27.
Marco Giorgio Bevilacqua, Alexan-der Klein and the Existenzminimum:
A ‘Scientific’ Approach to Design Techniques, presentato a Nexus 2010: Relationships Between Ar-chitecture and Mathematics, Porto, giugno 2010
Il programma proposto da Klein utilizza come elemento regolatore di qualsiasi tipologia di alloggio il numero di posti letto: sulla base cioè del numero di persone che possono vivere contemporaneamen-te lo spazio domestico, quest’ultimo viene definito e progettato. Per la prima volta all’interno degli sviluppi del pensiero razionalista, la pro-gettazione dell’abitazione smise di guardare alle misure geometriche come unità regolatrici (l’area di ogni stanza, per esempio) per rivolge-re invece la propria attenzione dirivolge-rettamente agli abitanti stessi, al loro numero, alle relazioni possibili tra di essi, alle interazioni, al possibile disturbo reciproco.
Le teorie progettuali di Klein sono ben riassunte in quattro punti che l’ingegnere e professore Marco Giorgio Bevilacqua descrive in un proprio articolo riguardante il metodo proposto da Klein, racchiuden-doli nella voce di “Programma Generale” 27.
La prima delle quattro voci introduce il concetto di economicità: l’al-loggio minimo è economicamente accessibile a tutti e minimo in ogni suo parametro; la seconda invece, assume che l’alloggio deve garan-tire igiene e accettabili standard di vita; la terza voce parla di qualità dell’alloggio il quale, sebbene arredato con materiali e mobili dai costi ridotti, garantisce comfort e valore estetico; il quarto punto infine, sot-tolinea come l’alloggio debba essere organizzato e arredato in modo da garantire l’idea di spaziosità e ampiezza. In queste poche righe può essere sintetizzata l’approfondita ricerca sviluppata da Klein, una ricerca che lo portò a strutturare un procedimento metodico per la progettazione, un processo quasi matematico.
Tale processo si compone di tre fasi principali: una fase di “attribuzio-ne dei punteggi”, la successiva detta “degli incrementi successivi”, ed infine l’ultima, la “fase grafica”. L’elemento selezionato per rappresen-tare e comparare i progetti è esclusivamente la pianta architettonica.
La prima fase è strutturata secondo un metodo di assegnazione di punteggi matematici alla capacità, di uno specifico alloggio, di rispon-dere alle necessità di un dato problema. Il metodo infatti, confronta più modelli abitativi selezionati e potenzialmente adeguati a garantire i requisiti richiesti, valutando la capacità di ogni modello di soddisfare gli stessi singoli requisiti. All’interno di una tabella, vengono tra loro
comparati dati numerici di superfici, volumi, dimensioni, distanze…
ma anche dati qualitativi, valutati in sistema binario (simboli + o -). Per rendere il metodo il più oggettivo e matematico possibile, l’architet-to ucraino si accorge della necessità di dover inserire degli specifici fattori correttivi: tali coefficienti valutano la relazione tra il numero di letti e la superficie dell’abitazione, il rapporto tra spazio disponibile e spazio edificato ed infine il rapporto tra spazi comuni e spazi privati all’interno dell’abitazione.
Questo metodo aiuta a restringere la selezione delle possibilità, por-tando all’esclusione di quelle piante architettoniche che rispondono al problema di progetto in modo meno performante.
La fase successiva, degli “incrementi successivi”, prevede il tentativo di ridurre le varie piante concepite alla stessa scala a delle dimen-sioni analoghe da poter comparare in modo oggettivo. Di ogni pianta vengono dunque incrementate la lunghezza e la larghezza: il metodo evidenzia come le piante più performanti si trovino tendenzialmen-te lungo la diagonale principale della matrice così generata. Le altre piante ottenute, non soddisfano i requisiti di igiene, praticità ed otti-mizzazione dello spazio.
Le piante selezionate vengono infine analizzate secondo il metodo grafico, fase del processo progettuale ritenuta da Klein particolar-mente efficace. Le piante vengono cioè comparate eseguendo grafi-camente su di esse una serie di analisi diagrammatiche riguardanti la circolazione, le aree di privacy, la distribuzione di ambienti e arredi, le visuali e le prospettive, i movimenti necessari, i movimenti possibili…
Gli schemi prendono anche in analisi tutti i riflessi psicologici possibili, come la sensazione di spazio opprimente, la presenza di finestre, la quantità di luce, l’ampiezza di ogni stanza, la tortuosità dei percorsi.
Questa comparazione grafica porta definitivamente alla selezione della pianta di progetto più performante e che meglio risponde al pro-blema: il progetto scaturisce dalla valutazione e dalla comparazione sistematiche fra più possibili alternative.
L’obiettivo di Klein è quello di definire un percorso metodologico e non liberamente interpretabile per giungere in modo lineare all’indivi-duazione dell’ipotesi progettuale. Le tre fasi principali appena descrit-te fanno in realtà pardescrit-te di un metodo più ampio e strutturato in ogni
suo aspetto fin dall’inizio del percorso progettuale, nell’individuazione del problema, nella sua suddivisione in sotto-problemi e nella defini-zione dei requisiti corrispondenti, fino alla proposta di più soluzioni e alla loro sistematica comparazione e valutazione.
Il metodo proposto da Alexander Klein costituisce oggi un esempio significativo di approccio razionale e oggettivo al progetto, simbolo di un’epoca nella quale la razionalità non definì solo le direzioni del linguaggio architettonico, ma anche la metodologia stessa.
Sebbene oggi questo metodo sia ormai superato e le sue premesse insieme a lui, questa esperienza costituisce una testimonianza impor-tante che ben descrive il clima culturale e intellettuale nel quale si sviluppò il concetto di existentzminimum.
L’obiettivo di Klein era quello di definire un nuovo sistema di proget-tazione, un sistema capace di garantire l’ottenimento di spazi minimi ma confortevoli e adeguati.
Il percorso progettuale stesso conduce a questo risultato in modo lineare, organizzato e ordinato.
_ Sintesi grafica e schematica del metodo progettuale proposto e te-orizzato da Alexander Klein, dall’in-dividuazione del problema fino alla definizione della soluzione più per-formante.
Fonte: rielaborazione dell’autore, da Marco Giorgio Bevilacqua, Alexan-der Klein and the Existenzminimum:
A ‘Scientific’ Approach to Design Techniques, presentato a Nexus 2010: Relationships Between Ar-chitecture and Mathematics, Porto, giugno 2010
DATI STATISTICI E
REQUIREMENTS RICERCHE
SCIENTIFICHE
PROBLEMA
E SPECIFICHE DEL PROBLEMA
PROGRAMMA GENERALE
PROGRAMMI PARTICOLARI E SPECIFICI
rispondenti a singoli problemi definiti PROGETTI rispondenti al programma
ANALISI tramite questionario
riduzione dei progetti alla stessa scala e ANALISI COMPARATIVA
scelta dei progetti migliori e METODO GRAFICO selezione dei PROGETTI MIGLIORI
MODELLI REALI e PROTOTIPAZIONE
COSTRUZIONE SERIALE
.A. .B. .C. .D. .E. .F. .G.
PROBLEMI
TECNICI PROBLEMI
COSTRUTTIVI
.A. .C. .D. .E. .F.
.A. .C. .E. .F.
.A. .E. .F.
.A. .E.
.E.