse umane.

Per quanto riguarda l’individuazione delle risorse saranno considerate: - le risorse umane interne;

- le risorse umane esterne;

Nel caso in cui i Programmi ambientali precedentemente stabiliti non siano stati in grado di raggiungere gli obiettivi e i traguardi fissati per il controllo, occorre analizzare i motivi dell'inadeguatezza delle azioni pianificate e conseguentemente:

• pianificare le nuove azioni da intraprendere;

• modificare i traguardi, i tempi di realizzazione, le responsabilità o gli obiettivi specifici.

6.2.3 Attuazione e funzionamento

All’interno della Società bisogna definire le modalità operative, i compiti e le responsabilità per la formazione e l’addestramento del personale, soprattutto formazione rivolta al personale interno le cui attività possono avere conseguenze in termini di aspetti ambientali. L’individuazione è a cura del responsabile di funzione.

E’ responsabilità della Direzione far attuare una politica di corretto addestramento e motivazione di tutto il personale. La Direzione ha inoltre la responsabilità di definire i requisiti minimi necessari per ricoprire una determinata funzione all’interno dell’azienda. E’ compito del RA:

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- preparare ed attuare i programmi di addestramento ambientale;

-effettuare azioni di sorveglianza e collaborazione alla corretta attuazione delle attività di addestramento;

- conservare la documentazione relativa alle attività di addestramento.

Annualmente il RA sulla base delle richieste dei responsabili di funzione emette un “Programma” che viene approvato dalla Direzione che si impegna in tal modo a fornire le necessarie risorse umane e finanziarie.

I corsi di formazione/addestramento possono essere tenuti internamente all’azienda da personale dell’azienda o da docenti esterni, o possono svolgersi presso istituti o strutture esterne specializzate.

La parte attuativa del programma viene gestita dal RA in collaborazione con i responsabili di funzione. Il personale aziendale o di nuova assunzione viene adeguatamente formato sui temi chiave dell’ambiente.

Quando vengono apportati cambiamenti rilevanti a elementi del sistema di gestione ambientale, quali procedure operative o politica ambientale, ne viene opportunamente informato tutto il personale coinvolto, assicurandosi che i cambiamenti siano completamente compresi e messi in atto.

Il personale aziendale, ed in particolare chi effettua attività che possono provocare impatti significativi sull’ambiente, viene addestrato su temi specifici dell’incarico assegnatogli. Tale addestramento viene effettuato sia mediante corsi, incontri o documentazione, o mediante esperienza diretta con l’affiancamento di una persona esperta.

Il personale addetto a compiti particolari, o che deve far uso di particolari dispositivi individuali di di protezione, per poter essere idoneo alla mansione, deve seguire un addestramento sia teorico che pratico a cura del Responsabile Sicurezza.

Questo tipo di addestramento viene effettuato almeno una volta all’anno e comunque in caso di modifiche delle normative/regolamenti o tecniche in materia di sicurezza e ambiente. La verifica dell’efficacia dei corsi di addestramento viene rilevata o tramite verifiche ispettive interne o durante un corso di addestramento o tramite interviste al personale.

La XXX s.r.l. inoltre, effettua azione di formazione e sensibilizzazione nei confronti dei “lavoratori non dipendenti che lavorano per conto di essa” quali collaboratori, subfornitori, lavoratori part-time. Tali azioni consistono in:

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- distribuzione controllata delle Procedure di Gestione Ambientale di loro competenza;

- eventuale partecipazione ai corsi interni con relativa registrazione della formazione effettuata;

Per quanto riguarda le comunicazioni interne in materia ambientale vengono utilizzati diversi strumenti quali ad esempio e-mail, fax, incontri con i dipendenti, comunicati interni, cartellonistica in materia ambientale, appunti e lettere al personale, notiziari.

Per le comunicazioni esterne in materia ambientale vengono utilizzati anche in questo caso strumenti quali lettere o fax, comunicati stampa, manifesti, riunioni, convegni.

Le informazioni devono:

- essere comprensibili e adeguatamente chiare per il destinatario;

- presentare un preciso e verificabile quadro dell’azienda, del suo sistema di gestione ambientale, delle sue prestazioni ambientali o altri relativi argomenti.

Qualsiasi comunicazione scritta proveniente da parti interessate, relativamente al sistema di gestione ambientale aziendale o alle prestazioni ambientali, viene consegnata al RA che, sulla base delle richieste pervenute, può sollecitare verifiche delle parti interessate sul suo sistema di gestione ambientale e le sue prestazioni.

E’ compito del Responsabile di area comunicare ai clienti informazioni inerenti il corretto uso e gestione dei prodotti al fine di minimizzare gli aspetti ambientali ad essi connessi.

6.2.4 Controlli e azioni correttive

Misurare, sorvegliare e valutare regolarmente le caratteristiche principali delle attività e delle operazioni che possono avere un impatto significativo sull’ambiente, sono delle attività introdotte dal manuale e che devono essere realizzate all’interno della XXX s.r.l..

Ogni tre mesi l’organizzazione valuta il rispetto delle prescrizioni legali applicabili e non, registrando e conservandone i risultati.

Le principali tipologie di non-conformità che possono essere riscontrate in azienda sono riferibili alle seguenti situazioni:

- non conformità interna: riscontrata all’interno della XXX s.r.l.; - non conformità esterna: riguarda le segnalazioni e i reclami delle parti.

Chiunque rilevi una Non Conformità deve darne immediatamente comunicazione al RAe, che deve registrare la Non Conformità rilevata nell'apposito "Rapporto di Non Conformità

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ambientale". All’interno di tale rapporto deve essere indicata anche l’azione correttiva con il relativo esito.

Le fasi attraverso cui si sviluppa l’esecuzione di un’azione correttiva sono 4: 1) individuazione della causa che ha generato la non conformità;

2) individuazione dell’azione correttiva; 3) esecuzione dell’azione correttiva;

4) verifica dell’efficacia dell’azione correttiva

Ogni azione correttiva intrapresa dall’Organizzazione per eliminare la causa di non-conformità deve essere appropriata alla dimensione dei problemi e deve essere commisurata all’impatto ambientale fronteggiato. Ogni azione correttiva effettuata deve essere registrata all’interno del modulo “Azione correttiva/preventiva”.

Le fasi attraverso cui si sviluppa l’esecuzione di un’azione preventiva sono le seguenti: 1) individuazione della causa che potrebbe generare una non conformità;

2) individuazione dell’azione preventiva; 3) esecuzione dell’azione preventiva; 4) verifica dell’efficacia dell’azione attuata.

Tutti i documenti atti a dimostrare la rispondenza ambientale di un processo o le prestazioni del sistema di gestione ambientale sono considerati come registrazioni ambientali e sono riconducibili al processo, prodotto o servizio cui si riferiscono.

Per valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi ambientali, vengono identificate, effettuate e raccolte le registrazioni ambientali riguardanti:

- i dati sugli aspetti ambientali significativi;

- le informazioni sulle leggi o sugli altri obblighi da applicare in campo ambientale; - le informazioni relative a obiettivi e traguardi;

- l’addestramento e la formazione del personale; - le informazioni sui reclami;

- i rapporti di verifica ispettiva interna e esterna; - i verbali di riesame della Direzione.

Devono essere registrate anche tutte le inadempienze delle ditte esterne che lavorano presso la XXX s.r.l., tali ditte possono essere sottoposte ad audit periodici mediante il loro inserimento nel “Programma delle verifiche ispettive ambientali”.

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All’interno della Società vengono effettuati periodici audits con le seguenti finalità: • verificare la conformità del sistema di gestione ambientale alla norma di riferimento • accertare che le attività aventi impatti significativi sull’ambiente siano condotte secondo

le modalità stabilite

• accertare che il sistema di gestione ambientale sia adeguato agli obiettivi da perseguire • verificare l’attuazione delle azioni correttive e preventive intraprese

• verificare l’applicazione e il rispetto di norme e regolamenti ambientali • valutare il sistema di gestione ambientale di un fornitore/appaltatore

6.2.5 Riesame della Direzione

Periodicamente è necessario sottoporre il sistema di gestione ambientale a riesame, per assicurare che continui ad essere valido, adeguato ed efficace.

Il riesame del sistema di gestione ambientale viene effettuato almeno una volta all’anno ad opera della Direzione all’interno di una riunione cui partecipano tutti i responsabili delle aree interessate.

Gli elementi in ingresso per i riesami della direzione devono comprendere: 1. i risultati degli audit interni;

2. le comunicazioni provenienti dalle parti interessate esterne, compresi i reclami; 3. la prestazione ambientale dell’organizzazione;

4. il grado di raggiungimento degli obiettivi e traguardi; 5. lo stato delle azioni correttive e preventive;

6. lo stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami della direzione; 7. Le raccomandazioni per il miglioramento.

Gli elementi in uscita dal riesame della direzione comprendono tutte le decisioni e le azioni relative a possibili modifiche alla politica ambientale, agli obiettivi e ai traguardi e ad altri elementi del sistema di gestione ambientale, coerentemente con l’impegno al miglioramento continuo.

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6.3 PROCEDURA DI GESTIONE AMBIENTALE

Le procedure di gestione ambientale sono disposizioni scritte che disciplinano le attività specifiche del sistema di gestione e definiscono in dettaglio le modalità di applicazione, interagendo con quanto definito all’interno del manuale.

Tali procedure definiscono formalmente le responsabilità delle posizioni organizzative coinvolte nell’attività (CHI), il contenuto dell’attività (COSA), e “A CHI” le informazioni devono essere trasmesse.

Per la XXX s.r.l. sono state redatte le seguenti procedure di gestione ambientale: 1. identificazione e valutazione degli aspetti ambientali;

2. gestione documenti e registrazioni; 3. controllo operativo;

4. comunicazione;

5. preparazione alle emergenze e risposta; 6. sorveglianza e misurazione;

7. gestione delle prescrizioni legali e non;

8. non conformità ambientali, azioni correttive e preventive; 9. audit del sistema di gestione.

6.3.1 Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali

Essa viene applicata a tutte le attività che l’organizzazione può controllare, e, come osservato nel capitolo precedente, si pone l’obiettivo di individuare tutti gli aspetti ambientali legati alle singole attività, per determinare quali di essi abbiano un impatto significativo sull’ambiente.

6.3.2 Gestione documenti e registrazioni

Tale procedura descrive l’architettura, le modalità operative per la preparazione, verifica, approvazione distribuzione, riesame, revisione e archiviazione della documentazione. Come gia osservato questo è stato un punto critico della realizzazione del sistema. Le difficoltà maggiori sono state incontrate nella raccolta di tutta la documentazione che un cantiere produce. Anche se è stato trovato all’interno della XXX s.r.l. un buon sistema di archiviazione della documentazione, è stato difficile ricollegare i vari documenti ad un

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singolo cantiere. Se poi si pensa che si può arrivare a gestire più 30 cantieri contemporaneamente, si capisce subito la difficolà del lavoro.

Per tale motivo si è deciso che i documenti principali che formalizzano il sistema di gestione ambientale sono:

- Manuale di Gestione Ambientale; - Procedure di Gestione Ambientale;

- Procedure operative di Gestione Ambientale; - Documenti di registrazione (Moduli);

- I Piani Ambiente (eventuali).

La presenza dei piani ambiente, documento non specificatamente richiesto dalla norma, nasce dall’esigenza di tutti quei cantieri che presentano attività di bonifica o attività di scavo. Per queste due attività si è ritenuto fondamentale la costituzione di Piani Ambiente specifici per le situazioni da trattare.

Per quanto attiene i singoli documenti sopra elencati, abbiamo che:

- Il manuale di gestione ambientale è redatto e verificato dal RA ed è approvato dalla direzione;

- Le procedure di gestione ambientale sono redatte e verificate dal RA ed è approvato dalla Direzione;

- Le procedure operative di gestione ambientale sono redatte nell’ambito di ogni area aziendale da tecnici individuati dal responsabile dell’area stessa, successivamente sono verificate dal RA ed è approvato dalla Direzione;

- I moduli, vengono emessi contestualmente al Manuale di Gestione Ambientale, alle Procedure Gestionali Ambientali, e alle Procedure Operative Ambientali, da chi (redazione ed approvazione) emette il documento di riferimento.

- I piani ambiente sono redatti e verificati dal RA ed approvati dalla Direzione.

Per quanto riguarda la distribuzione, all’interno della XXX s.r.l. si è scelto che essa avvenga solo dopo un esito positivo dell’emissione.

Tutta la documentazione del Sistema di Gestione Ambientale XXX s.r.l. è prodotta sia in forma cartacea che su supporto informatico. Questo nasce in conseguenza al fatto che la comunicazione vera e propria tra la sede centrale e i vari cantieri aperti avviene in maniera

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informatica. Per fare questo i responsabili di cantiere sono stati dotati di un Personal Computer ed avviati ad un’attività di formazione informatica.

L’autenticità dei documenti informatici è fornita dalla password di apertura del “server” conosciuta esclusivamente dalla Direzione e che deve essere mantenuta segreta. Così facendo infatti è impossibile effettuare sostituzioni di file non autentici da parte di non autorizzati. All’interno di tale procedura, infine, vengono anche trattati i documenti di origine esterna, quali ad esempio normative, leggi e regolamenti di carattere ambientale. Il loro aggiornamento è garantito dal RA, ogni mese, attraverso le seguenti fonti:

• abbonamento ambiente e sicurezza; • siti internet: - www.uni.com; - www.sincert.it; - www.gurs.it; - www.qec.it; - www.minambiente.it; - www.euroinfosicilia.it; - www.ambientediritto.it; - www.reteambiente.it; - www.edizioniambiente.it; - www.ipsoa.it/sicurezzambiente; - www.eco-comm.it; - www.ilsole24ore/ambientesicurezza; 6.3.3 Controllo operativo

Questa procedura consente di individuare e redigere le istruzioni necessarie per l’esecuzione, il controllo e la verifica delle attività aziendali che possono incidere sugli aspetti ambientali e che sono significative per la politica ambientale, gli obiettivi e i traguardi fissati.

Le attività identificate ad alto impatto ambientale sono le seguenti:

• Manutenzione attrezzature, taratura strumenti; e’ importante provvedere ad una corretta pianificazione operativa, programmazione e controllo della manutenzione delle attrezzature, taratura degli strumenti di misura che hanno un elevato impatto sulla

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realizzazione del servizio. Tali operazioni vengono effettuate da ditte esterne qualificate e legate alla XXX s.r.l. da un consolidato rapporto collaborazione.

• Qualifica e sorveglianza dei fornitori; ogni fornitore viene valutato secondo determinate caratteristiche e condizioni. I fornitori ritenuti idonei devono essere inseriti nell’Elenco fornitori Qualificati. Questo in passato veniva effettuato ma non registrato. Con l’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale quello che era un buon modo di agire è stato codificato e reso evidente.

• Comunicazioni ai fornitori/ditte appaltatrici; tale comunicazione il più delle volte avviene per via informatica tramite una sezione presente all’interno del sito internet della XXX s.r.l. accessibile solo ai fornitori possessori di una specifica password.

• Quando si riscontrano aspetti ambientali significativi legati alle materie prime acquistate, devono essere richiesti ai fornitori le Schede di Sicurezza, oppure trasmettere ai fornitori copia controllata delle eventuali procedure operative di competenza.

• Quando si riscontrano aspetti ambientali legati alle attività delle ditte appaltatrici devono essere informati il personale delle ditte, trasmettere copia controllata delle eventuali procedure operative di competenza, trasmettere gli eventuali piani di emergenza, verificare che il personale delle ditte applichi correttamente e costantemente le procedure operative.

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6.3.4 Comunicazione

Con tale procedura vengono definite le modalità operative e le responsabilità per la gestione delle comunicazione interna, tra le diverse funzioni dell’organizzazione, ed esterna, con altre organizzazioni o enti privati.

Per le comunicazioni interne in materia ambientale vengono utilizzati diversi metodi. I più usati includono:

1. Incontri con i dipendenti; 2. Comunicati interni e manifesti; 3. Cartellonistica in materia ambientale; 4. Appunti e lettere al personale; 5. Notiziari.

6. rete intranet aziendale.

Per le comunicazioni esterne ambientale vengono utilizzati: 1. Lettere o fax;

2. Comunicati stampati, manifesti; 3. Riunioni, convegni.

4. rete internet, sito internet della XXX s.r.l.

Le registrazioni di comunicazioni interne ed esterne sono conservate nell’archivio del RA.

6.3.5 Preparazione alle emergenze e risposta

Tramite questa procedura vengono definite le modalità operative e le responsabilità per intervenire in situazioni di emergenza, al fine di prevenire l’impatto ambientale.

Per la valutazione del grado di significatività dei potenziali incidenti e delle situazioni di emergenza, in collaborazione con il mio tutor aziendale ho provveduto a creare una metodologia ad hoc per la XXX s.r.l.

Tale metodologia porta alla valutazione delle potenziali situazioni di emergenza in quattro classi:

Classe Valutazione REA

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intervenire elaborando un Piano di Emergenza o una procedura operativa d'intervento, prevedendo un adeguato addestramento alle persone e

fornendo mezzi adeguati alla situazione. E' consigliabile una simulazione di intervento. Classe 2 L'organizzazione deve intervenire elaborando un

Piano di Emergenza o una procedura operativa d'intervento.

79> REA>45

Classe 3 Non è richiesto alcun Piano di Emergenza o procedura operativa d'intervento, al massimo si può prevedere un Provvedimento (ad esempio un ordine di servizio) o una Comunicazione.

44>REA>21

Classe 4 Non è richiesto alcun Piano di Emergenza o procedura operativa d'intervento.

20>REA >1

Nelle quali l’indice REA (Rischio dell'Emergenza Ambientale) si ottiene come prodotto di tre parametri denominati parametro di Probabilità (P), parametro di Gravità (G) e parametro di Controllo (C);

REA = P x G x C

A ciascun parametro viene attribuito un valore compreso tra 1 e 5 secondo le seguenti scale di valori. PROBABILITA’ Punteggio Criterio 5 Frequenza giornaliera 4 Frequenza settimanale 3 Frequenza mensile 2 Frequenza annuale

1 Probabilità di accadimento praticamente nulla: 0%

GRAVITA’

Punteggio Criterio 5 L'evento provoca effetti irreversibili gravi sull'uomo

sull'ambiente

4 L'evento provoca danni gravi per l'ambiente circostante ma gli effetti sono reversibili

3 L'evento provoca danni gravi all’interno dello stabilimento ma gli effetti sono reversibili

2

L'evento provoca un danno minimo (risolvibile in un mese con risorse economiche inferiori alle 3000 euro) all’interno dello stabilimento o all’ambiente circostante

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CONTROLLO

Punteggio Criterio 5 Non si ha il controllo dell'incidente e/o della situazione di

emergenza ambientale.

4 L'incidente e/o la situazione di emergenza ambientale può evolvere verso una perdita totale del controllo.

3

L'incidente e/o la situazione di emergenza ambientale richiede un intervento tempestivo dell'uomo per un suo controllo. Chi interviene deve essere ben addestrato e ben informato.

2

L'incidente e/o la situazione di emergenza ambientale richiede un intervento tempestivo dell'uomo per un suo controllo. Non è comunque richiesto un addestramento e/o una formazione approfondita.

1 L'incidente e/o la situazione ambientale è ben controllata.

La scelta del valore da assegnare deve essere data in base a elementi di carattere oggettivo quali ad esempio:

• consulenze esterne di professionisti qualificati; • impianti, macchinari e attrezzature a disposizione; • dispositivi di Protezione Individuali a disposizione; • competenza del Personale;

• preparazione e addestramento del personale; • simulazione di situazione di emergenza.

I risultati della valutazione effettuata dal gruppo di lavoro sono registrati a cura del RA, mediante la compilazione della “Lista degli aspetti ambientali significativi”

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6.3.6 Sorveglianza e misurazione

Consiste nello stabilire le responsabilità per pianificare, sorvegliare e misurare le principali caratteristiche delle attività che possono avere un impatto significativo sull’ambiente.

Le caratteristiche ritenute fondamentali da controllare sono registrate all’interno del Piano dei controlli ambientali. Essi dettagliano la caratteristica da controllare, il periodo in cui eseguire il controllo, la prescrizione legale e non, i documenti di riferimento e il responsabile. Questa procedura viene applicata solamente all’interno del capannone in sede centrale. Si pensa in futuro di estenderla anche ai cantieri con l’istituzione di una figura apposita e qualificata.

6.3.7 Gestione delle prescrizioni legali e non

Questa procedura stabilisce le modalità di identificazione e rispondenza a tutte le prescrizioni legali e alle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive.

Il RA deve assicurare che tutte le funzioni abbiano ricevuto e applichino le prescrizioni di leggi e regolamenti necessari allo svolgimento delle attività con una valutazione ogni tre mesi del rispetto di quelle prescrizioni legali e non che risultano essere applicabili all’Organizzazione.

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PRESCRIZIONI LEGALI E NON AREA/ATTIV.CUI VENGONO APPLICATI SINTESI DELLA PRESCRIZIONE RIFIUTI: - Decreto Ronchi 05/02/1997 N°22 - D.P.C.M 14/01/02 “Proroga dello stato di emergenza nel territorio della regione Sicilia nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani, speciali e speciali pericolosi, della bonifica e del risanamento ambientale dei suoli… - Decreto Interministeriale “Norme per l’esecuzione della Decisione 2000/532/CE come modificata dalle decisioni 2001/118/CE, 2001/119/CE e rettifica alla decisione

2001/118/CE e rettifica 2001/119/CE. Con Allegati C.E.R.

- Circ. 11/01/01 n°104 “Obbligo di numerazione e vidimazione del registro di carico e scarico dei rifiuti.

- Deliberazione 12/01/01 “Criteri e requisiti per l’iscrizione all’Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti.

UFFICI CANTIERE

Regolamentano le quantità e le tipologie di rifiuti prodotti dall’azienda.

Identificano le condizioni di sicurezza delle aree di

raggruppamento e di deposito dei rifiuti

RIFIUTI:

- D. Lgs. 27/01/1992 n. 95: Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative all’eliminazione degli oli usati;

- L. 25/01/1994 n. 70: Norme per la

semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, nonché per l'attuazione del sistema di ecogestione e di audit ambientale - D.M. (Industria) 16/05/1996, n. 392: Regolamento recante norme tecniche relative alla eliminazione degli olii usati

- D. lgs. 05/02/1997, n. 22: Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio

UFFICI CANTIERE

Definiscono l’idonietà dei soggetti ai quali vengono conferiti i rifiuti, istituendo l’Albo per trasportatori e commercianti/

intermediari.

Regolamentano la costruzione e l’esercizio delle discariche

(21)

RIFIUTI:

- D.M. (Industria) 20/11/1997, n. 476:

Regolamento recante norme per il recepimento delle direttive 91/157/CEE e 93/68/CEE in materia di pile ed accumulatori contenenti sostanze pericolose

- D.M. (Ambiente) 05/02/1998: Norme tecniche per il recupero dei rifiuti non pericolosi

- D.M. (Ambiente) 01/04/1998, n. 145: Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti

- D.M. (Ambiente) 01/04/1998, n. 148: Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti

UFFICI CANTIERE

Identificano i rifiuti in pericolosi e non pericolosi con relativi criteri di classificazione. Ordinano il divieto di

miscelazione di categorie diverse di rifiuti pericolosi. Obbligano la redazione dei registri di carico e scarico con indicazioni su quantità e qualità dei rifiuti.

RUMORE:

- D.P.C.M. 01/03/91 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno.

- Legge Quadro n° 447 del 26/10/95 - DM 11/12/96

- D.P.C.M. 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

- D.M. 16/03/98 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” - L.R.S. 10/05/99 n° 21 “Norme in materia di inquinamento acustico”

- DM 29/11/00

CANTIERE

Stabilisce il rispetto dei limiti massimi di esposizione. Definisce le tecniche di

rilevamento e di misurazione del rumore più idonee. Stabilisce la redazione di un piano di

risanamento acustico. Obbliga le Società e gli Enti gestori di servizi pubblici la

predisposizione di un “Piano di Contenimento e Abbattimento del Rumore”.

(22)

ACQUE E SUOLO:

- D.M. 11/12/01 “Determinazione del sovracanone in tema di concessioni di derivazioni d’acqua per produzione di forza motrice per il biennio 01/01/02 – 31/12/03” - D.P.C.M. 04/09/01 “Delega delle funzioni in materia di servizi tecnici nazionali al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio. - D.L.vo 02/02/00 n°258 “Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 11/05/99 n°152

- D.L.vo 11/05/99 n°152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE. - Legge 18/05/89 n°183 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo.

- D.M. 29/10/99 n°471

- LR 27/86: regolamentazione scarico acque nel territorio siciliano

- Regolamento Soges rev.corrente

UFFICI CANTIERE

I

dentificano le misure necessarie all’eliminazione e sprechi, riduzione consumi, incrementazione riciclo e riutilizzo, anche mediante l’utilizzazioni delle migliori tecnologie disponibili.

Rendono obbligatoria la messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale delle aree inquinate. Identificano i limiti di

accettabilità che determinano un pericolo per il suolo.

EMISSIONI IN ATMOSFERA: - D.P.R. 24/05/1988 N°203 - D.P.C.M. 21/07/1989 - D.M. 12/07/90 - DPR 25/07/91 - Legge Regionale n°71 1995 - D.A. Regione Sicilia 14/07/97 - D.A. 18/04/2001

AGGIORNARE CON I D. LGS.

CANTIERE

Regola le emissioni in aria. Viene reso obbligatorio la redazione di un elenco degli scarichi e dei punti di emissioni in atmosfera, all’interno dei quali devono essere specificati le caratteristiche degli affluenti in atmosfera, e dei relativi impianti di abbattimento.

ENERGIA E IMPIANTI TERMICI:

- L .10 del 09/01/1991 - DPR 26/08/1993 n°412 - DM 17/03/2003

UFFICI CANTIERE

Regolano i consumi energetici, in particolare suggeriscono la nomina dell’energy manager per i consumi previsti.

OZONO:

- DM 16/05/96

UFFICIO

Definiscono restrinzioni e divieti relativi alla produzione ed uso di sostanze “controllate” che impoveriscono lo strato di ozono.

(23)

SICUREZZA SUL LAVORO:

- D.L. 626/94 e 494/96

- D.M. 28/05/02 “Rettifica del D.M. 03/09/01 - Decreto 14/02/02 “Successive modificazioni e integrazioni, in materia di vigilanza

sull’applicazione della legislazione sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro”.

- D.P.R. 22/10/01 n° 462 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, dispositivi di messa a terra di impianti elettrici.. - D.M. 02/05/01 “Criteri per l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale.

CANTIERE

Regolamenta la sicurezza nei luoghi di lavoro.

È reso obbligatorio l’installazioni di dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, e di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici.

Nonchè viene reso abbligatori l’uso di dispositivi di sicurezza atti alla protezione di ogni singolo lavoratore. AMBIENTE: - ISO 14001/2004 - L-08/07/86 N°349-danno ambientale UFFICI CANTIERE

Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso. Qualsiasi fatto doloso e colposo che comprometta l’ambiente arrecando ad esso danno, aletrandolo, deteriorandolo, o distruggendolo in tutto o in parte obbliga l’autore del fatto al risarcimento nei confronti dello stato.

(24)

6.3.8 Non conformità ambientali, azioni correttive e preventive

Stabilisce le responsabilità per identificare e documentare le non conformità e relative azioni correttive.

In ambito ambientale si verifica una non conformità quando si è in presenza di: - non conformità legislativa ;

- incidenti con o senza rischi per gli operatori, ma con implicazioni per l’ambiente ; - situazione anormale anche senza incidenti;

- gestione non corretta di rifiuti, consumo di risorse;

- mancato rispetto delle procedure gestionali ed operative ambientali; - errore di comprensione e/o di esecuzione da parte degli operatori; - risultanze di audit ambientali.

La gestione delle non conformità all’interno dei cantieri è risultata estremamente complessa. Si è cercato allora di partire da zero creando una procedura abbastanza semplice ma altamente efficace sopratutto se applicata a realtà come i cantieri.

Ogni operatore ha la responsabilità oltre che l’obbligo legale di segnalare al Responsabile del Cantiere, qualsiasi operazione o situazione che possa pregiudicare la sicurezza per le risorse umane e danni per l’ambiente.

La non conformità riscontrata viene registrata, da chi accerta la non conformità, nel Rapporto di non conformità, il quale viene consegnato al responsabile del Cantiere. Il responsabile tramite il supporto informatico invia un e-mail alla sede centrale che suggerisce la relativa azione correttiva.

L’azione correttiva utilizzata per risolvere i problemi è formalizzata usando il modulo “Azione correttiva/preventiva”.

Le segnalazioni esterne sono registrate a cura del RA nel Registro segnalazioni esterne e sono gestite tramite una richiesta registrata sul modulo Azione correttiva/preventiva. Attuata l’azione correttiva il responsabile del Cantiere deve informare il RA il quale ne deve verificare l’efficacia mediante un audit o tramite l’esame della documentazione prodotta. Tramite questa procedura si è concentrata nell’audit finale l’intervento “sul campo” del RA, il quale tramite il supporto informatico è informato in tempo reale di tutto ciò che accade in cantiere, dal momento della rilevazione della non conformità fino malla fine dell’azione correttiva.

(25)

6.3.9 Audit del sistema di gestione ambientale

La presente procedura definisce le misure adottate dall’organizzazione per valutare se gli elementi del Sistema di Gestione Ambientale sono attuati e idonei a conseguire gli obiettivi prefissati.

Le Verifiche Ispettive sono programmate mediante il Programma delle Verifiche Ispettive ambientali che viene emesso annualmente. Esse sono condotte da personale interno ed esterno, adeguatamente addestrato e qualificato in collaborazione con un rappresentante della funzione sottoposta a verifica.

Tutte le Verifiche Ispettive vengono condotte con modalità operative indicate dalla norma di riferimento rispettando generalmente le seguenti formalità:

1. riunione di pre audit con i responsabili della funzione o del fornitore; 2. esame dei documenti applicabili;

3. visita alle aree interessate;

4. riunione post audit con i responsabili delle aree interessate; 5. stesura del rapporto di verifica ispettiva.

La documentazione che viene prodotta dalla XXX s.r.l. ogni volta che avviene una Verifica Ispettiva è la seguente:

• Rapporto di verifica ispettiva ambientale • Richiesta di azione correttiva (Non è detto!!) • Rapporto alla Direzione

(26)

6.4 PROCEDURE OPERATIVE AMBIENTALI

Le procedure operative ambientali sono disposizioni scritte che disciplinano attività specifiche del sistema di gestione ambientale e definiscono in dettaglio le relative modalità operative. Definiscono formalmente il CHI, COSA, COME, QUANDO di una attività che richiede un controllo. Tendono a focalizzarsi sul COME dell’attività in grande dettaglio e sono generalmente strutturate secondo una sequenza discreta di eventi.

Tali procedure sono preparate nell’ambito di ogni area aziendale, da tecnici individuati dal responsabile dell’area stessa o dal RA in conformità alle procedure gestionali e al manuale di gestione ambientale.

Per la XXX s.r.l. sono state redatte le seguenti procedure operative ambientali: - Gestione Rifiuti;

- Controllo del consumo di risorse; - Gestione delle emergenze; - Monitoraggi ambientali

6.4.1 Gestione rifiuti

Lo scopo della presente procedura è il mantenimento della conformità normativa e la gestione delle attività di raccolta, movimentazione e deposito temporaneo dei rifiuti all’interno dello stabilimento.

All’interno di un cantiere vengono prodotti diverse tipologie di rifiuti (con diversi CER), i quali dovrebbero essere smaltiti con la migliore tecnologia.

Una semplice attività di scavo produce una certa quantità di terra mista a pietra considerata rifiuto. Secondo una gestione tradizionale la XXX s.r.l. trasportava tale rifiuto in un altro luogo in base alla domanda presente sul mercato. Con la certificazione questo modo di agire non è più tollerato. La modalità corretta di gestione è quella di contattare una ditta specializzata allo smaltimento dei prodotti di scavo, che li deve prelevare dal cantiere, trasportare presso il proprio sito, trattare e poi rivendere la parte trattata a chi lo richiede. Tale procedura deve essere effettuata per tutti i rifiuti che vengono prodotti all’interno del cantiere. Da qui si capisce la difficoltà di molte ditte edili a certificarsi per l’ambientale, e la posizione privilegiata che assumerà la XXXs.r.l. nel mercato grazie alla certificazione ambientale.

(27)

Presso la XXX s.r.l. come primo passo è stato analizzato i cantieri oggetto della certificazione ed è stato identificato un elenco standard dei rifiuti che vengono prodotti. Per il loro smaltimento sono state create delle partnership a lungo periodo con delle ditte specializzate e certificate per lo smaltimento di tali rifiuti. Infine per dare evidenza di tale modo di gestire sono stati redatti diversi moduli che accompagnano il rifiuti lungo tutta la filiera.

Il primo modulo che deve essere compilato è il il modulo ERPP “Elenco Rifiuti Prodotti e Potenziali”.

Per le attività della XXX s.r.l. sono stati identificati i seguenti rifiuti:

- CER 080111 pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose;

- CER 080201 polveri di scarto di rivestimenti;

- CER 080409 adesivi e sigillanti di scarti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose;

- CER 080501* isocianati di scarto;

- CER 150101 imballaggi di carta e cartone; - CER 150102 imballaggi in plastica; - CER 150103 imballaggi in legno; - CER 150104 imballaggi metallici;

- CER 170100 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche; - CER 170201 legno;

- CER 170202 vetro; - CER 170203 plastica;

(28)

Un secondo modulo prodotto è stato il Registro di Carico e Scarico, all’interno di tale registro devono essere annotate tutte le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti.

In merito il “responsabile compilazione registri di carico e scarico” deve effettuare un controllo del volume dei rifiuti collocati nel deposito temporaneo per verificare il livello di accumulo raggiunto. Tramite un file excel, gestisce il carico e lo scarico dei rifiuti al fine di tenere sottocontrollo le quantità prodotte.

Ultimo documento che deve essere prodotto è il formulario, che è un documento che deve accompagnare i rifiuti durante il trasporto. Non è previsto il formulario se a trasportare i rifiuti è il produttore stesso e non si ecceda la quantità di 30 Kg o l al giorno. Deve essere redatto in quattro esemplari:

• una copia deve rimanere presso il produttore;

• le altre tre, controfirmate e datate per accettazione dal destinatario, sono acquisite: - una dal destinatario;

- una dal trasportatore;

(29)

6.4.2 Controllo del consumo di risorse

All’interno di tale procedura vengono definite le modalità di gestione del consumo di risorse, per tutte le attività interne alla sede centrale della XXX s.r.l.

A tal fine sono stati prodotti quattro moduli di registrazione: 1- prospetto dei consumi di acqua;

2- prospetto dei consumi di energia elettrica;

3- prospetto dei consumi di energia da motogeneratore; 4- prospetto dei consumi di sostanze pericolose.

All’interno di tali moduli devono essere registrati il periodo in cui vengono effettuati i consumi, le quantità consumate, le fonti di approvigionamento, e da chi vengono effettuate le rilevazioni.

Tali informazioni sono importanti poichè alla fine di ogni anno il responsabile ambiente deve calcolare l’indicatore ambientale associato:

Ia= T.E.P./Fatturato in milioni di €

con: Ia = Indicatore ambientale; T.E.P. = tonnellate equivalenti di petrolio.

6.4.3 Gestione delle emergenze

Tale procedura ha lo scopo di individuare le possibili cause di emergenze che si possono presentare per tutte le attività svolte dall’orgaizzazione. Vengono definite, inoltre, le modalità di comportamento del personale.

Per la XXX s.r.l. sono state identificate due situazioni di emergenze:

1- sversamento di sostanze pericolose: in questo caso il responsabile di cantiere deve provvedere, a coordinare le attività necessarie ad arginare la falla e disporre immediatamente un contenitore per la raccolta della sostanza in uscita. Inoltre deve tamponare le fuoriuscite con filler o con altro materiale assorbente;

2- emergenza incendio: in questo caso la modalità operativa è riportata nel Manuale 626/94 che prevede il piano di emergenza ed un piano di evacuazione diffuso a tutto il personale;

(30)

6.4.4 Monitoraggi ambientali

La presente procedura ha lo scopo di definire le modalità e i tempi di sorveglianza al fine di assicurare il monitoraggio delle prestazioni ambientali dell’azienda durante le attività. Viene applicata a tutte le attività, in particolare per la gestione dei rifiuti, e la gestione di potenziali situazioni di contaminazione del suolo.

Per la XXX s.r.l. è stato prodotto un modulo chiamato “Piano di Sorveglianza” che sintetizza le attività di sorveglianza pianificate. Una volta individuati gli interventi, il RA

o la funzione operativa di cantiere, considerando l'oggetto della sorveglianza e le competenze specifiche per la sua realizzazione, provvede ad attuare la sorveglianza e, compila un “Rapporto di sorveglianza”. All’interno di esso vengono registrati eventuali rilievi e/o osservazioni che manifestano la situazione di discordanza con il Sistema di Gestione Ambientale o con le disposizioni normative e le regole o con gli obiettivi ambientali pianificati e propone delle azioni di trattamento per risolvere la condizione identificata. Infine una volta identificati la frequenza di monitoraggio e gli interventi da effettuare, viene prodotto un secondo documento chiamato Piano di Sorveglianza e Monitoraggio, che contiene:

- numero progressivo dell'intervento di monitoraggio; - natura dell'intervento;

- eventuale Area Tecnica interessata; - oggetto dell’intervento;

- frequenza dell’intervento; - responsabile dell'intervento;

- riferimento della documentazione dell'intervento, se esistente.

(31)

6.5 PIANI AMBIENTE

I Piani Ambiente sono delle disposizioni scritte che disciplinano particolari commesse e definiscono in dettaglio le modalità gestionali relative, interagendo con quanto definito nel manuale di gestione ambientale.

I piani ambiente devono essere redatti secondo la forma seguente: Paragrafo 1: Introduzione

Paragrafo 2: Descrizione dell’ attività Paragrafo 3: Aspetti ambientali Paragrafo 4: Gestione degli impatti Paragrafo 5: Documenti allegati

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