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Aggiornamento Documento Unico di Programmazione 2021-2023 2021-2023

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2021-2023

CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI TREVIGLIO

Aggiornamento Documento Unico di Programmazione

2021-2023

Principio contabile applicato alla programmazione Allegato 4/1 al D.Lgs. 118/2011

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Indice

INTRODUZIONE ... 3

SEZIONE STRATEGICA ... 3

Premessa ... 3

1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE ... 4

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale ... 4

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica ... 8

1.2.1 Popolazione ... 8

1.2.2 Contesto socio - economico ... 12

2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE ... 17

2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali ... 17

2.2 La gestione delle risorse correnti ... 20

2.2.1 Le entrate correnti ... 20

2.2.1.1 I tributi ... 20

2.2.1.2 Le entrate extra-tributarie ... 22

2.2.2 Spesa corrente ... 22

2.3 La gestione delle risorse in conto capitale ... 23

2.3.1 Le entrate straordinarie... 23

2.3.1.1 Le entrate per accensioni di prestiti (indebitamento) ... 23

2.3.2 Le spese di parte straordinaria ... 25

2.3.1.1 Gli investimenti ... 25

2.3.1.2 Nuovi Investimenti... 25

2.3.1.3 Altri interventi di parte straordinaria ... 26

2.4 Linee strategiche sul patrimonio ... 27

2.5 Struttura organizzativa dell’Ente ... 28

2.5.1 Organizzazione ... 28

2.5.2 Risorse umane disponibili ... 29

2.6 Enti strumentali e società controllate e partecipate ... 31

2.6.1 Situazione economico finanziaria ... 31

2.6.2 Procedure di controllo ... 32

2.6.3 Obiettivi strategici società controllate ... 33

2.6.4 Programmazione consolidata Gruppo Amministrazione Pubblica ... 34

2.7 Pareggio di bilancio e coerenza - compatibilità del bilancio con i vincoli di finanza pubblica ... 36

3 OBIETTIVI STRATEGICI PER MISSIONE ... 36

Gli indirizzi strategici del mandato dell’ente ... 36

Missione 1 – Servizi istituzionali, generali e di gestione ... 37

Missione 3 – Ordine pubblico e sicurezza ... 37

Missione 4 – Istruzione e diritto allo studio ... 38

Missione 5 – Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali ... 38

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Missione 6 – Politiche giovanili, sport e tempo libero ... 39

Missione 7 – Turismo ... 39

Missione 8 – Assetto del territorio ed edilizia abitativa ... 40

Missione 9 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente ... 40

Missione 10 – Trasporti e diritto alla mobilità ... 41

Missione 11 – Soccorso Civile ... 42

Missione 12 – Diritti sociali, politiche sociali e famiglia ... 42

Missione 14 – Sviluppo economico e competitività ... 43

Missione 15 – Politiche per il lavoro e la formazione professionale ... 44

Missione 16 – Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca ... 44

4 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE ... 45

SEZIONE OPERATIVA... 45

5 PARTE PRIMA ... 45

5.1 Programmi, obiettivi operativi e risorse finanziarie, umane e strumentali ... 45

5.2 Programmazione atti e attività ... 58

5.3 Piano degli indicatori ... 58

6 PARTE SECONDA ... 58

6.1 Programmazione del fabbisogno di personale ... 58

6.2 Programma triennale delle opere pubbliche ... 61

6.3 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ... 65

6.4 Programma triennale di razionalizzazione ... 72

6.5 Programma degli acquisti ... 77

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INTRODUZIONE

A seguito del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, i documenti di programmazione dell’Ente locale devono essere redatti in coerenza con il Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (Allegato n. 12 al DPCM 28/12/2011 relativo alle Modalità di sperimentazione).

Il documento di programmazione dell’Ente Locale che costituisce presupposto di tutti gli altri è il Documento Unico di Programmazione (DUP) che sostituisce la precedente Relazione Previsionale e Programmatica di cui art. 170 del T.U. n. 267 del 2000. Il D.U.P. è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

Il D.U.P è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO).

La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato e individua gli indirizzi strategici dell’ente in coerenza con la programmazione regionale e i relativi ambiti nazionali e comunitari.

Sono quindi definiti, per missione, gli obiettivi strategici da perseguire al termine di un processo conoscitivo di analisi strategica relativo alle condizioni esterne e interne all’Ente.

La SeO costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella SeS. Contiene la programmazione operativa dell’Ente con un arco temporale corrispondente a quello del Bilancio di Previsione ed è strutturata in due parti in cui vengono descritti gli obiettivi operativi discendenti da quelli strategici e le risorse destinate alla loro realizzazione, nonché la programmazione in materia di personale, opere pubbliche e alienazioni.

Entro il 31 luglio di ogni anno, il Comune deve presentare il Documento Unico di Programmazione per il triennio successivo che andrà poi approvato dal Consiglio Comunale entro il 30 novembre dello stesso anno.

Questo documento presenta la sintesi degli indirizzi strategici e operativi per il triennio 2021-2023.

SEZIONE STRATEGICA Premessa

Il Documento unico di Programmazione approvato dal Consiglio Comunale unitamente al bilancio dell'esercizio 2021/2023, come previsto dall'art. 170 del D.lgs. 267/00, è stato reso rispondente alle linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 34/2016.

Il quadro strategico di riferimento all’interno del quale si inserisce l’azione di governo della nostra amministrazione

L'attività di programmazione e dunque quella amministrativa deve essere necessariamente svolta prendendo in considerazione:

• lo scenario nazionale ed internazionale per i riflessi che esso ha, in particolare dapprima con il Documento di Economia e Finanza (DEF) e poi con la legge di bilancio sul comparto degli enti locali e quindi anche sul nostro Ente. Nello specifico si farà riferimento ai dati contenuti nell’ultima nota di aggiornamento DEF disponibile;

• lo scenario regionale al fine di analizzare i riflessi della programmazione regionale sul nostro Ente;

• lo scenario locale, inteso come analisi del contesto socio-economico e di quello finanziario dell’Ente, in cui si inserisce la nostra azione.

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1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale

Il contesto nazionale (fonte NADEF 2020 – Governo)

L’emergenza sanitaria generata dall’epidemia da Covid-19 si sta ripercuotendo sull’economia italiana, così come su quella di ogni altro Paese al mondo, con un impatto senza precedenti rispetto alle crisi degli ultimi decenni. Dopo la diffusione dei contagi avvenuta in Cina ad inizio anno, già dalla seconda metà di febbraio l’Italia si è ritrovata ad essere il primo Paese europeo investito dall’ondata pandemica. In marzo, il rapido aggravarsi della crisi ha reso necessaria l’adozione da parte del Governo di misure volte a circoscrivere la diffusione del virus con l’introduzione di limitazioni alla circolazione delle persone e la chiusura delle attività commerciali e produttive non essenziali.

La successiva fase di riapertura è iniziata dal 4 maggio, con il ravvio dell’industria manifatturiera, delle costruzioni e del commercio all’ingrosso, a cui ha fatto seguito, a partire dal 18 maggio, la riattivazione dei comparti del commercio al dettaglio, dei servizi turistici e di quelli alla persona. La fase di riapertura è risultata graduale e differenziata tra le imprese, influenzata dalla dimensione delle aziende stesse e soprattutto dalla loro capacità di adeguare gli spazi di lavoro ai protocolli di sicurezza, nonché da fattori di domanda che, specie nel caso dei servizi turistici, si è collocata sensibilmente al di sotto dei livelli pre-crisi.

Nel primo semestre del 2020 l’economia italiana è stata interessata da una contrazione del PIL mai osservata nelle serie storiche disponibili. Nel primo trimestre il PIL ha subito un calo inedito (-5,5 per cento t/t; -5,6 per cento a/a), risultato pienamente in linea con quanto previsto nel DEF. Il dispiegarsi delle conseguenze economiche delle chiusure delle attività per l’intero mese di aprile ha esercitato un peso ancora più rilevante sul risultato del secondo trimestre, quando il PIL ha sperimentato una contrazione mai registratasi (-13,0 per cento t/t) arrivando a risultare di 17,9 punti percentuali inferiore al livello dell’anno precedente. La prolungata estensione del lockdown, superiore alle attese, associata al deterioramento del quadro macroeconomico internazionale, ha reso la caduta del PIL nel secondo trimestre più profonda rispetto a quella stimata dalle previsioni del DEF (-10,5 per cento t/t). Tuttavia, in assenza di fenomeni di recrudescenza del virus nella seconda parte dell’anno, il risultato del secondo trimestre sarebbe da considerarsi come il punto di minimo, a partire dal quale l’attività economica inizierebbe una fase di graduale recupero.

A contribuire all’andamento del PIL nel primo semestre dell’anno è stata soprattutto la dinamica della domanda interna al netto delle scorte. All’accumulo di scorte nel primo trimestre, infatti, è seguita una riduzione lievemente più forte nel secondo. La domanda estera netta ha contribuito significativamente alla riduzione del PIL per via di una caduta delle esportazioni superiore a quella dell’import.

Nel primo trimestre i consumi finali nazionali hanno sperimentato una decisa riduzione, ampliatasi nel trimestre successivo tanto da portare la contrazione su base annua a raggiungere il -13,4 per cento. L’arretramento dei consumi nella prima parte dell’anno ha fortemente risentito dello sviluppo dell’emergenza sanitaria: le misure di restrizione alla mobilità, il prevalere di profili di consumo orientati alla prudenza e le incertezze sulla capacità di spesa dovute all’evoluzione dell’occupazione futura hanno rappresentato le determinanti principali alla base della loro dinamica. La riduzione dei consumi è stata generalizzata sia ai beni che ai servizi. Rispetto al consumo di beni, quelli durevoli sono stati interessati da un calo maggiore rispetto a quelli non durevoli e semidurevoli. In tale contesto va rilevato come lo scenario di elevata incertezza abbia condotto anche ad una ricomposizione della spesa per consumi delle famiglie a favore degli acquisiti di beni di prima necessità, come beni alimentari e dispositivi di sicurezza utili a fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Specularmente, nel primo trimestre dell’anno si è registrato un marcato aumento della propensione al risparmio (13,3 per cento t/t da 7,9 per cento del quarto trimestre 2019) in un contesto di flessione del reddito reale disponibile delle famiglie consumatrici (-1,0 per cento t/t), più contenuta del calo dei consumi. Questo andamento ha trovato conferma, ampliandosi, nel secondo trimestre, quando la propensione al risparmio ha sperimentato un ulteriore incremento (18,6 per cento t/t) in concomitanza con una decisa riduzione del reddito reale disponibile (-5,6 per cento t/t). In tale quadro, la condizione reddituale delle famiglie italiane si è deteriorata specialmente tra gli indipendenti e i lavoratori a termine. Ciononostante, la situazione patrimoniale delle famiglie resta solida: il debito delle famiglie nel primo trimestre del 2020 si è attestato al 61,9 per cento del reddito disponibile (invariato rispetto al quarto trimestre 2019), un livello nettamente inferiore alla media dell’Area dell’euro (95,0 per cento).

L’accresciuto livello di incertezza sulle prospettive future e la prolungata fase di calo della domanda hanno reso sfavorevoli le condizioni per investire, intaccando la già debole dinamica dell’accumulazione. Anche per gli investimenti fissi lordi la caduta nel secondo trimestre è risultata maggiore di quella registrata nel primo, e tale da determinare una contrazione di oltre il 22 per cento rispetto al livello di un anno prima. La flessione ha interessato tutte le tipologie di beni di investimento risultando particolarmente marcata per quelli in mezzi di trasporto, che hanno perso oltre il 37 per cento rispetto allo scorso anno, e per quelli in costruzioni, la cui riduzione su base annua nel secondo trimestre è risultata di circa il 27 per cento.

Tale tipologia di investimenti ha risentito, oltre che del blocco produttivo, anche dell’andamento del mercato immobiliare.

Già nel primo trimestre, unitamente alla crescita dei prezzi delle abitazioni (1,7 per cento a/a) – trainati da quelli delle abitazioni di nuova costruzione – si è rilevata una marcata flessione nei volumi di compravendite, verosimilmente attribuibili alle misure restrittive degli spostamenti, che hanno impedito la stipula dei rogiti notarili. Tale tendenza è proseguita anche nel secondo trimestre, quando a fronte di un’ulteriore riduzione delle compravendite si è registrata un’accelerazione dei prezzi delle abitazioni (3,4 per cento a/a), la più ampia da quando è disponibile la serie storica dell’indice.

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Il calo delle esportazioni è risultato più ampio di quello delle importazioni, in particolare nel mese di aprile, come conseguenza delle strozzature nelle catene del valore e dell’indebolimento della domanda globale, fattori che hanno condizionato in maniera ancora più profonda la dinamica del commercio nel secondo trimestre dell’anno, quando l’emergenza economica si è estesa a tutte le maggiori economie mondiali. Il carattere peculiare della crisi pandemica e le misure di contrasto intraprese avrebbero generato effetti eterogenei sulle esportazioni dei diversi settori: più accentuati per i comparti che producono beni di consumo, specialmente nel comparto moda, e beni di investimento, e meno evidenti per l’agricoltura e l’alimentare.

Tuttavia, dopo i profondi cali verificatisi tra marzo e aprile, nei tre mesi successivi i dati di commercio estero mostrano che si è registrata una ripresa congiunturale dei flussi commerciali, più accentuata nel caso delle esportazioni. Queste ultime in particolare hanno registrato aumenti significativi a partire dal mese di maggio, risultando ancora in espansione del 5,7 per cento m/m in luglio.

Le misure di distanziamento sociale e l’impossibilità per molti settori coinvolti di poter continuare la propria attività ricorrendo alle forme di lavoro a distanza ha fatto sì che l’emergenza avesse effetti asimmetrici sui diversi settori economici.

A livello settoriale, nei primi due trimestri dell’anno, l’industria manifatturiera ha infatti mostrato un calo di valore aggiunto di ampia portata (rispettivamente: -8,5 per cento t/t e –20,0 per cento t/t) strettamente connesso al blocco delle attività produttive.

In linea con l’andamento del valore aggiunto del settore, la produzione industriale ha segnato una rilevante diminuzione dell’indice destagionalizzato nel primo trimestre (-8,8 per cento t/t) a cui è seguita un’ulteriore, più profonda contrazione nel secondo (-16,9 per cento t/t). Tuttavia, in seguito alla rimozione delle misure di contenimento, a maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha mostrato un forte rimbalzo (41,5 per cento m/m), superiore alle attese e seguito da aumenti significativi anche in giugno (8,2 per cento m/m) e luglio (7,4 per cento m/m), consentendo un significativo recupero della flessione dell’indice su base tendenziale (-8,0 per cento) dopo i minimi storici raggiunti in aprile.

Tra i segmenti produttivi, l’industria dell’auto è stata investita duramente dagli effetti dell’emergenza sanitaria: nei primi sei mesi dell’anno si è registrata una marcata contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario della produzione industriale del settore (-39,6 per cento a/a). Dopo le lievi flessioni congiunturali di gennaio e febbraio, in marzo e aprile si è riscontrato un calo delle immatricolazioni senza precedenti che è arrivato a raggiungere il –97,5 per cento a/a. La flessione su base tendenziale è stata però rapidamente recuperata grazie agli incrementi congiunturali dei mesi successivi, che ad agosto hanno portato il livello delle immatricolazioni nuovamente in linea con quello dell’anno precedente (-0,43 per cento).

Il settore delle costruzioni ha subìto una sensibile flessione (-6,2 per cento t/t nel primo trimestre; -23,0 per cento t/t nel secondo). Meno profondo il calo del valore aggiunto dell’agricoltura.

L’impatto dell’emergenza sanitaria è risultato particolarmente severo sul settore dei servizi. Tale settore, pur riportando perdite relativamente minori rispetto al manifatturiero, ha sperimentato una contrazione inedita del valore aggiunto (nel primo trimestre -4,7 per cento t/t; nel secondo -11,3 per cento t/t), estesa a tutti i raggruppamenti.

All’interno dei vari comparti la dinamica è apparsa differenziata: le conseguenze negative della crisi pandemica hanno inciso prevalentemente sulle attività turistiche, ricreative e di ristorazione. Il comparto del commercio, trasporto e alloggio ha subito il calo di valore aggiunto maggiore (-9,7 per cento t/t nel primo trimestre, seguito da una contrazione del -21,3 per cento t/t nel secondo) risentendo marcatamente delle limitazioni agli spostamenti e delle misure di distanziamento sociale necessarie per contenere il contagio. Contestualmente, le altre attività di servizi si sono ridotte in modo rilevante (nel primo trimestre -8,2 per cento t/t; nel secondo -7,1 per cento), mentre le attività professionali e di supporto, dopo la contenuta riduzione del primo trimestre (-1,7 per cento t/t), hanno subìto un pesante crollo nel trimestre successivo (-20,5 per cento t/t). Il settore delle attività immobiliari, dei servizi di informazione e comunicazione, quelle delle attività assicurative e dell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione, salute e servizi sociali hanno sperimentato contrazioni congiunturali minori.

La dinamica del PIL nel primo trimestre dell’anno prevista nel DEF è risultata in linea con quanto successivamente stimato dall’Istat mentre quella relativa al secondo trimestre se ne è discostata in misura relativamente contenuta (-13,0 per cento t/t rispetto al -10,5 per cento t/t stimato nel DEF), tenuto conto che la durata delle chiusure, necessarie per limitare i contagi, è stata nei fatti maggiore di quanto atteso in fase di predisposizione delle stime di primavera.

Gli indicatori congiunturali relativi agli ultimi mesi segnalano una decisa ripresa grazie alla graduale rimozione delle misure di contenimento e portano a prefigurare un rimbalzo dell’attività economica nel terzo trimestre che, beneficiando anche del trascinamento statistico dell’effetto positivo delle riaperture nei mesi di maggio e giugno, potrebbe risultare superiore, in termini di variazione percentuale, alla caduta registrata nel secondo trimestre dell’anno.

Superata la fase in cui la dinamica economica è stata dettata principalmente da fattori che hanno influenzato la produzione e quindi il lato dell’offerta, la maggiore incognita per l’andamento dell’economia nei prossimi mesi e per la tenuta del processo di ripresa è costituito dalla domanda, sia interna che estera. La crisi ha prodotto un impatto negativo sulle decisioni di consumo e di investimento di famiglie e imprese, sia in ragione della riduzione del reddito disponibile e della liquidità, sia per il sensibile innalzamento dei livelli di incertezza.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo illustrato nel NADEF può essere riassunto nelle sue missioni. Le sei missioni, coerenti con quelle Europee, in cui si articolerà il PNRR rappresentano le aree “tematiche” strutturali di intervento, attraversate da tematiche orizzontali relative alla digitalizzazione, all’infrastrutturazione del Paese e al miglioramento dell’istruzione. Esse sono:

1. Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo. In particolare, si agirà sulla digitalizzazione della PA, dell’istruzione, della sanità e del fisco, in modo da rendere più efficienti e tempestivi i servizi resi al cittadino e alle

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imprese. Sarà anche necessario potenziare le infrastrutture tecnologiche in tutte le aree del Paese, con il completamento della rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica e gli interventi per lo sviluppo delle reti 5G. Saranno, inoltre, promossi gli investimenti che favoriranno l’innovazione in settori strategici, tra i quali le telecomunicazioni, i trasporti, l’aerospazio e l’agroalimentare. Per aumentare la competitività e la resilienza delle imprese italiane, si favoriranno i processi di trasformazione digitale e si potenzieranno gli strumenti finanziari per sostenere e migliorare la competitività delle imprese, soprattutto le PMI. Una attenzione particolare va, infine, riservata alla promozione dell’industria culturale e del turismo.

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Il Governo punterà a favorire la realizzazione di un ampio programma di investimenti, per far fronte ai nuovi più ambiziosi obiettivi dello European Green Deal di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Gli investimenti dovranno mirare alla decarbonizzazione del settore energetico, all’accelerazione della transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente delle persone e delle merci, al miglioramento della qualità dell’aria, oltre al potenziamento delle fonti rinnovabili, al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, alla promozione dell’economia circolare e a misure per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici.

3. Infrastrutture per la mobilità. Oltre agli investimenti per migliorare l’intermodalità, è necessaria una maggiore efficienza dei processi autorizzativi. Il Governo punta alla rete ferroviaria AV-AC ad alta velocità di rete per passeggeri e merci, con il completamento dei corridoi TEN-T. Altri interventi riguarderanno la rete stradale e autostradale, in particolare ponti e viadotti. Anche in questo settore saranno introdotte le tecnologie informatiche. Molte di queste azioni sono state già indicate nell’allegato al DEF 2020 “Italia Veloce”.

4. Istruzione, formazione, ricerca e cultura. Si punterà a migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi. A ciò contribuiranno gli interventi di supporto al diritto allo studio, nonché gli interventi infrastrutturali per innalzare la qualità degli ambienti di apprendimento. Anche nel miglioramento della didattica un ruolo importante sarà svolto dalla digitalizzazione. Si interverrà, inoltre, con politiche specifiche per rafforzare le competenze dei laureati e dei dottori di ricerca, nonché la formazione nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), che dovrà essere promossa tra le future generazioni a partire dalla più giovane età. Saranno rinnovate le infrastrutture scolastiche e universitarie e verranno creati gli innovation ecosystems, luoghi di contaminazione di didattica avanzata, ricerca, laboratori pubblico-privati e terzo settore per rafforzare le ricadute sociali ed economiche delle attività di ricerca.

5. Equità sociale, di genere e territoriale. Si punterà a creare una strategia di sostegno alle transizioni occupazionali mediante la realizzazione di un Piano Nazionale per le nuove competenze, con l’obiettivo di migliorare le competenze dei lavoratori e dei disoccupati e rispondere ai nuovi fabbisogni, rafforzando le politiche di lifelong learning e il re-skilling e up- skilling delle donne. Dovranno essere anche rafforzate le politiche attive del lavoro e integrazione tra i servizi territoriali.

Parallelamente si punterà alla tutela del reddito dei lavoratori e alla promozione della qualità del lavoro, anche mediante il potenziamento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, verrà intensificata la lotta alle disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale e favorita l’occupazione giovanile. Sarà importante prevedere misure di contrasto al lavoro sommerso e di maggior tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, le politiche sociali e di sostegno della famiglia verranno inserite in un quadro organico e coerente per migliorare la coesione sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Un’attenzione particolare sarà riservata all’empowerment femminile (in termini di formazione, occupabilità ed autoimprenditorialità), al gender pay gap e alle politiche dell'infanzia, attraverso l'aumento dell'offerta nidi e la mappatura dei servizi su tutto il territorio nazionale, in linea con quanto previsto dal Family Act, già presentato nel PNR. L’obiettivo della coesione e dell’equità territoriale verrà perseguito in coerenza con il Piano Sud 2030, prevedendo una distribuzione territoriale delle risorse del PNRR che contribuisca, in via complementare e aggiuntiva, a ridurre i divari infrastrutturali, economici e sociali tra le diverse aree del Paese.

6. Salute. Si punterà al rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario, attraverso la digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini, la diffusione del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina, oltre a uno specifico investimento nell’ambito della cronicità e delle cure a domicilio. Un contributo importante sarà offerto anche dal sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica.

Il contesto economico regionale (Fonte Banca d’Italia – novembre 2020)

Nel primo semestre del 2020 le principali variabili economiche della regione hanno registrato un brusco calo a seguito dell’epidemia di Covid-19 e delle restrizioni alle attività disposte dai decreti governativi per contenere la diffusione del contagio. Secondo le stime basate sull’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, in Lombardia il prodotto sarebbe diminuito di circa il 12 per cento nei primi sei mesi del 2020, in linea con la media italiana.

L’indicatore coincidente Regiocoin-Lombardia della Banca d’Italia evidenzia la forte riduzione delle componenti di fondo dell’economia regionale nel primo e nel secondo trimestre. Il recupero registrato nel terzo trimestre non ha compensato i cali della prima parte dell’anno e l’attività economica è rimasta su livelli significativamente inferiori a quelli precedenti alla crisi sanitaria.

Nell’industria la produzione manifatturiera è diminuita in misura marcata nel primo semestre dell’anno, con un calo più accentuato nel secondo trimestre; nel terzo è tornata a crescere sul trimestre precedente, attenuando la riduzione complessiva nei primi nove mesi dell’anno. L’evoluzione della domanda rivolta alle imprese è stata analoga a quella della produzione e le esportazioni hanno frenato bruscamente nel primo semestre, risentendo della contrazione dell’attività mondiale causata dalla pandemia. I risultati del sondaggio della Banca d’Italia rilevano una riduzione generalizzata del

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fatturato nei primi tre trimestri dell’anno e una diminuzione della spesa per investimenti rispetto al 2019, superiore a quella formulata nei piani a inizio anno. Per il 2021 i programmi d’investimento sono improntati alla stabilità, condizionati dall’incertezza, in particolare riguardo all’andamento della domanda. Nelle costruzioni, la ripresa dell’attività dopo il blocco dei cantieri tra marzo e aprile non sarebbe stata sufficiente a compensare i cali registrati nella prima parte dell’anno e le imprese intervistate si attendono una diminuzione della produzione nella media del 2020.

Le compravendite nel mercato immobiliare, residenziale e non, sono anch’esse fortemente diminuite nella prima parte dell’anno. Nei servizi, il fatturato ha registrato cali generalizzati, particolarmente intensi nel commercio non alimentare e nel comparto dell’alloggio e della ristorazione, che ha risentito anche del sostanziale blocco dei flussi turistici; in controtendenza, gli esercizi non specializzati (che includono la grande distribuzione) hanno registrato un aumento del fatturato. Nel turismo il calo di presenze si è ridimensionato nel terzo trimestre, in particolare per i visitatori nazionali.

Gli effetti recessivi della crisi pandemica hanno influito in misura marcata sulla redditività delle imprese lombarde. I finanziamenti bancari al settore produttivo sono tornati a espandersi, per l’effetto congiunto, da un lato, delle esigenze di liquidità manifestate dalle imprese in seguito alle restrizioni alle attività e, dall’altro, dell’orientamento fortemente espansivo della politica monetaria e degli interventi governativi a sostegno dell’accesso al credito. L’accelerazione ha riguardato tutte le categorie dimensionali e tutti i settori produttivi. Si è invece attenuato il processo di diversificazione delle fonti finanziarie: il flusso di nuove emissioni obbligazionarie è calato nel primo semestre e la raccolta netta è stata negativa.

Le condizioni del mercato del lavoro sono progressivamente peggiorate ed è diminuita la partecipazione. L’occupazione si è ridotta soprattutto nel secondo trimestre tra i lavoratori autonomi e tra i dipendenti con contratti diversi dal tempo indeterminato. La contrazione dell’occupazione è stata significativamente inferiore al calo di attività grazie all’eccezionale espansione del ricorso a diverse forme di integrazione salariale e al blocco dei licenziamenti decretato dal Governo. Nella prima parte dell’anno è fortemente aumentata anche la platea dei beneficiari di interventi di contrasto alla povertà e di tutela nei confronti dei lavoratori non coperti dagli ammortizzatori sociali tradizionali.

I prestiti alle famiglie hanno rallentato a partire dal mese di marzo del 2020, risentendo dei minori consumi durante il periodo di confinamento, del calo delle compravendite immobiliari e del clima di incertezza. Una lieve decelerazione è stata registrata anche nei depositi detenuti presso il sistema bancario. Il valore dei portafogli finanziari delle famiglie si è invece ridotto, riflettendo il generalizzato calo dei corsi azionari ed obbligazionari seguito allo scoppio della crisi pandemica.

Gli indicatori della qualità del credito hanno mostrato segnali di sostanziale stabilità, sia per le famiglie, sia per il settore produttivo, beneficiando anche delle misure governative di sostegno al credito (moratorie e garanzie sui nuovi prestiti). Tra le imprese si sono registrati tuttavia lievi incrementi nelle posizioni che presentano segnali di deterioramento nei settori della manifattura e dei servizi.

Linee strategiche regionali (Fonte: P.R.S. XI Legislatura)

Le linee strategiche regionali sono ricavate dai seguenti documenti:

Il Programma Regionale di Sviluppo della XI Legislatura, presentato dalla Giunta il 29 maggio 2018, con DGR XI/154 e approvato dal Consiglio Regionale il 10 luglio 2018 con DCR XI/64, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) n. 30 serie ordinaria del 28/07/2018.

Il Programma regionale di sviluppo per la XI legislatura declina cinque priorità che caratterizzeranno trasversalmente l’azione amministrativa regionale:

Più autonomia per una stagione costituente, proseguiranno le trattative con il governo nazionale tese ad assicurare una più ampia ed estesa autonomia politica ed amministrativa, funzionale e organizzativa;

Semplificazione, innovazione e trasformazione digitale per la competitività della Lombardia, quali leve di sviluppo oltre la sfera prettamente economica, per modificare la concezione di buona parte delle politiche regionali L’obiettivo di semplificazione dei procedimenti regionali e delle pubbliche amministrazioni, in ogni campo, sarà possibile attraverso un efficace ed operativo confronto col mondo del lavoro, dell’impresa e dell’impegno civico;

Sostenibilità, come elemento distintivo dell’azione amministrativa e come occasione per migliorare la qualità della vita dei lombardi, conciliando le esigenze di crescita produttiva e coinvolgendo tutti gli attori del territorio: dalle imprese, ai cittadini, dalle scuole alle pubbliche amministrazioni;

Attenzione alle fragilità, soprattutto in ambito sociale e socio-sanitario, proseguendo nella riforma del sistema socio-sanitario avviato con la X legislatura. I principi cardine saranno il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali e del sistema stesso e prestare grande attenzione all’accompagnamento del cittadino-paziente. Inoltre sarà centrale il tema della prevenzione delle fragilità e le politiche per la famiglia saranno prioritarie con l’erogazione dei servizi di base.

Sicurezza personale, pubblica, digitale, infrastrutturale, del territorio e delle condizioni dell’ambiente, alimentare, reale o percepita.

Il 24 novembre 2020 è stata approvata dal Consiglio regionale la risoluzione concernente il Documento di Economia e Finanza Regionale 2020, documento di aggiornamento del Programma Regionale di Sviluppo in cui sono delineate le linee guida del percorso di sviluppo regionale per il triennio 2021 – 2023.

Con il DEFR e la sua Nota di Aggiornamento – NADEFR 2020, Regione Lombardia ha identificato le aree prioritarie di intervento dando un segnale rapido e tangibile di concretezza, attraverso una revisione complessiva della programmazione

(9)

di breve e medio lungo periodo, per rispondere efficacemente ai nuovi bisogni emersi e alla luce delle ripercussioni che l’insorgere dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha avuto sul contesto sanitario, sociale, economico e territoriale

Regione Lombardia, in linea anche con i Goal di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ha individuato cinque temi sui quali puntare per supportare la ripresa e sostenere lo sviluppo e per guidare le priorità 2021–2023:

1. Il rilancio del sistema economico e produttivo 2. Un territorio connesso, uno sviluppo sostenibile 3. Bellezza, natura e cultura lombarde

4. La forza dell’istruzione, della formazione, della ricerca e del lavoro 5. La persona, prima di tutto.

Queste cinque macro-aree tematiche, trasversali ai comparti produttivi, sono state incrociate con le cinque modalità di attuazione delle politiche del DEFR: semplificazione, digitalizzazione, autonomia, patto sociale, sostenibilità ambientale.

Il Comune di Treviglio: il contesto locale

Il Comune di Treviglio è situato nella pianura meridionale bergamasca, fra i fiumi Adda e Serio ed i relativi parchi fluviali, e si estende per 32,22 Km2 e ha un’altitudine di 125 metri s.l.m. È collegato al capoluogo regionale dalla linea ferroviaria Milano - Venezia e dalla strada statale n. 11 ed a quello provinciale dalla linea ferroviaria e dalla strada statale n. 42. Da luglio 2014 Treviglio è divenuto inoltre importante snodo sulla direttrice Brescia-Bergamo-Milano.

La popolazione è concentrata nel nucleo urbano di Treviglio e nelle frazioni di Geromina e Castel Cerreto, Battaglie e Pezzoli.

Treviglio, che è il secondo comune per popolazione nella bergamasca, ha una densità di popolazione per chilometro quadrato pari a 954.

Il territorio è attraversato da una fitta rete di rogge e canali derivanti dal fiume Brembo ed è caratterizzato da ambiti a più densa connotazione rurale e da ambiti a maggior connotazione insediativa.

Treviglio costituisce polo di attrazione per i comuni limitrofi per quanto riguarda in particolare i servizi sociosanitari (ospita infatti l’ospedale, il distretto socio-sanitario, una residenza sanitaria per anziani), per l’istruzione superiore (ospita una decina di istituti scolastici superiori), per le attrezzature per lo spettacolo e la cultura (teatri e cinema

multisala) e per i servizi di trasporto pubblico su ferro. Per quanto riguarda la destinazione d’uso del territorio, Treviglio conferma la sua vocazione prevalentemente agricola.

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica 1.2.1 Popolazione

La popolazione residente, al 31 dicembre 2020, nel Comune di Treviglio è composta da 30.617 cittadini come risultante dall’anagrafe del Comune, di cui 48,99% maschi e 51,01% femmine

I grafici che seguono sono aggiornati al 31/12/2019 e riportano un saldo di 30.630 cittadini.

La prima tabella illustra l’andamento demografico della popolazione residente nel comune di Treviglio dal 2001 al 2019.

(10)

La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data

rilevamento

Popolazione residente

Variazione assoluta

Variazione percentuale

Numero Famiglie

Media componenti per famiglia

2001 31 dicembre 25.771 - - - -

2002 31 dicembre 26.233 +462 +1,79% - -

2003 31 dicembre 26.773 +540 +2,06% 11.465 2,31 2004 31 dicembre 27.162 +389 +1,45% 11.411 2,36 2005 31 dicembre 27.450 +288 +1,06% 11.607 2,34 2006 31 dicembre 27.756 +306 +1,11% 11.863 2,32 2007 31 dicembre 28.019 +263 +0,95% 12.088 2,30 2008 31 dicembre 28.430 +411 +1,47% 12.290 2,29 2009 31 dicembre 28.769 +339 +1,19% 12.422 2,30 2010 31 dicembre 29.034 +265 +0,92% 12.586 2,29

2011 (¹) 8 ottobre 29.249 +215 +0,74% 12.718 2,28

2011 (²) 9 ottobre 28.410 -839 -2,87% - -

2011 (³) 31 dicembre 28.496 -538 -1,85% 12.748 2,22 2012 31 dicembre 28.765 +269 +0,94% 12.815 2,23 2013 31 dicembre 29.129 +364 +1,27% 12.715 2,28 2014 31 dicembre 29.494 +365 +1,25% 13.202 2,22 2015 31 dicembre 29.706 +212 +0,72% 13.323 2,22

2016 31 dicembre 29.743 +37 +0,12% 13.394 2,21

2017 31 dicembre 29.815 +72 +0,24% 13.438 2,21

2018 31 dicembre 30.092 +277 +0,93% 13.558 2,21

2019 31 dicembre 30.630 +538 +1,79% 13.418 2,27 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.

(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Treviglio al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 28.410 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 29.249. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 839 unità (-2,87%). Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione.

Variazione percentuale della popolazione

Le variazioni annuali della popolazione di Treviglio espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Bergamo e della regione Lombardia (dato disponibile al 31/12/2019).

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Flusso migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Treviglio negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune.

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative) (dato disponibile al 31/12/2019).

Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni.

L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee (dato disponibile al 31/12/2019).

I due indicatori collegati a questo tipo di andamento sono i seguenti:

Indice di natalità - Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,8 del 2002 a 7,5 del 2019 (7,4 la media nella bergamasca - 7,0 a livello nazionale).

Indice di mortalità - Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,5 del 2002 a 10,6 del 2019 (9,1 la media nella bergamasca - 10,5 a livello nazionale).

Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Treviglio per età e sesso al 1° gennaio 2020.

(12)

Questo l’andamento per età:

L’età media è passata da 42,6 a 44,4 (44,0 la media nella bergamasca, 45,2 a livello nazionale).

La distribuzione della popolazione di Treviglio per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2020 è rappresentato dal grafico seguente che riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2020/2021 le scuole di Treviglio, evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado).

Il grafico seguente illustra l’andamento della popolazione straniera residente a Treviglio sino al 1° gennaio 2020. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

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Gli stranieri residenti a Treviglio al 1° gennaio 2020 sono 4.333 e rappresentano il 14,14% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Egitto con il 20,70% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (17,60%) e dal Marocco (14,30%).

Il territorio della provincia di Bergamo ospita, complessivamente, una popolazione straniera pari a 122.585 unità; nel Comune di Treviglio risiede quindi il 3,53% della popolazione straniera residente nella bergamasca.

Indicatori demografici

Si riportano alcuni indicatori demografici:

Indice di vecchiaia

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Il Comune di Treviglio è passato da 153,7 dell’anno 2002 a 156,8 al 1° gennaio 2020 (cioè 156 anziani ogni 100 giovani fino a 14 anni).

Indice di dipendenza strutturale

Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15- 64 anni). Il Comune di Treviglio è passato da 47,4 dell’anno 2002 a 58,2 al 1° gennaio 2020 (cioè 58,2 cittadini a carico, ogni 100 che lavorano).

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Il Comune di Treviglio è passato da 146,4 dell’anno 2002 a 124,1 al 1° gennaio 2020 (cioè la popolazione lavorativa è anziana).

Carico di figli per donna feconda

È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Il Comune di Treviglio è passato da 19,1 dell’anno 2002 a 21,8 al 1° gennaio 2020.

1.2.2 Contesto socio - economico Le imprese sul territorio

La presenza di imprese attive sul territorio trevigliese è contraddistinta, dal 2015 al 2019, dai seguenti settori di attività:

(14)

N. % N. % N. % N. % N. %

Agricoltura, caccia e silvicoltura 143 5,28% 141 5,19% 136 5,01% 135 4,96% 134 4,94%

Estrazione di minerali 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04%

Attività manifatturiere 327 12,08% 335 12,32% 333 12,26% 333 12,23% 319 11,75%

Produzione e distribuzione energia elettrica, gas, acqua 7 0,26% 7 0,26% 7 0,26% 6 0,22% 7 0,26%

Costruzioni 464 17,14% 458 16,84% 458 16,86% 454 16,68% 475 17,50%

Commercio ingrosso e dettaglio - Beni personali e per la casa 630 23,27% 623 22,91% 626 23,04% 616 22,63% 583 21,48%

Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 112 4,14% 112 4,12% 110 4,05% 112 4,11% 118 4,35%

Alberghi e ristoranti 194 7,17% 201 7,39% 190 6,99% 191 7,02% 188 6,93%

Servizi di informazione comunicazione 79 2,92% 83 3,05% 82 3,02% 84 3,09% 81 2,98%

Intermediazione monetaria e finanziaria 87 3,21% 80 2,94% 85 3,13% 85 3,12% 84 3,10%

Attività immobiliari 222 8,20% 219 8,05% 217 7,99% 220 8,08% 227 8,36%

Attività professionali, schientifiche e tecniche 120 4,43% 119 4,38% 123 4,53% 127 4,67% 136 5,01%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 113 4,17% 124 4,56% 125 4,60% 128 4,70% 123 4,53%

Istruzione 17 0,63% 18 0,66% 16 0,59% 16 0,59% 17 0,63%

Sanità e altri servizi sociali 31 1,15% 31 1,14% 36 1,32% 35 1,29% 34 1,25%

Attività artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento 31 1,15% 33 1,21% 34 1,25% 36 1,32% 33 1,22%

Altri servizi pubblici, sociali e personali 127 4,69% 130 4,78% 135 4,97% 139 5,11% 150 5,53%

Imprese non classificate 2 0,07% 4 0,15% 3 0,11% 4 0,15% 4 0,15%

Totale 2707 100,00% 2719 100,00% 2717 100,00% 2722 100,00% 2714 100,00%

2018 IMPRESE ATTIVE SUL TERRITORIO SUDDIVISE PER 2016

SETTORE DI ATTIVITÀ

2019

2015 2017

Negli ultimi dieci anni il numero complessivo di imprese attive sul territorio è incrementato del 3,55%, con il seguente andamento:

I settori prevalenti di attività sono il commercio, l’edilizia, le attività manifatturiere e quelle immobiliari che, da sole, rappresentano il 60% delle attività. I settori con segno negativo in termini di crescita rispetto al 2009 sono l’edilizia, l’agricoltura e le attività manifatturiere che, insieme, contavano 974 unità, ridotte a 928 nel 2019.

Andamento finanziario

L’andamento finanziario del Comune è rappresentato dalla tabella seguente che riporta i principali indicatori di monitoraggio dei risultati a rendiconto di gestione anno 2019.

Piano degli indicatori di bilancio Indicatori sintetici

Rendiconto esercizio 2019

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2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE 2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 dell’8 settembre 2016, il decreto legislativo n. 175/2016 recante “Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione”. Alle novità introdotte dal provvedimento è essenziale segnalare, in primis, le più significative per i Comuni:

− partecipazioni delle PP.AA. limitate alle società di capitali, anche consortili;

− espressa previsione ed elenco delle attività perseguibili attraverso le società;

nuove norme sulla governance delle società e limite ai compensi degli amministratori;

− estensione della disciplina di crisi aziendale alle società a partecipazione pubblica;

− specifiche procedure per costituzione, mantenimento ed alienazione delle partecipazioni in società;

− esclusione parziale delle società quotate, come definite nel testo, dall’applicazione del decreto;

− obbligo di dismissione per le società che non soddisfano specifici requisiti;

− gestione transitoria del personale delle partecipate;

− a decorrere dal 2018, entro il 31 dicembre di ogni anno, adozione di piani di razionalizzazione per liquidazione, alienazioni e dismissioni di società, con trasmissione del medesimo atto alla Corte dei Conti ed alla struttura di controllo.

Il Comune di Treviglio ha assunto in data 26/09/2017 la deliberazione di Consiglio Comunale per la “Revisione straordinaria delle partecipazioni possedute dall'ente locale ex art. 24, d.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, come modificato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 – ricognizione partecipazioni possedute”, il cui esito riassuntivo è il seguente:

Progressivo Denominazione società

Tipo di

partecipazione Attività svolta % Quota di

partecipazione Motivazioni della scelta

A B C D E F

Dir_1 COGEIDE S.p.A. Diretta

realizzazione e la gestione di servizi pubblici locali che si avvalgono della distribuzione territoriale "a rete", quali il ciclo idrico, la distribuzione del metano, il cablaggio informatico del territorio, la distribuzione elettrica

18,26

E' una società che agisce ai sensi dell'art. 4 comma 2 lettera a) del D.legs 175/2016 e che quale gestione “salvaguardata” dall’art.

172 del D.Lgs. n. 152/2006 può continuare a gestire il servizio idrico

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Dir_2 S.A.B.B. S.p.A. Diretta

Esercizio di servizi pubblici nell'ambito dell'igiene ambientale e urbana;

progettazione, realizzazione e gestione strutture e impianti pubblici o di pubblica utilità; difesa e tutela ambientale; recupero ambienti degradati; reti e servizi telematici e informatici; impianti per produzione e distribuzione energia elettrica; organizzazione e gestione di servizi pubblici; trasporto di cose

14,89

La società SABB s.p.a. detiene

partecipazioni pari al 41,81% della società G.Eco s.r.l. alla quale, a seguito della cosiddetta gara a doppio oggetto, che riguarda cioè sia la qualità di socio che la gestione del servizio, è stata affidata la gestione del servizio di raccolta trasporto e smaltimento rifiuti sul territorio comunale.

Il comune di Treviglio con decreto dirigenziale del 20/03/2017 ha approvato il progetto di bonifica presentato in data 10/11/2015 per conto di TEAM spa per la bonifica dell'ex cava Vailata ubicata in via palazzo/via fissi a Treviglio

Per questa ragione si ritiene di non intraprendere al momento iniziative per modificare la situazione inerente la quota di partecipazione alla società

Dir_3 Anita S.r.l. Diretta

La società agisce quale strumento organizzativo proprio degli Enti locali soci, direttamente o tramite società dagli stessi controllate, per l'esercizio delle attività di natura finanziaria, finalizzate all'assunzione e gestione di partecipazioni, anche di minoranza, in società od enti, costituiti e costituendi, pure di natura consortile, che abbiano ad oggetto l'erogazione di servizi pubblici locali o servizi di interesse economico generale, ovvero la gestione e/o la proprietà di reti, impianti ed altre dotazioni patrimoniali, destinate alla produzione di servizi pubblici locali nell'ambito di competenza degli Enti locali soci.

15,25

Con deliberazione del C.C. nr. 16 del 25/02/2014 esecutiva, sono state conferite ad Anita srl le reti e gli impianti, di proprietà del Comune di Treviglio , per la gestione del servizio gas metano nel territorio comunale.

Come tale, l’operatività di detta società risulta strettamente correlata all’attivazione delle gare di ambito della gestione della distribuzione del gas metano.

Dir_4 Ygea S.r.l. Diretta

Dispensazione di farmaci, assistenza alle persone anziane, diversamente abili, all'infanzia e ai soggetti disagiati; gestione dei servizi pubblici nel settore socio-assistenziale, assistenza domiciliare integrata, refezione, trasporto disabili, alunni e persone in difficoltà, strutture residenziali e semiresidenziali

100,00

Il Comune sulla scorta degli strumenti giuridici perfezionati (Statuto, Contratto di Servizio e Carta dei Servizi), ha assunto il ruolo di regolazione e controllo del servizio, con l’obiettivo di contemperare il dinamismo privato con il perseguimento dell’interesse della collettività e di una funzione sociale delle farmacie comunali. Ygea è poi partner delle iniziative comunali in ambito sanitario rivolte alla popolazione, è il principale veicolo attraverso il quale s’intende proseguire il proficuo rapporto di collaborazione tra farmacie comunali e farmacie private, nella prospettiva di un complessivo miglioramento del servizio farmaceutico a favore dei cittadini, in sintonia con l’evoluzione della società e dei mutevoli bisogni degli utenti

Dir_5 Autostrade

Lombarde S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la promozione, la progettazione, la costruzione e la gestione di autostrade o strade assentite in concessione a norma di legge, nonché di altre infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione

0,0877

L’efficienza complessiva delle infrastrutture influenza sensibilmente la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita dei cittadini.

Nel settore dei trasporti nell’ultimo decennio le Regioni e gli Enti locali hanno ricevuto l’incarico di programmare e gestire alcune infrastrutture (come le strade) e alcuni servizi (come quello ferroviario regionale), in aggiunta ai trasporti pubblici locali, che erano già di responsabilità di Comuni e Province. Si è accresciuto il ruolo dei privati nella progettazione, nel finanziamento, e nella gestione delle opere, ma ciò che si affida all’esterno della PA deve essere indirizzato e controllato dall’azione pubblica.

Per questa ragione si ritiene di confermare la partecipazione nella società che si occupa di infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione e che vede tra gli azionisti banche, enti territoriali, camera di commercio, confindustria e società di gestione di 8infrastrutture stradali.

Dir_6 Uniacque S.p.A. Diretta

La Società ha per oggetto la gestione del servizio idrico integrato, formato dall'insieme delle attività di captazione, adduzione, accumulo e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, di fognatura e di depurazione delle acque reflue

2,51

Uniacque S.p.A. è il soggetto titolare della gestione del servizio idrico integrato per l’intero ambito territoriale ottimale e per l’effetto è destinata a subentrare a Cogeide s.p.a. nella gestione del servizio anche sul territorio comunale a seguito del superamento della fase transitoria (sentenza del Consiglio di Stato n° 5236 /2016 e deliberazione conferenza dei Comuni dell'Ambito 1/2017)

Dir_7

Autostrade Bergamasche S.p.A.

Diretta

Promozione, progettazione, costruzione e gestione dell'Interconnessione autostradale del sistema viabilistico Pedemontano con il raccordo autostradale diretto Brescia - Milano o tratte di esse, prolungamenti o diramazioni

0,08

Tra i progetti di interesse la superstrada Bergamo-Treviglio. Il mantenimento della partecipazione è motivato dalla volontà di supportare i progetti per realizzare infrastrutture a servizio del territorio

(20)

Dir_8 Treviglio Futura

S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la progettazione e la realizzazione, in attuazione degli strumenti urbanistici, di interventi di trasformazione urbana nel territorio del Comune di Treviglio e nel territorio degli eventuali altri Comuni soci, per gli ambiti individuati con apposite e distinte deliberazioni dei consigli comunali

100,00

La scelta di operare attraverso una società di trasformazione urbana risponde all’obiettivo di perseguire l’economicità dei processi e delle gestioni, raggruppando funzioni e attività in capo ad un unico soggetto con maggiore flessibilità nello svolgimento delle azioni.

Il Comune di Treviglio con deliberazione consiliare n. 112 del 22.12.2020 - avente ad oggetto: Piano operativo per la razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dall'Ente al 31.12.2019 (T.U.S.P. - art. 20, comma 1 d.lgs. 175/2016) e relazione sull’attuazione del piano di razionalizzazione delle partecipazioni al 31.12.2018 (T.U.S.P. - art. 20, comma 4 d.lgs. 175/2016) - ha proceduto con le operazioni di razionalizzazione ordinaria con il seguente esito sintetico:

Partecipazioni dirette

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI

PARTECIPAZIONE ESITO DELLA RILEVAZIONE

COGEIDE S.p.A. 02200370167 18,62% Mantenimento con interventi di razionalizzazione S.A.B.B. S.p.A. 02209730163 14,89% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

Anita S.r.l. 03615530163 15,25% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Ygea S.r.l. 02502530161 100% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Autostrade Lombarde S.p.A. 02677720167 0,0877% Cessione a titolo oneroso

Uniacque S.p.A. 03299640163 2,51% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Autostrade Bergamasche S.p.A. 02992780169 0,08% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Treviglio Futura S.p.A. 03998510162 100% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Partecipazioni indirette detenute attraverso: S.A.B.B. S.p.A.

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

G.ECO. SRL 03772140160 25,49% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione

TE.AM SPA 03035400161 49,00% Società in liquidazione

ECO.INERTI TREVIGLIO SRL 03205330164 49,00% Cessione a titolo oneroso o Fusione per incorporazione in altra società ECOLEGNO BERGAMASCA SRL 02637210168 100% Fusione per incorporazione in altra società Partecipazioni indirette detenute attraverso: Anita S.r.l.

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

ASCOPIAVE SPA 03916270261 3,05% Mantenimento senza interventi di razionalizzazione Partecipazioni indirette detenute attraverso: Uniacque S.p.A.

NOME PARTECIPATA CODICE FISCALE PARTECIPATA

QUOTA DI PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA

TRAMITE

ESITO DELLA RILEVAZIONE

Ingegnerie Toscane S.r.l. 06111950488 1,00% Cessione a titolo oneroso

Aqualis S.p.A. 00226790160 100% Fusione per incorporazione in Uniacque

La Società Uniacque SpA ha inoltre aderito al contratto di rete Water Alliance con una percentuale di partecipazione pari al 15%.

Partecipazioni indirette detenute attraverso: Autostrade Lombarde S.p.A.

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