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IL RILIEVO FOTOGRAMMETRICO DI GROTTA DEL TESAURO

4.3 Acquisizione delle immagini in grotta

La fase di acquisizione immagini costituisce il passaggio fondamentale dell’intera operazione. La ripresa fotografica, come già delineato, è alla base della fotogrammetria. È quindi essenziale effettuare una adeguata e precisa documentazione fotografica del soggetto (in questo caso gli spazi interni di una cavità) che si vuole restituire tridimensionalmente. Per l’acquisizione delle immagini in grotta è stata usata la seguente attrezzatura: • fotocamera digitale SLR PENTAX K-70 con sensore CMOS APS-C

da 24 Megapixel (Fig. 22);

• PENTAX smc DA-L 1:3.5-5.6 AL WR 18-55mm (Fig. 22); • illuminatori a led GODOX LED 64 (Fig.23);

Figura 22. PENTAX K-70 con obiettivo 18-55mm

Prima di procedere a illustrare l’attività di ripresa fotografica svolta in grotta, è necessario aprire una piccola parentesi di ambito tecnico sul tema della fotografia. Non essendo questa la sede opportuna per approfondire tale tema, ci si limiterà ad accennarne alcuni aspetti fondamentali, funzionali alla comprensione del lavoro svolto. A grandi linee, lo scatto fotografico risponde di precisi parametri per essere effettuato in maniera corretta. Bisogna tener conto, principalmente, della sensibilità ISO; dell’apertura del diaframma (f); del tempo di esposizione (S); della lunghezza focale e del tipo di obiettivo che si vuole utilizzare. L’ISO è il valore che esprime la sensibilità della pellicola (fotocamere analogiche) o del sensore (fotocamere digitali) alla luce; in generale, più sono alti i valori ISO, più elevato è il grado di sensibilità. Il diaframma è il dispositivo, presente nell’obiettivo, volto a regolare la quantità di luce che entra nella fotocamera al variare del suo grado di apertura. La maggiore o minore apertura varia a seconda delle caratteristiche di un obiettivo e si esprime con numeri inversamente proporzionali al suo diminuire. Il tempo di esposizione è invece il lasso di tempo entro cui la luce va ad impressionare la pellicola o il sensore; questo valore può variare da pochi millesimi di secondo (i tempi sotto il secondo sono espressi in valori frazionari) a tempi molto lunghi. Si tratta di parametri variabili a seconda della situazione di scatto, che sono interdipendenti tra loro per la buona riuscita della ripresa fotografica. Nel corso degli anni, col progredire della fotografia, si sono sviluppati vari sistemi che consentono di fotografare privilegiando uno o più parametri summenzionati, regolando gli altri in maniera automatica. Tuttavia, si è conservata la possibilità di scattare in modalità completamente manuale, anche con le moderne fotocamere. Un ruolo importantissimo è infine rivestito dall’obiettivo e le sue caratteristiche, in relazione al risultato che si vuole ottenere. Esistono vari tipi di obiettivi fotografici classificati principalmente in base alla lunghezza focale. In linea di sintesi, gli obiettivi si dividono principalmente in Grandangolari (con focale inferiore a 50mm), Standard, Teleobiettivi (focali superiori a 50mm);

a queste categorie si affiancano poi gli obiettivi Macro (con caratteristiche focali che permettono ingrandimenti molto ravvicinati) e gli Zoom (a focale variabile). La fotografia in grotta, come ogni altra ripresa fotografica, deve tener conto delle regole tecniche di base, unite alla particolarità dell’ambiente sotterraneo e delle situazioni di scatto che si andranno ad affrontare, principalmente legate alla illuminazione. Nel caso specifico di Grotta del Tesauro, il lavoro di ripresa fotografica effettuato ha inoltre dovuto aver costantemente presente il fine suo ultimo, cioè la restituzione fotogrammetrica di una grotta. Per tale motivo, prima di effettuare la ripresa fotografica vera e propria, si è reso ancor più fondamentale impostare bene i parametri di scatto della fotocamera. Infatti, le impostazioni, una volta selezionate, devono restare sostanzialmente inalterate per ogni scatto. È questa una regola base per la buona riuscita del lavoro successivo di ricostruzione tridimensionale. Le impostazioni di scatto utilizzate per il presente lavoro sono le seguenti:

• ISO 400; • f 4; • S ¼;

• Focale 18 mm.

Per determinare i parametri di scatto delineati, si sono realizzate varie fotografie di prova all’interno della cavità. La focale prescelta è la più corta consentita dall’obiettivo utilizzato, per ottenere un angolo di campo più ampio. Si è cercato di mantenere gli ISO su un valore sostanzialmente basso, per minimizzare la possibilità d’insorgenza di rumore fotografico. I valori ISO unitariamente al grado di apertura del diaframma, concorrono ad ottenere tempi di esposizione non esageratamente lunghi. Per minimizzare il verificarsi di effetto di mosso sulle fotografie, è stato necessario l’uso del treppiedi fotografico e lo scatto è stato ritardato di 2 secondi. La ripresa è stata condotta in modalità manuale e senza ausilio di flash. L’illuminazione dei

soggetti è affidata esclusivamente agli illuminatori a led che possono essere installati direttamente sulla fotocamera, sfruttando la slitta del contatto a caldo per il flash esterno. Nello specifico, si tratta di pannelli costituiti da 64 led ciascuno, alimentati a batteria, di dimensioni molto contenute, ma con un elevata luminosità e durata della carica. Il lavoro di ripresa ha interessato l’intera estensione di Grotta del Tesauro, comprendo con una sequenza di scatti ogni porzione della cavità. Il procedimento ha seguito un percorso nella grotta iniziando dalle parti più interne fino all’ingresso, e si articolato nell’arco di più giorni. É stato necessario realizzare ogni scatto in modo che ogni immagine potesse sovrapporsi alla successiva per almeno l’80%, per essere correttamente processate dal software di fotogrammetria utilizzato. Inoltre, anche il numero delle fotografie, per un totale di 2614, ha avuto un ruolo determinante per quanto riguarda i tempi di processamento all’interno del software, a loro volta dipendente dalle capacità di calcolo e dalle prestazioni del PC utilizzato. In risposta ad ogni singola situazione di scatto, per ottenere immagini di buona qualità ai fini del rilievo, si è cercato, per quanto possibile, di mantenere la fotocamera in una posizione perpendicolare al piano di calpestio e lo spostamento della stessa nello spazio regolare e non caotico.

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