Per affrontare il tema della casa e della sua dimensione è necessario essere consapevoli delle dinamiche sociali, economiche e politiche che caratterizzano l’epoca contemporanea.
L’abitare è una condizione imprescindibile alla natura umana, che però è stata interpretata e praticata in modi e con strategie estre-mamente differenti in contesti e ambienti diversi. Essendo infatti nu-merosi i fattori che ne condizionano la tipologia e le caratteristiche formali, gli esiti possibili sono svariati, e si sono rivelati numerosi nel corso della storia. Un ruolo di primaria importanza è lo stile di vita ed il retroscena culturale di una data comunità: si pensi come esempio ai popoli nomadi, in passato abitanti di tende facilmente smontabili, oggi invece più spesso abitanti di piccole concentrazioni di roulotte parcheggiate nelle periferie urbane. Vi è ovviamente una diretta rela-zione con il livello di ricchezza, il quale influenza la condirela-zione abitativa sia a livello di macro-aree geografiche (ad esempio in Italia le indagini statistiche 1 registrano una significativa variazione del tasso di pover-tà fra Settentrione e Meridione) che a livello di singola abitazione (una grande villa denuncia un tenore di vita tendenzialmente maggiore di una piccola casa incastrata nelle periferie urbane). Le condizioni ge-ografiche e le conseguenti condizioni climatiche modificano non solo gli elementi della casa, quali la forma della copertura per esempio, ma la sua stessa concezione: ne sono un esempio significativo le case poste nei tratti costieri degli Stati Uniti d’America, costruite in materiali leggeri per minimizzare i danni economici in caso di calamità naturali; allo stesso modo, il Giappone ha sviluppato tecniche costrut-tive all’avanguardia per prevenire il collasso in caso di attività sismica.
Un esempio estremo ma significativo per comprendere la varietà di
1.
Istat, 100 statistiche per il Paese, scheda n° 88, Incidenza della po-vertà, 2011
soluzioni possibili, è costituito dai popoli dell’estremo Nord, come gli Inuit 2, i quali in passato utilizzavano l’unico materiale da costruzione a loro disponibile per edificare i loro rifugi: nacquero così gli igloo, piccole costruzioni a cupola fabbricate con blocchi di neve ghiacciata.
Viste la vastità del tema, la quantità di variabili da considerare e la presenza di numerose ricerche che hanno trattato questi argomenti, non è obiettivo di questa tesi quello di delineare un quadro più o meno completo delle alternative tipologiche presenti nel contesto mondiale.
È tuttavia essenziale, al fine di compiere alcune analisi comparative che meglio delineino il panorama contemporaneo, definire uno speci-fico contesto di riferimento.
Il Continente Europeo si presenta come un contesto socialmente, economicamente e politicamente uniforme.
Sebbene infatti siano chiaramente presenti delle differenze tra i vari stati, nelle tradizioni e nella cultura, nell’indice medio di ricchezza e negli indirizzi politici dei paesi stessi, si può affermare con un buon li-vello di approssimazione che la storia condivisa nel passato e le attua-li poattua-litiche internazionaattua-li facciano di questa area geografica un bacino che raccoglie esperienze abitative tra loro analoghe e comparabili.
Secondo l’Enciclopedia Treccani, l’Europa è caratterizzata da carat-teristiche geofisiche e climatiche abbastanza omogenee. Il clima è infatti, per la quasi totalità, temperato (solo un numero limitato di isole e alcune coste settentrionali della Norvegia appartengono al Circolo Polare Artico), in particolar modo intorno al mar Mediterraneo, la cui presenza mitiga gli sbalzi di temperatura arricchendo la varietà di flo-ra e fauna. L’uomo ha da secoli vissuto in queste terre, modificando con il proprio operato gli ambienti naturali: si può affermare che la vegetazione originaria di questo continente sia oggi completamente scomparsa, a favore di un paesaggio che, riprendendo le parole di Emilio Sereni 3, potremmo definire del tutto “artificiale”.
Al contrario di altre aree del Globo, il territorio relativamente ristretto dell’Europa vede una distribuzione piuttosto omogenea della popola-zione, raggiungendo indici di densità abitativa tendenzialmente supe-riori alla media internazionale. In Europa il fenomeno dell’urbanizza-zione è antico e significativo, e fin dai secoli passati ha generato un dinamico contrasto sociale, economico e politico, tra città e campa-gne. Centro mondiale di primaria importanza per lo sviluppo tecnico, artistico, politico ed economico durante i secoli passati, l’Europa svol-ge ancora oggi un ruolo essenziale all’interno delle trattative
finan-2.
Popolo abitante le coste artiche del Continente Americano Settentrio-nale: il loro popolo visse (e in misu-ra ridotta vive tutt’omisu-ra) sulle coste Nord del Canada (zona del Labra-dor), in Alaska e in Groenlandia.
3.
Emilio Sereni (1907-1977) è stato un politico italiano nonché ministro per i lavori pubblici durante il secon-do secon-dopoguerra (successivamente ad un mandato come ministro per l’assistenza post-bellica).
Oltre al suo impegno politico e all’attiva partecipazione al movi-mento partigiano, il suo impegno intellettuale fu rivolto alla cultura del paesaggio e alla sua storia. In particolar modo, il suo interesse per il paesaggio agrario e per l’e-conomia agricola italiana, lo spinse a scrivere diversi trattati tra i quali è interessante citare “La questio-ne agraria questio-nella rinascita nazionale italiana” (1946), “Vecchio e nuovo nelle campagne italiane” (1956),
“Storia del paesaggio agrario ita-liano” (1961). In quest’ultimo scritto Sereni traccia le principali vicende storiche che hanno modificato il paesaggio rurale della penisola ita-liana, arrivando alla conclusione che parlare oggi di paesaggio naturale ha di per sé poco significato; tutto il paesaggio è in qualche misura arti-ficiale, ovvero modificato dall’uomo in quanto da lui vissuto.
Quella dello scrittore emiliano è una profonda riflessione sul rapporto, complesso e stratificato nella storia, tra uomo e paesaggio.
ziare intercontinentali, tanto da produrre, nonostante la sua limitata estensione territoriale, circa il 25% del PIL mondiale 4. L’omogeneità culturale e sociale trova le proprie fondamenta nella radicata consa-pevolezza di condividere una storia comune, una storia che peraltro ha registrato periodi di unificazione (si pensi all’Impero Romano, o al successivo Sacro Romano Impero) ed eventi storici interamente condivisi (le campagne napoleoniche o le guerre mondiali, solo per ci-tare i più importanti). La nascita dell’Unione Europea ha incrementato questa omogeneità nelle direttive politiche, nelle manovre finanziarie e, infine, nelle dinamiche sociali di convivenza, inclusione e coesione.
La regolamentazione dell’edilizia residenziale è un problema gestito a livello nazionale (se non locale), ma che trova anche direttive comuni a scala europea. È un esempio di queste politiche condivise la relazio-ne del Parlamento Europeo su La politica relativa all’edilizia abitativa negli stati membri dell’UE 5, documento all’interno del quale si delinea un panorama complessivo della condizione abitativa in Europa e si descrivono alcuni obiettivi comuni. La commissione incaricata di re-digere tale documento scrive, già nelle prime righe, circa la presenza nella quasi totalità dei paesi europei di una precisa normativa per la regolamentazione degli standard minimi della casa. Non è possibile delineare una direzione comune tra tutti i paesi membri; in effetti, ogni stato ha adottato nel corso del secondo dopoguerra strategie differenti e alternative per cercare di rispondere efficacemente ad una crisi degli alloggi estesa sostanzialmente a livello continentale.
Sebbene le diverse politiche attuate nel dopoguerra riuscirono a ri-spondere ai problemi urgenti e contingenti, non riuscirono ad offrire contemporaneamente una visione strategica per lo sviluppo e la so-stenibilità futura.
Much of Europe is uneasy with its housing policies and outcomes.
(Dieleman F M, European Housing Market Developments. ENHR Conference Keynote, Copenhagen, 1996)
Oggi in Europa si assiste a dinamiche sociali dalla portata epocale, le quali stanno significatamene modificando equilibri politici e stra-tegie economiche fino ad oggi consolidate. Le politiche urbane e le pratiche edilizie del Novecento impostarono modelli abitativi che oggi
4.
Enciclopedia Treccani, enciclopedia online
5.
Commissione Europea, Housing Policy in th EU member states, Di-rettorato Generale per la ricerca, Documenti di lavoro, Social Affairs serie W-14, Parlamento europeo, dicembre 1996
risultano spesso incapaci di far fronte alle nuove e sempre più com-plesse dinamiche contemporanee.
A livello sociale l’Europa è oggi caratterizzata da due fenomeni di primaria importanza: la consistenza dei flussi migratori da un lato e, dall’altro lato, la costante crescita delle città conseguente all’abban-dono di insediamenti montani o rurali. Il primo fenomeno si fa testi-mone di temi fondamentali a livello politico (si pensi alle guerre e alla povertà che causano i flussi migratori come alla battaglia partitica combattuta, a livello europeo e nazionale, sui temi dell’accoglienza), ma anche di temi ambientali, come l’innalzamento delle temperature.
La crescita delle città invece, evidenzia l’urgenza di un piano strategi-co per riorganizzare i modelli di sviluppo urbano, i strategi-consumi di energia e l’inclusione sociale, oltre che una visione strutturata e lungimirante per il riutilizzo del patrimonio distribuito nel territorio e, sempre più spesso, inutilizzato e abbandonato. Il panorama politico contempo-raneo è definito da un’instabilità maggiore del passato, tanto da mi-nare alla stabilità dell’Unione Europea stessa. Allo stesso tempo, la crisi economica che dal 2008 ha rivoluzionato gli equilibri finanziari internazionali sta lentamente avviandosi al termine, facendo tuttavia emergere gradualmente problemi corollari e derivati. I temi dell’am-biente e della sostenibilità nella produzione energetica e nel consumo di risorse sono affrontati in un contesto europeo con strategie e linee d’azione comuni, le quali tentano di imporre agli stati membri rispo-ste drastiche per far fronte alla situazione ambientale urgente. Tutti i suddetti fenomeni si riflettono inevitabilmente sul panorama urbani-stico-architettonico: queste discipline stanno cercando di individuare strade percorribili per affrontare in modo sostenibile le esigenze con-temporanee.
Parlare di architettura della casa in uno scenario europeo significa dunque affrontare un tema complesso e diversificato ma, allo stesso tempo, un tema condiviso e in qualche misura omogeneo. Le solu-zioni sviluppate nel corso dei secoli passati così come nella contem-poraneità sono, su un piano tipologico così come sul piano formale, se non analoghe quanto meno comparabili. Nel presente capitolo, le analisi che seguiranno guardano all’Europa come area geografica e campo di ricerca, tendendo in considerazione quelle dinamiche che interessano non solo le entità locali o nazionali ma piuttosto il più am-pio scenario internazionale, e i fenomeni epocali che caratterizzano il mondo contemporaneo.