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Con la partecipazione: del GdL del PDTA “ Neoplasie del polmone” IRCCS-CROB (vedi Allegato N°1) Con la partecipazione: della Direzione Strategica e della Direzione Scientifica dell’I.R.C.C.S.-CROB di Rionero Redatto e Coordinato

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Con la partecipazione:

del GdL del PDTA “ Neoplasie del polmone” IRCCS-CROB (vedi Allegato N°1)

Con la partecipazione:

della Direzione Strategica e della Direzione Scientifica dell’I.R.C.C.S.-CROB di Rionero

Redatto e Coordinato da

Dr.ssa A. Capobianco - Dipartimento della Direzione Sanitaria- Referente dei PDTA Aziendali e Regionali per l’ IRCCS CROB

Data di Approvazione 16 ottobre 2019

Data di Revisione 16 ottobre 2020

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Presentazione

Un’ assistenza sanitaria efficace di fronte ad un qualsiasi problema di salute dei cittadini si caratterizza dal coinvolgimento di più professionisti che collaborano tra di loro efficacemente per offrire il servizio più adeguato e rispondere a quel bisogno di salute.

In tale ottica il PDTA (percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale) si pone come strumento qualificante e fondamentale di Governance, come anche riportato nell’ ultimo Documento recante la ” Revisione delle Linee Guida ed Organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica che integra l’ attività ospedaliera per acuti e post-acuti con l’ attività territoriale”, del 17 aprile 2019 a cura della Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano.

Il PDTA, infatti, rappresenta un vero e proprio percorso che segue le tappe diagnostiche-cliniche- assistenziali relative alla risposta ad un problema di salute evidenziadone per ogni fase gli attori di volta in volta coinvolti.

La condivisione dei PDTA, basata sulle più recenti evidenze scientifiche, valorizza dunque la buona pratica clinica coordinando efficacemente gli attori coinvolti nel processo, garantendo dunque una risposta univoca e condivisa che risponda con efficacia ed efficienza alla richiesta di salute dei cittadini.

L’approccio multidisciplinare assicura la efficace presa in carico del paziente all’interno di un PDTA confacente al suo problema di salute, in ogni fase della malattia, ciò è ancora più evidente quando trattasi di patologia oncologica.

Il PDTA per le neoplasie del polmone, di seguito riportato, considera infatti ogni fase della malattia, dalla diagnosi alle cure palliative/hospice e follow-up.

L’obiettivo finale è di garantire a tutte le/ i pazienti affetti da neoplasie del polmone una medicina personalizzata che tenga conto sia delle caratteristiche biologiche del tumore che dei bisogni del singolo paziente migliorandone la sopravvivenza e la qualità di vita e garantendo la efficiente allocazione delle risorse organizzative del sistema.

Il PDTA è dunque uno strumento organizzativo efficace ed efficiente, e per essere tale deve essere periodicamente sottoposto a revisione alla luce delle nuove evidenze scientifiche e degli assetti organizzativi.

Il presente PDTA delle neoplasie del polmone è il risultato di una condivisione tra i vari specialisti della patologia che operano presso il nostro Istituto e mira ad offrire al paziente che accede il migliore percorso diagnostico,terapeutico,assistenziale basato sulle più recenti evidenze scientifiche che tiene conto non solo di una oncologia di precisione ma anche di un percorso di umanizzazione delle cure.

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1. EPIDEMIOLOGIA DELLE Neoplasie del Polmone in Regione BASILICATA

A cura del Dr Rocco Galasso- U.O. Epidemiologia e Registro Tumori-IRCCS-CROB – Rionero in V.

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Indice

1. Epidemiologia delle neoplasie del polmone in Basilicata 2. Attori coinvolti e ruolo ricoperto nel PDTA

3. Percorso per segmentazione

3.1 Percorso diagnostico/stadiativo per persone con nodulo polmonare non solitario 3.2 Percorso diagnostico/stadiativo per persone con nodulo polmonare solitario

3.3 Percorso terapeutico per persone con neoplasia polmonare accertata e follow-up dopo chirurgia 3.4 NSCLC-Non Small Cell Lung Cancer

3.5 SCLC- Small Cell Lung Cancer 4. Tempi di presa in carico

5. Il gender mainstreaming e la preservazione della fertilità 6. Integrazione al percorso

6.1 Valutazione cure simultanee 6.2 Valutazione cure palliative

6.3 Valutazione cure di continuità ospedale-territorio 7. Associazioni di Volontariato

8. Glossario

9. Riferimenti bibliografici

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2. Attori coinvolti e ruolo ricoperto nel PDTA ACCOGLIENZA Personale infermieristico

Personale infermieristico Volontari

UOC Oncologia Medica U.O. Chirurgia Toracica Associazioni di Volontariato PRESA IN CARICO Oncologi Medici

Chirurgi Toracici Medici/Case Manager

U.O.C. Oncologia Medica U.O. Chirurgia Toracica U.O.S.D. GOM

ASSISTENZA Oncologi Medici

Chirurgi Toracici Radioterapisti

Personale infermieristico

U.O.C. Oncologia Medica U.O. Chirurgia Toracica U.O.C. Radioterapia

Ambulatori/Day Hospital/Ricoveri Ordin

ari

Farmacisti

Personale infermieristico Farmacia

Unità di Manipolazione di Chemioterapici Antineoplastici (UMACA)

Personale Dedicato U.O.C. Oncologia Medica U.O. Chirurgia Toracica U.O.C. Anatomia Patologica U.O.C. Radiodiagnostica U.O.C. Medicina Nucleare U.O.C. Radioterapia

U.O.S.D. Cure Palliative/Terapia Antalgica U.O.S.D. G.O.M.

Ambulatorio di Cardiologia U.O.S.D. Psiconcologia

U.O.C di Oncologia Critica Territoriale, Cure Domiciliari e Palliative

3. PERCORSO PER SEGMENTAZIONE

3.1 Percorso diagnostico/stadiativo per persone con nodulo polmonare non solitario 3.2 Percorso diagnostico/stadiativo per persone con nodulo polmonare solitario

3.3 Percorso terapeutico per persone con neoplasia polmonare accertata e follow-up dopo chirurgia

3.4 NSCLC -Non Small Cell Lung Cancer 3.5 SCLC - Small Cell Lung Cancer

3.1 PERCORSO DIAGNOSTICO/STADIATIVO PER PERSONE CON NODULO POLMONARE NON SOLITARIO

Donne ed uomini adulti, con sospetto tumore polmonare sulla base di una radiografia del torace e di un successivo esame TAC e/o di sintomi sistemici ad esso collegato (es. tosse, dispnea, emoftoe), dovranno afferire autonomamente od opportunamente indirizzati dal proprio medico di Medicina Generale (MMG) o altro medico specialista di riferimento presso un centro oncologico per la gestione diagnostico-terapeutica del caso da parte del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (G.O.M.) specifico per la patologia tumorale polmonare.

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Il paziente effettuerà la prima visita necessaria per l’inquadramento del problema presso un ambulatorio dedicato entro 7 giorni dalla prenotazione (figura 1).

La Presa in Carico del paziente nella sua globalità prevede l’integrazione di più professionisti ( radiologo, radiologo interventista, anatomo-patologo, chirurgo toracico, oncologo ,medico nucleare,

cardiomcologo,radioterapista,palliativista, psiconcologo,infermieri/case manager ).

Lo specialista che effettuerà la prima visita necessaria per l’ inquadramento del caso si occuperà della prenotazione degli esami radiologici di I livello (TAC torace-addome con e senza mdc e/o PET, TAC encefalo in caso di sintomatologia e scintigrafia ossea in caso di dolore e/o aumento della fosfatasi alcalina), in Rete interna all’Istituto.

Nel caso in cui gli approfondimenti diagnostici confermino il sospetto di malignità, il caso sarà presentato al G.O.M. specifico prima che il paziente sia sottoposto agli opportuni esami cito/istologici di II livello necessari per la diagnosi (fibrobroncoscopia con biopsia, esame citologico dell’escreato, biopsia polmonare TAC-guidata in base alla localizzazione della lesione, biopsia del linfonodo superficiale, biopsia d’organo ECO/TAC guidata ).

In caso di esame cito/istologico la procedura dovrà essere preferenzialmente effettuata in presenza di anatomo-patologo per la valutazione della adeguatezza del prelievo, per ridurre al minimo la necessità del ricorso ad accessi successivi.

Nel caso in cui l’esame cito/istologico risulti non diagnostico, il paziente sarà indirizzato alle procedure più invasive necessarie (broncoscopia mediante EBUS con agoaspirato trans-bronchiale, biopsia chirurgica mediante mediastinoscopia, videotoracotomia e minitoracotomia).

In caso di sospetto o certezza di neoplasia polmonare metastatica, verranno avviate contestualmente all’esame istologico le indagini molecolari :identificazione delle mutazioni EGFR, riarrangiamento genico di ALK, ROS1 e tipizzazione immunoistochimica di PDL 1.

Il referto cito/istologico, comprensivo di valutazioni di biologia molecolare, dovrà essere disponibile entro 15 giorni dalla procedura.

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Figura 1 Percorso diagnostico del paziente con sospetto di tumore polmonare (nodulo non solitario)

In presenza di esame cito/istologico positivo per neoplasia, il paziente sarà sottoposto agli opportuni esami clinico-strumentali di stadiazione (figura 2), conformemente a quanto previsto dalle più recenti linee guida nazionali ed internazionali sulla base dello stadio TNM, al fine di impostare il più adeguato percorso terapeutico. Tali esami potranno essere praticati e seguiranno un percorso di prenotazioni dedicato

“ Percorso PDTA” nel nostro Istituto .

In caso di diagnosi di tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC), la definizione di estensione del primitivo (T) deve essere ottenuta mediante TC toracica con mezzo di contrasto e broncoscopia.

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La valutazione del coinvolgimento linfonodale (N) deve essere eseguita tramite TC con mdc e/o PET, agoaspirato transbronchiale e/o trans-esofageo e/o mediastinoscopia, mediastinotomia e/o

videotoracoscopia. La PET costituisce un'indagine di livello superiore e dovrebbe essere utilizzata sistematicamente nei candidati a resezione, con la necessità di conferma bioptica in caso di positività a livello linfonodale. La PET è inoltre utile per escludere localizzazioni secondarie a distanza, non visibili alla TC, in pazienti candidati a ricevere un trattamento radicale chemio-radioterapico.

La stadiazione endoscopica del parametro N con agoaspirazione/agobiopsia transbronchiale (TBNA), Endo-Bronchial Ultra Sound-TBNA (EBUS-TBNA) e eco-esofagoscopia (EUS-FNA) deve essere effettuata come indagine di primo impiego per l'acquisizione cito-istologica di linfonodi sospetti (ingranditi alla TC e/o PET positivi). Nel caso di negatività del prelievo è indicato proseguire con metodiche chirurgiche

(mediastinoscopia).

La videotoracoscopia (VATS) deve essere utilizzata nelle stazioni linfonodali monolaterali non accessibili con le metodiche sovraesposte e per effettuare biopsie pleuriche nel sospetto di lesioni metastatiche, e nei casi di tumore con versamento pleurico, e nello staging dei linfonodi mediastinici para-aortici e

prevascolari.

Nel caso di tumore polmonare a piccole cellule (SCLC) una stadiazione clinica di base deve richiedere l'effettuazione di TC total boby con e senza mdc e se necessaria PET total body.

In entrambe le istologie, in presenza di sintomi specifici (dolore e/o incremento della fosfatasi alcalina, sintomatologia neurologica) si provvederà anche alla scintigrafia ossea e TAC/RM encefalo con mdc.

Qualora la diagnosi di certezza cito/istologica non fosse stata eseguita prima della Presa in Carico da parte del G.O.M., le procedure diagnostiche-stadiative dovranno essere attuate entro i 21 giorni successivi alla Presa in Carico.

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Figura 2 Percorso di stadiazione per tumore polmonare accertato (pazienti già sottoposti a TC torace nel percorso diagnostico)

3.2 PERCORSO DIAGNOSTICO/STADIATIVO PER PERSONE CON NODULO POLMONARE SOLITARIO

In caso di riscontro occasionale di nodulo polmonare solitario sospetto verrà effettuata una valutazione multidisciplinare al fine di determinare la probabilità di diagnosi di neoplasia polmonare e di definire la migliore strategia diagnostica o di follow-up (figura 3). Tale valutazione prende in considerazione:

 fattori di rischio legati al paziente: età, storia di fumo, anamnesi positiva per tumori, anamnesi personale o familiare di patologia neoplastica, fattori occupazionali, anamnesi personale positiva per malattie polmonari (es. broncopneumopatia cronico-ostruttiva, fibrosi polmonare), esposizione ad agenti infettivi (es. tubercolosi) o infezioni (es. immunodepressione, aspirazioni, infezioni polmonari);

 fattori di rischio radiologici: dimensioni, forma, densità del nodulo, anormalità del parenchima associato (irregolarità dei margini suggestive di fenomeni infiltrativi, cicatrici o alterazioni sospette di infiammazione, ground glass perilesionale), modalità di impregnazione contrastografica, captazione alla PET.

La PET si è dimostrata più accurata rispetto alla TAC nella caratterizzazione del nodulo polmonare solitario.

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L’analisi del comportamento metabolico si integra con i dati forniti dalla TAC relativi a forma, dimensione, densità e vascolarizzazione. La sensibilità della PET è nettamente ridotta per i noduli di dimensioni inferiori ai 8-10 mm.

In caso di noduli polmonari di dimensioni superiori al centimetro dovrebbero essere effettuata la PET:

i noduli che presentano un basso sospetto di neoplasia possono essere indirizzati ad una sorveglianza meno aggressiva, mentre i noduli con forte sospetto di neoplasia devono essere tutti valutati cito/istologicamente per la limitata specificità della metodica.

Per le modalità e le tempistiche della sorveglianza dei noduli con basso sospetto di neoplasia si rimanda alle linee guida adattate dalla Fleischner Society.

Figura 3 Percorso terapeutico nodulo polmonare solitario

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3.3 PERCORSO TERAPEUTICO PER PERSONE CON NEOPLASIA POLMONARE ACCERTATA E FOLLOW-UP DOPO CHIRURGIA

La terapia del tumore polmonare differisce a seconda delle caratteristiche anatomo-patologiche,

NSCLC versus SCLC e dello stadio (malattia localizzata suscettibile di trattamento chirurgico radicale, malattia localmente avanzata non suscettibile di trattamento chirurgico radicale “ab initio” e malattia avanzata).

I percorsi sono stati indicati secondo l’iter previsto dalle principali linee guida nazionali (AIOM) ed internazionali (ESMO, ASCO, NCCN) e saranno aggiornate nel tempo secondo la loro evoluzione.

3.4 NSCLC- Non Small Cell Lung Cancer

NSCLC LOCALIZZATO

In caso di diagnosi istologica di NSCLC localizzato (stadio I, II), l’intervento chirurgico andrà eseguito entro i 30 giorni successivi al completamento della fase diagnostica-stadiativa e degli esami necessari per la valutazione funzionale (prove di funzionalità respiratoria, scintigrafia polmonare perfusionale,

ecocardiogramma etc.) nei centri con la maggiore expertise per la patologia tumorale polmonare, al fine di garantire i più elevati standard di qualità.

Il referto istologico definitivo dovrà essere reso disponibile entro 15 giorni dall’intervento.

Successivamente il caso sarà presentato al G.O.M. per la definizione del successivo percorso di cura o follow-up.

In caso di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico presso strutture esterne al Centro, la Presa in Carico verrà comunque garantita entro 7 giorni dal primo contatto presso il G.O.M. (figure 4-8).

L’inizio di un’eventuale trattamento sistemico (chemioterapia,ecc.) dovrà avvenire entro 40 giorni dall’intervento chirurgico.

Il ricorso a procedure radioterapiche post-chemioterapia o chirurgia dovrà avvenire in tempi compatibili con quanto previsto dalle più aggiornate linee guida del settore.

Per i pazienti allo stadio II-III patologico radicalmente operati e ben selezionati (buon performance status, assenza di patologie concomitanti maggiori, con buona e rapida ripresa post-operatoria) deve essere raccomandata la chemioterapia adiuvante con regimi a base di platino.

Necessario una valutazione cardiologica del paziente al baseline prima dell’ inizio di ogni trattamento sistemico.

La radioterapia post-operatoria non è raccomandata in pazienti allo stadio I-II radicalmente operati.

Non è possibile formulare una raccomandazione specifica relativa alla radioterapia post-operatoria in caso di stadio IIIA N2 radicalmente operato in quanto ancora oggetto di studio.

Nel caso di pazienti inoperabili per comorbidità, il trattamento suggerito, quando possibile, è la radioterapia stereotassica (SABR- stereotactic ablative body radiotherapy) che dovrà essere eseguita entro 30 giorni dalla scelta terapeutica e condotta secondo linee giuda AIRO ed ASTRO.

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Figura 4 Percorso terapeutico per tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localizzato

Qualora la malattia sia suscettibile di trattamento chirurgico radicale, al termine della gestione terapeutica multidisciplinare del caso, il paziente rientrerà in un adeguato percorso di follow-up clinico-strumentale ai fini dell’individuazione precoce di eventuali recidive locali o a distanza.

I pazienti con una storia di neoplasia polmonare rimangono a rischio di eventi correlati alla neoplasia di base o a condizioni cliniche non correlate per tutta la durata della vita (figura 5).

In caso di recidiva, il paziente sarà opportunamente rivalutato dal G.O.M. al fine di definire il più opportuno percorso terapeutico, in accordo a quelle che saranno le più aggiornate linee guida del momento.

Ai fini della stadiazione e del successivo percorso terapeutico del caso si rimanda al presente PDTA, che definisce un percorso secondo il rispetto delle più aggiornate linee guida nazionali ed internazionali del caso.

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Figura 5 Follow-up dopo terapia chirurgia

NSCLC LOCALMENTE AVANZATO

In caso di diagnosi istologica di NSCLC localmente avanzato potenzialmente resecabile “ab initio” (stadio N2 minimo), la pianificazione dell’approccio terapeutico sarà decisa dal G.O.M. nell’ambito di una

valutazione multidisciplinare, dal momento che non vi è chiara raccomandazione del vantaggio di un trattamento di induzione di chemioterapia seguita da chirurgia, invece che di chemioradioterapia concomitante.

Pertanto non è possibile formulare una raccomandazione specifica ma va valutata caso per caso.

In generale, un trattamento di induzione con doppiette a base di platino seguito da chirurgia, nei pazienti in risposta è fortemente raccomandato e dovrà essere iniziato entro 15 giorni.

In caso di NSCLC localmente avanzato non resecabile “ab initio”, stadio N2 non-minimo (multiple stazioni linfonodali, malattia “bulky”), la chemio-radioterapia (concomitante, nei pazienti adeguatamente selezionati, o sequenziale) rappresenta lo standard terapeutico.

In casi selezionati, dopo opportuna valutazione multidisciplinare, può essere valutata una eventuale chirurgia dopo aver effettuato una chemioterapia neoadiuvante da iniziare entro 15 giorni.

Nei pazienti con stadio N3 la chemio-radioterapia (concomitante, nei pazienti adeguatamente selezionati, o sequenziale) deve rappresentare lo standard terapeutico (figura 6).

In caso di terapia concomitante il trattamento chemio-radioterapico dovrà iniziare entro 15 giorni.

In caso di terapia sequenziale la chemioterapia dovrà iniziare entro 15 giorni e la radioterapia entro 30 giorni dalla fine della chemioterapia.

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Figura 6 Percorso terapeutico per tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente- avanzato

NSCLC AVANZATO

In caso di diagnosi istologica di NSCLC in stadio avanzato, la scelta del trattamento medico da proporre al paziente si basa sulle caratteristiche del paziente, sull’istologia e sulle caratteristiche biologiche della malattia (figura 7).

Nei pazienti affetti da NSCLC con presenza di mutazioni attivanti l’Epidermal Growth Factor Receptor (EGFR) e candidati a trattamento di prima linea, deve essere proposta una terapia con inibitore di tirosino- chinasi (TKIs) di EGFR (gefitinib, erlotinib o afatinib).

La determinazione delle mutazioni di EGFR deve essere condotta sul tessuto tumorale.

Tuttavia, in assenza di tessuto il test EGFR può essere effettuato su DNA tumorale circolante isolato dal plasma (biopsia liquida).

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Pazienti in progressione di malattia dopo trattamento con EGFR-TKI, verranno avviati alla determinazione della mutazione T790M su tessuto mediante biopsia su tumore primitivo o lesione secondaria o su plasma (biopsia liquida), per eventuale trattamento con inibitore TK di III generazione (osimertinib).

Nei pazienti affetti da NSCLC con presenza di traslocazione del gene Anaplastic Lymphoma Kinase (ALK) e candidati a trattamento di prima linea deve essere proposta una terapia con inibitore di ALK.

Nei pazienti con NSCLC ROS1 positivi è indicato il trattamento con crizotinib .

A progressione di malattia è indicato un trattamento con inibitore di ALK di nuova generazione.

In assenza di tali alterazioni genetiche (EGFR, ALK,ROS 1) nei pazienti invece con tumore con forte espressione all’immunoistochimica di PD-L1 (> 50%) in prima linea di trattamento è indicata una immunoterapia con pembrolizumab.

In assenza di forte espressione di PD-L1 (< 50%) o nei casi in cui lo stato mutazionale non sia noto, un regime a due farmaci contenenti platino (in associazione o meno a bevacizumab, anticorpo monoclonale coinvolto nell’angiogenesi indicato nell’istologia non-squamosa) costituisce la terapia di prima scelta.

Per gli stessi in seconda linea, i pazienti verranno indirizzati a trattamento immunoterapico con nivolumab o atezolizumab anche senza positività per il biomarker (PD-L1) o con pembrolizumab,in caso di espressione almeno all’1% di PD-L1 (se non eseguita altra immunoterapia in precedenza) o docetaxel in associazione o meno a nindetanib (inibitore TK coinvolto nell’angiogenesi indicato nell’istologia adenocarcinoma).

Ogni nuovo trattamento autorizzato da AIFA può essere integrato nella terapia delle neoplasie del polmone, subito dopo l’ autorizzazione, anche se non menzionato nel presente PDTA.

Tutti i trattamenti per la malattia avanzata dovranno essere iniziati entro 15 giorni.

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Figura 7 Percorso terapeutico per tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato

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3.5 SCLC - Small Cell Lung Cancer

In caso di diagnosi istologica di SCLC in stadio limitato, i pazienti in buone condizioni generali verranno indirizzati verso trattamento chemio-radioterapico o sequenziale (45 Gy in frazionamento bigiornaliero da 1.5 Gy o 66-70 Gy in frazioni giornaliere da 1.8/2 Gy) utilizzando in pazienti fit come schema

chemioterapico la combinazione di cisplatino ed etoposide.

In presenza di riposta al trattamento va valutato un trattamento radioterapico encefalico profilattico (PCI).

Nel caso di SCLC esteso i pazienti verranno indirizzati a trattamento chemioterapico (nel paziente fit con carboplatino o cisplatino ed etoposide in prima linea).

La radioterapia mediastinica e la PCI vanno valutate caso per caso, in assenza di evidenze, in caso di buona risposta al trattamento polichemioterapico di induzione o per la palliazione sintomatica (figura 8).

I tempi di effettuazione dei trattamenti chemioterapici e radioterapici dovranno essere uniformi a quelli già esposti in precedenza.

Figura 8 Percorso terapeutico per carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC)

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4. Tempi di presa in carico (in giorni lavorativi)

Il primo accesso presso un centro oncologico della rete avverrà tramite prenotazione effettuata dal MMG o altro medico specialista .

Il G.O.M. si riunirà per la discussione dei casi clinici ogni settimana o ogni due settimane . Fanno parte del G.O.M. “ neoplasie del polmone” le seguenti figure professionali : oncologo

medico,chirurgo toracico oncologo, radiologo, patologo, radioterapista, cardioncologo, infermiere, medico nucleare, psico-oncologo, palliativista.

Le figure professionali coinvolte devono possedere dei requisiti di formazione, di esperienza e di casistica trattata/anno che garantiscano la loro qualificazione come dettagliato nelle linee guida europee.

L’infermiere- Case Manager, incaricato dal G.O.M. si occuperà della prenotazione degli esami radiologici ,e/o istologici necessari per la diagnosi o di altre consulti specialistici, ricorrendo al percorso interno aziendale “Percorso PDTA” o provvederà ad indirizzare, su indicazione degli specialisti del G.O.M., il paziente presso altre Ospedali della Regione.

Al completamento della fase diagnostico-stadiativa il G.O.M. definirà e programmerà il prosieguo del percorso clinico;

Entro ulteriori 21 giorni dalla prima visita dovrà essere completata la stadiazione strumentale del tumore, qualora non già disponibile al momento della prima visita.

L’intervento chirurgico sarà effettuato entro i 30 giorni successivi dalla visita multidisciplinare che ne avrà posto l’indicazione.

Il referto istologico sarà disponibile entro 15 giorni dall’intervento.

Al completamento della fase diagnostico-stadiativa il G.O.M. definirà e programmerà il prosieguo del percorso clinico;

L’inizo di un’eventuale chemioterapia o altra terapia sistemica prevista dovrà avvenire entro 15 giorni in casi di malattia avanzata, entro 30-40 giorni in caso di chemioterapia adiuvante successiva ad intervento chirurgico per malattia localizzata, entro 15 giorni in caso di chemioterapia neoadiuvante o chemio- radioterapia concomitante o sequenziale per malattia localmente avanzata.

Al momento della diagnosi e per tutto il percorso assistenziale la/il paziente sarà invitato ad un incontro con lo psicologo (colloquio valutativo),se lo desidera.

5. Il gender mainstreaming e la preservazione della fertilità

L’ attività di ricerca e di assistenza si svolgono con la consapevolezza degli operatori sanitari che la persona malata è portatrice di differenze di genere, la cui mancata identificazione/ conoscenza( gender- blindess), che purtroppo ancora oggi si verifica a tutti i livelli della pratica medica, aumenta il rischio di errore,favorisce la inappropriatezza terapeutica e non consente di migliorare e personalizzare le terapie,ingenera diseconomie e sprechi per il Sistema Sanitario Nazionale.

A tal fine l’Istituto promuove specifici progetti di ricerca, specie nel campo della farmacologia e nella cardio- oncologia ed assicura percorsi di formazione continua per tutto il personale addetto all’ assistenza sanitaria.

Necessario porre sempre molta attenzione alla prevenzione dell’infertilità indotta dai trattamenti antineoplastici,le principali tecniche di preservazione della fertilità richiedono momenti specifici dedicati e condivisi e formalizzati all’ interno dei PDTA aziendale e interaziendali e un adeguato counseling.

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Al momento della presa in carico nel G.O.M. dovrà essere prospettato alla persona affetta da patologia oncologica l’eventuale percorso per la preservazione della fertilità in dipendenza dell’età e del tipo di trattamento previsto per la cura della specifica neoplasia.

Sarà cura del G.O.M. avviare il Percorso Assistenziale contattando il Centro Regionale di riferimento per il paziente, che attiverà poi la presa incarico della coppia.

6. Integrazioni del percorso

6.1 VALUTAZIONE CURE SIMULTANEE

( a cura delle U.O. di cure Palliative dell’ IRCCS-CROB )

I criteri generali per avviare un paziente ad un programma di cure simultanee sono:

Malattia avanzata, non terminale Terapie antitumorali in corso

Presenza di quadri clinici complessi (dolore, dispnea, torace/pelvi congelata, trombizzazione grossi vasi, linfostasi ed edema e trasudato arti inferiori, carcinomatosi meningea, deficit neurologici, denutrizione, colonizzazione cutanea, distress psicologico).

Necessità di cure continuative

Dal punto di vista organizzativo, ove possibile, si raccomanda l’attivazione di un ambulatorio di cure simultanee all’interno del Dipartimento Oncologico, a cui afferisce il paziente. Il team di cure simultanee è costituito da:

medico palliativista oncologo medico psicologo

6.2 VALUTAZIONE CURE PALLIATIVE

I criteri generali per la definizione di malattia terminale al fine di attivare un programma di cure palliative, nel setting appropriato e nel rispetto dei valori e dei desideri del malato e dei familiari, sono:

Terapeutico: esaurimento/assenza o inutilità delle terapie oncologiche per la cura del tumore, o rifiuto da parte del malato

Clinico: presenza di un quadro clinico che comporta limitazioni dell’autonomia e un frequente bisogno di cure mediche, caratterizzato da un Indice di Karnofsky < 50

Prognostico: previsione di sopravvivenza < a 3 mesi

N.B.

Allegato a questo PDTA, in apposito capitolo, è stata inserita la Valutazione per le cure Simultanee e la Valutazione per le Cure Palliative

6.3 VALUTAZIONE di CONTINUITA’ ASSISTENZIALE: OSPEDALE-TERRITORIO (A cura dell’U.O.C. di Oncologia Critica Territoriale, cure Domiciliari e Palliative)

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Nella fase di passaggio dall’ Ospedale al Territorio non si può prescindere dall'utilizzo della Centrale Unica delle Dimissioni. Tale strumento che utilizza un cruscotto telematico in grado

di ricevere le proposte di dimissioni dai reparti per acuti e di gestire le dimissioni protette in qualunque tipo di setting assistenziale, sta contribuendo in maniera decisiva alla risoluzione della problematica inerente la continuità di cure tra ospedale e territorio e, con la sua implementazione, ridurrà ai minimi termini tale criticità e migliorerà la precisione della percezione del bisogno da parte delle Unità di Valutazione Multidimensionale.

Le UVM di tutta la Regione hanno ormai adottato il Sistema modulare InterRAI in grado di garantire, attraverso analisi “online”, la percezione dei bisogni e di suggerire le soluzioni terapeutiche più opportune. I suoi strumenti, NECPAL e Palliative Care, potranno costituire, nel’ ambito dei vari PDTA, ausili in grado di garantire, soprattutto nella fase terminale, cure palliative adeguate.

Per concludere, si è convinti che tale PDTA, ma anche gli altri previsti, può avvalersi del supporto della Telemedicina la cui attuazione è imminente, che prevede percorsi specifici ben codificati e degni di rappresentare un modello organizzativo misurabile onorevolmente in qualunque benchmarking e, come tale, esportabile.

7. Associazioni di Volontariato

Di seguito si riporta l’ elenco delle Associazioni di Volontariato operanti presso l’ IRCCS-CROB che collaborano all’ accoglienza,all’ informazione e al supporto psicologico e logistico del paziente e dei familiari dei nostri pazienti.

Sono presenti anche Associazioni di Pazienti affetti da patologia neoplastica che operano per la tutela dei lori diritti e per una maggiore opera di sensibilizzazione e di informazione.

-AIMAC

-Agata Volontari contro il cancro Onlus (supporto e assistenza ai pazienti, trasporto gratuito dal metapontino)

-AIRO Associazione Italiana Rionero Onlus (casa famiglia a supporto dei pazienti e dei loro familiari) -Arcipelago Eva (consulto estetico e di make up correttivo nella stanza di Eva )

-Avis (raccolta sangue) -AVO (volontari ospedalieri) -FIDAS (raccolta sangue)

-Iris Basilicata Onlus (supporto alle pazienti oncologiche e setting della parrucca stanza degli specchi -Associazione Letti di Sera (umanizzazione delle cure con letture ai pazienti e promozione del libro) -Tribunale dei Diritti del Malato

-Volontari del Sollievo - Amici di Padre Pio (volontari ospedalieri)

8. Glossario delle Abbrevazioni NSCLC:Non Small Cell Lung Cancer SCLC: Small Cell Lung Cancer EBUS :Endo Bronchiale Ultra Sound ALK:Anaplastic Linphoma kinase

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PD-1 e-PDL-1: PD-1 molecola co-inibitoria espresso sulla superficie dei linfociti T attivati, PDL-1 e PDL-2 molecole espresse sulla cellula tumorale.

ROS 1: ROS1 è un recettore tirosina chinasi codificato dall'oncogene ROS1

18 FDG PET/TC :Positron Emission Tomography, cioè Tomografia ad Emissione di Positroni-TAC AIOM: Associazione Italiana Oncologia Medica

AIRO:Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica NCCN:National Comprehensive Cancer Network

ESMO:UROPEAN SOCIETY FOR MEDICAL ONCOLOGY, UVM:Unità Valutativa Multidisciplinare

NecPal: screener per la identificazione precoce della NECessità di cure PALliative.:

7. Riferimenti bibliografici

Per il presente PDTA si è tenuto conto delle più recenti linee guida nazionali AIOM, AIOT,AIRO, ed internazionali ESMO,ASCO, NCCN, esso sarà oggetto di revisione annuale.

Allegato N° 1 Elenco dei Componenti il Gruppo di Lavoro IRCCS-CROB del PDTA ” Neoplasie del polmone”

Dr Alfredo Tartarone- Responsabile del PDTA “Neoplasie del polmone”

Dr Michele Aieta Dr Vincenzo Fusco Dr Antonietta Montagna Dr Aldo Cammarota Dr Giovanni Storto Dr Giulia Vita

Dr Giuseppe Patitucci Dr Antonio Nappi Dr Giuseppina Gallucci Dr Pasquale Di Leo Dr Alessandro Lettini

ASP: Dr Gianvito Corona –Direttore U.O.C. Oncologia Critica Territoriale ,Cure Domiciliari e Palliative

con la partecipazione:

della Direzione Strategica e della Direzione Scientifica IRCCS-CROB

Redatto e Coordinato da

Dr.ssa A. Capobianco - Dipartimento della Direzione Sanitaria -Referente dei PDTA Aziendali e Regionali per l’IRCCS – CROB

Data di Approvazione 16 ottobre 2019

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Riferimenti

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