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Gli acquisti

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Gli acquisti di beni e servizi nel mercato nazionale

Tutte le imprese per svolgere la propria attività produttiva necessitano di approvvigio - narsi di fattori produttivi, generando operazioni quotidiane di rapporti commerciali di acquisto con altre aziende fornitrici. Dal punto di vista contabile, l’approvvigionamen- to di ogni singolo bene e servizio si perfeziona sotto due profili, finanziario (l’uscita di denaro) ed economico (il soddisfacimento di un bisogno interno all’azienda).

Tavola 2.1

Le scritture contabili relative agli acquisti prevedono che si iscriva in avere l’uscita di denaro immediata o differita (debito) a fronte di un’iscrizione in dare del costo che l’azienda sostiene per ottenere la disponibilità del bene o servizio.

L’acquisto di beni o servizi1 assume rilevanza dal punto di vista contabile nel momento

del ricevimento della fattura, ossia il documento fiscale obbligatorio che viene redatto dal fornitore per comprovare l’avvenuta cessione di beni o prestazione di ser vizi non- ché il diritto a riscuoterne il prezzo pattuito.

Pertanto, ci sono due momenti2 a cui corrispondono due registrazioni contabili:

1) La liquidazione, che corrisponde contabilmente al momento in cui viene ricevu- to il documento contabile che attesta l’acquisto: in questa fase, sorge un debito nei confronti del fornitore (aspetto finanziario) a fronte dell’ottenimento del bene, ossia del costo (aspetto economico).

2) Il pagamento, in cui avviene l’uscita di denaro a fronte dell’estinzione del debito (entrambi aspetti finanziari).

La fase di liquidazione tradotta in linguaggio contabile a libro mastro è la seguente3:

1. Un servizio è sostanzialmente un fattore produttivo immateriale, intangibile, una prestazione erogata da un soggetto esterno all’impresa dietro pagamento di un corrispettivo, di un prezzo. Ad esempio, è un’acquisizione di servizio l’utilizzo dell’energia elettrica, del telefono, dell’acqua potabile ossia di tutte quelle prestazioni che più comunemente chiamiamo utenze. Costituiscono ulteriori esempi di acquisizio- ne di servizi:

– i servizi di pulizia: per es. il servizio prestato dalla ditta di pulizie presso la nostra azienda; – i servizi di vigilanza: per es. paghiamo una società per il servizio di vigilanza notturna; – i servizi di trasporto su acquisti;

– i servizi di consulenza, legale, notarile, tributaria, progettazione ecc.: ad esempio il servizio del com- mercialista che predispone il bilancio e la dichiarazione dei redditi dell’impresa.

2. In alcuni casi, può accadere che la fase liquidatoria e del pagamento siano contestuali

3. Al momento si tralasciano gli aspetti fiscali legati agli acquisti, che verranno affrontati nel prossimo paragrafo (⇒ p. 35).

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34 Mentre a libro giornale:

Commento:

Aspetto finanziario: + debito, Debiti v/fornitori, in Stato patrimoniale Aspetto economico: + costo, Materie prime c/acquisti, in Conto economico

Il Bilancio d’esercizio semplificato relativo alla liquidazione di un acquisto del bene/ servizio è il seguente:

La fase 2, il pagamento dell’acquisito comporta la seguente scrittura contabile a libro giornale:

Commento:

Aspetto finanziario 1: – Banca, Banca c/c, in Stato patrimoniale

Aspetto finanziario 2: – Debito, Debito v/fornitori, in Stato patrimoniale

Come si può osser vare dalla scrittura contabile, il pagamento del fornitore compor - ta due aspetti finanziari. Il primo aspetto finanziario è collegato all’uscita di denaro derivante dal pagamento dei fornitori, nel conto di natura finanziaria denominato “Banca c/c”. A fronte del pagamento, si rileva l’estinzione del debito nei confronti del fornitore.

La scrittura contabile a libro mastro è pertanto la seguente:

Al fine di determinare il reddito di esercizio, in sede di redazione del bilancio finale, devono essere considerati solo quei costi relativi ai fattori produttivi consumati nell’eser- cizio stesso, ovvero quei fattori che hanno generato utilità, contribuendo alla realizza- zione dei ricavi di vendita. Pertanto, se alla fine del periodo amministrativo, (che come abbiamo visto solitamente coincide con l’anno solare), sono presenti in azienda delle materie prime o merci acquistate, ma non ancora utilizzate nel ciclo produttivo, questi rappresentano un costo dell’esercizio nel quale avverrà il consumo, mentre nell’eserci - zio in chiusura saranno considerati investimenti in risorse di magazzino (⇒ p. 135).

Materie prime Semilavorati Materiali di consumo Merci

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IVA e meccanismo di funzionamento

L’IVA (Imposta sul V alore Aggiunto) è un’imposta indiretta sul consumo, ovvero è destinata a colpire il consumatore finale di beni/servizi e non chi svolge attività d’im - presa. Un’operazione rientra nel campo di applicazione dell’IV A quando sussistono contemporaneamente i seguenti tre requisiti:

Oggettivo: devono trattarsi di cessioni di beni o di prestazioni di servizi.

Soggettivo: le cessioni di beni o le prestazioni di servizi devono essere effettuate da imprese, artisti o professionisti, nell’esercizio dell’attività.

Territoriale: le cessioni di beni o le prestazioni di ser vizi devono essere effettuate nel territorio italiano.

Se manca anche uno solo di questi requisiti, l’operazione è esclusa dall’IVA.

La normativa IVA (DPR 633/72) stabilisce un meccanismo volto a riscuoterla attraver- so i passaggi che le imprese attuano prima di arrivare al consumatore finale. Pertanto, la normativa richiede che l’IV A sia calcolata e applicata sulla base di un’aliquota, ov - vero una percentuale predeterminata4, ogni qualvolta avvenga una cessione di bene/

servizio sul territorio italiano. T uttavia, dato che l’IV A deve colpire solo il consumo finale del bene/servizio, chi compra nell’esercizio dell’attività di impresa, avrà diritto alla deduzione dell’IVA pagata al fornitore. Mentre il fornitore che incassa l’IV A sulla vendita dovrà versarla all’Erario. Nella realtà dei fatti, se chi compra svolge attività d’impresa, potrà portarsi in detrazione l’IVA pagata sugli acquisti dall’IVA che incasse- rà sulle vendite e, pertanto, versare solo la differenza all’Erario.

Supponiamo di partire dal produttore, il quale ha acquistato materie prime per 100 e su di esse ha pagato al fornitore un importo IVA, che ipotizziamo, al solo fine di semplificare i calcoli, pari al 20% del valore dei beni acquistati, cioè 20. Nel processo produttivo, le materie prime vengono trasformate, e i prodotti finiti sono venduti a € 400, generando un margine o valore aggiunto, ossia la differenza tra il valore del bene ceduto e il valore dei beni acquistati per produrlo, pari a € 300, sul quale inciderà di fatto l’IVA. Infatti, il produttore che vende il prodotto al grossista a € 400 più il 20% di IVA, pari a € 80, non verserà integralmente gli € 80 ricevuti dal grossista, in quanto potrà detrarre dall’importo (IVA a debito) l’IVA che ha pagato al fornitore delle ma - terie prime, cioè € 20 (IVA a credito): verserà, quindi, soltanto 60 (differenza fra 80 e 20, cioè il 20% del valore aggiunto di 300). Il grossista, a sua volta, che ha acquistato la merce a € 400 + IVA, rivende i prodotti al dettagliante a € 600 più il 20% di IVA (pari a 120), generando un margine di € 200. Al momento del versamento dell’IVA, detrarrà dagli € 120, ricevuti dal dettagliante (IVA a debito) gli € 80, pagati al produttore (IVA a credito), e verserà € 40 (ancora il 20% degli € 200 di valore aggiunto). Infine, il det- tagliante acquista dal grossista a € 600 (+ IVA) e vende il prodotto a € 1.000 più € 200 di IVA (sempre il 20%). Allo Stato verserà la differenza fra l’IV A riscossa dal cliente (€ 200) e l’IVA pagata al grossista ( € 120), pari a € 80 (il 20% del valore aggiunto). Il consumatore finale acquista il bene a un prezzo finale (IVA compresa) pari a € 1.200. Tavola 2.2

4. Attualmente, in Italia l’aliquota ordinaria è del 22%. Sono, inoltre, in vigore, un’aliquota minima, pari al 4%, applicata, ad esempio, alle vendite di generi di prima necessità (alimentari, stampa quotidiana o periodica, ecc.) e agli ebook e un’aliquota ridotta, pari al 10%, applicata ai ser vizi turistici (alberghi, bar, ristoranti e altri prodotti turistici), a determinati prodotti alimentari e a particolari operazioni di recupero edilizio.

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36 Dunque, nella fase di acquisto, l’impresa che acquista vanta un’IVA a credito.

L’ammontare dell’IVA è calcolata e indicata nella fattura. In particolare, la fattura contiene i seguenti elementi (⇒ p. 6):

– la data di emissione e il numero progressivo attribuito (che ad ogni inizio anno deve ripartire da uno);

– i dati identificativi dell’emittente, che sono:

i) il nominativo o la ragione sociale, nel caso di società; ii) l’indirizzo;

iii) il numero di partita IVA, il codice fiscale e l’iscrizione al Registro delle im- prese;

– i dati identificativi del destinatario, che sono:

i) il nominativo o la ragione sociale, nel caso di società; ii) l’indirizzo;

– il tipo di pagamento;

– la natura, qualità e quantità dei beni ceduti;

– il prezzo unitario dei beni e il prezzo complessivo (ottenuto moltiplicando quan- tità per prezzo unitario);

– l’aliquota e l’ammontare dell’IVA; – il totale fattura.

Rispetto a quanto già visto per le registrazioni contabili degli acquisti, l’elemento di novità è esclusivamente l’IVA. Sotto quest’ottica, gli acquisti di beni si possono distin - guere in: