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IL RILIEVO FOTOGRAMMETRICO DI GROTTA DEL TESAURO

4.5. Criticità riscontrate

Lo svolgimento di qualsiasi attività presuppone l’insorgenza potenziale di problematicità, più o meno grandi a seconda dell’obiettivo che ci si prefigge. Il presente lavoro non fa differenza. Anzi, le particolarità dell’ambiente di svolgimento, cioè quello di grotta, e le peculiarità degli obiettivi ultimi da raggiungere hanno determinato una serie di criticità di varia entità e natura, prese in rassegna in questo paragrafo.

4.5.1. Criticità riscontrate durante le attività in grotta

Le prime criticità riscontrate sono emerse durante il rilevamento dei punti di riferimento all’interno della cavità. Come precedentemente descritto, i punti di controllo a terra all’interno della grotta sono stati acquisiti con

stazione totale. Tuttavia, a causa del forte abbassamento della volta a pochi metri dall’ingresso, non è stato possibile riposizionare lo strumento negli ambienti più interni della cavità. Questo impedimento non ha pregiudicato, in ogni caso, il rilevamento di una quantità sufficiente di punti di riferimento. Si è rivelata problematica anche la determinazione di coordinate geografiche. Le peculiarità orografiche della valle e del punto in cui Grotta del Tesauro apre il suo ingresso non hanno consentito di ottenere, con i mezzi a disposizione, coordinate assolute da utilizzare all’interno del progetto. Tuttavia, grazie ai dati in possesso, è possibile localizzare adeguatamente l’ingresso della grotta con una buona approssimazione dell’errore.

Altre criticità sono emerse durante la fase di acquisizione immagini. Ovviamente, la fotografia in grotta è molto più difficoltosa che in altri contesti: dover restare per molto tempo in un ambiente sotterraneo (non sempre in posizione eretta o in ampi spazi), il buio, l’umidità procurano un forte stress fisico sia per l’uomo che per la fotocamera. Grotta del Tesauro non fa differenza, poiché seppur relativamente semplice dal punto di vista speleologico, presenta cunicoli, piccole sale e passaggi di difficile accesso che, specialmente in fase di ripresa fotografica, si è costretti a reiterare. Le particolarità morfologiche della grotta hanno determinato le seguenti problematiche di scatto:

• in alcuni aree della grotta è stato impossibile utilizzare il tripode fotografico; la cavità infatti presenta alcuni passaggi stretti in cui l’altezza minima raggiungibile dallo strumento non avrebbe permesso la realizzazione di foto utili o addirittura sarebbe stato impossibile scattare. Questa criticità è stata superata, principalmente, ponendo la fotocamera su una base d’appoggio stabile, scattando in Live View e ove possibile con comando remoto;

• in alcuni casi si è dovuto scegliere di scattare a mano libera, trovando un appoggio stabile sui gomiti. Nell’ultima eventualità, è stato

essenziale escludere lo scatto ritardato a 2 secondi (per annullare il mosso) e avere mano molto ferma;

• la risposta dell’esposimetro non sempre è risultata del tutto corretta; il problema si è presentato nelle parti interne della cavità, specie se nell’inquadratura era presente roccia calcarea a vista o velature calcitiche di per sé molto riflettenti, quindi è stato necessario agire molto sulla compensazione dell’esposizione per ogni scatto.

La presenza di numerose irregolarità e asperità, specie su volte e pareti, ha implicato particolari esigenze di illuminazione. I led impiegati hanno fornito un’adeguata illuminazione, anche grazie alla possibilità di variarne l’intensità. In qualche caso, per poter illuminare convenientemente anfratti particolarmente ostici, è stato necessario aumentare la luminosità e agire di conseguenza sui parametri di compensazione dell’esposizione. Tra le criticità è da segnalare anche la ghoetite, un materiale che si accumula molto tenacemente sul corpo, sugli indumenti, sulle attrezzature. Infine, anche le batterie al seguito posso costituire un problema. In realtà, non si sono verificate difficoltà con le pile durante le attività a Grotta del Tesauro, ma è doveroso precisare che, per quanto banale possa sembrare, averne una buona scorta, specialmente quando si compiono attività in grotta, è d’obbligo: sarebbe un enorme problema esserne sprovvisti in caso di necessità.

4.5.2. Criticità riscontrate durante il processo di elaborazione

In fase di elaborazione le criticità principali sono state determinate dal considerevole numero di fotografie da processare in relazione al livello di performance del PC utilizzato. Di fatto, anche avendo a disposizione un computer ben equipaggiato, la potenza di calcolo non è stata sufficiente a processare l’intera mole di immagini necessarie (2614 foto) in un unico flusso di lavoro. Si è reso necessario, in tal senso, suddividere il lavoro in più

Chunks. Inoltre, la natura complessa dell’elaborazione ha influito sulla scelta

della “qualità” definitiva di restituzione. Con il termine “qualità” si richiama esclusivamente una definizione interna al software Metashape che si riferisce al numero di punti o poligoni che il programma riesce a individuare o ricostruire: è bene precisare che la resa finale è la più proficua che si è potuta ottenere con i mezzi hardware a disposizione. Un ulteriore punto di criticità è l’allineamento di più Chunks. Di fatto, sebbene il software riesca ad allineare bene più livelli di lavoro, in corso di elaborazione si è potuto notare che questo procedimento funziona meglio se si allineano due Chunks alla volta, meno con un numero superiore di livelli in un unico processo. Tuttavia, si è facilmente ovviato all’inconveniente disabilitando, di volta in volta, tutti i Chunks tranne i due livelli che si volevano allineare. Inoltre, un utile espediente per l’allineamento è stato quello di includere nel Chunk successivo immagini del Chunk precedente che avessero per soggetto porzioni della cavità comuni ad entrambi: in altre parole, che ritraessero delle “zone di confine” tra le diverse aree della grotta. Risulta chiaro che in questo modo si genera una quantità di foto maggiore di quella effettivamente necessaria al progetto generale, con immagini che si processano più volte; pertanto, una volta unificati tutti i Chunks si sono dovute eliminare tutte le fotografie doppie e perciò superflue. Un’ulteriore problematica durante l’elaborazione del rilievo è relativa al mancato riconoscimento sulla base fotografica di tre target spaziali che non è stato possibile posizionare all’interno del modello

3D. In ogni caso, quest’ultima difficoltà non ha avuto alcuna effettiva ripercussione sulla precisione del rilievo fotogrammetrico. Infine, le criticità riscontrare nell’uso della stazione totale in grotta hanno avute qualche ripercussione sulla successiva restituzione dei reali rapporti metrico-spaziali all’interno del rilievo 3D: per poter essere messo in scala, si è rivelato necessario creare prima il modello 3D di tutta la grotta in un unico livello, unificando i vari Chunks realizzati, poi posizionare al suo interno i vari target.

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