Si è già parlato dell’importanza dell’accesso alle informazioni – relative sia all’ambiente in generale che al piano/progetto in questione in particolare - quale primo passo verso un processo di partecipazione pubblica efficace. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni con le Regulations on Open Government Information (2007), il Regolamento sulla divulgazione delle informazioni governative (2007), le Misure sulla diffusione delle informazioni ambientali (bozza) (2008), permangono ancora molte incertezze sulla qualità e la quantità delle informazioni da divulgare, perché di fatto un pubblico meno consapevole è più facile da controllare.
Questa problematica è chiaramente legata ad una mancanza di volontà politica da parte del
98 Terry H.Y. L
I, S. Thomas NG, MartinSKITMORE, Public participation in infrastructure and construction
projects in China: From an EIA- based to a whole-cycle process, Habitat International, 36(1), 2012, pp. 47-
56.
99 L
I Wangxin, LIU Jieyan, LI Duoduo, Getting their voices heard: Three cases of public participation in
governo, la cui posizione rimane ambigua: se da un lato sollecita una maggiore trasparenza – e il suo impegno in questo senso è dimostrato dalla promulgazione delle leggi sopra menzionate - dall’altro invoca spesso al segreto di stato (国家秘密, guójiā mìmì) anche in modo arbitrario.100 Questo è un punto particolarmente critico, perché in Cina non esiste una definizione precisa di cosa si intenda esattamente per “segreto di stato” in ambito ambientale, e ciò consente al governo di ricorrere a questo pretesto per mantenere riservate delle informazioni sensibili.
Quello del segreto di stato non è l’unico espediente utilizzato: spesso i giornali locali e la televisione pubblicizzano solo gli aspetti positivi dei progetti, parlando dei benefici economici che deriverebbero dalla loro realizzazione (come nel caso della protesta di Xiamen101). Oppure, non di rado accade che le autorità (tra cui lo stesso MEP) facciano leva sulla scarsa chiarezza delle leggi che regolano la divulgazione delle informazioni per rendere difficoltoso l’accesso del pubblico ai report di valutazione d’impatto ambientale, e tenerlo all’oscuro dei possibili rischi che un piano/progetto può comportare, come nel caso presentato di seguito.
3.3.1 La disputa sulla costruzione di dighe idroelettriche sul fiume Nu (provincia dello Yunnan)
Nel 2003 la China Huaidian Power Corporation e il governo della provincia dello Yunnan annunciarono la costruzione di tredici dighe sul fiume Nu, un progetto di immani proporzioni che sarebbe costato 90 miliardi di RMB e che avrebbe generato ventuno milioni di kilowatt di energia elettrica ogni anno, pari al trenta per cento in più rispetto alla Diga delle Tre Gole. Gli ambientalisti si opposero alla proposta, facendo appello al fatto che migliaia di persone sarebbero state costrette a trasferirsi e che nella regione erano presenti piante e specie animali in via d’estinzione. Nel 2004 il premier Wen Jiabao ordinò la temporanea sospensione del progetto affinché venissero condotte analisi più approfondite e gli ambientalisti lottarono molto perché il report VIA venisse reso pubblico e venisse organizzata un’udienza, ma senza successo. Il Ministero delle risorse idriche dichiarò che una parte del report era segreto di stato, e quindi non poteva essere
100 Ibidem e Margaret J. KIM,Robert E.JONES, Public Participation with Chinese Characteristics, China
Environment Series, 8, Washington, DC, in Woodrow Wilson International Center for Scholars, 2006, p. 100.
divulgato.102 Wang Yongchen, un’ambientalista fondatrice della ONG Green Earth Volunteers (Lu Jiayuan) e giornalista di China National Radio, intervistò cento residenti delle zone più esposte agli impatti del progetto e chiese loro se sapessero che si sarebbero dovuti trasferire, se avessero ricevuto informazioni su eventuali indennità e altre domande di questo tipo, e le risposte furono sconcertanti. Nessuno sapeva di preciso cosa sarebbe successo, segno che non erano stati minimamenti interpellati (infatti erano stati organizzati solo degli incontri con gli esperti), ma quasi tutti dissero che si fidavano delle decisioni del governo. Negli anni a seguire anche i cittadini iniziarono a fare pressione affinché il rapporto di valutazione d’impatto ambientale venisse reso pubblico, ma la SEPA giustificò la scelta di mantenerlo riservato facendo appello all’assenza di esplicite disposizioni di legge che imponessero l’obbligo di divulgare i report VIA103. In effetti, questi ultimi non compaiono nella lista delle sedici categorie di informazioni che devono essere trasmesse al pubblico secondo l’articolo 11 delle Measures on Environmental Information Disclosure 2007. Tuttavia, vi è una diciassettesima categoria che fa riferimento a “ogni altra informazione che dovrebbe essere diffusa in base alle leggi, alle norme e ai regolamenti attinenti” (“法律、法规、规章规定应当公开的其他环境信息, fǎlǜ, fǎguī, guīzhāng guīdìng yīngdāng gōngkāi de qítā huánjìng xìnxī”104) e che, pur non menzionando esplicitamente i report VIA, di fatto neanche li esclude. Ciononostante, questo cavillo è spesso sufficiente per permettere alle autorità di agire arbitrariamente, come accadde nel caso delle dighe sul fiume Nu. Negli anni la strenua battaglia delle ONG non si è mai arrestata, ma senza ottenere particolari risultati e tutt’oggi il grande progetto è ancora in fase di realizzazione105.
102 Jim YARDLEY, Seeking a Public Voice on China’s “Angry River”, The New York Times, 26 dicembre
2005, http://www.nytimes.com/2005/12/26/world/asia/seeking-a-public-voice-on-chinas-angry- river.html?_r=0, ultimo accesso: 22/01/2016.
103 ZHAO Yuhong, Public Participation…, cit., p. 25.
104 Beijing Daxue fazhi xinxi zhongxin 北京大学法制信息中心 (Centro per l'informazione legale
dell'Università di Pechino), Zhonghua renmin gongheguo huanjing xinxi gongkai banfa (shixing) 2007 中华 人民共和国环境信息公开办法(试行)2007, Misure per la divulgazione delle informazioni ambientali (bozza) 2007, “Chinalawinfo.com”, http://en.pkulaw.cn/display.aspx?cgid=90179&lib=law, 4/01/2016.
105 Austin RAMZY, Chinese Environmentalists Lose Fight to Stop Nu River Dams, Time, 5 febbraio 2013,
http://world.time.com/2013/02/05/chinese-environmentalists-lose-fight-to-stop-nu-river-dams/, ultimo accesso: 22/01/2016.