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Accountability della RC in Italia

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 58-64)

CAPITOLO 2: LA RICERCA CLINICA E I SUOI INDICATORI DI PERFORMANCE

2.3 Accountability della RC in Italia

ammontare è verosimilmente sottostimato per via di alcune voci mancanti (ad esempio manca il dato sul finanziamento delle Regioni).

Tabella 1: Fonti di finanziamento della ricerca sanitaria in Italia, CERGAS – SDA Bocconi, Tediosi et al., 2010

Il valore del finanziamento dei soggetti privati a scopo di lucro, che sono in prevalenza aziende farmaceutiche, è piuttosto incerto. Secondo Farmindustria, nel 2005, l’investimento in ricerca e sviluppo in Italia è stato pari a 1,07 miliardi di euro di cui 700 per attività di sviluppo, cioè in RC (trial/sperimentazioni), e 300 circa in ricerca (di base). Emerge da questi dati il primo interessante risultato, ovvero che il 57% della ricerca sanitaria è finanziata da imprese private, contro il 31% di finanziamenti pubblici e il 12% di finanziamento no profit (Figura 4). Del finanziamento privato, in particolare, i Clinical Trials ovvero le sperimentazioni su essere umano, contribuiscono alla ricerca sanitaria con un preponderante 41%.

Figura 4: Percentuali di finanziamento della ricerca sanitaria; elaborazione su dati CERGAS – SDA Bocconi, Tediosi et al., 2010

Studi più recenti (Cavazza et al., 2019) hanno tuttavia sottolineato il fatto che il finanziamento stimato dallo studio CERGAS, includa studi di ricerca in ambito sanitario in senso generico, includendo quindi non solo studi clinici (studi di tipo traslazionale, sperimentale e

Finanziamento Pubblico

31%

Finanziamento Privato Non profit 12%

Finanziamento privato profit Clinical Trial +

ricerca di base 57%

osservazionale) ma anche studi preclinici13 e soprattutto sanitari non clinici (es. studi sui servizi sanitari e su aspetti organizzativi e manageriali dell’attività clinica). Lo studio condotto da Cavazza et al.

(2019), a quasi 10 anni di distanza dal precedente studio Tediosi et al.

(2010), rileva una sostanziale immutazione del contesto: i soggetti finanziatori sono sempre soggetti pubblici internazionali e nazionali, soggetti privati for profit e no profit. Lo studio tuttavia impreziosisce l’analisi identificando anche i soggetti target dell’impiego di tali risorse, ovvero coloro che svolgono attività di RC: enti ospedalieri, gruppi cooperativi di ricercatori, centri di ricerca. Altra caratteristica della ricerca sanitaria evidenziata dallo studio del 2019, è il fatto che nell’ultimo decennio sia rimasta sostanzialmente invariata la frammentazione delle informazioni, soprattutto a livello di enti pubblici, e persiste la difficoltà nel ricostruire i flussi di finanziamento, rendendo di fatto impossibile stimare con certezza l’ammontare dei finanziamenti per la RC14. Il finanziamento della RC sponsorizzata dalle

13 In Italia, la ricerca preclinica, pur rappresentando la base per ogni possibile implementazione clinica, è prevalentemente di competenza del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) o di altri Enti di ricerca. La ricerca sanitaria nella fase clinica invece è di competenza del Ministero della Salute da cui riceve le risorse allocate dallo Stato, e utilizzabili per migliorare e promuovere l’assistenza sanitaria dei propri cittadini.

14 Cavazza, et al. (2019) La ricerca clinica in Italia: quanto, come viene finanziata e suoi effetti sul sistema, Il valore della ricerca clinica indipendente in Italia - Libro Bianco sulla ricerca clinica indipendente: dalle fonti di finanziamento al valore etico e sociale, EDRA S.p.A, pp. 2-5: “… si sono dapprima individuate e analizzate le informazioni fornite da tali soggetti attraverso canali istituzionali quali letteratura scientifica e, soprattutto, siti web. In caso di informazioni mancanti o incomplete, si è proceduto a contattare direttamente gli enti individuati attraverso la somministrazione di una griglia di rilevazione dei flussi di finanziamento erogati o ricevuti. Il riscontro da parte dei soggetti no profit e degli enti che svolgono ricerca clinica è stato scarso: la principale ragione evocata per il mancato feedback è l’assenza di tali informazioni o la necessità di elaborarle attraverso procedure complesse e dispendiose in termini di tempo”… “I dati sulle organizzazioni no profit sono troppo incompleti per essere inclusi in una rappresentazione di sistema…. Solo due organizzazioni no profit hanno fornito dati specifici: l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus e la Fondazione

imprese farmaceutiche viene desunta da indagini condotte dal settore consulenziale-industriale (Farmindustria e EY Advisory, 2018), grazie alle quali si può affermare che il contributo delle aziende private alla RC è rimasto essenzialmente invariato nel corso dell’arco temporale considerato nello studio15, con delle variazioni intorno al 2% tra il 2016 e il 2018. Il trend è confermato anche da report successivi (Farmindustria, 2019). L’impostazione della ricerca ha delineato un quadro dei finanziamenti ancora più “sbilanciato” rispetto al quadro ricostruito nel 2010. Nel 2017 infatti i dati dicono che quasi il 96% della RC proviene dalle industrie farmaceutiche e che il finanziamento pubblico nazionale, ovvero del Ministero della Salute e di AIFA, è pari solamente al 1%; il restante 3% è dato dal finanziamento dei cittadini attraverso la formula del 5 per mille, fondazioni bancarie ed enti Europei e sovranazionali (Figura 5).

Gli autori stessi di questo studio hanno sottolineato i limiti di questi risultati, rimarcando l’estrema eterogeneità e frammentarietà delle fonti di finanziamento, la scarsità di dati a disposizione e la mancanza di una solidità metodologica nella raccolta dei flussi di finanziamento che ne permettono l’aggregazione e la comparazione.

Telethon.”… “È poi da segnalare che non è stato possibile attribuire il flusso di finanziamento garantito dai programmi Europei Horizon 2020 o FP7 per ciascun singolo anno considerato, in quanto impossibile identificarne le specifiche assegnazioni nel corso degli anni coperti dai singoli progetti. Si è quindi proceduto ad allocare tali finanziamenti negli anni di copertura dei progetti a quote costanti.”.

15 Lo studio prende in considerazione il quinquennio 2014-2018.

Figura 5: Percentuali degli studi sulla base dei finanziatori; rilevazione ed elaborazione del CERGAS – SDA Bocconi su dati Cavazza et.al (2019)

È innegabile che la research governance in Italia soffra di una carenza di informazioni nei propri flussi finanziari, dettati presumibilmente da una carente cultura del dato economico-finanziario più che da una mancanza di trasparenza da parte degli enti coinvolti (Cavazza et.al 2019). Da questa situazione si potrebbe pertanto dedurre che, almeno nel settore della RC, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione non ha raggiunto la propria maturità per quanto riguarda l’accountability. È verosimile che la gestione dei finanziamenti negli Enti pubblici segua ancora di fatto una logica forse più affine alla contabilità finanziaria anziché alla contabilità economico-patrimoniale, introdotta formalmente nella Pubbliche amministrazioni sotto l’impulso del New Public Management degli anni Novanta.

Una volta poste le basi per una contabilizzazione sistematica dei dati, superate le criticità quali i rischi di doppia contabilizzazione o al contrario di mancata registrazione di circuiti di finanziamento,

Fondazioni bancarie; 0,11%

Enti nazionali (Min. Salute e AIFA); 1,02%

Imprese;

95,86%

Cittadini (5 per mille); 1,93%

Enti sovranazionali

-UE; 1,08%

raggiunta una maggiore consapevolezza e visione di insieme, il governo della RC potrebbe essere pronto a fare valutazioni sulle modalità di utilizzo delle proprie risorse, sulla corrispondenza tra attività svolte ed output, valutati sia in termini di quantità che di qualità delle prestazioni erogate. In altre parole, sarà possibile introdurre indicatori e metodi di valutazione alternativi ai criteri bibliometrici e verrà aperta la strada ad un nuovo modello di governance della ricerca, più fedele ai principi fondatori della New Public Governance e della Public Governance.

Nel documento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA (pagine 58-64)