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Open House Roma  La

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Academic year: 2022

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Open House Roma 

La sede Inail di via IV Novembre 

apre al pubblico il 2 e il 3 ottobre 2021 

La sede storica dell’Inail, scelta dopo un concorso bandito dall’Istituto nei primi  anni  Trenta,  è  un  palazzo  che,  anche  per  i  romani,  vale  la  pena  ri‐scoprire  soprattutto per conoscere le vicissitudini che ne costellarono la genesi. 

1886 – L’anno del Teatro Nazionale 

Nel  1886,  su  progetto  di  Francesco  Azzurri,  fu  costruito,  in  via  IV  Novembre,  il  Teatro  Drammatico  Nazionale  che  tuttavia  venne  ampiamente  criticato per il suo stile eclettico ma al tempo stesso incerto. Tra  i suoi detrattori ci fu addirittura Gabriele D’Annunzio che definì  la  facciata  “pretenziosa  e  volgare”,  giudicando  addirittura 

“orribile”  la  tettoia  per  la  quale  si  era  utilizzato  un  materiale  così poco nobile come il vetro. Il teatro pur trovandosi in una  posizione  centralissima  e  ospitando  in  cartellone  opere  di  valore (all’inaugurazione si rappresentò con grande successo La locandiera di Carlo Goldoni)  che spesso registravano il “tutto esaurito”, non riusciva a chiudere i conti in pareggio. Inoltre,  la rivalità con il Teatro Eliseo e la “competizione” – che si faceva sempre più spietata – con il  cinema  ne  decretarono  il  declino,  tanto  che  nel  1926  si  era  già  decisa  la  sua  demolizione  avvenuta, invece, tre anni dopo. 

Armando Brasini “firma” la ricostruzione dell’edificio 

Il progetto di ricostruzione venne affidato ad Armando Brasini, uno  degli architetti più celebri del momento che aveva uno spiccato gusto  decadente e non privo di fasto. A suo modo poteva considerarsi un  visionario,  anche  se  rimaneva  ben  ancorato  alla  tradizione  architettonica  con  qualche  concessione  al  romanticismo.  Proprio  queste  sue  peculiarità  lo  avevano  portato  –  insieme  a  un’intensa  attività sul piano urbanistico – a realizzare le sontuose scenografie di  film  come  “Theodora"  (1919)  di  Leopoldo  Carlucci  e  "Quo  Vadis?" 

(1923),  diretto  da  George  Jacoby  e  dal  figlio  di  D’Annunzio,  Gabriellino. 

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Il palazzo: effetto plastico e “leggerezza” 

 

Il  palazzo  di  via  IV  Novembre  fu  terminato  nel  1932,  presentandosi in tutta la sua sontuosità con lo scalone  monumentale e la prospettiva scenografica dell’ingresso  che  accoglievano,  come  in  un  abbraccio  circolare,  il  visitatore.  Un  edificio  di  sette  piani  dove,  all’ultimo,  svetta una torre. Le gigantesche colonne gli conferiscono  un notevole impatto visivo, ma la progressione in altezza  enfatizza  il  suo  effetto  plastico  regalandogli  una  certa 

“leggerezza”. 

Terminarono quindi i lavori ma non le polemiche legate  alla ricostruzione sulla quale intervenne, in modo molto  critico,  anche  Benito  Mussolini.  Nonostante  questo,  Brasini ottenne comunque incarichi prestigiosi durante il  ventennio  ma,  dopo  la  caduta  del  Fascismo,  venne  praticamente  dimenticato  tanto  che  il  suo  nome  non 

figura  nemmeno  nell’Enciclopedia  dell’Arte  della  Garzanti,  sebbene  l’architetto  abbia  progettato  opere  di  valore  come,  solo  per  citarne  alcune  nella  Capitale,  il  Museo  del  Risorgimento, il viadotto di Corso Francia e l’edificio del Buon Pastore in via di Bravetta. 

     

Un architetto “ritrovato” 

 

A far emergere dall’oblio la figura di Brasini è stato il saggio dell’architetto statunitense Robert  Venturi, Complexity and contradiction in architecture (uscito nel 1966 e pubblicato in Italia nel  1980) che cita il collega romano indicandolo come un progettista da riscoprire al quale anche  Paolo Portoghesi, celebre teorico dell’architettura, riconobbe “la  capacità di arrivare a un risultato coerente e semplice partendo da  una indisciplinata complessità”.  

Con grande lungimiranza, infatti, l’Inail scelse il palazzo di via IV  Novembre  come  sede,  individuandone  le  sue  eclettiche  caratteristiche che, già all’epoca, pur nel rispetto della tradizione  architettonica, lasciavano trasparire un guizzo vivacemente moderno. 

 

           

INAIL – Direzione centrale pianificazione e comunicazione           www.inail.it 

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