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Cultura e Spettacoli – Pag. 33 02 febbraio 2007

DA POLARIS AL VIA UN PROGETTO FARMACEUTICO SULLE PIANTE OFFICINALI CON L’INGHILTERRA

Mirto in pillole contro la fatica

CON IL ROSMARINO ALLA BASE DI «ENERGY» E «MEMORY»

Estratti di mirto e rosmarino della Sardegna per migliorare le prestazioni fisiche e mentali in caso di fatica.

Ma anche per supportare terapie legate a disturbi delle articolazioni. Le proprietà benefiche delle piante officinali dell’isola si concretizzano ora in alcune nuovissime linee di prodotti che già dalla settimana prossima saranno in commercio in tutte le farmacie della Sardegna, e fra cinque mesi nel resto d’Italia.

Si tratta di tre diverse confezioni di pastiglie («Energy», «Memory» e «Flex») frutto della ricerca della società inglese «Nuragic Biotech» (il nome, curiosamente, non ha nulla a che vedere con i nuraghi), che nella sua filiale del Parco tecnologico «Polaris», a Pula, ha studiato alcuni principi attivi derivati dalla flora sarda.

I risultati sarebbero sorprendenti, stando almeno a quanto sostiene Angelico Carta, direttore scientifico dell’azienda farmaceutica. «Per farla semplice - spiega Carta - nel caso di “Energy” abbiamo brevettato una particolare combinazione di estratti di mirto e rosmarino che, affiancata ad altri composti vitaminici già noti, può essere un importante coadiuvante qualora ci sia una richiesta di metabolismo energetico superiore». Stesso discorso per “Memory”, che contiene mirto e rosmarino e fosfolipidi in grado di aumentare funzioni cognitive come attenzione e concentrazione. E anche per “Flex”, con la combinazione delle due piante affiancata a integratori alimentari come controitina e glucosamina.

«La Sardegna - continua Carta - dispone di una straordinaria e per certi aspetti unica varietà di piante officinali. Per contro, proprio nell’isola l’applicazione produttiva della ricerca etnobotanica è ancora ai primi passi». Significa che non esiste una tradizione industriale in grado di trasformare principi attivi e molecole naturali in prodotti di integrazione alimentare di supporto. Ed è anche per questo che i tre integratori per ora non saranno prodotti in Sardegna, ma in alcuni stabilimenti italiani. La commercializzazione degli integratori sarà fatta attraverso un accordo stipulato con Cosafaca, il consorzio delle farmacie del Cagliaritano, mentre il progetto nella sua interezza è stato presentato nella sede di Polaris ieri mattina nel corso di workshop dal titolo «Piante officinali: la biodiversità della Sardegna. Dalla ricerca alle applicazioni produttive», organizzato da Sadregna Ricerche (l’ente che sino a qualche mese fa si chiamava «Consorzio Ventuno») in collaborazione con, appunto, la «Nuragic Biotech». Al centro dei lavori, l’idea di sviluppare anche in Sardegna l’analisi delle piante officinali locali e nel contempo di approfondire le opportunità di applicazione industriale legate all’etnobotanica.

Secondo Angelico Carta, l’isola può contare inoltre sui laboratori di altissima qualità del parco tecnologico di Polaris, «che - spiega ancora il direttore scientifico dell’azienda farmaceutica - non hanno nulla da invidiare alle altre strutture simili a livello europeo».

La «Nuragic Biotech» è nata tre anni fa in Inghilterra con lo scopo di sviluppare da una parte farmaci e dall’altra integratori alimentari. Da qualche mese, la collaborazione con Farmaness, una delle aziende impegnate nella biomedicina che operano a Polaris. E ora l’idea di commercializzare i tre prodotti.

Andrea Massidda

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