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Aggiornamento Documento Unico di Programmazione 2021-2023 2021-2023

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2021-2023

CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI TREVIGLIO

Aggiornamento Documento Unico di Programmazione

2021-2023

Principio contabile applicato alla programmazione Allegato 4/1 al D.Lgs. 118/2011

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Indice

INTRODUZIONE ... 3

SEZIONE STRATEGICA ... 3

Premessa ... 3

1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE ... 4

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale ... 4

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica ... 8

1.2.1 Popolazione ... 8

1.2.2 Contesto socio - economico ... 12

2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE ... 16

2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali ... 16

2.2 La gestione delle risorse correnti ... 19

2.2.1 Le entrate correnti ... 19

2.2.1.1 I tributi ... 19

2.2.1.2 Le entrate extra-tributarie ... 21

2.2.2 Spesa corrente ... 21

2.3 La gestione delle risorse in conto capitale ... 22

2.3.1 Le entrate straordinarie... 22

2.3.1.1 Le entrate per accensioni di prestiti (indebitamento) ... 22

2.3.2 Le spese di parte straordinaria ... 24

2.3.1.1 Gli investimenti ... 24

2.3.1.2 Nuovi Investimenti... 24

2.3.1.3 Altri interventi di parte straordinaria ... 25

2.4 Linee strategiche sul patrimonio ... 26

2.5 Struttura organizzativa dell’Ente ... 27

2.5.1 Organizzazione ... 28

2.5.2 Risorse umane disponibili ... 28

2.6 Enti strumentali e società controllate e partecipate ... 30

2.6.1 Situazione economico finanziaria ... 30

2.6.2 Procedure di controllo ... 32

2.6.3 Obiettivi strategici società controllate ... 32

2.6.4 Programmazione consolidata Gruppo Amministrazione Pubblica ... 33

2.7 Pareggio di bilancio e coerenza - compatibilità del bilancio con i vincoli di finanza pubblica ... 34

3 OBIETTIVI STRATEGICI PER MISSIONE ... 34

Gli indirizzi strategici del mandato dell’ente ... 34

Missione 1 – Servizi istituzionali, generali e di gestione ... 35

Missione 3 – Ordine pubblico e sicurezza ... 36

Missione 4 – Istruzione e diritto allo studio ... 37

Missione 5 – Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali ... 37

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Missione 6 – Politiche giovanili, sport e tempo libero ... 37

Missione 7 – Turismo ... 38

Missione 8 – Assetto del territorio ed edilizia abitativa ... 39

Missione 9 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente ... 39

Missione 10 – Trasporti e diritto alla mobilità ... 40

Missione 11 – Soccorso Civile ... 41

Missione 12 – Diritti sociali, politiche sociali e famiglia ... 41

Missione 14 – Sviluppo economico e competitività ... 42

Missione 15 – Politiche per il lavoro e la formazione professionale ... 42

Missione 16 – Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca ... 43

4 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE ... 43

SEZIONE OPERATIVA... 45

5 PARTE PRIMA ... 45

5.1 Programmi, obiettivi operativi e risorse finanziarie, umane e strumentali ... 45

5.2 Programmazione atti e attività ... 58

5.3 Piano degli indicatori ... 58

6 PARTE SECONDA ... 60

6.1 Programmazione del fabbisogno di personale ... 60

6.2 Programma triennale delle opere pubbliche ... 63

6.3 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ... 66

6.4 Programma triennale di razionalizzazione ... 73

6.5 Programma degli acquisti ... 79

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INTRODUZIONE

A seguito del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, i documenti di programmazione dell’Ente locale devono essere redatti in coerenza con il Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (Allegato n. 12 al DPCM 28/12/2011 relativo alle Modalità di sperimentazione).

Il documento di programmazione dell’Ente Locale che costituisce presupposto di tutti gli altri è il Documento Unico di Programmazione (DUP) che sostituisce la precedente Relazione Previsionale e Programmatica di cui art. 170 del T.U. n. 267 del 2000. Il D.U.P. è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

Il D.U.P è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO).

La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato e individua gli indirizzi strategici dell’ente in coerenza con la programmazione regionale e i relativi ambiti nazionali e comunitari.

Sono quindi definiti, per missione, gli obiettivi strategici da perseguire al termine di un processo conoscitivo di analisi strategica relativo alle condizioni esterne e interne all’Ente.

La SeO costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella SeS. Contiene la programmazione operativa dell’Ente con un arco temporale corrispondente a quello del Bilancio di Previsione ed è strutturata in due parti in cui vengono descritti gli obiettivi operativi discendenti da quelli strategici e le risorse destinate alla loro realizzazione, nonché la programmazione in materia di personale, opere pubbliche e alienazioni.

Entro il 31 luglio di ogni anno, il Comune deve presentare il Documento Unico di Programmazione per il triennio successivo che andrà poi approvato dal Consiglio Comunale entro il 30 novembre dello stesso anno.

Questo documento presenta la sintesi degli indirizzi strategici e operativi per il triennio 2021-2023.

SEZIONE STRATEGICA Premessa

Il Documento unico di Programmazione approvato dal Consiglio Comunale unitamente al bilancio dell'esercizio 2019/2021, come previsto dall'art. 170 del D.lgs. 267/00, è stato reso rispondente alle linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 34/2016.

Il quadro strategico di riferimento all’interno del quale si inserisce l’azione di governo della nostra amministrazione

L'attività di programmazione e dunque quella amministrativa deve essere necessariamente svolta prendendo in considerazione:

 lo scenario nazionale ed internazionale per i riflessi che esso ha, in particolare dapprima con il Documento di Economia e Finanza (DEF) e poi con la legge di Stabilità sul comparto degli enti locali e quindi anche sul nostro Ente. Nello specifico si farà riferimento ai dati contenuti nella nota di aggiornamento DEF 2018;

 lo scenario regionale al fine di analizzare i riflessi della programmazione regionale sul nostro Ente;

 lo scenario locale, inteso come analisi del contesto socio-economico e di quello finanziario dell’Ente, in cui si inserisce la nostra azione.

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1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale

Il contesto nazionale (fonte DEF 2020 – Governo)

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel 2019 il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto dell’1,2 per cento in termini nominali e dello 0,3 per cento in termini reali, in decelerazione rispetto ai tassi di incremento registrati nel 2018, 1,7 e 0,8 per cento rispettivamente. Il profilo della crescita in termini reali ha evidenziato un graduale indebolimento durante il 2019, diventando negativo nel quarto trimestre, con una flessione congiunturale dello 0,3 per cento. La flessione stimata del PIL è dovuta principalmente ad una caduta degli indici di produzione nell’industria e nelle costruzioni, probabilmente accentuata da effetti di calendario.

I dati economici sono nettamente migliorati in gennaio, con un forte rimbalzo della produzione industriale e delle esportazioni.

Sebbene si sia registrato un modesto calo in febbraio, la produzione industriale nei primi due mesi dell’anno è aumentata dell’1,2 per cento in confronto al quarto trimestre 2019. Dato il positivo andamento delle costruzioni e la tendenza positiva della fiducia delle imprese dei servizi e del commercio, l’economia italiana sembrava avviarsi ad una moderata ripresa.

Sebbene le previsioni di crescita dei principali istituti per il 2020 fossero vicine allo zero, i dati oggi disponibili suggeriscono che la crescita media annua del PIL reale sarebbe stata prossima allo 0,6 per cento previsto nella NADEF.

Il repentino aumento dei contagi da COVID-19 intorno al 20 febbraio ha drasticamente cambiato il quadro macroeconomico.

Le conseguenze dell’epidemia sono già parzialmente visibili nei dati economici per il mese di febbraio, da un lato con la flessione della produzione industriale e delle esportazioni verso la Cina, dall’altro con un aumento delle vendite al dettaglio, soprattutto di generi alimentari. Tuttavia, è dalla settimana del 9 marzo che le misure di contenimento e controllo dell’epidemia hanno impattato in modo via via più marcato sull’attività economica, a causa della chiusura degli esercizi commerciali non essenziali e di molti stabilimenti, nonché delle misure di distanziamento sociale. I dati sulla produzione e i consumi di elettricità, i trasporti e la fatturazione elettronica testimoniano di un calo senza precedenti dell’attività economica.

La Confindustria stima che in marzo la produzione industriale sia caduta del 16,6 per cento in confronto al mese precedente.

Per meglio cogliere l’evoluzione delle misure economiche e sanitarie, il quadro previsionale è stato costruito sulla base di un sentiero mensile del PIL. Nel sentiero ipotizzato, il mese di marzo registrerebbe il più forte calo congiunturale, seguito da un’ulteriore contrazione in aprile tenuto conto della decisione di mantenere in vigore le misure di contrasto all’epidemia adottate nella seconda metà di marzo. A ciò seguirebbe un parziale recupero del PIL in maggio e giugno, consentito dal graduale rilassamento delle misure di controllo attualmente in vigore. La contrazione del PIL su base trimestrale sarebbe pari al 5,5 per cento nel primo trimestre e 10,5 per cento nel secondo trimestre. A queste fortissime cadute seguirebbe un rimbalzo del 9,6 per cento nel terzo trimestre e del 3,8 per cento nel quarto, che tuttavia lascerebbe il PIL dell’ultimo trimestre ad un livello inferiore del 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.

L’ipotesi epidemiologica che sottende la previsione è che la graduale discesa del numero di nuovi contagi rilevati a fine aprile sia tale da poter consentire all’inizio di maggio la ripresa di alcune attività produttive attualmente non autorizzate. Altre restrizioni verrebbero successivamente attenuate, anche calibrando le misure di distanziamento sociale in base alla vulnerabilità delle diverse componenti della popolazione. Si ipotizza, inoltre, che la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (DPI) migliori sensibilmente nei prossimi mesi e che si definiscano protocolli di sicurezza per garantire l’operatività della maggior parte dei settori economici.

In media d’anno, il PIL reale nello scenario tendenziale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale e dell’8,0 per cento in termini grezzi. Ciò poiché il 2020 ha un numero di giorni lavorativi superiore alla media.

La contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e per la rimanente parte dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale. I consumi delle famiglie scenderebbero in misura lievemente inferiore al PIL, mentre assai più accentuato sarebbe il crollo degli investimenti. Le importazioni cadrebbero più delle esportazioni, dando luogo ad un contributo netto del commercio estero alla crescita di segno positivo.

Gli interventi a sostegno dei redditi e dell’occupazione già attuati alla data di chiusura della previsione sono inclusi nello scenario a legislazione vigente. Valutazioni effettuate con il modello macroeconomico trimestrale ITEM indicano che il decreto Cura Italia abbia avuto un impatto positivo sulla crescita di quasi 0,5 punti percentuali. Va tuttavia sottolineato che questa stima non include la caduta del PIL che si sarebbe verificata in assenza di alcune misure di difficile quantificazione, quali la moratoria sui mutui e il vincolo per la banche a mantenere le linee di credito alle PMI. L’importanza del decreto per l’economia è pertanto ragionevolmente superiore a quanto stimato da modello.

La crescita del PIL tornerebbe in territorio positivo nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento. Coerentemente con le valutazioni degli esperti sanitari, la previsione per il 2021 sconta che dal primo trimestre del 2021 si renda disponibile su larga scala un vaccino contro il COVID-19 e che ciò dia luogo ad un’ulteriore ripresa dell’attività economica. D’altro canto, la legislazione vigente prevede un corposo aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti a gennaio 2021. Questo inasprimento delle aliquote provocherebbe un abbassamento della crescita del PIL reale rispetto ad uno scenario di invarianza delle imposte pari ad almeno 0,4 punti percentuali nel 2021 secondo le consuete stime ottenute con il modello ITEM.

Va rilevato che essa implica che nel quarto trimestre del 2021 il PIL in termini reali sarà ancora inferiore di 3,2 punti percentuali al livello del quarto trimestre 2019 e di quasi sei punti percentuali in confronto alla previsione trimestrale formulata nella NADEF. Sebbene si possa ipotizzare che negli anni successivi il PIL recuperi ulteriormente terreno rispetto al suo sentiero di crescita potenziale, la previsione sconta dunque, prudenzialmente, una bassa crescita congiunturale nel corso

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del 2021 e una persistente perdita di PIL, come già avvenuto a seguito delle profonde recessioni del 2008-2009 e del 2012- 2013.

Le stime provvisorie notificate dall’ISTAT all’Eurostat a fine marzo collocano l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche del 2019 all’1,6 per cento del PIL, il rapporto più basso registrato negli ultimi dodici anni, con un miglioramento di circa 0,6 punti percentuali rispetto al 2,2 per cento del 2018. La stima del deficit è nettamente migliore dell’obiettivo programmatico per il 2019, originariamente pari al 2,0 per cento del PIL e poi rivisto al 2,4 per cento nel DEF 2019 e quindi al 2,2 per cento nella NADEF. In confronto a quest’ultima stima, il risultato è attribuibile per la quasi totalità alle entrate tributarie, che sono state superiori di oltre 10 miliardi rispetto alle previsioni formulate in settembre.

Nel 2019 l’avanzo primario è salito all’1,7 per cento del PIL, registrando un miglioramento annuo di circa 0,3 punti percentuali rispetto al 2018. La spesa per interessi è scesa al 3,4 per cento del PIL, dal 3,7 per cento dell’anno precedente.

Nella NADEF 2019 l’obiettivo di indebitamento netto per quest’anno è stato fissato al 2,2 per cento del PIL. Alla luce del miglioramento successivamente registrato nei conti del 2019 e del buon andamento delle entrate in gennaio e febbraio, si può stimare che se l’economia non fosse stata colpita dalla pandemia COVID-19 l’indebitamento netto nel 2020 sarebbe stato pari a non più dell’1,8 per cento del PIL. Tuttavia, come sopra descritto, in un breve lasso di tempo lo scenario macroeconomico è drammaticamente cambiato: l’abbassamento della previsione di crescita del PIL rispetto alla NADEF 2019, pari a 8,6 punti percentuali in termini di crescita media annua, comporta un maggior deficit per 4,1 punti di PIL.

Inoltre, il decreto Cura Italia ha un impatto sull’indebitamento netto di 1,2 punti percentuali se valutato in rapporto alla nuova stima del PIL nominale. Di conseguenza, il deficit tendenziale (escluso l’impatto di bilancio delle nuove politiche) sale al 7,1 per cento del PIL. I pagamenti per interessi aumentano al 3,6 per cento del PIL, mentre il saldo primario dovrebbe registrare un deficit del 3,5 per cento del PIL.

L’ingente aumento del deficit e una perdita di PIL nominale cifrabile in oltre 126 miliardi di euro in confronto al 2019 causerebbero un aumento del rapporto fra debito delle AP e PIL al 151,8 per cento, dal 134,8 per cento dello scorso anno.

La componente stock-flow smorzerebbe l’aumento del rapporto debito/PIL in misura pari a circa 0,3 punti percentuali.

Nel 2021, con la ripresa del PIL e il venir meno delle misure temporanee di sostegno all’economia attuate quest’anno, l’indebitamento netto tendenziale migliorerebbe al 4,2 per cento del PIL, risultante da un deficit primario dello 0,6 per cento e pagamenti per interessi del 3,6 per cento del PIL. Il rapporto fra debito pubblico e PIL diminuirebbe al 147,5 per cento grazie all’elevata crescita del PIL nominale, pari al 6,1 per cento.

Il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nel DEF può essere riassunto nei seguenti punti principali:

 il conseguimento di un adeguato surplus di bilancio primario;

 il rilancio degli investimenti, pubblici e privati, grazie anche alla semplificazione delle procedure amministrative;

 il contrasto all’evasione fiscale;

 la riforma del sistema fiscale, improntata alla semplificazione, all’equità e alla tutela ambientale;

 la revisione e la riqualificazione della spesa pubblica;

 l’introduzione di innovativi strumenti europei che possano assicurare una risposta adeguata della politica di bilanci.

Il contesto economico regionale (Fonte Banca d’Italia – giugno 2020)

La pandemia e il quadro macroeconomico

Nei primi mesi del 2020 gli effetti della pandemia di Covid-19 si sono riflessi sul sistema produttivo e sulla domanda aggregata dell'economia lombarda. Il contagio si è diffuso sul territorio regionale prima che nel resto d'Italia e in altre parti del mondo occidentale ed è stato contenuto attraverso la restrizione della libertà di movimento delle persone e la sospensione delle attività ritenute non essenziali tra il mese di marzo e la prima parte del mese di maggio. Il peggioramento delle prospettive di crescita connesso con gli effetti economici dell'emergenza sanitaria si è innestato su un quadro in cui il ciclo economico si stava già deteriorando. Secondo le stime di Prometeia, nel 2019 il PIL della regione sarebbe cresciuto dello 0,5 per cento, proseguendo nella dinamica stagnante dell'anno precedente. Le nostre valutazioni riferite al primo trimestre dell'anno in corso indicano un calo del prodotto nelle regioni del Nord Ovest di circa il 6 per cento sul periodo corrispondente.

L'andamento dell'indicatore coincidente Regiocoin-Lombardia conferma il forte deterioramento della componente di fondo dell'economia regionale nel primo trimestre del 2020. Sulla base dell'evidenza disponibile, il protrarsi delle misure di contenimento dell'epidemia comporterà verosimilmente una significativa contrazione del prodotto anche nel secondo trimestre dell'anno, pur in presenza di numerose misure di sostegno dell'economia varate dal Governo e dalle Autorità locali.

Le imprese si trovano ad affrontare la difficile fase congiunturale con una struttura finanziaria più equilibrata rispetto a quella che avevano alla vigilia della crisi del debito sovrano. Tuttavia, la sospensione di parte delle attività ha determinato tensioni di liquidità e accresciuto la domanda di prestiti per coprire le esigenze finanziarie a breve termine. Per attenuare tali difficoltà, il Governo e la Regione hanno adottato misure a sostegno della liquidità delle imprese e la politica monetaria ha assunto un orientamento fortemente espansivo, che favorisce condizioni di offerta ancora distese.

La possibilità di recuperare nell'anno i livelli di attività dipenderà da un insieme di fattori. Per alcuni settori, come quello manifatturiero, è possibile che venga recuperata parte della produzione persa durante la vigenza delle misure di

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contenimento; per molti comparti dei servizi si tratta di un'eventualità meno plausibile, anche per la riduzione dei flussi turistici che resteranno verosimilmente modesti per un periodo prolungato.

Le imprese

Nel 2019 l'attività dell'industria ha ristagnato, decelerando sensibilmente rispetto all'anno precedente, per poi ridursi repentinamente nel primo trimestre del 2020. Nelle attese delle imprese le perdite di fatturato potrebbero toccare il 25 per cento nel primo semestre dell'anno, anche a seguito della sospensione per più di un mese delle attività rappresentative di oltre la metà del valore aggiunto del settore produttivo. L'incertezza sulle conseguenze della pandemia determinerebbe nel 2020 una diminuzione dell'accumulazione di capitale, che era già scesa nel 2019. Nelle costruzioni la fase espansiva è proseguita nel 2019, ma ha subito un brusco arresto nel primo trimestre del 2020, risentendo del blocco dei cantieri. Nei servizi l'attività, ancora in crescita nel 2019, si è deteriorata rapidamente in seguito ai provvedimenti di contenimento dell'epidemia che hanno colpito soprattutto i comparti del commercio al dettaglio non alimentare, della ricezione, della ristorazione, dell'intrattenimento. Nel 2019 la spesa dei viaggiatori stranieri, importante per le attività regionali legate al turismo, è aumentata a ritmi elevati, mentre l'espansione delle esportazioni di beni si è arrestata, risentendo della stagnazione del commercio mondiale. Nel primo trimestre del 2020 entrambe le voci sono diminuite e si prevede che la domanda di beni proveniente dai principali partner commerciali della regione si contragga nell'anno in corso di oltre il 10 per cento.

Sotto il profilo della struttura finanziaria, negli ultimi anni il miglioramento delle condizioni reddituali ha contribuito ad accrescere la resilienza del sistema produttivo: il grado di indebitamento si è ridotto e la composizione delle passività è divenuta maggiormente diversificata e orientata agli strumenti a media e a lunga scadenza. La pandemia e le misure adottate per farvi fronte hanno però determinato un crollo dei ricavi che, in presenza di costi incomprimibili e non rinviabili, hanno alimentato il fabbisogno di liquidità delle imprese, soprattutto nei comparti del commercio e dell'alloggio e ristorazione. A fronte delle accresciute esigenze di risorse finanziarie, i prestiti bancari sono tornati ad aumentare a partire dallo scorso mese di marzo per effetto della crescita delle erogazioni a favore delle aziende di grandi dimensioni e dell'attenuazione della flessione dei finanziamenti a quelle più piccole. La volatilità che ha caratterizzato i corsi degli strumenti finanziari a seguito dell'emergenza sanitaria ha di fatto arrestato il ricorso ai mercati obbligazionari e dei capitali da parte delle imprese lombarde, riducendo la diversificazione delle fonti di finanziamento.

Il mercato del lavoro

Dopo un anno in cui l'espansione dell'occupazione era proseguita, nei primi mesi del 2020 la crisi sanitaria ha impresso un repentino peggioramento alle condizioni del mercato del lavoro a seguito del blocco delle attività produttive, che ha coinvolto oltre un terzo degli occupati in regione. I dati disponibili evidenziano una significativa diminuzione del saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti di lavoro nei primi cinque mesi del 2020 rispetto a un anno prima. Nello stesso periodo, le ore autorizzate di Cassa integrazione sono aumentate di quasi venti volte, sia per l'incremento degli interventi ordinari, sia per l'ampliamento della platea dei lavoratori che possono accedere agli interventi in deroga. A partire da marzo sono aumentate in maniera significativa le domande di NASpI per gli eventi di disoccupazione involontaria e sono state introdotte indennità per i lavoratori autonomi e altre categorie coperte solo parzialmente dalle misure di tutela.

Le famiglie

Nel 2019 la dinamica favorevole dell'occupazione aveva sostenuto la crescita del reddito disponibile delle famiglie e dei consumi. Nei primi mesi del 2020 i consumi sono diminuiti, in particolare nella componente dei beni durevoli, presumibilmente a causa della chiusura delle attività e dei timori di riduzioni del reddito. I livelli di povertà, seppure meno elevati rispetto alla media nazionale, potrebbero aumentare in seguito alla pandemia. Tra le famiglie più esposte vi sono quelle che dipendono dai soli redditi da lavoro autonomo o da lavoro dipendente a tempo determinato. Nei primi quattro mesi dell'anno i nuclei beneficiari del Reddito o della Pensione di Cittadinanza sono aumentati rispetto al 2019.

Nel 2020 la forte caduta dei corsi azionari e obbligazionari conseguente all'emergenza ha intaccato il valore degli strumenti finanziari di proprietà delle famiglie lombarde, che però detengono portafogli caratterizzati da un maggiore grado di liquidità rispetto al recente passato e quindi più adatti a sostenere i consumi in una fase di reddito calante. La crescita dei prestiti alle famiglie, sostenuta per tutto il 2019, ha subito un rallentamento nei primi mesi del 2020 in connessione con il calo delle compravendite immobiliari e con la minore spesa per beni durevoli. I provvedimenti varati dal Governo e la moratoria sui mutui dovrebbero contribuire a sostenere la capacità delle famiglie di far fronte ai propri impegni finanziari.

Il mercato del credito

Il processo di razionalizzazione della rete degli sportelli bancari, fenomeno in atto dalla crisi finanziaria internazionale e proseguito nel 2019, si è accompagnato a una progressiva diffusione dei canali digitali nell'erogazione dei servizi finanziari, modalità di interazione con la clientela che ha facilitato l'applicazione delle misure di distanziamento sociale adottate per contrastare l'epidemia. Gli intermediari, sia su base volontaria sia nell'ambito dei provvedimenti legislativi, hanno intrapreso azioni di supporto della liquidità delle imprese e delle famiglie. A partire dal mese di marzo i prestiti al settore produttivo sono tornati a crescere mentre quelli alle famiglie hanno rallentato. Nel primo trimestre dell'anno in corso gli indicatori della rischiosità del credito erogato alla clientela lombarda sono rimasti su livelli molto bassi, sebbene si ravvisino lievi segnali di peggioramento per il flusso di nuovi prestiti deteriorati delle aziende.

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La finanza pubblica

Gli effetti economici connessi con l'emergenza sanitaria avranno ricadute importanti sui bilanci degli enti territoriali lombardi, incidendo negativamente sui flussi delle entrate e determinando un aumento delle spese. La Regione ha fronteggiato l'epidemia di Covid-19 incrementando la dotazione di personale medico e infermieristico e raddoppiando i posti letto in terapia intensiva, il cui numero in rapporto alla popolazione residente era inizialmente in linea con la media nazionale ma inferiore a quella delle altre regioni del Nord Italia. Con l'esaurirsi della fase più critica della pandemia è iniziata una progressiva ripresa delle attività ordinarie degli ospedali. Parte dell'incremento dei posti letto in terapia intensiva dovrebbe però essere reso strutturale. Gli enti territoriali lombardi hanno affrontato la crisi partendo da una situazione finanziaria mediamente migliore rispetto alle altre regioni a statuto ordinario, beneficiando di avanzi di bilancio più elevati e di livelli di indebitamento inferiori.

Linee strategiche regionali (Fonte: P.R.S. XI Legislatura)

Le linee strategiche regionali sono ricavate dai seguenti documenti:

Il Programma Regionale di Sviluppo della XI Legislatura, presentato dalla Giunta il 29 maggio 2018, con DGR XI/154 e approvato dal Consiglio Regionale il 10 luglio 2018 con DCR XI/64, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) n. 30 serie ordinaria del 28/07/2018.

Il Programma regionale di sviluppo per la XI legislatura declina cinque priorità che caratterizzeranno trasversalmente l’azione amministrativa regionale:

 Più autonomia per una stagione costituente, proseguiranno le trattative con il governo nazionale tese ad assicurare una più ampia es estesa autonomia politica ed amministrativa, funzionale e organizzativa;

 Semplificazione, innovazione e trasformazione digitale per la competitività della Lombardia, quali leve di sviluppo oltre la sfera prettamente economica, per modificare la concezione di buona parte delle politiche regionaliL’obiettivo di semplificazione dei procedimenti regionali e delle pubbliche amministrazioni, in ogni campo, sarà possibile attraverso un efficace ed operativo confronto col mondo del lavoro, dell’impresa e dell’impegno civico;

 Sostenibilità, come elemento distintivo dell’azione amministrativa e come occasione per migliorare la qualità della vita dei lombardi, conciliando le esigenze di crescita produttiva e coinvolgendo tutti gli attori del territorio: dalle imprese, ai cittadini, dalle scuole alle pubbliche amministrazioni;

 Attenzione alle fragilità, soprattutto in ambito sociale e socio-sanitario, proseguendo nella riforma del sistema socio- sanitario avviato con la X legislatura. I principi cardine saranno il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali e del sistema stesso e prestare grande attenzione all’accompagnamento del cittadino-paziente. Inoltre sarà centrale il tema della prevenzione delle fragilità e le politiche per la famiglia saranno prioritarie con l’erogazione dei servizi di base.

 Sicurezza personale, pubblica, digitale, infrastrutturale, del territorio e delle condizioni dell’ambiente, alimentare, reale o percepita.

Il Documento di Economia e Finanza Regionale 2019 e la sua Nota di Aggiornamento aggiornano le linee programmatiche indicate nel PRS dell’XI Legislatura e rappresentano in tal senso lo strumento di programmazione strategica di Regione Lombardia per il triennio 2020-2022.

Il DEFR 2019, per la prima volta, individua, a partire dalle linee di lavoro contenute nel PRS, dieci priorità trasversali, che costituiscono gli assi principali di lavoro e le priorità strategiche per il triennio di riferimento:

1. Autonomia, driver di un vero cambiamento 2. Semplificazione e trasformazione digitale 3. Nuovo governo del Sistema Regionale 4. Rilancio della Competitività

5. Infrastrutture e TPL 6. Attrattività

7. Inclusione e coesione sociale

8. Riorganizzazione territoriale dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali 9. Rigenerazione urbana

10. Sviluppo sostenibile, Economia circolare e transizione energetica

La bozza del DEFR 2020 approvato con delibera di Giunta regionale 3316 del 30/06/2020 ed attualmente in fase di iter consiliare individua le seguenti priorità che costituiranno il programma di sviluppo 2021-2023 con revisione anno 2020:

1. Il rilancio del sistema economico e produttivo 2. Un territorio connesso, uno sviluppo sostenibile 3. Bellezza, natura e cultura lombarde

4. La forza dell’istruzione, della formazione, della ricerca e del lavoro 5. La persona, prima di tutto

Queste cinque macro-aree tematiche, trasversali ai comparti produttivi, sono state incrociate con le cinque modalità di attuazione delle politiche del DEFR (semplificazione, digitalizzazione, autonomia, patto sociale, sostenibilità ambientale).

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Il Comune di Treviglio: il contesto locale

Il Comune di Treviglio è situato nella pianura meridionale bergamasca, fra i fiumi Adda e Serio ed i relativi parchi fluviali, e si estende per 32,22 Km2 e ha un’altitudine di 125 metri s.l.m. È collegato al capoluogo regionale dalla linea ferroviaria Milano - Venezia e dalla strada statale n. 11 ed a quello provinciale dalla linea ferroviaria e dalla strada statale n. 42. Da luglio 2014 Treviglio è divenuto inoltre importante snodo sulla direttrice Brescia-Bergamo-Milano.

La popolazione è concentrata nel nucleo urbano di Treviglio e nelle frazioni di Geromina e Castel Cerreto, Battaglie e Pezzoli.

Treviglio, che è il secondo comune per popolazione nella bergamasca, ha una densità di popolazione per chilometro quadrato pari a 954.

Il territorio è attraversato da una fitta rete di rogge e canali derivanti dal fiume Brembo ed è caratterizzato da ambiti a più densa connotazione rurale e da ambiti a maggior connotazione insediativa.

Treviglio costituisce polo di attrazione per i comuni limitrofi per quanto riguarda in particolare i servizi sociosanitari (ospita infatti l’ospedale, il distretto socio-sanitario, una residenza sanitaria per anziani), per l’istruzione superiore (ospita una decina di istituti scolastici superiori), per le attrezzature per lo spettacolo e la cultura (teatri e cinema

multisala) e per i servizi di trasporto pubblico su ferro. Per quanto riguarda la destinazione d’uso del territorio, Treviglio conferma la sua vocazione prevalentemente agricola.

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica 1.2.1 Popolazione

La popolazione residente, al 31 dicembre 2019, nel Comune di Treviglio è composta da 30.724 cittadini come risultante dall’anagrafe del Comune, di cui 48,81% maschi e 51,18% femmine (i grafici che seguono riportano un saldo di 30.630 cittadini perché basati su metodi di raccolta diversa dei dati rispetto ai dati di anagrafe, comunque utili per l’andamento).

La prima tabella illustra l’andamento demografico della popolazione residente nel comune di Treviglio dal 2001 al 2019.

La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data rilevamento

Popolazione residente

Variazione assoluta

Variazione percentuale

Numero Famiglie

Media componenti per famiglia

2001 31 dicembre 25.771 - - - -

2002 31 dicembre 26.233 +462 +1,79% - -

2003 31 dicembre 26.773 +540 +2,06% 11.465 2,31

2004 31 dicembre 27.162 +389 +1,45% 11.411 2,36

(10)

2005 31 dicembre 27.450 +288 +1,06% 11.607 2,34

2006 31 dicembre 27.756 +306 +1,11% 11.863 2,32

2007 31 dicembre 28.019 +263 +0,95% 12.088 2,30

2008 31 dicembre 28.430 +411 +1,47% 12.290 2,29

2009 31 dicembre 28.769 +339 +1,19% 12.422 2,30

2010 31 dicembre 29.034 +265 +0,92% 12.586 2,29

2011 (¹) 8 ottobre 29.249 +215 +0,74% 12.718 2,28

2011 (²) 9 ottobre 28.410 -839 -2,87% - -

2011 (³) 31 dicembre 28.496 -538 -1,85% 12.748 2,22

2012 31 dicembre 28.765 +269 +0,94% 12.815 2,23

2013 31 dicembre 29.129 +364 +1,27% 12.715 2,28

2014 31 dicembre 29.494 +365 +1,25% 13.202 2,22

2015 31 dicembre 29.706 +212 +0,72% 13.323 2,22

2016 31 dicembre 29.743 +37 +0,12% 13.394 2,21

2017 31 dicembre 29.815 +72 +0,24% 13.438 2,21

2018 31 dicembre 30.092 +277 +0,93% 13.558 2,21

2019 31 dicembre 30.630 +538 +1,79% 13.418 2,27 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.

(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Treviglio al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 28.410 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 29.249. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 839 unità (-2,87%). Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione.

Variazione percentuale della popolazione

Le variazioni annuali della popolazione di Treviglio espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Bergamo e della regione Lombardia (dato disponibile al 31/12/2019).

Flusso migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Treviglio negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune.

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative) (dato disponibile al 31/12/2019).

(11)

Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni.

L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee (dato disponibile al 31/12/2019).

I due indicatori collegati a questo tipo di andamento sono i seguenti:

 Indice di natalità - Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,8 del 2002 a 7,5 del 2019 (7,4 la media nella bergamasca - 7,0 a livello nazionale).

 Indice di mortalità - Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,5 del 2002 a 10,6 del 2019 (9,1 la media nella bergamasca - 10,5 a livello nazionale).

Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Treviglio per età e sesso al 1° gennaio 2020.

Questo l’andamento per età:

(12)

L’età media è passata da 42,6 a 44,4 (44,0 la media nella bergamasca, 45,2 a livello nazionale).

La distribuzione della popolazione di Treviglio per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2020 è rappresentato dal grafico seguente che riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2020/2021 le scuole di Treviglio, evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado).

Il grafico seguente illustra l’andamento della popolazione straniera residente a Treviglio sino al 1° gennaio 2020. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

Gli stranieri residenti a Treviglio al 1° gennaio 2020 sono 4.333 e rappresentano il 14,14% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Egitto con il 20,70% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (17,60%) e dal Marocco (14,30%).

Il territorio della provincia di Bergamo ospita, complessivamente, una popolazione straniera pari a 122.585 unità; nel Comune di Treviglio risiede quindi il 3,53% della popolazione straniera residente nella bergamasca.

(13)

Indicatori demografici

Si riportano alcuni indicatori demografici:

 Indice di vecchiaia

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Il Comune di Treviglio è passato da 153,7 dell’anno 2002 a 156,8 al 1° gennaio 2020 (cioè 156 anziani ogni 100 giovani fino a 14 anni).

 Indice di dipendenza strutturale

Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Il Comune di Treviglio è passato da 47,4 dell’anno 2002 a 58,2 al 1° gennaio 2020 (cioè 58,2 cittadini a carico, ogni 100 che lavorano).

 Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Il Comune di Treviglio è passato da 146,4 dell’anno 2002 a 124,1 al 1° gennaio 2020 (cioè la popolazione lavorativa è anziana).

 Carico di figli per donna feconda

È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Il Comune di Treviglio è passato da 19,1 dell’anno 2002 a 21,8 al 1° gennaio 2020.

1.2.2 Contesto socio - economico Le imprese sul territorio

La presenza di imprese attive sul territorio trevigliese è contraddistinta, dal 2014 al 2018, dai seguenti settori di attività:

N. % N. % N. % N. % N. %

Agricoltura, caccia e silvicoltura 143 5,28% 143 5,28% 141 5,19% 136 5,01% 135 4,97%

Estrazione di minerali 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04%

Attività manifatturiere 330 12,18% 327 12,08% 335 12,32% 333 12,26% 333 12,26%

Produzione e distribuzione energia elettrica, gas, acqua 7 0,26% 7 0,26% 7 0,26% 7 0,26% 6 0,22%

Costruzioni 477 17,61% 464 17,14% 458 16,84% 458 16,86% 454 16,71%

Commercio ingrosso e dettaglio - Beni personali e per la casa 622 22,96% 630 23,27% 623 22,91% 626 23,04% 616 22,67%

Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 114 4,21% 112 4,14% 112 4,12% 110 4,05% 112 4,12%

Alberghi e ristoranti 195 7,20% 194 7,17% 201 7,39% 190 6,99% 191 7,03%

Servizi di informazione comunicazione 81 2,99% 79 2,92% 83 3,05% 82 3,02% 84 3,09%

Intermediazione monetaria e finanziaria 85 3,14% 87 3,21% 80 2,94% 85 3,13% 85 3,13%

Attività immobiliari 225 8,31% 222 8,20% 219 8,05% 217 7,99% 220 8,10%

Attività professionali, schientifiche e tecniche 123 4,54% 120 4,43% 119 4,38% 123 4,53% 127 4,67%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 102 3,77% 113 4,17% 124 4,56% 125 4,60% 128 4,71%

Istruzione 17 0,63% 17 0,63% 18 0,66% 16 0,59% 16 0,59%

Sanità e altri servizi sociali 31 1,14% 31 1,15% 31 1,14% 36 1,32% 35 1,29%

Attività artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento 32 1,18% 31 1,15% 33 1,21% 34 1,25% 36 1,32%

Altri servizi pubblici, sociali e personali 122 4,50% 127 4,69% 130 4,78% 135 4,97% 139 5,12%

Imprese non classificate 2 0,07% 2 0,07% 4 0,15% 3 0,11% 4 0,15%

Totale 2709 100,00% 2707 100,00% 2719 100,00% 2717 100,00% 2722 100,18%

2018

2015 2016 2017

IMPRESE ATTIVE SUL TERRITORIO SUDDIVISE PER SETTORE DI ATTIVITÀ

2014

Negli ultimi dieci anni il numero complessivo di imprese attive sul territorio è incrementato del 14%, con il seguente andamento:

(14)

I settori prevalenti di attività sono il commercio, l’edilizia, le attività manifatturiere e quelle immobiliari che, da sole, rappresentano il 60% delle attività. I settori con segno negativo in termini di crescita rispetto al 2009 sono l’edilizia e l’agricoltura che, insieme, contavano 637 unità, ridotte a 589 nel 2018.

Andamento finanziario

L’andamento finanziario del Comune è rappresentato dalla tabella seguente che riporta i principali indicatori di monitoraggio dei risultati a rendiconto di gestione anno 2019.

Piano degli indicatori di bilancio Indicatori sintetici

Rendiconto esercizio 2019

(15)
(16)
(17)

2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE 2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 dell’8 settembre 2016, il decreto legislativo n. 175/2016 recante “Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione”. Alle novità introdotte dal provvedimento è essenziale segnalare, in primis, le più significative per i Comuni:

 partecipazioni delle PP.AA. limitate alle società di capitali, anche consortili;

 espressa previsione ed elenco delle attività perseguibili attraverso le società;

nuove norme sulla governance delle società e limite ai compensi degli amministratori;

 estensione della disciplina di crisi aziendale alle società a partecipazione pubblica;

 specifiche procedure per costituzione, mantenimento ed alienazione delle partecipazioni in società;

 esclusione parziale delle società quotate, come definite nel testo, dall’applicazione del decreto;

 obbligo di dismissione per le società che non soddisfano specifici requisiti;

 gestione transitoria del personale delle partecipate;

 a decorrere dal 2018, entro il 31 dicembre di ogni anno, adozione di piani di razionalizzazione per liquidazione, alienazioni e dismissioni di società, con trasmissione del medesimo atto alla Corte dei Conti ed alla struttura di controllo;

Il Comune di Treviglio ha assunto in data 26/09/2017 la deliberazione di Consiglio Comunale per la “Revisione straordinaria delle partecipazioni possedute dall'ente locale ex art. 24, d.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, come modificato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 – ricognizione partecipazioni possedute”, il cui esito riassuntivo è il seguente:

Progressivo Denominazione

società Tipo di

partecipazione Attività svolta % Quota di

partecipazione Motivazioni della scelta

A B C D E F

Dir_1 COGEIDE S.p.A. Diretta

realizzazione e la gestione di servizi pubblici locali che si avvalgono della distribuzione territoriale "a rete", quali il ciclo idrico, la distribuzione del metano, il cablaggio informatico del territorio, la distribuzione elettrica

18,26

E' una società che agisce ai sensi dell'art. 4 comma 2 lettera a) del D.legs 175/2016 e che quale gestione “salvaguardata” dall’art.

172 del D.Lgs. n. 152/2006 può continuare a gestire il servizio idrico

(18)

Dir_2 S.A.B.B. S.p.A. Diretta

Esercizio di servizi pubblici nell'ambito dell'igiene ambientale e urbana; progettazione, realizzazione e gestione strutture e impianti pubblici o di pubblica utilità; difesa e tutela ambientale; recupero ambienti degradati; reti e servizi telematici e informatici; impianti per produzione e distribuzione energia elettrica;

organizzazione e gestione di servizi pubblici;

trasporto di cose

14,89

La società SABB s.p.a. detiene partecipazioni pari al 41,81% della società G.Eco s.r.l. alla quale, a seguito della cosiddetta gara a doppio oggetto, che riguarda cioè sia la qualità di socio che la gestione del servizio, è stata affidata la gestione del servizio di raccolta trasporto e smaltimento rifiuti sul territorio comunale.

Il comune di Treviglio con decreto dirigenziale del 20/03/2017 ha approvato il progetto di bonifica presentato in data 10/11/2015 per conto di TEAM spa per la bonifica dell'ex cava Vailata ubicata in via palazzo/via fissi a Treviglio

Per questa ragione si ritiene di non intraprendere al momento iniziative per modificare la situazione inerente la quota di partecipazione alla società

Dir_3 Anita S.r.l. Diretta

La società agisce quale strumento organizzativo proprio degli Enti locali soci, direttamente o tramite società dagli stessi controllate, per l'esercizio delle attività di natura finanziaria, finalizzate all'assunzione e gestione di partecipazioni, anche di minoranza, in società od enti, costituiti e costituendi, pure di natura consortile, che abbiano ad oggetto l'erogazione di servizi pubblici locali o servizi di interesse economico generale, ovvero la gestione e/o la proprietà di reti, impianti ed altre dotazioni patrimoniali, destinate alla produzione di servizi pubblici locali nell'ambito di competenza degli Enti locali soci.

15,25

Con deliberazione del C.C. nr. 16 del 25/02/2014 esecutiva, sono state conferite ad Anita srl le reti e gli impianti, di proprietà del Comune di Treviglio , per la gestione del servizio gas metano nel territorio comunale.

Come tale, l’operatività di detta società risulta strettamente correlata all’attivazione delle gare di ambito della gestione della distribuzione del gas metano.

Dir_4 Ygea S.r.l. Diretta

Dispensazione di farmaci, assistenza alle persone anziane, diversamente abili, all'infanzia e ai soggetti disagiati; gestione dei servizi pubblici nel settore socio-assistenziale, assistenza domiciliare integrata, refezione, trasporto disabili, alunni e persone in difficoltà, strutture residenziali e semiresidenziali

100,00

Il Comune sulla scorta degli strumenti giuridici perfezionati (Statuto, Contratto di Servizio e Carta dei Servizi), ha assunto il ruolo di regolazione e controllo del servizio, con l’obiettivo di contemperare il dinamismo privato con il perseguimento dell’interesse della collettività e di una funzione sociale delle farmacie comunali. Ygea è poi partner delle iniziative comunali in ambito sanitario rivolte alla popolazione, è il principale veicolo attraverso il quale s’intende proseguire il proficuo rapporto di collaborazione tra farmacie comunali e farmacie private, nella prospettiva di un complessivo miglioramento del servizio farmaceutico a favore dei cittadini, in sintonia con l’evoluzione della società e dei mutevoli bisogni degli utenti

Dir_5 Autostrade

Lombarde S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la promozione, la progettazione, la costruzione e la gestione di autostrade o strade assentite in concessione a norma di legge, nonché di altre infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione

0,0877

L’efficienza complessiva delle infrastrutture influenza sensibilmente la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita dei cittadini.

Nel settore dei trasporti nell’ultimo decennio le Regioni e gli Enti locali hanno ricevuto l’incarico di programmare e gestire alcune infrastrutture (come le strade) e alcuni servizi (come quello ferroviario regionale), in aggiunta ai trasporti pubblici locali, che erano già di responsabilità di Comuni e Province. Si è accresciuto il ruolo dei privati nella progettazione, nel finanziamento, e nella gestione delle opere, ma ciò che si affida all’esterno della PA deve essere indirizzato e controllato dall’azione pubblica.

Per questa ragione si ritiene di confermare la partecipazione nella società che si occupa di infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione e che vede tra gli azionisti banche, enti territoriali, camera di commercio, confindustria e società di gestione di 8infrastrutture stradali.

Dir_6 Uniacque S.p.A. Diretta

La Società ha per oggetto la gestione del servizio idrico integrato, formato dall'insieme delle attività di captazione, adduzione, accumulo e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, di fognatura e di depurazione delle acque reflue

2,51

Uniacque S.p.A. è il soggetto titolare della gestione del servizio idrico integrato per l’intero ambito territoriale ottimale e per l’effetto è destinata a subentrare a Cogeide s.p.a. nella gestione del servizio anche sul territorio comunale a seguito del

superamento della fase transitoria (sentenza del Consiglio di Stato n° 5236 /2016 e deliberazione conferenza dei Comuni dell'Ambito 1/2017)

Dir_7 Autostrade Bergamasche

S.p.A. Diretta

Promozione, progettazione, costruzione e gestione dell'Interconnessione autostradale del sistema viabilistico Pedemontano con il raccordo autostradale diretto Brescia - Milano o tratte di esse, prolungamenti o diramazioni

0,08

Tra i progetti di interesse la superstrada Bergamo-Treviglio. Il mantenimento della partecipazione è motivato dalla volontà di supportare i progetti per realizzare infrastrutture a servizio del territorio

(19)

Dir_8 Treviglio Futura

S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la progettazione e la realizzazione, in attuazione degli strumenti urbanistici, di interventi di trasformazione urbana nel territorio del Comune di Treviglio e nel territorio degli eventuali altri Comuni soci, per gli ambiti individuati con apposite e distinte deliberazioni dei consigli comunali

100,00

La scelta di operare attraverso una società di trasformazione urbana risponde all’obiettivo di perseguire l’economicità dei processi e delle gestioni, raggruppando funzioni e attività in capo ad un unico soggetto con maggiore flessibilità nello svolgimento delle azioni.

Il Comune di Treviglio con deliberazione consiliare n. 106 del 17.12.2019 avente ad oggetto: "Piano operativo per la razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dall'ente (T.U.S.P. - art. 20, d.lgs. 175/2016)”, ha proceduto con le operazioni di razionalizzazione ordinaria con il seguente esito sintetico:

Partecipazioni dirette

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA QUOTA DI PARTECIPAZIONE ESITO DELLA RILEVAZIONE

COGEIDE S.p.A. 02200370167 18,62% Mantenimento con interventi di razionalizzazione S.A.B.B. S.p.A. 02209730163 14,89% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

Anita S.r.l. 03615530163 15,25% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Ygea S.r.l. 02502530161 100% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

Autostrade Lombarde S.p.A. 02677720167 0,0877% Cessione a titolo oneroso

Uniacque S.p.A. 03299640163 2,51% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Autostrade Bergamasche S.p.A. 02992780169 0,08% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Treviglio Futura S.p.A. 03998510162 100% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

Partecipazioni indirette detenute attraverso: COGEIDE S.p.A.

NOME PARTECIPATA

CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

DETENUTA DALLA TRAMITE ESITO DELLA RILEVAZIONE

Anita S.r.l. 03615530163 1,17% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

Partecipazioni indirette detenute attraverso: S.A.B.B. S.p.A.

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

G.ECO. SRL 03772140160 25,49% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

TE.AM SPA 03035400161 49,00% Società in liquidazione

ECO.INERTI TREVIGLIO SRL 03205330164 49,00%

Cessione a titolo oneroso ovvero fusione per incorporazione in altra società ECOLEGNO BERGAMASCA SRL 02637210168 100% Fusione per incorporazione in altra società

Partecipazioni indirette detenute attraverso: Anita S.r.l.

NOME PARTECIPATA

CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

UNIGAS DISTRIBUZIONE SRL 03083850168 51,14% Fusione per incorporazione in altra società

Partecipazioni indirette detenute attraverso: Uniacque S.p.A.

NOME PARTECIPATA

CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

Ingegnerie Toscane S.r.l. 06111950488 1,00% Cessione a titolo oneroso

(20)

Zerra Spa 02723900169 100% Fusione per incorporazione in altra società

R.i.a. Spa 02326270168 100% Fusione per incorporazione in altra società

2.2 La gestione delle risorse correnti 2.2.1 Le entrate correnti

2.2.1.1 I tributi

Scenario su Entrate Tributarie

Il quadro di riferimento dei tributi locali per il triennio 2021 – 2023 presenterà due peculiarità: da un lato alcune modifiche normative andranno a mutare alcuni tributi, con particolare riferimento all’introduzione del canone unico patrimoniale di concessione, che andrà a sostituire l’imposta comunale di pubblicità e la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche;

dall’altro, gli effetti della pandemia connessa al Covid è probabile che si trascinino anche negli anni a venire e pertanto dovranno essere monitorati i gettiti attesi dei tributi che assicurano l’autonomia finanziaria dei comuni - al contempo non è da escludere che lo Stato intervenga con trasferimenti compensativi, come fatto nel corso del 2020.

A livello complessivo, comunque, le aliquote e le tariffe del Comune di Treviglio saranno mantenute inalterate per il triennio di riferimento.

Imposta Municipale Unica (IMU)

Alla luce del nuovo quadro legislativo l’IMU continuerà a non applicarsi all’abitazione principale e alle relative pertinenze (escluse le abitazioni di lusso), mentre sugli altri immobili si applicherà con un’aliquota massima del 1,06 per cento.

In particolare, a fronte di un gettito previsto pari ad € 7.375.000, le aliquote previste saranno le seguenti:

 abitazioni principali categorie A/1, A/8 ed A/9 e relative pertinenze: 0,6%, con detrazione di 200 €;

 fabbricati rurali ad uso strumentale: 0,1%;

 fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione: 0,25%;

 fabbricati categoria D: 1,06%;

 fabbricati categoria D/3 e B/6: 0,76%;

 terreni agricoli: 1,06%;

 immobili diversi dai precedenti: 1,06%.

Sono poi considerati abitazione principale e quindi esenti i seguenti immobili:

 le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari;

 le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in assenza di residenza anagrafica;

 i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008, adibiti ad abitazione principale;

 la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice che costituisce altresì, ai soli fini dell'applicazione dell'imposta, il diritto di abitazione in capo al genitore affidatario stesso;

 un solo immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto e non concesso in locazione dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica;

 l'unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare;

La base imponibile sarà ridotta del 50% per:

 i fabbricati di interesse storico ed artistico;

 i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati;

 per le abitazioni concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado;

Infine per le abitazioni locate a canone concordato l’imposta è ridotta al 75% di quella dovuta.

Tassa rifiuti (Tari)

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