• Non ci sono risultati.

Sviluppare un’economia circolare per generare bene comune

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Sviluppare un’economia circolare per generare bene comune"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Nonostante segnali di ripresa, il lavoro e l’economia del nostro Paese mostrano ancora notevoli criticità a più livelli: da un lato la crescente precarizzazione del lavoro, dall’altro il costante invecchiamento della popolazione, insieme alla difficile ripartizione dei carichi di cura familiare; sono tutti aspetti che rendono necessario ripensare radicalmente il binomio produttività e competitività, met- tendo al centro le persone.

In questo contesto emergono alcune priorità che possiamo così riassumere:

mettere al centro dello sviluppo i territorie le persone, abbandonando l’approc- cio settoriale che produce interventi frammentati, spesso disarticolati e di breve periodo, incapaci di cogliere la complessità dei processi di sviluppo e la neces- sità di raccordarli e implementarli con competenze trasversali.

Valorizzare in questa nuova prospettiva il ruolo cruciale dell’impresae della re- sponsabilità sociale.

Sviluppare un’economia circolare per generare bene comune. Un’idea respon- sabile di economia all’interno di uno spazio operativo sostenibile.

Non si tratta più, quindi, di optare per visioni “storiche” in alternativa (ad es.

statalista v/s capitalista o v/s ambientalista) ma di far confluire le risorse verso una realtà polifonica ma integrata, circolare, responsabile e sostenibile, capace di risolvere i problemi per tutti.

In questo contesto, il convegno vuole partire dalle criticità esistenti per passare a proporre spunti di riflessione capaci di coniugare i temi della responsabilità sociale e della sostenibilità; di offrire un’opportunità per raccontareesperienze di governanceche si stanno dimostrando efficaci in diversi contesti territoriali;

di offrire modelli coordinati, innovativi e capaci di dare risposte alle nuove sfide economiche, sociali e di salvaguardia dell’ambiente. Si vogliono, inoltre dare contributi per sviluppare la consapevolezza che nel territorio veneto quel busi- ness as usual (ossia dal come sempre si è fatto) è ormai superato e che è ne- cessario guardare avanti con inventiva e creatività responsabili, individuando un sistema adeguato ad un vivere presente e futuro sostenibile per la comunità veneta.

Scopo principale di tutti gli interventi proposti sarà quello di contribuire a co- struire un Piano Integrato di Azioni Positive per lo Sviluppo Responsabile e Sostenibile del Veneto, ovvero un sistema integrato di politiche e interventi co- ordinati tra loro caratterizzato da una forte e condivisa vision del suo territorio;

da una pianificazione di obiettivi di lungo periodo, da una mission articolata nei diversi livelli di governance e declinata in interventi e azioni specifiche e strut- turali per dare forma al “Veneto che vorremmo”.

(2)

Il Piano Integrato dovrà essere completato con la partecipazione attiva di cittadini e cittadine, il mondo delle imprese, il mondo cooperativo e quello not-for-profit, le istituzioni di governo locale e la Pubblica Amministrazione.

Il tutto in un’ottica di sussidiarietà circolare.

Veneto Responsabile, in accordo e in collaborazione con i suoi associati, propone che la vision di fondo sia in linea con il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa e gli obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale, economica e politica-istituzionale, così come chiedono l’Agenda 2030e i 17 Sustainable Development Goals(SDGs) proposti dalle Nazioni Unite e sottoscritti anche dall’Italia.

Una volta definito il Piano Integrato, ogni soggetto potrà pur agire nel suo contesto di riferimento con il suo ruolo specifico, ma in una convergenza di obiettivi e strategie comuni; operando, di conseguenza, scelte e azioni coerenti con la programmazione generale e in grado di ampliare la portata delle azioni di tutti.

Come Veneto Responsabilecrediamo, infatti, che solo tramite un programma comune, chiaro, condiviso e adeguatamente comunicato, si possa rafforzare il ben-essere, la coesione sociale e la crescita del Capitale Umano, dell’Impresa e del Territorio Veneto.

COMITATO SCIENTIFICO

A) Membri del Consiglio Direttivo di Veneto Responsabile:

Filippo AguiaraAssociazione no profit Luisa BalestraPersona fisica

Claudio GramagliaAssociazione no profit Luciano MilanAssociazione sindacale Riccardo MilanoIstituti di Credito

Marco MuratoreAssociazione sindacale Lorena PiazzaAssociazione datoriale Michele PizziolAssociazione sindacale Silvia RanzatoPersona fisica

B) Università di Padova e CISR:

Patrizia Messina

Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi interna- zionali e Direttrice del Centro Interdipartimentale di Studi Re- gionali "Giorgio Lago" (CISR) dell’Università di Padova

Segreteria Organizzativa: direzione@venetoresponsabile.org cell 339 5704089

Riferimenti

Documenti correlati

Diffondere, tra il personale dell’amministrazione, le normative e gli orientamenti giurisprudenziali in tema di congedi per il lavoro di cura nei confronti

“temporanee” in quanto necessarie sin tanto che si rileva una disparità di trattamento tra uomini e donne. - La Direttiva 23 maggio 2007 “Misure per attuare parità e

Per realizzare una gestione sostenibile dei rifiuti occorre incrementare la capacità dei produttori di investire in innovazione e tecnologia con maggiore valorizzazione e

 Attivazione di due premi di laurea sui temi di genere, delle pari opportunità, del benessere organizzativo, delle azioni di contrasto alle discriminazioni ed al fenomeno

Lo scopo del Piano delle Azioni Positive è di promuovere e dare attuazione concreta al principio delle pari opportunità tra uomini e donne e della valorizzazione

Importante richiamare la direttiva 23 maggio 2007 del Ministro per le Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e del Ministro per i diritti e le pari opportunità,

Il tema delle pari opportunità resta centrale tra le politiche rivolte alle persone che lavorano nel Comune di Bologna per affrontare situazioni che possono

Il presente Piano di Azioni Positive ha lo scopo di attuare gli obiettivi di pari opportunità prescritti dal D. La strategia delle azioni positive si occupa di rimuovere