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Alessitimia, attaccamento e salute

ALESSITIMIA E ATTACCAMENTO

3.2 Alessitimia, attaccamento e salute

Ragioni teoriche preliminari ed alcune evidenze empiriche fanno ipotizzare che deficit nella elaborazione interna ed interpersonale delle emozioni siano collegati a perturbazioni negli stili di attaccamento. Gli studi effettuati su popolazioni cliniche e non cliniche di soggetti adulti hanno evidenziato che l'Alessitimia è associata ad attaccamento insicuro, anche se in modo non univoco rispetto alle tipologie di attaccamento (Porcelli, Todarello, 2005).

In una recente rassegna sul rapporto tra attaccamento e malattia è stato evidenziato che l'attaccamento insicuro influenza la regolazione dello stress, incrementando le risposte fisiologiche connesse ad eventi stressanti e la probabilità di non utilizzare il supporto sociale come fattore protettivo; inoltre, l'attaccamento insicuro sarebbe associato all'utilizzo di “regolatori” esterni delle emozioni, come il consumo di alcol o sostanze psicoattive, che costituirebbero fattori di rischio per lo stato di salute individuale (Maunder, Hunter, 2001). Feeney (2000) sottolinea come la ricerca sperimentale abbia dimostrato che le misure di attaccamento sicuro correlano con comportamenti di cura per la salute15, ipotizzando che

15 L'Autore riporta alcune ricerche empiriche (Watson, Pennebaker, 1989) che hanno evidenziato come soggetti con attaccamento resistente riferiscano un maggior numero di sintomi fisici e come siano più attenti ai segnali di distress; individui con attaccamento evitante tenderebbero invece a richiedere un numero

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“percorsi” fisiologici e biochimici potrebbero spiegare alcuni effetti dello stile di attaccamento sulla salute psicofisica degli individui. Per esempio, alcune ricerche hanno cercato di indagare i pattern di attivazione fisiologica connessi ai diversi stili di attaccamento. Dozier e Kobak (1992) hanno registrato la conduttanza cutanea (GSR) in 50 soggetti sani (studenti universitari) prima e durante la somministrazione della Adult Attachment Interwiev (AAI, George, Kaplan, Main, 1985); i soggetti che utilizzavano strategie “disattivanti” (attaccamento evitante, soggetti “dismissing”), hanno mostrato un notevole incremento nei livelli di GSR durante le domande dell'intervista che facevano riferimento a esperienze di separazione associato ad una tendenza a fornire descrizioni estremamente positive delle loro relazioni durante l'infanzia senza però riuscire a rievocare episodi specifici (“discrepanza” tra memoria semantica ed episodica). Uno studio analogo è stato condotto su più di 100 adolescenti, registrando l'intervallo interbattito prima e dopo la sommministrazione della AAI e la compilazione di un questionario riguardante i conflitti familiari attuali (Beijersbergen e coll., 2008); i soggetti dismissing hanno mostrato una minore reattività fisiologica rispetto ai soggetti con attaccamento sicuro durante la somministrazione della AAI e una maggiore attivazione durante la compilazione del test. Gli Autori ipotizzano che i soggetti evitanti tendano a usare strategie difensive durante la valutazione dello stato mentale rispetto alle esperienze infantili di attaccamento ma non durante conflitti relazionali “attuali” con le figure di attaccamento.

In una recente ricerca, Montebarocci e collaboratori (2004), a partire dalle evidenze empiriche che mostrano una correlazione tra Alessitimia, attaccamento di tipo insicuro e sintomi psicopatologici, ipotizzano che l'Alessitimia non costituisca tanto un tratto di personalità, quanto un aspetto “secondario” ad attaccamenti insicuri. Gli Autori hanno quindi indagato l'eventuale associazione tra stili di attaccamento e Alessitimia in una popolazione non clinica, costituito da 300 studenti di psicologia (148, Maschi, 153 Femmine; età media=22 anni, DS=1,2). Ai soggetti sono stati somministrati la TAS-20 e l'ASQ (Adult Attachment Questionnaire; Feeney e coll., 2004) per la valutazione, non dello stato mentale rispetto a specifiche figure di attaccamento dell'infanzia, ma dell'atteggiamento generale con cui gli individui valutano le relazioni interpersonali attuali (sottoscale “fiducia”, “disagio per l'intimità”, “secondarietà delle relazioni”, “bisogno di approvazione”, “preoccupazione per le relazioni”). I risultati hanno evidenziato che il 7,2% dei soggetti di sesso femminile e l'8,5% dei soggetti di sesso maschile mostravano punteggi significativi alla TAS-20; correlazioni

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positive sono emerse tra il punteggio totale dello strumento e le sottoscale “disagio per l'intimità”, “secondarietà delle relazioni” (che evidenziano uno stile relazionale di tipo insicuro-evitante) e “preoccupazione per le relazioni” (dimensione insicuro-resistente) dell'ASQ. Inoltre, il punteggio totale della TAS-20 correlava negativamente con la sottoscala “fiducia interpersonale” (dimensione sicura dello stile di attaccamento). Nessuna differenza di genere è emersa nel punteggio totale della TAS-20, mentre si sono evidenziati punteggi significativamente più alti nella sottoscala “difficoltà ad evidenziare le emozioni” nei soggetti di sesso femminile.

Wearden e collaboratori (2003, 2005), a partire dalle evidenze riguardanti l'associazione tra attaccamento insicuro, comportamenti a rischio per la salute e sintomi autoriferiti, sottolineano come in letteratura manchino ancora studi sull'ipotesi che l'Alessitimia possa costituire una variabile modulatrice tra attaccamento e comportamento di salute e malattia. Ad un gruppo sperimentale costituito da 201 soggetti di sesso femminile (età compresa tra i 18 e 34 anni; M=20,59, DS=2,35) sono stati somministrati, oltre alla TAS-20, un test per la valutazione dei sintomi autoriferiti (PILL; Psychology of Psysical Symptom, Pennebaker, 1982), la CHIP scale (Endler e coll., 1998), per la valutazione delle strategie di coping (sottoscale “comportamenti palliativi”, “comportamento strumentale”, “preoccupazione emotiva”, “distrazione”), 20 item relativi a stati d'umore positivi e negativi esperiti nell'ultima settimana (PANAS, Watson e coll., 1988) e 18 item selezionati dalla Adult Attachment Scale (Collins e Read, 1992), 6 item relativi all'attaccamento sicuro (α di Cronbach=0,62), 6 relativi all'attaccamento ansioso (α di Cronbach=0,76), 6 relativi a quello evitante (α di Cronbach=0,67). I risultati evidenziano che l'attaccamento evitante e resistente correlano positivamente con stati d'umore negativi e con le sottoscale “difficoltà a identificare le emozioni” e “difficoltà a descrivere le emozioni” della TAS-20; l'attaccamento di tipo evitante è inoltre risultato associato ad un maggior numero di sintomi autoriferiti e alla strategia di coping “preoccupazione emotiva”. Un'analisi tramite regressione lineare ha mostrato che la correlazione tra attaccamento evitante e sintomi è mediata dall'Alessitimia e dagli stati d'umore negativi.

Recentemente alcuni filoni di ricerca si stanno occupando più specificatamente della possibile relazione tra attaccamento, disregolazione affettiva e patologie somatiche. Epifanio e collaboratori (2005b) hanno condotto uno studio su 96 soggetti con patologie dermatologiche (acne, psoriasi, alopecia, dermatite; 18 maschi e 78 femmine di età compresa tra i 18 e 35 anni), partendo da una visione “multicausale” della patologia psicosomatica. Ai soggetti sono stati somministrati la TAS-20, il COPE (Coping Orientation to Problems Experienced; Carver

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e coll., 1989) e l'ASQ (Adult Style Questionnaire; Feeney e coll., 1994), oltre ad una intervista semi-strutturata per la rilevazione di dati rispetto a quattro aree: caratteristiche sociodemografiche, motivo della consultazione, relazioni interpersonali significative, hobby e tempo libero. Dei 96 soggetti, il 15,98% ha ottenuto punteggi significativi alla TAS-20, tutte le scale dell'ASQ relative a stili di attaccamento insicuri sono risultate correlate positivamente con il punteggio totale della TAS-20. Con un'analisi di regressione multipla, le scale dell'ASQ hanno spiegato oltre il 40% della varianza del totale della TAS-20; le scale “disagio per l'intimità” e “secondarietà delle relazioni” (dimensioni dell'evitamento dell'attaccamento) sono risultate predittori significativi del punteggio totale della TAS-20. Da un'analisi dei dati qualitativi raccolti, è emersa nell'area degli “interessi” della intervista semi-strutturata una notevole frequenza nell'impiego di attività sportiva come svago, praticato da molti soggetti costantemente 3 o più volte alla settimana; gli Autori ipotizzano che in questi pazienti il corpo possa essere utilizzato come veicolo “di sfogo” emotivo e che tale tendenza possa funzionare come importante fattore di mantenimento della patologia dermatologica.

Le ricerche condotte sulla relazione tra Alessitimia e attaccamento, pur evidenziando risultati interessanti, mostrano una serie di limiti, sopratutto legati alla validità degli strumenti impiegati per la valutazione degli stili di attaccamento degli individui. Attualmente, le ricerche condotte con campioni psicopatologici stanno fornendo notevoli contributi alla chiarificazione di come i pattern di attaccamento influenzano la regolazione delle emozioni, il loro riconoscimento ed espressione.