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Data: 18 aprile 2018 11:04 in: Ambiente, Provincia
Dal 16 aprile infatti si è aperta la nuova campagna irrigua. Per “dissetare” i campi che si sviluppano sugli oltre 3.500 ha di terreno all’interno dei quattro distretti (1, 21, 7 in provincia di Arezzo e 42-43 in terra senese), affidati dalla Regione al CB2, gli operatori possono farsi avanti e chiedere di utilizzare, da maggio a settembre, la risorsa della Diga di Montedoglio, distribuita alle aziende dalle reti gestite dal Consorzio: km di tubi e condotte che attualmente servono circa 200 utenze e meno di 1.000 ha di terreni, ma che potrebbero dare una risposta a un numero molto più alto di aziende agricole.
Con una novità. Per la prima volta, presentare la richiesta di fornitura di acqua ad uso irriguo sarà fatta on line, in modo più pratico e veloce. Niente viaggi, anticamere e burocrazia inutile: sul sito del Consorzio (www.cbaltovaldarno.it) è pubblicato il database che consente l’accredito con procedura on line. Per farlo, gli utenti, che hanno già utilizzato il servizio nel 2017, useranno le credenziali inviate al loro indirizzo per posta prioritaria o pec. I nuovi utenti invece si dovranno registrare, inserendo un indirizzo mail dove riceveranno le chiavi di accesso generate in modo automatico.
Nessuna variazione invece per i dati richiesti, da inserire seguendo un percorso facilitato. Per chi ha poca dimestichezza con i sistemi digitali?
Nessun problema. Le organizzazioni agricole, che hanno condiviso il percorso con l’ente consortile, sono a disposizione per la compilazione delle pratiche.
Non ci sono sorprese sul fronte delle tariffe che prevedono, un rimborso fisso di 100 euro per ettaro irrigato e un rimborso per l’acqua effettivamente utilizzata (fino a 1.500 mc/ha € 0,115/mc; da 1.500 a 3.500 mc/ha € 0,135/mc; oltre 3.500 mc/ha € 0,15/mc).
“La scelta del Consorzio – spiega il presidente Paolo Tamburini – resta di incoraggiare l’uso dell’irrigazione, ma anche un consumo corretto e
consapevole della risorsa, scoraggiando i fenomeni di spreco che, purtroppo, sono ancora diffusi”.
La digitalizzazione delle domande è solo l’ultimo tassello di un percorso di modernizzazione che ha attraversato tutto il servizio: il sistema di
distribuzione di acqua irrigua, gestito dal CB2, infatti, può contare sulla presenza di centraline elettroniche e un meccanismo di telecontrollo che consente di monitorare a distanza i parametri idraulici delle reti e, in caso di necessità, di intervenire da remoto per risolvere problemi tecnici e di funzionamento.
“Fondamentale comunque – commenta il presidente Tamburini – resta il controllo “umano”. I nostri operatori hanno il compito, al momento del rilascio delle concessioni, di verificare i dati dichiarati dall’utente; nel corso della campagna irrigua di monitorare un corretto utilizzo della risorsa e, soprattutto – ed è questo il fiore all’occhiello del servizio -, di fornire un’assistenza
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continua 24 h su 24 (cell. 335 8758306) alle imprese e non lasciare a secco le colture. A completare l’offerta, c’è la disponibilità di un’acqua di grande qualità, indispensabile per un’agricoltura di qualità, e una buona quantità di risorsa che, fino ad oggi, ha consentito un’irrigazione libera senza mai la necessità di ricorrere alla turnazione”.
Il CB2 non si ferma qui. Nel cassetto, infatti, ha un progetto ambizioso:
riuscire ad attivare la fornitura di acqua sui 600 ha di terreno, attivando la rete di distribuzione su 600 ha di terreno, dei 1.600 che compongono il Distretto 21, dove non è stato ancora avviato l’esercizio irriguo.
“Considerando le bizzarrie meteorologiche, con estati sempre più calde e siccitose – conclude il Presidente Tamburini –, l’irrigazione diventa uno strumento indispensabile per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle produzioni agricole. Ampliare la fornitura di acqua dell’invaso alle imprese del territorio, significa garantire la sicurezza ambientale e, nello stesso tempo, valorizzare le eccellenze dell’agricoltura senese e aretina”.
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Parco di Portofino: il 19 e 20 ad Alghero per il Progetto Trig-Eau
18 Apr 2018 da www.parcoportofino.it
Il Parco di Portofino parteciperà il 19 e 20 aprile al terzo Comitato di Pilotaggio del Progetto Interreg Marittimo T.r.i.g-Eau (Transfrontalierità, Resilienza, Innovazione & Governance per la prevenzione del Rischio Idrogeologico) di cui è partner.
Sarà una occasione per fare il punto sulle attività realizzate e sulle prossime azioni da sviluppare.
Il Progetto
Il progetto T.r.i.g.-Eau affronta la problematica del rischio alluvioni dovuto al tombamento dei corsi d’acqua e al sempre maggiore incremento di aree urbanizzate e superfici impermeabilizzate con conseguenti difficoltà di regimazione del deflusso idrico superficiale e di ricezione delle portate di deflusso da parte dei corpi idrici recettori, aggravate dai cambiamenti climatici in atto.
Il progetto mira a sviluppare la resilienza dei territori promuovendo infrastrutture verdi per la gestione dei deflussi metereologici, al fine di ristabilire il ciclo dell’acqua favorendo l’infiltrazione e riducendo l’effetto di runoff.
T.r.i.g-Eau
Transfrontalierità: Un progetto che va oltre i confini di Regioni e Nazioni, interessando nove partner, nell’area del Mediterraneo centro- settentrionale, appartenenti al settore pubblico e privato delle Regioni Liguria, Sardegna, Toscana e Paca, coordinati dal capofila Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa.
Resilienza: Il progetto vuole promuovere e supportare la capacità dei territori e delle comunità che li abitano di far fronte ai cambiamenti climatici e alla urbanizzazione degli spazi, fattori alla base di un alto rischio
idrogeologico, attraverso l’adozione di nuove soluzioni tecniche più attente alla conservazione della natura, al benessere delle persone e alla costruzione di strategie condivise per lo sviluppo sostenibile dell’area transfrontalierà.
Innovazione: T.r.i.g-Eau propone la riduzione dei ”classici” interventi strutturali di difesa, messa in sicurezza e artificializzazione dell’habitat fluviale a favore della realizzazione di infrastrutture verdi ed azioni che migliorino il paesaggio naturale e assicurino funzioni di fitodepurazione, garantendo la presenza di aree umide permanenti e sviluppando la funzione fruitiva dell’area o di porzioni di essa.
Governance: Affrontare insieme, cittadini, amministratori e tecnici, la costruzione di un territorio più sicuro con scelte e soluzioni adeguate ai mutamenti climatici.
Budget globale: 2.091.370 € – tasso di finanziamento Feser 85%
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