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Adattamenti traduttivi: addomesticamento e modernizzazione

1. Gamelyn, un eroe medievale tra fonti e riscritture

3.2 Adattamenti traduttivi: addomesticamento e modernizzazione

15 Knight e Ohlgren (1997): vv. 216-217 16 Knight e Ohlgren (1997): v. 590 17 Knight e Ohlgren (1997): v. 647

Per la mia traduzione ho deciso di prendere in considerazione altri due importanti processi descritti da Eco che mi aiutassero a rendere il testo finale vicino al lettore contemporaneo italiano. Si tratta di adattamenti che normalizzano il testo di destinazione in favore di una convenzionalità della lingua d’arrivo. In Garzone18 si parla

di “testemi”, tratti peculiari del testo fonte, che vengono sostituiti da “repertoremi”, tratti testuali di repertorio.

“Il lettore sente l’estraneo quando si trova di fronte a un modo poco familiare di presentargli qualcosa che potrebbe riconoscere.”19 è proprio per questo motivo che

si interviene addomesticando il testo. Il traduttore inserisce espressioni ed elementi familiari nel testo di destinazione per adattarlo alla cultura d’arrivo.

Gli esempi di addomesticamento presenti nel testo di Gamelyn sono individuabili soprattutto nelle frequenti espressioni idiomatiche:

Than seide the porter, “so brouke I my chyn”20

A queste parole rispose: “Ahimè!”

Non è possibile tradurre So brouke I my chin in modo letterale perché in un contesto italofono non avrebbe senso. Si cerca quindi un’espressione idiomatica che si avvicini al significato originale. Dalle note al testo dell’edizione inglese si evince che il verbo in inglese medio brouke seguito da un termine che indica una parte del corpo costituisce un’interiezione che esprime dispiacere. Perciò ho optato per l’utilizzo dell’interiezione italiana ahimè.

Allo stesso modo si comporta il verbo in inglese medio mot:

“Porter,” seide Gamelyn, “ so mote I the!”21

Gamelyn rispose: “Portiere, suvvia!”

“Yonge men,” seid Gamelyn, “ so mot I wel the”22

18 Garzone (2005): 35 19 Eco (2006): 173

20 Knight e Ohlgren (1997): v. 563 21 Knight e Ohlgren (1997): v. 573 22 Knight e Ohlgren (1997): v. 829

“Uomini” disse Gamelyn “coraggio”

Questo processo può essere anche di tipo strutturale. L’addomesticamento non riguarderà il lessico, non andrà quindi a modificare le accezioni di significato del termine, ma modificherà la struttura del periodo e la posizione delle frasi.

Analizziamo il seguente esempio:

And if my brother gruche or make foule chere,

Either for spence of mete and drink the we spende here, I am oure catour and bere oure alther purs,

He shal have for his grucchinge Seint Maries curs.23

E se mio fratello dovesse brontolare o lamentarsi, O per il costo della carne o per il vino che berremo,

Lasciate che abbia la maledizione di Santa Maria per le sue lamentele. Sarò io il vostro oste e tenete da parte il vostro portamonete.

Per rendere il testo più scorrevole e per avvicinarlo alla cultura di arrivo, è stato necessario modificare la posizione dei versi. Nel primo caso he shal have for his

grucchinge Seint Maries curs viene anticipato di un verso perché si riferisce al soggetto

dei versi precedenti, al vile fratello. Ho dovuto inoltre apportare alcune modifiche alla punteggiatura originale (con l’aggiunta di un punto) per evidenziare il cambio di soggetto tra la prima parte della sequenza e l’ultima, in cui il soggetto diventa Gamelyn:

I am oure catour and bere oure alther purs.

Un esempio di adattamento al testo (o addomesticamento, per usare la terminologia di Eco) è il seguente:

“Nay, by God!” Seide thei “thi drink is not goode, It wolde make a mannys brayn to lyen on his lode.”24

No, per Dio! Dissero, il tuo vino non è buono, Dà alla testa!

La traduzione letterale non dà buoni esiti:

23 Knight e Ohlgren (1997): vv. 317- 320 24 Knight e Ohlgren (1997): v. 594

Il tuo vino non è buono,

Renderebbe il cervello di un uomo chiuso nel suo cappuccio, incappucciato.

Trattandosi di una frase idiomatica del medio inglese, intraducibile per un pubblico italiano, è stato doveroso optare per una soluzione che si avvicinasse alla cultura del lettore, usando peraltro una frase idiomatica corrispondente e attuale.

L’ultimo processo degno di nota è un tipo di adattamento che Eco definisce

modernizzazione: in favore di una maggior comprensione il traduttore decide di

sostituire lessico o concetti arcaici con termini più moderni. Può essere considerato una sorta di addomesticamento che presta particolare attenzione alle lacune e differenze linguistiche dovute a un intervallo temporale e culturale. È una strategia di

attualizzazione che riguarda il cronotopo del testo. Consiste nella modifica di un (meta)

testo e prevede l’eliminazione dei riferimenti ai tempi storici e la consecutiva sostituzione con riferimenti storici attuali e prossimi alla cultura del testo di destinazione.25

In Gamelyn alcune forme lessicali originali sono in disuso, talvolta alcuni concetti non sono applicabili al contesto italiano contemporaneo. Anche se in casi piuttosto rari, nella traduzione di Gamelyn ho fatto ricorso a questo tipo di adattamento servendomi inoltre di eventuali note finali. L’utilizzo di note esplicative o di un glossario è fondamentale per la traduzione di un testo di questo tipo, perché talvolta in un testo medievale è bene mantenere qualche espediente che renda evidente la distanza temporale (si pensi ad esempio alla traduzione dei composti in Beowulf o al lessico delle numerose saghe islandesi)

He coude of nurture and of mochel game.26

Era esperto nell’educazione cortese e in molti sport

Il termine nurture significa letteralmente allevamento. Nelle note finali presenti nell’edizione di Skeat27, viene specificato che l’allevamento era un simbolo di un

educazione cortese. Ho deciso quindi di tralasciare l’accezione originale del termine,

25 Osimo (2005):187

26 Knight e Ohlgren (1997): v. 4 27 Skeat (1884): 35

sostituendola nel corpus del testo con un vocabolo più adatto al nobile cavaliere protagonista della fitta; in una nota a fine capitolo ho specificato il significato e l’importanza nel contesto medievale di nurture.

John, myne eldest sone shal have plowes fyve.28

John, mio figlio maggiore, riceverà cinque terreni

And ther he herde a frankeleyn “weiloway” singe,29

Subito sentì un gentiluomo piangere: “Povero me!”

I concetti di plowes e franklyn sono tipici del periodo medievale. Se da un lato adattare il concetto di plowes a terreno coltivabile e definire gentiluomo un franklyn può sembrare riduttivo; dall’altro può considerarsi un procedimento che serve a rendere più contemporaneo un testo. In quest’ottica ho preferito ridurre entrambi i significati e, anche in questo caso, utilizzare le note finali per fornire maggiori dettagli sui termini.

28 Knight e Ohlgren (1997): v. 57 29 Knight e Ohlgren (1997): v. 197

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