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Alcune peculiarità dei docenti CLIL

Nel documento 4. Uno studio qualitativo (pagine 92-96)

I seguenti aspetti sono specifici dei docenti CLIL perché riguar- dano esplicitamente l’ambiente CLIL: le difficoltà nell’insegna- mento e nell’apprendimento in modalità CLIL, il code switching e i benefici del CLIL.

Per quanto concerne l’insegnamento, la principale preoccu- pazione direttamente legata al CLIL che è stata notata riguarda le tensioni attorno alla questione contenutistico-linguistica. C’è la preoccupazione che i contenuti vengano sacrificati a causa della lingua. In altri termini, il docente CLIL sente che si deve evitare di ridurre i contenuti solo perché sono insegnati nella L2. Questa è considerata una grossa sfida e talvolta una fonte di insicurezza per i docenti CLIL.

Per quanto riguarda l’apprendimento, i docenti CLIL mettono in luce vari aspetti che sono direttamente o indirettamente legati alla dimensione linguistica della situazione di apprendimento: • gli studenti non comprendono il lessico (e per questo il docen-

te continua a ripassarlo);

• gli studenti non sono abituati a parlare nella lingua straniera; • gli studenti non riescono a comprendere i concetti;

• gli studenti non sono interessati all’argomento; • gli studenti hanno bisogno di più tempo.

Alla luce di queste difficoltà, i docenti CLIL possono sempre ricorrere alla normale lingua scolastica. Tuttavia, essi hanno opi- nioni diverse sul code-switching, perlomeno per quanto concerne la lingua di insegnamento. I docenti CLIL (tedesco), ad esempio, sono d’accordo sul fatto che, visto che gli studenti non ne hanno bisogno, non esplorano ulteriormente i contenuti nella lingua d'i- struzione. Tendono a evitare l’italiano ma talvolta possono usarlo

solo per accertarsi che i ragazzi abbiano fatto propri i concetti. La traduzione in italiano non viene usata. Al contrario, i docenti CLIL (inglese) affermano di fornire talvolta una spiegazione in italiano – specialmente quando si presenta qualcosa di completamente nuovo.

Si sono infine esplorate le opinioni dei docenti CLIL per quanto concerne i benefici del CLIL chiedendo: Quali benefici potrebbe

dare il CLIL agli studenti secondo lei? (INT C-11, solo per i docenti

CLIL) e le risposte sono così riassunte:

Il beneficio che sembra essere citato più spesso è l’atteggia- mento di apertura mentale che il CLIL è in grado di produrre nei ragazzi e la possibilità che ha di aumentare la loro consapevolez- za riguardo al multilinguismo e al multiculturalismo. Altri sono: • il CLIL è visto come una sfida perché il focus principale è in-

dubbiamente la materia scolastica e non in prima istanza la lingua: la sfida nel CLIL è rappresentata proprio dal fatto di non perdere contenuti a causa della lingua;

• il CLIL è una cosa positiva di per sé ma richiede un sistema fles- sibile a livello di organizzazione scolastica per avere successo; • nel CLIL c’è bisogno di continuità perché ci vuole più tempo per

apprendere i contenuti in una lingua straniera; • la mancanza di materiali è un problema significativo;

• il CLIL ha bisogno di più sostegno da parte della comunità edu- cativa nel suo complesso, ivi inclusi i docenti non CLIL.

Riflessioni conclusive

In questo capitolo sono stati presentati i risultati dell'analisi qualitativa dei casi presi in esame. Per quanto concerne il quesito della ricerca a cui lo studio di caso voleva rispondere, e cioè “Gli approcci didattici sono diversi negli ambienti di apprendimento CLIL e non CLIL?”, sembrerebbe possibile affermare che, anche se i docenti CLIL e i docenti non CLIL tendono a rivelare differenti

sfumature di enfasi nelle loro scelte di strategie didattiche, non è

possibile affermare che siamo di fronte a due approcci all’inse- gnamento completamente distinti per ciascuna categoria di do- centi (CLIL/non CLIL), visto che le analisi rivelano come entrambi adottino un misto di strategie di insegnamento e apprendimento, più o meno radicate nella metodologia pedagogica tradizionale ma che in entrambi i casi cercano di rispondere alle condizioni della classe, che cambiano. Non si può negare che l’apprendi- mento in una lingua straniera ponga difficoltà aggiuntive per gli studenti e questo spiega la scelta di usare con loro ‘nuove’ strate-

gie e tecniche per superarle (si veda l’attenzione alla lingua, per esempio). Queste difficoltà sono però simili a quelle affrontate dai ragazzi immigrati che si cimentano con conoscenze insufficienti della lingua italiana. Anche il docente non CLIL mostra di esser- ne consapevole e adotta delle strategie che sono molto simili a quelle adottate dal docente CLIL. In entrambi i casi, il docente fa ricorso a materiali ‘fatti in casa’.

Detto questo, come mostrano i dati delle osservazioni e delle interviste, ci sono delle differenze ed esse sembrano legate a una comprensione chiara da parte dei docenti CLIL della differenza significativa dell’ambiente CLIL in lingua straniera rispetto a un ambiente ‘normale’ e che per avere successo c’è bisogno di alcu- ni cambiamenti ‘radicali’ nella pratica didattica. Le nuove esigen- ze e condizioni sembrano effettivamente spingerli a sperimenta- re e provare nuove strategie e nuove procedure. La necessità di un cambiamento ‘radicale’ nella pratica didattica sembra essere sentita meno dal docente non CLIL, sia perché l’ambiente cam- bia meno profondamente e rapidamente che per il fatto che la pratica può (in questo modo) restare ancorata al sussidiario, che implica una metodologia di stampo più tradizionale. Le differenze, come si è visto, emergono in particolare in relazione alla scelta delle attività di apprendimento in cui il docente CLIL tende a vo- ler introdurre maggiori attività collaborative e interattive rispet- to ai colleghi. Può essere che l’apertura al cambiamento e alla sperimentazione che si è osservata sia legata al profilo personale e professionale del docente CLIL: il docente CLIL sceglie libera- mente di fare il CLIL (mostrando così un atteggiamento personale positivo nei suoi confronti) e riceve anche una formazione mirata per il nuovo ambiente di insegnamento/apprendimento. Questo lo distingue rispetto al collega non CLIL. I benefici delineati al termine dello studio dell’intervista, desunti da quanto detto dai docenti, meritano di essere oggetto di ulteriori riflessioni.

Appendice A

Nel documento 4. Uno studio qualitativo (pagine 92-96)