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Il leasing finanziario

Le modalità di acquisizione di un bene strumentale sono differenti. È possibile acqui- starle da fornitori esterni (acquisto da terzi), produrle internamento (produzione in economia), noleggiarle oppure acquisirle in leasing.

Il leasing è un contratto attraverso il quale un’impresa che necessita di un bene bene strumentale si rivolge ad una società di leasing, la quale dopo aver acquistato il bene (che dunque è di proprietà della società di leasing), lo concede in concessione alla società che lo ha richiesto. Quest’ultima, a fronte dell’utilizzo di detto bene, dovrà corrispondere alla società di leasing canoni periodi prestabiliti. Nella maggioranza dei contratti di leasing finanziario, a scadenza, la società utilizzatrice ha la facoltà (e non l’obbligo) di riscattare il bene divenendone pertanto proprietaria. Questa facoltà viene esercitata dietro il pagamento di un predeterminato valore di riscatto.

Le fonti di finanziamento

82 Così configurato, il leasing può essere assimilabile ad una fonte di finanziamento me- diante il quale il soggetto locatario finanzia l’acquisto del bene strumentale attraver- so il pagamento di canoni periodici e l’esercizio del riscatto al termine della durata del contratto. Un contratto di leasing con tali caratteristiche viene anche denominato “ leasing finanziario”.

Da un punto di visto contabile i momenti rilevanti sono tre: 1) stipulazione del contratto di leasing;

2) pagamento periodico dei canoni di leasing; 3) riscatto del bene (eventuale).

1) Stipulazione del contratto di leasing

Si tratta del momento in cui l’impresa utilizzatrice prende in carico il bene dalla socie- tà di leasing. Nelle imprese italiane che adottano le regole del Codice Civile, i contratti leasing vengono contabilizzate facendo riferimento alla forma giuridica del contratto, la quale prevede che la proprietà del bene resta in capo al soggetto locatore. Secondo tale modalità di contabilizzazione, anche nota come metodologia patrimoniale, non è possibile rilevare in contabilità l’acquisizione del bene, ma si procede all’indicazione in contabilità del sorgere di un impegno, per esempio quinquennale, a corrispondere determinati canoni.

Questo impegno quinquennale deve essere rilevato nei conti d’ordine nel modo se - guente.

I conti d’ordine, anche detti “sistemi impropri di scritture” rappresentano annotazioni di memoria, a supplemento della situazione patrimoniale e finanziaria esposta nel- lo Stato patrimoniale; essi non costituiscono attività e passività in senso proprio ma svolgono una funzione informativa su operazioni che, pur non influendo quantitativa- mente sul patrimonio o sul risultato economico dell’esercizio, possono influenzare tali grandezze in esercizi successivi.

I conti d’ordine, così definiti, consentono di rispettare le convenzioni del Metodo della Partita Doppia attraverso la rilevazione di due aspetti nei quali vengono osservati i fatti amministrativi. In particolare, i due aspetti di osservazione sono:

– Aspetto all’oggetto, utile al fine dell’informativa aziendale;

– Aspetto al soggetto, la cui presenza è collegata alle esigenze del Metodo della Partita Doppia (⇒ p. 22).

In altre parole, ai fini informativi, l’unico conto importante è il conto all’oggetto. Il conto al soggetto ha la mera funzione di rispetto del Metodo della Partita Doppia, che prevede la movimentazione simultanea e contraria di almeno due conti.

Lo schema di funzionamento della movimentazione dei conti all’oggetto e al soggetto è il seguente:

Come si può osser vare dallo schema di funzionamento, la creazione del conto all’og - getto si rileva nella sezione dare mentre, per quadratura, la creazione del conto al soggetto si rileva nella sezione avere del conto d’ordine1. I conti d’ordine, specifici per

ciascuna impresa, assumono a titolo esemplificativo codice 7.

Nel caso specifico dei beni acquisiti in leasing, in dare occorre rilevare l’oggetto “mac- chinario” che “entra” in azienda (conto all’oggetto). In avere occorre rilevare l’impe - gno finanziario che la società utilizzatrice assume nei confronti della società di leasing, pari alla sommatoria dei canoni di leasing previsti contrattualmente (tale conto viene

1. Per maggiori approndimenti sui sistemi impropi di scritture si rimanda a: G. Ferrero, F . Dezzani, P. Pisoni, L. Puddu, M. Campra , Contabilità e Bilancio d’esercizio, Milano, Giuffrè, 2004; Principio contabile nazionale OIC 22 - Conti d’ordine, agosto 2014.

Le fonti di finanziamento

83 chiamato conto al soggetto) a cui si può aggiungere l’eventuale valore di riscatto pre - visto contrattualmente.

La scrittura contabile a libro mastro e a libro giornale può essere la seguente:

2) Pagamento periodico dei canoni di leasing

Dal momento in cui il soggetto utilizzatore prende in carico il bene, comincia a rice - vere le fatture relative ai canoni periodi di leasing. Si tratta di fatture di acquisto che, conseguentemente, comportano la rilevazione dei seguenti aspetti:

– aspetto finanziario: sorgere di debiti nei confronti della società di leasing; – aspetto economico: sorgere di costo connesso all’utilizzazione del fattore produt-

tivo;

– aspetto fiscale: sorgere di credito nei confronti dell’erario.

La scrittura contabile a libro mastro relativa alla liquidazione della fattura è la seguen- te:

Mentre a libro giornale:

Commento:

Aspetto finanziario: + debito, Debiti verso società di leasing, in Stato patrimoniale Aspetto economico: + costo, Canoni di leasing, Conto economico

Aspetto fiscale: + credito, IVA a credito, Stato patrimoniale

Successivamente avverrà il pagamento. La scrittura contabile a libro mastro è la seguen- te:

Le fonti di finanziamento

84 A libro giornale:

Commento:

Aspetto finanziario 1: – banca, Banca c/c, in Stato patrimoniale

Aspetto finanziario 2: – debito, Debiti verso società di leasing, in Stato patrimoniale Dopo aver liquidato la fattura relativa al canone di leasing occorre procedere alla ridu- zione degli impegni verso la società di leasing rilevati nei conti d’ordine.

La scrittura contabile a libro mastro è la seguente:

A libro giornale:

3) Riscatto del bene (eventuale)

Se l’impresa decide di riscattare il bene in leasing, occorre effettuare una scrittura con- tabile a libro mastro del tutto analoga al caso di acquisto di un’immobilizzazione, così come riportata di seguito.

A libro giornale:

Commento:

Aspetto finanziario: + debito, Debiti verso società di leasing, in Stato patrimoniale Aspetto economico: + costo pluriennale, Bene, Stato patrimoniale

Aspetto fiscale: + credito, IVA a credito, Stato patrimoniale

Sarà infine necessario procedere alla chiusura definitiva dei conti d’ordine attraverso la seguente scrittura contabile a libro mastro.

Le fonti di finanziamento

85 A libro giornale: