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L’alchimia della materia e dello spirito

Nel documento La Mandorla - Anno XVI - Numero 63 (pagine 150-152)

La simbologia olistica e la Medicina Tradizionale Cinese

2. L’alchimia della materia e dello spirito

Nel corpus teorico della MTC, così come viene a tutt’oggi comunemente trasmesso, troviamo – tra le sue componenti fondamentali e relativi simboli (come la legge yin-

yang espressa nel simbolo del Tai-ji) – la Teoria dei 5 elementi (legno-fuoco-terra-

metallo-acqua) e, legato ad essa, il Ciclo dell’energia (detta qi).

A proposito di simboli sacri e universali, diversi studiosi hanno riflettuto sulla somiglianza tra lo schema della Legge dei 5 elementi (fig. 1a) e il simbolo della “Stella a 5 punte” che ritroviamo in varie tradizioni: Pentalfa pitagorico, Stella di Ygia nella mitologia greca, Stella di Gerusalemme (diversa da quella cosiddetta Stella Ebraica o di Davide, a sei punte), etc.

Nello schema della Legge dei 5 elementi vengono di solito riportate le frecce orarie del ciclo (o cerchio) di generazione (o stimolo) degli elementi. Ma nello schema originario e completo (fig. 1b)17 sembra esistere anche un verso antiorario (fig. 1a, punto x). Tale verso sembra addirittura riportato “in grassetto” rispetto all’altro e rappresenterebbe il ciclo di degenerazione ovvero il riciclo naturale degli elementi. Disegnato in modo completo, dunque, essendo composto da linee tutte bidirezionali, lo schema dei cinque elementi è graficamente è identico al simbolo della Stella a 5 punte. Nel simbolo, il cerchio rappresenta il ciclo di generazione e degenerazione degli elementi, la stella i legami di influsso (controllo, sopraffazione, opposizione, etc.) tra i vari elementi.

Fig.1 (da sx a dx) – (a) Legge dei 5 elementi; (b) Stella a 5 punte

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Vedi monaci guerrieri o monaci costruttori. Lo studio dei punti vitali era praticato tanto al fine di guarire (come in agopuntura) quanto per le arti marziali [cfr.: F. Saiko - H. Plée, L’arte sublime ed estrema dei punti vitali (1998), Mediterranee, Roma 1999 e T. Brescia, Il kung-fu di Bruce Lee: il JKD

olistico e l’autodifesa, Elika, Cesena 2002].

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«Sostanza è il sostrato, il quale, in un senso, significa la materia ([…] in potenza), in un secondo senso significa l'essenza e la forma (la quale […] può essere separata con il pensiero), e, in un terzo senso, significa il composto di materia e di forma» (Aristotele, Metafisica, VII, 1042a).

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A-L de Lavoisier, Legge di conservazione della massa: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» (in J. Tulard - J-F. Fayard - A. Fierro,

Histoire et Dictionnaire de la Révolution Française, Robert Laffont, Parigi 1998, II ed., pp. 1224).

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Aristotele, Metafisica, I, 3, 983b. 16

Si pensi che il Yin-fu-ching, “Il canone del visibile e dell’invisibile”, una brevissima opera taoista, ebbe un primo commentario già nel XII sec. a.C., ad opera di Thai-kung (E.G. Carpani, Yin-fu-king e Tao-teh-king, Caiati, Reggio Emilia 1935).

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4 Ma perché la Legge dei 5 elementi prospetta, in ambito medico, un sistema di 5 coppie di organi, mentre il ciclo del qi (la rete dei meridiani energetici) indica un flusso che passa attraverso 6 coppie di organi? E perché, inoltre, proprio la coppia pericardio-sanjao, contenente cioè l’unico organo che non è contemplato nella medicina moderna “della sola materia”, che governa tutto il qi e che è definito come prodotto dello spirito18, non ha il suo elemento di riferimento nella Legge dei 5 elementi? Come mai, infine, tutte le leggi della sapienza taoista sono universali (presenti cioè in ogni particolare della natura, ossia valgono analogicamente per tutti i fenomeni della realtà – vedi Legge yin-yang) mentre la famosa Legge degli

esagrammi (6 linee o elementi) contenuta nell’I-Ching (fig. 2a) non viene applicata

anche in medicina?

Mettendo insieme le tre teorie (Legge dei 5 elementi, ciclo energetico delle 6 coppie di organi ed Eesagrammi dell’I-Ching), definendo spirito il sesto elemento (in quanto legato al sanjao) e considerando che nella simbologia esiste l’esagramma non solo come struttura a linee parallele (come nell’I-Ching) ma, soprattutto, in moltissime culture, come “Stella a 6 punte” (detta Stella o Scudo di Davide, Sigillo di Salomone o degli gnostici, Stella dei Re, etc.), si ricava una precisa Teoria o Legge dei 6 Elementi (fig. 2b). È un’operazione logica e geometrica, che presenta una sola soluzione circa la collocazione dei 6 elementi rispetto ai vertici della stella.

Fig. 2 (da sx a dx) – (a) Feng (Abbondanza), il 55° dei 64 esagrammi dell’I-Ching; (b) Legge dei 6 elementi; (c) Esagramma della Porta Alchemica

Restando nell’ambito dell’alchimia, si può concludere che, in origine, i due simboli rappresentassero la legge dell’alchimia della materia (ciclo dei 5 elementi) e dello

spirito (ciclo dei 5 elementi). Nella medicina taoista, in effetti, sono presenti tanto

l’«alchimia cosiddetta ‘esterna’, Wai-dan, quanto le pratiche di alchimia ‘interna’, Nei-

Dan. E se gli adepti della prima imparano a trasmutare le sostanze vegetali e minerali

e a utilizzare l’oro e il cinabro (dan); per i praticanti di alchimia ‘interna’ il concetto di elixir si traspone […] e fa capo alla fabbricazione interiore di un corpo immortale […]. L’adepto si addestra a potenziare […] l’embrione immortale Sheng-t’ai»19.

La Legge yin-yang (il non-dualismo), alla base dell’olismo, unisce intimamente le due dimensioni complementari (bianco-nero, giorno-notte, caldo-freddo, uomo-donna… pericardio-sanjao, materia spirito), ma non annulla le loro diverse forme e manifestazioni (cui corrispondono simboli e leggi diverse). Occorre cioè distinguere la visione olistica (olos: intero) dalla visione monistica (monos: uno solo) che riduce l’esistenza ad una sola dimensione (che nella modernità è quella della materia). Se tutto origina da un unico Qi (sostanza), varie però sono le sue forme e manifestazioni:

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Nel Nanjing, o “Classico delle 81 difficoltà dell’Imperatore Giallo” (25-221 d.C. ca. – dinastia Han, ma di origini molto più antiche secondo la tradizione a Bian Que), si legge (tr. it. di G. Boschi): «Tutti i meridiani si legano alla […] “sorgente da cui nasce il Qi”, “radice e fondamento di tutti i meridiani”, […] l’origine del Sanjiao, altresì detto “spirito che trattiene i patogeni» (cap. 8). «Il Sanjiao è un ramo distinto (bie) del Qi originale (Yuan

Qi) , esso governa tutti i Qi» (cap. 38).

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G.S. Marchiano, Il risveglio delle potenze spirituali (…), in M. Marra (a cura di), Il fuoco che non brucia. Studi sull’alchimia (Atti del I° Convegno nazionale di Studi alchemici, Ivrea 25/10/2008), Mimesis, Milano 2009, pp. 64-65.

5 «Sebbene abbiano un’origine comune, sono stati designati con termini diversi. Ciò che hanno in comune, io lo chiamo il Mistero, il Mistero Supremo, la porta di tutti i prodigi»20, il Tao.

L’errata interpretazione dei principi olistici avviene, spesso, per «i travestimenti che gli Occidentali fanno subire alle dottrine orientali per idee preconcette, di cui è impossibile liberarsi, o per disprezzarle o per utilizzarle in vista di una qualunque propaganda. [Come ad esempio (…)] lo “psicologismo” e, di base, la tendenza materialistica della psicologia occidentale a ridurre tutto lo psichico (= anima) a spiegazioni di ordine psicologico e, quindi, anche la simbologia a manifestazioni puramente umane, quindi a falso simbolismo»21.

La Porta Alchemica (XVII sec.)22, fatta erigere per l’appunto da un alchimista (il marchese Massimiliano Savelli-Palombara), è sormontata da un simbolo: una stella a sei punte (fig. 2c), che centra esattamente il vertice del sesto elemento (lo spirito) e, intorno ad esso e al simbolo tutto, è ricca di frasi in lingua latina chiaramente riferite allo Spirito (la Trinità, il rapporto tra uomo e Dio, etc.); infine, sull’architrave della porta, è riportata l’esplicita epigrafe, in lingua ebraica, Ruach Elohim (Spirito Divino). Una sorta di identità con la Legge dei 6 elementi come Legge del ciclo dell’alchimia dello spirito.

In sintesi, saremmo di fronte a due leggi-simboli alchemici (della materia e dello spirito) trasversali a molte delle civiltà della storia sino ad oggi nota. In MTC si parla della coppia fondamentale Qi e Sangue. Alla luce di queste ricerche, la si potrebbe ricondurre al binomio materia e spirito o chimica ed energia e alle loro relative (seppur complementari) terapie: fisiche (dietologia, farmacologia …chirurgia) ed energetiche (agopuntura, qigong, taiji, etc.). Le suddette leggi rappresenterebbero le vie di ciclo e collegamento, chimico ed energetico, tra organi e tessuti, tra interno ed esterno, cioè i percorsi della fisiologia ma anche delle patologie e delle terapie.

Individuate le due leggi da essi descritte, proviamo ad analizzare dei classici protocolli diagnostico-terapeutici della MTC (qui riporteremo solo tre esempi23), per verificare se la logica di alcuni di essi possa essere correttamente inquadrata nella Legge dei 5

elementi oppure rientri esattamente nella “ritrovata” Legge dei 6 elementi; se cioè

molte antiche descrizioni non siano in realtà imprecise bensì inquadrate da noi nella legge sbagliata.

Nel documento La Mandorla - Anno XVI - Numero 63 (pagine 150-152)