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Abachi delle forme di dissesto

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA (pagine 60-65)

Effetti tipici dei cedimenti

3.2 Diagnosi e interpretazione delle forme del dissesto

3.2.3 Abachi delle forme di dissesto

La ricorsività di determinati fenomeni di dissesto, la cui lettura costituisce una sorta di pre-diagnosi diretta, ha permesso l’inquadramento di un repertorio di forme all’interno di un abaco dei principali meccanismi che possono manifestarsi a Venezia.

L’elaborazione di questo “Structural Damage Atlas”70, è il presupposto per una lettura quanto più oggettiva e universale per i professionisti che si accingono a lavorare su un edificio storico a Venezia. Ciò che ha permesso l’elaborazione di questo atlante è l’analisi del quadro fessurativo e deformativo che, relazionato con uno stato di sforzo ipotetico, ha implicato la correlazione del danno con la sua causa scatenante.

                                                                                                               

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Rossi Pier Paolo, Le indagini diagnostiche per il consolidamento strutturale delle sponde dei rii in Quaderni sulla manutenzione urbana di Venezia, n.9 anno III, 2001

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F. Doglioni, G. Mirabella Roberti, F.Trovò, A. Squassina, M. Bondanelli, A structural damage atlas for

Venice in Scientific Research and Safeguarding of Venice – CORILA Research programme 2004-2006 –

La prima importante suddivisione è stata in termini di estensione; si sono individuati dei fenomeni locali, che interessano un’unica componente costruttiva senza necessariamente compromettere la stabilità dell’intero manufatto e dei fenomeni estesi qualora il danneggiamento assuma una portata maggiore. Nello specifico delle opere di fondazione, va osservato che qualsivoglia cinematismo che le coinvolga, influenzerà con effetti più o meno gravi anche la sovrastruttura connessa.

Per entrambe le tipologie oltre alle ipotetiche cause principali vengono sempre accostate delle concause secondarie, meno rilevanti delle principali ma che sicuramente possono aver contribuito al dispiegarsi del fenomeno (degrado materico, fronti acquei di risalita, ecc.). La corretta interpretazione dei quadri fessurativi e deformativi in atto si propone come un vero e proprio strumento diagnostico se correttamente utilizzato. Nello specifico di questa trattazione, si analizzeranno in dettaglio le patologie connesse a cedimenti dei sistemi fondali. Sebbene i dissesti delle opere di fondazione siano leggibili in modo particolare in fenomeni lesivi parecchio estesi, gli spostamenti di architravi e apparati decorativi costituiscono anch’essi una conseguenza diretta e diffusa del comportamento viscoso del sottosuolo lagunare.

I principali fenomeni dovuti a insufficienze fondali sono:

1. Deformazioni e lesioni della muratura perimetrale per cedimento differenziale breve del tratto intermedio della fondazione : il fenomeno si esplica per un cedimento circoscritto di una parte della fondazione (diretta ma anche profonda) dovuto a un suo deterioramento o a cause geotecniche. Le lesioni leggibili in prospetto sono localizzate in corrispondenza della parte cedevole e assumono andamento inclinato o ad arco 2. Traslazione verticale per cedimento differenziale breve o lungo del tratto terminale di

fondazione: il cedimento si manifesta in una serie di lesioni a carattere parallelo inclinate o sub-verticali tra le porzioni a diverso cedimento. La lettura è possibile anche attraverso il comportamento delle aperture i cui ritti seguono con inclinazione o rottura il verso dello spostamento

3. Traslazione verticale della muratura perimetrale per cedimento differenziale lungo del tratto intermedio della fondazione (effetto arco): il cedimento si manifesta nella parte centrale della fondazione accompagnato da lesioni con caratteristico andamento ad arco. Il meccanismo è uguale a quello descritto al punto 1, varia l’estensione. La porzione di muratura interessata dal cinematismo, può subire rotazione o espulsione nel caso entri in instabilità. Anche le aperture si deformano seguendo lo spostamento complessivo della facciata

4. Traslazione verticale con rotazione fuori piano della muratura perimetrale per cedimento differenziale del lato esterno: anche questo meccanismo si manifesta attraverso lesioni ad arco che possono culminare nell’isolamento e rotazione fuori piano della porzione di muratura interessata. L’eccentricità dei carichi agenti sulla

porzione di muratura interessata è discriminante per l’innescarsi del cinematismo. Qualora si tratti di un edificio con fronte acqueo, il fenomeno può essere accelerato dal degrado materico provocato

5. Traslazione orizzontale fuori piano della fondazione con imbozzamento della muratura perimetrale: questo cinematismo è provocato dallo slittamento delle teste della palificata per instabilità dovuta al carico di punta. Si manifesta con lesioni curvilinee nella parte basamentale ed espulsione di materiale lapideo con conseguente abbassamento di tutta la porzione di muratura sovrastante. Il degrado materico delle fondazioni, accelerato dal contatto con l’acqua salsa, in questo caso è determinante 6. Traslazione orizzontale nel piano o angolare della fondazione: il movimento da

considerare è uguale a quello descritto al punto 5, con l’unica differenza che lo spostamento avviene nel piano e si manifesta in lesioni verticali e parallele poste ad una certa distanza tra loro. L’intero paramento subisce uno spostamento della sua parte terminale leggibile in termini dimensionali nella distanza complessiva tra i due lembi della frattura. Tale fenomeno può coinvolgere anche le angolate

7. Traslazione verticale del muro di spina: il cinematismo coinvolge uno o più pannelli murari interni che traslano verticalmente in maniera differenziale rispetto al muro perimetrale, per esempio a causa di tipologie fondazionali diverse. Migliore è la connessione tra i paramenti murari, peggiori saranno le lesioni in corrispondenza del nodo (§3.1.1). Questo meccanismo può inoltre innescare pericolose spinte orizzontali sulle murature perimetrali con pericolo di ribaltamento fuori piano

8. Traslazione verticale dell’angolata per cedimento differenziale della fondazione: è evidente in una serie di lesioni verticali o subverticali che si attenuano salendo in altezza. L’angolata infatti rappresenta un dispositivo strutturale in cui convergono sollecitazioni elevate in virtù della sua posizione di collegamento tra murature appartenenti a due facciate diverse. Inoltre la pratica costruttiva prevede non vi sia perfetto ammorsamento tra i conci il che comporta separazioni del paramento.

9. Edifici con pareti murarie perimetrali fuori piombo: rotazione rigida dell’intero corpo di fabbrica che può avere luogo senza la manifestazione di lesioni apparenti. E’ connesso a disomogeneità del sottosuolo o cedimenti indotti.

Fig.3.15 Schema strutturale di funzionamento degli edifici a Venezia con opere di fondazione diverse, tratta da

Mazzucato, A., Dei Svaldi, A. & Dalla Corte, E. Restoration works in the city of Venice geotechnical aspects.

Scientific Research and Safeguarding of Venice,- Corila Research Program 2004, 2006, pp. 146–154.

Dei 21 meccanismi e forme di dissesto raccolte all’interno dell’Atlante più della metà possono essere totalmente o in parte ricondotti a problemi di insufficienza fondazionale, la principale criticità che interessa le antiche fabbriche veneziane. Se correttamente utilizzato si propone come un ottimo strumento per la diagnosi anche in situ di eventuali cinematismi in atto che, in unione con un approfondito studio dell’edificio in analisi, può permettere di verificare se questo possieda ancora dei margini di resistenza pur offrendo una sicurezza di certo ridotta.

Nella pagina seguente si riporta un riassunto grafico (tab.3.1) dei cinematismi più significativi ricavati dallo “Structural Damage Atlas”71 per quanto riguarda i cedimenti delle opere di fondazione.

                                                                                                               

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F. Doglioni, G. Mirabella Roberti, F.Trovò, A. Squassina, M. Bondanelli, A structural damage atlas for Venice in Scientific Research and Safeguarding of Venice – CORILA Research programme 2004-2006 – Vol.VI, Venezia, 2008, pp. 133-146.

 

Tab.3.1 Riassunto delle forme di dissesto legate ad insufficienze fondazionali tratto da F. Trovo’, F. Doglioni, G. Mirabella Roberti, M. Bondanelli, Repertorio delle forme di dissesto, in F. Doglioni, G. Mirabella (a cura), Venezia. Forme della costruzione e forme del dissesto, Libreria Editrice Cluva, Venezia 2011, pp. 271-300

3.2.4 Documentazione fotografica del degrado connesso a insufficienze

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA (pagine 60-65)

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